S T A M P A G G I O M A T E R I E P L A S T I C H E

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1 IMPIANTO DI DEPURAZI PER REFLUI CIVILI CERTIFICATO UNI EN DEPURO 1. Premessa 2. La norma UNI EN Principi di funzionamento 4. Modelli e dati tecnici 5. Installazione 6. Uso e Manutenzione 7. Certificato di Conformità 8. Modalità di interro Pagina 1 di 16

2 1. PREMESSA L impianto di depurazione DEPURO è un impianto completamente biologico per il trattamento delle acque reflue domestiche ed assimilabili (civili abitazioni, alberghi, ristoranti, ecc.). DEPURO è progettato, testato e certificato nel rispetto della norma europea UNI EN 12566:3 (Piccoli sistemi di trattamento delle acque reflue fino a 50 PT Parte 3: impianti di trattamento preassemblati e/o assemblati in sito delle acque reflue domestiche). I test sono stati svolti presso il laboratorio tedesco PIA Gmbh che ha rilasciato per il sistema il certificato secondo la normativa europea. DEPURO è costituito da due vasche: una vasca primaria per la separazione, digestione e accumulo dei fanghi e un depuratore a fanghi attivi per l ossidazione degli agenti inquinanti presenti nel refluo. Entrambe le vasche sono in realizzate in materiale plastico (LLDPE) mediante la tecnologia dello stampaggio rotazionale. DEPURO garantisce elevati livelli depurativi dei reflui civili relativamente ai principali parametri di riferimento: BOD5, COD e SS (Solidi Sospesi). Vantaggi di DEPURO : - Garanzia di funzionamento: i test svolti secondo la norma europea sotto il controllo di un laboratorio qualificato certificano i reali livelli di depurazione del sistema - Elevata efficienza depurativa con il rispetto dei limiti tabellari imposti dal D.lvo 152/2006 per lo scarico in tabella 3 (corso idrico superficiale) - Ampia gamma di modelli per nuclei abitativi da 2 a 40 Abitanti Equivalenti - Manutenzione semplice e ridotti costi di gestione - Facile ed economica installazione grazie alla leggerezza dei componenti - Solidità: manufatti con struttura monolitica ad alta resistenza e robustezza - Rispetto per l ambiente: il polietilene è un materiale 100% riciclabile Pagina 2 di 16

3 2. LA NORMA UNI EN La norma europea UNI EN 12566:3 (Piccoli sistemi di trattamento delle acque reflue fino a 50 PT Parte 3: impianti di trattamento preassemblati e/o assemblati in sito delle acque reflue domestiche). Specifica i requisiti, i metodi di prova, la marcatura e la valutazione di conformità per impianti di trattamento delle acque reflue domestiche preassemblati e/o assemblati in sito per una popolazione fino a 50 abitanti. Si applica ad impianti realizzati con manufatti di calcestruzzo, acciaio, PVC, Polietilene (PE), polipropilene (PP), poliestere rinforzato con fibre di vetro, polidiciclopentadiene e membrane flessibili. La norma prevede una serie di test che devono essere effettuati da laboratori qualificati a livello europeo. Dopo aver realizzato tutti i test, il laboratorio rilascia un certificato. I test principali ai quali è sottoposto l impianto sono i seguenti: - Prova dell efficienza depurativa: per 38 settimane l impianto viene testato in condizioni di normale funzionamento e viene individuata la reale efficienza depurativa. - Prova dell impermeabilità: per tutte le vasche della gamma viene accertata e testata l impermeabilità. - Prova della resistenza allo schiacciamento: simulazione dell installazione interrata dell impianto e verifica della resistenza del manufatto. Come richiesto dalla norma europea, i risultati dei test svolti dal laboratorio PIA Gmbh su DEPURO sono riportati sulla certificazione e disponibili per chiunque ne faccia richiesta. Pagina 3 di 16

