27 GENNAIO GIORNATA DELLA MEMORIA

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1 I.C. Leonardo da Vinci di Reggio Emilia. Scuola primaria G. Carducci Anno scolastico: 2012/2013 CLASSE 4 A 27 GENNAIO GIORNATA DELLA MEMORIA BENEDETTO E LINA: UNA STORIA DA RICORDARE A cura dell insegnante : SILVANA INCERTI In allegato : video DVD BENEDETTO E LINA : UNA STORIA DA RICORDARE

2 Perché il 27 Gennaio è LA GIORNATA DELLA MEMORIA? Per rispondere a questa domanda dobbiamo tornare indietro nel tempo, quando erano bambini tanti nostri nonni. Informazioni di STORIA GENERALE IL NAZISMO E IL FASCISMO Nel 1933, in Germania, andò al potere Adolf Hitler, un dittatore che aveva fondato il partito nazista. (Nella dittatura non c è nessuna libertà). Hitler riuscì in pochi anni a rendere la Germania molto potente militarmente. Attraverso la propaganda ( scuola, radio, giornali ) esaltò la superiorità della razza tedesca ( ariana) e iniziò a perseguitare in particolare gli EBREI. In Italia c era un altra dittatura: il Fascismo. A capo del governo italiano c era Benito Mussolini. Mussolini e Hitler si allearono. Anche in Italia ci furono le leggi razziali, contro gli Ebrei. 2

3 LA 2 GUERRA MONDIALE E LA SHOAH Hitler voleva il dominio nazista su tutta l Europa. Nel 1939 iniziò a invadere gli stati vicini e così scoppiò la 2 Guerra Mondiale. Mussolini entrò in guerra l anno dopo. L occupazione dell Europa Orientale, dove viveva la maggior parte degli Ebrei, diede a Hitler l occasione di annientarli. Nel settembre del 1943, Mussolini fu costretto la lasciar il potere e l Italia abbandonò la guerra a fianco della Germania. I nazisti a quel punto invasero anche l Italia e iniziarono anche qui a uccidere gli oppositori, a rastrellare gli uomini da far lavorare in Germania, a deportare nei campi di sterminio anche gli ebrei italiani, Nelle camere a gas, complessivamente, furono eliminati 6 milioni di ebrei, i cui corpi furono bruciati nei forni crematori di Auschwtz, Buchenwald, Dachau, Mauthausen e altri campi di sterminio. Nel 1945 la guerra finì con la sconfitta della Germania. Il 27 Gennaio 1945, l Armata Rossa entrò nel campo di Auschwitz e liberò i sopravvissuti. Per questo, la data del 27 Gennaio è stata scelta come Giornata della memoria. 3

4 STORIA LOCALE Benedetto Melli e Lina Jacchia Anche a Reggio Emilia dieci ebrei furono arrestati e uccisi ad Auschwitz. Per tentare di capire, cercheremo di ricostruire ciò che accadde a quel tempo a due di loro: i coniugi Benedetto Melli e Lina Jacchia. Abbiamo scelto la loro storia perché vivevano ed avevano un negozio di biancheria vicino alla nostra scuola. Per avere del materiale, ci siamo rivolti ad ISTORECO, che ci ha fornito questi documenti che provengono dall Archivio Comunale. 4

5 Dalla lettura dei documenti abbiamo ricavato tante informazioni, alcune belle, altre terribili : Benedetto era nato a Modena, mentre Lina era nata a Venezia. Si erano sposati il 14 Febbraio Vivevano in via Emilia S.Pietro. Benedetto era commerciante, mentre Lina era casalinga. Entrambi erano di razza ebraica Entrambi erano ebrei discriminati (cioè, essendo stati fascisti, all inizio erano stati trattati meglio degli altri ebrei). Entrambi i documenti dichiarano solo la loro data di morte presunta:

6 Abbiamo poi cercato altre informazioni e abbiamo scoperto che, nel Luglio 1938, il loro figlio, Giorgio Melli, terminò il liceo classico ma, per le leggi razziali, non potè iscriversi all università e fu costretto a trasferirsi a Losanna in Svizzera, dove in seguito si laureò in ingegneria chimica. Prime pagine di quotidiani nazionali e locali ( Il SOLCO FASCISTA era un giornale stampato a Reggio Emilia ) che sono stati pubblicati tra l Agosto e il Novembre

