COMUNE DI MONTEMAGGIORE AL METAURO Provincia di Pesaro Urbino LAVORI DI COSTRUZIONE DI NUOVA PALESTRA IN LOCALITA VILLANOVA 1 STRALCIO

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1 COMUNE DI MONTEMAGGIORE AL METAURO Provincia di Pesaro Urbino LAVORI DI COSTRUZIONE DI NUOVA PALESTRA IN LOCALITA VILLANOVA 1 STRALCIO PROGETTO ESECUTIVO 1 STRALCIO R.U.P. Geom. Lucio Mantoni PROGETTISTI : Progetto architettonico, Impianti e strutture: Ing. Arch. Federico Paci P.le Primo Maggio Pesaro (PU) tel: 0721/31969 mail: studio@studiopaci.info Collaboratori Ing. Roberto Andreatini Ing. Michele Righi Ing. Michael Jordan Ing. Rosaria Mosciatti Dott. in Arch. Gloria Gajtani Arch. Raffaella Gennari Geom. Manuela Marinucci PROGETTO STRUTTURALE : RS 03 UNITA A : PALESTRA PIANO DI MANUTENZIONE DELLE STRUTTURE Data: 25/11/2016

2 PIANO DI MANUTENZIONE DELLE STRUTTURE Il documento in oggetto contiene la documentazione relativa al Piano di Manutenzione delle Strutture in legno lamellare per la nuova palestra comunale sita a Montemaggiore al Metauro (PU). 1. DATI GENERALI 1.1 Dati identificativi del cantiere 1.2 Riferimenti progettuali 1.3 Unità tecnologiche 2. MANUALE D USO 3. MANUALE DI MANUTENZIONE 4. PROGRAMMA DI MANUTENZIONE 4.1 Sottoprogramma delle prestazioni 4.2 Sottoprogramma dei controlli 4.3 Sottoprogramma degli interventi

3 1. DATI GENERALI Al termine dei lavori e del relativo certificato di collaudo o di regolare esecuzione redatto ai sensi dell art.199 del D.P.R. 554/99, le opere verranno consegnate al Committente. Sono pertanto a carico del Committente le attività di ispezione, gestione e manutenzione delle opere realizzate, rimanendo altresì a carico dell appaltatore la garanzia per le difformità e i vizi dell'opera, indipendentemente dalla intervenuta liquidazione del saldo nell arco temporale di cui al secondo e terzo periodo del comma 3 del citato art. 199 del D.P.R. 554/99. Il presente piano di manutenzione della parte strutturale dell opera è redatto ai sensi del D.M. 14 Gennaio 2008 paragrafo DATI IDENTIFICATIVI DEL CANTIERE Committenti: : Ubicazione: Comune di Montemaggiore al Metauro Lavori di costruzione di nuova palestra in località Villanova Via Cerbara (Strada Provinciale 92bis) Località Villanova Montemaggiore al Metauro 1.2 RIFERIMENTI PROGETTUALI SOGGETTI Progettista architettonico: ING. ARCH. PACI FEDERICO Direttore generale dei lavori: --- Progettista strutturale: ING. ARCH. PACI FEDERICO Direttore dei lavori strutturali: --- Ditta esecutrice: --- Collaudatore: ---

4 1.3 UNITA TECNOLOGICHE - STRUTTURE DI FONDAZIONE Travi e cordoli di fondazione in c.a. - STRUTTURE IN ELEVAZIONE Pilastri e travi in legno lamellare - STRUTTURE ORIZZONTALI Solaio di copertura in legno lamellare