4 3. PRINCIPI DI FUNZIONAMENTO L inquinamento degli scarichi civili ed assimilabili è quasi sempre dovuto ad una complessa miscela di numerosissimi composti: proteine, carboidrati, grassi, alcune sostanze di sintesi come i tensioattivi dei detergenti e sostanze azotate tra cui principalmente l urea. La maggior parte delle sostanze organiche presenti negli scarichi civili sono biodegradabili. Questo sta ad indicare che possono venire utilizzate dalla popolazione batterica presente negli scarichi come fonte di materiale necessario alla sopravvivenza della popolazione stessa. Tale utilizzo presuppone la progressiva demolizione dei composti organici biodegradabili che vengono quindi trasformati in composti stabili e non più putrescibili secondo le seguenti trasformazioni: - sostanza organica + O2 nuovi batteri + CO2 + H2O operata da batteri aerobi - sostanza organica nuovi batteri + CO2 + CH4 + H2S+ H2O operata da batteri anaerobi La differenza tra trattamenti aerobici ed anaerobici sta nella fornitura di ossigeno al liquame da trattare, questo consente lo sviluppo di specie batteriche diverse in grado di utilizzare l ossigeno per ossidare il substrato organico o meno. Allo stesso modo i composti azotati presenti nel refluo vengono ossidati (in ambiente aerobico) o ridotti (in ambiente anaerobico) trasformandosi in composti più semplici e non inquinanti come l azoto molecolare (N2). L impianto di depurazione DEPURO all interno delle due vasche di cui è composto, sfrutta ed ottimizza, in un ambiente controllato, tutti questi processi così che i principali parametri di riferimento BOD5, COD e SS (Solidi Sospesi) abbiano dei valori allo scarico che rientrino nei limiti imposti dalle normative vigenti. Nello specifico il depuratore è composto dalle seguenti sezioni: - Vasca di sedimentazione primaria: è una vera e propria vasca biologica tipo Imhoff costituita da due scomparti sovrapposti ed idraulicamente comunicanti. Nel comparto superiore i solidi sedimentabili raggiungono per gravità il fondo del sedimentatore, che ha una opportuna inclinazione per consentire il passaggio dei fanghi nel comparto inferiore. Qui i fanghi si accumulano e vanno incontro ad una digestione parziale da parte di una microflora batterica anaerobica che si sviluppa e si mantiene attiva. Allo stesso modo i componenti che hanno un peso specifico inferiore a quello dell acqua (oli e grassi, schiume, ) si separano dal refluo e si accumulano nel comparto superiore della vasca. All interno di questa prima vasca si accumulano anche i fanghi di supero ricircolati dal depuratore a fanghi attivi installato a valle. Il processo fisico di separazione gravimetrica, combinato ai processi di digestione anaerobica fredda che avvengono in questa prima vasca determinano un abbattimento della componente solida ed organica del refluo superiore al 50 %. Pagina 4 di 16

5 - Impianto di depurazione a fanghi attivi: è una vasca suddivisa anch essa in due sezioni: in quella inferiore e più grande avviene l ossigenazione del refluo mentre quella superiore (e successiva) è una vasca di calma in cui i fanghi di supero residui si separano dal refluo, si accumulano sul fondo, e vengono reimmessi nella prima vasca attraverso un sistema di ricircolo del tipo air-lift. L ossigeno necessario per lo sviluppo delle reazioni aerobiche viene reso disponibile allo stato disciolto per effetto della dissoluzione nel mezzo liquido dell ossigeno presente nell atmosfera attraverso una energica aerazione artificiale realizzata con adeguate soffianti/compressori e diffusori d aria a microbolle posizionati sul fondo della vasca. Nell ambiente ricco di ossigeno del comparto di aerazione si instaurano complessi fenomeni chimici (ossidazione chimica delle sostanze maleodoranti), fisici (i fiocchi gelatinosi di fanghi attivi intrappolano i solidi sfuggiti ai trattamenti primari) e soprattutto biologici (i microrganismi utilizzano per il loro sviluppo le sostanze organiche disciolte trasformandole in sostanza vivente che può essere separata dall acqua per sedimentazione). I due soffianti/compressori (quello per l ossigenazione e quello che alimenta il sistema di ricircolo) sono compressori a membrana a basso consumo e sono dotati di quadro con timer digitali per l ottimizzazione dei tempi di accensione e spegnimento. Lo stesso quadro è dotato di allarme acustico e visivo per la segnalazione di eventuali malfunzionamenti dei compressori. Pagina 5 di 16

