collana vienormali 2 delle Dolomiti Roberto Ciri Alberto Bernardi Roby Magnaguagno
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- Emilia Novelli
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1 collana vienormali delle Dolomiti Roberto Ciri Alberto Bernardi Roby Magnaguagno
2 Qualche volta, proprio davanti a noi, si nascondono le avventure più grandi e le emozioni più forti. Ho avuto la fortuna di viaggiare e visitare le lontane catene Himalayane e il Karakorum per confrontarmi con i giganti della Terra o attraversare sperdute valli in Cina dove esistevano ancora altissime cime inviolate. Mi sono chiesto dove avrei potuto vivere ancora più intensamente la montagna, e la risposta era di fronte a me: le Dolomiti, casa mia. Un progetto che è nato qualche anno fa e che nel tempo è diventato inevitabile, una bellissima sfida e nello stesso tempo un modo per capire ancora più profondamente come e per quanto tempo l uomo può adattarsi ad una prova psicofisica dura, come la mente reagisce davanti a sollecitazioni continue dove non è previsto l errore. Collegare tutti i 3000 delle Dolomiti in continuità è stata un avventura in montagna di lunga durata ma soprattutto una sana voglia di andare alla ricerca e conoscenza di valli e cime di casa che per vari motivi non avevo frequentato. Nella fase iniziale seguita all idea, è stato abbastanza complicato studiare il progetto e ancora più difficile pianificare un concatenamento di tutte le vette oltre i tremila metri, soprattutto per la difficoltà di trovare pubblicazioni aggiornate delle salite. In cinquanta giorni di vita di alta montagna ho consultato le vecchie guide, ho parlato con i conoscitori locali ma soprattutto le migliori dritte mi sono state date dalle guide alpine locali che abitualmente frequentano queste montagne delle Dolomiti e mi sono molte volte chiesto come mai non ci fossero delle pubblicazioni dedicate alle salite normali. Finalmente dopo alcuni anni si presenta al mondo della montagna questa grande opera in cui sono ben descritte tutte le 86 salite normali ad altrettante cime dolomitiche oltre i tremila metri alle quali si sono aggiunte altre 27 cime considerate anticime o spalle che seppur superiori alla fatidica quota non sono state relazionate in dettaglio. Una guida curata nei particolari da tre amici che scrupolosamente hanno descritto itinerari classici ma anche salite ritenute poco frequentate o addirittura sconosciute. Oltre alle facili cime escursionistiche, molte delle vette dolomitiche oltre i 3000 metri costituiscono impegnativi banchi di prova anche per alpinisti con esperienza, che spesso si orientano alla salita di percorsi di arrampicata. Da parte mia un invito per gli alpinisti a ripercorrere o riscoprire qualche bel 3000 percorrendo queste vie normali scalate da generazioni di uo- PREFAZIONE 5
