Metodologie di intervento di bonifica di terreni inquinati da idrocarburi tramite l utilizzo dei sistemi di blindaggio
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- Elisa Fantini
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1 Metodologie di intervento di bonifica di terreni inquinati da idrocarburi tramite l utilizzo dei sistemi di blindaggio
2 SOLUZIONI PER LA BONIFICA DEI SUOLI La gestione globale degli interventi di bonifica richiede competenze multidisciplinari: conoscenza delle tecniche di campionamento e dei metodi analitici su suolo e acqua; conoscenze sui meccanismi di diffusione e trasporto degli idrocarburi nel sottosuolo; nozioni generali di geologia e idrogeologia; competenze di statistica per la valutazione, validazione e interpretazione dei risultati; conoscenze in materia di igiene, sicurezza ed aspetti normativi.
3 LA BONIFICA: consiste negli gli interventi atti ad eliminare le fonti di inquinamento e le sostanze inquinanti o a ridurre le concentrazioni delle stesse presenti nel suolo, nel sottosuolo e nelle acque sotterranee.
4 FASI DEL PROCESSO DI BONIFICA: CARATTERIZZAZIONE DEL SITO: al fine di individuare gli eventuali stati di contaminazione del terreno e delle acque sotterranee. PROGETTAZIONE PRELIMINARE: la scelta della tipologia di intervento viene valutata in base a considerazioni di tipo tecnico, economico, logistico e politico. PROGETTO DEFINITIVO: entra nel dettaglio in merito alle tecnologie da applicare e fornisce tutte le indicazioni necessarie. APPROVAZIONE: da parte degli organi competenti.
5 TECNICHE DI BONIFICA: si dividono in tecniche in-situ e tecniche ex-situ. Tecniche di trattamento in-situ Le tecniche in-situ consistono nel trattamento dei terreni direttamente in loco senza asportazione del materiale. Esse possono essere: di tipo chimico fisico (indicato per rimuovere i contaminanti e portarli in superficie, adatto per terreni) di tipo biologico (indicato per estrarre composti organici volatili, sotto forma di vapore, per poi trattarli in superficie)
6 Tecniche di trattamento ex-situ consistono nella rimozione del terreno inquinato e nel trattamento in un impianto mobile trasportabile nelle immediate vicinanze del sito contaminato (trattamento on-site), o in un impianto fisso in altra località o nello smaltimento in discarica (trattamento off-site). Le diverse tipologie di trattamento ex-situ, oltre allo smaltimento in discarica, sono: di tipo chimico-fisico (indicato per terreni a granulometria mediogrossolana, contaminati da metalli, idrocarburi, ecc; per terreni contenenti composti organici volatili; per terreni e fanghi contaminati da metalli pesanti, olii, idrocarburi; vetrificazione; ecc.); di tipo termico (indicato per terreni contenenti pesticidi, idrocarburi, solventi clorurati); di tipo biologico (indicato per terreni dove è necessario aggiungere oltre alla flora batterica anche ossidanti o riducenti specifici).
7 Concentriamoci su un problema specifico: la bonifica ambientale (ex situ) di aree occupate originariamente da stazioni di idrocarburi in contesti urbani e non e finalizzati al riutilizzo per la realizzazione di nuovi insediamenti residenziali-urbanistici. POSSIBILI METODI di INTERVENTO (metodi classici più conosciuti): MICROPALI: vengono costruiti sul perimetro dell area di scavo; VANTAGGI: opera definitiva che assicura capacità portante SVANTAGGI: opera non provvisionale; ha costi molto elevati. PALANCOLATI: disposti sul perimetro dell area di scavo VANTAGGI: opera provvisionale con costi contenuti SVANTAGGI: difficile applicazione in ambito urbano a causa del tipo di installazione (vibroinfissione). SISTEMA DI BLINDAGGIO (metodo alternativo di nuova generazione) VANTAGGI: opera provvisionale con costi molto contenuti e ottima velocità di impiego. SVANTAGGI: essendo un opera provvisionale può essere uno svantaggio qualora si necessiti di una struttura definitiva che assicuri capacità portante.
