FORMAZIONE DEL PIANO DI AMBITO TERRITORIALE OTTIMALE N. 4. Monografie dei Comuni

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1 FORMAZIONE DEL PIANO DI AMBITO TERRITORIALE OTTIMALE N. 4 dei Comuni N PROGETTO: 20.A.001 N ALLEGATO: /05/1999 EMISSIONE 1 13/12/1999 REVISIONE revisione data descrizione redatto controllato approvato

2 CONTENUTO COMUNE DI AMASENO COMUNE DI GIULIANO DI ROMA COMUNE DI VALLECORSA COMUNE DI VILLA S. STEFANO COMUNE DI APRILIA COMUNE DI BASSIANO COMUNE DI CASTELFORTE COMUNE DI CISTERNA DI LATINA COMUNE DI CORI COMUNE DI FONDI COMUNE DI FORMIA COMUNE DI GAETA COMUNE DI ITRI COMUNE DI LATINA COMUNE DI LENOLA COMUNE DI MAENZA COMUNE DI MINTURNO COMUNE DI MONTE S. BIAGIO COMUNE DI NORMA COMUNE DI PONTINIA COMUNE DI PONZA COMUNE DI PRIVERNO COMUNE DI PROSSEDI COMUNE DI ROCCA MASSIMA COMUNE DI ROCCAGORGA

3 COMUNE DI ROCCASECCA COMUNE DI S. FELICE CIRCEO COMUNE DI SABAUDIA COMUNE DI SERMONETA COMUNE DI SEZZE COMUNE DI SONNINO COMUNE DI SPERLONGA COMUNE DI SPIGNO SATURNIA COMUNE DI SS. COSMA E DAMIANO COMUNE DI TERRACINA COMUNE DI VENTOTENE COMUNE DI NETTUNO COMUNE DI ANZIO

4 DESCRIZIONE MONOGRAFICA DEGLI SCHEMI A SERVIZIO DEI COMUNI DELL ATO N. 4 La descrizione monografica, di cui alle pagine seguenti, è una sintesi delle schede ricognitive compilate nel corso delle indagini svolte presso i Gestori del Servizio Idrico a partire dall ottobre 1998 e concluse nel febbraio 1999: si sono altresì utilizzati anche ulteriori elementi pervenuti nel settembre Le schede sono organizzate per Comune e quindi in esse vengono raccolti e omogeneizzati i dati sia del Comune stesso sia del Gestore esterno alla Municipalità. Altre schede sono state appositamente compilate per le opere intercomunali, organizzate quindi per Gestore. La monografia relativa alla scheda comunale consiste in una pagina descrittiva ed in due tavole che riportano rispettivamente lo schema acquedottistico e quello fognario. La descrizione riporta innanzi tutto l indicazione del gestore del servizio idrico, distinto per alimentazione, adduzione, distribuzione, rete fognaria e depurazione. Segue poi una breve descrizione della risorsa e del sistema di adduzione, con le principali opere di linea e di accumulo. Viene infine riportato, come volume addotto, il quantitativo medio annuo che viene reso disponibile al Comune, individuato come dato fornito dal Gestore: generalmente a ciò corrisponde il volume in partenza dalla fonte, essendo raramente disponibile il volume effettivamente consegnato alla rete di distribuzione. Su tale base viene indicata anche la dotazione teorica per abitante, valutata come rapporto del volume precedentemente indicato con la popolazione residente, censita dal Comune. Per i Comuni nei quali i fluttuanti sono dello stesso ordine di grandezza dei residenti, si è incrementata la popolazione residente del numero dei fluttuanti moltiplicato per un fattore che tiene conto della loro presenza distribuita nei mesi dell anno: per i Comuni costieri nei quali la presenza turistica è determinante nei mesi di luglio ed agosto, il fattore moltiplicativo assunto è pari a 0,25 e quindi, ad esempio, per il Comune di Ponza, il numero di residenti (3.800) è stato incrementato dei fluttuanti (0,25 x ) raggiungendo così un totale di presenze su cui è stato fatta la valutazione delle dotazioni specifiche. Si passa poi alla descrizione della rete di distribuzione che riporta l indicazione del numero di utenze, così come indicato dal Gestore: viene poi riportato il volume misurato o fatturato a seconda del dato disponibile. Infine viene riportato il valore delle perdite, così come comunicate dal Gestore e come risultanti da un analisi della ricognizione. Viene infine riportata una breve descrizione della rete fognaria e del sistema depurativo. A conclusione della parte descrittiva, viene indicato lo stato di conservazione delle opere in forma sintetica e le principali opere che il Gestore ha previsto ovvero ha in corso di realizzazione. A parte si menzionano le principali problematiche emerse nel corso della ricognizione e che sono state desunte da un esame complessivo del sistema idrico del Comune. Le monografie relative alle opere intercomunali sono presentate nell elaborato 3.2.

5 LO SCHEMA IDRICO E LO SCHEMA FOGNARIO CHE ACCOMPAGNANO LA MONOGRAFIA DI CIASCUN COMUNE SONO CONTENUTI IN FORMA AGGIORNATA NELLA BANCA DATI ALLEGATA

6 COMUNE DI AMASENO

7 La gestione del servizio idrico del Comune di AMASENO è affidata allo stesso Comune, in forma diretta, e riguarda l intero ciclo, dalla fonte di alimentazione alla depurazione. La risorsa di base è la sorgente Fontana Grande, che viene alimentata dalla falda dei monti Ausoni: l opera di presa è ubicata in paese e fornisce, attualmente, una portata di 8,5 l/s. L adduzione è effettuata mediante l acquedotto comunale che collega la fonte al serbatoio Torre con una condotta 200 in ghisa sferoidale L=500 m ed in acciaio per altri 100 m; il volume medio annuo prodotto è di m 3. Essendo la popolazione del Comune pari a abitanti, risulta una dotazione teorica di 170 l/g per abitante: la dotazione teorica per abitante servito è invece di quasi 400 l/g. La capacità di compenso del serbatoio Torre risulta di circa 100 m 3. Il sistema è servito da un impianto di pompaggio. La rete di distribuzione si estende per circa 25 km e serve 1750 utenti. La rete è stata di recente integrata (tubi PVC 70/80 realizzati tra il 1980 ed il 1990). Il volume distribuito risulta di circa m 3, cui corrisponde una dotazione reale di circa 120 l/g per abitante. Le dispersioni sono stimate al %. La rete fognaria si sviluppa per circa 10 km, in grès, del diametro variabile da 250 a 300, realizzata negli anni 70; la rete copre circa il 40 % della popolazione, con 1740 utenze. Il sistema di collettamento recapita, dopo un percorso di 1,1 km, all impianto di depurazione di Pantani del tipo a fanghi attivi, dimensionato per AE. Lo stato di conservazione delle opere risulta il seguente: adduzione : B distribuzione : B rete fognaria : C depurazione : B Le principali opere previste riguardano l implementazione del nuovo campo pozzi, il completamento della rete idrica ed un altro depuratore. Le principali problematiche riguardano la sistemazione della nuova fonte di approvvigionamento in grado di fornire circa 50 l/s, parte per Amaseno, parte per i Comuni circostanti (Giuliano-Villa S.Stefano- Vallecorsa- Lenola).

