1.11 PIANO DI MANUTENZIONE DELL'OPERA E DELLE SUE PARTI AREA TECNICA. Elab.n. Ing. Filippo Bittante. Ing. Sabato Fusco

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1 Concessioni Autostradali Venete CAV S.p.a. - Via Bottenigo, 64/A Venezia AREA TECNICA RIQUALIFICAZIONE DELL'IMPIANTO DI CONDIZIONAMENTO DEL FABBRICATO DIREZIONE GENERALE ED AMMINISTRATIVA DELLA STAZIONE AUTOSTRADALE DI VENEZIA-MESTRE Elab.n. PIANO DI MANUTENZIONE DELL'OPERA E DELLE SUE PARTI 1.11 IL RESPONSABILE UNICO DEL PROCEDIMENTO Ing. Sabato Fusco IL PROGETTISTA Ing. Filippo Bittante ELABORAZIONE A CURA DI: Arch. Erika Fusaro Per. Ind. Mauro Simionato Ing. Marco Vincenzi Sinergo Spa - via Ca Bembo Maerne di Martellago - Venezia - Italy tel fax sinergospa.com - info@sinergospa.com Rev. Descrizione Redatto Controllato Approvato Data prima stesura M.V. F.B. F.B aggiornamento M.V. F.B. F.B Codice Progetto :

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3 Comune di Comune di Venezia Provincia di Provincia di Venezia PIANO DI MANUTENZIONE MANUALE D'USO (Articolo 38 del D.P.R. 5 ottobre 2010, n.207) OGGETTO: COMMITTENTE: Riqualificazione impianti c/o Palazzina Direzione Generale / Direzione Amministrativa di proprietà di CAV S.p.A. CAV Concessioni Autostradali Venete S.P.A. 07/12/2016, IL TECNICO (ing. Filippo Bittante) Sinergo S.p.A. ManTus-P by Guido Cianciulli - Copyright ACCA software S.p.A. Manuale d'uso Pag. 1

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5 PIANO DI MANUTENZIONE Comune di: Provincia di: Comune di Venezia Provincia di Venezia OGGETTO: Riqualificazione impianti c/o Palazzina Direzione Generale / Direzione Amministrativa di proprietà di CAV S.p.A. CORPI D'OPERA: 01 Palazzina Direzione Generale / Direzione Amministrativa Manuale d'uso Pag. 2

6 Corpo d'opera: 01 Palazzina Direzione Generale / Direzione Amministrativa UNITÀ TECNOLOGICHE: Impianto di climatizzazione Impianto di riscaldamento Impianto di smaltimento acque reflue Impianto elettrico industriale Impianto elettrico Impianto di illuminazione Illuminazione a led Controsoffitti Pavimentazioni interne Manuale d'uso Pag. 3

7 Unità Tecnologica: Impianto di climatizzazione L'impianto di climatizzazione è l'insieme degli elementi tecnici aventi funzione di creare e mantenere nel sistema edilizio determinate condizioni termiche, di umidità e di ventilazione. L'unità tecnologica Impianto di climatizzazione è generalmente costituita da: - alimentazione o adduzione avente la funzione di trasportare il combustibile dai serbatoi e/o dalla rete di distribuzione fino ai gruppi termici; - gruppi termici che trasformano l'energia chimica dei combustibili di alimentazione in energia termica; - centrali di trattamento fluidi, che hanno la funzione di trasferire l'energia termica prodotta (direttamente o utilizzando gruppi termici) ai fluidi termovettori; - reti di distribuzione e terminali che trasportano i fluidi termovettori ai vari terminali di scambio termico facenti parte dell'impianto; - canne di esalazione aventi la funzione di allontanare i fumi di combustione prodotti dai gruppi termici. ELEMENTI MANUTENIBILI DELL'UNITÀ TECNOLOGICA: Canali in lamiera Canalizzazioni Griglie di ventilazione in alluminio Strato coibente Tubi in acciaio Tubo multistrato in PEX-AL-PEX Ventilconvettore a cassetta Ventilconvettore a pavimento Manuale d'uso Pag. 4

8 Canali in lamiera Elemento Manutenibile: Unità Tecnologica: Impianto di climatizzazione Le centrali di trattamento dell'aria dell'impianto di climatizzazione sono destinate al trattamento sia dell'aria primaria che di tutta quella necessaria alla climatizzazione. Il trasporto dei fluidi trattati (sia di mandata che di ripresa) avviene in canalizzazioni in acciaio zincato rivestite con idonei materiali coibenti. Nel caso di canali rettangolari con un lato di dimensioni superiori a 450 mm prevedere delle croci trasversali di rinforzo. MODALITÀ DI USO CORRETTO: Verificare le caratteristiche principali delle canalizzazioni con particolare riguardo a: - tenuta dell'aria (le fughe sono visibili con parti annerite in prossimità delle fughe); - giunti per verificare la presenza di lesioni o di sconnessioni; - la stabilità dei sostegni dei canali; - vibrazioni; - presenza di acqua di condensa; - griglie di ripresa e transito aria esterna; - serrande e meccanismi di comando; - coibentazione dei canali. ANOMALIE RISCONTRABILI A01 Anomalie delle coibentazioni Difetti di tenuta delle coibentazioni A02 Difetti di regolazione e controllo Difetti di funzionamento dei dispositivi di comando e delle serrande A03 Difetti di tenuta Perdite o fughe dei fluidi circolanti nelle canalizzazioni A04 Difetti di tenuta giunti Perdite del fluido in prossimità di raccordi dovute a errori o sconnessioni delle giunzioni A05 Incrostazioni Depositi ed accumuli che impediscono il normale funzionamento dei filtri e delle griglie di ripresa aria. Canalizzazioni Elemento Manutenibile: Unità Tecnologica: Impianto di climatizzazione Il trasporto dei fluidi trattati (sia di mandata che di ripresa) avviene in canalizzazioni in acciaio zincato rivestite con idonei materiali coibenti. Il trattamento dei fluidi viene effettuato dalle centrali di trattamento dell'aria. MODALITÀ DI USO CORRETTO: Date le notevoli dimensioni, generalmente le U.T.A. sono collocate in ambienti interrati ma possono essere collocate anche in copertura o nei sottotetti prevedendo idonei dispositivi di isolamento acustico. Verificare le caratteristiche principali delle canalizzazioni con particolare riguardo a: - tenuta dell'aria (le fughe sono visibili con parti annerite in prossimità delle fughe); - giunti per verificare la presenza di lesioni o di sconnessioni; - la stabilità dei sostegni dei canali; - vibrazioni; - presenza di acqua di condensa; - griglie di ripresa e transito aria esterna; Manuale d'uso Pag. 5

