12 LOCALIZZAZIONE DEGLI IMPIANTI DI GESTIONE RIFIUTI

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1 Localizzazione degli impianti LOCALIZZAZIONE DEGLI IMPIANTI DI GESTIONE RIFIUTI 12.1 Premessa In base ai disposti degli artt. 196, 197 e 199 del D. Lgs 152/06 e della L.R. 26/03 e s.m.i., spetta alle Province l individuazione delle aree non idonee alla localizzazione degli impianti di recupero e smaltimento dei rifiuti nonché l indicazione delle zone idonee alla localizzazione degli impianti di smaltimento. Il Programma Regionale di Gestione Rifiuti (D.G.R. n 8/220 del 27 giugno 2005) definisce, nel capitolo 8, i criteri di incompatibilità alla localizzazione per le diverse tipologie di impianti di smaltimento e di recupero di rifiuti. Le linee guida regionali per la revisione dei piani provinciali di gestione dei rifiuti urbani e speciali per la localizzazione degli impianti, di recente integrate con la D.G.R. 13 febbraio 2008 n. 8/6581, propongono una metodologia di dettaglio per l identificazione delle aree non idonee ad ospitare impianti nuovi o ampliamenti che comportino ulteriore consumo di suolo. Il metodo indicato dalla Regione Lombardia e utilizzato dalla, prevede una accurata analisi del sistema vincolistico insistente sul territorio e dei principali fattori ambientali che lo caratterizzano. A ciascun vincolo o fattore ambientale viene associato un diverso grado di prescrizione, in relazione alla tipologia impiantistica considerata ed al grado di impatto che questa potrebbe avere sulle caratteristiche ambientali che hanno legittimato l impostazione del vincolo stesso. I livelli di prescrizione previsti dalla Regione e adottati dalla sono i seguenti: ESCLUDENTE: esclude, per gli ambiti indicati, la possibilità di realizzare nuovi impianti o la possibilità di realizzare varianti sostanziali agli impianti esistenti che implichino ulteriore consumo di suolo; PENALIZZANTE: la realizzazione dell impianto è consentita soltanto a fronte di particolari attenzioni nella progettazione/realizzazione dello stesso, in virtù delle sensibilità rilevate; PREFERENZIALE: fornisce informazioni aggiuntive di natura logistica-economica finalizzate ad una scelta strategica del sito. L applicazione della metodologia proposta dalla Regione ha portato ad una identificazione delle aree idonee alla localizzazione di nuovi impianti necessariamente passiva, in quanto basata, prima di tutto, sull esclusione di aree, piuttosto che su una scelta strategica attiva e formulata di concerto con gli enti e le istituzioni locali. Le caratteristiche orografiche, la concentrazione delle aree urbanizzate nella zona pedemontana e di pianura e il sempre più complesso e articolato sistema vincolistico hanno determinato, di fatto, la non idoneità, a priori, di gran parte del territorio provinciale per la sola

2 Capitolo estensione dei fattori escludenti, per quanto riguarda sia la possibile ubicazione di discariche sia di impianti per la termovalorizzazione sia di impianti di trattamento in genere (diversi da discariche e termovalorizzatori), quali quelli di compostaggio. Nelle restanti aree, dovranno essere valutate, in fase di localizzazione di dettaglio (microlocalizzazione) la migliore tra le alternative possibili, considerando l eventuale presenza di fattori penalizzanti (vincoli penalizzanti, ma non escludenti a priori), gli eventuali fattori preferenziali (aspetti strategico funzionali) proposti dalla Regione, nonché attraverso l utilizzo di ulteriori criteri di idoneità localizzativa, basati sulla valutazione delle caratteristiche tecniche del progetto proposto. L idoneità localizzativa di dettaglio dovrà essere infatti verificata, seguendo l iter autorizzativo previsto dalla legge per ciascuna tipologia di impianto, preliminarmente all autorizzazione di nuovi impianti. E necessario individuare, in funzione delle caratteristiche impiantistiche, le componenti ambientali più vulnerabili e gli aspetti progettuali ai quali sono legati le maggiori criticità, per i quali prevedere l adozione di tutte le misure di mitigazione necessarie a rendere compatibile la realizzazione dell impianto con gli obiettivi di tutela della salute e salvaguardia dell ambiente e del paesaggio. Nel presente capitolo vengono illustrati i criteri provinciali, che seguono lo schema regionale proposto, per l individuazione delle aree non idonee alla localizzazione di nuovi di impianti di recupero e smaltimento dei rifiuti. L applicazione del metodo, basato sulla sovrapposizione di vincoli e fattori ambientali ha portato alla stesura di una cartografia tematica di analisi. I dati contenuti della suddetta cartografia sono in gran parte già presenti nel SIT provinciale e quindi negli elaborati di analisi del PTCP. Come tutti i dati territoriali non possono essere considerati in alcun modo elementi definitivi ma dovranno essere costantemente aggiornati e rivisti. Ne risulta che la cartografia tematica allegata al piano non può essere considerata, proprio perché esclusivamente basata su un analisi attuale del territorio e del suo sistema vincolistico, esaustiva per quanto concerne l individuazione delle aree idonee alla collocazione di nuovi impianti o alla realizzazione di varianti sostanziali con consumo di suolo. Essa fotografa la situazione dello stato attuale e non può certamente essere considerata valida per tutto l orizzonte temporale di validità del piano. A questo va aggiunto che alcuni fattori ambientali di carattere geologico e urbanistico non sono stati rappresentati in cartografia in quanto non disponibili nelle banche dati provinciali e regionali o difficilmente delimitabili ad ampia scala, qual è quella dell intero territorio provinciale. L individuazione delle aree idonee dovrà pertanto essere rivalutata preliminarmente all avvio della fase istruttoria propedeutica al rilascio dell autorizzazione avendo quale riferimento discriminante per la localizzazione l applicazione della metodologia di seguito descritta, attualizzata al sistema vincolistico e ai fattori ambientali in essere al momento, nonché le ulteriori informazioni derivanti dagli strumenti urbanistici comunali.