3 mini che hanno fatto la storia dell alpinismo e l occasione per vivere una sana avventura tra le nostre amate Dolomiti. Alla fine del viaggio il pensiero è stato questo: qui tutto è stato intensa vita vissuta, con il sole, la pioggia e qualche volta anche con grandine e neve. Ogni giorno un giorno diverso, dove le scelte sono state fatte ad ogni alba, dove più il tempo passava e più il legame con la montagna e l ambiente diventava intenso, tanto che quasi al termine dell opera l obiettivo non era più il tentativo di terminare nel minor tempo possibile, ma invece cercare la maggiore soddisfazione nelle arrampicate attraverso l eleganza delle ascensioni su vie classiche e famose. Complimenti agli autori e grazie all editore! Tramonto sulle Odle Franco Nicolini PREFAZIONE INTRODUZIONE L idea di realizzare una guida alle cime oltre i 3000 metri delle Dolomiti è nata da un tentativo di elencare tutte le cime dolomitiche oltre tale quota su cui si è cimentato uno degli autori, Roby Magnaguagno, già membro del Club A tale elenco è seguita la costituzione del Gruppo 3000 Dolomiti, ad opera del succitato Roby e di Alberto Bernardi, ovvero un semplice insieme di amici accomunati dal desiderio di collezionare le salite ai 3000 delle Dolomiti, con tanto di librettino personale delle cime salite. Il passo finale è stato il coinvolgimento di Roberto Ciri, già autore della guida Vie Normali delle Dolomiti - Marmolada con Nordpress Edizioni, che ha portato all organizzazione del lavoro editoriale, del materiale fotografico e descrittivo e della salita alle vie normali delle cime. Ed è di vie normali ai 3000 metri delle Dolomiti che si occupa questa guida, con l intento di fornire informazioni il più possibile dettagliate e precise sulle vie di salita alle 86 cime selezionate, dedicando ad ognuna una scheda con descrizione del percorso, tempi e dislivelli di salita e totali, difficoltà, attrezzatura necessaria o consigliata e quanto altro possa essere utile per documentarsi prima di effettuare la salita della cima. Per via normale o via comune si intende la via più facile, logica ed intuitiva di salita ad una cima montuosa e generalmente coincide con la via seguita dai primi salitori. Alcune vie normali sono delle semplici camminate che portano alla cima di una montagna, altre costituiscono dei percorsi alpinistici impegnativi che richiedono capacità tecniche di arrampicata su roccia, neve e ghiaccio e l utilizzo dell attrezzatura alpinistica. Spesso risulta difficile reperire le informazioni relative alla salita di una cima, soprattutto se poco nota: non sempre le vie di salita sono rappresentate sulle carte escursionistiche o lo sono con la simbologia di sentiero a puntini rossi o neri che, pur essendo ben nota come sentiero per esperti, può indurre a pensare alla possibilità di salire ad una cima senza fornire informazioni sulle difficoltà che si possono incontrare. Viceversa la mancanza di un sentiero rappresentato su una carta escursionistica può far perdere la possibilità di salire una bella cima, magari per un percorso facile. Le informazioni fornite in questa guida sono state raccolte dagli autori a seguito della salita della maggior parte delle vie normali alle 86 vette considerate e grazie all aiuto di appassionati amici e collaboratori che hanno fornito relazioni, informazioni e fotografie preziose per il completamento del lavoro. Trattandosi di vie normali che spesso richiedono di affrontare passaggi in roccia o addirittura la salita lungo percorsi di INTRO 6 7
