PROCEDURA DI VERIFICA ASSOGGETTABILITÀ A V.I.A.

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1 R E G I O N E B A S I L I C A T A COMUNE DI SANT ANGELO ANGELO LE FRATTE PROVINCIA DI POTENZA Attività di messa in riserva (R13) e recupero/riciclo (R5) di rifiuti inerti non pericolosi (C&D) tramite impianto fisso di frantumazione e vagliatura Area P.I.P. Isca Pantanelle - Sant Angelo le Fratte (PZ) PROCEDURA DI VERIFICA ASSOGGETTABILITÀ A V.I.A. - S C R E E N I N G - COERENZA DEL PROGETTO CON IL P.R.G.R. (Piano Regionale per la Gestione dei Rifiuti) APPROVATO CON D.C.R..R. N.568 DEL 30 DICEMBRE 2016 Commitente: Loisi Inerti e Costruzioni di Loisi Giuseppe e F.lli S.a.s. Zona P.I.P. C.da Isca Pantanelle Sant Angelo le Fratte (PZ) Potenza, lì aprile 2018 il Tecnico ing. Gianluca ROMANO 1

2 SOMMARIO PREMESSA 3 LOCALIZZAZIONE DEL SITO S DI IMPIANTO 3 COERENZA DEL PROGETTO O CON IL P.R.G.R. 7 BACINO DI APPROVVIGIONAMENTO ONAMENTO 11 CONCLUSIONI 12 2

3 PREMESSA La ditta Loisi Inerti e Costruzioni S.a.s., con sede legale nel Comune di Sant Angelo le Fratte (PZ), trasmetteva in data 20 novembre 2017 Istanza di Screening con la quale chiedeva la Pronuncia di Verifica di assoggettabilità a V.I.A. ai sensi del D.Lgs n. 152/2006 (s.m.i.) e della L.R. 47/98 (s.m.i.) di un impianto per la messa in riserva (R13) ed il recupero (R5) di rifiuti speciali inerti non pericolosi (C&D) tramite frantumazione e vagliatura, con frantoio meccanico (in postazione fissa) da realizzare in C.da Isca Pantanelle (area P.I.P.) nel comune di San Angelo le Fratte (PZ). La presente relazione viene redatta a seguito di una nota dell Ufficio Compatibilità Ambientale della Regione Basilicata prot. n /23AB del 09/04/2018, con la quale viene richiesta la verifica di coerenza (sotto il profilo dei fabbisogni e della localizzazione) del progetto proposto dalla ditta Loisi Inerti e Costruzioni S.a.s., con il Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti (P.R.G.R.) approvato con D.C.R. n. 568 del 30 dicembre 2016, e la conseguente individuazione del bacino di approvvigionamento dei rifiuti, ai sensi dell art. 182-bis Principi di autosufficienza e prossimità del D.lgs 152/2006. LOCALIZZAZIONE DEL SITO DI IMPIANTO Il lotto interessato dal progetto, occupa una superficie di complessivi 2.449,0 m 2, ed è interamente ricompreso nel territorio comunale di Sant Angelo le Fratte (PZ) in area P.I.P. C.da Isca Pantanelle; è situato a circa 2 km (in linea d aria) a sud-est del centro abitato di Sant Angelo le Fratte (PZ). 2,0 Km Area Impianto Ortofoto dell area P.I.P. di insediamento impianto 3

4 Area Impianto Ortofoto dell area con ubicazione del sito di impianto - Area Industriale Consortile Area Impianto Stralcio Carta Tecnica Regionale Regionale dell area P.I.P. area di insediamento impianto 4

5 Il lotto L1 è individuato catastalmente al Foglio n. 16 particella Area Impianto Stralcio catastale ubicazione area impianto Foglio n. 16 particella 1263 Area Impianto Lotto L1 vista dall alto 5