9 - serrande e meccanismi di comando; - coibentazione dei canali. ANOMALIE RISCONTRABILI A01 Difetti di coibentazione Difetti di tenuta delle coibentazioni A02 Difetti di regolazione e controllo Difetti di funzionamento dei dispositivi di comando e delle serrande A03 Difetti di tenuta Perdite o fughe dei fluidi circolanti nelle canalizzazioni A04 Incrostazioni Depositi ed accumuli che impediscono il normale funzionamento dei filtri e delle griglie di ripresa aria. Elemento Manutenibile: Griglie di ventilazione in alluminio Unità Tecnologica: Impianto di climatizzazione Le griglie di ventilazione dell'aria provvedono alla diffusione dell'aria negli ambienti; sono realizzate generalmente in alluminio e sono posizionate sui terminali delle canalizzazioni. MODALITÀ DI USO CORRETTO: La griglia deve essere montata in posizione facilmente accessibile e perfettamente orizzontale in modo da evitare lo scarico di forze anomale sui dispositivi di occlusione con conseguenti problemi di funzionamento. Inoltre non installare la griglia in ambienti con sostanze che possano generare un processo di corrosione delle alette in alluminio. L'utente deve verificare le caratteristiche principali delle griglie di ventilazione e delle canalizzazioni con particolare riguardo a: - tenuta dell'aria (le fughe sono visibili con parti annerite in prossimità delle fughe); - giunti per verificare la presenza di lesioni o di sconnessioni; - la stabilità dei sostegni dei canali; - vibrazioni; - presenza di acqua di condensa; - griglie di ripresa e transito aria esterna; - serrande e meccanismi di comando; - strato di coibente. ANOMALIE RISCONTRABILI A01 Corrosione Fenomeni di corrosione degli elementi metallici A02 Difetti di ancoraggio Difetti di tenuta degli ancoraggi delle griglie ai canali A03 Incrostazioni Depositi ed accumuli che impediscono il normale funzionamento delle griglie di ventilazione aria. Strato coibente Elemento Manutenibile: Unità Tecnologica: Impianto di climatizzazione Le tubazioni adibite al trasporto dei fluidi termovettori devono essere opportunamente protette con uno strato di coibente. Questo viene Manuale d'uso Pag. 6

10 generalmente realizzato con lana di vetro, materiali sintetico ed altro. MODALITÀ DI USO CORRETTO: L'utente deve verificare che lo strato di coibente sia efficiente e non presenti strappi o mancanze tali da pregiudicare la temperatura dei fluidi trasportati. ANOMALIE RISCONTRABILI A01 Anomalie del coibente Difetti dello strato coibente dovuti a cattiva posa in opera A02 Difetti di tenuta Difetti di tenuta dello strato coibente di protezione A03 Mancanze Mancanza di strato di coibente sui canali. Tubi in acciaio Elemento Manutenibile: Unità Tecnologica: Impianto di climatizzazione Le reti di distribuzione hanno la funzione di trasportare i fluidi termovettori fino ai terminali di scambio termico con l'ambiente. Vengono usate tubazioni in acciaio nero senza saldatura (del tipo Mannessman), in rame o in rame opportunamente isolate. MODALITÀ DI USO CORRETTO: I materiali utilizzati per la realizzazione delle reti di distribuzione dei fluidi devono possedere caratteristiche tecniche rispondenti alle normative vigenti (art.7 del D.M. 22/01/2008 n.37) nonché alle prescrizioni delle norme UNI e del CEI ma in ogni caso rispondenti alla regola dell'arte. Tutte le tubazioni saranno installate in vista o in appositi cavedi, con giunzioni realizzate mediante pezzi speciali ; in ogni caso saranno coibentate, senza discontinuità, con rivestimento isolante di spessore, conduttività e reazione conformi alle normative vigenti. ANOMALIE RISCONTRABILI A01 Difetti di coibentazione Coibentazione deteriorata o assente per cui si hanno tratti di tubi scoperti A02 Difetti di regolazione e controllo Difetti di taratura dei dispositivi di sicurezza e controllo quali manometri, termometri, pressostati di comando A03 Difetti di tenuta Perdite o fughe dei fluidi circolanti nelle tubazioni A04 Incrostazioni Accumuli di materiale di deposito all'interno delle tubazioni ed in prossimità dei filtri che causano perdite o rotture delle tubazioni. Tubo multistrato in PEX-AL-PEX Elemento Manutenibile: Unità Tecnologica: Impianto di climatizzazione Il tubo in PEX-AL-PEX è un sistema integrato formato da un doppio strato di polietilene reticolato (realizzato con metodo a silani coestruso) con interposto uno strato di alluminio. Questa tipologia di tubo multistrato può essere utilizzata sia all'interno e sia all'esterno degli edifici e con idonea coibentazione anche negli impianti di riscaldamento, climatizzazione e raffrescamento. Questi tubi presentano notevoli vantaggi derivati dalla leggerezza e dall'indeformabilità; inoltre questi tubi presentano bassissime perdite di carico e possono essere utilizzati in un ampio range di temperature. Manuale d'uso Pag. 7

