Lavorare in sicurezza su apparati elettrici CEI CEI Ing. Alessandro Zucchini
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- Guido Franceschi
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1 Lavorare in sicurezza su apparati elettrici CEI CEI Ing. Alessandro Zucchini
2 Campo di applicazione Questa norma contiene i principi e le prescrizioni per le attività di lavoro sui campi elettrici ad essi connesse e vicino ad essi. La presente norma fornisce le prescrizioni di sicurezza per attività sugli impianti elettrici e si applica a tutti i lavori elettrici ed anche ai lavori non elettrici quali ad esempio lavori edili eseguiti in prossimità di linee elettriche aeree o in vicinanza di cavi sotterranei. La presente norma si applica ai lavori elettrici in tensione per impianti BT.
3 I punti salienti della norma sono i seguenti:
4 FORMAZIONE E PROFILI PROFESSIONALI L Unità Responsabile dell impianto (URI) I ruoli operativi del responsabile impianto (RI) e dei preposti ai lavori (PL) Principi generali di sicurezza La pianificazione del lavoro Misure prove e ricerca guasti Il lavoro fuori tensione Lavori sotto tensione Lavoro in prossimità Lavori non elettrici
5 TIPOLOGIA DEI LAVORI ELETTRICI
6 FORMAZIONE E PROFILI PROFESSIONALI
7 FORMAZIONE E PROFILI PROFESSIONALI Nessun lavoro elettrico deve essere eseguito da persone prive di adeguata formazione, per formazione si intende l insieme di iniziative che conducono il soggetto a possedere tutte le conoscenze e capacità per poter svolgere l attività in piena sicurezza
8 FORMAZIONE E PROFILI PROFESSIONALI PERSONA ESPERTA (PES) PES (persona esperta) è una persona che nel suo corso lavorativo ha acquisito quanto segue, conoscenze sull infortunistica elettrica, conoscenza sulla problematica infortunistica, capacità di affrontare in autonomia le organizzazioni e esecuzioni in sicurezza di qualsiasi lavoro, capacità di individuare e prevenire i rischi elettrici, capacità di affrontare gli imprevisti nei lavori elettrici, capacità di sovraintendere e coordinare altri lavoratori, capacità di informare e istruire correttamente una PAV (persona avvertita).
9 FORMAZIONE E PROFILI PROFESSIONALI PERSONA AVVERTITA (PAV) La persona PAV (persona avvertita) conosce l antinfortunistica elettrica comprende le istruzioni fornite da una PES ha capacità di organizzare ed eseguire un lavoro dopo avere avuto istruzioni da una PES ha capacità di affrontare le difficoltà e i pericoli previsti ha capacità di riconoscere i pericoli originati da imprevisti anche se non potrebbe essere in grado di affrontare autonomamente tali pericoli In sintesi la PAV si distingue dalla PES per la insufficiente capacità di affrontare in autonomia l impostazione del lavoro e gli imprevisti.
10 FORMAZIONE E PROFILI PROFESSIONALI PERSONA COMUNE (PEC) PEC (Persona comune) può operare solo sotto la sorveglianza di una PES o di una PAV se i rischi elettrici residui non sono stati eliminati Una PEC può lavorare al disotto della DV solo sotto sorveglianza o supervisione da parte di una PES (nella sorveglianza è ammessa anche una PAV). Non può intervenire nei lavori sotto tensione
11 FORMAZIONE E PROFILI PROFESSIONALI In pratica per eseguire lavori di qualunque natura ad una distanza inferiore a DV occorre essere PES o PAV o avere l IDONEITA ai lavori sotto tensione (PEI) nei lavori sotto tensione, in quanto si tratta di lavori elettrici. Pertanto solo la persona PEI può svolgere lavori sotto tensione in BT.
12 FORMAZIONE E PROFILI PROFESSIONALI Nei lavoratori dipendenti l attribuzione della condizione di PES PAV o PEI è di esclusiva pertinenza del Datore di Lavoro DdL. ( in pratica il DdL riconosce in base alle capacità dei lavoratori se una persona può essere PES - PAV - PEI in base soprattutto alle esperienze maturate nel tempo su apparati elettrici) Per quanto riguarda i lavoratori autonomi può essere auto certificata basandosi su una idonea documentazione contenente informazioni: conoscenze teorico pratiche e legislative in materie di sicurezza, percorsi formativi, esperienze lavorative.