6 4. MODELLI E DATI TECNICI Parametri operativi Parametro Valore Dotazione idrica pro-capite 200 lt/aexd Coefficiente di afflusso 1 Dotazione idrica totale (CI) 200 lt/aexd x AE Portata media (Q24) CI : 16 Portata di punta (Qmax) Q24 x 3 Carico organico pro-capite 60 gbod5/d Carico organico totale 60 gbod5/d x AE COD/BOD5 1,6 2,2 Concentrazioni tipiche dei parametri in ingresso di un refluo di civile abitazione BOD5 300 mg/lt COD 600 mg/lt SS (Solidi Sospesi) 400 mg/lt Operazioni di estrazioni fango una ogni 6-8 mesi Potenza installata Da 92 a 277 W a seconda del modello Pagina 6 di 16

7 Layout e gamma Quadro di comando dei due compressori con timer e sistema di protezione termica con allarme acustico e visivo Tubazione di ricircolo fanghi Compressore d'aria per ossigenazione Compressore d'aria per ricircolo fanghi H HE HU Ø Ø ENTRATA REFLUO USCITA REFLUO Ø Modello DEPURO02 DEPURO04 DEPURO07 DEPURO10 DEPURO12 DEPURO15 DEPURO20 DEPURO25 DEPURO32 DEPURO40 Ø mm H mm HE mm HU mm Øtubi mm Vol. sed. Imhoff lt Vol. dig. Imhoff lt Vol. ossig. lt Vol. sed. finale lt Carico Idraulico lt/d Carico Organico gbod5/d Potenza W AE Pagina 7 di 16

8 5. INSTALLAZI Vasche Prima di procedere all installazione delle vasche verificare la presenza di tutti i componenti dell impianto: vasca biologica Imhoff e vasca a fanghi attivi. Tutte le vasche hanno la predisposizione per lo sfiato del biogas; il depuratore a fanghi attivi monta al suo interno una coppia di diffusori tubolari; sono fornite in tre scatole a parte due soffianti compressori e un quadro elettrico per la loro temporizzazione. La sequenza di installazione delle vasche è quella indicata nello schema di installazione indicato nel paragrafo 4. E bene che le vasche che compongono l impianto siano installate in maniera tale che la distanza tra due vasche successive non superi il metro. In caso di esigenza è possibile l installazione anche con distanze superiori ma è necessario prevedere una pendenza dei collegamenti di almeno il 2%. Nell installazione delle vasche garantire sempre una pendenza delle condotte del 2-3 %. Collegare la tubazione di ricircolo dei fanghi tra le due vasche. Per evitare la generazione di cattivi odori durante l esercizio dell impianto, collegare sempre la connessione per lo sfiato del biogas di tutte le vasche ad un opportuna condotta portata all aria aperta, preferibilmente sul tetto del fabbricato. Interrare le vasche seguendo scrupolosamente le modalità d interro fornite da ROTOTEC (Paragrafo 8). Gli impianti DEPURO devono essere sempre interrati. Soffianti-compressori E necessario sistemare i soffianti/compressori con il quadro elettrico di comando e allarme in un apposito locale tecnico coperto, predisposto da personale qualificato, avente le seguenti caratteristiche: - deve essere posizionato fuori terra, ad una distanza massima di 10 m dall impianto di depurazione; - base di appoggio solida, piana e posizionata ad un livello superiore dalla vasca, per evitare il ritorno dei fanghi in caso di interruzione dell erogazione dell aria; - deve garantire un adeguato ricambio d aria per evitare il surriscaldamento della soffiante e per permettere l entrata di aria da pompare nelle vasche; - ambiente privo di gas corrosivi e non esposto a vibrazioni; Collegare un estremità del tubo di adduzione aria in dotazione all uscita della soffiante utilizzando le apposite fascette. Collegare l altra estremità del tubo all innesto rapido predisposto sulla vasca. Pagina 8 di 16