11 MODALITÀ DI USO CORRETTO: Il bubo multistrato può essere realizzato con coibentazione termica (realizzata in polietilene espanso a cellule chiuse e privo di CFC e HCFC) che oltre ad incrementare l efficienza energetica dell installazione migliora ulteriormente la ridotta rumorosità degli impianti realizzati con materiali sintetici. In particolare lo strato isolante è facilmente riconoscibile da una pellicola di rivestimento esterna di colore rosso o blu per il tubo da riscaldamento e di colore grigio chiaro per il tubo da raffrescamento. ANOMALIE RISCONTRABILI A01 Alterazioni cromatiche Presenza di macchie con conseguente variazione della tonalità dei colori e scomparsa del colore originario A02 Deformazione Cambiamento della forma iniziale con imbarcamento degli elementi e relativa irregolarità della sovrapposizione degli stessi A03 Difetti ai raccordi o alle connessioni Perdite del fluido in prossimità di raccordi dovute a errori o sconnessioni delle giunzioni. Ventilconvettore a cassetta Elemento Manutenibile: Unità Tecnologica: Impianto di climatizzazione I ventilconvettori a cassetta sono costituiti da uno scambiatore di calore (realizzato in rame ed a forma di serpentina) posizionato all'interno di un involucro di lamiera metallica; questo involucro viene posizionato all'interno del controsoffitto da dove provvede alla mandata dell'aria mediante un ventilatore a motore del tipo assiale. MODALITÀ DI USO CORRETTO: Ad inizio della stagione occorre eseguire una serie di verifiche e di controlli ed in particolare: - pulizia del filtro dell'aria; - controllo e pulizia delle batterie con particolare attenzione alla posizione delle alette; - controllo dell'isolamento del motore elettrico; - controllo del corretto senso di rotazione dell'elettro ventilatore. ANOMALIE RISCONTRABILI A01 Accumuli d'aria nei circuiti Accumuli d'aria all'interno dei circuiti che impediscono il corretto funzionamento A02 Anomalia pompa Difetti di funzionamento della pompa evacuazione condensa A03 Difetti di filtraggio Difetti di tenuta e perdita di materiale dai filtri A04 Difetti di funzionamento dei motori elettrici Cattivo funzionamento dei motori dovuto a mancanza improvvisa di energia elettrica, guasti, ecc A05 Difetti di lubrificazione Funzionamento non ottimale per mancanza di lubrificante A06 Difetti di taratura dei sistemi di regolazione Difetti di funzionamento ai sistemi di regolazione e controllo A07 Difetti di tenuta Fughe dei fluidi termovettori in circolazione A08 Fughe di fluidi nei circuiti Fughe dei fluidi nei vari circuiti. Manuale d'uso Pag. 8

12 A09 Rumorosità Eccessivo livello del rumore prodotto durante il funzionamento. CONTROLLI ESEGUIBILI DALL'UTENTE C01 Controllo dispositivi Cadenza: ogni 12 mesi Tipologia: Ispezione a vista Effettuare un controllo generale dei dispositivi di comando dei ventilconvettori; in particolare verificare: -il corretto funzionamento dei dispositivi di comando quali termostato, interruttore, commutatore di velocità; -l'integrità delle batterie di scambio, delle griglie di ripresa e di mandata. Anomalie riscontrabili: 1) Difetti di filtraggio; 2) Difetti di taratura dei sistemi di regolazione; 3) Difetti di tenuta; 4) Fughe di fluidi nei circuiti C02 Controllo tenuta acqua Cadenza: ogni 6 mesi Tipologia: Ispezione a vista Controllo e verifica della tenuta all'acqua dei ventilconvettori. In particolare, verificare che le valvole ed i rubinetti non consentano perdite di acqua (in caso contrario far spurgare l'acqua in eccesso). Anomalie riscontrabili: 1) Difetti di tenuta; 2) Fughe di fluidi nei circuiti. Ventilconvettore a pavimento Elemento Manutenibile: Unità Tecnologica: Impianto di climatizzazione I ventilconvettori a pavimento sono costituiti da uno scambiatore di calore realizzato in rame ed a forma di serpentina posizionato all'interno di un involucro di lamiera metallica dotato di due aperture, una nella parte bassa per la ripresa dell'aria ed una nella parte alta per la mandata dell'aria. A differenza dei termovettori il ventilconvettore è dotato anche di un ventilatore del tipo assiale ed a motore che consente lo scambio del fluido primario, proveniente dalla serpentina, con l'aria dell'ambiente dove è posizionato il ventilconvettore. MODALITÀ DI USO CORRETTO: Posizionare il ventilconvettore lontano da porte e finestre per evitare il disperdersi dei fluidi. Ad inizio della stagione occorre eseguire una serie di verifiche e di controlli ed in particolare: - pulizia del filtro dell'aria; - controllo e pulizia delle batterie con particolare attenzione alla posizione delle alette; - controllo dell'isolamento del motore elettrico; - controllo del corretto senso di rotazione dell'elettro ventilatore. ANOMALIE RISCONTRABILI A01 Accumuli d'aria nei circuiti Accumuli d'aria all'interno dei circuiti che impediscono il corretto funzionamento A02 Difetti di filtraggio Difetti di tenuta e perdita di materiale dai filtri A03 Difetti di funzionamento dei motori elettrici Cattivo funzionamento dei motori dovuto a mancanza improvvisa di energia elettrica, guasti, ecc A04 Difetti di lubrificazione Funzionamento non ottimale per mancanza di lubrificante A05 Difetti di taratura dei sistemi di regolazione Difetti di funzionamento ai sistemi di regolazione e controllo A06 Difetti di tenuta Fughe dei fluidi termovettori in circolazione A07 Fughe di fluidi nei circuiti Fughe dei fluidi nei vari circuiti. Manuale d'uso Pag. 9

13 A08 Rumorosità Eccessivo livello del rumore prodotto durante il funzionamento. CONTROLLI ESEGUIBILI DALL'UTENTE C01 Controllo dispositivi Cadenza: ogni 12 mesi Tipologia: Ispezione a vista Effettuare un controllo generale dei dispositivi di comando dei ventilconvettori; in particolare verificare: -il corretto funzionamento dei dispositivi di comando quali termostato, interruttore, commutatore di velocità; -l'integrità delle batterie di scambio, delle griglie di ripresa e di mandata. Anomalie riscontrabili: 1) Difetti di filtraggio; 2) Difetti di taratura dei sistemi di regolazione; 3) Difetti di tenuta; 4) Fughe di fluidi nei circuiti C02 Controllo tenuta acqua Cadenza: ogni 6 mesi Tipologia: Ispezione a vista Controllo e verifica della tenuta all'acqua dei ventilconvettori. In particolare, verificare che le valvole ed i rubinetti non consentano perdite di acqua (in caso contrario far spurgare l'acqua in eccesso). Anomalie riscontrabili: 1) Difetti di tenuta; 2) Fughe di fluidi nei circuiti. Manuale d'uso Pag. 10