8 COMUNE DI GIULIANO DI ROMA

9 La gestione del servizio idrico del Comune di GIULIANO DI ROMA è attualmente affidata: per l alimentazione e l adduzione alla Regione Lazio, Servizio Acquedotti e Fognature; per la distribuzione e per la rete fognaria direttamente allo stesso Comune; per la depurazione a Soggetto Privato (Eurochem di Frosinone). La risorsa di base fa capo alla sorgenti di Capofiume e del Tufano, che provengono entrambe dal territorio dell ATO n. 5. L adduzione è effettuata mediante l acquedotto interambito che adduce la portata di 8 l/s di cui 4 l/s al serbatoio di Palombara e 4 l/s al serbatoio di S.Biagio; il volume medio annuo addotto è di m 3 : essendo la popolazione del Comune pari a abitanti, risulta una dotazione teorica di 260 l/g per abitante. La capacità di compenso dei serbatoi Palombara, Calciano, S.Biagio e S.Martino assomma a circa 500 m 3. Il sistema è servito da due impianti di pompaggio, ubicati presso Palombara. La rete di distribuzione si estende per circa 16 km e serve utenti. La rete è stata di recente rifatta (tubi acciaio e PEAD 50/100 realizzati nel 1995). Il volume erogato risulta di m 3, cui corrisponde una dotazione reale di circa 200 l/g per abitante. Le dipersioni sono stimate al 20 %. La rete fognaria si sviluppa per 6 km, principalmente in cls, del diametro variabile da 200 a 300, realizzata negli anni 60; la rete copre circa il 60 % della popolazione, con 900 utenze. Il sistema di collettamento recapita, dopo un percorso di 1,5 km in cls all impianto di depurazione di Santa Lucia, del tipo a fanghi attivi,, dimensionato per 800 AE e, con altro collettore, in cls lungo 1,2 km, all impianto di depurazione del Campo Sportivo, dimensionato per AE. Lo stato di conservazione delle opere risulta il seguente: adduzione : C distribuzione : C rete fognaria : B depurazione : B Le principali opere previste riguardano interventi generici sulla rete di distribuzione e sulla rete fognaria. Le principali problematiche riguardano la carenza idrica nei periodi di punta, con chiusura ad ore degli impianti.

10 COMUNE DI VALLECORSA

11 La gestione del servizio idrico del Comune di VALLECORSA è attualmente affidata: per l alimentazione e l adduzione, la rete di distribuzione e fognaria, incluso parte del collettamento, al Consorzio degli Aurunci, Ufficio di Lenola e Sede di Cassino; per parte del collettamento e per la depurazione al Comune. La risorsa di base fa capo alla sorgente Madonna del Canneto facente parte dell ATO n.5. L adduzione è effettuata mediante lo schema interambito che fa capo all Asta Principale degli Aurunci: la condotta attraversa tutta la valle del Liri e raggiunge la zona dei Monti Ausoni dove entra nel territorio dell ATO n.4. Il collegamento all acquedotto di Vallecorsa avviene dal partitore di Civitella da cui si dirama una tubazione in acciaio 100, lunga 1,7 km, che raggiunge il serbatoio Alto di Vallecorsa e da qui al serbatoio Basso, con una condotta in ghisa 125, lunga 250 m. La portata addotta è di 10 l/s. Complessivamente il volume immesso in rete è di m 3 : considerando che la popolazione del comune assomma a circa abitanti, la dotazione teorica può essere valutata in 250 l/g per abitante. La capacità complessiva di compenso dei serbatoi è pari a circa 450 m 3 : il sistema funziona interamente a gravità. La rete di distribuzione copre circa il 90 % della popolazione con utenti ed uno sviluppo di rete di circa 25 km. La rete è stata realizzata parte negli anni 60 (tubi in acciaio e PVC 25/60 ), parte negli anni 80 ( tubazioni in ghisa e PEAD 30/60). Il volume medio annuo fatturato è di quasi m 3 con una dotazione effettiva di 160 l/g per abitante. Le dispersioni, indicate pari al 15 %, sono probabilmente superiori al 30 %. La rete fognaria si sviluppa per circa 12 km, parte in cls, grès, PVC e muratura ( 250/400, anni dal 60 al 90) e copre circa il 30 % della popolazione. Esiste un sistema di collettamento che si sviluppa su due direttrici: la prima, a Sud, è in cls e si sviluppa per circa 0,7 km; la seconda, a Nord, per 0,25 km. Entrambi recapitano i reflui all impianto di depurazione di Fortidico, del tipo a fanghi attivi, dimensionato per AE; è realizzato, ma non ancora funzionante il nuovo collettore con relativa parte di nuova rete fognante. Lo stato di conservazione delle opere risulta il seguente: adduzione : C distribuzione : C rete fognaria : C depurazione : C Le principali opere previste riguardano la costruzione di un nuovo serbatoio e la ristrutturazione della rete idrica cittadina. Le principali problematiche riguardano il completamento della rete fognaria per la parte di servizio idrico cittadino e l alimentazione che proviene da fuori ATO.

12 COMUNE DI VILLA S. STEFANO

13 La gestione del servizio idrico del Comune di VILLA S. Stefano è attualmente affidata: per l alimentazione e l adduzione alla Regione Lazio Servizio Acquedotti e Fognature; per la distribuzione e per la rete fognaria direttamente allo stesso Comune; per la depurazione a Soggetto Privato (Soc. Bucciarelli di Frosinone). La risorsa di base fa capo alla sorgente di Capofiume ed al sistema del Tufano, schemi provenienti dall ATO n. 5. L adduzione è effettuata mediante l acquedotto interambito che adduce la portata di 8 l/s al serbatoio di Villa S.Stefano Centro, con una condotta 100 in acciaio; il volume medio annuo addotto è di m 3. Essendo la popolazione del Comune di Villa S. Stefano pari a abitanti, risulta una dotazione teorica di 340 l/g per abitante. La capacità di compenso dei serbatoi assomma a circa 330 m 3. L acquedotto è servito da un impianto di sollevamento di piccola dimensione. La rete di distribuzione si estende per circa 22 km e serve abitanti circa con utenze. La rete è stata parzialmente rifatta di recente (tubi acciaio e PEAD 50/80). Il volume erogato risulta di m 3, cui corrisponde una dotazione reale di circa 140 l/g per abitante. Le dispersioni, indicate pari al 30 %, si aggirano attorno al 45 %. La rete fognaria si sviluppa per 3 km, in cls, PVC e grès, del diametro variabile da 200 a 300, realizzata negli anni 60; la rete copre circa il 60 % della popolazione, con 650 utenze. Il sistema di collettamento si sviluppa su tre direttrici: la prima, Le Strette, recapita, dopo un percorso di 0,6 km in grès e PVC all impianto di depurazione di Le Strette, dimensionato per 800 AE; la seconda, Macchione, recapita, con altro collettore in PVC lungo 2,0 km, all impianto di depurazione di Macchione, dimensionato per 800 AE; la terza, Valle Chiesa, recapita, con altro collettore in PVC e grès lungo 2,2 km, all impianto di depurazione di Valle Chiesa, dimensionato per 800 AE. Tutti gli impianti sono del tipo a fanghi attivi. Lo stato di conservazione delle opere risulta il seguente: adduzione : C distribuzione : C rete fognaria : C depurazione : B-C Le principali opere previste riguardano completamenti della rete di distribuzione e di quella fognaria. Le principali problematiche riguardano l insufficiente portata nei mesi estivi, la necessità di completare la rete fognaria e di riorganizzare gli impianti di depurazione.