5 2. MANUALE D USO 2.1 TRAVI E CORDOLI DI FONDAZIONE IN C.A. Opere in c.a. necessarie a ripartire i carichi di progetto sul terreno di base, realizzate con elementi gettati in opera di opportune dimensioni atte a trasmettere i carichi di progetto, verticali ed orizzontali, come definiti dalle norme proprie dell'opera da realizzare e comunque nel progetto. Modalità d uso corretto E' opportuno che la struttura non venga modificata nella sua natura e nelle sue sezioni, in relazione a quanto predisposto dal progettista. Deve essere sottoposta ai carichi per cui è stata progettata. Istruzioni di esecuzione/installazione Assemblaggio armatura di confezionamento, realizzazione di casseratura opportunamente trattata con disarmante. Utilizzo di legname e/o pannelli non deteriorati, e di distanziatori e quant altro occorrente per dare l'opera finita secondo quanto detta la buona norma. Durante il getto del cls, si richiede l'uso del vibratore. Istruzioni per dismissione e smantellamento ISTRUZIONI PER LO STOCCAGGIO DELLE MATERIE: Realizzare la separazione tra l'armatura e l'inerte. Utilizzare l'inerte come riempimento. INDICAZIONI PER IL RICICLAGGIO: Riutilizzabili quale riempimento nell'ambito del cantiere. 2.2 PILASTRI E TRAVI IN LEGNO LAMELLARE Opere in legno lamellare necessarie a sostenere i carichi di progetto in elevazione e trasmetterli alle strutture di fondazione, realizzate con elementi di opportune dimensioni atte a trasmettere i carichi di progetto, verticali ed orizzontali, come definiti dalle norme proprie dell'opera da realizzare e comunque nel progetto. Modalità d uso corretto E' opportuno che la struttura non venga modificata nella sua natura e nelle sue sezioni, in relazione a quanto predisposto dal progettista. Deve essere sottoposta ai carichi per cui è stata progettata. Istruzioni di esecuzione/installazione In fase di montaggio non compromettere l integrità delle strutture e attenersi agli schemi riportati nel progetto.

6 Istruzioni per dismissione e smantellamento PROCEDURE PER LO SMALTIMENTO: Secondo le procedure di legge in quanto non assimilabile ai normali RSU; accertarsi che il materiale sia ripulito da materiali di classe diversa; stoccarlo in appositi contenitori per evitarne la dispersione in ambiente. 2.3 SOLAIO DI COPERTURA IN LEGNO LAMELLARE Copertura costituita da un unica falda inclinata, così da garantire il rapido e diretto deflusso dell'acqua piovana verso la periferia pur senza offrire facile presa all'azione orizzontale del vento. Essa si compone di: - travi in legno lamellare ; - tavolato ; - pannello OSB Modalità d uso corretto Non compromettere in alcun modo l integrità delle strutture. Non ridurre le sezioni resistenti con fori o tagli. Mantenere i carichi e le sollecitazioni nei limiti di quelli definiti in fase di progetto. Non salire sulla copertura se privi di sistemi di sicurezza. Istruzioni di esecuzione/installazione Solaio inclinato ottenuto inserendo nella struttura travi principali in legno lamellare e tavolato. Istruzioni per dismissione e smantellamento PROCEDURE PER LO SMALTIMENTO: Secondo le procedure di legge in quanto non assimilabile ai normali RSU; accertarsi che il materiale sia ripulito da materiali di classe diversa; stoccarlo in appositi contenitori per evitarne la dispersione in ambiente.