9 La tubazione in gomma di mandata dell aria che va dal locale tecnico alle vasche interrate deve essere fatta passare all interno di una tubazione di protezione (cavidotto). Poiché i soffianti/compressori di ossigenazione e di ricircolo sono diversi, fare attenzione a collegarli entrambi alle giuste tubazioni. Prima di accendere la soffiante, verificare che il rubinetto posto in fondo al tubo di adduzione aria sia in posizione di apertura. Appena messo in funzione l impianto, verificare, mediante i tappi d ispezione, che tutti i dispositivi funzionino. In particolare verificare che ci sia insufflazione d aria nell impianto a fanghi attivi. Quadro elettrico di gestione soffianti Il quadro elettrico permette di gestire indipendentemente le due soffianti-compressori dell impianto. Per ogni soffiante è presente un interruttore ON/OFF, una protezione termica e un timer digitale per regolare i periodi di accensione-spegnimento della stessa. Le protezioni termiche sono collegate ad un led e ad un avvisatore acustico per la segnalazione di eventuali malfunzionamenti di una o di entrambe le soffianti. Per il corretto funzionamento dell impianto è necessario impostare i timer per la regolazione del funzionamento dei due soffianti/compressori come indicato di seguito: - ossigenazione: ½ ora acceso, ½ ora spento per tutte le 24 ore di una giornata; - ricircolo fanghi: quattro volte al giorno per 2 minuti nei seguenti orari: 11:00-11:02, 15:00-15:02, 22:00-22:02, 03:00-03:02. Pagina 9 di 16

10 6. USO E MANUTENZI Dal momento in cui l impianto DEPURO viene messo in funzione, la flora batterica aerobica ed anaerobica comincia a svilupparsi all interno delle due vasche. Ovviamente, per raggiungere il giusto equilibrio e la massima efficienza depurativa è necessario un lasso di tempo, chiamata fase di avvio, della durata variabile tra 2 e 5 settimane. Per ridurre questa fase è consigliato l utilizzo di bioattivatore specifico. Durante il normale funzionamento del depuratore, per evitare anche temporanee riduzioni di efficienza depurativa dello stesso, è consigliabile evitare l ingresso di sostanze tossiche e velenose se non precedentemente diluite in modo da diminuire l impatto con la flora batterica. Di seguito si elencano le principali sostanze chimiche tossiche: cloro e suoi derivati (candeggina), solventi e diluenti sintetici, diserbanti, insetticidi, oli minerali, sostanze usate per la disinfezione in genere, sostanza chimiche tossiche in genere. Tutte le operazioni di manutenzione ordinaria e straordinaria devono essere svolte da personale adeguatamente formato. Le operazioni di estrazione e smaltimento fanghi devono essere effettuate da aziende specializzate che li smaltiranno secondo le normative vigenti in materia. Vasca primaria Imhoff Un eccessivo accumulo di materiale sedimentabile nel comparto dei fanghi può provocare fenomeni di digestione anaerobica incontrollata che, causano eccessive produzioni di biogas e sviluppo di cattivi odori; inoltre la riduzione del volume disponibile nel comparto di digestione e l eccessiva produzione di bolle di gas concorrono alla risalita del materiale decantato con il peggioramento della qualità dell effluente trattato. Si consiglia l utilizzo del BIO-ATTIVATORE Rototec al fine di rendere più rapido l innesco dei processi biologici, per limitare le operazioni di spurgo e ridurre il rischio dello sviluppo di cattivi odori. La vasca primaria Imhoff installata nell impianto DEPURO è pensata per garantire l accumulo dei fanghi primari e secondari di ricircolo per un periodo di 6-8 mesi di esercizio dell impianto. In relazione ai carichi alimentati nella fossa sono da prevedersi almeno 1-2 ispezioni l anno da parte di personale specializzato ed eventuali operazioni di spurgo. Con la rimozione del corpo di fondo occorre effettuare anche la pulizia delle superfici interne della vasca ed eliminare il materiale che ostruisce i tronchetti di ingresso ed uscita del refluo e la bocca di uscita del sedimentatore. Pagina 10 di 16

