classificare il comportamento al fuoco delle facciate

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1 Metodi europei per classificare il comportamento al fuoco delle facciate

2 In questa presentazione saranno trattati alcuni dei principali metodi europei focalizzandosi su: - principi del metodo - descrizione generale dello svolgimento delle prove - criteri di valutazione dei risultati

3 Una premessa: ISO e ISO Norme internazionali sulla reazione al fuoco delle facciate In particolare la ISO risulta di particolare interesse in quanto contiene molti degli elementi presenti anche nelle norme europee

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5 120 g/s di propano sono equivalenti a circa 5 MW!

6 I punti chiave della ISO che ritroveremo nelle norme europee sono: - oggetto della prova: IL SISTEMA, NON IL MATERIALE - dimensioni del campione: grande scala - provenienza dell incendio: dall interno dell edificio - potenze termiche coinvolte: dell ordine di centinaia di kw (Nota: la ISO che impiega provini ad L di 2.4 m di altezza e 1.2 m e 0.6 m di larghezza, con un bruciatore regolato a 100 kw è considerato il test di screening per la ISO )

7 UK: La norma BS 8414 parti 1 e 2 Oggetto in prova: parete a L, altezza 8 m, lunghezza del lato maggiore 2.6 m, lunghezza del lato minore 1.5 m Sorgente di accensione Crib, dimensioni 1.5 x 1.5 x 1 m (circa 400 kg di legno)

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10 Prova fallita se: ΔT > 600 C per > 30 s a 50 mm dalla faccia esposta 5 m sopra la camera di combustione entro 15 minuti (propagazione esterna) o se ΔT > 600 C per > 30 s a metà spessore di ogni strato combustibile o cavità 5 m sopra la camera di combustione entro 15 minuti (propagazione interna)

11 BRE, LPS: pongono requisiti supplementari rispetto a quelli sopra riportati

12 GERMANIA DIN (progetto di norma)

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14 Bruciatore: a propano (320 kw) Durata della prova: 20 minuti Dati registrati: -Temperature - Propagazione della fiamma (RHR, FIGRA, THR, TSP, SMOGRA.)

15 Bruciatore: a propano (320 kw) Durata della prova: 20 minuti Dati registrati: -Temperature - Propagazione della fiamma (RHR, FIGRA, THR, TSP, SMOGRA.)

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18 I criteri di accettabilità della prova sono ancora in via di definizione. Comunque, i seguenti comportamenti sono generalmente considerati quali fallimento della prova: - fiamme a 3.5 m sopra la camera di combustione - T > 500 C a 3.5 m sopra la camera di combustione - Durata delle fiamme > 30 s a 3.5 m sopra la camera di combustione - La fiamma si propaga fino alla sommità del campione - Si osserva caduta di pezzi accesi o spenti dopo 90 s dalla estinzione del bruciatore

19 I criteri di accettabilità della prova sono ancora in via di definizione. Comunque, i seguenti comportamenti sono generalmente considerati quali fallimento della prova: - fiamme a 3.5 m sopra la camera di combustione - T > 500 C a 3.5 m sopra la camera di combustione - Durata delle fiamme > 30 s a 3.5 m sopra la camera di combustione - La fiamma si propaga fino alla sommità del campione - Si osserva caduta di pezzi accesi o spenti dopo 90 s dalla estinzione del bruciatore

20 FRANCIA Quadro normativo: IT 249 Le soluzioni costruttive relative alle facciate possono richiedere una valutazione sperimentale da condurre con il metodo LEPIR 2

21 FRANCIA Quadro normativo: IT 249 Le soluzioni costruttive relative alle facciate possono richiedere una valutazione sperimentale da condurre con il metodo LEPIR 2

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23 In sintesi: - 2 crib ( kg) di legno - 30 minuti di prova Richiesto: - non propagazione fino al 2 livello - temperature < 180 C - integrità del rivestimento (ETICS)

24 Un altro esempio: SVEZIA SP 105

25 Combustione innescata da 2 x 30 litri di eptano

26 CONCLUSIONI i metodi illustrati, pur presentando differenze anche notevoli nel set up di prova e nei criteri di valutazione, condividono i principi di base illustrati all inizio della presentazione - in particolare, l enfasi è posta sul SISTEMA e non sul MATERIALE o combinazione di materiali - inoltre, la grande scala viene giudicata essenziale per la significatività della prova, così come il dimensionamento della sorgente di accensione

27 CONCLUSIONI E inoltre da notare che i metodi esaminati non sono ad uno stato di sviluppo iniziale Essi sono stati oggetto di studio estensivo nell ambito della normazione dei vari enti nazionali e/o sono già di uso corrente in più di un paese Tenere in considerazione quanto già studiato da altri ha il vantaggio di definire chiaramente lo scopo di un eventuale lavoro nazionale e di razionalizzare l eventuale attività di prova (ad esempio diminuendo il lavoro sperimentale volontario di cui il filmato nella prossima slide è un esempio)

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29 CONCLUSIONI E chiaro l indirizzo preso dalle principali normative europee Non tenerne conto implica collocarsi al di fuori di orientamenti consolidati

30 CONCLUSIONI L approccio DIN appare piuttosto interessante, per le dimensioni del provino e per l intero set up di prova che lo rendono adatto sia per la prova di sistemi sia complessi che semplici Esso potrebbe essere implementato da apparecchiature e metodi mutuati dalle prove di resistenza al fuoco, sia per avere una base di apparecchiature collaudate, sia per riprodurre alcuni aspetti importanti di un incendio reale (ad es. il progressivo riscaldamento dell intera parete)

31 GRAZIE PER L ATTENZIONE

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