3 Localizzazione degli impianti Criteri per l individuazione delle aree non idonee alla localizzazione di impianti di recupero e smaltimento di rifiuti La metodologia nel seguito descritta per l individuazione delle macroaree di territorio non idonee alla localizzazione di nuovi impianti e, per esclusione, delle macroaree potenzialmente idonee è stata costruita recependo i criteri regionali di cui alla D.G.R. 13 febbraio 2008 n. 8/ Individuazione delle aree non idonee alla localizzazione di nuovi impianti I criteri regionali definiscono le aree nelle quali è esclusa la realizzazione di nuovi impianti per la gestione dei rifiuti e per le varianti sostanziali agli impianti esistenti che implichino ulteriore consumo di suolo, incrementi volumetrici e/o di superficie utilizzata. Oltre alle aree per le quali è esclusa la realizzazione (aree interessate da vincoli escludenti) sono previste, dai medesimi criteri, anche le aree per le quali sussistono limitazioni alla realizzazione di specifiche tipologie impiantistiche (aree interessate da vincoli penalizzanti). Pertanto, nelle aree interessate da uno o più vincoli il cui grado di prescrizione sia escludente, non potranno essere realizzati nuovi impianti (l esclusione si applica alle sole tipologie di impianto per le quali il vincolo assume tale grado di prescrizione). Il rispetto di distanze minime da strutture sensibili o da opere pubbliche (criteri di esclusione a scala locale) deve essere verificato nella fase di localizzazione di dettaglio (microlocalizzazione), in quanto la loro scarsa incidenza areale non consente l identificazione di macroaree significative, apprezzabili nella cartografia a scala provinciale. All interno delle aree potenzialmente idonee alla localizzazione di nuovi impianti, ovvero laddove non sussistano vincoli escludenti, è necessario distinguere le aree non interessate da vincoli di alcun genere da quelle interessate da vincoli il cui grado di prescrizione è penalizzante, ma non escludente a priori. Nelle aree potenzialmente idonee non interessate da vincoli di alcun genere, l idoneità alla localizzazione di un nuovo impianto dovrà essere valutata in funzione delle caratteristiche impiantistiche di progetto e scegliendo, tra le diverse soluzioni localizzative proposte, nel rispetto delle vigenti norme sulla Valutazione di Impatto Ambientale (di seguito: V.I.A.), quella caratterizzata da maggiore idoneità. La possibilità di realizzare impianti in aree potenzialmente idonee non interessate da vincoli dovrà essere comunque valutata in sede di autorizzazione, tenendo conto degli impatti e delle criticità rilevate, prescrivendo le misure di mitigazione e compensazione necessarie a rendere compatibile l intervento con gli obiettivi e le necessità di tutela della salute e salvaguardia dell ambiente e del paesaggio. Nelle aree potenzialmente idonee interessate da vincoli penalizzanti, ovvero con limitazioni per la realizzazione di specifiche tipologie impiantistiche, la possibilità di localizzare nuovi impianti dovrà essere subordinata all individuazione delle idonee misure di mitigazione degli impatti sulle