7 Il 3 Dicembre 1943, come nel resto d Italia, anche a Reggio arrivò l ordine di fermare e arrestare tutti gli Ebrei. Molti ebrei, delle ventinove famiglie residenti nel Comune di Reggio, riuscirono a scappare. Anche Benedetto e sua moglie lasciarono la loro abitazione per raggiungere il figlio a Losanna e mettersi in salvo. Lina, però, si ruppe una gamba e questo fatto rallentò la loro fuga. Furono arrestati a Porto Ceresio, in provincia di Varese, l 8 Dicembre 1943, anche perché sembra che siano stati riconosciuti da fascisti reggiani. Furono condotti prima a Reggio, poi al campo di Fossoli, in provincia di Modena, dove venivano portati gli ebrei italiani diretti ai campi di sterminio. Il 22 Febbraio 1944 partì da Fossoli un convoglio con 650 persone, tra cui Benedetto Melli sua moglie e altri otto ebrei reggiani. Il convoglio arrivò ad Auschwitz, sabato 26 Febbraio alle Per Benedetto Melli, sua moglie e tantissimi altri fu un viaggio senza ritorno: di loro non si è più saputo nulla! Qualche mese dopo, come si legge in documenti dell epoca, vennero sequestrati i loro beni: Bottega in via Emilia S.Pietro 12. Fabbricato in via Emilia S.Pietro 28, consistente in una casa a tre piani, per un totale di vani 27. 7

8 CONOSCERE, CAPIRE, RICORDARE: AFFINCHE TUTTO QUESTO NON SUCCEDA MAI PIU A Gerusalemme, in Israele, c è il Yad Vashem, che rappresenta il principale museo dedicato al ricordo dell Olocausto, all interno del quale vi è inserito un enorme archivio storico 8

9 Cercando nel sito del museo, abbiamo trovato il nome di Lina Jacchia, ma non quello del marito, forse perché nella scheda il suo cognome è stato erroneamente trascritto: Molli, invece che Melli. 9

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11 ALLA RICERCA, IN CITTA, DEI LUOGHI DELLA MEMORIA Abbiamo individuato sulla carta del centro storico di Reggio la nostra scuola e i luoghi, che sono stati teatro della vita tragica di Benedetto e Lina e poi li abbiamo visitati con grande emozione. Scuola Giosuè Carducci Abitazione di Benedetto e Lina in via Emilia n 28 Ufficio per l amministrazione dei beni sequestrati agli ebrei in via Emilia n 14 Negozio di biancheria di Benedetto e Lina in via Emilia n 12. Ghetto Ebraico Sinagoga 11

12 Il 25 gennaio, accompagnati da Alessandra Fontanesi e da Tiziana Fontanesi di Istoreco, siamo andati a visitare la Sinagoga che era il luogo di ritrovo e di preghiera degli ebrei reggiani. Si trova in via Dell Aquila, nel vecchio Ghetto Ebraico. Sulla facciata anteriore sono poste due targhe a memoria degli ebrei reggiani deportati e uccisi. 12

13 Lapide sulla facciata della SINAGOGA di REGGIO EMILIA 13

14 AL CAMPO DI SMISTAMENTO DI FOSSOLI IN PROVINCIA DI MODENA A Fossoli siamo andati il 14 Maggio Ci siamo orientati nel campo utilizzando una pianta disegnata a mano, a fine guerra, da un internato sopravvissuto e abbiamo ritrovato i diversi luoghi: la gendarmeria, le cucine, l appello, le baracche degli ebrei e quelle dei prigionieri politici. Davanti ai singoli luoghi, abbiamo letto delle testimonianze e abbiamo imparato che gli ebrei all arrivo venivano rasati, disinfettati, spogliati, e rimanevano svestiti finchè i loro abiti non asciugavano, e ad ognuno veniva assegnato un numero al posto del nome. Mangiavano poco e male, dormivano su pagliericci in letti a castello. Ogni giorno c era l appello e per ogni prigioniero scappato i tedeschi uccidevano dieci prigionieri. Intorno al campo c era il filo spinato e, per scoraggiare eventuali visitatori, all ingresso c era un cartello con scritto SI SPARA SENZA PREAVVISO. Durante la visita ci siamo commossi, ripensando a tutti coloro che erano passati da lì. In quel luogo, anche Benedetto e Lina avevano sofferto e atteso con paura. Da quel luogo partirono su dei carri bestiame per Auschwitz. 14

