LA MODELLISTICA NELLA VALUTAZIONE DI IMPATTO AMBIENTALE
|
|
- Ilario Salerno
- 5 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 LA MODELLISTICA NELLA VALUTAZIONE DI IMPATTO AMBIENTALE Roberta De Maria SC Rischi Naturali e Ambientali GEAM - La modellistica di dispersione degli inquinanti in atmosfera Torino, 26 settembre 2018
2 ELEMENTI CARATTERIZZANTI LO STUDIO MODELLISTICO In uno Studio di Impatto Ambientale è necessario siano presenti le informazioni relative al modello di dispersione usato e alle specifiche condizioni di applicazione (dominio, risoluzione spaziale e temporale, orografia e uso del suolo, dati meteorologici, dati emissivi, parametrizzazioni, indicatori calcolati per i diversi inquinanti, etc.) che devono essere idonei ad una corretta stima degli impatti prodotti dall opera in studio. COSA FA IL MODELLO DI DISPERSIONE Il modello di dispersione, nota la concentrazione di un inquinante introdotto in atmosfera da una o più sorgenti calcola, in ogni punto definito dall utilizzatore, su un determinato periodo di tempo e alla risoluzione temporale scelta (solitamente 1 ora) le concentrazioni al suolo. I risultati vengono successivamente rappresentati graficamente con curve di isoconcentrazione.
3 ELEMENTI DI VALUTAZIONE IN UNO STUDIO DI IMPATTO SCALA SPAZIALE SCALA TEMPORALE ALTRI ELEMENTI Es. risorse e tempi di calcolo DOMINIO METEOROLOGIA SORGENTI INQUINANTI IL MODELLO DEVE ESSERE IDONEO ALLA SPECIFICA APPLICAZIONE DEFINIZIONE SCENARIO
4 SCALA SPAZIALE microscala (< 1 km) scala locale (< km) scala mesoscala (< km) scala regionale ( km) scala globale (superficie terrestre) SCALA TEMPORALE analisi breve periodo (da pochi min ad alcuni gg) studio episodi critici analisi lungo periodo (stagionali, annuali) valutazioni impatti sul lungo periodo, calcolo indicatori AMBITO TERRITORIALE (DOMINIO) orografia piana, siti semplici orografia complessa aree rurale/urbane DEFINIZIONE SCENARIO METEOROLOGIA condizioni omogenee e stazionarie presenza di inversioni termiche, calme di vento, presenza di aree urbane (isola di calore) INQUINANTI inerti o poco reattivi reattivi gas pesanti o infiammabili SORGENTI puntiformi lineari areali volumetriche N.B. in bibliografia si trovano differenti definizioni per le scale spaziali
5 I MODELLI PIU DIFFUSI In funzione del sistema di riferimento dal quale si osservano gli eventi possiamo distinguere EULERIANI ANALITICI STAZIONARI (GAUSSIANI e IBRIDI) A GRIGLIA LAGRANGIANI A PUFF GAUSSIANI A PARTICELLE
6 MODELLI ANALITICI STAZIONARI GAUSSIANI Modelli piuttosto semplici la concentrazione in un punto ad una certa distanza dall emissione è calcolata inserendo, nella formula analitica che descrive la dispersione, i dati meteorologici ed emissivi ( modelli analitici) Adatti in situazioni omogenee nello spazio e quasi-stazionarie nel tempo l evoluzione temporale del fenomeno dispersivo è descrivibile attraverso una sequenza continua e discreta di scenari la cui durata nel tempo è confrontabile con quella delle concentrazioni medie degli inquinanti in aria (generalmente su base oraria)
7 MODELLI ANALITICI STAZIONARI GAUSSIANI: HP APPLICATIVE Il rateo di emissione delle sorgenti è costante Le variabili meteorologiche e micrometeorologiche risultano costanti nel tempo e nel piano orizzontale Gli inquinanti emessi si possono considerare inerti o poco reattivi Turbolenza nel PBL di tipo non convettivo Il terreno deve essere orograficamente e morfologicamente semplice no discontinuità (area rurale/grande città, interfaccia terra/mare)
8 MODELLI ANALITICI STAZIONARI GAUSSIANI: PRO E CONTRO VANTAGGI: semplicità applicativa necessitano di pochi dati in ingresso. SVANTAGGI: ipotesi applicative restrittive cautela per evitarne l utilizzo in situazioni non coerenti con le ipotesi di base che possono produrre stime non corrette. HA SENSO USARE QUESTI MODELLI???? Sebbene queste ipotesi possano sembrare eccessivamente restrittive rispetto alle condizioni reali, se si accetta un certo grado di approssimazione i risultati che ne derivano possono fornire utili indicazioni conoscitive sul fenomeno di dispersione.
9 MODELLI GAUSSIANI STAZIONARI A PENNACCHIO: QUALCHE INFORMAZIONE La concentrazione in un punto ad una certa distanza dall emissione è calcolato inserendo, nella formula analitica che descrive la dispersione, i dati meteorologici ed emissivi. Il tasso di emissione deve variare lentamente nel tempo in modo da poter essere considerato costante per una cadenza temporale del modello 1 ora Innalzamento pennacchio (plume rise): in relazione alle condizioni di stabilità atmosferica tiene conto di galleggiamento termico (legato alla differenza di temperatura fra fumi e aria esterna) flusso di quantità di moto (legato alla velocità di emissione dei fumi) La descrizione della turbolenza avviene attraverso parametrizzazioni con coefficienti empirici ricavati da campagne sperimentali relazioni di Pasquill-Gifford solitamente usate per camini poco elevati e ambiente rurale, di Briggs per camini elevati. H e z DH f V H g y x
10 MODELLI GAUSSIANI STAZIONARI A PENNACCHIO: PROBLEMI DI VENTO Uno dei limiti più significativi di questi modelli è la trattazione delle calme di vento, dovuta al fatto che la velocità si trova a denominatore nella formula che descrive la dispersione con velocità molto basse, si ottengono concentrazioni che possono essere eccessivamente elevate. Per tale ragione solitamente questi modelli vengono applicati con velocità del vento superiori a 1 m/s. problema in zone ove la percentuale di calme di vento è elevata In assenza di misure o altri dati in quota, non si tiene conto della variazione di direzione con la quota si ipotizza che la direzione a quota camino coincida con quella misurata vicino al suolo e si applicano leggi di potenza che tengono conto della stabilità atmosferica per calcolare la velocità del vento a quota camino. Per una corretta rappresentazione anemologica del sito questo tipo di modelli viene applicato ad aree di calcolo generalmente non superiori a km di lato.
11 MODELLI GAUSSIANI STAZIONARI A PENNACCHIO: INTRODUZIONE MIGLIORIE Per ampliarne il campo di applicazione, i modelli gaussiani spesso sono dotati di moduli in grado di considerare: altri tipi di sorgente sorgenti lineari (arterie stradali), areali (aree industriali) e volumetriche (edifici industriali che emettono inquinanti in una porzione di spazio definita) orografia possiamo usare questi modelli in condizioni orograficamente non particolarmente complesse calme di vento è possibile utilizzare in input dati con velocità del vento inferiori a 1 m/s scia edifici perturbazione indotta dalla scia degli edifici che si verifica quando le sorgenti sono poste sulla sommità di edifici o molto vicine a grandi ostacoli reazioni chimiche semplificate deposizione
12 MODELLI STAZIONARI IBRIDI Presentano un miglioramento rispetto ai modelli gaussiani nella rappresentazione della dispersione turbolenta, in particolare in condizioni di convettività: parametrizzazione della dispersione in funzione dei dati meteorologici che forniscono indicazioni sulla struttura termica e meccanica di bassi strati dell atmosfera superamento del concetto di gaussianicità lungo la verticale, che presenta limitazioni in particolare in condizioni convettive miglioramento della descrizione dell innalzamento del pennacchio
13 RACCOMANDAZIONI NELL USO DI MODELLI GAUSSIANI (IBRIDI E NON) Non sono adatti a simulazioni modellistiche di singoli eventi le ipotesi semplificative applicate rendono poco realistici i risultati ottenuti con simulazioni troppo brevi. E raccomandato l uso su periodi lunghi; va ricordato comunque che, per il calcolo degli indicatori previsti dalla normativa sulla qualità dell aria, sono necessarie simulazioni su base annuale E opportuno che i codici vengano applicati in modalità short term, ossia utilizzando in input serie temporali di dati meteorologici con risoluzione oraria su periodi di almeno un anno L uso di dati meteo aggregati (es. Joint Frequency Functions JFF) per applicazioni di tipo long term dovrebbe essere limitato a valutazioni di tipo qualitativo; infatti con questi dati è problematico il calcolo degli indicatori sul breve periodo (percentili) e non è possibile descrivere emissioni variabili temporalmente Sono modelli adeguati se applicati con opzioni conservative; in casi critici è meglio ricorrere all uso di modelli più complessi.