4 arrampicata, la valutazione delle difficoltà e dei tempi sono soggettive e relative a quanto rilevato dai salitori, pertanto possono variare da persona a persona. Per tutte le vie normali presentate è indispensabile un adeguato equipaggiamento, suggerito nelle relative schede. Ovviamente è indispensabile saperlo utilizzare correttamente, magari avendo frequentato un corso di alpinismo, roccia o ghiaccio presso una scuola di Guide Alpine o del Club Alpino Italiano. Non improvvisatevi rocciatori solo perché avete un imbraco ed uno spezzone di corda! Chi effettua salite su vie di roccia o ghiaccio deve essere in grado di effettuare le necessarie manovre di corda, per assicurazione del compagno, autoassicurazione, calata in corda doppia ed autosoccorso della cordata. Infatti, oltre alle facili cime camminabili e a portata dell escursionista medio, molte delle vette dolomitiche oltre i 3000 metri costituiscono impegnativi banchi di prova anche per alpinisti con esperienza, spesso su roccia friabile e con lunghi e faticosi avvicinamenti. Pertanto vanno affrontate con la dovuta esperienza e preparazione, senza lasciarsi ingannare dalla facilità dei passaggi in roccia raramente superiori al III grado. Per quanto riguarda l allenamento si sa: il migliore allenamento per andare in montagna è andare in montagna! In ogni caso prima di affrontare percorsi lunghi e faticosi assicuratevi di essere ben allenati fisicamente ed in buone condizioni di salute e di alimentazione: in montagna, soprattutto con il sopraggiungere repentino di condizioni ambientali ed atmosferiche avverse, lo sfinimento è un pericolo da non sottovalutare! Se affrontate con la dovuta preparazione, le vette oltre i 3000 metri delle Dolomiti potranno offrire sicure soddisfazioni escursionistiche ed alpinistiche agli appassionati di montagna e delle Dolomiti in particolare. Questa guida ha quindi l intento di essere un ausilio per gli escursionisti ed alpinisti che vogliano conoscere più a fondo i percorsi su queste montagne, dalle facili escursioni alle salite di carattere più alpinistico, ed un mezzo per mantenere viva la frequentazione di sentieri e cime in alcuni casi poco noti o quasi dimenticati, che un tempo furono testimoni alla temerarietà ed entusiasmo dei primi salitori e al sacrificio ed eroismo di tanti soldati che vi combatterono. E magari fornire un piccolo omaggio ai pionieri dell alpinismo dolomitico e alle magnifiche vette dolomitiche, in un ambiente naturale unico sull intero pianeta ed oggi Patrimonio Universale dell Umanità Unesco. Gli autori 8 INTRO PREFAZIONE 5 INTRODUZIONE 6 LE DOLOMITI 7 I 3000 DELLE DOLOMITI 11 I PIONIERI DELLE DOLOMITI 13 CRONOLOGIA DELLE PRIME SALITE AI 3000 DELLE DOLOMITI 13 GUIDA ALLA CONSULTAZIONE 13 AVVERTENZE 13 DISTRIBUZIONE GEOGRAFICA 13 COLLABORAZIONI E RINGRAZIAMENTI 13 UNO DOLOMITI DI BRENTA Bassa d Ambiez d Ambiez Garbari a Tosa, Versante sud b Tosa, Versante est Crozzon di Brenta Mandron Torri di Kiene XIII e XV Brenta Ovest Brenta Brenta Est o Vallesinella Spallone dei Massodì Torre di Brenta 69 DUE GRUPPO DEL CATINACCIO Catinaccio d Antermoia 73 TRE GRUPPO DEL SASSOLUNGO Sassolungo Gran Campanile del Sassolungo (Campanile Wesseley) Spallone del Sassolungo Punta Grohmann Torre Innerkofler Dente del Sassolungo 102 QUATTRO ODLE-PUEZ Sass Rigais Gran Furchetta Piccola Furchetta 114 9