8 RIFERIMENTI NORMATIVI:
9 RIFERIMENTI NORMATIVI: L ART. 119 del DLgs n 81 del 2008 TESTO UNICO SULLA SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO Sancisce che: Nello scavo di pozzi e di trincee profondi più di m 1,50, quando la consistenza del terreno non dia sufficiente garanzia di stabilità, anche in relazione alla pendenza delle pareti, si deve provvedere, man mano che procede lo scavo, alla applicazione delle necessarie armature di sostegno. Le tavole di rivestimento delle pareti devono sporgere dai bordi degli scavi di almeno 30 centimetri Dette armature devono essere applicate man mano che procede il lavoro di avanzamento Idonee armature e precauzioni devono essere adottate nelle sottomurazioni e quando in vicinanza dei relativi scavi vi siano fabbriche o manufatti le cui fondazioni possano essere coperte o indebolite dagli scavi. Qualunque Scavo con Profondità > 1,50m
10 LE DIFFERENTI TIPOLOGIE DEFINITE DALLA NORMA UNI EN Sistema di puntellazione per scavi supportato al centro (tipo CS) 2 1 Tale sistema (denominato con la sigla tipo CS dalla norma tecnica UNI EN ) è costituito da coppie di pannelli collegati mediante puntelli fissati lungo la loro linea mediana verticale formanti l unità o modulo e deve possedere le seguenti caratteristiche: - il sistema di puntellazione deve essere costituito da almeno due unità; - i bordi verticali fra le due unità devono risultare sempre collegati; -il sistema di puntellazione non deve avere più di un modulo superiore; - i pannelli devono avere una larghezza non superiore a 3,0m; - il modulo superiore deve disporre di almeno due puntelli sull armatura del pannello. Il profilo inferiore a lama ne facilita il posizionamento. 1 Insieme di base 2 Insieme superiore b c Larghezza interna puntellazione per scavi b c
11 Sistema di puntellazione per scavi supportato al centro (tipo CS - UNI EN ) 1 Insieme di base 2 Insieme superiore 3 Puntello con regolazione variabile della lunghezza 4 Elemento di collegamento 5 Perno di collegamento
12 4 2 3 LE DIFFERENTI TIPOLOGIE DEFINITE DALLA NORMA UNI EN Figura 1 1 Sistema di puntellazione per scavi supportato ai bordi (tipo ES) Tale sistema (denominato con la sigla tipo ES dalla norma tecnica UNI EN ) è costituito da coppie di pannelli collegati mediante puntelli fissati lungo i loro bordi verticali che formano l unità o modulo. Tale sistema si distingue inoltre in: -sistema di puntellazione per scavi supportato ai bordi (ES) con puntelli con regolazione incrementale della lunghezza e collegamenti dei puntelli a rotazione limitata (Figura 1). - sistema di puntellazione per scavi supportato ai bordi (ES) con puntelli con regolazione variabile della lunghezza(sv), (Figura 2). 1 Pannello 2 Puntello con regolazione incrementale della lunghezza 3 Collegamento a rotazione limitata 4 Armatura pannello integrale Pannello 2 Puntello con regolazione variabile della lunghezza 3 Bordo di taglio 4 Armatura pannello 5 Punto di movimentazione Figura 2 b c Larghezza interna di puntellazione per scavi h c Distanza del puntello dalla base b c h c 3 5
13 LE DIFFERENTI TIPOLOGIE DI PUNTELLI DEFINITE DALLA NORMA UNI EN Il puntello è un componente che resiste alle forze di compressione e trazione e può resistere ai momenti nei collegamenti terminali. Esso è elemento necessario sia nei sistemi di puntellazione per scavi che nei sistemi di sostegno e contrasto mediante infissione di palancole prefabbricate. PUNTELLI NON REGOLABILI (SN) I PUNTELLI SI DISTINGUONO NEI SEGUENTI TIPI: PUNTELLI CON REGOLAZIONE DELLA LUNGHEZZA INCREMENTALE (SI) PUNTELLI CON REGOLAZIONE DELLA LUNGHEZZA VARIABILE (SV) Albero filettato 2 Dado 3 Prolunga 4 Barra di prolunga con un collegamento con spina incavigliata e boccola 5 Tubi telescopici