14 Unità Tecnologica: Impianto di riscaldamento L'impianto di riscaldamento è l'insieme degli elementi tecnici aventi funzione di creare e mantenere nel sistema edilizio determinate condizioni termiche. Le reti di distribuzione e terminali hanno la funzione di trasportare i fluidi termovettori, provenienti dalle centrali termiche o dalle caldaie, fino ai terminali di scambio termico con l'ambiente e di controllare e/o regolare il loro funzionamento. A secondo del tipo dell'impianto (a colonne montanti o a zone) vengono usate tubazioni in acciaio nero senza saldatura (del tipo Mannessman), in rame o in materiale plastico per il primo tipo mentre per l'impianto a zona vengono usate tubazioni in acciaio o in rame opportunamente isolate (e vengono incluse nel massetto del pavimento). I terminali hanno la funzione di realizzare lo scambio termico tra la rete di distribuzione e l'ambiente in cui sono collocati. I tipi di terminali sono: - radiatori costituiti da elementi modulari (realizzati in ghisa, in alluminio o in acciaio) accoppiati tra loro per mezzo di manicotti filettati (nipples) e collegati alle tubazioni di mandata e ritorno; - piastre radianti realizzate in acciaio o in alluminio; - pannelli radianti realizzati con serpentine in tubazioni di rame o di materiale plastico (polietilene reticolato) poste nel massetto del pavimento; - termoconvettori e ventilconvettori costituiti da uno scambiatore di calore a serpentina alettata in rame posto all'interno di un involucro di lamiera dotato di una apertura (per la ripresa dell'aria) nella parte bassa e una di mandata nella parte alta; - unità termoventilanti sono costituite da una batteria di scambio termico in tubi di rame o di alluminio alettati, un ventilatore di tipo assiale ed un contenitore metallico per i collegamenti ai condotti d'aria con i relativi filtri; - aerotermi che basano il loro funzionamento su meccanismi di convezione forzata; - sistema di regolazione e controllo. Tutte le tubazioni saranno installate in vista o in appositi cavedi, con giunzioni realizzate mediante pezzi speciali evitando l'impiego di curve a gomito; in ogni caso saranno coibentate, senza discontinuità, con rivestimento isolante di spessore, conduttività e reazione conformi alle normative vigenti. Nel caso di utilizzazione di radiatori o di piastre radianti per ottimizzare le prestazioni è opportuno che: - la distanza tra il pavimento e la parte inferiore del radiatore non sia inferiore a 11 cm; - la distanza tra il retro dei radiatori e la parete a cui sono appesi non sia inferiore a 5 cm; - la distanza tra la superficie dei radiatori ed eventuali nicchie non sia inferiore a 10 cm. Nel caso di utilizzazione di termoconvettori prima della installazione dei mobiletti di contenimento dovranno essere poste in opera le batterie radianti ad una distanza da terra di 15 cm leggermente inclinate verso l'alto in modo da favorire la fuoriuscita dell'aria. Nel caso si utilizzano serpentine radianti a pavimento è opportuno coprire i pannelli coibenti delle serpentine con fogli di polietilene per evitare infiltrazioni della gettata soprastante. ELEMENTI MANUTENIBILI DELL'UNITÀ TECNOLOGICA: Collettore di distribuzione in ottone Dispositivi di controllo e regolazione Servocomandi Termostati Tubo multistrato in PEX-AL-PEX Vaso di espansione chiuso Valvole motorizzate Ventilconvettore a cassetta Manuale d'uso Pag. 11

15 Elemento Manutenibile: Collettore di distribuzione in ottone Unità Tecnologica: Impianto di riscaldamento Il collettore consente la distribuzione del fluido (che arriva dalla linea di adduzione principale) alle varie utenze ad esso collegato; può essere realizzato in ottone; può essere dotato di accessori quali valvole di sfogo aria, flussimetri e rubinetti di carico. MODALITÀ DI USO CORRETTO: Evitare di forzare i dispositivi di comando nel caso di difficoltà di apertura e chiusura; prima di effettuare qualsiasi intervento togliere l'alimentazione dei fluidi mediante le apposite chiavi di arresto. I materiali utilizzati per la realizzazione del collettore devono possedere caratteristiche tecniche rispondenti alle normative vigenti (art.7 del D.M. 22/01/2008 n.37) nonché alle prescrizioni delle norme UNI in ogni caso rispondenti alla regola dell'arte. Non immettere fluidi con pressione superiore a quella consentita per il tipo di tubazione utilizzata. ANOMALIE RISCONTRABILI A01 Anomalie attuatore elettrotermico Difetti di funzionamento dell'attuatore elettrotermico A02 Anomalie detentore Difetti di funzionamento del detentore A03 Anomalie flussimetri Difetti di funzionamento dei flussimetri A04 Anomalie valvola a brugola Difetti di funzionamento della valvola a brugola di bilanciamento manuale A05 Anomalie valvole di intercettazione Difetti di funzionamento delle valvole di intercettazione A06 Anomalie sportelli Difetti di apertura e chiusura degli sportelli che contengono i collettori A07 Difetti ai raccordi o alle connessioni Perdite del fluido in prossimità di raccordi dovute a errori o sconnessioni delle giunzioni A08 Formazione di condensa Presenza di fenomeni di condensa che può causare corrosione delle parti metalliche. Elemento Manutenibile: Dispositivi di controllo e regolazione Unità Tecnologica: Impianto di riscaldamento I dispositivi di controllo e regolazione consentono di monitorare il corretto funzionamento dell'impianto di riscaldamento segnalando eventuali anomalie e/o perdite del circuito. Sono generalmente costituiti da una centralina di regolazione, da dispositivi di termoregolazione che possono essere del tipo a due posizioni o del tipo con valvole a movimento rettilineo. Sono anche dotati di dispositivi di contabilizzazione. MODALITÀ DI USO CORRETTO: Prima dell'avvio dell'impianto ed verificare che le valvole servocomandate siano funzionanti e che il senso di rotazione sia corretto. Verificare che non ci siano incrostazioni che impediscano il normale funzionamento delle valvole e che non ci siano segni di degrado intorno agli organi di tenuta delle valvole. Manuale d'uso Pag. 12