5 CINQUE GRUPPO DEL SELLA Piz Boè Cresta Strenta Piz da Lech Dlacè 127 SEI GRUPPO DELLE TOFANE Tofana di Dentro Tofana di Mezzo Tofana di Rozes 137 SETTE GRUPPO DEL SASSO CROCE - LAVARELLA - FANES Sasso delle Dieci Piz Lavarela Nord Est e Sud Ovest Piz Conturines e Nord Est 157 OTTO DOLOMITI DI BRAIES Crodaccia Alta a Croda Rossa d Ampezzo, Via Grohmann b Croda Rossa d Ampezzo, Via Sud Ovest c Croda Rossa d Ampezzo, Via Innerkofler 169 NOVE DOLOMITI DI SESTO E AURONZO Punta dei Tre Scarperi Piccola Punta dei Tre Scarperi Undici Nord Undici Sud Monte Popera Croda dei Toni Croda Antonio Berti 201 DIECI GRUPPO DEL CRISTALLO Cristallino d Ampezzo di Mezzo del Cristallo Monte Cristallo Piz Popena 216 UNDICI GRUPPO DEL SORAPÌS Croda Marcòra Fópa di Matìa Punta Sorapìs De Falkner Monti della Caccia Grande Tre Sorelle (Prima) DODICI GRUPPO DELL ANTELAO Antelao Punta Menini Punta Chiggiato Fanton 257 TREDICI GRUPPO DEL PELMO Monte Pelmo 261 QUATTRODICI GRUPPO DELLA CIVETTA de Toni Piccola Civetta Monte Civetta di Tomè 278 QUINDICI GRUPPO DELLA MARMOLADA Punta Cornates Gran Vernel Piccolo Vernel Punta Penìa Pilastro Nino Punta Rocca Punta Ombretta Monte Serauta Piz Serauta Ombretta Est Sasso Vernale Sasso di Valfredda dell Uomo 296 SEDICI PALE DI SAN MARTINO Cimon de la Pala Il Nuvolo della Vezzana Campanile di Val Strut dei Bureloni Le Zirocole di Valgrande Anticima di Valgrande e Torre di Focobon di Campido 296 ELENCO IN ORDINE DI QUOTA 13 ELENCO IN ORDINE DI DIFFICOLTÀ 13 IL MIO DIARIO DEI 3000 DELLE DOLOMITI 13 11
6 CIMA TOSA 3173 m Versante sud - Via Migotti La Tosa vista dalla d Ambiez con il percorso della Via Migotti (foto di Alberto Caprara) 004a 56 PRIMI SALITORI: A. Migottti, in solitaria, il 9 agosto 1886 PUNTO DI PARTENZA: Rif. al Cacciatore (1820 m) Loc.Palù DISLIVELLO SALITA: 1350 m, 300 m di via in roccia TEMPO SALITA / TOTALE: 5,00 h / 9,00 h TIPO DI SALITA: via di roccia PUNTI DI APPOGGIO: Rif. Agostini ATTREZZATURA: normale dotazione alpinistica PERIODO CONSIGLIATO: luglio - settembre FREQUENTAZIONE: bassa DIFFICOLTÀ: PD- max II LIBRO DI VETTA: sì SALITA DEL: 2011 La Via Migotti è considerata la via normale dal versante sud e rappresenta una bella e valida alternativa di salita alla via normale est, consigliabile per la minore difficoltà tecnica rispetto all ostico camino della via tradizionale e per la facile e divertente esperienza di arrampicata. La roccia è solida sebbene a tratti sporca di detriti, raramente esposta e con difficoltà che si mantengono entro il II grado, tanto da poter essere salita in conserva o anche senza tiri di corda dagli escursionisti più esperti e sicuri. Solo per il ripido tratto iniziale può essere consigliabile l uso della corda. Anche l orientamento non è difficile ed è facilitato da ometti di sassi, sebbene l eventuale presenza di nuvole possa creare delle difficoltà. Seppur facile è riservata ad escursionisti con esperienza su percorsi analoghi, tenendo anche presenta l esposta calata a corda doppia necessaria per scendere dalla cengia sopra i camini della via normale est. AVVICINAMENTO Come la d Ambiez fino al Rif. Agostini (1,30 h). Dal rifugio seguire il sent. n. 358 che risale il vallone per traccia su ghiaioni, supera dei risalti rocciosi gradinati sotto la parete est della d Ambiez attrezzati con degli spezzoni di cavo metallico e raggiunge il pianoro innevato dove inizia la Vedretta d Ambiez. Attraversare la vedretta verso destra e poi risalirla direttamente fino ad incontrare la traccia proveniente da destra, seguirla fino alla fine del ghiacciaio raggiungendo le rocce attrezzate della