14 LE DIFFERENTI TIPOLOGIE DI COLLEGAMENTO DEI PUNTELLI DEFINITE DALLA NORMA UNI EN I puntelli possono essere collegati alla armatura del pannello mediante i seguenti sistemi: COLLEGAMENTO FISSO (F) COLLEGAMENTO ARTICOLATO (A) COLLEGAMENTO A ROTAZIONE (C) Pannello 2 Armatura pannello 3 Bulloni 4 Puntello 3 1 Pannello 2 Armatura pannello 3 Perno 4 Dispositivo di limitazione della rotazione 5 Puntello Nel sistema fisso, il puntello (F) è completamente bloccato rispetto al pannello o alla rotaia di scorrimento. Nel sistema articolato (A), la rotazione del puntello è limitata, da idonei dispositivi meccanici, nel punto in cui incontra il pannello o la rotaia di scorrimento. Nel sistema a rotazione (C), la rotazione del puntello è limitata, da distanze costruttive idonee, nel punto in cui incontra il pannello o la rotaia di scorrimento Pannello 2 Armatura pannello 3 Perno 4 Puntello 5 Connettore puntello/pannello δ Angolo di rotazione possibile: ±8
15 Sistema di puntellazione per scavi supportato ai bordi (tipo ES - UNI EN ) 1 Insieme di base 2 Insieme superiore 3 Puntello con regolazione variabile della lunghezza 4 Elemento di collegamento 5 Perno di collegamento 6 Coppiglia 7 Elemento di supporto _all insieme superiore 8 Elemento di chiusura
16 1. ASSEMBLAGGIO DELL UNITÀ DI BASE 2. INSERIMENTO NEL PRESCAVO 3. ABBASSAMENTO DEL BLINDAGGIO 4. AUTOAFFONDAMENTO DURANTE LA FASE DI SCAVO 5. INSERIMENTO DELL UNITÀ AGGIUNTIVA 6. INSTALLAZIONE DEI SUCCESSIVI CAMPI DI BLINDAGGIO
17 Emunds+Staudinger Krings Blindaggio Mini Blindaggio KVL Lunghezza blindaggio 1,50-3,25 m Lunghezza blindaggio 2,00 m - 3,00 m Altezza elemento di base 1,60 m / 1,95 m Altezza elemento di base 1,50 m / 2,00 m Altezza elemento aggiuntivo 0,96 m Altezza elemento aggiuntivo 0,48 m / 0,96 m Altezza sottopasso tubo 0,81 m / 1,07 m Altezza sottopasso tubo 0,72 m / 0,97 m Peso 480 kg kg Peso 489 kg kg Blindaggio Leggero KS 60 Lunghezza blindaggio Altezza elemento base Altezza elemento agg. Altezza sottopasso tubo Peso 2,00 m - 4,50 m 1,60 m / 1,95 m / 2,25 m / 2,40 m 0,96 m / 1,32 m 0,81 m / 1,16 m / 1,19 m / 1,34 m 745 kg kg Lunghezza blindaggio Altezza elemento base Altezza elemento agg. Altezza sottopasso tubo Peso 2,00 m - 3,50 m 2,00 m / 2,40 m 1,00 m / 1,30 m 0,99 m / 1,36 m kg kg
18 Emunds+Staudinger Krings Blindaggio Medium KS 100 Lunghezza blindaggio 2,00 m - 4,50 m Lunghezza blindaggio 2,00 m - 4,00 m Altezza elemento di base 2,60 m Altezza elemento di base 2,40 m / 2,60 m Altezza elemento aggiuntivo Altezza sottopasso tubo Peso 1,32 m / 2,00 m 1,45 m 1285 kg kg Altezza elemento aggiuntivo Altezza sottopasso tubo Peso 1,30 m 1,51 m / 1,56 m 1398 kg kg Blindaggio Magnum Box Grande Lunghezza blindaggio Altezza elemento base 2,00 m - 6,84 m 3,15 m / 4,00 m Lunghezza blindaggio Altezza elemento base 4,00 m 3,93 m Altezza elemento agg. 1,32 m / 2,00 m Altezza elemento agg. Altezza sottopasso tubo Peso 2,00 m / 2,46 m 1818 kg kg Altezza sottopasso tubo Peso 2,48 m 4524 kg
19 LE DIFFERENTI TIPOLOGIE DEFINITE DALLA NORMA UNI EN Sistema di puntellazione per scavi supportato ai bordi da trascinare orizzontalmente: cassa a trascinamento (tipo DB) 3 2 Tale sistema (denominato con la sigla tipo DB dalla norma tecnica UNI EN ) dispone di punti di attacco per il trascinamento orizzontale (punti di trazione) e di bordi di taglio nell estremità anteriore e di possibili bordi di taglio nella base. La distanza sotto i puntelli nell estremità anteriore può essere diversa da quella sotto il puntello posteriore. I collegamenti fra i pannelli della cassa di trascinamento e il puntello dell estremità anteriore devono garantire che il movimento in qualsiasi direzione sia ridotto al minimo. Quando la forza di trazione viene applicata al puntello dell estremità anteriore, di una cassa a trascinamento, questo deve essere in grado di trasferire la forza applicata ai pannelli. La forza può essere applicata dalla benna di un escavatore collegata attraverso catene ai punti di trazione del puntello dell estremità anteriore. 1 1 Puntello di estremità anteriore 2 Bordo di taglio 3 Punto di trazione