4 Capitolo componenti ambientali vulnerabili che determinano la sussistenza del vincolo penalizzante, in funzione della tipologia e delle caratteristiche costruttive dell impianto proposto. La possibilità di realizzare un nuovo impianto e la definizione degli interventi necessari a garantire la mitigazione degli impatti sulle componenti ambientali interessate, devono pertanto essere valutate verificando, in primo luogo, se la localizzazione proposta ricade in una porzione di territorio interessata da vincoli, quindi il grado di prescrizione assunto dagli stessi in relazione al tipo di impianto proposto Analisi dei vincoli I vincoli possono assumere due diversi gradi di prescrizione (escludente o penalizzante) e il grado di prescrizione assunto da uno stesso vincolo può essere diverso in funzione della tipologia dell impianto. Questo perché il grado di vulnerabilità di una determinata componente ambientale può variare a seconda delle caratteristiche tecniche dell impianto in esame (es. una falda vulnerabile rappresenta un vincolo escludente per la realizzazione di una discarica, ma non preclude la realizzazione di un impianto di trattamento termico, che garantisca idonee misure di mitigazione e salvaguardia dagli eventuali impatti sul corpo idrico sotterraneo). Gli aspetti interdisciplinari connessi all analisi dei vincoli, la molteplicità e la complessità delle componenti da tutelare, la necessaria attività preliminare di raccolta dei dati e del materiale cartografico disponibile, hanno imposto la creazione di sinergie con i diversi Settori dell Amministrazione provinciale, coinvolti ciascuno in funzione delle specifiche competenze. Seguendo i criteri regionali l analisi dei vincoli è stata tradotta nella cartografia di analisi nei seguenti tematismi: 1) Uso del suolo (Tavola 1) 2) Tutela delle risorse idriche (Tavola 2) 3) Dissesto idrogeologico (Tavola 3) 4) Tutela dell ambiente naturale (Tavola 4) 5) Beni culturali e paesaggistici (Tavola 5) 6) Tutela della qualità dell aria (Tavola 6) 7) Aspetti strategici e funzionali (Tavola 7) Le Tabelle e le tavole seguenti descrivono i vincoli considerati in ciascun gruppo, indicando il livello di prescrizione in funzione della tipologia di impianto: o FATTORI ESCLUDENTI E PENALIZZANTI Nuove discariche (Tavola 8a); o FATTORI ESCLUDENTI E PENALIZZANTI Nuovi impianti per la termovalorizzazione (Tavola 8b); o FATTORI ESCLUDENTI E PENALIZZANTI Nuovi impianti di trattamento chimico fisico, inertizzazione ed altri trattamenti specifici, compostaggio, produzione C.D.R., bio stabilizzazione e cernita/selezione/stabilizzazione, trattamento degli inerti (Tavola 8c);

5 Localizzazione degli impianti 351 o FATTORI ESCLUDENTI E PENALIZZANTI Varianti sostanziali alle discariche esistenti che implichino un consumo di suolo (Tavola 8d); o FATTORI ESCLUDENTI E PENALIZZANTI Varianti sostanziali, che implichino un consumo di suolo, agli impianti esistenti per la termovalorizzazione dei rifiuti (Tavola 8e); o FATTORI ESCLUDENTI E PENALIZZANTI Varianti sostanziali, che implichino un consumo di suolo, agli impianti di trattamento chimico fisico, inertizzazione ed altri trattamenti specifici, compostaggio, produzione CDR, bio stabilizzazione e cernita/selezione/stabilizzazione, trattamento degli inerti (Tavola 8f). In aggiunta a quanto sopra, sono stati predisposti sei ulteriori elaborati cartografici in scala 1: relativi alle sole macroaree non gravate da vincoli escludenti per la localizzazione di nuovi impianti di trattamento rifiuti (diversi da termovalorizzatori e discariche) Tavole nn. 9 (quadranti nord, centro e sud della Provincia) e per la realizzazione di varianti sostanziali agli impianti di trattamento esistenti (diversi da termovalorizzatori e discariche) Tavole nn. 10 (quadranti nord, centro e sud della Provincia).

6 Capitolo Tabella 12.1 Uso del suolo (Tavola 1) Vincolo Aggiornamento Fonte Note Territori coperti da foreste e da boschi, anche se danneggiati dal fuoco o sottoposti a vincolo di rimboschimento (D.Lgs. 42/04 art.142, lett.g - L.R. 27/04) Categorie agricole - aree coltivate a frutteti, vigneti, oliveti, castagneti da frutto. Categorie agricole - colture orticole, floricole tipiche di aziende specializzate e vivai di essenze e legnose agrarie forestali a pieno campo o protette. Aree di pregio agricolo: DOC, DOGC (D.Lgs. 228/01). Nei limiti delle aree direttamente interessate. FEBBRAIO Settore Territorio e Trasporti - (progetto DUSAF, classe N) Archivio DUSAF Archivio DUSAF 2008 Non presenti in. Tipologia vincolo (P - E) DISCARICHE:P DISCARICHE:E Non sono presenti aree coltivate a risaie, seminativo INCENERITORI:E semplice misto a risaie, noce e ciliegio. DISCARICHE:P DISCARICHE:E INCENERITORI:E Reg. CE n. 1107/1996 D.O.P. - L'intero territorio della per i seguenti prodotti: Taleggio, Quartirolo Lombardo, Gorgonzola, Salame Brianza. Decreto 17/09/1998 D.O.P. - Comuni di Colico, Dorio, Dervio, Bellano, Varenna, Perledo, Lierna, Mandello del Lario, Abbadia Lariana, Malgrate, Oliveto Lario, Galbiate per l'olio extravergine d'oliva "Laghi Lombardi". Aree di pregio agricolo: DOP, IGP, IGT e aree interessate da agricolture biologiche o agriturismo art.21 c. a),b), c) D.Lgs. 228/01 Decreto 17/07/2008 I.G.T - Comuni di Abbadia Lariana, Airuno, Annone Brianza, Barzago, Barzano', Bellano, Bosisio Parini, DISCARICHE:P Brivio, Bulciago, Calco, Calolziocorte, Casatenovo, Cassago Brianza, Castello Brianza, Cernusco Lombardone, Cesana Brianza, Civate, Colico, Colle Brianza, Costamasnaga, Cremella, Dervio, Dolzago, Dorio, Ello, Galbiate, Garbagnate Monastero, Garlate, Imbersago, Introzzo, Lecco, Lierna, Lomagna, Malgrate, Mandello del Lario, Merate, Missaglia, Molteno, Monte Marenzo, Montevecchia, Monticello Brianza, Nibionno, Oggiono, Olgiate Molgora, Olginate, Oliveto Lario, Osnago, Paderno d'adda, Perego, Perledo, Pescate, Robbiate, Rogeno, Rovagnate, Santa Maria Hoe', Sirone, Sirtori, Sueglio, Suello, Torre de' Busi, Valgreghentino, Valmadrera, Varenna, Vendrogno, Vercurago, Verderio Inferiore, Verderio Superiore, Vestreno, Vigano' per i vini "Terre Lariane".