14 DATI PER MODELLI DISPERSIVI DI TIPO STAZIONARIO 1 punto stazione nel dominio DATI METEOROLOGICI DATI GEOGRAFICI MISURA Stazione al suolo MISURA/DATI DA MODELLO in quota DATI DA MODELLO Stazione virtuale suolo DATI EMISSIVI OROGRAFIA Modello dispersivo USO DEL SUOLO MAPPE DI CONCENTAZIONE
15 ESEMPI DI MODELLI ANALITICI STAZIONARI Emissione da Emissione da GRATUITO MODELLO TIPO SVILUPPATORE sorgente puntiforme SI/NO sorgente lineare SI/NO SI/NO RACCOMANDATO ADMS 5 Quasi- Gaussiano next generation Cambridge Environmental Research Consultants Ltd (UK) Sì Sì No AERMOD Modello Gaussiano EPA Sì Sì Sì U.S. EPA EPA VIC (AUS) ARIA Impact Modello Gaussiano ARIANET S.r.l. (Milano) Sì Si No CTDMPLUS WinDIMULA CALINE 3 Modello Gaussiano Modello Gaussiano Modello Gaussiano EPA Sì No Sì U.S. EPA Other models MAIND S.r.l. ENEA Centro Ricerche Casaccia Sì Sì No (con interfaccia MAIND) EPA No Sì Sì U.S. EPA Other models Elenco non esaustivo; si tratta di una lista di modelli più usati negli studi esaminati in regione Piemonte
16 MODELLI NON STAZIONARI A PUFF Nascono per ovviare alle limitazioni dei modelli gaussiani quando le ipotesi di stazionarietà e omogeneità dei campi meteorologici non sono valide e quando il rateo emissivo è variabile nel tempo L emissione è simulata attraverso il rilascio in diversi istanti temporali di piccoli sbuffi (puff) fra di loro indipendenti. Ogni puff 1 evolve indipendentemente in funzione delle caratteristiche della sorgente all istante di emissione e delle condizioni meteorologiche medie e alla turbolenza che incontrano nel loro spostamento. Per definire il moto del puff e la sua diffusione turbolenta è necessario conoscere, in ogni istante e in ogni punto del dominio tridimensionale, il campo di vento medio e il campo di turbolenza forniti da un preprocessore meteorologico. 1 Il puff ha forma di un ellissoide nel quale la concentrazione dell inquinante è distribuita con andamento gaussiano lungo i tre assi cartesiani
17 MODELLO A PUFF: PRO E CONTRO Necessità di un campo di vento tridimensionale apparente complicazione che però permette di applicare il modello su domini più ampi di quelli usati per i modelli gaussiani Pur avendo una formulazione gaussiana del puff, ha la possibilità di variarne la direzione di trasporto dello spazio e nel tempo tuttavia, in condizioni di forti disomogeneità meteorologiche una sola traiettoria che descrive il moto del baricentro del puff non è sufficiente a descrivere quanto succede in altri punti del puff, specie se questo ha raggiunto dimensioni considerevoli si è introdotto lo splitting del puff (divisione in puff più piccoli) Questi codici sono dotati di meccanismi quali: interazione del puff con gli edifici prossimi alla sorgente trattazione orografia descrizione di sorgenti puntuali, lineari, areali trattazione della deposizione secca e umida alcune reazioni chimiche in forma semplificata
18 MODELLI LAGRANGIANI A PARTICELLE Sono gli strumenti più avanzati per la descrizione della dispersione in atmosfera di inquinanti inerti. L emissione è simulata attraverso il rilascio in diversi istanti temporali di particelle fittizie che rappresentano porzioni dell inquinante. Ogni particella è dotata di massa propria e volume trascurabile e interagisce con l ambiente muovendosi nel campo di vento e di turbolenza. Il modello segue la traiettoria di ogni particella, mantenendo traccia della sorgente che l ha prodotta e l informazione sull inquinante. La concentrazione in una cella del dominio 3D di calcolo viene calcolata contando il numero di particelle presenti nella cella in un certo istante. vento P(x,y,z;t) Vale per ogni singola specie considerata e ogni singola sorgente
19 MODELLI LAGRANGIANI A PARTICELLE: PRO E CONTRO Necessitano di un campo di vento e di turbolenza tridimensionale migliore è la descrizione della turbolenza atmosferica, maggiore sarà la capacità del modello di rappresentare la dispersione Sono in grado di lavorare in condizioni orografiche e meteorologiche complesse (es. brezze, calme di vento) Più è elevato il numero di particelle e minori sono gli step temporali di emissione, migliore sarà la descrizione della realtà emissiva il limite al dettaglio di questa descrizione è dato dalle risorse e tempi di calcolo che, fino a non molto tempo fa, hanno limitato l uso di questi modelli a simulazioni di breve periodo (episodi) Le scale di applicazione vanno dalla scala locale alla mesoscala Possono trattare la deposizione secca e umida, decadimento radioattivo Alcuni studi sono stati fatti per inserire la trattazione di reazioni chimiche semplificate
20 ESEMPI DI MODELLI LAGRANGIANI A PUFF E A PARTICELLE Emissione da Emissione da Gratuito Modello Tipo Sviluppatore sorgente puntiforme SI/NO sorgente lineare SI/NO SI/NO Raccomandato CALPUFF Puff Gaussiani Atmospheric Studies Group at TRC, USA Sì Sì Sì U.S. EPA EPA VIC (AUS) SPRAY Lagrangiano a particelle ARIANET- ISAC CNR TO Sì Sì No AUSTAL2000 Lagrangiano a particelle TALuft (Technical Istructions on Air Quality) Sì Sì Sì German Federal Environmental Agency UBA Elenco non esaustivo; si tratta di una lista di modelli più usati negli studi esaminati in regione Piemonte
21 MODELLI EULERIANI A GRIGLIA Risoluzione numerica dell equazione di diffusione dell inquinante emesso nel dominio tridimensionale di calcolo suddiviso in griglie Meteorologia fornita da modelli meteorologici tridimensionali Descrizione delle sorgenti meno accurata rispetto ai lagrangiani a particelle nei modelli a griglia il termine di sorgente è diluito immediatamente sul volume della cella che, per esigenze computazionali, non può avere dimensioni troppo ridotte Indispensabili quando si vogliano trattare le trasformazioni chimiche in atmosfera (Chemical Transport Models, CTM) meccanismi chimici che descrivono un certo numero di reazioni fra specie singole o aggregate Le scale di applicazione tipiche di questi modelli, in particolare se viene attivata la trattazione della chimica, vanno dalla mesoscala fino alla scala continentale. Per la complessità della trattazione chimica richiedono significative risorse e tempi di calcolo. Il loro utilizzo è fondamentale per la Valutazione della Qualità dell Aria prevista dalla normativa vigente. Esempi: CAMx, CALGRID, CHIMERE, FARM
22 Campo meteorologico 3D DATI PER MODELLI DISPERSIVI DI TIPO COMPLESSO DATI EMISSIVI DATI GEOGRAFICI DATI METEOROLOGICI MISURA Stazioni al suolo/quota DATI DA MODELLO Stazioni virtuali suolo/quota Modello dispersivo 3D Modulo per le condizioni al contorno DATI DI QUALITA Postelaborazione 22 DELL ARIA
23 I MODELLI METEOROLOGICI Necessari per l applicazione di modelli dispersivi tridimensionali (a puff, lagrangiani a particelle, euleriani a griglia) I loro risultati possono essere utilizzati per estrarre i dati di ingresso (dati calcolati in corrispondenza del punto emissivo) per i modelli gaussiani
24 I MODELLI METEOROLOGICI DIAGNOSTICI applicati dalla scala locale (10-20 km) a quella regionale sono in grado di integrare informazioni meteorologiche di tipo diverso (dati osservati o prodotti da sistemi di analisi e modelli numerici) per produrre un analisi su un grigliato 3D di tutti i parametri atmosferici necessitano di un modulo micrometeorologico per stimare le grandezze descrittive della turbolenza nei bassi strati dell atmosfera i modelli più usati sono i mass-consistent (risolvono l equazione di conservazione della massa) es. CALMET, MINERVE, etc. PROGNOSTICI applicati dalla scala locale (10-20 km) a quella regionale e continentale prevedono l evoluzione nello spazio e nel tempo dei principali campi meteorologici attraverso l integrazione delle equazioni della fluidodinamica, riproducendo esplicitamente o tramite parametrizzazioni i fenomeni atmosferici nel dominio di calcolo applicazione più complessa rispetto a quella dei preprocessori tridimensionali es. RAMS, WRF, MM5, etc.