11 Durante le operazioni periodiche di ispezione verificare anche il corretto funzionamento della tubazione di ricircolo dei fanghi e, qualora si ritenga necessario, provvedere con la pulizia interna della stessa con un getto di acqua in pressione. Depuratore a fanghi attivi - Controllare periodicamente il sedimentatore per vedere se vi siano zone di ristagno del fango. Allo stesso modo controllare anche le caratteristiche del refluo all interno della sezione di ossigenazione. Il refluo deve esse piuttosto chiaro con in sospensione dei fiocchi (fanghi attivi) ben distinti e di colore marrone chiaro. Qualora nel comparto di sedimentazione ci sia un eccessivo accumulo di fango e il refluo sia eccessivamente torbido con fiocchi scuri e filamentosi è necessario provvedere all estrazione dei fanghi. Come la Imhoff, il depuratore a fanghi attivi necessita normalmente di una operazione di pulizia e spurgo fanghi ogni 6-8 mesi. - L attivazione del depuratore a fanghi attivi mediante la formazione dei fiocchi di fango necessita di un periodo iniziale di 2-3 settimane. I processi di attivazione possono essere ottimizzati e velocizzati mediante l utilizzo del BIO-ATTIVATORE Rototec specifico per fanghi attivi. - Durante le periodiche operazioni di pulizia è necessario: rimuovere i solidi galleggianti e avviarli allo smaltimento; tale operazione deve essere effettuata da aziende specializzate; pulire con un raschietto del materiale aderente le pareti interne della vasca ed i diaframmi in ingresso e in uscita; Sollevare i diffusori tubolari e, mediante l utilizzo di un getto d acqua in pressione, rimuovere l eventuale fango accumulatosi sulla loro superficie; Verificare il corretto funzionamento della condotta di ricircolo fanghi e, se necessario, provvedere alla pulizia con un getto d acqua in pressione. - Rompere periodicamente l eventuale crosta superficiale che potrebbe formarsi, per permettere al gas e all ossigeno di fuoriuscire liberamente. - In caso di PH basso rilevabile dalla formazione di cattivi odori ricorrere all aggiunta di reattivi quali la calce per riportare il PH a valori leggermente superiori alla neutralità (generalmente sono sufficienti 40-50g di calce per m³ di volume utile del compartimento di digestione). - Specie nei periodi più caldi dell anno rimuovere periodicamente con un colino le larve che potrebbero proliferare a seguito della diminuzione dell effetto di dispersione dell ossigeno. Pagina 11 di 16

12 Soffianti-compressori I soffianti-compressori non presentano parti a contatto in movimento quindi non richiedono alcun intervento di lubrificazione. - A parte la facile sostituzione di alcuni componenti (membrana) e la pulizia trimestrale del filtro di aspirazione aria, il funzionamento è a lungo termine ed esente da altro tipo di manutenzione; - durante le attività di manutenzione della soffiante è comunque necessario seguire le seguenti avvertenze: eseguire tutte le operazioni di pulizia e/o sostituzione unicamente in assenza di corrente elettrica; prima di compiere qualsiasi operazione di pulizia e/o sostituzione, assicurarsi che il corpo del compressore si sia raffreddato per evitare eventuali rischi di bruciature; - è buona norma utilizzare, per eventuali riparazioni, solo materiali originali al fine di garantire la sicurezza dell apparecchiatura; - le operazioni di manutenzione che richiedono la presenza di energia elettrica, quali la ricerca di guasti all interno della soffiante, devono essere eseguite da personale qualificato; - non collegare il compressore a fonti di energia diverse da quelle indicate. In caso di dubbio sugli allacciamenti NON collegare l apparecchiatura; - assicurarsi che i sistemi di temporizzazione siano funzionanti e impostati correttamente. Sistema di allarme Il quadro di comando dei due soffianti-compressori è dotato di un sistema di allarme acustico e luminoso che si attiva nel momento in cui uno o entrambi hanno problemi di funzionamento causati da rotture o semplici surriscaldamenti. In caso di attivazione dell allarme scollegare i due soffianti-compressori dalla corrente e far verificare da un tecnico specializzato la problematica riscontrata. Pagina 12 di 16