7 Localizzazione degli impianti 353 Tabella 12.2 Tutela delle risorse idriche (Tavola 2) Vincolo Aggiornamento Fonte Note Aree di protezione della falda superficiale (fluttuazione della falda dal piano campagna a 5m sotto) Aree inserite nel programma di tutela delle risorse idriche (LR 26/2003 e PTUA d.g.r. n del ) Distanza da opere di captazione di acqua destinata al consumo umano ad uso potabile mediante infrastrutture di pubblico interesse (D.Lgs. 152/1999 art.21 c.7 - LR 26/2003 art.42 c.3) Distanza dal corso d acqua e dai laghi (Reg. decr. 523/1904) 2007 Serv. Geologico - Settore Ambiente ed Ecologia 2008 PTUA Regione Lombardia 2008 Serv. Acque Settore Ambiente ed Ecologia 2004 CTR vettoriale 1: Le aree sono state ricavate indirettamente dalla carta geologica del quaternario e dai dati disponibili relativi a stratigrafie di pozzi. Tipologia vincolo (P E) DISCARICHE:E (ad esclusione delle discariche in rilevato) Le aree di ricarica dell'acquifero profondo e DISCARICHE:P le aree di riserva ottimali dei bacini individuate dal PTUA non interessano la. Sono riportate le fasce di 200 m. (zona di rispetto con criterio geometrico) dei pozzi pubblici ad uso potabile. Tali fasce possono essere riviste ai sensi dell'art. 42 c. 3 della L.R. 26/03. Nell individuazione di dettaglio dell impianto ci si dovrà attenere alla fascia di rispetto individuata nello studio del reticolo minore comunale. DISCARICHE:E INCENERITORI:E DISCARICHE: E INCENERITORI:E Distanza dal reticolo idrico di bonifica consortile (Reg. decr. 368/1904) Non presente reticolo idrico di bonifica consortile. DISCARICHE: E INCENERITORI:E Zone vulnerabili individuate nell all. 10 alla Relazione generale del PTUA n del PTUA Regione Lombardia Vulnerabilità intrinseca del suolo da medioalta ad estrememante elevata. DISCARICHE:P