7 3. MANUALE DI MANUTENZIONE 3.1 TRAVI E CORDOLI DI FONDAZIONE IN C.A. Prestazioni 1) STABILITA' Capacità dell'elemento di permetterne l'uso pur in presenza di lesioni. Livello minimo Stabilito in funzione del materiale dalle prescrizioni di legge e di normative vigenti in materia. 2) RESISTENZA MECCANICA Capacità dell'opera di sopportare i carichi prevedibili senza dar luogo a crollo totale o parziale, deformazioni inammissibili, deterioramenti di sue parti o degli impianti fissi, danneggiamenti anche conseguenti ad eventi accidentali, ma comunque prevedibili. Livello minimo Stabilito dal progettista in fase di progetto e dichiarato nella relazione generale di progetto in funzione della concezione strutturale dell'opera e della vita utile stabilita per la struttura. 3) DURABILITA Capacità dell'elemento di permetterne l'uso pur in presenza di lesioni. Livello minimo Stabilito in funzione del materiale dalle prescrizioni di legge e di normative vigenti in materia. Anomalie a) CORROSIONE Degradazione che implica l'evolversi di un processo chimico; rigonfiamenti del copriferro. Distacco del copriferro e lesioni in corrispondenza dell'attacco degli elementi verticali portanti insistenti sulla fondazione con formazione di striature di ruggine. Fattori esterni, incompatibilità dei materiali e dei componenti, mancata/carente/cattiva manutenzione, cause accidentali. Rimozione delle parti di calcestruzzo ammalorato, rimozione della ruggine con energica spazzolatura, protezione con idoneo passivante ricostruzione dei copriferri.

8 b) DANNEGGIAMENTO Diminuzione più o meno grave ed evidente di efficienza e di consistenza di un elemento. Presenza di lesioni; aspetto degradato. Cause accidentali; atti di vandalismo. Rimozione delle parti di calcestruzzo ammalorato, rimozione della ruggine con energica spazzolatura, protezione con idoneo passivante, ricostruzione dei copriferri. c) DEFORMAZIONE Alterazione duratura dell'aspetto e della configurazione, misurabile dalla variazione delle distanze tra i suoi punti. Inflessione visibile; rigonfiamenti; distacchi; lesioni. Presenza di carichi superiori a quelli di calcolo, cedimenti del terreno al di sotto del piano di posa. Rimozione di carichi e/o ripristino strutturale, progettazione di rinforzi, sottofondazioni locali, eliminazione delle cause delle eventuali modifiche geomorfologiche del terreno. d) LESIONE Rottura che si manifesta in una qualsiasi struttura quando lo sforzo a cui è sottoposta supera la resistenza corrispondente del materiale. Fenditure interne più o meno ramificate (es. lesione isolata, diffusa, a croce, cantonale, a martello, verticale, a 45, ecc.) e profonde (es. lesione capillare, macroscopica, ecc.). Assestamento differenziale delle fondazioni per cedimenti del terreno (es. traslazione verticale, traslazione orizzontale, rotazione). Schiacciamento per carico localizzato. Schiacciamento dovuto al peso proprio. Ritiro dell'intonaco per granulometria troppo piccola dell'inerte o per eccesso di legante. Cicli di gelo e disgelo. Penetrazione di acqua. Ispezione tecnico specializzato, progettazione di rinforzi, sottofondazioni locali, eliminazione delle cause delle eventuali modifiche geomorfologiche del terreno.

9 e) ROTTURA Menomazione dell'integrità di un elemento e danneggiamento grave. Perdita delle capacità portanti, aspetto degradato. Cause accidentali, atti di vandalismo, superamento dei carichi di progetto, cambiamenti delle condizioni locali del terreno di fondazione - variazioni del livello di falda, delle condizioni meccaniche del terreno. Progettazione di rinforzi, sottofondazioni locali, eliminazione delle cause delle eventuali modifiche geomorfologiche del terreno. Controlli CONTROLLI ESECUTORE MODALITA' Ispezione visiva Utente Valutazione delle lesioni, in termini di dimensione e andamento, e della situazione che ha messo a nudo porzioni della fondazione. Controllo con strumento Verificare con lo strumento quale sia la classe di resistenza e confrontarla con quanto riportato in relazione di calcolo. Fare più valutazioni a campione di modo che si possa avere un valore medio. Strutturale Verifica integrità della struttura. Manutenzioni MANUTENZIONI ESECUTORE MODALITA' Resine bicomponenti Utilizzo di resine bicomponenti, al fine di ripristinare l'eventuale lesione e riconferire alla struttura le caratteristiche statiche iniziali. Ripristino Utilizzo di malte Eventuali lavori di ripristino dell integrità del materiale attraverso l applicazione di stucchi specifici sulle lesioni; Stesa di malte del tipo tixotropica, epossidica, o primer.