14 COMUNE DI APRILIA

15 La gestione del servizio idrico del Comune di APRILIA è attualmente affidata: per l alimentazione e l adduzione in parte alla Regione Lazio, a mezzo dello schema Pontino Nord, ed in allo stesso Comune; per la rete di distribuzione e la rete fognaria, incluso il collettamento, al Comune; per la depurazione a Soggetto Privato (Progetto Ambiente S.p.A. di Aprilia). La risorsa di base fa capo alla falda di Aprilia, dove pescano i pozzi della Regione (Carano Giannottola) e quelli del Comune. L adduzione è effettuata mediante due acquedotti: quello che fa capo al sistema Carano Giannottola che recapita 100 l/s ai serbatoi Galilei e Poggio Valli, con una condotta in acciaio 500 L=7 km ed un importante sollevamento; il secondo fa capo ai pozzi comunali di Campo Sportivo, Salini, Genio Civile, Campo Leone e via Muzio, per una portata complessiva fino a 100 l/s: i punti di consegna sono identificati nei serbatoi Galilei, Muzio, Genio Civile e Campo Leone: la capacità complessiva risulta di circa m 3. Il volume medio annuo addotto è pari a m 3 e quello immesso in rete è pari a m 3, con una resa sull adduzione inferiore quindi al 60 %: considerando la popolazione residente pari a abitanti ed i fluttuanti pari a circa, risulta una dotazione teorica pari a 230 l/g. La rete di distribuzione è distinta in tre aree: la prima (Aprilia e Campo di Carne) copre circa il 65 % della popolazione, con una estensione di 65 km, per lo più in acciaio (anni , in diversi materiali); la seconda rete è quella di Campo Verde che serve circa persone ed è di più recente realizzazione (anni 1985, per lo più tubi in ghisa sferoidale 200); la terza fa capo a Campo Leone e serve circa abitanti. Il volume medio annuo fatturato è di m 3 a servizio di utenti circa: la dotazione effettiva risulta di 150 l/g per abitante. Le dispersioni sono probabilmente superiori al 50 %. La rete fognaria si sviluppa per circa 70 km, in cls, PVC e grès; la rete copre circa il 50% della popolazione, con utenze. Un sistema di collettamento, in cls, dello sviluppo di circa 10 km recapita, in parte, all impianto di depurazione di via del Campo, dimensionato per AE. Sul lato ovest è in via di ultimazione l impianto di via Cagliari. L impianto di via del Campo è del tipo a letti percolatori. Lo stato di conservazione delle opere risulta il seguente: adduzione : B-C distribuzione : C rete fognaria : C depurazione : B Le principali opere previste riguardano il completamento dei depuratori, le opere di riordino del sistema idrico e fognario di Campo di Carne, Caffarelli e 5 Archi. Le principali problematiche riguardano l implementazione e regolarizzazione del sistema di rifornimento idrico (anche in relazione al fenomeno dell abusivismo) ed il riordino del sistema di collettamento e depurativo delle zone esterne al centro cittadino.

16 COMUNE DI BASSIANO

17 La gestione del servizio idrico del Comune di BASSIANO è attualmente affidata: per l alimentazione e l adduzione alla Regione Lazio, Sistema Pontino Nord; per la rete di distribuzione e fognaria, incluso il collettamento, al Comune; per la depurazione a Soggetto Privato (Ditta Lupi di Poggio Mirteto). La risorsa di base fa capo alla falda dei monti Lepini, tramite le sorgenti di Ninfa e quella di S.Angelo (schema locale). L adduzione è effettuata mediante due linee di acquedotto: la prima, relativa a Ninfa, solleva le acque fino al serbatoio di Predarea prima e di Gallairone dopo, per una portata di 20 l/s con una tubazione di acciaio 150 e 80, lunga complessivamente 7,4 km. Il secondo, relativo alla sorgente S.Angelo, trasferisce direttamente alla rete rurale la portata di 0,4 l/s con una tubazione di acciaio 100 e 80, lunga 2,0 km. Complessivamente il volume immesso in rete è di m 3 : considerando che la popolazione del comune assomma a circa abitanti, e che i fluttuanti risultano circa 1.000, la dotazione teorica può essere valutata in 550 l/g per abitante. La capacità complessiva di compenso dei serbatoi è pari a circa 780 m 3 : gli impianti di sollevamento incidono sulla gestione del servizio per circa 10 milioni/anno. La rete di distribuzione copre l intera popolazione con 1245 utenti ed uno sviluppo di rete di circa 27 km. La rete è stata realizzata in acciaio, ghisa e PEAD 50/125. Il volume medio annuo fatturato è di m 3 con una dotazione effettiva di 190 l/g per abitante. Le dispersioni indicate pari al 40 %, sono probabilmente superiori al 60 %. La rete fognaria si sviluppa per circa 10 km, per lo più in PVC e parte in grès e PEAD ( 200/1000, quasi interamente completata nel 90); la rete copre il 90 % della popolazione, con 659 utenze.il sistema di collettamento recapita, con un collettore in PVC di 2,0 km, i reflui all impianto di depurazione di via Formale, del tipo a fanghi attivi, dimensionato per AE. Lo stato di conservazione delle opere risulta il seguente: adduzione : B distribuzione: C rete fognaria : B depurazione : A Le principali opere previste riguardano il completamento della rete idrica e fognaria. Le principali problematiche riguardano: la necessità di ridurre le perdite per migliorare lo stato delle rete di distribuzione.