25 REQUISITI E DATI DI INGRESSO PER L APPLICAZIONE DEI MODELLI METEO-DISPERSIVI
26 DOMINIO DI CALCOLO DIMENSIONI ORIZZONTALI Deve includere le sorgenti di interesse e le relative ricadute. Con modelli gaussiani deve essere commisurato con l area di rappresentatività della misura anemologica e con l orografia della zona (in generale 10 km, max 20 km con orografia piana). Nel caso dei modelli tridimensionali le eventuali limitazioni sono legate soprattutto ai tempi di calcolo e alla dimensione dei file prodotti. Il dominio del preprocessore meteorologico è preferibile abbia dimensioni maggiori del domino di calcolo delle concentrazioni specie in orografia molto complessa ESTENSIONE VERTICALE DOMINIO (modelli 3d) Deve includere adeguatamente i fenomeni di dispersione, in particolare per le sorgenti puntuali (es. risalita del pennacchio per emissioni molto calde) e le caratteristiche orografiche del dominio.
27 DOMINIO DI CALCOLO RISOLUZIONE ORIZZONTALE Adeguata descrizione delle caratteristiche orografiche del domino e delle concentrazioni nei pressi dei recettori individuati, bilanciando questo parametro con tempi di calcolo ragionevoli. Il grigliato di calcolo è solitamente regolare nel piano orizzontale; alcuni modelli permettono di definire nel dominio aree a risoluzione variabile per il calcolo delle concentrazioni (ad esempio ADMS). Per i modelli 3D la risoluzione verticale è maggiore in prossimità del suolo con spaziatura dei livelli di calcolo crescente verso l alto, per meglio descrivere i fenomeni che influenzano la dispersione degli inquinanti nella zona dove si svolgono le attività umane. A meno che si tratti di simulazioni a microscala, il primo livello è generalmente collocato a 10 m dal suolo.
28 DURATA SIMULAZIONE, RECETTORI, INQUINANTI DURATA E RISOLUZIONE TEMPORALE Deve permettere il calcolo degli indicatori sul breve e lungo periodo previsti dalla normativa vigente le simulazioni avranno quindi generalmente durata annuale e risoluzione temporale oraria POSIZIONAMENTO RECETTORI Considerare quelli che si trovano nelle immediate vicinanze della sorgente e, comunque, quelli ritenuti particolarmente sensibili (es. ospedali, scuole, residenze per anziani). Per taluni modelli gaussiani le coordinate dei recettori vanno indicate preliminarmente alla realizzazione del run INQUINANTI Tenere conto di: Normativa di riferimento Quantità di sostanza emessa Specificità dell attività produttiva per sostanze non normate Rischi specifici
29 DATI IN INGRESSO OROGRAFIA Modello digitale del terreno (DTM) che fornisca le quote altimetriche del sito con risoluzione pari alla risoluzione orizzontale del grigliato di calcolo del modello dispersivo/meteorologico. Deve essere tanto maggiore quanto più è orograficamente complesso il territorio Se si prevede di utilizzare un modello alla microscala, un modello che tratti i canyon stradali o si debba tenere conto degli edifici circostanti la sorgente, è necessario descrivere la posizione e le dimensioni orizzontali e verticali dei vari ostacoli all interno del dominio di calcolo. USO DEL SUOLO Classe prevalente di uso del suolo (es. area urbana o rurale) per modelli gaussiani uso del suolo su grigliato suddiviso per classi di aggregazione riconosciute dal modello e ad una risoluzione pari a quella del grigliato di calcolo orizzontale modelli 3D meteorologici/dispersivi
30 DATI IN INGRESSO: EMISSIONI Sorgenti puntuali singole o multiple emissioni da camino degli impianti industriali Dati necessari: posizione, altezza, diametro, temperatura, velocità uscita fumi, concentrazione Sorgenti lineari emissioni da traffico sui tratti stradali Dati necessari: struttura rete viaria, dimensione e composizione parco circolante (tipologia veicoli, cilindrata, età, combustibile), caratteristiche circolazione (regime marcia, velocità media veicoli), fattori emissione degli inquinanti Sorgenti areali e volumetriche emissioni di sorgenti con distribuzione continua nel territorio (area industriale, comparto emissivo) Dati necessari: informazioni disponibili per le sorgenti considerate; disaggregazione inventario emissioni Le sorgenti considerate possono avere caratteristiche costanti nel tempo o variabili (modulazione temporale)
31 SORGENTI EMISSIVE: TIPOLOGIA Sorgenti puntuali singole o multiple emissioni da camino degli impianti industriali Dati necessari: posizione, altezza, diametro, temperatura, velocità uscita fumi, concentrazione Sorgenti lineari emissioni da traffico sui tratti stradali Dati necessari: struttura rete viaria, dimensione e composizione parco circolante (tipologia veicoli, cilindrata, età, combustibile), caratteristiche circolazione (regime marcia, velocità media veicoli), fattori emissione degli inquinanti Sorgenti areali e volumetriche emissioni di sorgenti con distribuzione continua nel territorio (area industriale, comparto emissivo) Dati necessari: informazioni disponibili per le sorgenti considerate; disaggregazione inventario emissioni Le sorgenti considerate possono avere caratteristiche costanti nel tempo o variabili (modulazione temporale)
32 SORGENTI EMISSIVE: INVENTARIO EMISSIONI Raccolta di emissioni disaggregate per: unità territoriale (comune, provincia, regione) attività (produzione energia, trasporti, allevamenti) periodo di tempo (anno, mese, ora) combustibile utilizzato (benzina, gasolio, metano) tipo inquinante (NO x, CO, etc.) tipo emissioni (puntuali, diffuse, lineari) Deve contenere informazioni riguardanti: stime emissioni per diverse sorgenti, considerando il singolo contributo alle emissioni complessive per inquinante area geografica coperta riferimento temporale dati su popolazione, sviluppo, economia metodologia usata per tipo di categoria
33 SORGENTI EMISSIVE: INVENTARIO EMISSIONI Regione Piemonte mette a disposizione sul portale Sistema Piemonte all indirizzo le informazioni riguardanti le sorgenti emissive presenti sul territorio regionale (IREA, Inventario Regionale delle Emissioni in Atmosfera) In IREA sono presenti le stime emissive, espresse in t/anno, per l'ultimo anno disponibile (2013) calcolate, a livello comunale, sul territorio piemontese dal sistema INEMAR (INventario EMissioni Aria). Le stime effettuate riguardano le sorgenti classificate secondo la nomenclatura SNAP (Selected Nomenclature for Air Pollution, che classifica le sorgenti in macrosettori, settori e categorie) e si riferiscono agli inquinanti: metano (CH 4 ), monossido di carbonio (CO), anidride carbonica (CO 2 ), protossido di azoto (N 2 O), ammoniaca (NH 3 ), composti organici volatili non metanici (NMVOC), ossidi di azoto (NO x ), biossido di zolfo (SO 2 ), polveri fini di diametro 10µm (PM10), polveri fini di diametro 2.5µm (PM2.5).