10 3.2 PILASTRI E TRAVI IN LEGNO LAMELLARE Prestazioni 1) FUNZIONALITÀ La capacità del materiale o del componente di garantire il funzionamento e l'efficienza previsti in fase di progetto. Livello minimo Stabilito in funzione del materiale dalle prescrizioni di legge e di normative vigenti in materia. 2) STABILITÀ Capacità dell'elemento di permetterne l'uso pur in presenza di lesioni. Livello minimo Stabilito in funzione del materiale dalle prescrizioni di legge e di normative vigenti in materia. 3) RESISTENZA MECCANICA Capacità dell'opera di sopportare i carichi prevedibili senza dar luogo a crollo totale o parziale, deformazioni inammissibili, deterioramenti di sue parti o degli impianti fissi, danneggiamenti anche conseguenti ad eventi accidentali ma comunque prevedibili. Livello minimo Stabilito dal progettista in funzione della vita utile indicata per l'edificio, delle condizioni ambientali e delle caratteristiche dei materiali messi in opera nonché delle dimensioni minime degli elementi. Anomalie a) ATTACCO BIOLOGICO Attacco di funghi, muffe e carie (di tipo bruna o bianca), con relativa formazione di macchie, depositi o putrefazione sugli strati superficiali del legno visibili anche con alterazioni cromatiche; degrado delle parti in legno, dovuto ad insetti xilofagi, che si può manifestare con la formazione di alveoli o piccole cavità. Putrefazione e disgregazione del legno che nel caso di carie bruna diventa friabile e inconsistente, mentre nel caso di carie bianca il materiale mantiene la sua struttura fibrosa ma perde peso, diventa molle e si spezza facilmente senza però essere friabile; diminuzione della sezione resistente.

11 Esposizione prolungata a fattori ambientali interni; infiltrazioni di acqua e/o umidità in micro fessure o cavità presenti sulla superficie dell'elemento; attacco fungino dovuto al distacco e alla perdita della vernice protettiva; scarsa ventilazione. Trattamenti specifici con attrezzature manuali e speciali, vernici, sostanze fungicide, antitarlo e/o antimuffa. b) DANNEGGIAMENTO Diminuzione più o meno grave ed evidente di efficienza e di consistenza dello strato di superficiale. Presenza di lesioni, aspetto degradato. Cause accidentali, atti di vandalismo, attacco parassitario. Ripristino dello strato di protezione. c) DEFORMAZIONE Alterazione duratura dell'aspetto e della configurazione, misurabile dalla variazione delle distanze tra i suoi punti. Variazione del profilo, rigonfiamenti, distacchi e lesioni. Mutamenti di carico e/o eccessivi carichi permanenti; eventuali modifiche dell'assetto geometrico della struttura. Rimozione di carichi e/o ripristino strutturale. d) UMIDITÀ DA INFILTRAZIONE Presenza più o meno accentuata di vapore acqueo che provoca chiazze di umidità sull elemento dovute all assorbimento Chiazze di umidità, condensa, variazione di microclima interno, presenza di microrganismi o organismi (es. funghi, muffe, insetti, ecc.), diminuzione della resistenza al calore dei locali. Evacuazione acque piovane insufficiente per intasamento del discendente, traslazione, lesione o rottura dei coppi. Ripristino parziale o rinnovo totale del manto di copertura, ripristino parziale o rinnovo totale degli elementi lignei, ispezione tecnico specializzato.