16 ANOMALIE RISCONTRABILI A01 Difetti di taratura Difetti di taratura dei dispositivi di sicurezza e controllo quali manometri, termometri, pressostati di comando, resistenze di preriscaldamento A02 Incrostazioni Verificare che non ci siano incrostazioni che impediscano il normale funzionamento delle valvole A03 Perdite di acqua Perdite di acqua evidenziate con perdite sul pavimento A04 Sbalzi di temperatura Differenze di temperatura, rispetto a quella di esercizio, segnalate dai dispositivi di regolazione e controllo. Servocomandi Elemento Manutenibile: Unità Tecnologica: Impianto di riscaldamento I servocomandi sono dei dispositivi elettrici che consentono di regolare le valvole destinate alla regolazione della temperatura dei fluidi termovettori degli impianti di riscaldamento. MODALITÀ DI USO CORRETTO: Evitare di aprire i dispositivi in caso di malfunzionamenti; in ogni caso togliere l'alimentazione elettrica e chiamare un tecnico specializzato. Controllare che sul dispositivo ci sia il cartello contenente tutte le indicazioni necessarie al corretto funzionamento quali: - tensione e frequenza di alimentazione; - temperatura di funzionamento (deve essere compresa tra 2 C e 45 C); - potenza assorbita; - coppia nominale. ANOMALIE RISCONTRABILI A01 Anomalie degli interruttori di fine corsa Difetti di funzionamento degli interruttori di fine corsa A02 Anomalie dei potenziometri Difetti di funzionamento dei potenziometri di retroazione A03 Difetti delle molle Difetti di funzionamento delle molle di ritorno automatico A04 Difetti di serraggio Difetti di serraggio dei bulloni della camera a stoppa o dei bulloni del premistoppa che causano perdite di pressione del fluido A05 Difetti di tenuta Difetti di tenuta delle guarnizioni del premistoppa o della camera a stoppa che provocano perdite di fluido A06 Incrostazioni Depositi di materiale di varia natura (polveri, grassi, terreno) che provoca malfunzionamenti dei dispositivi di azionamento. Termostati Elemento Manutenibile: Unità Tecnologica: Impianto di riscaldamento Il termostato di ambiente è un dispositivo sensibile alla temperatura dell'aria che ha la funzione di mantenere, entro determinati Manuale d'uso Pag. 13

17 parametri, la temperatura dell'ambiente nel quale è installato. Il funzionamento del termostato avviene tramite l'apertura e la chiusura di un dispositivo collegato ad un circuito elettrico. MODALITÀ DI USO CORRETTO: Evitare di forzare i dispositivi di comando nel caso di difficoltà di apertura e chiusura; prima di effettuare qualsiasi intervento togliere l'alimentazione elettrica per evitare danni derivanti da folgorazione. Nel caso di usura delle batterie di alimentazione secondaria queste vanno sostituite con altre dello stesso tipo per evitare malfunzionamenti del termostato. ANOMALIE RISCONTRABILI A01 Anomalie delle batterie Difetti di funzionamento delle batterie di alimentazione secondaria A02 Difetti di funzionamento Difetti di funzionamento dovuti ad errori di connessione A03 Difetti di regolazione Difetti di funzionamento dei dispositivi di regolazione e controllo A04 Sbalzi di temperatura Valori della temperatura dell'aria ambiente diversi da quelli di progetto. Tubo multistrato in PEX-AL-PEX Elemento Manutenibile: Unità Tecnologica: Impianto di riscaldamento Il tubo in PEX-AL-PEX è un sistema integrato formato da un doppio strato di polietilene reticolato (realizzato con metodo a silani coestruso) con interposto uno strato di alluminio. Questa tipologia di tubo multistrato può essere utilizzata sia all'interno e sia all'esterno degli edifici e con idonea coibentazione anche negli impianti di riscaldamento, climatizzazione e raffrescamento. Questi tubi presentano notevoli vantaggi derivati dalla leggerezza e dall'indeformabilità; inoltre questi tubi presentano bassissime perdite di carico e possono essere utilizzati in un ampio range di temperature. MODALITÀ DI USO CORRETTO: Il tubo multistrato può essere realizzato con coibentazione termica (realizzata in polietilene espanso a cellule chiuse e privo di CFC e HCFC) che oltre ad incrementare l efficienza energetica dell installazione migliora ulteriormente la ridotta rumorosità degli impianti realizzati con materiali sintetici. In particolare lo strato isolante è facilmente riconoscibile da una pellicola di rivestimento esterna di colore rosso o blu per il tubo da riscaldamento e di colore grigio chiaro per il tubo da raffrescamento. ANOMALIE RISCONTRABILI A01 Alterazioni cromatiche Presenza di macchie con conseguente variazione della tonalità dei colori e scomparsa del colore originario A02 Deformazione Cambiamento della forma iniziale con imbarcamento degli elementi e relativa irregolarità della sovrapposizione degli stessi A03 Difetti ai raccordi o alle connessioni Perdite del fluido in prossimità di raccordi dovute a errori o sconnessioni delle giunzioni. Vaso di espansione chiuso Elemento Manutenibile: Manuale d'uso Pag. 14

18 Unità Tecnologica: Impianto di riscaldamento Il vaso di espansione chiuso è generalmente realizzato in maniera da compensare le variazioni di volume del fluido termovettore mediante variazioni di volume connesse con la compressione di una massa di gas in essi contenuta. Negli impianti a vaso di espansione chiuso l acqua non entra mai in contatto con l atmosfera. Il vaso d espansione chiuso può essere a diaframma o senza diaframma, a seconda che l acqua sia a contatto con il gas o ne sia separata da un diaframma. MODALITÀ DI USO CORRETTO: Ogni due mesi è opportuno controllare eventuali perdite di acqua chiudendo le valvole d'alimentazione per tutto il tempo necessario e controllando il livello dell'acqua nell'impianto. Prima dell'avvio controllare che la valvola d'alimentazione non faccia passare acqua e che la pressione sia quella di esercizio. Con impianto funzionante verificare che la pressione di esercizio sia quella prevista, che l'acqua non circoli nel vaso e non fuoriesca dalle valvole di sicurezza. Verificare che in prossimità dei terminali e delle tubazioni non ci siano perdite di acqua. ANOMALIE RISCONTRABILI A01 Corrosione Corrosione del vaso e degli accessori A02 Difetti di coibentazione Difetti di coibentazione del vaso A03 Difetti di regolazione Difetti di regolazione dei dispositivi di controllo e taratura A04 Difetti di tenuta Difetti di tenuta di tubi e valvole. Valvole motorizzate Elemento Manutenibile: Unità Tecnologica: Impianto di riscaldamento Le valvole motorizzate vengono utilizzate negli impianti di riscaldamento per l'intercettazione ed il controllo della portata dell'acqua ma possono essere utilizzate anche negli impianti di ventilazione e di condizionamento. Generalmente sono azionate da un servocomando che viene applicato sulla testa della valvola che può essere montata sia in posizione verticale che in posizione orizzontale. MODALITÀ DI USO CORRETTO: Verificare la corretta posizione dei servocomandi prima di azionare le valvole; controllare che le guarnizioni siano ben serrate. ANOMALIE RISCONTRABILI A01 Anomalie dei motori Difetti di funzionamento dei motori che muovono le valvole A02 Difetti delle molle Difetti di funzionamento delle molle che regolano le valvole A03 Difetti di connessione Difetti della connessione del motore sulla valvola per cui si verificano malfunzionamenti A04 Difetti di tenuta Difetti di tenuta delle guarnizioni del premistoppa o della camera a stoppa che provocano perdite di fluido A05 Difetti del raccoglitore impurità Difetti di funzionamento del raccoglitore di impurità dovuti ad accumuli di materiale trasportato dalla corrente del fluido A06 Mancanza di lubrificazione Mancanza di lubrificazione delle aste delle valvole e delle parti meccaniche in movimento. Manuale d'uso Pag. 15

