Trasformazione di una scarpa da corsa ad una da marcia

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1 Trasformazione di una scarpa da corsa ad una da marcia In America del nord, gli archeologi agli inizi del 1940, trovarono, in alcune grotte, curiose calzature composte di corteccia con suole intrecciate ed allacciate anteriormente per consentire la trazione. Già nelle prime edizioni delle Olimpiadi greche, gli atleti potevano competere, in tutte le prove, muniti di sandali. Nel 1832, in America venne brevettata la prima suola in gomma e nel 1850 gli inglesi furono i primi a costruire una calzatura sportiva. Oggi ne esistono varie forme a seconda della conformazione del piede, dell arcata plantare e dell uso che se ne fa. In genere si possono suddividere in tre grandi categorie: 1.Le scarpe ammortizzate (peso da 300 a 400 grammi), che si usano normalmente in allenamento, la loro particolare conformazione le rende comode e protettive. 2. Le scarpe leggere o intermedie (peso da 250 a 300 grammi), rivolte agli atleti che preparano gare di resistenza, uniscono leggerezza e protezione alla stabilità del piede. 3. Le scarpe da gara o ultraleggere (peso sotto i 250 grammi), rivolte agli atleti che dovendo correre al limite delle proprie possibilità, sfruttando anche la leggerezza della scarpa e la sua migliore flessibilità, rinunciando a protezione e stabilità, naturalmente vanno utilizzate solo in gara. La scarpa presa in considerazione è una Nike Air Zoom Pegasus 31 Nell atletica leggere ogni specialità necessita di una scarpa adatta che permetta all atleta di raggiungere il massimo delle prestazioni. Ecco che nella marcia, l atleta necessita di una calzatura estremamente leggera, che mantenga una certa uniformità di spessore sia per il tallone che per la punta, così da risultare più comoda(ciò permette inoltre di appoggiare tutto il piede a terra) e sia ben aderente al piede. Di seguito andrò perciò a presentare lo studio di una scarpa da corsa e quindi, di seguito, una trasformazione della stessa, per farla diventare una perfetta scarpa da marcia. La trasformazione avverrà attraverso le modifiche che apporterò alle funzioni della sezione della scarpa presa in esame.

2 Si inizierà a determinare il profilo da modificare: A= puntale B=attacco superiore C=collo superiore M=parte su cui si posiziona il metatarso L=arco plantare I=tacco stretto H=tallone N=punta anteriore della suola

3 La funzione che rappresenta il puntale della scarpa è una parabola (dati i punti in tabella) di seguente equazione: La funzione che rappresenta l attacco superiore della scarpa è una parabola (dati i punti in tabella) di seguente equazione: La funzione che rappresenta il collo superiore è un logaritmo naturale (dati i seguenti punti) di seguente equazione:

4 La funzione che rappresenta il collo superiore è un logaritmo naturale (dati i seguenti punti) di seguente equazione: La funzione che rappresenta l arco plantare è una parabola (dati i punti in tabella) di equazione: La funzione che rappresenta il tacco stretto è una parabola (dati i punti in tabella) di seguente equazione:

5 La funzione che rappresenta la gomma all altezza del tallone è una parabola (dati i punti in tabella) di seguente equazione: La funzione che rappresenta la punta anteriore della suola è una parabola (dati i punti in tabella) di seguente equazione: Di seguito presento il profilo della scarpa modificato ed adatto ad un atleta marciatore, quindi il profilo risulterà più stretto del precedente.le parabole avranno fattore a di valore minore, così da ottenere un ampiezza maggiore delle parabole, che risulteranno più lineari delle precedenti. Perciò fondamentale sarà la variazione delle parabole I, L, M.

6 GRAFICO DEL PROFILO DELLA SCARPA MODIFICATA La parabola A1 risulta meno accentuata, la concavità è minore (il fattore a è infatti, in questo caso, minore rispetto a quello della parabola corrispondente precedente). Variando i punti di passaggio della funzione, è stato possibile ottenere la curva desiderata. Inoltre con il variare della concavità cambiano di seguito anche vertice, intercetta, fattori b e c.

7 La parabola B1 diversamente dalla sua corrispondente B, ha concavità verso l alto, questo perché la calzatura in questo punto non è imbottita e deve essere totalmente aderente al piede. La curva C1 con concavità verso il basso, è una curva molto più lineare della sua corrispondente C: H1 rispetto alla corrispondente H è molto breve, questo perchè lo spessore della suola in gomma deve essere minore rispetto ad una normale scarpa da corsa

8 Le parabole I1, L1, M1, risulteranno tutte molto più lineari delle corrispondenti, così da ottenere una suola salle forme meno accntuate e più regolari. Le parabole hanno perciò ampiezze maggiori date dal variare del fattore a che ha valori minori rispetto al fattore a delle corrispondenti I,L,M. la parabola L1 è rappresentata dalla seguente equazione : Dati i punti in tabella la parabola M1 è rappresentata dalla seguente equazione: Dati i punti in tabella la parabola N1 è rappresentata dalla seguente equazione:

9 GRAFICO DIMOSTRATIVO

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