12 e) DETERIORAMENTO Deterioramento e degrado dell'elemento strutturale in legno con la formazione di micro fessure, screpolature, sfogliamenti e distacchi di materiale. Esposizione agli agenti atmosferici e/o biologici; riduzione, nel tempo, delle sezioni resistenti con conseguente perdita di stabilità dell'elemento strutturale. Esposizione agli agenti atmosferici; invecchiamento; minime sollecitazioni meccaniche esterne; cause esterne. Applicazione di prodotti protettivi impregnanti, trattamenti specifici, resine, vernici, attrezzature manuali. Controlli CONTROLLI ESECUTORE MODALITA' Ispezione visiva Utente Controllare l'assenza di graffi e danneggiamenti dello strato di protezione superficiale nonché di deformazioni eccessive. Strutturale Verifica integrità della struttura. Manutenzioni MANUTENZIONI ESECUTORE MODALITA' Applicazione trattamenti protettivi Trattamenti protettivi della superficie lignea con prodotti antitarlo, fungicidi, antimuffa o anche prodotti di carattere ignifugo o idrorepellente. I trattamenti vanno eseguiti su superfici precedentemente pulite. Pulizia delle superfici in legno Ricostruzione parti mancanti Rinforzo elemento Pulizia e asportazione delle parti degradate e marcite della superficie dell'elemento di legno, attraverso pulizia meccanica, manuale o ad aria compressa in funzione del tipo e dell'entità del degrado Ripristino o ricostruzione di parti mancanti o degradate dell'elemento strutturale attraverso sistemi misti con utilizzo di armature metalliche e prodotti a base di resine o con elementi in vetroresina. Trattamenti di rinforzo e consolidamento localizzati o estesi da eseguirsi dopo una approfondita valutazione delle cause del difetto accertato e considerando che le lesioni, eventualmente presenti, siano stabilizzate o meno: - fissaggio di barre in acciaio in appositi incavi realizzati nelle zone lesionate, attraverso l'impiego di resine epossidiche o altri prodotti specifici; - placcaggio esterno delle zone lesionate con l'uso di lamiere in acciaio o altro materiale; - applicazione di prodotti consolidanti di vario tipo come resine epossidiche, acriliche, poliuretaniche, ecc..

13 3.3 SOLAIO DI COPERTURA IN LEGNO LAMELLARE Prestazioni 4) FUNZIONALITÀ La capacità del materiale o del componente di garantire il funzionamento e l'efficienza previsti in fase di progetto. Livello minimo Stabilito in funzione del materiale dalle prescrizioni di legge e di normative vigenti in materia. 5) STABILITÀ Capacità dell'elemento di permetterne l'uso pur in presenza di lesioni. Livello minimo Stabilito in funzione del materiale dalle prescrizioni di legge e di normative vigenti in materia. 6) RESISTENZA MECCANICA Capacità dell'opera di sopportare i carichi prevedibili senza dar luogo a crollo totale o parziale, deformazioni inammissibili, deterioramenti di sue parti o degli impianti fissi, danneggiamenti anche conseguenti ad eventi accidentali ma comunque prevedibili. Livello minimo Stabilito dal progettista in funzione della vita utile indicata per l'edificio, delle condizioni ambientali e delle caratteristiche dei materiali messi in opera nonché delle dimensioni minime degli elementi. Anomalie f) ATTACCO BIOLOGICO Attacco di funghi, muffe e carie (di tipo bruna o bianca), con relativa formazione di macchie, depositi o putrefazione sugli strati superficiali del legno visibili anche con alterazioni cromatiche; degrado delle parti in legno, dovuto ad insetti xilofagi, che si può manifestare con la formazione di alveoli o piccole cavità. Putrefazione e disgregazione del legno che nel caso di carie bruna diventa friabile e inconsistente, mentre nel caso di carie bianca il materiale mantiene la sua struttura fibrosa ma perde peso, diventa molle e si spezza facilmente senza però essere friabile; diminuzione della sezione resistente.