20 Sistema di puntellazione a box di traino (tipo DB - UNI EN )
21 Emunds+Staudinger Krings Box di traino Box di traino Lunghezza blindaggio 3,15-6,84 m Lunghezza blindaggio 4,60-7,20 m Altezza elemento base 3,15 / 3,96 m Altezza elemento base 3,00 / 3,50 m Altezza sottopasso tubo 2,46 m Altezza sottopasso tubo 1,50 / 1,90 m Peso kg Peso kg
22 LE DIFFERENTI TIPOLOGIE DEFINITE DALLA NORMA UNI EN Sistema di puntellazione per scavi su rotaia di scorrimento (tipo R), singola (RS), doppia (RD) o tripla (RT) h c Tale sistema (denominato con la sigla tipo R dalla norma tecnica UNI EN ) è costituito da pannelli che possono essere spostati verso l alto o verso il basso, sulle armature provviste di coppie di scanalature singole o multiple, realizzate su rotaie di scorrimento distanziate da puntelli o telai di sostegno e formanti l unità o modulo. Le rotaie di scorrimento devono essere munite di almeno un punto di estrazione, due punti di movimentazione e se necessario un punto di collegamento. Le guide multiple permettono l inserimento e l estrazione dei pannelli in maniera indipendente, in quanto scorrono su guide parallele: con questo sistema il pannello sottostante può essere estratto, lasciando inserito quello superiore, evitando così cedimenti. 1 Pannello 2 Rotaia di scorrimento 3 Telaio di sostegno h c Distanza del puntello dalla base
23 Sistema di puntellazione per scavi su rotaia di scorrimento (tipo R - UNI EN ) 1 Rotaia di scorrimento 2 Pannello di base 3 Pannello superiore 4 Elemento di collegamento 5 Perno di collegamento 6 Puntello con regolazione variabile della lunghezza 7 Elemento di chiusura 8 Elemento di supporto al pannello superiore
24 1. PRESCAVO 1,00 m DI PROFONDITÀ 2. INSERIMENTO DEL 1 TELAIO GUIDA 3. INSERIMENTO DEI PANNELLI BASE ESTERNI Dopo aver effettuato un prescavo di larghezza pari alla luce di scavo necessaria + 70 cm circa viene inserito il primo telaio-guida posto in posizione verticale con l ausilio di un idoneo mezzo di sollevamento. Se necessario sostenere il telaio in posizione verticale attraverso un secondo mezzo di sollevamento. I pannelli di base esterni vengono poi inseriti nelle guide del telaio facendoli ruotare lateralmente come illustrato negli schemi sotto riportati (a,b,c,d) a) b) c) d)
25 4. ALLINEAMENTO DEI PANNELLI 5. INSERIMENTO DEL 2 TELAIO GUIDA 6. ABBASSAMENTO DEL BLINDAGGIO 7. INSERIMENTO DEL PANNELLO AGGIUNTIVO ESTERNO 8. INSERIMENTO DEI PANNELLI DI BASE E AGIUNTIVI INTERNI 9. INSTALLAZIONE DEI SUCCESSIVI CAMPI DI BLINDAGGIO
26 Emunds+Staudinger Krings Blindaggio di scorrimento Rotaia singola EG FP Lunghezza modulare 2,09 m - 6,34 m Lunghezza modulare 2,15 m - 7,15 m Profondità massima 4,00 m Profondità massima 3,70 m Altezza sottopasso tubo 1,42 m - 2,09 m Altezza sottopasso tubo Max 1,40 m Lunghezza sottopasso tubo 1,89-6,14 m Lunghezza sottopasso tubo 2,04-7,04 m Blindaggio di scorrimento graduale Rotaia doppia DG FP Lunghezza modulare 2,20 m - 6,45 m Lunghezza modulare 2,15 m - 7,15 m Profondità massima 5,50 m Profondità massima 7,40 m Altezza sottopasso tubo 1,48 m - 2,14 m Altezza sottopasso tubo Max 1,5 m Lunghezza sottopasso tubo 2,00 m - 6,25 m Lunghezza sottopasso tubo 2,04-7,04 m
27 Emunds+Staudinger Krings Blindaggio lineare ad una rotaia Rotaia singola EG PV Lunghezza modulare 2,13 m 6,38 m Lunghezza modulare 2,27 m 7,27 m Profondità massima 4,50 m Profondità massima 4,00 m Altezza sottopasso tubo Variabile Altezza sottopasso tubo Variabile Lunghezza sottopasso tubo 1,89 6,13 m Lunghezza sottopasso tubo 1,94 6,94 m Blindaggio lineare graduale Rotaia doppia DG PV Lunghezza modulare 2,25 6,50 m Lunghezza modulare 2,32-7,32 m Profondità massima 9,00 m Profondità massima 7,00 m Altezza sottopasso tubo Variabile Altezza sottopasso tubo Variabile Lunghezza sottopasso tubo 2,00 6,25 m Lunghezza sottopasso tubo 2,08 7,08 m