34 SORGENTI EMISSIVE: INVENTARIO EMISSIONI MACROSETTORI 1. Centrali elettriche, cogenerazione, teleriscaldamento 2. Impianti combustione non industriali (commerciali, residenziali) 3. Combustione industriale 4. Processi produttivi 5. Estrazione e distribuzione combustibili fossili 6. Uso solventi 7. Trasporto su strada 8. Altre sorgenti mobili e macchinari 9. Trattamento rifiuti 10. Agricoltura 11. Natura
35 PREPROCESSORE EMISSIONI INVENTARIO EMISSIONI Cartografia di base Disaggregazione spaziale Tematismi Profili di modulazione temporale Modulazione temporale Emission Manager EMGR Profili di speciazione Speciazione (modelli fotochimici) Emissioni orarie, grigliate, speciate Input ai modelli
36 DATI IN INGRESSO: DATI METEOROLOGICI Per modelli analitici stazionari sono necessari: 1 anno di dati orari di velocità e direzione vento presso un punto di misura interno al dominio rappresentativo delle condizioni esistenti presso la sorgente; 1 anno di dati orari di temperatura; 1 anno di dati relativi a parametri diversi in funzione degli algoritmi presenti nel modello per il calcolo della turbolenza atmosferica (copertura nuvolosa, flusso di calore sensibile, altezza del boundary layer, umidità relativa, radiazione solare globale e netta, classi di stabilità di Pasquill, etc.).
37 Per i pre-processori tridimensionali sono necessari: velocità e la direzione vento; temperatura dell aria; umidità relativa; pressione atmosferica; radiazione solare globale; copertura nuvolosa; ceiling height (altezza della base delle nubi al di sopra della superficie terrestre); precipitazioni. DATI IN INGRESSO: DATI METEOROLOGICI Ulteriori dati possono essere necessari per modelli specifici e/o applicazioni particolari I dati possono essere rappresentati da misure e/o analisi da modelli a scala maggiore al suolo e in quota (es. profili verticali di VV, DV, T, UR, P); la necessità o opportunità di usare un numero minore o maggiore di stazioni al suolo e in quota dipende dalla specifica applicazione, dal contesto orografico, dalla disponibilità e rappresentatività spaziale dei dati
38 DATI METEOROLOGICI: FONTE ARPA PIEMONTE Arpa Piemonte gestisce una rete automatica regionale costituita da oltre 400 stazioni di rilevamento e in teletrasmissione in tempo reale. I dati, validati automaticamente, hanno aggregazione mensile, giornaliera, oraria e sub-oraria.
39 DATI METEOROLOGICI: FONTE ARPA PIEMONTE Sono disponibili anche dati al suolo e in quota estratti dai risultati della simulazione modellistica a scala regionale che Arpa realizza annualmente ad una risoluzione orizzontale di 4 km e 16 livelli verticali direzione e velocità vento (10 m) altezza di rimescolamento (H mix ) lunghezza di Monin Obukhov (L) classi di stabilità PGT flusso di calore sensibile (QH) temperatura (10 m) radiazione solare globale velocità di frizione (u*) velocità di scala convettiva (w*) albedo, z0 e Bowen Per richieste: info.meteo@arpa.piemonte.it
40 MODULI PER LA TRATTAZIONE DI ALCUNE REAZIONI CHIMICHE Alcuni possibili approcci per la stima di reazioni chimiche: semplici correlazioni fra emissioni di NO x e concentrazioni di NO 2 set di reazioni che coinvolgono NO, NO 2, O 3 e idrocarburi due differenti schemi presenti in CALPUFF in grado di trattare la conversione di SO 2 a solfato e la conversione di NO x a nitrato, nonché (in uno dei due meccanismi) i processi di conversione di NO ed NO 2.
41 RAPPRESENTAZIONE DELL USCITA DEL MODELLO DISPERSIVO
42 ESPRESSIONE DEI RISULTATI MAPPE SECONDO GLI INDICATORI DA NORMATIVA Permettono di evidenziare, per ogni inquinante, gli eventuali superamenti dei limiti sia nel caso della singola sorgente di nuova realizzazione sia considerando il fondo locale esistente (impatto cumulato). Nel caso di concentrazioni molto elevate possono essere utili le rappresentazioni del numero di superamenti del limite (ad esempio su base annuale) La sovrapposizione delle mappe di concentrazione a layer cartografici evidenzia la distribuzione spaziale degli inquinanti in relazione alle specificità territoriali (localizzazione della sorgente, presenza di aree edificate, recettori, orografia complessa) Le mappe relative ai massimi, anziché ai percentili, degli indicatori sul breve termine (medie orarie, giornaliere) permettono di evidenziare eventuali criticità CONCENTRAZIONI PRESSO I SINGOLI RECETTORI E opportuno prevedere l estrazione, presso le coordinate del recettore, delle concentrazioni simulate e la loro successiva elaborazione in modo da calcolare per questi punti i valori degli indicatori previsti dalla normativa. Un tipo di rappresentazione utile può essere anche la distribuzione di frequenza delle concentrazioni orarie stimate presso i recettori.
43 POST ELABORAZIONI SPECIFICHE ES. STIMA DELLE CONCENTRAZIONI DI NO 2 DA NO x In assenza di specifiche routine di calcolo e in alternativa all approccio cautelativo che ipotizza la totale conversione degli ossidi di azoto in biossido, le concentrazioni di NO 2 possono essere descritte facendo ricorso a post elaborazioni; a titolo di esempio: calcolo delle concentrazioni di NO 2 a partire da quelle di NO x e di O 3, tenendo conto dell intensità della radiazione solare e della temperatura dell aria relazione semiempirica per la stima del tasso di ossidazione del monossido di azoto nei pennacchi delle centrali elettriche, tenendo conto della distanza sottovento e della concentrazione di ozono in atmosfera relazioni semiempiriche che descrivono l andamento della frazione di NO2 in funzione delle concentrazioni di NO x, determinabili attraverso le serie orarie misurate presso una stazione di monitoraggio.
44 SCENARIO CUMULATO Descrive, rispetto ad uno stato emissivo e di qualità dell aria esistente, la variazione delle concentrazioni atmosferiche per gli inquinanti emessi da una o più sorgenti di nuova installazione o già esistenti ma per le quali si prospetta una modifica dei quantitativi di sostanze introdotte in aria, finalizzando il tutto ad una verifica del rispetto dei limiti previsti dalla legislazione agli impatti prodotti dalle nuove sorgenti vanno sommate le concentrazioni in atmosfera rilevate dal quadro ambientale attuale. Per descrivere correttamente il quadro attuale si può far riferimento a: risultati di simulazioni modellistiche (ad es. i dati delle simulazioni prodotte da Arpa Piemonte a scala regionale e risoluzione spaziale di 4 km ) dati di qualità dell aria acquisiti presso una stazione di misura ritenuta rappresentativa dell intero dominio di calcolo informazioni da altri studi per inquinanti non normati
45 SCENARIO CUMULATO Valutazione corretta: le concentrazioni orarie di fondo, riferite allo stesso periodo temporale della simulazione, devono essere sommate alle concentrazioni orarie risultanti dal modello, per poi procedere ad un nuovo calcolo degli indicatori di qualità dell aria. Nel caso in cui questa metodologia non fosse possibile si ricorre a calcoli alternativi che permettano di stimare al meglio, e in termini cautelativi, l impatto cumulato.
Valutazione dell impatto sull atmosfera ed ottimizzazione delle attività di controllo di inceneritori con l ausilio di modelli numerici
Valutazione dell impatto sull atmosfera ed ottimizzazione delle attività di controllo di inceneritori con l ausilio di modelli numerici WORKSHOP I controlli di Arpa agli impianti di incenerimento dei rifiuti
Dettagli7 VALUTAZIONE DELLA DIFFUSIONE DEGLI INQUINANTI DI ORIGINE INDUSTRIALE NELLA ZONA DI CERASOLO AUSA IN PROVINCIA DI RIMINI
7 VALUTAZIONE DELLA DIFFUSIONE DEGLI INQUINANTI DI ORIGINE INDUSTRIALE NELLA ZONA DI CERASOLO AUSA IN PROVINCIA DI RIMINI 7.1 Introduzione I modelli sono uno strumento per la valutazione della qualità
Dettagli3.2. Individuazione dell area di interesse ai fini della modellistica diffusionale
Capitolo 3 Caratterizzazione delle sorgenti pag. 53 3.2. Individuazione dell area di interesse ai fini della modellistica diffusionale 3.2.1. Metodologia di individuazione dell area Ai fini dell individuazione
Dettagli18 gennaio luglio 2007
Progetto A.G.I.R.E. POR: Trasferimento di conoscenze e protocolli operativi finalizzati al controllo delle emissioni in atmosfera, al monitoraggio di qualità dell aria e alla modellistica di diffusione
DettagliEcomondo 2013 Applicazione di un modello lagrangiano a particelle per la dispersione degli odori per superare i limiti di CALPUFF.