13
14 FORMAZIONE E PROFILI PROFESSIONALI Sia la PES che la PAV devono essere a conoscenza dei seguenti concetti teorici:
15 FORMAZIONE E PROFILI PROFESSIONALI PES-PAV-PEI Dl 81/2008 Cei EN 50110\1 Cei 11-1 e 64-8 DPI (Rif. Legislativi) (Aspetti comportamentali) (aspetti costruttivi dell impianto) (Disp.prot.indiv.)
16 FORMAZIONE E PROFILI PROFESSIONALI Inoltre devono: comprendere un piano di lavoro definire e individuare una zona di lavoro Inserire barriere e protezioni blocchi ad apparecchiature o macchinari mettere a terra ed in corto circuito l apparecchiatura o impianto verificare l assenza di tensione verificare la sicurezza delle masse
17 VALUTAZIONE DEI PROFILI PROFESSIONALI
18 VALUTAZIONE DEI PROFILI PROFESSIONALI
19 VALUTAZIONE DEI PROFILI PROFESSIONALI
20 VALUTAZIONE DEI PROFILI PROFESSIONALI
21 I RUOLI PROFESSIONALI PREVISTI PER LA SICUREZZA DEI LAVORI ELETTRICI
22 I RUOLI PROFESSIONALI PREVISTI PER LA SICUREZZA DEI LAVORI ELETTRICI
23 I RUOLI PROFESSIONALI PREVISTI PER LA SICUREZZA DEI LAVORI ELETTRICI
24 Ma il responsabile dell impianto RI cosa deve fare?
25 RESPONSABILE DELL IMPIANTO IMPIANTO (RI) È il responsabile della pianificazione dei lavori redige il piano di lavoro in collaborazione con il PL Programma la gestione e le manovre sull impianto elettrico nei lavori fuori tensione individua l impianto elettrico.
26 e il Preposto ai Lavori PL?
27 Il Preposto ai Lavori PL riceve informazioni dall RI ed è responsabile di: preparazione dei lavori pianificazione dell attività stesura del piano di intervento PREPOSTO AI LAVORI (PL) presa in carico dell impianto elettrico o di una parte dall RI verifica dell assenza di tensione nell impianto nel caso di lavori fuori tensione verifica della sicurezza delle masse gestione e trasferimento al personale delle informazioni necessarie per il lavoro in sicurezza.
28 DISTANZE DL, DV, DA9, INTRODOTTE DALLA NUOVA NORMA CEI 11-27
29 Sicurezza nei lavori elettrici Definizione di lavoro elettrico
30 Sicurezza nei lavori elettrici
31 Riassumendo le varie tipologie di lavori saranno:
32 PIANIFICAZIONE DEL LAVORO Il lavoro deve essere pianificato per evitare tutti i potenziali rischi Si dovrà individuare: l assetto dell impianto (e cioè lo schema del circuito) i sezionamenti le messe a terra le protezioni la presenza di alimentazione ausiliarie le impostazioni dei circuiti di controllo comandi e presenza di avvisi (segnalatori audio).
33 PIANIFICAZIONE DEL LAVORO IL PIANO DI LAVORO
34 PIANIFICAZIONE DEL LAVORO PIANO DI LAVORO E normalmente predisposto dall RI sentito il PL. Copia del PdL deve essere consegnata al PL e deve riportare i seguenti dati: identificazione univoca del documento nome dell RI nome del PL individuazione univoca dell impianto e sua tensione di esercizio indicazione di eventuali parti circostanti che restano in tensione data e ora prevista per l inizio dell intervento e data presunta descrizione dell assetto dell impianto da realizzare
35 PIANIFICAZIONE DEL LAVORO IL PIANO DI INTERVENTO
36 PIANIFICAZIONE DEL LAVORO PIANO DI INTERVENTO Il Piano di Intervento deve essere compilato quando il lavoro è complesso e deve riportare i seguenti dati: identificazione univoca del documento nome e firma del PL individuazione dell impianto o oggetto dell intervento dati tecnici dell impianto procedure e istruzione operative per eseguire il lavoro in sicurezza descrizione delle eventuali misure di prevenzione
37 PIANIFICAZIONE DEL LAVORO ZONA DI LAVORO ZONA DI LAVORO
38 PIANIFICAZIONE DEL LAVORO ZONA DI LAVORO La zona di lavoro deve essere chiaramente individuata e chiaramente delimitata, all interno di tale zona ricade la responsabilità dell RI e del PL. Nessun estraneo ai lavori deve entrare nella zona delimitata e nessun addetto deve compiere azioni al di fuori di quell area.