13 7. CERTIFICATO DI CONFORMITA Pagina 13 di 16

14 8. MODALITA DI INERRO AVVISI E PRECAUZIONI Avvertenze: Le modalità di posa sono valide per tutti i serbatoi da interro: Divieti: Serbatoi corrugati modello Cisterna Serbatoi corrugati modello Canotto Serbatoi corrugati modello Panettone Serbatoi lisci modello Cisterna Serbatoi lisci modello Panettone Serbatoi modulari modello Infinitank e Minitank Fosse corrugate Fosse corrugate modello Elipse Fosse rinforzate Fosse lisce Fosse con setti trappola A) E assolutamente vietato utilizzare il serbatoio da interro per uso esterno. B) E severamente proibito utilizzare il serbatoio come stoccaggio di rifiuti e liquidi industriali contenenti sostanze chimiche o miscele non compatibili con il polietilene (ved. tabella di compatibilità fornita da Rototec). C) Il serbatoio da interro NON è conforme e NON può essere usato per il contenimento di gasolio. A) Durante lo svolgimento di tutte le operazioni deve essere rispettato il D. Lgs. 81/2008 e successive modifiche sulla sicurezza dei cantieri temporanei e mobili. B) Controllare molto attentamente il materiale al momento della consegna per verificare se corrisponde all ordine effettuato ed ai dati di progetto, è importante inoltre segnalare subito eventuali difetti riscontrati e/o danni dovuti al trasporto. Contattare direttamente l azienda tramite telefono, fax o . C) Verificare che il manufatto sia corredato di tutta la documentazione standard (schede tecniche, modalità di interro, ecc ). Comunicarne all azienda l eventuale mancanza, sarà nostra premura inviarne subito una copia. D) Accertarsi che guarnizioni, tubi e tutte le parti diverse dal polietilene siano idonee al liquido contenuto. E) Evitare urti e contatti con corpi taglienti o spigolosi che potrebbero compromettere l integrità del manufatto. F) Movimentare i serbatoi solo se completamente vuoti utilizzando gli appositi golfer di sollevamento (dove previsti); non sollevare MAI la vasca dai tubi di entrata e/o uscita. G) Per la scelta del materiale di rinfianco e per le modalità di compattazione far riferimento alle norme europee UNI-ENV 1046 ed UNI-EN H) Durante i lavori di installazione delimitare l area interessata con adeguata segnaletica. Movimentazione: A) Per movimentare il materiale utilizzare mezzi di sollevamento e trasporto di adeguata portata e rispondenti alle norme di sicurezza vigenti. B) Durante il trasporto evitare movimenti bruschi che possono compromettere l integrità del serbatoio. C) Sollevare il serbatoio solo se completamente vuoto. Non sottostare MAI sotto il carico sollevato. D) Per il sollevamento utilizzare apposite funi o fasce adeguatamente resistenti al carico da sostenere ed in ottimo stato di conservazione. Sistemare le funi o le fasce nei golfer di sollevamento presenti sui serbatoi. Per evitare sbilanciamenti del carico, posizionarle sempre in modo simmetrico rispettando l angolo di tiro che NON deve essere minore di 45 (v. figura a lato): 45 Piano orizzontale N.B. La collocazione migliore del serbatoio di accumulo è precisata dal progettista incaricato a seconda di proprie valutazioni tecniche approfondite. Le presenti modalità di interro sono linee guida da seguire durante la posa. Angolo di tiro formato da funi o fasce Pagina 14 di 16