19 A07 Strozzatura della valvola Difetti di funzionamento della valvola dovuti ad accumulo di materiale di risulta trasportato dal fluido e non intercettato dal raccoglitore di impurità. Ventilconvettore a cassetta Elemento Manutenibile: Unità Tecnologica: Impianto di riscaldamento I ventilconvettori a cassetta sono costituiti da uno scambiatore di calore (realizzato in rame ed a forma di serpentina) posizionato all'interno di un involucro di lamiera metallica; questo involucro viene posizionato all'interno del controsoffitto da dove provvede alla mandata dell'aria mediante un ventilatore a motore del tipo assiale. MODALITÀ DI USO CORRETTO: Ad inizio della stagione occorre eseguire una serie di verifiche e di controlli ed in particolare: - pulizia del filtro dell'aria; - controllo e pulizia delle batterie con particolare attenzione alla posizione delle alette; - controllo dell'isolamento del motore elettrico; - controllo del corretto senso di rotazione dell'elettro ventilatore. ANOMALIE RISCONTRABILI A01 Accumuli d'aria nei circuiti Accumuli d'aria all'interno dei circuiti che impediscono il corretto funzionamento A02 Anomalia pompa Difetti di funzionamento della pompa evacuazione condensa A03 Difetti di filtraggio Difetti di tenuta e perdita di materiale dai filtri A04 Difetti di funzionamento dei motori elettrici Cattivo funzionamento dei motori dovuto a mancanza improvvisa di energia elettrica, guasti, ecc A05 Difetti di lubrificazione Funzionamento non ottimale per mancanza di lubrificante A06 Difetti di taratura dei sistemi di regolazione Difetti di funzionamento ai sistemi di regolazione e controllo A07 Difetti di tenuta Fughe dei fluidi termovettori in circolazione A08 Fughe di fluidi nei circuiti Fughe dei fluidi nei vari circuiti A09 Rumorosità Eccessivo livello del rumore prodotto durante il funzionamento. CONTROLLI ESEGUIBILI DALL'UTENTE C01 Controllo dispositivi Cadenza: ogni 12 mesi Tipologia: Ispezione a vista Effettuare un controllo generale dei dispositivi di comando dei ventilconvettori; in particolare verificare: -il corretto funzionamento dei dispositivi di comando quali termostato, interruttore, commutatore di velocità; -l'integrità delle batterie di scambio, delle griglie di ripresa e di mandata. Anomalie riscontrabili: 1) Difetti di filtraggio; 2) Difetti di taratura dei sistemi di regolazione; 3) Difetti di tenuta; 4) Fughe di fluidi nei circuiti C02 Controllo tenuta acqua Cadenza: ogni 6 mesi Tipologia: Ispezione a vista Manuale d'uso Pag. 16

20 Controllo e verifica della tenuta all'acqua dei ventilconvettori. In particolare, verificare che le valvole ed i rubinetti non consentano perdite di acqua (in caso contrario far spurgare l'acqua in eccesso). Anomalie riscontrabili: 1) Difetti di tenuta; 2) Fughe di fluidi nei circuiti. Manuale d'uso Pag. 17

21 Impianto di smaltimento acque reflue Unità Tecnologica: L'impianto di smaltimento acque reflue è l'insieme degli elementi tecnici aventi funzione di eliminare le acque usate e di scarico dell'impianto idrico sanitario e convogliarle verso le reti esterne di smaltimento. Gli elementi dell'impianto di smaltimento delle acque reflue devono essere autopulibili per assicurare la funzionalità dell'impianto evitando la formazione di depositi sul fondo dei condotti e sulle pareti delle tubazioni. Al fine di concorre ad assicurare i livelli prestazionali imposti dalla normativa per il controllo del rumore è opportuno dimensionare le tubazioni di trasporto dei fluidi in modo che la velocità di tali fluidi non superi i limiti imposti dalla normativa. ELEMENTI MANUTENIBILI DELL'UNITÀ TECNOLOGICA: Tubazioni in polipropilene (PP) Manuale d'uso Pag. 18

22 Tubazioni in polipropilene (PP) Elemento Manutenibile: Unità Tecnologica: Impianto di smaltimento acque reflue Le tubazioni dell'impianto di smaltimento delle acque provvedono allo sversamento dell'acqua nei collettori fognari o nelle vasche di accumulo se presenti. Possono essere realizzate in polipropilene (PP). Poichè il tubo in polipropilene (PP) è un tubo flessibile, quando caricato, si flette e preme sul materiale circostante; questo genera una reazione nel materiale circostante che controlla la flessione del tubo. L'entità della flessione che si genera può essere limitata dalla cura nella selezione e nella posa del letto e del materiale di riporto laterale. MODALITÀ DI USO CORRETTO: Lo stoccaggio alla luce solare diretta per lunghi periodi unitamente ad alte temperature potrebbe causare deformazioni con effetti sulle giunzioni. Per eliminare questo rischio sono raccomandate le seguenti precauzioni: - limitare l'altezza delle pile di tubi; - proteggere le pile di tubi dalla luce solare diretta e continua e sistemare per permettere il libero passaggio dell'aria attorno ai tubi; - conservare i raccordi in scatole o sacchi fatti in modo tale da permettere il passaggio dell'aria. In ogni caso la decolorazione causata dallo stoccaggio esterno non influisce sulle proprietà meccaniche dei tubi e dei raccordi fatti di PP. Eseguire le operazioni di saldatura in un luogo pulito, protetto dal gelo e con alta umidit à usando l'equipaggiamento di saldatura. ANOMALIE RISCONTRABILI A01 Accumulo di grasso Accumulo di grasso che si deposita sulle pareti dei condotti A02 Difetti ai raccordi o alle connessioni Perdite del fluido in prossimità di raccordi dovute a errori o sconnessioni delle giunzioni A03 Erosione Erosione del suolo all esterno dei tubi che è solitamente causata dall infiltrazione di terra A04 Incrostazioni Accumulo di depositi minerali sulle pareti dei condotti A05 Odori sgradevoli Setticità delle acque di scarico che può produrre odori sgradevoli accompagnati da gas letali o esplosivi e aggressioni chimiche rischiose per la salute delle persone A06 Penetrazione di radici Penetrazione all'interno dei condotti di radici vegetali che provocano intasamento del sistema A07 Sedimentazione Accumulo di depositi minerali sul fondo dei condotti che può causare l ostruzione delle condotte. Manuale d'uso Pag. 19