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30 Il sistema che abbiamo messo a punto per le bonifiche è il PANNELLO A CASSERO KKP Esso è un sistema misto pannello + palancole: le palancole vengono inserite nelle apposite guide e fatte scendere per autofondazione (NON VIBROINFISSE) CARATTERISTICHE: leggero e versatile, soprattutto perché consente ogni tipo di modifica in corso d opera. Per esempio: se c è la necessità di scavare più in profondità se si deve modificare l area di scavo
31 Pannello a cassero KKP
32 Pannello a cassero KKP
33 L intervento consiste: analisi tecnica del sottosuolo; sopralluogo di cantiere; progettazione tecnico-esecutiva, che prevede la suddivisione dell area da bonificare in n pozzetti tipo; pianificazione della cronologia per la realizzazione dei pozzetti stessi.
34 Fasi realizzative di un pozzetto tipo: Fase N.1: Pre-scavo Questa fase è così suddivisa: pre-scavo di profondità 1,00 m circa (Fig.1 e Fig.2); installazione dei pannelli sul perimetro del pre-scavo (Fig.3 e Fig.4); montaggio dei puntoni di contro-spinta (Fig.3 e Fig.4); predisposizione del palancolato nelle apposite guide; (Fig.5) Fig.1 e Fig.2 Pre-scavo di profondità 1,00 m
35 Fig.3 e Fig.4 Inserimento e montaggio del sistema di blindaggio nel pre-scavo Fig.5 Predisposizione del palancolato nelle apposite guide
36 Fase N.2: Scavo Questa fase è così suddivisa: scavo e contemporaneo abbassamento delle palancole per auto-fondazione (Fig.6); installazione delle travi di contrasto sulla base dei calcoli statici eseguiti in fase progettuale (Fig.7); eventuali campionamenti in parete di scavo (Fig.8); Fig.6 scavo e contemporaneo abbassamento delle palancole per autofondazione Fig.7 Installazione delle travi di contrasto sulla base dei calcoli statici eseguiti in fase progettuale Fig.8 Prelievi su parete (eventuali)
37 Fase N.3: Interventi sul fondo o sulle pareti di scavo In questa fase si compiono gli interventi richiesti da progetto quali: campionamenti sul fondo scavo o sulle pareti di scavo; installazione di piezometri; (Fig.9) isolamenti del fondo scavo e/o delle pareti di scavo; (Fig.10 e Fig.11) rimozione di eventuali cisterne, ecc.; (Fig.12) Fig.9 Installazione di eventuali piezometri Fig.10 Isolamento pozzetto con geotessile
38 Fig.11 Isolamento pozzetto con geotessile Fig.12 Rimozione di eventuali cisterne
39 Fase N.4: Rinterro scavo rinterro scavo con compattazione terreno per strati fino al raggiungimento delle travi di contrasto; contemporanea estrazione delle palancole ai diversi livelli di riempimento: il tutto avendo cura di mantenere le pareti di scavo già installate condivise con i pozzetti adiacenti non bonificati in quanto ancora da realizzare (Fig.13); rimozione delle travi di contrasto; rinterro scavo ed estrazione palancole fino al raggiungimento dei pannelli portapalancole KKP (Fig.14); rimozione pannelli portapalancole e puntoni di contrasto; rinterro scavo con compattazione terreno per strati fino al raggiungimento del piano di campagna; contemporanea estrazione delle palancole ai diversi livelli di riempimento Fig.13 Rinterro scavo fino al raggiungimento delle travi di contrasto Fig.14 Rinterro scavo ed estrazione palancole fino al raggiungimento dei pannelli portapalancole KKP
40 Mantenimento delle pareti di scavo:
41 Mantenimento delle pareti di scavo:
42 Mantenimento delle pareti di scavo:
43 Mantenimento delle pareti di scavo:
44 Mantenimento delle pareti di scavo:
45 Mantenimento delle pareti di scavo:
46 Vi aspettiamo al padiglione N.4 stand N.135
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