14 Esposizione prolungata all'azione diretta degli agenti atmosferici e a fattori ambientali esterni; infiltrazioni di acqua e/o umidità in micro fessure o cavità presenti sulla superficie dell'elemento; attacco fungino dovuto al distacco e alla perdita della vernice protettiva; scarsa ventilazione. Trattamenti specifici con attrezzature manuali e speciali, vernici, sostanze fungicide, antitarlo e/o antimuffa. g) DANNEGGIAMENTO Diminuzione più o meno grave ed evidente di efficienza e di consistenza dello strato di superficiale. Presenza di lesioni, aspetto degradato. Cause accidentali, atti di vandalismo, attacco parassitario. Ripristino dello strato di protezione. h) DEFORMAZIONE Alterazione duratura dell'aspetto e della configurazione, misurabile dalla variazione delle distanze tra i suoi punti. Variazione profilo del solaio, rigonfiamenti, distacchi e lesioni, scalzamento dei coppi. Mutamenti di carico e/o eccessivi carichi permanenti; eventuali modifiche dell'assetto geometrico della struttura Rimozione di carichi e/o ripristino strutturale, ripristino integrità manto di copertura. i) UMIDITÀ DA INFILTRAZIONE Presenza più o meno accentuata di vapore acqueo che provoca chiazze di umidità sull elemento dovute all assorbimento Chiazze di umidità sull'intradosso del solaio, condensa, variazione di microclima interno, presenza di microrganismi o organismi (es. funghi, muffe, insetti, ecc.), diminuzione della resistenza al calore dei locali. Evacuazione acque piovane insufficiente per intasamento del discendente, traslazione, lesione o rottura dei coppi. Ripristino parziale o rinnovo totale del manto di copertura, ripristino parziale o rinnovo totale degli elementi lignei, ispezione tecnico specializzato.

15 j) DETERIORAMENTO Deterioramento e degrado dell'elemento strutturale in legno con la formazione di micro fessure, screpolature, sfogliamenti e distacchi di materiale. Esposizione agli agenti atmosferici e/o biologici; riduzione, nel tempo, delle sezioni resistenti con conseguente perdita di stabilità dell'elemento strutturale. Esposizione agli agenti atmosferici; invecchiamento; minime sollecitazioni meccaniche esterne; cause esterne. Applicazione di prodotti protettivi impregnanti, trattamenti specifici, resine, vernici, attrezzature manuali. Controlli CONTROLLI ESECUTORE MODALITA' Ispezione visiva Utente Controllare l'assenza di graffi e danneggiamenti dello strato di protezione superficiale nonché di deformazioni eccessive. Strutturale Verifica integrità della struttura. Manutenzioni MANUTENZIONI ESECUTORE MODALITA' Applicazione trattamenti protettivi Trattamenti protettivi della superficie lignea con prodotti antitarlo, fungicidi, antimuffa o anche prodotti di carattere ignifugo o idrorepellente. I trattamenti vanno eseguiti su superfici precedentemente pulite. Pulizia delle superfici in legno Ricostruzione parti mancanti Rinforzo elemento Pulizia e asportazione delle parti degradate e marcite della superficie dell'elemento di legno, attraverso pulizia meccanica, manuale o ad aria compressa in funzione del tipo e dell'entità del degrado Ripristino o ricostruzione di parti mancanti o degradate dell'elemento strutturale attraverso sistemi misti con utilizzo di armature metalliche e prodotti a base di resine o con elementi in vetroresina. Trattamenti di rinforzo e consolidamento localizzati o estesi da eseguirsi dopo una approfondita valutazione delle cause del difetto accertato e considerando che le lesioni, eventualmente presenti, siano stabilizzate o meno: - fissaggio di barre in acciaio in appositi incavi realizzati nelle zone lesionate, attraverso l'impiego di resine epossidiche o altri prodotti specifici; - placcaggio esterno delle zone lesionate con l'uso di lamiere in acciaio o altro materiale; - applicazione di prodotti consolidanti di vario tipo come resine epossidiche, acriliche, poliuretaniche, ecc..