Ecomondo 2013 Applicazione di un modello lagrangiano a particelle per la dispersione degli odori per superare i limiti di CALPUFF Alice Mantovani Applicazione di un modello lagrangiano a particelle per
DettagliModelli Lagrangiano Puff
Modelli di Dispersione degli Inquinanti in Aria 2011 Parte 4 Modelli Lagrangiano Puff dott. Roberto Sozzi dott. Andrea Bolignano La Filosofia di un Modello Lagrangiano Puff. Ogni emissione(continua o discontinua)
DettagliDalla scala regionale alla microscala: accoppiamento di un modello fotochimico euleriano a un modello gaussiano di dispersione atmosferica
Dalla scala regionale alla microscala: accoppiamento di un modello fotochimico euleriano a un modello gaussiano di dispersione atmosferica P. Brotto 1, F. Cassola 1, M. Burlando 3, A. Mazzino 2, Paolo
DettagliMODELLI DI VALUTAZIONE DELLA QUALITÀ DELL'ARIA IMPIANTO TERMOVALORIZZATORE DI SAN VITTORE DEL LAZIO
MODELLI DI VALUTAZIONE DELLA QUALITÀ DELL'ARIA IMPIANTO TERMOVALORIZZATORE DI SAN VITTORE DEL LAZIO 1. INQUADRAMENTO TERRITORIALE E METEOROLOGICO Il termovalorizzatore di san Vittore del Lazio si trova
DettagliLO STUDIO DELLE SORGENTI DI INQUINAMENTO ATMOSFERICO NEL TERRITORIO CIRCOSTANTE LA CENTRALE TERMOELETTRICA TORINO NORD
LO STUDIO DELLE SORGENTI DI INQUINAMENTO ATMOSFERICO NEL TERRITORIO CIRCOSTANTE LA CENTRALE TERMOELETTRICA TORINO NORD Roberta De Maria SC Rischi Naturali e Ambientali LA CENTRALE TORINO NORD Nell ambito
DettagliIREAWEB Piemonte. Inventario Regionale delle Emissioni in Atmosfera. Milano, 14 maggio 2010
IREAWEB Piemonte Inventario Regionale delle Emissioni in Atmosfera FRANCESCO MATERA - REGIONE PIEMONTE SETTORE RISANAMENTO ACUSTICO, ELETTROMAGNETICO E ATMOSFERICO Inventario Regionale Emissioni in Atmosfera
DettagliANALISI DELL IMPATTO DELLE DIVERSE FONTI DI INQUINAMENTO SUL TERRITORIO BRESCIANO. IL RUOLO DEL TELERISCALDAMENTO
ANALISI DELL IMPATTO DELLE DIVERSE FONTI DI INQUINAMENTO SUL TERRITORIO BRESCIANO. IL RUOLO DEL TELERISCALDAMENTO PM10 PM2.5 Emissioni di NO x del riscaldamento residenziale (t/a) Ripartizione % delle
DettagliAGGIORNAMENTO SULLO STATO DELLA QUALITA DELL ARIA NEL COMUNE DI BRESCIA. Inquinamento da PM10, PM2,5. Dicembre 2015
AGGIORNAMENTO SULLO STATO DELLA QUALITA DELL ARIA NEL COMUNE DI BRESCIA Inquinamento da PM10, PM2,5 Dicembre 2015 Area Tutela Ambientale Sostenibilità Verde e Protezione Civile Comune di Brescia Via Marconi,
DettagliSorgenti emissive. Caratterizzazione delle sorgenti. Strumenti di misura. Inventari Stime Letteratura. Definizione delle emissioni
Sorgenti emissive Caratterizzazione delle sorgenti Strumenti di misura Inventari Stime Letteratura Definizione delle emissioni Caratterizzazione meteo ( ) Misure sito-specifiche Misure di superficie Reti
DettagliInventario delle Emissioni in Atmosfera
Stima delle emissioni in atmosfera a scala locale IREA PIEMONTE - Inventario Regionale delle Emissioni in Atmosfera REGIONE PIEMONTE SETTORE DB10.04 - RISANAMENTO ACUSTICO, ELETTROMAGNETICO E ATMOSFERICO
Dettagli1 DATI METEOROLOGICI DELLA PROVINCIA DI RIMINI PER L ANNO 2004
1 DATI METEOROLOGICI DELLA PROVINCIA DI RIMINI PER L ANNO 2004 Le condizioni meteorologiche condizionano fortemente la qualità dell aria di un territorio: infatti occorre ricordare che la concentrazione
DettagliCONCENTRAZIONE DI MONOSSIDO DI CARBONIO NELL ARIA AMBIENTE
CONCENTRAZIONE DI MONOSSIDO DI CARBONIO NELL ARIA AMBIENTE Il monossido di carbonio è un inquinante da traffico caratteristico delle aree urbane a circolazione congestionata. CLASSIFICAZIONE TEMA SOTTOTEMA
DettagliCome migliorare l aria che respiriamo. Liceo Einstein 26 gennaio 2008
Pianeta 3000 Il Corso di Studi in Ingegneria per l Ambiente e il Territorio del Politecnico di Milano incontra i Licei Come migliorare l aria che respiriamo Prof. Giorgio Guariso giorgio.guariso@polimi.it
DettagliModelli per la qualità dell aria
Modelli per la qualità dell aria Giovanni Bonafè ARPA SIM Emilia Romagna Bologna, 6 aprile 006 Bologna, 6 aprile 006 applicaione dei modelli di QA valutaione di QA in one sena misure (valutaione preliminare,
Dettagli(Elaborazioni grafiche a cura di G. Bonafè - ARPA - SIMC)
Elaborazione dati della qualità dell aria Provincia di Ravenna - Rapporto 21 3 - LE CONDIZIONI METEOROLOGICHE NEL TERRITORIO DELLA PROVINCIA DI RAVENNA (Elaborazioni grafiche a cura di G. Bonafè - ARPA
DettagliStrumenti per la valutazione della Qualità dell Aria
Strumenti per la valutazione della Qualità dell Aria ARPA PIEMONTE Dipartimento Sistemi Previsionali Comune di Torino 10 febbraio 2017 MODELLISTICA DISPERSIVA Il sistema modellistico in uso presso Arpa
DettagliLa zonizzazione del territorio ai fini della valutazione della qualità dell aria ambiente e strumenti per la valutazione della QA
DATI E INFORMAZIONI DI INTERESSE AMBIENTALE E TERRITORIALE Prima sessione: DATI E INFORMAZIONI INERENTI LO STATO DELL AMBIENTE La zonizzazione del territorio ai fini della valutazione della qualità dell
DettagliQuesti indicatori sono stati elaborati in relazione al territorio della Provincia di Ravenna.