18 COMUNE DI CASTELFORTE

19 La gestione del servizio idrico del Comune di CASTELFORTE è attualmente affidata: per l alimentazione, l adduzione, la rete di distribuzione al Consorzio degli Aurunci, Ufficio di Minturno. per la rete fognaria, incluso il collettamento, e per la depurazione al Consorzio degli Aurunci, Sede di Cassino. La risorsa di base fa capo alla sorgente Capodacqua di Spigno ed alla sorgente Forma del Duca, ricadente questa in territorio Campano. L adduzione da Capodacqua è effettuata mediante la condotta che trasferisce, dal partitore Salvatito al serbatoio di Castelforte, la portata di 14 l/s con una condotta in cemento amianto 160 L= 1,8 km. L adduttrice da Forma del Duca è invece effettuata con una tubazione prevalentemente in ghisa 140, L=4,7 km circa che convoglia la portata di 13,5 l/s al serbatoio di Suio Terme. Complessivamente il volume immesso in rete è di m 3 : considerando che la popolazione del comune assomma a circa abitanti, e che i fluttuanti raggiungono le presenze, la dotazione teorica può essere valutata in 410 l/g per abitante. La capacità complessiva di compenso dei serbatoi è superiore a m 3 : il sistema funziona parte a gravità e parte per sollevamento. La rete di distribuzione copre circa l intera popolazione con 2200 utenti circa ed uno sviluppo di rete di circa 14 km. La rete è stata realizzata per lo più in zincato e PEAD, negli anni 80 e nel centro abitato, nel Il volume medio annuo fatturato è di m 3 con una dotazione effettiva di 180 l/g per abitante. Le dispersioni indicate pari al 35 %, sono probabilmente superiori al 50 %. La rete fognaria si sviluppa per circa 4 km, parte in grès e PVC ( 250/300, anni dal 70 al 90), parte in muratura (400 x 400, dell inizio secolo) e copre circa il 50 % della popolazione. Il sistema di collettamento, in comune con SS. Cosma e Damiano, adduce i reflui all impianto di depurazione intercomunale di Porto D Arzino, del tipo a fanghi attivi, dimensionato per AE. Lo stato di conservazione delle opere risulta il seguente: adduzione : C distribuzione : C rete fognaria : C depurazione : C Le principali opere previste riguardano la realizzazione della rete fognaria della frazione di Suio ed il completamento dell impianto di depurazione. Le principali problematiche riguardano il completamento della rete fognaria e la realizzazione del depuratore comprensoriale.

20 COMUNE DI CISTERNA DI LATINA

21 La gestione del servizio idrico del Comune di CISTERNA DI LATINA è attualmente affidata: per l alimentazione e l adduzione, la rete di distribuzione e la rete fognaria, incluso il collettamento, al Comune; per la depurazione a Soggetto Privato (Siemec di Padova). La risorsa di base fa capo alla falda di Cisterna. L adduzione è effettuata mediante tre acquedotti: quello di Cisterna/Le Castella che deriva sia da Casotto Spallato sino a 42 l/s, sia da Dante Alighieri fino a circa 110 l/s, sia dalla zona 167 fino ad altri 28 l/s circa, sia da Colli Camposanto (attualmente non in uso); il secondo acquedotto è quello di Rio Cieco che deriva fino a 12 l/s; il terzo acquedotto è quello di Borgo Flora, che deriva fino a 36 l/s. Le tubazioni di acquedotto riguardano solo l opera di captazione in quanto la portata viene immessa direttamente in rete. Il volume addotto complessivamente risulta circa m 3, pari ad una portata di circa 140 l/s: considerando la popolazione di abitanti e la presenza dei fluttuanti, risulta una dotazione teorica di oltre 350 l/g per abitante. La capacità di compenso dei serbatoi è pari a circa m 3, di cui uno ha capacità di m 3 (serb. ASI Cisterna). La rete di distribuzione è distinta in tre aree: la prima (Le Castella) copre circa il 60 % della popolazione e serve utenti: la rete è stata realizzata parte negli anni 50 (per lo più tubi zincati 200); la seconda (Rio Cieco) serve circa 250 abitanti con 100 utenze; la terza (Borgo Flora) serve circa 250 abitanti con 100 utenze. Il volume medio annuo fatturato è di m 3 : la dotazione effettiva risulta di circa 110 l/g per abitante. Le dispersioni sono probabilmente superiori al 60 %. La rete fognaria si sviluppa per circa 31 km, in cls, PVC e per lo più in grès; la rete copre circa il 40 % della popolazione, con utenze e 709 allacci non idonei. Un sistema di collettamento, in cls, recapita, dopo un percorso di circa 0,4 km all impianto di depurazione di Cerciabella, dimensionato per AE. L impianto di Cerciabella è del tipo a fanghi attivi. Lo stato di conservazione delle opere risulta il seguente: adduzione : B distribuzione : C rete fognaria : C depurazione : C Le principali opere previste riguardano l ampliamento della rete idrica e fognaria di Borgo Flora, Piano Rosso, Colle Marcaccio, Collina dei Pini e Doganella, nonché l impianto di depurazione di Piano Rosso. Le principali problematiche riguardano la realizzazione di una mappatura delle reti finalizzata al risanamento della rete idrica.

22 COMUNE DI CORI

23 La gestione del servizio idrico del Comune di CORI è attualmente affidata: per l alimentazione e l adduzione al Consorzio del Simbrivio, tramite acquedotto interambito e allo stesso Comune, tramite acquedotti locali; per la rete di distribuzione e la rete fognaria, incluso il collettamento e per la depurazione al Comune. Le risorse fanno capo rispettivamente, quanto al Comune, alla falda di Cori e di Giulianello, quanto al Consorzio del Simbrivio, alle sorgenti dei monti Simbruini, facenti parte dell ATO n. 5. L adduzione comunale è effettuata mediante l acquedotto di Giulianello che convoglia la portata media di 5 l/s e massima di 9 l/s al serbatoio di Giulianello Alto con una condotta 140 in acciaio, lunga 1,0 km; mediante l acquedotto di Cori che adduce la portata media di 25 l/s e massima di 40 l/s al serbatoio di Cori Alto con una condotta 250 in acciaio, lunga 4,2 km L adduzione intercomunale (interambito) avviene mediante l acquedotto del Simbrivio, che si raggiunge il partitore di Colle Tenne con una portata di 20 l/s e da qui si collega al serbatoio di Cori Alto, con una condotta in acciaio 140, lunga 4,4 km. Alla data attuale, la derivazione dal Simbrivio è deviata verso le campagne: in ogni caso la portata erogata dal Simbrivio è nominale. Il volume medio annuo addotto tramite i vari acquedotti è di circa m 3, di cui sono nominali: il volume effettivo non è stato comunicato. Essendo la popolazione del Comune pari a abitanti, risulta una dotazione teorica di 390 l/g per abitante. La capacità di compenso dei serbatoi assomma a circa m 3. Il sistema è servito mediante sollevamento con ingenti costi energetici. La rete di distribuzione si estende per circa 30 km di cui 14,5 per il centro di Cori e 15,5 per la frazione di Giulianello. Essa serve complessivamente utenze. La rete è stata realizzata mediante tubi acciaio e ghisa 200/50 per l abitato di Cori ed in tubi acciaio e PEAD 150/50 per la frazione di Giulianello. Il volume immesso in rete risulta di m 3, e quello fatturato pari a m 3 cui corrisponde una dotazione reale di circa 170 l/g per abitante. Le dispersioni sono indicate pari al 20 %, mentre sulla base del volume fatturato risultano probabilmente superiori al 50 %. La rete fognaria si sviluppa per il centro di Cori per 15,5 km, in cls, PVC e muratura, del diametro variabile da 200 a 600, realizzata in parte anche nel 87; la rete copre circa il 60 % della popolazione, con utenze circa. Tre sistemi di collettamento per Cori, in cls, recapitano, dopo un percorso complessivo di circa 8,0 km all impianto di depurazione di S.Angelo, dimensionato per AE; un sistema di collettamento in grès per Giulianello, recapita, dopo un percorso di 0,8 km all impianto di depurazione di Pischeri, capacità AE. Entrambi gli impianti sonod el tipo a fanghi attivi. Lo stato di conservazione delle opere risulta il seguente:

24 adduzione : B distribuzione : C rete fognaria : D depurazione : C Le principali opere previste riguardano la ristrutturazione della rete di distribuzione di Cori e di Giulianello e l ampliamento della rete fognaria di Giulianello e dei depuratori. Le principali problematiche riguardano il completamento dei depuratori e la salvaguardia del campo pozzi comunale.