23 Unità Tecnologica: Impianto elettrico industriale L'impianto elettrico ha la funzione di addurre, distribuire ed erogare energia elettrica. Per potenze non superiori a 50 kw l'ente erogatore fornisce l'energia in bassa tensione mediante un gruppo di misura; da quest'ultimo parte una linea primaria che alimenta i vari quadri delle singole utenze. Dal quadro di zona parte la linea secondaria che deve essere sezionata (nel caso di edifici per civili abitazioni) in modo da avere una linea per le utenze di illuminazione e l'altra per le utenze a maggiore assorbimento ed evitare così che salti tutto l'impianto in caso di corti circuiti. La distribuzione principale dell'energia avviene con cavi posizionati in apposite canalette; la distribuzione secondaria avviene con conduttori inseriti in apposite guaine di protezione (di diverso colore: il giallo-verde per la messa a terra, il blu per il neutro, il marrone-grigio per la fase). L'impianto deve essere progettato secondo le norme CEI vigenti per assicurare una adeguata protezione. ELEMENTI MANUTENIBILI DELL'UNITÀ TECNOLOGICA: Canali in PVC Interruttori magnetotermici Salvamotore Manuale d'uso Pag. 20

24 Canali in PVC Elemento Manutenibile: Unità Tecnologica: Impianto elettrico industriale Le "canalette" sono tra gli elementi più semplici per il passaggio dei cavi elettrici; sono generalmente realizzate in PVC e devono essere conformi alle prescrizioni di sicurezza delle norme CEI (dovranno essere dotate di marchio di qualità o certificate secondo le disposizioni di legge). MODALITÀ DI USO CORRETTO: Le canalizzazioni in PVC possono essere facilmente distinguibili a seconda del colore dei tubi protettivi che possono essere in: - serie pesante (colore nero): impiegati in pavimenti e in tutte quelle applicazioni nelle quali è richiesta una particolare resistenza meccanica; - serie leggera (colore cenere): impiegati in tutte le applicazioni nelle quali non è richiesta una particolare resistenza meccanica. ANOMALIE RISCONTRABILI A01 Deformazione Variazione geometriche e morfologiche dei profili e degli elementi per fenomeni di ritiro quali imbarcamento, svergolamento, ondulazione A02 Fessurazione Formazione di soluzioni di continuità nel materiale con distacco macroscopico delle parti A03 Fratturazione Formazione di soluzioni di continuità nel materiale con o senza spostamento delle parti A04 Non planarità Uno o più elementi possono presentarsi non perfettamente complanari rispetto al sistema. Interruttori magnetotermici Elemento Manutenibile: Unità Tecnologica: Impianto elettrico industriale Gli interruttori magnetotermici sono dei dispositivi che consentono l'interruzione dell'energia elettrica in caso di corto circuito o di corrente superiore a quella nominale di taratura dell'interruttore. Tali interruttori possono essere dotati dei seguenti accessori: - comando a motore carica molle; - sganciatore di apertura; - sganciatore di chiusura; - contamanovre meccanico; - contatti ausiliari per la segnalazione di aperto-chiuso dell'interruttore. Gli interruttori automatici sono identificati con la corrente nominale i cui valori discreti preferenziali sono: A. I valori normali del potere di cortocircuito Icn sono: A. MODALITÀ DI USO CORRETTO: Tutte le eventuali operazioni, dopo aver tolto la tensione, devono essere effettuate con personale qualificato e dotato di idonei dispositivi di protezione individuali quali guanti e scarpe isolanti. Gli interruttori devono essere posizionati in modo da essere facilmente individuabili e quindi di facile utilizzo; la distanza dal pavimento di calpestio deve essere di 17,5 cm se la presa è a parete, di 7 cm se è in canalina, 4 cm se da torretta, cm nei locali di lavoro. I comandi luce sono posizionati in genere a livello maniglie porte. Il comando meccanico dell'interruttore dovrà essere garantito per almeno manovre. Manuale d'uso Pag. 21

25 ANOMALIE RISCONTRABILI A01 Anomalie dei contatti ausiliari Difetti di funzionamento dei contatti ausiliari A02 Anomalie delle molle Difetti di funzionamento delle molle A03 Anomalie degli sganciatori Difetti di funzionamento degli sganciatori di apertura e chiusura A04 Corto circuiti Corto circuiti dovuti a difetti nell'impianto di messa a terra a sbalzi di tensione (sovraccarichi) o ad altro A05 Difetti agli interruttori Difetti agli interruttori magnetotermici e differenziali dovuti all'eccessiva polvere presente all'interno delle connessioni o alla presenza di umidità ambientale o di condensa A06 Difetti di taratura Difetti di taratura dei contattori, di collegamento o di taratura della protezione A07 Disconnessione dell'alimentazione Disconnessione dell'alimentazione dovuta a difetti di messa a terra, di sovraccarico di tensione di alimentazione, di corto circuito imprevisto A08 Surriscaldamento Surriscaldamento che può provocare difetti di protezione e di isolamento. Può essere dovuto da ossidazione delle masse metalliche. Salvamotore Elemento Manutenibile: Unità Tecnologica: Impianto elettrico industriale Il salvamotore è un dispositivo che viene installato per la protezione dei motori da eventuali danni causati da corto circuiti, sbalzi di tensione, ecc. Generalmente è costituito da un interruttore magnetotermico tripolare con taratura regolabile del relè termico variabile da 0,6 fino a 32 A, relè elettromagnetico fisso, con intervento automatico per mancanza di una fase, tensione nominale V c.a. MODALITÀ DI USO CORRETTO: Tutte le eventuali operazioni, dopo aver tolto la tensione, devono essere effettuate con personale qualificato e dotato di idonei dispositivi di protezione individuali quali guanti e scarpe isolanti. Gli interruttori devono essere posizionati in modo da essere facilmente individuabili e quindi di facile utilizzo; la distanza dal pavimento di calpestio deve essere di 17,5 cm se la presa è a parete, di 7 cm se è in canalina, 4 cm se da torretta, cm nei locali di lavoro. I comandi luce sono posizionati in genere a livello maniglie porte. Il comando meccanico dell'interruttore dovrà essere garantito per almeno manovre. ANOMALIE RISCONTRABILI A01 Anomalie dei contatti ausiliari Difetti di funzionamento dei contatti ausiliari A02 Anomalie delle molle Difetti di funzionamento delle molle A03 Anomalie degli sganciatori Difetti di funzionamento degli sganciatori di apertura e chiusura A04 Corto circuiti Corto circuiti dovuti a difetti nell'impianto di messa a terra a sbalzi di tensione (sovraccarichi) o ad altro A05 Difetti agli interruttori Difetti agli interruttori magnetotermici e differenziali dovuti all'eccessiva polvere presente all'interno delle connessioni o alla presenza di umidità ambientale o di condensa. Manuale d'uso Pag. 22