3 - LE CONDIZIONI METEOROLOGICHE NEL TERRITORIO DELLA PROVINCIA DI RAVENNA (Elaborazioni grafiche a cura di G. Bonafè - ARPA - SIMC) 3.1 - Gli indicatori meteorologici per lo studio della qualità dell
Dettagli18 gennaio luglio 2007
Progetto A.G.I.R.E. POR: Trasferimento di conoscenze e protocolli operativi finalizzati al controllo delle emissioni in atmosfera, al monitoraggio di qualità dell aria e alla modellistica di diffusione
DettagliINQUINAMENTO ATMOSFERICO URBANO E TRAFFICO VEICOLARE Problematiche attuali e prospettive future S. CERNUSCHI
INQUINAMENTO ATMOSFERICO URBANO E TRAFFICO VEICOLARE Problematiche attuali e prospettive future S. CERNUSCHI INQUINANTI ATMOSFERICI Primari emessi come tali dalle sorgenti CO 2, CH 4, N 2 O SO 2 CO COV
DettagliIl sistema modellistico NINFA per la qualità dell aria
Il sistema modellistico NINFA per la qualità dell aria Michele Stortini ARPA-SIM Il sistema NINFA Modello di qualità dell aria= modello di chimico e di trasporto + modello meteorologico + moduli di interfaccia
DettagliImpianto: GENERATION 3.0 S.r.l. Via Terrenato n Carré (Vicenza) Data: 25 ottobre Autori: Dr. Luca Tonello
Progetto: MODELLAZIONE PROGNOSTICA DEL TRASPORTO AEREO E DISPERSIONE INQUINANTI DALLE EMISSIONI Impianto: GENERATION 3.0 S.r.l. Via Terrenato n 10 12 18 36010 Carré (Vicenza) Data: 25 ottobre 2017 Autori:
DettagliCommittente: Petracchin p.i. Alfredo Via Eraclea Padova. Data: 29 novembre Autori: Dr. Luca Tonello
Progetto: Zincatura Nazionale MODELLAZIONE PROGNOSTICA DEL TRASPORTO AEREO E DISPERSIONE INQUINANTI DALLE EMISSIONI DI UN COGENERATORE Committente: Petracchin p.i. Alfredo Via Eraclea 48 35142 Padova Località:
Dettagli4.2 Sintesi delle emissioni
PROVINCIA DI 4.2 Sintesi delle emissioni Nelle figure che seguono sono riportate alcune elaborazioni di sintesi ricavate dall inventario delle emissioni in atmosfera costruito per la provincia di Ferrara
DettagliSEZIONE ARIA ARPA VALLE D AOSTA SEZIONE ARIA SETTORE QUALITA DELL ARIA MODELLISTICA E METEOROLOGIA CONTRIBUTI DELLE FONTI EMISSIVE
Regione Autonoma Valle d'aosta Agenzia Regionale per la Protezione dell'ambiente Région Autonome Vallée d'aoste Agence Régionale pour la Protection de l'environnement loc. Grande Charrière 44 11020 Saint
DettagliValutazione dell impatto sulla qualità dell aria per diversi scenari di utilizzo della biomassa per scopi energetici.
Valutazione dell impatto sulla qualità dell aria per diversi scenari di utilizzo della biomassa per scopi energetici. Enel Ingegneria e Ricerca Obiettivo Obiettivo dello studio è la valutazione dell impatto
DettagliUso di Big data in Epidemiologia ambientale ed occupazionale. Progetto BEEP ATTIVITÁ 3.1.
Uso di Big data in Epidemiologia ambientale ed occupazionale Progetto BEEP ATTIVITÁ 3.1. Protocollo operativo per la determinazione di mappe di concentrazione di inquinanti atmosferici e di parametri meteorologici
DettagliRisultati di uno studio multi-sorgente della qualità dell aria nell area urbana della Spezia tramite modello numerico diffusionale
Risultati di uno studio multi-sorgente della qualità dell aria nell area urbana della Spezia tramite modello numerico diffusionale Nell autunno 2016 l Amministrazione comunale della città della Spezia
DettagliIl sistema modellistico NINFA2015 per la qualità dell aria
Il sistema modellistico NINFA2015 per la qualità dell aria Michele Stortini CTR Qualità dell aria, Arpa Emilia-Romagna Ottobre 2015 Novità nella versione NINFA2015 NINFA (Network dell Italia del Nord per
DettagliINVENTARIO REGIONALE DELLE EMISSIONI IN ATMOSFERA (IREA)
DATI E INFORMAZIONI DI INTERESSE AMBIENTALE E TERRITORIALE Seconda edizione INVENTARIO REGIONALE DELLE EMISSIONI IN ATMOSFERA (IREA) Daniela Rampone Simona Costamagna CSI-Piemonte Direzione Ambiente e
DettagliBollettino Quotidiano
Bollettino Quotidiano Giorno di riferimento: Autore: E-mail: craria@arpalazio.it Responsabile: Dr. Roberto Sozzi 4 novembre 2011 Indice 1 Premessa 2 2 Situazione meteorologica 3 2.1 Situazione sinottica....................................
DettagliLa simulazione annuale con NINFA Uso dei prodotti
La simulazione annuale con NINFA Uso dei prodotti Michele Stortini ARPA-SIM Caratteristiche della simulazione Periodo: 2 aprile 2003-30 marzo 2004 Risoluzione orizzontale: 10*10 km Dominio: 640*410 km2
DettagliSituazione meteorologica
Situazione meteorologica Ad integrazione della presentazione dei dati rilevati nella rete di monitoraggio della qualità dell aria, si riportano in maniera sintetica i dati relativi ai parametri meteorologici
Dettagliutilizzano i dati relativi ad una sola stazione a terra e quelli che utilizzano due stazioni a terra più i profili verticali RASS e SODAR.
Capitolo 5 Applicazione di modelli diffusionali al caso di studio pag. 173 utilizzano i dati relativi ad una sola stazione a terra e quelli che utilizzano due stazioni a terra più i profili verticali RASS
DettagliLa modellistica diffusionale applicata alle emissioni delle acciaierie. Ing. Giordano Pession (ARPA VdA)
La modellistica diffusionale applicata alle emissioni delle acciaierie Ing. Giordano Pession (ARPA VdA) La catena modellistica utilizzata Dal 2001 ARPA Valle d Aosta per le simulazioni modellistiche della
DettagliPerché simulare la qualità dell'aria? Qualche esempio applicativo
Perché simulare la qualità dell'aria? Qualche esempio applicativo Il ruolo della modellistica numerica nella valutazione e nella previsione dell'inquinamento atmosferico a scala regionale e sub-regionale
DettagliRELAZIONE TECNICA. Valutazione Area di impatto - Incendio Raffineria Eni Taranto. Data 5/06/2011
RELAZIONE TECNICA Valutazione Area di impatto - Incendio Raffineria Eni Taranto Data 5/06/2011 Gruppo Modellistica Angela Morabito Annalisa Tanzarella 1 Obiettivo dello studio Scopo dello studio è fornire
DettagliCommittente: GRUPPO MASTROTTO SpA. Località: Data: Giugno Autori: Dr. Luca Tonello
Progetto: MODELLAZIONE PROGNOSTICA DEL TRASPORTO AEREO E DISPERSIONE INQUINANTI DALLE EMISSIONI Committente: GRUPPO MASTROTTO SpA Località: Sede: Via IV Strada n. 7 Arzignano Stabil.: Via Della Concia
Dettagli1. PREMESSA 3 2. DATI METEOROLOGICI 3 3. EMISSIONI IN ATMOSFERA CONSIDERATE 5 4. DESCRIZIONE DELLA FILIERA MODELLISTICA 5
INDICE 1. PREMESSA 3 2. DATI METEOROLOGICI 3 3. EMISSIONI IN ATMOSFERA CONSIDERATE 5 4. DESCRIZIONE DELLA FILIERA MODELLISTICA 5 5. DOMINIO DI APPLICAZIONE DEI MODELLI 8 6. ANALISI DELLE CONDIZIONI CRITICHE
DettagliIndicazioni operative per la valutazione degli impatti delle emissioni in atmosfera sulla qualità dell aria
Indicazioni operative per la valutazione degli impatti delle emissioni in atmosfera sulla qualità dell aria Estratto dalla bozza di linee guida ARPA-FVG per i piani di monitoraggio Le autorizzazioni per
DettagliRelatore: STEFANO BANDE ARPA Piemonte INQUINAMENTO DELL ARIA E CAMBIAMENTI CLIMATICI COMUNICARE INFORMATI. Courmayeur Pavillon 28 SETTEMBRE 2019
CHE TEMPO FARA E CHE ARIA RESPIREREMO NELLE REGIONI ALPINE OCCIDENTALI NEI PROSSIMI ANNI? (strumenti per la valutazione della qualità dell aria futura) Relatore: STEFANO BANDE ARPA Piemonte Parleremo di
DettagliQualità dell aria in Lombardia: analisi e prospettive
Qualità dell aria in Lombardia: analisi e prospettive Guido Lanzani Responsabile U.O. Qualità dell Aria Settore Monitoraggi Ambientali g.lanzani@arpalombardia.it Varese, 16 gennaio 2019 Da cosa dipende
DettagliSintesi risultati delle Proiezione delle emissioni. Scenario di riferimento
Sintesi risultati delle Proiezione delle emissioni Scenario di riferimento 1 1. Premessa Per valutare l evoluzione del quadro emissivo è stata realizzata dalla Società Techne Consulting, su incarico di
DettagliSezione Aria e Atmosfera. Traffico internazionale e qualità dell aria
Sezione Aria e Atmosfera Traffico internazionale e qualità dell aria Il monitoraggio della qualità dell aria Traforo del Gran San Bernardo Campagne di monitoraggio con il laboratorio mobile dal 2002 al
DettagliARIA PULITA E ARIA INQUINATA. naturale è composta da un miscuglio di gas e particelle con concentrazione variabile
Parametri meteorologici e inquinanti atmosferici ARIA PULITA E ARIA INQUINATA L aria naturale è composta da un miscuglio di gas e particelle con concentrazione variabile Azoto, ossigeno, argon e vapore
DettagliValutazione delle emissioni in atmosfera da navi in transito nel Porto di Genova. Dott. Ing. Tomaso Vairo ARPAL UTCR ASP
Valutazione delle emissioni in atmosfera da navi in transito nel Porto di Genova ARPAL UTCR ASP Contenuto Introduzione Caso studio Risultati Conclusioni Introduzione L impatto dei porti sulla qualità dell'aria
DettagliElaborazione dati della qualità dell aria Provincia di Ravenna - Rapporto S.S.A. Sistema Complesso Qualità dell Aria, Rumore, CEM Pag.