25 COMUNE DI FONDI

26 La gestione del servizio idrico del Comune di FONDI è attualmente affidata: per l alimentazione e l adduzione al Consorzio degli Aurunci, Ufficio di Fondi; per la rete di distribuzione al Consorzio degli Aurunci, Sede di Cassino; per la rete fognaria, incluso il collettamento e la depurazione, in parte al Consorzio degli Aurunci, sede di Cassino, in parte al Comune. La risorsa di base fa capo alla sorgente Vetere, che fa parte della falda di Monte Grande. L adduzione è effettuata mediante due acquedotti: quello comunale che si appoggia alla sorgente Vitruvio e quello intercomunale di Vetere. Quanto al primo, esso si sviluppa dalla antica sorgente, ubicata nel centro cittadino, collegata mediante una condotta e sollevamento al serbatoio Vitruvio e da qui alla rete: la portata massima convogliata è di 40 l/s. L acquedotto intercomunale parte dalla sorgente Vetere, mediante una condotta in acciaio 500 L=7 km ed una portata di 200 l/s che recapita al serbatoio Vetere, collegato a sua volta alla rete ed al serbatoio Vitruvio. Il volume medio annuo complessivamente addotto è pari a m 3 : considerando la popolazione residente pari a abitanti ed i fluttuanti pari a circa, risulta una dotazione teorica pari a 550 l/g. La capacità complessiva risulta di circa m 3. La rete di distribuzione copre oltre il 90 % della popolazione, con una estensione di 31 km, e serve circa utenze. La rete è stata realizzata per lo più in ghisa dimensioni 60/200 ed in ferro zincato 60. Lungo il litorale è ubicata la rete di distribuzione di Fondi Mare, che serve circa abitanti, con uno sviluppo di circa 10 km: la rete è in acciaio 80/100. Il volume medio annuo fatturato è di m 3 circa: la dotazione effettiva risulta di circa 150 l/g per abitante. Le dispersioni indicate pari al 40 %, sono probabilmente superiori al 70 %. La rete fognaria si sviluppa per circa 35 km, in grès 100/250 e copre circa il 60 % della popolazione, con 7 impianti di sollevamento. La rete di Fondi Mare è per lo più in PVC 315 ed in ghisa 150/600, con altri sette impianti di sollevamento. Il sistema di collettamento costituito da una condotta in grès 200 si sviluppa su due direttrici, Nord ed Est, che confluiscono nel collettore finale che, a sua volta recapita all impianto di depurazione di Fondi, del tipo a fanghi attivi, è dimensionato per AE. Lo stato di conservazione delle opere risulta il seguente: adduzione : D distribuzione : D rete fognaria : C depurazione : C Le principali opere previste riguardano l adeguamento della rete fognaria e del depuratore. Le principali problematiche riguardano: l esigenza di eliminare la sorgente Vitruvio per motivi igienico-sanitari ricalibrando l adduttore da Vetere; riordino delle fonti di alimentazione in funzione delle nuove sorgenti; riordino delle rete di distribuzione cittadina; ampliamento rete fognaria anche del centro storico; impianto di depurazione di Fondi mare e relativa condotta sottomarina.

27 COMUNE DI FORMIA

28 La gestione del servizio idrico del Comune di FORMIA è attualmente affidata: per l alimentazione e l adduzione al Consorzio degli Aurunci, Ufficio di Minturno; per la rete di distribuzione in parte al Consorzio degli Aurunci, Ufficio di Minturno ed in parte al Comune; per la rete fognaria in parte al Consorzio degli Aurunci, Sede di Cassino ed in parte al Comune; per la depurazione al Consorzio degli Aurunci, Sede di Cassino. La risorsa di base fa capo alla sorgente Capodacqua di Spigno nel Comune omonimo ed alla sorgente Mazzoccolo, in Comune di Formia, facenti parte entrambe della falda dei Monti Aurunci. L adduzione è effettuata mediante due schemi acquedottistici: il primo, intercomunale, proviene da Capodacqua e adduce da un lato al partitore San Martino la portata di 197 l/s (ghisa 250 L=0,4 km) e da qui prosegue con una condotta (c.a. 450 portata 150 l/s) che serve la zona di Gianola, quella di Peschiera e la rete di Formia Centro; più a Nord, sempre da Capodacqua, partono due altre condotte: la prima, sollevata prima alla vasca di carico di Maranola, serve poi il serbatoio di Castell Onorato con 30 l/s (ghisa 250 L=2,3 km) e da qui la rete delle frazioni, la seconda serve la zona di Penitro per 15 l/s, mediante un sollevamento di recente realizzazione. Da S.Martino parte anche un altra condotta ( in fibrocemento 900 L=8,5 km, portata 80 l/s) che raggiunge il serbatoio di S.Antonio: da qui partono due condotte, una adduttrice per Gaeta, ed una distributrice per Formia. Le acque che giungono al serbatoio S.Antonio si mescolano con le acque provenienti dalla sorgente Mazzoccolo (mediante sollevamento) e vengono devolute alla rete di Formia per 300 l/s. Complessivamente il volume immesso in rete è di m 3 : considerando che la popolazione del comune assomma a circa abitanti, e che i fluttuanti raggiungono le presenze, la dotazione teorica risulta di 750 l/g per abitante. La capacità complessiva di compenso dei serbatoi è pari a circa m 3 : il sistema funziona parte a gravità e parte per sollevamento, con elevati costi energetici. La rete di distribuzione è realizzata in forma separata per il Centro di Formia e per le Frazioni: la prima copre circa i 2/3 della popolazione ed uno sviluppo di rete di circa 17 km. La rete è stata realizzata in acciaio, ghisa e ghisa sferoidale 100/200, negli anni dal 50 al 87. La rete delle frazioni copre circa 1/3 della popolazione ed uno sviluppo di rete di 19 km, per lo più in acciaio e ghisa sferoidale (periodo dal 1960 al 1980). Il volume medio annuo fatturato è di m 3 e la dotazione effettiva risulta di 60 l/g per abitante; le utenze assommano complessivamente a circa. Le dipersioni sono probabilmente superiori al 80 %. La rete fognaria è gestita parte dal Consorzio Aurunci, parte dal Comune: la rete comunale si sviluppa per circa 13 km, in muratura (la parte più antica, dimensione 500x500), grès (anni 80 circa, 300/500) e PVC ( 300/500, anni dal 80 al 90); la rete scarica direttamente in mare senza trattamenti. La rete gestita dagli Aurunci si sviluppa per circa 15 km, in grès (anni 80 circa, 300/500) e PVC ( 300/500, anni dal 80 al 90). La rete Aurunci recapita, mediante