6 Lotto L1 stato di fatto Coordinate di impianto Gauss Boaga Roma 40 (Fuso 33): N E 6

7 COERENZA DEL PROGETTO CON IL P.R.G.R. Per la verifica di coerenza del progetto proposto con il Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti (P.R.G.R.), è opportuno analizzare i principali obiettivi per il miglioramento della gestione dei rifiuti speciali (cfr. paragrafo 0.4 Indirizzi programmatori e obiettivi della Parte IV), obiettivi così enunciati: sostenibilità ambientale ed economica del ciclo dei rifiuti; invio a recupero dei flussi di rifiuti che attualmente sono inviati a smaltimento; effettuare una corretta separazione dei rifiuti alla fonte; ridurre la quantità e pericolosità dei RS prodotti. Nel P.R.G.R. si evidenzia come la priorità assoluta sia la necessità di conseguire migliori prestazioni ambientali e si afferma l obiettivo di una maggiore sostenibilità ambientale da conseguire grazie allo sviluppo di azioni che interessino l intera filiera della gestione dei rifiuti, sulla base delle priorità di intervento definite dalla normativa. Nello specifico, la gestione dei rifiuti inerti in Regione Basilicata, nel rispetto di quanto previsto dal quadro normativo nazionale ed in linea con le indicazioni e le azioni di sensibilizzazione dell unione Europea, è caratterizzata dal raggiungimento dei seguenti obiettivi (indirizzi di Piano): disincentivare il conferimento in discarica dei materiali inerti; favorire lo sviluppo delle tecniche di demolizione selettiva ; favorire impianti di riciclaggio di rifiuti inerti; promuovere l utilizzo di prodotti da riciclaggio di inerti nella realizzazione di opere pubbliche; intervenire sul rilascio delle agibilità edilizie prevedendo che venga presentata obbligatoriamente documentazione che attesti il regolare conferimento dei rifiuti; incrementare la frazione di rifiuti non pericolosi da costruzione e demolizione avviati a riutilizzo, riciclaggio e recupero; diminuire il quantitativo totale di rifiuti inerti non pericolosi avviati a discarica; prevenire i fenomeni di abbandono e deposito incontrollato di rifiuti inerti sul territorio; promuovere l innovazione degli impianti di recupero, secondo le migliori tecnologie disponibili per realizzare un progressivo miglioramento delle prestazioni tecniche ed ambientali; migliorare la qualità dei materiali inerti riciclati. Tali indirizzi sono ricompresi anche nella L.R. 4/2015 che adotta la strategia regionale Rifiuti Zero 2020, e che specifica in particolare la necessità di predisporre delle specifiche linee guida per favorire l utilizzo di inerti riciclati ottenuti dai rifiuti dei processi di C&D; uno 7

8 strumento guida nel quadro delle politiche regionali di sostenibilità ambientale, pensato per le pubbliche amministrazioni che hanno la necessità di appaltare opere civili, stradali, ferroviarie. Devono, inoltre, essere perseguiti obiettivi di carattere generale quali: l adozione di procedure localizzative degli impianti che tengano conto di tutte le previsioni di carattere ambientale interessanti il territorio e che garantiscano il miglior inserimento ambientale, sia in relazione alle nuove realizzazioni sia per gli eventuali impianti esistenti collocati in aree critiche; la distribuzione territoriale dei carichi ambientali, con preferenzialità attribuita alle previsioni localizzative di impianti collocati nell ambito delle aree maggiormente deficitarie. Lo smaltimento di rifiuti inerti derivanti dal comparto delle costruzioni e demolizioni dovrebbe avvenire attraverso il conferimento in discarica autorizzata; tuttavia è possibile constatare che grandi quantità di questi materiali sono abbandonati abusivamente in maniera illegale su suoli pubblici e privati, provocando degrado soprattutto delle periferie urbane. Contemporaneamente si sta riscontrando una difficoltà crescente nel reperire materiali da cava poiché molte amministrazioni regionali stanno adottando misure sempre più restrittive nei riguardi delle attività estrattive per tutelare il proprio territorio. L art.181, comma 1, lettera b) del D.Lgs. 152/2006, come previsto dalla Direttiva 2008/98/CE, al fine di promuovere il riutilizzo e il riciclaggio di tali tipologie di rifiuti, prevede che entro il 2020 la preparazione per il riutilizzo, il riciclaggio e altri tipi di recupero di materiale, incluse operazioni di colmatazione che utilizzano i rifiuti in sostituzione di altri materiali, di rifiuti da costruzione e demolizione non pericolosi, escluso il materiale allo stato naturale definito alla voce dell elenco dei rifiuti, sarà aumentata almeno al 70 % in termini di peso. Per quanto riguarda i rifiuti da costruzione e demolizione, il P.R.G.R. ribadisce il regime di esclusione dall obbligo amministrativo di compilazione del MUD. Da ciò deriva il fatto che la quantificazione dei rifiuti inerti prodotti sulla sola base di elaborazioni su dati MUD dei produttori è molto sottostimata. Ciononostante, il metodo utilizzato nel P.R.G.R., ovvero la stima della produzione degli esenti MUD sulla base dell incrocio con le dichiarazioni MUD degli impianti a cui essi hanno destinato i rifiuti, permette di ricostruire con buona approssimazione le quantità reali prodotte in regione, che sono comunque molto rilevanti. La tabella seguente (fonte P.R.G.R.) evidenzia le percentuali di copertura del fabbisogno di trattamento per i diversi codici CER, che giustificherebbero la nascita di eventuali nuovi impianti di trattamento e riciclo. 8