15 LA NOSTRA PROPOSTA: LE PIETRE D INCIAMPO, a REGGIO EMILIA Da questa ricerca storica noi abbiamo capito quello che è successo, anche qui a Reggio, agli ebrei come Lina e Benedetto. Ne abbiamo parlato a casa e abbiamo scoperto che quasi tutti i nostri genitori non ne sapevano praticamente nulla! Questo fatto ci è sembrato terribile e abbiamo pensato a come condividere con gli altri, con tutta la città la loro storia. Ne abbiamo parlato molto tra noi e poi abbiamo concluso che anche qui a Reggio, come a Roma e in tante altre città europee, davanti alle case degli ebrei deportati, sarebbe necessario che venissero incastonate sui marciapiedi delle Pietre d inciampo (Stolpersteine), così tutti coloro che passano, possono sapere, ricordare e riflettere, in modo che non vengano mai più ripetuti simili orrori. Abbiamo così progettato e poi inciso allo Spazio Gerra, con il Fab-Lab questa Pietra d inciampo, che vorremmo fosse messa davanti alla casa di via Emilia S.Pietro n 28 Uno dei progetti della Pietra di inciampo realizzato dai bambini 15

16 Decidiamo di proporre la nostra idea al Sindaco Graziano Delrio Reggio Emilia, 19 Febbraio 2013 Egregio signor Sindaco, sono Silvana Incerti, un insegnante della classe 4 A della scuola primaria G. Carducci. I bambini, in occasione della Giornata della Memoria, hanno svolto una indagine di storia locale relativa a Bendetto Melli e a sua moglie Lina Iacchia, due dei dieci ebrei reggiani che furono deportati ed eliminati ad Auschwitz. Vivevano in via Emilia, vicino alla nostra scuola e questo ha molto colpito i bambini, che hanno sentito questa storia molto reale. Malgrado la giovane età, i bambini hanno ben compreso l importanza della memoria per impedire in futuro il ripetersi di simili orrori e vorrebbero condividere con tutta la cittadinanza ciò che hanno appreso, affinché si possa costruire insieme un mondo senza nessuna forma di razzismo e antisemitismo. E con entusiasmo che hanno espresso il desiderio di incontrala, per consegnarle una copia del loro lavoro e proporle la loro idea: sistemare, davanti alle case degli ebrei reggiani deportati, delle Pietre d inciampo, a testimonianza e monito per tutti. La cosa più bella di questa attività, è stata la ferma convinzione dei bambini dell importanza dell impegno di tutti, e quindi anche del loro, per costruire un mondo tollerante e senza pregiudizi di sorta. La ringrazio e aspetto fiduciosa una Sua risposta. Silvana Incerti Incontriamo il Sindaco Graziano Delrio, ora Ministro della Repubblica, il 20 Maggio nella Sala Rossa del Municipio Silvana: Buongiorno signor Sindaco e signor Ministro. Io la ringrazio davvero di cuore di avere accettato, malgrado i suoi impegni, di incontrare i miei bambini. Oggi lei dà a loro la possibilità di sentirsi parte attiva della città, dei piccoli, ma grandi cittadini. Lascio ai bambini il compito di raccontare il lavoro che abbiamo svolto insieme e le loro richieste. La prego di perdonare qualche ingenuità e qualche ripetizione, ma tutto ciò che diranno adesso è stato pensato e scritto da loro. Alessandro: Buongiorno signor Sindaco. Noi bambini e la nostra maestra Silvana siamo molto contenti di essere qui con lei. Io mi chiamo Alessandro e le presento i miei compagni Eliana: Siamo qui per parlarle della ricerca che noi bambini di 4 A abbiamo fatto a scuola in occasione della Giornata della memoria. Ella: Abbiamo studiato la Seconda Guerra Mondiale e l Olocausto. Abbiamo imparato che c è stato un dittatore nazista che si chiamava Adolf Hitler, che considerava il suo popolo tedesco di una razza superiore alle altre e ha cominciato a perseguitare tutti gli altri, in particolare gli Ebrei. Per poterlo fare, ha inventato le leggi razziali: ha impedito agli ebrei di andare a scuola, di insegnare e tante altre cose; e, per fare vedere che erano diversi, dovevano portare la STELLA DI DAVID. 16