29 diversi sollevamenti, all impianto di depurazione di Mamurrano, dimensionato per AE, che recapita a sua volta in mare mediante una condotta sottomarina. L impianto di Mamurrano è del tipo a fanghi attivi. Lo stato di conservazione delle opere risulta il seguente: adduzione : D distribuzione : D rete fognaria : C depurazione : B Le principali opere previste riguardano la costruzione di collettori fognari cittadina e nelle frazioni (Mamurrano, S.Croce Farano, Vindicio, etc.) Le principali problematiche riguardano: la ricaptazione della sorgente Mazzoccolo; il completamento della rete fognaria per la parte di servizio idrico cittadino; le elevate dispersioni della rete idrica cittadina, da individuare mediante una mappatura della rete, che comporteranno il riordino della rete idrica cittadina; il potenziamento del depuratore esistente di Mamurrano.

30 COMUNE DI GAETA

31 La gestione del servizio idrico del Comune di GAETA è attualmente affidata: per l alimentazione, l adduzione e la rete di distribuzione al Consorzio degli Aurunci, Ufficio di Gaeta; per la rete fognaria al Comune; per il depuratore, in fase di realizzazione, al Consorzio Aurunci. La risorsa di base fa capo alla sorgente Capodacqua di Spigno, nel Comune omonimo ed alla sorgente Mazzoccolo, in Comune di Formia, entrambe facenti parte della falda dei Monti Aurunci. L adduzione è effettuata mediante due schemi acquedottistici: il primo, intercomunale, proviene da Capodacqua e adduce al serbatoio S.Antonio, mediante una condotta in fibrocemento 900 L=8,5 km, una portata di 80 l/s circa: qui, le acque che giungono al serbatoio S.Antonio si mescolano con quelle provenienti dalla sorgente Mazzoccolo (mediante sollevamento), e parte una condotta in acciaio 500 L=6,3 km che adduce una portata di 190 l/s al serbatoio di S.Agata Basso. Da tale serbatoio le acque vengono sollevate con due impianti di sollevamento ai serbatoi di S.Agata Medio e Alto e da qui vanno in rete. Il secondo acquedotto proviene direttamente da Capodacqua, attraverso i rilanci di ENAOLI, Tre Carrubi: la portata di 100 l/s perviene, mediante una condotta in c.a. 450 L=10,0 km al successivo rilancio di San Carlo che immette al serbatoio Spalti Carlo III; da qui, con ulteriore sollevamento, viene alimentato il serbatoio Monte Orlando e da qui la rete. Complessivamente il volume immesso in rete è di m 3 circa: considerando che la popolazione del comune assomma a circa abitanti, e che i fluttuanti raggiungono le presenze, la dotazione teorica può essere valutata in 700 l/g per abitante. La capacità complessiva di compenso dei serbatoi è pari a circa m 3 : il sistema funziona per lo più per sollevamento, con costi considerevoli. La rete di distribuzione si estende per circa 40 km e copre praticamente l intera popolazione con utenze circa. La rete è stata realizzata in acciaio, ghisa, ferro zincato e polietilene, di vario diametro, 40/400. Il volume medio annuo fatturato è di m 3 con una dotazione effettiva di 200 l/g per abitante. Le dispersioni sono probabilmente superiori al 70 %. La rete fognaria si sviluppa per circa 35 km, in muratura (la parte più antica, dimensione 500x500), cls (anni circa, 400) e PVC ( 250/400, anni dal 80 al 90); la rete copre circa l 80 % della popolazione e scarica direttamente in mare senza trattamenti. Lo stato di conservazione delle opere risulta il seguente: adduzione : C distribuzione : C-D rete fognaria : B depurazione : in costruzione

32 Le principali opere previste riguardano l ultimazione e messa in funzione dell impianto di depurazione ed il completamento sia della rete idrica e fognaria della frazione di S.Agostino sia di collettori fognari; l anello idrico di m. Tortona. Le principali problematiche riguardano: la mappatura della rete per una corretta definizione delle dispersioni ed il conseguente riordino della rete idrica ed il completamento del sistema fognario della zona di Porto Salvo, la condotta di scarico sottomarina.

33 COMUNE DI ITRI

34 La gestione del servizio idrico del Comune di ITRI è attualmente affidata: per l alimentazione e l adduzione al Consorzio degli Aurunci, Ufficio di Fondi; per la rete di distribuzione al Consorzio degli Aurunci, Sede di Cassino; per la rete fognaria, incluso il collettamento e la depurazione, in parte tramite al Consorzio degli Aurunci, sede di Cassino, ed in parte al Comune. La risorsa di base fa capo alla sorgente Vetere, che fa parte della falda di Monte Grande. L adduzione è effettuata mediante l acquedotto che parte dalla sorgente Vetere e dal campo pozzi Vetere per una portata complessiva di 40 l/s, mediante due condotte in acciaio 200 L=0,3 km e L=0,2 km che raggiungono il serbatoio di Monte Calvo e da qui quello di Cuccurone. La capacità di accumulo dei serbatoi risulta di circa 800 m 3. Il volume complessivamente addotto è pari a m 3 : considerando la popolazione residente pari a abitanti circa, risulta una dotazione teorica pari a circa 380 l/g. La rete di distribuzione copre circa il 90 % della popolazione, con una estensione di 17 km, e serve circa utenze. La rete è stata realizzata in acciaio 50/100 (L=6,5 km), PEAD 50/110 (L=8,5 km), in ferro zincato, ghisa e PVC 60. Il volume medio annuo fatturato è di m 3 : la dotazione effettiva risulta di circa 160 l/g per abitante. Le dispersioni indicate pari al 40 %, sono probabilmente superiori al 50 %. La rete fognaria si sviluppa per circa 14 km, in cls 200/250 e 40x40 (anni 50) e copre circa il 75 % della popolazione. Il sistema di collettamento è costituito da una condotta in PVC 315 che si sviluppa per 1 kmprima di recapitare all impianto di depurazione di Rio Torto, del tipo a fanghi attivi, dimensionato per AE. Lo stato di conservazione delle opere risulta il seguente: adduzione : C distribuzione : C rete fognaria : C depurazione : C Le principali opere previste riguardano l ampliamento del serbatoio ed il riordino della rete fognaria del centro storico. Le principali problematiche riguardano il riordino della rete di distribuzione finalizzata al recupero delle dispersioni ed al completamento degli allacci della rete fognaria.

