Ric. n. 3849/1995 Sent. n. 449/06 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO. Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Veneto, secon da

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Gennaro Scotti
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1 Ric. n. 3849/1995 Sent. n. 449/06 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Veneto, secon da Sezione, con l intervento dei signori magistrati: Lorenzo Stevanato Presidente f.f. Elvio Antonelli Consigliere, relatore Alessandra Farina Consigliere Avviso di Deposito del a norma dell art. 55 della L. 27 aprile 1982 n. 186 Il Direttore di Sezione ha pronunciato la seguente SENTENZA sul ricorso n. 3849/1995, proposto da ANDRIOLO NATALE, rappresentato e difeso dagli avv.ti Livio Garbin e Marisa Biasibetti, con elezione di domicilio presso lo studio degli stessi in Venezia, S.Marco 4325; CONTRO il Comune di Dolo, in persona del Sindaco pro tempore rappresentato e difeso dall avv.to Mauro Ferruzzi, con elezione di domicilio presso lo studio del medesimo in Venezia, Dorsoduro 3471; PER l annullamento dell ordinanza di irrogazione sanzione amministrativa emessa dal Sindaco di Dolo in data 21 luglio 1995 con la quale è stato ingiunto al ricorrente di pagare la sanzione amministrativa di L entro il termine di 30 giorni dagli atti presupposti.. Visto il ricorso, notificato l e depositato presso la Segreteria il , con i relativi allegati;

2 Visto l atto di costituzione in giudizio del Comune di Dolo, depositato il ; Viste le memorie prodotte dalle parti; Visti gli atti tutti di causa; UditI nella pubblica udienza dell relatore il Consigliere Elvio Antonelli - l avv. M.Busignol in sostituzione di Garbin per il ricorrente e M. Bonifacio in sostituzione di Ferruzzi per il Comune intimato; Ritenuto in fatto e in diritto quanto segue: FATTO Il ricorrente premette in fatto che in data 24 maggio 1995 agenti di polizia municipale di Dolo effettuarono un sopralluogo in via Duse a Dolo, su richiesta della Procura della Repubblica presso la Pretura di Venezia, e accertarono che Andriolo Paolo aveva eseguito il deposito di rifiuti di demolizione e costruzione nella capezagna. Vengono dedotti i seguenti motivi. 1) Eccesso di potere per carenza di presupposti di fatto. Il provvedimento fa riferimento a un verbale redatto dal comando dei VV.UU. in data da cui risulta che il sig. Andriolo Natale avrebbe effettuato opere in violazione all art. 76 lett. b e c L.R. 61/85. Al contrario il verbale dei Vigili Urbani di Dolo indica quale esecutore del deposito di materiali inerti, tal Andriolo Paolo e non invece Andriolo Natale. 2) Eccesso di potere sotto il profilo del travisamento e dell erronea valutazione dei fatti. Nel verbale non vengono 2

3 indicati quali accertamenti e verifiche i Vigili Urbani hanno eseguito per accertare quanto affermato. In realtà Andriolo Natale non ha eseguito alcun intervento di trasformazione urbanistica diretta a realizzare un deposito di materiale e movimento di terreno. 3) Violazione della L.R. 61 in relazione alla L. 47/85 in riferimento al D.L n. 88. I lavori contestati al ricorrente non richiedono autorizzazione. Si è costituito in giudizio il Comune intimato contestando nel merito la fondatezza del ricorso. All odierna dell la causa è stata ritenuta per la decisione. DIRITTO Il ricorso è infondato. Con riferimento al primo motivo il Collegio rileva che l indicazione del soprannome in luogo del nome costituisce niente più che una mera irregolarità inidonea ad inficiare in punto di legittimit à il provvedimento impugnato (l uso del soprannome è stato infatti idoneo ad individuare l effettivo destinatario del provvedimento). In ordine al secondo motivo si osserva che nella specie sono intervenuti accertamenti degli agenti della Polizia Municipale; accertamenti che, come è noto, possono essere contestati solo attraverso lo strumento della querela di falso. Ebbene, da tali accertamenti nonché dal materiale fotografico e dal decreto di citazione della Procura della Repubblica presso la Pretura di Venezia, si evince in modo in equivoco che, nella specie, sono stati realizzati consistenti lavori di riporto e 3

4 innalzamento della quota del terreno: lavori idonei a modificare l assetto urbanistico del territorio. Quanto, infine, al terzo motivo è sufficiente rilevare che l invocato D.L. 88/95 non è stato mai convertito in legge (ed era peraltro gi à decaduto alla data di adozione del provvedimento impugnato) ed in ogni caso seppur l intervento si ritenesse realizzabile in forza di DIA, cionondimeno l intervento stesso doveva ritenersi comunque subordinato alla conformità con la normativa urbanistica. Il ricorrente, per contro, non aveva presentato la DIA e non ha dimostrato la conformità urbanistica dell intervento in concreto realizzato. In forza delle svolte considerazioni il ricorso va pertanto rigettato. Sussistono giusti motivi per compensare tra le parti le spese e competenze giudiziali. P.Q.M. Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Veneto, Seconda Sezione, respinta ogni contraria istanza ed eccezione, definitivamente pronunciando sul ricorso in premessa, lo rigetta. Spese compensate. Ordina che la presente sentenza sia eseguita dall Autorità amministrativa Così deciso in Venezia, in Camera di Consiglio 1 l dicembre Il Presidente f.f. L Estensore Il Segretario 4

5 SENTENZA DEPOSITATA IN SEGRETERIA il.. n. (Art. 55, L. 27/4/1982, n. 186) Il Direttore della Seconda Sezione 5

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