8 Capitolo Tabella 12.3 Dissesto idrogeologico (Tavola 3) Vincolo Aggiornamento Fonte Note Aree soggette a rischio idraulico, fasce fluviali A, B del PAI (art.29, 30, 31, 38 bis) integrate dalle circolari interpretative n del 14 maggio 2003 e n del 24 luglio Sono inclusi i territori ricadenti all interno delle fasce A e B del PAI. Nelle fasce A e B sono esclusi: nuovi impianti e varianti sostanziali agli impianti esistenti che implichino ulteriore consumo di suolo. Sono consentiti: il deposito temporaneo e l'esercizio per quelli già autorizzati, per la durata dell'autorizzazione, rinnovabile fino al termine della capacità residua di conferimento previo, se necessario, studio di compatibilità. In presenza di fascia B di progetto, la fascia C sarà soggetta alla normativa prevista dalla B o, laddove il comune abbia valutato le condizione di rischio ai sensi dell'art. 31, comma 5 delle N.d.A. del PAI, a quella definita dallo strumento urbanistico comunale. Tali criteri vanno integrati con le precisazioni e Piano di Assetto Idrogeologico PAI le estensioni contenute integralmente nelle circolari interpretative dell'autorità di bacino del Fiume Po. Sito Internet dell autorità di bacino del Fiume Po Il divieto è derogato nei casi particolari di impianti di smaltimento e recupero, compresi quelli sottoposti a regime semplificato (artt del D.Lgs. 152/06), con la possibilità di prorogare l'autorizzazione per un ulteriore periodo di 5 anni, dietro presentazione di rinnovo della stessa. Per tutti gli impianti l'esercizio può comunque essere esteso, al di la della scadenza dell'autorizzazione, fino ad esaurimento della capacità residua prevista nella prima autorizzazione, ma dietro effettuazione di un SIA e di una verifica della compatibilità idraulica contenente le proposte di mitigazione del rischio idraulico. Aree caratterizzate dall instabilità del suolo: frane, esondazioni e dissesti morfologici di carattere torrentizio lungo le aste dei corsi d acqua, trasporti di massa sui conoidi, valanghe (art. 9 PAI, integrato dalle circolari interpretative n del 14 maggio 2003 e n del 24 luglio 2003) Sono vietati nuovi impianti o varianti sostanziali agli impianti esistenti che implichino ulteriore consumo di suolo nelle: aree interessate da frane attive (fa) e quiscenti (Fq), esondazioni a pericolosità elevata (Eb) e molto elevata (Ee), conoidi non protetti (Ca) e parzialmente protetti (Cp), Valanghe (Ve, Vm). L'esercizio di operazioni di smaltimento già autorizzate è consentito per la durata dell'autorizzazione (rinnovabile fino ad SIT regionale. I dati sono tratti dal sito esaurimento della capacità di conferimento) nelle seguenti aree: aree interessate da frane quiescenti (Fq) della Regione Lombardia degli studi o esondazioni di pericolosità elevata (Eb) e molto elevata (Ee), previo SIA e verifica di compatibilità geologici comunali alla sezione dissesto idraulica. Tali criteri vanno integrati con le precisazioni e le estensioni contenute integralmente nelle PAI aggiornato. circolari interpretative dell'autorità di Bacino del fiume Po. Il divieto è derogato anche nelle aree interessate da frane quiscenti (Aree Fq), esondazioni a pericolosità elevata e molto elevata (Ee ed Eb) dietro presentazione di un SIA e della verifica della compatibilità idraulica. Aree soggette a rischio idrogeologico molto elevato in ambiente collinare, montano e in pianura (titolo IV NdA PAI e PS267) integrate dalle circolari interpretative n del 14 maggio 2003 e n del 24 luglio Aree in vincolo idrogeologico (Reg. Decr. 3267/23 e LR 27/04 art.5) Zona 1: aree instabili con un elevata probabilità di coinvolgimento in tempi brevi. Zona 2: aree potenzialmente interessate dal manifestarsi di fenomeni di instabilità e modesta intensità coinvolgenti SIT regionale. I dati sono tratti dal sito settori più ampi di quelli attualmente riconosciuti. Zona Bpr e Zona I: aree potenzialmente interessate da della Regione Lombardia degli studi inondazioni per eventi di piena con tempi di ritorno inferiori o uguali a 50 anni. Le attività di gestione dei geologici comunali alla sezione dissesto rifiuti sono di norma vietate, eccetto quanto previsto dalle circolari citate di fianco e riportate parzialmente PAI aggiornato di seguito. Nelle aree di pianura a rischio idrogeologico molto elevato (Zona Bpr e Zona I) all'interno dei centri edificati, la norma di piano rinvia la disciplina delle attività consentite alle norme degli strumenti urbanistici vigenti. Settore Territorio e Trasporti

9 Localizzazione degli impianti 355 Tabella 12.4 Tutela dell ambiente naturale (Tavola 4) Vincolo Aggiornamento Fonte Note Aree naturali protette e parchi naturali (D.Lgs 394/91 art.2, LR 86/83 art.1 lett. a,c,d e D.Lgs 42/04, art.142 c.1 lett.f) 2009 SIT Regione Lombardia Tipologia vincolo (P E) Gli impianti di compostaggio della sola frazione DISCARICHE:E verde non sono esclusi nei parchi e nelle aree protette, dove si producono grandi quantità di INCENERITORI:E rifiuti verdi Sistema aree regionali protette (LR 86/83 art.1 lett. b,e e art. 34 e D. Lgs. 42/04, art. 142 c.1 lett. f) PLIS + rete ecologica Rete Natura 2000 per la conservazione degli habitat naturali e seminaturali, della flora e fauna selvatica Dir. Habitat (92/43/CEE) e Uccelli (79/409/CEE) dgr 4345/01 e s.m.i SIT Regione Lombardia 2006 Zone inerenti alla pianificazione venatoria provinciale (L.R. 26/93) 2003 SIT Regione Lombardia Ufficio Caccia e Pesca Settore Ecologia, Caccia e Pesca - Ambiti di elevata naturalità del territorio lombardo (art.17 NTA del PTPR) 2003 Regione Lombardia Sono stati inseriti i 300 m di rispetto da SIC e ZPS, anche di zone fuori provincia ma la cui fascia di rispetto vi rientra. Entro la fascia di 2 Km dal perimetro esterno del SIC e ZPS le nuove istanze dovranno essere assoggetate al conseguimento della Valutazione di Incidenza. DISCARICHE:P DISCARICHE: E (P nel Buffer se solo modifiche) INCENERITORI:E (P nel Buffer se solo modifiche) ALTRI TRATTAMENTI: E (P nel Buffer se solo modifiche) DISCARICHE:P DISCARICHE: E INCENERITORI:E