15 1. LO SCAVO 20/30cm 1.1 Preparare uno scavo di idonee dimensioni con fondo piano, in modo che intorno al serbatoio vi sia uno spazio di 20/30cm. In presenza di terreni pesanti (es: substrato argilloso e/o falda superficiale) la distanza deve essere almeno di 50cm. Stendere sul fondo dello scavo un letto di ghiaia lavata 2/6 di 15/20cm in modo che il serbatoio poggi su una base uniforme e livellata. E assolutamente proibito utilizzare come rinfianco il materiale di scavo. Lo scavo deve essere realizzato almeno ad 1 m di distanza da eventuali costruzioni /20cm 5mt 2. RINFIANCO e RIEMPIMENTO ACQUA 2.1 Posare il serbatoio totalmente vuoto sul letto di ghiaia lavata 2/6 distribuito sul fondo dello scavo, riempire progressivamente il serbatoio con acqua e contemporaneamente rinfiancare con ghiaia lavata 2/6: procedere per strati successivi di 15/20cm continuando a riempire prima il serbatoio e successivamente rinfiancando con ghiaia. Riempire il serbatoio fino a 3/4 della capacità e ricoprire gli ultimi 40cm con terreno vegetale (NON di natura argillosa/limosa, NON materiale di scavo). Non usare MAI materiale che presenti spigoli vivi onde evitare forti pressioni sul serbatoio. N.B. Per la posa in contesti più gravosi (falda, terreno argilloso o presenza di declivio), proseguire al capitolo 3 Installazioni eccezionali. 3) ACQUA 1) ACQUA 5) TERRENO VEGETALE 4) GHIAIA LAVATA 2/6 2) GHIAIA LAVATA 2/6 Terreno vegetale Terreno vegetale 2.2 Dopo aver riempito e rinfiancato in modo adeguato il serbatoio, ricoprirlo gradualmente con del terreno vegetale (NON di natura argillosa/limosa, NON materiale di scavo) per 30/40cm, lasciando liberi i tappi di ispezione. In questo modo l area interessata è pedonabile ed è vietato il transito di automezzi fino a 2m di distanza dallo scavo. N.B. Per rendere il sito carrabile leggere il cap. 4 Carrabilità. Ghiaia lavata 2/6 Pozzetto prolunga Pozzetto prolunga 2.3 INSTALLAZI DI PROLUNGA Qualora si dovesse interrare il serbatoio a 30/40cm di profondità, mantenendo sempre la pedonabilità del sito, si raccomanda di installare la prolunga Rototec in PE direttamente sui fori di ispezione. Nel caso in cui si dovesse posare il manufatto oltre l altezza indicata precedentemente, condizione molto gravosa e sconsigliata, bisogna seguire fedelmente le istruzioni specificate nel cap. 4 Carrabilità. A seconda della profondità di installazione, il tecnico incaricato seguirà le indicazioni dei due paragrafi. Terreno vegetale Terreno vegetale 2.4 CONNESSI SFIATO POMPA / BIOGAS Tubo per sfiato pompa Ghiaia lavata 2/6 Pozzetto prolunga a) In caso d installazione di pompa sia esterna che interna, prevedere sempre uno sfiato a cielo aperto, libero ed adeguatamente dimensionato alla stessa per evitare che il serbatoio, durante il funzionamento, vada in depressione e si deformi. Dopo aver collegato lo sfiato, effettuare le connessioni e collaudare gli allacciamenti. b) Per evitare la formazione di cattivi odori e per far lavorare al meglio l impianto di depurazione, collegare SEMPRE un tubo (PVC o PE) alla predisposizione per lo sfiato del biogas presente sul manufatto. Portare il tubo sul punto più alto dell edificio o lungo i pluviali, comunque ad un livello superiore rispetto alla quota del coperchio. La tubazione per lo sfiato indicata nel disegno non è compresa nella fornitura. 2.5 REALIZZAZI DI POZZETTI Ghiaia lavata 2/6 La posa di pozzetti o chiusini di peso superiore a 50kg dovrà avvenire in maniera solidale con la soletta in calcestruzzo, adeguatamente dimensionata al carico da sostenere, realizzata per consentire una distribuzione uniforme del carico. La soletta, quindi, NON deve essere realizzata direttamente sul serbatoio ma deve poggiare su terreno indisturbato portante. NON realizzare parti in muratura che pregiudichino la manutenzione o l eventuale sostituzione del serbatoio. Soletta in cls. Chiusino Soletta in cls. Chiusino Soletta in cls. Chiusino Terreno vegetale Ghiaia lavata 2/6 Pagina 15 di 16