17 Poi la polizia ha cominciato ad entrare nelle loro case: sequestravano mobili, oggetti preziosi, vestiti e poi hanno cominciato a portare via le persone. Azrin: In Italia c era una altra dittatura: il Fascismo governato da Benito Mussolini. Mussolini si alleò con Hitler e anche in Italia ci furono le leggi razziali e gli Ebrei furono perseguitati. Rita: 6 milioni di Ebrei sono stati deportati e assassinati nei campi di sterminio. Arianna M. In particolare abbiamo studiato la vita di due coniugi ebrei reggiani: Benedetto Melli e Lina Iacchia. Abitavano in Via Emilia San Pietro n 28, quindi vicini alla nostra scuola. Erano proprietari di un negozio di biancheria, in via Emilia San Pietro n 12. Maria Laura:Avevano un figlio di nome Giorgio che, quando terminò il liceo, non potè frequentare l università a causa delle leggi razziali e fu costretto a trasferirsi a Losanna in Svizzera. Carlotta: Il 3 Dicembre 1943 a Reggio, come nel resto d Italia, arrivò l ordine di arrestare tutti gli Ebrei. Benedetto Melli e sua moglie cercarono, come molti altri, di lasciare l Italia. Cercarono di raggiungere il figlio Giorgio in Svizzera, ma vennero arrestati a Porto Ceresio, in provincia di Varese, l 8 Dicembre. Matilde: Furono condotti al campo di Fossoli in provincia di Modena.. Il 22 Febbraio 1944 partì da Fossoli un convoglio con 650 persone, tra cui Benedetto e Lina. Il convoglio arrivò ad Auschwitz il 26 Febbraio, alle ore 21. Non tornarono mai più. Antonio: Noi siamo stati a Fossoli, abbiamo visitato il campo e ci siamo emozionati. Filippo. Durante questa ricerca siamo andati a cercare i luoghi in cui hanno abitato e lavorato Benedetto e Lina e abbiamo visitato anche la Sinagoga, il luogo di preghiera degli Ebrei. Ci hanno accompagnato Tiziana ed Alessandra Fontanesi di Istoreco. Damiano: Signor Sindaco, volevo dirle che, prima di questa ricerca che abbiamo fatto a scuola, io non avevo mai sentito parlare di Benedetto Melli e della sua famiglia. Ma non solo io! Anche i miei genitori che da sempre vivono a Reggio! Io penso che tutti debbano conoscere la storia di Benedetto Melli e di Lina Iacchia e che sia fondamentale mettere davanti alla loro casa una Pietra d inciampo per ricordare il giorno in cui sono stato deportati ed assassinati ad Auschwitz, per ricordare quanto sia stato orrendo l Olocausto. Amelia.Una Pietra d inciampo, come lei sa, è una pietra un po sconnessa rispetto alla strada, perché serve a fare inciampare e quando si inciampa si abbassa lo sguardo e si potrebbe leggere sulla pietra questa frase: QUI ABITAVANO BENEDETTO MELLI NATO NEL 1890 E LINA IACCHIA NATA NEL ARRESTATI L 8 DICEMBRE DEPORTATI AD AUSCHWITZ. ASSASSINATI. Giada: Anch io, come cittadina reggiana, vorrei tanto che tutti gli ebrei della nostra città, che sono stati strappati dall ambiente in cui vivevano e tolta loro la libertà e la vita, fossero ricordati per sempre da tutti, perché non si dimentichi mai la violenza degli uomini. Per questo anch io le chiedo gentilmente, per non dimenticare, di fare incastonare sul marciapiede, 17