parete a sinistra della Bocca d Ambiez. Risalire le rocce e seguire delle cengette attrezzate con cavo metallico che verso destra conducono alla sella della Bocca d Ambiez (possibile neve). Dalla sella spostarsi verso destra e seguire verso sinistra il cavo metallico del Sentiero Attrezzato dell Ideale per circa 15 metri, fino all attacco della via segnalato da una piccola scritta nera Via Migotti sulla roccia, poco sopra il cavo (1 h). Si può raggiungere l attacco anche salendo dal Rif. XII Apostoli per la Bocca dei Camosci e il suddetto sentiero attrezzato (1,30 h). SALITA Attaccare direttamente l articolata e ripida parete rocciosa salendo per gradoni e canalini coperti di detriti fino ad una cengia con ometto 004a 57 CENNI STORICI In passato il piatto pianoro della vetta di Tosa era sormontato da una lunga vela di neve alta più di 30 metri che costituiva il ghiacciaio sommitale, ormai ridotto ad un nevaio inclinato con spessore massimo di 10 metri sul lato dell uscita della Via Migotti. DA VEDERE IN ZONA Dalla Bocca d Ambiez è possibile salire la d Ambiez per la cresta nord, lungo una via di roccia non segnata, a tratti friabile e con difficoltà fino al III grado. Tratto finale del primo tiro di corda
7 a sinistra (40 m, II), effettuando la sosta sulle rocce sopra la cengia a destra di una nicchia. Seguire verso destra la stretta ed un po esposta cengia (ometti) e aggirare uno spigolo (vecchio chiodo nero), risalire in obliquo verso sinistra superando una larga fessura verticale (2 m, II+) e giungendo alla base di un canale (se nella salita della parete si seguono gli sbiaditi segni rossi e ci si tiene più a destra e ben dritti, si esce a destra della cengia evitando così di traversarla). Traversare a destra salendo per un canalino appoggiato (ometto) e raggiungere una spalla con un evidente ometto di sassi su un largo spuntone su cui fare sosta. Traversare verso destra per cengia un po esposta per ca. 25 metri e, prima che finisca, salire a sinistra per rocce articolate e canalini fino ad un altra cengia (I+), dove attrezzare la sosta. Si percorre la cengia verso destra per ca. 8 metri per risalire poi un ripido canalino oltre uno spigolo (II), continuando poi per solide rocce articolate più pulite e dei gradoni sul lato destro del colatoio che scende dall anfiteatro roccioso della parte alta della parete (I-II). Risalire, anche in conserva, tale lungo pendio gradinato con facile e divertente arrampicata (I) su rocce articolate, fino ad uscire sul ripiano di ghiaie sommitale sotto il cupolone di neve della cima. Risalire sulla cresta di neve raggiungendo così la vetta nevosa più elevata (paletto) e proseguire per il pianoro innevato sommitale seguendo gli ometti fino all ometto di sassi sulla piatta vetta (2-2,30 h). DISCESA Dalla cima seguire a ritroso gli ometti di sassi sul pianoro sommitale, quindi scendere a zig zag per gradoni e cengette su pendio roccioso inizialmente di bassa pendenza e poi più ripido (molti ometti) fino alla grande cengia sopra il salto con i camini. Percorrere la cengia verso destra fin dove si stringe e diventa più esposta, scendere ad un intaglio con doppio spuntone di roccia e scendere sotto lo spuntone più grande (2 m, II), dove si trova un ottimo ancoraggio su due chiodi e clessidra con cordoni. Da qui effettuare una comoda ma verticale