16 3. INSTALLAZIONI ECCEZIONALI 3.1 POSA IN Z CON FALDA SUPERFICIALE L interro in presenza di falda acquifera superficiale è molto sconsigliato ed è la condizione più rischiosa; si raccomanda una relazione geotecnica redatta da un professionista specializzato. In relazione ai risultati, il tecnico definisce il livello di spinta della falda e dimensiona il rinfianco e la soletta; in particolare i rinfianchi avranno la portanza necessaria per resistere alle forti spinte laterali. Tale resistenza può essere incrementata inserendo delle reti elettrosaldate. Realizzare sul fondo dello scavo la soletta in calcestruzzo e stendere un letto di ghiaia lavata 2/6 di 10cm per riempire le corrugazioni alla base della Falda acquifera Rete elettrosaldata Getto in cls. adeguatamente impermeabilizzato Letto di ghiaia lavata 2/6 Falda acquifera Soletta in cls. cisterna. Il riempimento ed il rinfianco devono essere effettuati in modo graduale: si consiglia, perciò, di riempire la cisterna a metà, di rinfiancarla contemporaneamente con calcestruzzo e di lasciare riposare per 24/36 ore [punti 1-2]. Poi terminare il riempimento ed il rinfianco [punti 3-4]. 3) ACQUA 1) ACQUA 2) CLS. 4) CLS. 3.2 POSA IN Z CON TERRENO ARGILLOSO/LIMOSO L interro in aree con substrato a prevalenza argillosa/limosa e/o con ridotta capacità drenante rappresenta un altra condizione gravosa. Si raccomanda sempre una relazione geotecnica redatta da un professionista specializzato. A seconda dei risultati, il tecnico definisce il livello di spinta del terreno (in questo caso elevato) e dimensiona il rinfianco. In particolare, bisogna ricoprire il fondo dello scavo con un letto di ghiaia lavata 2/6 e rinfiancare il serbatoio con ghiaia (diam. 20/30mm) per agevolare il drenaggio. Per il riempimento ed il rinfianco leggere il par Sul fondo dello scavo prevedere un sistema drenante. Argilla Terreno argilloso Argilla Sistema drenante Letto di ghiaia lavata 2/6 Ghiaia (20/30mm) 3.3 POSA IN PROSSIMITA DI DECLIVIO Se l interro avviene nelle vicinanze di un declivio o in luoghi con pendenza, bisogna confinare la vasca con pareti in calcestruzzo armato, opportunamente dimensionate da un tecnico specializzato, in modo da bilanciare le spinte laterali del terreno e da proteggere l area da eventuali infiltrazioni. Per il riempimento ed il rinfianco leggere il par. 2.1 Parete in cls. Declivio Terreno vegetale Parete in cls. Declivio 4. CARRABILITA 4.1 CARRABILITA LEGGERA - Classe B125-EN124/95 - Max 12,5 ton Cls. Cls. Cls. Per rendere il sito adatto al transito veicolare leggero è necessario realizzare, in relazione alla portata, un idonea soletta autoportante in calcestruzzo armato con perimetro maggiore dello scavo in modo da evitare che il peso della struttura gravi sul manufatto stesso. Si raccomanda di realizzare una soletta in calcestruzzo (per es. di 15/20cm) anche sul fondo e stendere sopra un letto di ghiaia lavata 2/6 di 10cm per riempire gli spazi delle corrugazioni presenti alla base del serbatoio. La soletta autoportante in cemento armato e quella in calcestruzzo devono essere sempre dimensionate da un professionista qualificato. Il riempimento del serbatoio ed il rinfianco devono essere sempre effettuati in modo graduale come specificato nel par Soletta in cls. Letto di ghiaia lavata 2/6 4.2 CARRABILITA PESANTE - Classe D400-EN124/95 - Max 40 ton Cls. Per rendere il sito idoneo al transito veicolare pesante è necessario realizzare una cassaforma in calcestruzzo armato gettata in opera ed un idonea soletta autoportante in calcestruzzo con perimetro maggiore dello scavo in modo da distribuire il peso sulle pareti del contenimento e non sul manufatto. Stendere poi un letto di ghiaia lavata 2/6 di 10cm sul fondo della cassaforma per riempire gli spazi delle corrugazioni presenti alla base della cisterna. La cassaforma e la soletta devono essere sempre dimensionate, in relazione alla portata, da un professionista specializzato. Il riempimento del serbatoio ed il rinfianco devono essere sempre effettuati in modo graduale come specificato nel par. 2.1 Cassaforma in cls. armato Letto di ghiaia lavata 2/6 Pagina 16 di 16

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