2 - LE CONDIZIONI METEOROLOGICHE NEL TERRITORIO DELLA PROVINCIA DI RAVENNA (Elaborazioni grafiche a cura di Michele Stortini e Marco Deserti ARPA - S M R) 2.1 - Gli indicatori meteorologici per lo studio
DettagliRETE EDISON DI ALTOMONTE
Agenzia Regionale per la Protezione dell Ambiente della Calabria Dipartimento Provinciale di Cosenza Servizio Aria RETE EDISON DI ALTOMONTE Aggiornamento dati di Qualità dell Aria Anno 2018 ARIA Report
DettagliC AMPAGNA DI MONITORAGGIO DELLA QUALITÀ
CAMPAGNA DI MONITORAGGIO DELLA QUALITÀ DELL ARIA Report Preliminare COMUNE DI TRADATE 7 aprile 16 11 maggio 16 19 novembre 15 19 dicembre 16 ARPA Lombardia CRMQA Area Ovest Nel comune di Tradate (MI) è
DettagliI livelli di inquinamento in Lombardia
I livelli di inquinamento in Lombardia Di seguito un approfondimento sui livelli di inquinamento in Lombardia e sull andamento delle concentrazioni di inquinanti medie annuali. Come mostrano i grafici,
DettagliMODELLI DI VALUTAZIONE DELLA QUALITÀ DELL'ARIA IMPIANTO DISCARICA DI BORGO MONTELLO (LATINA)
MODELLI DI VALUTAZIONE DELLA QUALITÀ DELL'ARIA IMPIANTO DISCARICA DI BORGO MONTELLO (LATINA) 1. INQUADRAMENTO TERRITORIALE E METEOROLOGICO Latina, una delle cinque province del Lazio, è situata nella zona
DettagliRelatori: CPSE Emilio Centorrino CTPE Dott. Pasquale Crea
Evento di educazione e sensibilizzazione sulle tematiche ambientali IL MONITORAGGIO DELLA QUALITA DELL ARIA: ASPETTI AMBIENTALI E SANITARI Modellistica Previsionale Relatori: CPSE Emilio Centorrino CTPE
Dettagli19 Maggio 2016 Stima dei livelli urbani di NOx e PM 10 con un sistema modellistico ibrido
19 Maggio 2016 Stima dei livelli urbani di NOx e PM 10 con un sistema modellistico ibrido Guido Pirovano, Nicola Pepe, Alessandra Balzarini, Anna Toppetti, Maurizio Riva, Giovanni Lonati, Marco Bedogni
DettagliCentro regionale della Qualità dell aria. Roma, 05 aprile 2018
La dispersione degli inquinanti in atmosfera Il monitoraggio dell area portuale di Civitavecchia Centro regionale della Qualità dell aria Attività di previsione e valutazione nell area di Civitavecchia
Dettagli23 Maggio 2018 Applicazione di un sistema modellistico ibrido per l analisi del ruolo delle sorgenti emissive in un area urbana N. Pepe, G.
23 Maggio 2018 Applicazione di un sistema modellistico ibrido per l analisi del ruolo delle sorgenti emissive in un area urbana N. Pepe, G. Pirovano, A. Balzarini, G.M. Riva, A. Toppetti, G. Lonati 1 Obiettivi
DettagliREPORT DEI DATI INDAGINE SULL INQUINAMENTO ATMOSFERICO CON STAZIONE MOBILE. Comune di Farini Anno 2008
REPORT DEI DATI INDAGINE SULL INQUINAMENTO ATMOSFERICO CON STAZIONE MOBILE Comune di Farini Anno 28 Servizio Sistemi Ambientali Area Monitoraggio e Valutazione Aria Unità Rete di Monitoraggio ARIA arpa
DettagliAutori: Dr. Luca Tonello
Progetto: MODELLAZIONE PROGNOSTICA DEL TRASPORTO AEREO E DISPERSIONE INQUINANTI DALLE EMISSIONI DI UN BIOFILTRO Committente: VALLIFLOR SAN BONIFACIO LOCALITA LIONCELLO Verona Data: Settembre 2016 Autori:
DettagliLaboratorio Mobile Campagna di Misura Inquinamento Atmosferico COMUNE DI MESSINA Via Campo delle Vettovaglie10/08/ /09/2006
Laboratorio Mobile Campagna di Misura Inquinamento Atmosferico COMUNE DI MESSINA Via Campo delle Vettovaglie10/08/2006-05/09/2006 A cura del Servizio Tecnico IV-Atmosfera Dirigente Dott. Capilli Laboratorio
DettagliAllegato 1A. Descrizione del Sistema di Modelli CALPUFF e Impostazioni di Calcolo Utilizzate
Allegato 1A Descrizione del Sistema di Modelli CALPUFF e Impostazioni di Calcolo Utilizzate 1A 1 CARATTERISTICHE DEL SOFTWARE CALPUFF Il sistema di modelli CALMET-CALPUFF, inserito dall U.S. EPA in Appendix
DettagliREPORT PRELIMINARE COMUNE DI GAZZUOLO
CAMPAGNA DI MONITORAGGIO DELLA QUALITÀ DELL ARIA REPORT PRELIMINARE COMUNE DI GAZZUOLO 21 febbraio 219 24 marzo 219 Autori: Giorgio Siliprandi, Rosetta Pagliuso 1 Campagna di Misura della Qualità dell
DettagliMeteorologia dello strato limite atmosferico
Meteorologia dello strato limite atmosferico Giovanni Bonafè ARPA SIM Emilia Romagna Parliamo dell atmosfera. Ma di che parte dell atmosfera stiamo parlando? struttura dell atmosfera Troposfera: strato
DettagliLIMITI E POSSIBILITÀ DELLA MODELLISTICA DELLA DISPERSIONE DEGLI INQUINANTI IN ATMOSFERA
LIMITI E POSSIBILITÀ DELLA MODELLISTICA DELLA DISPERSIONE DEGLI INQUINANTI IN ATMOSFERA Massimo Settis Biennale della Sostenibilità Territoriale 2018 Torino, 10 ottobre 2018 Scopo della relazione Per affrontare
DettagliRETE EDISON DI ALTOMONTE
Agenzia Regionale per la Protezione dell Ambiente della Calabria Dipartimento Provinciale di Cosenza Servizio Aria RETE EDISON DI ALTOMONTE Aggiornamento dati di Qualità dell Aria Anno 2017 ARIA Report
DettagliSEA-RT 10/17 Cinisello Balsamo, Maggio SERVIZI TERRITORIO srl Via Garibaldi, Cinisello Balsamo MI Tel.