calata a corda doppia di 30 m fino al sottostante ampio e piatto ripiano roccioso, oppure (se non si dispone di una corda da 60 m) una calata da 10 m fino ad un ben visibile ancoraggio intermedio con cordoni su due vecchi chiodi e da lì una seconda calata di 20 m fino al ripiano. Scendere quindi per canalino e rocce esposte verso sinistra (faccia a valle) fino alla base del nero camino di destra (5 m, II-), oppure per i gradoni all estrema destra (sempre faccia a valle) del ripiano (15 m, I+), e quindi al ghiaione alla base dello zoccolo roccioso sotto i camini. Da lì seguire verso destra un evidente traccia sulle ghiaie che sale alla Sella di Tosa dove ci si raccorda al sentiero attrezzato Brentari. Superato un ponticello sospeso un po malridotto si raggiunge la via ferrata che percorre in orizzontale una bellissima cengia che contorna la Garbari. Seguendo la ferrata sempre ben attrezzata si raggiunge la Bocca di Tosa e si scende per cavi e scalette di ferro fino a raggiungere il ripido pendio nevoso della Vedretta d Ambiez, lungo la quale verso sinistra si torna al Rif. Agostini. La salita della Tosa dalla Via Migotti con discesa dalla via normale est e rientro al Rif. Agostini per il sentiero attrezzato Brentari costituisce una bellissima traversata di notevole bellezza ed interesse alpinistico. NOTE La via è molto logica ed intuitiva, si svolge su roccia non ripulita da ghiaie e detriti ma solida ed è indicata da numerosi ometti e segnavia rossi sbiaditi. Ad inizio estate la roccia nel largo colatoio della parte superiore può essere bagnata o con tratti di vetrato. Per attrezzare le soste eventualmente necessarie per l assicurazione con la corda sono utili cordini, nuts e friends. È possibile seguire la via anche in discesa, con un eventuale calata a corda doppia di 40 metri nella parete alla base fino all attacco. Utili i ramponi per risalire la Vedretta d Ambiez, necessari a fine stagione quando è in ghiaccio vivo a Pagina a fianco, sopra: Oliviero Bellinzani sulla cengia a metà salita Pagina a fianco, sotto: alla base del colatoio finale della Via Migotti (foto Matteo Pasotti) Sotto: la cresta di neve all uscita della via
8 ELENCO IN ORDINE DI QUOTA N. ITIN. CIMA QUOTA DISL. TEMPO PAG Punta Penìa 3343 m 700 m 2,30 h Punta Rocca 3309 m 680 m 2,30 h Antelao 3264 m 1685 m 5,00 h Punta Ombretta 3247 m 620 m 3,00 m Tofana di Mezzo 3244 m 1164 m 3,30 h Tofana di Dentro 3238 m 1563 m 4,00 h Tofana di Rozes 3225 m 1145 m 3,30 h Monte Cristallo 3221 m 1410 m 5,00 h Monte Civetta 3220 m 1715 m 6,00 h Gran Vernel 3210 m 1140 m 6,00 h Piccola Civetta 3207 m 1700 m 6,30 h Punta Sorapìs 3205 m 1625 m 6-7 h della Vezzana 3192 m 1540 m 5,00 h Cimon de la Pala 3184 m 1220 m 5,30 h Sassolungo 3181 m 580 m 5,00 h Punta Menini 3177 m 1600 m 6,00 h Tosa 3173 m 1660 m 7,00 h Monte Pelmo 3168 m 1700 m 6,00 h Punta Chiggiato 3163 m 1580 m 6,00 h Fopa di Matia 3155 m 1575 m 6,00 h Croda Marcora 3154 m 1574 m 6,00 h Cristallo di Mezzo 3154 m 220 m 1,30 h Piz Boè 3152 m 915 m 3,00 h Piz Popèna 3152 m 1400 m 5,30 h Brenta 3150 m 1637 m 6,30 h Croda Rossa d Ampezzo 3146 m 1480 m 7,00 h Punta dei Tre Scarperi 3145 m 1625 m 6-8 h Fanton 3142 m 1345 m 7,00 h Crozzon di Brenta 3135 m 1850 m 10,00 h dei Bureloni 3130 m 1450 m 5,30 h Punta Grohmann (Sasso Levante) 3126 m 450 m 4,00 h Cresta Strenta 3124 m 885 m 3,30 h Brenta Est ( Vallesinella) 3114 m 1600 m 5,30 h Brenta Ovest 3112 m 1600 m 6,00 h 451