10 Capitolo Tabella 12.5 Beni culturali e paesaggistici (Tavola 5) Vincolo Aggiornamento Fonte Note Beni culturali (D.Lgs 42/04 art.10 c. 2,3,4, art.11 c.1 e art. 54) Febbraio 2005 Settore Territorio e Trasporti Provincia di Lecco Tipologia vincolo (P E) E' stata individuata un'area di pertinenza DISCARICHE:E del bene tutelato stabilita INCENERITORI:E precauzionalmente in 1000 m.; tale vincolo ha carattere temporale fino alla precisa individuazione dell'area di pertinenza da parte della competente Soprintendenza. In sede di microlocalizzazione verrà condotta un'analisi più approfondita. Beni paesaggistici (D.Lgs 42/04 art.136, c.1 lett.a,b) Novembre 2007 SIBA Regione Lombardia E' stata individuata un'area di pertinenza DISCARICHE: E (P nel del bene tutelato stabilita Buffer se solo modifiche) precauzionalmente in 1000 m.; tale vincolo INCENERITORI:E (P nel ha carattere temporale fino alla precisa Buffer se solo modifiche) individuazione dell'area di pertinenza da parte della competente Commissione ALTRI TRATTAMENTI: E (P Regionale per l'individuazione dei beni nel Buffer se solo modifiche) paesaggistici - art. 137 D.Lgs. 42/04. In sede di microlocalizzazione verrà condotta un'analisi più approfondita. Beni paesaggistici (D.Lgs 42/04 art.136, c.1 lett.c,d) Beni paesaggistici (D.Lgs 42/04 art.142 c.1): montagne (lett.d) ghiacciai (lett.e) zone umide (lett.i) zone interesse archeologico (lett. m) Beni paesaggistici (D.Lgs 42/04 art.142 c.1): laghi (lett. b) fiume Po e fasce di rispetto (lett. c) Beni paesaggistici (D.Lgs 42/04 art.142 c.1): corsi d acqua (lett.c) università agrarie ed usi civili (lett. h) Agosto 2005 Gennaio 2005 Febbraio 2005 Maggio 2005 Settore Territorio e Trasporti Provincia di Lecco Settore Territorio e Trasporti Provincia di Lecco Settore Territorio e Trasporti Provincia di Lecco Settore Territorio e Trasporti Provincia di Lecco Sono selezionati i siti approvati (esclusi i DISCARICHE: E (P se solo soli proposti). modifiche) INCENERITORI: E (P se solo modifiche) ALTRI TRATTAMENTI: E (P se solo modifiche) Ghiacciai, zone umide e zone di interesse DISCARICHE:E archeologico non sono presenti nella INCENERITORI:E. Il fiume Po non interessa la Provincia di Lecco. Università agrarie ed usi civili non risultano georeferenziate. DISCARICHE:E INCENERITORI:E DISCARICHE:P

11 Localizzazione degli impianti 357 Tabella 12.6 Tutela della qualità dell aria (Tavola 6) Vincolo Aggiornamento Fonte Note Piano regionale qualità aria - zone A2 e C1 (ex zona di risanamento) dgr 35196/98, 6501/01 all.c, 5290/07 all.1 Piano regionale qualità aria - zone B e C2 (ex zona di mantenimento) dgr 35196/98, 6501/01 all.c, 5290/07 all Serv. Rifiuti Industriali - Settore Ambiente ed Ecologia Serv. Rifiuti Industriali - Settore Ambiente ed Ecologia La rappresentazione cartografica è indicativa e suddivisa in base ai confini amministrativi dei comuni. La rappresentazione cartografica è indicativa e suddivisa in base ai confini amministrativi dei comuni Tipologia vincolo (P E)

12 Capitolo Aspetti strategici Nella Tabella 12.7, in analogia alle precedenti, vengono descritti gli strati vettoriali relativi ad aree di localizzazione privilegiata degli impianti, per la presenza di alcune caratteristiche territoriali o ambientali che costituiscono requisiti preferenziali per la collocazione di nuovi impianti. Anche la seguente Tabella è strutturata come le precedenti, in particolare fornisce: gli aspetti strategici relativi alla localizzazione degli impianti, così come indicati nella già citata D.G.R. 13 febbraio 2008 n. 8/6581; le indicazioni relative all aggiornamento dei dati; la fonte da cui sono stati acquisiti i dati; la tipologia d impianto per cui tale aspetto risulta strategico per la localizzazione dell impianto (le tre tipologie sono state schematizzate nel seguente modo: DISCARICHE: nuove discariche e varianti sostanziali agli impianti esistenti che implichino un consumo di suolo; INCENERITORI: nuovi impianti per la termovalorizzazione di rifiuti (urbani, speciali pericolosi e non pericolosi) e per le varianti sostanziali agli impianti esistenti che implichino un consumo di suolo; ALTRI TRATTAMENTI: nuovi impianti di trattamento chimico/fisico, inertizzazione e altri trattamenti specifici, compostaggio, produzione CDR, biostabilizzazione e cernita / selezione / stabilizzazione, trattamento degli inerti e per le varianti sostanziali agli impianti esistenti che implichino un consumo di suolo. - note varie. I fattori ambientali strategici sotto descritti sono riportati nella Tavola 7. Essi sono rappresentati per lo più da elementi lineari, corrispondenti, in particolare modo, alle reti infrastrutturali della viabilità principale. Ne deriva che la cartografia di riferimento evidenzia non tanto superfici di territorio a maggior vocazione per il collocamento di impianti, quanto, invece, i principali assi o corridoi a ridosso dei quali risulta più opportuna una loro possibile localizzazione.