26 A06 Difetti di taratura Difetti di taratura dei contattori, di collegamento o di taratura della protezione A07 Disconnessione dell'alimentazione Disconnessione dell'alimentazione dovuta a difetti di messa a terra, di sovraccarico di tensione di alimentazione, di corto circuito imprevisto A08 Surriscaldamento Surriscaldamento che può provocare difetti di protezione e di isolamento. Può essere dovuto da ossidazione delle masse metalliche. Manuale d'uso Pag. 23

27 Unità Tecnologica: Impianto elettrico L'impianto elettrico, nel caso di edifici per civili abitazioni, ha la funzione di addurre, distribuire ed erogare energia elettrica. Per potenze non superiori a 50 kw l'ente erogatore fornisce l'energia in bassa tensione mediante un gruppo di misura; da quest'ultimo parte una linea primaria che alimenta i vari quadri delle singole utenze. Dal quadro di zona parte la linea secondaria che deve essere sezionata (nel caso di edifici per civili abitazioni) in modo da avere una linea per le utenze di illuminazione e l'altra per le utenze a maggiore assorbimento ed evitare così che salti tutto l'impianto in caso di corti circuiti. La distribuzione principale dell'energia avviene con cavi posizionati in apposite canalette; la distribuzione secondaria avviene con conduttori inseriti in apposite guaine di protezione (di diverso colore: il giallo-verde per la messa a terra, il blu per il neutro, il marrone-grigio per la fase). L'impianto deve essere progettato secondo le norme CEI vigenti per assicurare una adeguata protezione. ELEMENTI MANUTENIBILI DELL'UNITÀ TECNOLOGICA: Contattore Manuale d'uso Pag. 24

28 Contattore Elemento Manutenibile: Unità Tecnologica: Impianto elettrico È un apparecchio meccanico di manovra che funziona in ON/OFF ed è comandato da un elettromagnete. Il contattore si chiude quando la bobina dell'elettromagnete è alimentata e, attraverso i poli, crea il circuito tra la rete di alimentazione e il ricevitore. Le parti mobili dei poli e dei contatti ausiliari sono comandati dalla parte mobile dell'elettromagnete che si sposta nei seguenti casi: - per rotazione, ruotando su un asse; - per traslazione, scivolando parallelamente sulle parti fisse; - con un movimento di traslazione-rotazione. Quando la bobina è posta fuori tensione il circuito magnetico si smagnetizza e il contattore si apre a causa: - delle molle di pressione dei poli e della molla di ritorno del circuito magnetico mobile; - della gravità. MODALITÀ DI USO CORRETTO: Il contattore rende possibile: -interrompere grandi correnti monofase o polifase operando su un ausiliario di comando attraversato da bassa corrente; -garantire sia il servizio ad intermittenza che quello continuo; -realizzare a distanza un comando manuale o automatico per mezzo di cavi di piccola sezione; -aumentare i posti di comando collocandoli vicino all'operatore. Altri vantaggi del contattore sono: la robustezza e l'affidabilità in quanto non contiene meccanismi delicati; è adattabile velocemente e facilmente alla tensione di alimentazione del circuito di comando; in caso di interruzione della corrente assicura, attraverso un comando con pulsanti ad impulso, la sicurezza del personale contro gli avviamenti intempestivi; se non sono state prese le opportune precauzioni, agevola la distribuzione dei posti di arresto di emergenza e di asservimento impedendo la messa in moto dell'apparecchio; protegge il ricevitore dalle cadute di tensione consistenti. ANOMALIE RISCONTRABILI A01 Anomalie della bobina Difetti di funzionamento della bobina di avvolgimento A02 Anomalie del circuito magnetico Difetti di funzionamento del circuito magnetico mobile A03 Anomalie dell'elettromagnete Vibrazioni dell'elettromagnete del contattore dovute ad alimentazione non idonea A04 Anomalie della molla Difetti di funzionamento della molla di ritorno A05 Anomalie delle viti serrafili Difetti di tenuta delle viti serrafilo A06 Difetti dei passacavo Difetti di tenuta del coperchio passacavi A07 Rumorosità Eccessivo livello del rumore dovuto ad accumuli di polvere sulle superfici. Manuale d'uso Pag. 25

29 Unità Tecnologica: Impianto di illuminazione L'impianto di illuminazione consente di creare condizioni di visibilità negli ambienti. L'impianto di illuminazione deve consentire, nel rispetto del risparmio energetico, livello ed uniformità di illuminamento, limitazione dell'abbagliamento, direzionalità della luce, colore e resa della luce. L'impianto di illuminazione è' costituito generalmente da: lampade ad incandescenza, lampade fluorescenti, lampade alogene, lampade compatte, lampade a scariche, lampade a ioduri metallici, lampade a vapore di mercurio, lampade a vapore di sodio e pali per il sostegno dei corpi illuminanti. ELEMENTI MANUTENIBILI DELL'UNITÀ TECNOLOGICA: Dispositivi di controllo della luce (dimmer) Lampade a scarica nei gas Manuale d'uso Pag. 26

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