9 L attività che la ditta Loisi Inerti e Costruzioni S.a.s. intende avviare, risulta pertanto coerente con il Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti (P.R.G.R.), nell ottica di una migliore gestione dei rifiuti inerti, nel rispetto della salute umana e dell ambiente, mediante l avvio al riciclaggio ed al recupero delle frazioni riciclabili e per ciò che non è recuperabile, il corretto smaltimento delle diverse tipologie di rifiuto presso impianti autorizzati. Lo scopo dell attività produttiva è quello di aumentare la quantità di rifiuti inerti recuperati da utilizzare come materie prime seconde, permettendo di ridurre l impatto ambientale determinato dallo smaltimento delle stesse; il rifiuto inerte, al termine di una serie di trattamenti finalizzati al raggiungimento degli standards merceologici (All. 1 CNR UNI 10006) ed alla verifica della compatibilità ambientale (All.3 test di cessione), diventa MPS (materia prima seconda) comparabile ad una materia prima e quindi esclusa dalle norme sui rifiuti. Da quanto finora esposto si evince che l impianto è in linea con la pianificazione e la programmazione nazionale, regionale e provinciale in materia di gestione dei rifiuti. L area in esame ricade al di fuori delle zone protette e non presenta vincoli di tipo idrogeologico e paesaggistico, seppur è ricompresa nella fascia di tutela di 150 mt dei fossi iscritti nell elenco delle Acque Pubbliche ai sensi del R.D. 11/12/1933 n (art. 142, comma c del D. Lgs 42/2004) per cui si è richiesto relativo nulla-osta all Ufficio Urbanistica e Tutela del Paesaggio; inoltre non vi sono all intorno siti di importanza storica, ambientale e naturalistica e neanche funzioni sensibili quali ospedali, scuole, etc.. L area interessata dal progetto risulta ubicata al di fuori di aree di pericolosità idraulica (Piano stralcio per l Assetto Idrogeologico - Autorità di Bacino Regionale Campania Sud ed 9

10 Interregionale per il bacino idrografico del fiume Sele); lo stesso dicasi per quanto riguarda la pericolosità geomorfologica. Dall analisi dei vincoli, condotta sulla base dei documenti e delle elaborazioni grafiche allegate agli strumenti di tutela e pianificazione territoriale, si evince che l area non è interessata da vincolo archeologico. Sull area di progetto inoltre non sussistono vincoli demaniali e/o servitù di natura militare. È stata così verificata l ubicazione del sito con i vincoli o fattori escludenti, relativi alla localizzazione degli impianti di trattamento rifiuti. Nella tabella successiva vengono riportati per ciascun indicatore il criterio e la rispondenza del sito in esame. 10