39 CONSEGNA E RESTITUZIONE DELL IMPIANTO
40 PIANIFICAZIONE DEL LAVORO CONSEGNA E RESTITUZIONE DELL IMPIANTO Nella fase di consegna si devono dare le seguenti informazioni: numero della consegna estremi del PdL la denominazione dell impianto i nominativi e le firme dell RI e PL data e ora di consegna/restituzione dell impianto
41 ITER PROCEDURALE
42 L RI evidenzia la necessità di un lavoro Il PL esamina il lavoro Il PL comunica all RI le modalità con le quali intende fare il lavoro L RI redige il piano di lavoro PdL In queste fasi l RI e il PL devono collaborare RI e PL delimitano la zona di lavoro L RI comunica al PL l inizio dei lavori ITER PROCEDURALE Il PL da necessarie istruzioni ai suoi operatori (e si assicura che siano comprese) Sotto la direzione del PL si adottano le misure di sicurezza e si allestisce il cantiere e si esegue il lavoro Al termine il PL allontana tutti dal cantiere e si accerta che siano state rimosse eventuali terre e altre misure di sicurezza. Il PL comunica all RI che il lavoro è terminato e che si può ripristinare l assetto dell impianto (comunicazione documentata) Tale atto si chiama restituzione dell impianto e rappresenta la garanzia dal PL all RI che manovre successive (rimessa in funzione dell impianto) non causeranno danni a cose e persone L RI ripristina l impianto nelle condizioni per l esercizio
43 MISURE PROVE E RICERCA GUASTI
44 MISURE PROVE E RICERCA GUASTI Durante queste attività si devono rispettare le regole che la presente norma indica per garantire il contenimento o l eliminazione del rischio. Per gli attrezzi o strumenti utilizzati devono essere adatti, sicuri e sottoposti a verifiche periodiche previste. Durante lo svolgimento di tali attività può essere necessario rimuovere dispositivi di protezione o la rimozione dell alimentazione di parti dell impianto. Es. se per accedere ad una morsettiera sotto tensione viene rimosso un protettore isolante si dovranno adottare le procedure del lavoro sotto tensione Nei casi complessi deve essere fatto un documento (piano di prova) che riporti la sequenza prevista delle operazioni con l individuazione di tutte le misure di prevenzione da applicare e le responsabilità dei soggetti coinvolti Tale documento può sostituire il piano di lavoro ed il piano di intervento N.B. il piano di prova può anche essere costituito da più documenti: piano di lavoro per prove e piano d intervento per prove.
45 IL LAVORO FUORI TENSIONE
46 IL LAVORO FUORI TENSIONE Individuare la zona di lavoro che è lo spazio in cui gli operatori possono muoversi liberamente e all interno del quale devono essere comprese tutte le attività operative. Per individuare tale spazio è necessario valutare tutte le attrezzature che si utilizzeranno Sezionare completamente la parte d impianto interessata dal lavoro e cioè la parte dell impianto isolata da ogni potenziale sorgente di alimentazione Prendere provvedimenti per assicurarsi contro la richiusura intempestiva dei dispositivi di sezionamento (inserire dei blocchi meccanici ed elettrici ecc.) Verificare che l impianto sia fuori tensione (accertarsi con rilievi strumentali dell assenza di tensione sulla parte interessata dell impianto) Eseguire la messa a terra e in cto. cto. delle parti attive sezionate (installare quando richiesto sulla parte interessata dell impianto e visibile chiaramente dispositivi idonei a conseguire elettronicamente la messa a terra ed in cto. cto. di tutte le fasi e dell eventuale neutro se è una parte attiva) Realizzare le misure di protezione verso le eventuali altre parti attive adiacenti (adottare le misure previste per il lavoro in prossimità)
47 DISPOSITIVI PER IL COLLEGAMENTO IN CORTOCIRCUITO DI PARTI ATTIVE