13 Localizzazione degli impianti 359 Tabella 12.7 Strati cartografici relativi agli aspetti strategici Aspetto strategico Aggiornamento Fonte Note Tipologia Impianto Vicinanza ad impianti di trattamento e recupero rifiuti Destinazione urbanistica (ambiti PGT, LR 12/05) Aree agricole generiche, non soggette a tutela 2008 Serv. Rifiuti Settore Sono stati indicati gli impianti esistenti di piano (impianto di DISCARICHE Ambiente ed Ecologia termovalorizzazione, impianto di compostaggio e impianto di selezione della frazione secca riciclabile), le aree attrezzate per la raccolta differenziata, gli impianti di recupero e smaltimento di rifiuti ALTRI TRATTAMENTI speciali georeferenziati. - - Tale aspetto dovrà essere valutato nel dettaglio in fase di microlocalizzazione, in quanto allo stato non è disponibile. DISCARICHE Preesistenza infrastrutture e acquedotto 2001 Vicinanza aree maggiore produzione di rifiuti - - Presenza cave (LR 14/98) Presenza aree da bonificare Gennaio 2008 Gennaio 2008 ATO della I files sono riportati anche se l aggiornamento è in corso ed i dati sono grossolani. Catasto cave della Regione Lombardia Serv. Rifiuti Industriali Settore Ambiente ed Ecologia L individuazione è qualitativa e variabile, quindi da valutare di volta in volta in fase di microlocalizzazione. DISCARICHE INCENERITORI ALTRI TRATTAMENTI DISCARICHE INCENERITORI ALTRI TRATTAMENTI DISCARICHE DISCARICHE INCENERITORI Profondità falda sotto 5 m dal p.c. - Serv. Geologico Settore Ambiente ed Ecologia Si tratta di un dato di larga massima, solo in parte derivato da DISCARICHE indagini in sito. Per la maggior parte del territorio è ricavato indirettamente dalla morfologia del territorio e dalle conoscenze geologiche di base. E un dato che va necessariamente affinato in fase di microlocalizzazione e che, per le discariche, assume notevole importanza. Suoli interessati da barriere geologiche naturali (argille) 2007 Serv. Geologico Settore Ambiente ed Ecologia Il dato è stato ricavato dalla carta geologica. Dai dati disponibili non DISCARICHE è stato possibile effettuare una valutazione numerica della conducibilità idraulica a scala provinciale. Preesistenza reti di monitoraggio su varie 2007 componenti ambientali Destinazione urbanistica (ambiti PGT, LR 12/05) 2004 Zone industriali ed artigianali ARPA Dipartimento di Lecco MISURC Regione Lombardia Centraline di monitoraggio delle emissioni in atmosfera di ARPA. DISCARICHE INCENERITORI ALTRI TRATTAMENTI INCENERITORI ALTRI TRATTAMENTI Vicinanza a possibili utenze di teleriscaldamento Vicinanza a reti per la fornitura di energia elettrica Non vi sono dati in merito. Valutazione rimandata alla fase di INCENERITORI microlocalizzazione. Non vi sono dati in merito. Valutazione rimandata alla fase di microlocalizzazione. INCENERITORI