11 Pertanto, dalla disamina del Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti, anche relativamente ai criteri di localizzazione, l impianto risulta coerente e va ad inserirsi in un area già interessata da attività industriali ed artigianali. BACINO DI APPROVVIGIONAMENTO Così come evidenziato, il recupero delle frazioni speciali tra cui i rifiuti inerti, risulta soggetto esclusivamente ai principi di prossimità e libera circolazione, come peraltro affermato nello stesso P.R.G.R. al paragrafo 1.1 della IV Parte Piano di Gestione dei Rifiuti Speciali Relazione di Piano. Per i rifiuti speciali, diversamente dai rifiuti urbani, le attività gestionali non sono obbligate a criteri di territorialità non esistendo l obbligo di definire bacini di utenza ed impianti di riferimento per i rifiuti prodotti in un determinato contesto territoriale. Nonostante ciò, le politiche pianificatorie devono fornire indirizzi affinché, in tutte le fasi della gestione, siano perseguiti obiettivi di tutela ambientale, risparmio energetico ed ottimizzazione tecnica. Il criterio generale di gestione è quindi quello di creare le situazioni di contesto, impiantistiche e normative, per agevolare il più possibile i produttori e gli operatori nel trovare risposte concrete ai diversi fabbisogni, nell ottica della massima diffusione di tecnologie di recupero e riciclo e realizzazione di un adeguata rete di impianti, nel rispetto del principio di prossimità al fine di favorire la riduzione della movimentazione dei rifiuti speciali, tenuto conto degli impianti di recupero e smaltimento esistenti. L impianto in esame sarà ubicato nell area artigianale P.I.P. del comune di Sant Angelo le Fratte (PZ), e da un indagine di mercato a livello locale, è stato possibile dedurre l area di approvvigionamento dei rifiuti inerti da sottoporre al recupero, con il fine di ridurre i movimenti dei rifiuti stessi, tenendo conto del contesto geografico o della necessità di impianti specializzati per determinate tipologie di rifiuti, (art. 182-bis comma 1, lett. B del D.lgs 152/2006). 11

12 Nell ottica di minimizzare il trasporto dei rifiuti, si prevede di intercettare in via prioritaria i flussi provenienti dal bacino occidentale della Provincia di Potenza, senza alcuna preclusione per altre aree territoriali regionali ed extraregionali, come la vicina provincia di Salerno (Vallo di Diano). Area Impianto Inoltre l impianto di messa in riserva e recupero consentirebbe alla ditta di recuperare in proprio i rifiuti prodotti dalla propria attività di costruzione e demolizione (C&D), realizzando un fattivo riciclo di materiale, e limitando la gestione degli scarti derivanti, operando una fattiva riduzione di costi ed impatti verso l ambiente. CONCLUSIONI In conclusione, vista la situazione attuale dell area in esame, viste le caratteristiche progettuali dell impianto e le misure di mitigazione e monitoraggio che s intendono adottare per preservare al meglio l ambiente circostante, visto inoltre il valore ambientale dell opera, la cui finalità principale è proprio quella di ridurre la produzione di rifiuti inerti ed il loro abbandono incontrollato in siti non autorizzati, si ritiene che la presenza di un impianto di recupero di materiale inerte, proveniente principalmente da attività di C&D, 12

13 nella zona artigianale del comune di San Angelo le Fratte (PZ) sia un ottimo investimento dal punto di vista ambientale nell ambito territoriale della Regione Basilicata. L impianto proposto dalla Loisi Inerti e Costruzioni S.a.s. è in grado di inserirsi a pieno titolo nel sistema integrato dei rifiuti regionali nel rispetto delle previsioni impiantistiche e di trattamento che il Piano si prefigge. Rispetto ai criteri di localizzazione (vincoli urbanistici,naturalistici e paesaggistici), l analisi condotta non ha evidenziato criticità ostative alla realizzazione dell impianto. Potenza, lì aprile 2018 il Tecnico ing. Gianluca ROMANO 13

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