Analisi degli effetti sulla qualità dell aria delle emissioni dell impianto di termovalorizzazione di Brianza Energia Ambiente S.p.A localizzato nel Comune di Desio (MB) SEA-RT 10/17 Cinisello Balsamo,
Dettagli1 L inventario delle emissioni
Convegno di presentazione del rapporto sullo stato dell ambiente della Provincia di Firenze Villa Demidoff, Parco Mediceo di Pratolino Vaglia (FI), 10 Ottobre2003 L inventario provinciale delle emissioni
DettagliMONITORAGGIO DELLA QUALITÁ DELL ARIA NEL PORTO DI TRAPANI
MONITORAGGIO DELLA QUALITÁ DELL ARIA NEL PORTO DI TRAPANI A cura del S.T. 2.2 Monitoraggio Aria Dirigente Dott. Gaetano Capilli Relazione e Gestione Tecnica del Laboratorio Mobile Collaborazione Tecnica
DettagliCNR-IBIMET/LaMMA Regione Toscana Progetto Regionale PATOS
CNR- Regione Toscana Progetto Regionale PATOS Firenze 18 Aprile 28 Il ruolo del Lamma nel progetto PATOS Monitoraggio meteo:il LaMMA ha svolto una attività di supporto allo scopo di effettuare una caratterizzazione
DettagliSTUDIO DI IMPA SULLA QUALITÀ TERMOVALORIZZATORE LOCALIZZATO DELL ARIA DELLE EMISSIONI DEL NEL COMUNE DI VALMADRERA (LC)
STUDIO DI IMPA SULLA QUALITÀ DELL ARIA DELLE EMISSIONI DEL TERMOVALORIZZATORE LOCALIZZATO NEL COMUNE DI VALMADRERA (LC) SEA-RT 12/18 Cinisello Balsamo, Settembre 2018 SERVIZI TERRITORIO srl Via Garibaldi,
DettagliAGGIORNAMENTO DATI DI QUALITÀ DELL ARIA
RETE EDISON DI ALTOMONTE AGGIORNAMENTO DATI DI QUALITÀ DELL ARIA ANNO 2016 ARIA Redatto dalla dr.ssa Claudia Tuoto e dalla dr.ssa Maria Anna Caravita ARPACAL - Agenzia Regionale per la Protezione dell
DettagliSimulazione della dispersione di inquinanti in atmosfera ad altissima risoluzione spaziale
Simulazione della dispersione di inquinanti in atmosfera ad altissima risoluzione spaziale Università degli studi di Trieste ARPA FVG gruppo CRMA 18 marzo 2019 1/20 INDICE Scale meteorologiche Modelli
Dettaglied in Lombardia: dalla misura puntuale alla valutazione dell esposizione
La valutazione della qualità dell aria a Brescia ed in Lombardia: dalla misura puntuale alla valutazione dell esposizione Guido Lanzani Responsabile UO Qualità dell Aria Settore Monitoraggi Ambientali
DettagliDescrizione del progetto e dell area interessata
Descrizione del progetto e dell area interessata Caratterizzazione meteoclimatica 1. Definizione della stazione di rilevamento STAZIONE LATITUDINE LONGITUDINE ALTEZZA s.l.m, dati esaminati GUIDONIA MONTECELIO
DettagliElaborazione dati della qualità dell aria Provincia di Ravenna - Rapporto Figura Dislocazione delle stazioni meteorologiche
Elaborazione dati della qualità dell aria Provincia di Ravenna - Rapporto 1 3 - LE CONDIZIONI METEOROLOGICHE NEL TERRITORIO DELLA PROVINCIA DI RAVENNA 3.1 - Gli indicatori meteorologici per lo studio della
DettagliServizio Sistemi Ambientali Viale Fontanelli, Modena - Tel Fax
Sezione Provinciale di Modena Viale Fontanelli, 23 41121 Modena - Tel. 059 433611 - Fax 059 433658 e-mail: urpmo@arpa.emr.it pec: aoomo@cert.arpa.emr.it Servizio Sistemi Ambientali Viale Fontanelli, 23
DettagliSTUDI DI IMPATTO AMBIENTALE MEDIANTE SIMULAZIONE DELLA DISPERSIONE ATMOSFERICA
STUDI DI IMPATTO AMBIENTALE MEDIANTE SIMULAZIONE DELLA DISPERSIONE ATMOSFERICA (A0025r000 del 09/06/2006) 1. Obiettivi La simulazione della dispersione di emissioni tramite modelli di dispersione permette
DettagliLa modellistica di dispersione ad alta risoluzione per lo studio dell'impatto delle navi crociera e passeggeri nella città di Venezia
La modellistica di dispersione ad alta risoluzione per lo studio dell'impatto delle navi crociera e passeggeri nella città di Venezia Francesca Liguori, Silvia Pillon, Salvatore Patti Osservatorio Regionale
DettagliLa dispersione di contaminanti a seguito dell incendio della discarica di Bellolampo a Palermo
La dispersione di contaminanti a seguito dell incendio della discarica di Bellolampo a Palermo Anna Maria Abita, Vincenzo Ruvolo - ARPA Sicilia e Rosario Grammauta - UNINETLAB UNIPA Dirigente Chimico Responsabile
DettagliMODELLI DI VALUTAZIONE DELLA QUALITÀ DELL'ARIA IMPIANTO DISCARICA DI CUPINORO (BRACCIANO)
MODELLI DI VALUTAZIONE DELLA QUALITÀ DELL'ARIA IMPIANTO DISCARICA DI CUPINORO (BRACCIANO) 1. INQUADRAMENTO TERRITORIALE E METEOROLOGICO La discarica di Cupinoro è situata a 6 km a sud di Bracciano, comune
DettagliL inventario delle emissioni in atmosfera, uno strumento di pianificazione
L inventario delle emissioni in atmosfera, uno strumento di pianificazione Settore aria clima e gestione integrata rifiuti Lidia Badalato Le emissioni Le emissioni rappresentano il "fattore di pressione"
DettagliGuida alla scelta dei modelli matematici per la valutazione della dispersione di inquinanti in atmosfera
Guida alla scelta dei modelli matematici per la valutazione della dispersione di inquinanti in atmosfera Ing. Gianluca Antonacci presentazione disponibile in formato HTML all indirizzo http://www.ing.unitn.it/~antonacc/modelli/
DettagliDINAMICA DEGLI INQUINANTI A.A PROPRIETA DELL ATMOSFERA PROF. RENATO BACIOCCHI
DINAMICA DEGLI INQUINANTI A.A. 2012 2013 PROPRIETA DELL ATMOSFERA PROF. RENATO BACIOCCHI ARGOMENTI TRATTATI: 1. ATMOSFERA Estensione e struttura dell atmosfera Composizione dell aria Principali parametri
DettagliLe attività tecnico-scientifiche di ARPA PIEMONTE a supporto del Piano Regionale della Qualità dell Aria. 17 gennaio 2019
Le attività tecnico-scientifiche di ARPA PIEMONTE a supporto del Piano Regionale della Qualità dell Aria GLI STRUMENTI Rete di monitoraggio IL SISTEMA INTEGRATO DI QUALITA DELL ARIA Sistema modellistico
DettagliCARATTERIZZAZIONE DELLE CONDIZIONI METEOROLOGICHE NELLA PROVINCIA DI TARANTO PERIODO MARZO Gruppo Modellistica
CARATTERIZZAZIONE DELLE CONDIZIONI METEOROLOGICHE NELLA PROVINCIA DI TARANTO PERIODO 18-22 MARZO 212. Gruppo Modellistica Durante i giorni compresi tra il 19 e il 22 marzo si sono registrati nelle postazioni
DettagliValutazione del contributo di una centrale a carbone alle concentrazioni di PM 10 utilizzando i modelli a recettore PMF e CMB
alutazione del contributo di una centrale a carbone alle concentrazioni di PM 1 utilizzando i modelli a recettore PMF e CMB D. Contini 1, D. Cesari 1, C. Tortorella 2, S. Iacobellis 2, G. Potenza 2, M.
Dettagli