14 Capitolo Tavole dei fattori escludenti e penalizzanti e localizzazione puntuale degli impianti La sovrapposizione di tutti i fattori escludenti e penalizzanti ha portato a sintetizzare in 6 cartografie (distinte per tipologia di impianto e discriminando i nuovi impianti dalle varianti sostanziali) la rappresentazione di tutti i vincoli presenti sul territorio provinciale (Tavole nn. 8a, 8b, 8c, 8d, 8e, 8f). I vincoli sono stati aggregati per grado di prescrizione del vincolo stesso: escludente in rosso e penalizzante in giallo, variabili in funzione del tipo di impianto e della tipologia di intervento (nuove realizzazioni o varianti sostanziali agli impianti esistenti). Laddove si sovrappongono vincoli escludenti e penalizzanti viene ovviamente rappresentato il solo vincolo escludente (maggiormente restrittivo). Nel caso di vincoli a carattere temporale o suscettibili di maggior definizione puntuale è stata individuata l area tramite un layer lineare anziché areale, specificando in legenda la temporalità o l indeterminatezza del vincolo stesso. Questa rappresentazione cartografica evidenzia come gran parte del territorio provinciale sia interessato da fattori che escludono la possibilità di realizzare nuovi impianti di gestione rifiuti. I fattori che maggiormente limitano la fattibilità realizzativa di nuovi impianti sono legati principalmente all assetto morfologico e idrogeologico del territorio, per la parte montana e all aspetto paesaggistico e di tutela ambientale per la porzione collinare corrispondente alla Brianza lecchese. Le restanti porzioni di territorio, non assoggettate a fattori escludenti, sono quasi interamente interessate da fattori penalizzanti, restando escluse da entrambi i vincoli (escludenti e penalizzanti) solo piccole e frammentate aree non necessariamente adatte ad ospitare un impianto di trattamento di rifiuti. La scelta puntuale della localizzazione di un nuovo impianto di recupero o smaltimento di rifiuti è subordinata alla valutazione degli impatti associati alla realizzazione dello stesso, in funzione delle specifiche caratteristiche impiantistiche di progetto. Le alternative localizzative devono riguardare porzioni di territorio potenzialmente idonee alla collocazione di nuovi impianti, come definite dai criteri localizzativi precedentemente esposti, dettagliati ed attualizzati alla scala locale di progetto e alla situazione temporale per la quale se ne prevede la realizzazione. Deve essere quindi valutata l idoneità del sito attraverso l analisi di fattori penalizzanti e degli eventuali aspetti strategico funzionali elencati nelle precedenti tabelle, in funzione delle tipologie di impianto in esame. La possibilità di autorizzare la costruzione e l esercizio di impianti in aree per le quali siano stati rilevati vincoli penalizzanti, dovrà essere valutata in sede di istruttoria, tenendo comunque conto degli impatti e delle criticità rilevate, prescrivendo, ove necessario, le misure di mitigazione e compensazione funzionali a rendere compatibile l intervento con gli obiettivi e le necessità di tutela della salute e salvaguardia dell ambiente e del paesaggio. Nella Tabella 12.8 si riporta l elenco dei Comuni il cui territorio, sulla base delle conoscenze attuali e riferite ad una scala provinciale, è interamente assoggettato a vincoli escludenti che non consentono la localizzazione di nuovi impianti per il recupero e lo smaltimento di rifiuti.

15 Localizzazione degli impianti 361 escludenti (X) Tabella 12.8 Elenco dei Comuni il cui territorio è interamente assoggettato a vincoli COMUNE DISCARICHE INCENERITORI ALTRI TRATT. COMUNE DISCARICHE INCENERITORI ALTRI TRATT. Abbadia Lariana X X X Mandello del Lario Airuno X X X Margno Annone di Brianza X X X Merate X X X Ballabio Missaglia X X X Barzago Moggio X X X Barzanò X X X Molteno Barzio X X X Monte Marenzo Bellano Montevecchia X X X Bosisio Parini X X X Monticello Brianza X X X Brivio X X X Morterone Bulciago Nibionno Calco X X X Oggiono Calolziocorte Olgiate Molgora X X X Carenno Olginate Casargo Oliveto Lario X X X Casatenovo X X X Osnago Cassago Brianza X X X Paderno d'adda X X X Cassina Valsassina X X X Pagnona Castello di Brianza X X X Parlasco Cernusco Lombardone X X X Pasturo X X X Cesana Brianza X X X Perego X X X Civate Perledo X X X Colico Pescate X X X Colle Brianza X X X Premana Cortenova Primaluna Costa Masnaga Robbiate Crandola Valsassina Rogeno Cremella X X X Rovagnate X X X Cremeno X X X Santa Maria Hoè X X X Dervio Sirone Dolzago Sirtori X X X Dorio Sueglio Ello X X X Suello Erve Taceno Esino Lario X X X Torre de' Busi Galbiate Tremenico Garbagnate Monastero Valgreghentino X X X Garlate Valmadrera X Imbersago X X X Varenna X X X Introbio X X X Vendrogno Introzzo Vercurago X X Lecco Verderio Inferiore Lierna Verderio Superiore Lomagna Vestreno Malgrate X X X Viganò X X X

16 Capitolo Calcolo del fattore di pressione provinciale per le discariche Il Fattore di Pressione provinciale (FPp) è definito dalla D.G.R. 13 febbraio 2008 n. 8/6581 come il rapporto tra la superficie di suolo occupato da discariche e la superficie di territorio provinciale non urbanizzato/agricolo e non soggetto a vincoli di esclusione. Come indicato nella medesima D.G.R. non è stata considerata la superficie delle discariche di inerti. Queste ultime, peraltro, sono tutte cessate e recuperate. La superficie indicata al numeratore è quella dell unica discarica di rifiuti speciali, anch essa cessata e recuperata, presente sul territorio provinciale, sita in comune di Calolziocorte (discarica I.C.S. - Industria chimica subalpina S.p.A.). Le superficie del territorio provinciale non urbanizzato/agricolo e non soggetto a vincoli di esclusione sono state calcolate con il software ARCGIS, a partire dai dati cartografici utilizzati per la stesura della cartografia allegata al piano provinciale di gestione dei rifiuti. Sulla base di quanto sopra esposto il Fattore di Pressione provinciale è il seguente: FPp = mq / mq = 0,

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