16 4. PROGRAMMA DI MANUTENZIONE 4.1 SOTTOPROGRAMMA DELLE PRESTAZIONI TRAVI E CORDOLI DI FONDAZIONE IN C.A. LIVELLO MINIMO Le strutture di fondazione dovranno essere in grado di contrastare le eventuali manifestazioni di deformazioni e cedimenti rilevanti dovuti all azione di determinate sollecitazioni (carichi, forze sismiche, ecc.). Le strutture, sotto l effetto di carichi statici, dinamici e accidentali devono assicurare stabilità e resistenza. Per i livelli minimi si rimanda alle prescrizioni di legge e di normative vigenti in materia. VITA NOMINALE 50 anni PILASTRI E TRAVI IN LEGNO LAMELLARE LIVELLO MINIMO Le strutture in elevazione orizzontali dovranno essere in grado di contrastare le eventuali manifestazioni di deformazioni e cedimenti rilevanti dovuti all azione di determinate sollecitazioni (carichi, forze sismiche, ecc.). Le strutture, sotto l effetto di carichi statici, dinamici e accidentali devono assicurare stabilità e resistenza. Per i livelli minimi si rimanda alle prescrizioni di legge e di normative vigenti in materia. VITA NOMINALE 50 anni SOLAIO DI COPERTURA IN LEGNO LAMELLARE LIVELLO MINIMO Le strutture in elevazione orizzontali dovranno essere in grado di contrastare le eventuali manifestazioni di deformazioni e cedimenti rilevanti dovuti all azione di determinate sollecitazioni (carichi, forze sismiche, ecc.). Le strutture, sotto l effetto di carichi statici, dinamici e accidentali devono assicurare stabilità e resistenza. Per i livelli minimi si rimanda alle prescrizioni di legge e di normative vigenti in materia. VITA NOMINALE 50 anni

17 4.2 SOTTOPROGRAMMA DEI CONTROLLI TRAVI E CORDOLI DI FONDAZIONE IN C.A. CONTROLLO ESECUTORE RACCOMANDAZIONI FREQUENZA Ispezione visiva Controllo con strumento Strutturale Utente Personale specializzato Personale specializzato Nel caso si fosse creata una fessurazione o sia rimasta scoperta parte della fondazione rivolgersi, alle strutture preposte per una verifica di stabilità della stessa Quando occorre ATTREZZATURA NECESSARIA Nessuna Nessuna Quando occorre Attrezzi vari, D.P.I. Nessuna 10 anni Attrezzi vari, D.P.I PILASTI E TRAVI IN LEGNO LAMELLARE CONTROLLO ESECUTORE RACCOMANDAZIONI FREQUENZA ATTREZZATURA NECESSARIA Ispezione visiva Utente Nessuna Quando occorre Nessuna Strutturale Personale specializzato Nessuna 10 anni Attrezzi vari, D.P.I SOLAIO DI COPERTURA IN LEGNO LAMELLARE CONTROLLO ESECUTORE RACCOMANDAZIONI FREQUENZA ATTREZZATURA NECESSARIA Ispezione visiva Utente Nessuna Quando occorre Nessuna Strutturale Personale specializzato Nessuna 10 anni Attrezzi vari, D.P.I.

18 4.3 SOTTOPROGRAMMA DEGLI INTERVENTI TRAVI E CORDOLI DI FONDAZIONE IN C.A. INTERVENTO FREQUENZA ESECUTORE Resine bicomponenti Quando occorre Ripristino Quando occorre Utilizzo di malte Quando occorre STRUTTURA IN ELEVAZIONE CON PILASTRI E TRAVI IN LEGNO LAMELLARE INTERVENTO FREQUENZA ESECUTORE Ripristino Quando occorre Sostituzione Quando occorre SOLAIO DI COPERTURA IN LEGNO LAMELLARE INTERVENTO FREQUENZA ESECUTORE Applicazione di trattamenti 3 anni Pulizia 1 anno Ricostruzione Quando occorre Rinforzo Quando occorre

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