35 COMUNE DI LATINA

36 La gestione del servizio idrico del Comune di LATINA è attualmente affidata: per l alimentazione e l adduzione alla Regione Lazio, tramite i due acquedotti Pontino Nord e Pontino Sud ed in parte allo stesso Comune; per le reti di distribuzione e fognaria, incluso il collettamento, al Comune; per la depurazione a Società Mista (Società LATINA AMBIENTE di Latina) La risorsa di base fa capo alla falda dei Monti Lepini, attraverso le sorgenti di Ninfa (Acquedotto sia Regionale che Comunale), di Sardellane (Regione) e dalla falda di Aprilia (Regione). L adduzione è effettuata mediante quattro linee di acquedotto: la prima, proveniente da Sardellane, adduce mediamente fino a 510 l/s, con una condotta in acciaio ( 700/250) dello sviluppo di 30 km, ai vari partitori e serbatoi di Borgo Grappa, B.Faiti, B.S.Michele, B.Piave e B.Isonzo, oltre ai serbatoi di Latina Nord e Sud. La seconda linea proviene da Ninfa (pozzi di Ninfa e del Carabiniere) e adduce una portata complessiva fino a 210 l/s ai serbatoi di Latina Nord e Sud e di B.Carso, con una condotta in acciaio ( 500/200) lunga 21 km. Ancora da Ninfa proviene una terza linea che alimenta Latina Scalo e, in emergenza, lo stesso Capoluogo: la portata addotta è di 35 l/s con una condotta in ghisa sferoidale, 300, lunga 15 km circa. La quarta linea, alimentata dallo schema Carano- Giannottola, convoglia fino a 50 l/s ai serbatoi di B. Sabotino, B.Bainsizza, Ist. Agrario, nonchè alla rete di B.Montello, B.S.Maria e del litorale, mediante una condotta parte in acciaio, parte in c.a. ed in fibrocemento 400/150 lunga 36,0 km. Il volume medio annuo immesso in rete risulta di m 3. Essendo la popolazione del Comune pari a circa abitanti ed i fluttuanti circa , risulta una dotazione teorica di circa 500 l/g per abitante. La capacità di compenso dei serbatoi è di oltre m 3 : tutto il sistema funziona sostanzialmente a gravità, previo il sollevamento alla centrale di Sardellane, da parte della Regione. La rete di distribuzione si estende per circa 300 km e serve una popolazione di circa abitanti con quasi utenze. La rete è stata realizzata parte negli anni 30 (tubi in ferro zincato), parte negli anni dal 60 al 90 (tubi sia in acciaio che in ghisa e PVC 60/400). Il volume fatturato risulta di m 3, cui corrisponde una dotazione reale di circa 170 l/g per abitante. Le dispersioni sono dell ordine del %, rispetto ad un valore indicato del 5 10 %. La rete fognaria si sviluppa per 130 km, in cls, grès e PVC, di diametro variabile da (ovoidi e circolari) fino ai piccoli diametri; non è nota la data di realizzazione ma viene stimata a partire dagli anni 30 fino ad oggi; la rete copre circa il 85 % della popolazione, con utenze circa. Il sistema fognario è integrato da numerosi sollevamenti (cinquanta), che comportano rilevanti oneri per energia elettrica. Due principali sistemi di collettamento servono rispettivamente Latina Capoluogo e Latina Ovest: il primo, dello sviluppo di 11 km, ha sagoma per lo più ovoidale, in grès, di dimensione variabile da 70 x 105 fino a 240 x 150, degli anni 70 recapita all impianto di depurazione di Latina Est, dimensionato per AE; il secondo, dello sviluppo di 3,2 km, in grès, ha sagoma ovoidale da 60 x 90, e adduce a sua volta all impianto di depurazione di Cicerchia, dimensionato per AE.

37 Entrambi gli impianti sono del tipo a fanghi attivi. Sul territorio esistono altri 11 impianti di depurazione (Latina Scalo, Latina Mare, B.Montello, B. Le Ferriere, B.Faiti, B. Piave, B.S.Michele, B.Carso, B.S.Maria, B.Bainsizza, B. Grappa) per una capacità nominale ulteriore di quasi AE Lo stato di conservazione delle opere risulta il seguente: adduzione : B distribuzione : D rete fognaria : C depurazione : C Le principali opere previste riguardano le opere di ripristino dei serbatoi di Latina Nord e Latina Sud e la sistemazione della centrale di Ninfa, per la parte di pertinenza comunale ed il riordino del sistema di depurazione. Le principali problematiche riguardano: il risanamento della rete di distribuzione per la riduzione delle dispersioni e la riorganizzazione della rete interna; il completamento di alcune tratte di acquedotto; l ampliamento delle rete fognaria; l accorpamento degli impianti di depurazione, con il nuovo sistema di collettamento.

38 COMUNE DI LENOLA

39 La gestione del servizio idrico del Comune di LENOLA è attualmente affidata: per l alimentazione e l adduzione, la rete di distribuzione al Consorzio degli Aurunci, Ufficio di Lenola; per la rete fognaria, il collettamento e per la depurazione al Comune. La risorsa di base fa capo alla sorgente Madonna del Canneto che proviene dal territorio dell ATO n. 5. L adduzione è effettuata mediante lo schema che fa capo all Asta Principale degli Aurunci: la condotta attraversa tutta la valle del Liri e raggiunge la zona dei Monti Ausoni dove entra nel territorio dell ATO n.4. Il collegamento all acquedotto di Lenola avviene ad iniziare dai partitori disposti sulla linea e tra questi il principale è quello di S.Leonardo Liverani da cui si dirama una tubazione in PVC 150 lunga 0,5 km, che raggiunge il serbatoio S.Leonardo. La portata complessivamente addotta è di 20 l/s. Complessivamente il volume consegnato ai serbatoi è di m 3 : considerando che la popolazione del comune assomma a circa abitanti, la dotazione teorica può essere valutata in circa 370 l/g per abitante. La capacità complessiva di compenso dei serbatoi è pari a circa 650 m 3 : il sistema funziona quasi interamente a gravità. La rete di distribuzione è distinta sostanzialmente in cinque zone, di cui le principali sono quelle di Lenola Centro e di S.Bernardo-Passignano. La prima serve circa 3000 persone con utenze: la lunghezza della rete è di oltre 10 km, per lo più in ghisa 60/120 della fine anni 50. Le reti di S.Bernardo e Passignano servono 750 persone con quasi 300 utenze; la rete si estende per circa 7 km ed è realizzata parte in PEAD 30/50, negli anni 80; le altre due reti Liverani ed Ambrifi coprono altre 160 utenze, con 17 km di tubazioni in acciaio e PEAD di recente costruzione. Le utenze assommano a Il volume medio annuo fatturato è di m 3 cui corrisponde una dotazione effettiva di 160 l/g per abitante. Complessivamente, le dispersioni indicate pari al 40 %, sono probabilmente superiori al 50 %. La rete fognaria si sviluppa su due zone principali: Lenola Centro e Valle Bernardo- Passignano, per una estensione complessiva di circa 18 km, parte in grès e PVC ( 200/300, anni dal 60 al 80); la rete copre circa il 60 % della popolazione. Esistono due sistemi di collettamento, principalmente in grès, sviluppantesi su tre direttrici che adducono all impianto di depurazione di Pozzavegli ed a quello di Valle Bernardo, del tipo a fanghi attivi, dimensionato il primo per AE ed il secondo per 300 AE. Lo stato di conservazione delle opere risulta il seguente: adduzione : C distribuzione : B-C rete fognaria : B-C depurazione : C Le principali opere previste riguardano il completamento delle reti idrica e fognaria cittadina e rurale, nonchè il nuovo impianto di depurazione di Valle Ottone. Le principali problematiche riguardano il rifacimento di parte della rete idrica per la parte di servizio idrico cittadino e l impianto di depurazione di Valle Bernardo.