48 COLLEGAMENTO IN CORTOCIRCUITO DI PARTI ATTIVE
49 COLLEGAMENTO IN CORTOCIRCUITO DI PARTI ATTIVE
50 COLLEGAMENTO IN CORTOCIRCUITO DI PARTI ATTIVE
51 COLLEGAMENTO IN CORTOCIRCUITO DI PARTI ATTIVE
52 COLLEGAMENTO IN CORTOCIRCUITO DI PARTI ATTIVE
53 COLLEGAMENTO IN CORTOCIRCUITO DI PARTI ATTIVE
54 COLLEGAMENTO IN CORTOCIRCUITO DI PARTI ATTIVE
55 COLLEGAMENTO IN CORTOCIRCUITO DI PARTI ATTIVE
56 COLLEGAMENTO IN CORTOCIRCUITO DI PARTI ATTIVE
57 COLLEGAMENTO IN CORTOCIRCUITO DI PARTI ATTIVE
58 COLLEGAMENTO IN CORTOCIRCUITO DI PARTI ATTIVE
59 COLLEGAMENTO IN CORTOCIRCUITO DI PARTI ATTIVE
60 COLLEGAMENTO IN CORTOCIRCUITO DI PARTI ATTIVE
61 COLLEGAMENTO IN CORTOCIRCUITO DI PARTI ATTIVE
62 COLLEGAMENTO IN CORTOCIRCUITO DI PARTI ATTIVE
63 COLLEGAMENTO IN CORTOCIRCUITO DI PARTI ATTIVE
64 COLLEGAMENTO IN CORTOCIRCUITO DI PARTI ATTIVE
65 IL PROCESSO PER IL LAVORO FUORI TENSIONE
66 PROCESSO PER IL LAVORO FUORI TENSIONE RI e PL devono pianificare tutte le attività e le priorità L RI definisce il piano di lavoro (PdL) Il PL pianifica le attività con i lavoratori RI e PL stabiliscono le zone di lavoro L RI terminate le attività consegna l impianto al PL e certifica l evento con la compilazione della consegna impianto La restituzione dell impianto all RI deve essere preceduta da parte del PL da tutte le messe a terra di lavoro e dalla rimozione di ogni impedimento e dal ripristino di tutto l impianto nelle condizioni normali. Terminato il lavoro il PL restituisce l impianto all RI notificando l evento con comunicazione documentata
67 RIMESSA IN TENSIONE DOPO IL LAVORO
68 RIMESSA IN TENSIONE DOPO IL LAVORO IL PL DOVRA : Ripristinare le protezioni rimosse Rimuovere i dispositivi di messa a terra Riconsegnare l impianto all RI L RI DOVRA : Rimuovere eventuali terre di sezionamento Rimuovere eventuali dispositivi di blocco Rimuovere i cartelli monitori Ripristinare le condizioni dell impianto
69 UTILIZZO DEI D.P.I. E EQUIPAGGIAMENTI SECONDO LA NORMA CEI 50110
70 MISURE DI SICUREZZA: D.P.I.
71 MISURE DI SICUREZZA: D.P.I. Ai fini di garantire una maggior sicurezza al lavoratore si prevede l utilizzo dei DPI, cioè i dispositivi di protezione individuale. Dispositivi molto utilizzati sono i guanti isolanti per lavori elettrici sotto tensione suddivisi in classi: classe 00 e classe 0, utilizzati in bassa tensione; classe 1, classe 2, classe 3, classe 4 e classe 5 per valori di tensione superiori
72 MISURE DI SICUREZZA: D.P.I. Ciò che differenzia i guanti di classe 00 da quelli di classe 0 e lo spessore del materiale isolante (0,5 mm per i primi, 1 mm per i secondi) e la tensione di prova d'isolamento (rispettivamente 2,5 KV e 5 KV). I guanti di classe 00 sono più sensibili al tatto, ma meno resistenti di quelli di classe 0 alle sollecitazioni meccaniche. Se il lavoro comporta il rischio di abrasione o di rottura, sopra i guanti isolanti vanno comunque indossati guanti da lavoro.
73 Inoltre i guanti isolanti sono suddivisi in categorie in base alle loro resistenze all'olio, all'acido, ecc. Sui guanti isolanti devono essere impressi: simbolo del doppio triangolo; MISURE DI SICUREZZA: D.P.I. nome, marchio di fabbrica o identificazione del costruttore; taglia e classe; mese ed anno di costruzione; marcatura CE; una banda rettangolare (o altro mezzo) che permetta di identificare la data di inizio d'uso dei controlli periodici.
74 MISURE DI SICUREZZA: D.P.I. I guanti isolanti di classe 1, 2, 3 e 4 devono essere verificati con prove di tensione ogni sei mesi anche se non vengono mai utilizzati. I guanti di classe 00 e 0 vanno verificati a vista prima dell'uso e gonfiati con aria per stabilire se sono bucati. Se uno dei guanti è rovinato, devono essere buttati entrambi.