18 davanti alle loro case un pietra d inciampo di ottone lucente. La ringrazio molto per la sua attenzione. Margherita: Io ho imparato che gli ebrei come Benedetto Melli e sua moglie sono stati uccisi perché avevano l unica colpa di appartenere a una razza diversa da quella ariana. Io credo che solo mantenendo vivo il ricordo di quei tragici eventi e delle loro vittime innocenti non si ripeteranno mai più simili crimini. Daniele: anch io le vorrei proporre la Pietra d inciampo, perché credo che solo vedendo e leggendo, le persone potrebbero pensarci un po e non farlo mai più succedere. Alice: A me è piaciuto molto il nostro lavoro. Per non lasciare che rimanga chiuso in un cassetto, sarei contenta che Benedetto e Lina venissero ricordarti con una Pietra d inciampo. So che adesso non ci sono molti soldi, ma sono sicura che lei farà di tutto per esaudire questo nostro desiderio. Ma dica signor Sindaco, si ricorda di noi? Siamo gli stessi bambini che tre anni fa ha premiato per il lavoro sulla Costituzione, intitolato I tre fiorellini. La ringrazio tanto per averci dedicato il suo tempo prezioso. Spero di rivederla presto: per la posa della pietra.!! Anita: Io sono molto contenta di consegnarle alcune pietre d inciampo o meglio le STOLPERSTEINE che abbiamo progettato e poi abbiamo inciso nel laboratorio FAB-LAB allo Spazio Gerra. Io avevo già visto le Stolpersteine a Berlino. Prima non sapevo cos erano, ma adesso lo so. Davide e Angelo: E questa è la nostra ricerca storica.. Yating. Per ringraziarla della sua attenzione e per averci dedicato così tanto tempo, vorremmo cantare per lei. Federico: Auschwitz di Francesco Guccini Arianna. E per finire GAM GAM, che fa parte della colonna sonora del film Jona che visse nella balena Nel film il canto viene insegnato dalla maestra ai bambini nel lager. Sara. Le facciamo tantissimi auguri per il suo nuovo lavoro di ministro. Siamo sicuri che riuscirà a fare tante cose buone, a migliorare l Italia e a rendere più bella la nostra vita di oggi e di domani. 18

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20 ANCHE LE CANZONI POSSONO MANTENERE VIVA LA MEMORIA Noi abbiamo imparato queste: AUSCWITZ la canzone del bambino nel vento di Francesco Guccini Son morto con altri cento son morto ch ero bambino passato per il camino e adesso sono nel vento Ad Auschwitz c era la neve e il fumo saliva lento nel freddo giorno d inverno e adesso sono nel vento. Ad Auschwitz tante persone ma un solo grande silenzio è strano non ho imparato a sorridere qui nel vento. Io chiedo come può l uomo uccidere un suo fratello eppure siamo a milioni in polvere qui nel vento. Ma ancora tuona il cannone e ancora non è contento di sangue la belva umana e ancora ci porta il vento Io chiedo quando sarà che l uomo potrà imparare a vivere senza ammazzare e il vento si poserà GAM GAM di Elie Botbol Fa parte della colonna sonora del film Jona che visse nella balena di R. Faenza. Nel film, il canto viene insegnato dalla maestra ai bambini nel lager. 20

21 Bibliografia: Antonio Zambonelli Ebrei reggiani tra leggi razziali ed Olocausto Ricerche Storiche Istoreco Anna Maria Ori Il Campo di Fossoli Storia e memoria in città : Reggio Emilia mappa storica Istoreco Documenti dell Archivio Comunale Fototeca della Biblioteca Municipale Panizzi Archivio Museo Yad Vashem Si ringraziano : I dirigenti scolastici dell Istituto Comprensivo Leonardo Da Vinci di Reggio Emilia ISTORECO di Reggio Emilia Il Sindaco e l Amministrazione Comunale di Reggio Emilia Il laboratorio Fab-Lab e Spazio Gerra di Reggio Emilia Per le foto : Paolo Aristide Carboni - Stefania Carretti Per il video : Paolo Aristide Carboni 21

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