40 COMUNE DI MAENZA

41 La gestione del servizio idrico del Comune di MAENZA è attualmente affidata: per l alimentazione e l adduzione in parte al Consorzio degli Aurunci, Ufficio di Priverno, ed in parte in forma diretta al Comune; per la rete di distribuzione e la rete fognaria, incluso il collettamento, e per la depurazione al Comune. La risorsa di base fa capo alla sorgente Fiumicello (Aurunci) ed alle fonti locali Le Mole e pozzo S.Arcangelo (come integrazione): tutte fanno capo alla falda dei Monti Lepini. L adduzione comunale è effettuata mediante due acquedotti: quello che fa capo alle Mole, consegna una portata media di 5 l/s al serbatoio di Monte Acuto ed a quello di Maenza Centro, con una condotta principalmente in acciaio di 9,2 km. Quello che fa capo a S.Arcangelo integra il precedente acquedotto per una portata di 5 l/s. L adduzione da parte degli Aurunci prende origine dal sistema intercomunale di Fiumicello che alimenta il serbatoio di Maenza Centro con 8 l/s medi. Considerando che la popolazione del comune assomma a circa abitanti e fluttuanti e che il volume medio annuo immesso in rete è pari a m 3, risulta una dotazione teorica di 450 l/g per abitante. La capacità di compenso dei serbatoi ammonta complessivamente a circa 600 m 3 : un impianto di sollevamento, sulla linea S.Arcangelo, impegna costi per 95 milioni l anno. La rete di distribuzione copre quasi l intera popolazione, con utenti ed una estensione di 29 km. La rete è stata realizzata parte negli anni 70 (acciaio 50/100). Il volume medio annuo fatturato è di m 3 con una dotazione effettiva di 180 l/g per abitante. Le dispersioni, indicate pari al 30 %, sono probabilmente superiori al 50 %. La rete fognaria si sviluppa per circa 7 km, in muratura, grès e PVC (anni 60-80); la rete copre circa il 65 % della popolazione, con utenze circa. Il sistema di collettamento recapita, dopo un percorso di circa 2,8 km, parte in grès e parte in PVC, all impianto di depurazione di Maenza, del tipo a fanghi attivi, dimensionato per AE. Lo stato di conservazione delle opere risulta il seguente: adduzione : B-C distribuzione : C rete fognaria : C depurazione : C Le principali opere previste riguardano il completamento della rete idrica e fognaria. Le principali problematiche riguardano la carenza della rete idrica in campagna e difetti di funzionamento nella rete (mancanza di riduttori di pressione) e nel collettore fognario. Inoltre la realizzazione di un sistema depurativo comprensoriale.

42 COMUNE DI MINTURNO

43 La gestione del servizio idrico del Comune di MINTURNO è attualmente affidata: per l alimentazione, l adduzione e la rete di distribuzione al Consorzio degli Aurunci, Ufficio di Minturno; per la rete fognaria, incluso il collettamento, al Comune; per la depurazione a Soggetto Privato (Società D.P.R. di Napoli). La risorsa di base fa capo alla sorgente Capodacqua di Spigno, alimentata dalla falda dei Monti Aurunci. L adduzione è effettuata mediante la condotta che adduce al partitore San Martino la portata di 155 l/s: da qui viene alimentata la zona di Scauri Ovest per 20 l/s (ghisa 250 L=0,4 km); da S.Martino parte una condotta in cemento amianto 600 L= 1,5 km che raggiunge il partitore Trote Blu: da qui si dipartono due direttrici la prima che va alla zona di Scauri centro (circa 30 % degli abitanti), con il serbatoio Monte d Argento, in ghisa , L=4,6 km circa; la seconda serve il serbatoio Genzano (condotta 600 in acciaio L= 2,8 km); da qui prosegue da un lato verso il serbatoio Tremensuoli che serve la rete omonima, mentre dall altro scende verso Marina di Minturno a servire circa un 30 % della popolazione, con una condotta in ghisa ; infine dallo stesso serbatoio Genzano parte una terza condotta 300 in PRFV L=4,0 km che alimenta il serbatoio Monte La Guardia da cui viene alimentata tutta la parte Est di Minturno (Serbatoio Foce del Garigliano e collegamento a Monte d Argento: su quest ultimo collegamento si innesta una condotta proveniente da SS. Cosma e Damiano per una portata modesta 1-2 l/s). Il centro storico di Minturno è alimentato invece da due condotte provenienti dalla vasca di carico di Minturno e che adducono una portata complessiva di 16 l/s, rispettivamente in ghisa 160 L = 4,5 km ed in PRFV 250 L=3,1 km, verso il serbatoio Nuovo di Minturno. Da qui, impianti di sollevamento alimentano i serbatoi rispettivamente di Tufo, Minturno Centro e S.Maria Infante che servono circa un terzo della popolazione. Complessivamente il volume immesso in rete è di m 3 : considerando che la popolazione del comune assomma a circa abitanti, e che i fluttuanti raggiungono le presenze, la dotazione teorica può essere valutata in circa 420 l/g per abitante. La capacità complessiva di compenso dei serbatoi è pari a circa m 3 : il sistema funziona parte a gravità e parte per sollevamento. La rete di distribuzione serve circa utenti ed ha uno sviluppo di rete di circa 34 km. La rete è stata realizzata per lo più in ghisa 60/250, negli anni dal 55 al 83; le dispersioni, indicate pari al 40 %, sono dell ordine del %. Il volume medio annuo fatturato è di m 3 con una dotazione effettiva di 170 l/g per abitante. La rete fognaria si sviluppa per circa 17 km, parte in cls, grès, PEAD ed eternit ( 80/500, anni dal 60 al 90). Sulla rete esistono diciassette impianti di sollevamento. Il sistema di collettamento adduce i reflui all impianto di depurazione di Pantano, del tipo a fanghi attivi, dimensionato per AE; è realizzato, ma non ancora funzionante il nuovo collettore con relativa parte di nuova rete fognante. Lo stato di conservazione delle opere risulta il seguente: adduzione : C

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