75 MISURE DI SICUREZZA: D.P.I.
76 MISURE DI SICUREZZA: D.P.I.
77 MISURE DI SICUREZZA: D.P.I.
78 MISURE DI SICUREZZA: D.P.I.
79 MISURE DI SICUREZZA: D.P.I.
80 MISURE DI SICUREZZA: D.P.I.
81 MISURE DI SICUREZZA: D.P.I.
82 MISURE DI SICUREZZA: D.P.I.
83 MISURE DI SICUREZZA: D.P.I. Elmetto non ventilato Dielettrico 1000 Volt, conforme alla norma EN 50365
84 MISURE DI SICUREZZA: D.P.I.
85 MISURE DI SICUREZZA: D.P.I. STIVALI DIELETTRICI versione Volt Norme EN20347: EN20344: EN13287:04 - EN50321/99 versione Volt Norme EN20347: EN20344: EN13287:04 - EN50321/99 + EN345 SBPE Puntale e Lamina antiforo in composito
86 MISURE DI SICUREZZA: EQUIPAGGIAMENTI Gli equipaggiamenti utilizzati nei lavori elettrici sono, ad esempio: tappeti, piattaforme e pedane isolanti; schermi isolanti flessibili e rigidi; aste isolanti di manovra; rivelatori di tensione; apparecchi per l'individuazione dei cavi; dispositivi per la messa a terra e in cortocircuito; barriere e supporti.
87 MISURE DI SICUREZZA: EQUIPAGGIAMENTI
88 MISURE DI SICUREZZA: EQUIPAGGIAMENTI Tappeti Isolanti Per la protezione provvisoria da contatti accidentali e l isolamento da terra dell operatore
89 MISURE DI SICUREZZA: EQUIPAGGIAMENTI Per isolare l operatore da terra Pedana Isolante
90 Gli attrezzi da lavoro, i DPI e gli altri equipaggiamenti necessari per eseguire i lavori elettrici devono essere conservati in modo che mantengano le proprietà dielettriche e meccaniche; vanno inoltre controllati periodicamente. Il datore di lavoro che non fornisca ai propri dipendenti gli attrezzi, i DPI e gli equipaggiamenti idonei per i lavori elettrici è ovviamente responsabile di eventuali infortuni.
91 MISURE DI SICUREZZA I D.P.I. E EQUIPAGGIAMENTI
92 MISURE DI SICUREZZA I D.P.I. E EQUIPAGGIAMENTI
93 MISURE DI SICUREZZA: ATTREZZATURA ISOLATA Altre attrezzature accessorie sono: Attrezzature manuali quali pinze, cacciaviti e similari, dotati anch essi dei dati riguardo costruttore, data costruzione, tensione nominale, simbolo doppio triangolo e marchiatura CE (CEI EN e CEI EN 60900);
94 MISURE DI SICUREZZA: ATTREZZATURA ISOLATA
95 STRUMENTI DI MISURA ISOLATI
96 MISURE DI SICUREZZA SPECIALI: RIVELATORI DI TENSIONE
97 RIVELATORI DI TENSIONE
98 RIVELATORI DI TENSIONE RILEVATORI DI TENSIONE Rilevatori elettronici di presenza/assenza di tensione. Tensione di utilizzo da 10 a 400 KV. Segnale sonoro e luminoso.
99 RIVELATORI DI TENSIONE Nella zona di lavoro la verifica dell'assenza di tensione viene effettuata su tutti i conduttori nel luogo previsto per la posa delle apparecchiature di messa terra. Utilizzando un rivelatore unipolare di tensione, provvisto dell'apposita pertica isolante, si dovrebbe poter effettuare una verifica senza penetrare nella zona pericolosa. Il rivelatore di tensione deve essere idoneo per l'impiego all'aperto e adattato alla tensione e alla frequenza della linea. Se la misurazione viene effettuata su un fascio di parecchi conduttori, per evitare errori di misura, si deve stabilire il contatto su un conduttore all'esterno del fascio:
100 MISURE DI SICUREZZA: ATTREZZATURA ISOLATA Fioretto Isolante Innesto estrazione dei fusibili
101 MISURE DI SICUREZZA: ATTREZZATURA ISOLATA Fioretto Isolante di Salvataggio Per allontanamento di personale rimasto in contatto su organi in tensione
102 LAVORI SOTTO TENSIONE IN BASSA TENSIONE
103 LAVORI SOTTO TENSIONE IN BASSA TENSIONE
104 LAVORI SOTTO TENSIONE IN BASSA TENSIONE
105 LAVORI SOTTO TENSIONE IN BASSA TENSIONE
106 LAVORI IN PROSSIMITA
107 LAVORI IN PROSSIMITA
108 LAVORI IN PROSSIMITA
109 LAVORI IN PROSSIMITA
110 LAVORI IN PROSSIMITA IN MEDIA E ALTA TENSIONE
111 LAVORI NON ELETTRICI IN VICINANZA DI PARTI ATTIVE
112 LAVORI NON ELETTRICI
113 LAVORI NON ELETTRICI
114 LAVORI NON ELETTRICI
115 LAVORI NON ELETTRICI
116 LAVORI NON ELETTRICI
117 Grazie per l attenzione!
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