9 N. ITIN. CIMA QUOTA DISL. TEMPO PAG d Ambièz 3102 m 1280 m 5,30 h Piccolo Vernel 3098 m 1075 m 4,30 h Torre Innerkofler 3098 m 845 m 5,00 h Punta Piccola dei Tre Scarperi 3095 m 1640 m 7,00 h Croda dei Toni 3094 m 1640 m 7,30 h Undici Sud 3092 m 1650 m 7,00 h Undici Nord 3081 m 1515 m 5,30 h Spallone del Sassolungo 3081 m 400 m 3,30 h Gran Campanile (Campanile Wesseley) 3077 m 400 m 4,00 h Il Nuvolo 3075 m 1110 m 4,30 h Monte Serauta 3069 m 1012 m 2,30 h Piz Conturines 3064 m 1340 m 4,30 h Le Ziròcole 3058 m 1285 m 5,30 h Sasso Vernale 3058 m 1500 m 4,30 h Piz Lavarela 3055 m 1360 m 4,00 h del Focobòn 3054 m 1280 m 7,00 h de Falkner 3053 m 1250 m 8,30 h Campanile di Val Strut 3049 m 1100 m 5,00 h Monte Popera 3046 m 1590 m 6, Mandron 3040 m 1527 m 6,00 h de Toni 3040 m 1905 m 8,30 h di Valgrande 3038 m 1290 m 5,00 h Piz Serauta 3035 m 410 m 3,40 h Piz Lavarela Sud Ovest 3034 m 1340 m 4,00 h Torre del Focobon 3030 m 1255 m 7,00 h Gran Furchetta 3030 m 925 m 3,30 h Torre Kiene XV 3030 m 1517 m 5,30 h Punta Cornates 3029 m 1545 m 5,30 h Croda Antonio Berti 3029 m 1570 m 7,30 h Anticima di Valgrande 3028 m 1250 m 4,00 h Monti della Caccia Grande - Ovest 3028 m 1425 m 6,00 h Torre Kiene XIII 3026 m 1520 m 6,00 h Sasso delle Dieci 3026 m 1000 m 3,45 h Sass Rigàis 3025 m 920 m 3,30 h Garbari 3018 m 1200 m 3,30 h Bassa d Ambièz 3017 m 1180 m 5,30 h N. ITIN. CIMA QUOTA DISL. TEMPO PAG Crodaccia Alta 3015 m 1347 m 5,00 h Torre di Brenta 3014 m 1500 m 5,30 h Piz Conturines Nord Est 3012 m 1290 m 4,30 h Ombretta Est 3011 m 1450 m 4,00 h dell Uomo 3010 m 1060 m 3,00 h Piccola Furchetta 3010 m 900 m 3,30 h Piz da Lec Dlacè 3009 m 780 m 3,00 h Sasso di Valfredda 3009 m 1160 m 5,00 h Cristallino d Ampezzo 3008 m 180 m 1,00 h Tre Sorelle (Prima) 3005 m 1425 m 5,30 h di Tomé 3004 m 1550 m 6,00 h Spallone dei Massodì 3004 m 1490 m 4,30 h Catinaccio d Antermoia 3004 m 1055 m 3,00 h di Campido 3001 m 1620 m 4,30 h Dente del Sassolungo 3001 m 750 m 4,00 h Pilastro Nino 3000 m 374 m 2,30 h ELENCO IN ORDINE DI DIFFICOLTÀ ITIN. CIMA QUOTA DISL. TEMPO DIFFICOLTÀ PAG. 070 Monte Serauta 3069 m 1012 m 2,30 h F Ombretta Est 3011 m 1450 m 4,00 h F 025 Piz da Lec Dlacè 3009 m 780 m 3,00 h F max I 026 Cresta Strenta 3124 m 885 m 3,30 h F max I 031 Piz Lavarela 3055 m 1360 m 4,00 h F max I 032 Piz Lavarela Sud Ovest 3034 m 1340 m 4,00 h F max I 033 Piz Conturines 3064 m 1340 m 4,30 h F max I 034 Piz Conturines Nord Est 3012 m 1290 m 4,30 h F max I 041 Monte Popera 3046 m 1590 m 6,00 h F max I 044 Cristallino d Ampezzo 3008 m 180 m 1,00 h F max I 077 Il Nuvolo 3075 m 1110 m 4,30 h F max I+ 078 della Vezzana 3192 m 1540 m 5,00 h F max I+ 012 Spallone dei Massodì 3004 m 1490 m 4,30 h F+ max I 029 Tofana di Rozes 3225 m 1145 m 3,30 h F+ max I 062 di Tomé 3004 m 1550 m 6,00 h F+ max I 001 Bassa d Ambièz 3017 m 1180 m 5,30 h F+ max I
10 DOLOMITI DI BRENTA ITIN. CIMA QUOTA SALITA DEL INSIEME A ORE 001 IL MIO DIARIO DEI 3000 DELLE DOLOMITI Bassa d Ambiez 3017 m CATINACCIO ITIN. CIMA QUOTA SALITA DEL INSIEME A ORE 014 Catinaccio d Antermoia 3017 m d Ambiez Garbari Tosa 3102 m 3018 m 3173 m SASSOLUNGO ITIN. CIMA QUOTA SALITA DEL INSIEME A ORE 015 Gran Campinile 3077 m 016 Sassolungo 3181 m Crozzon di Brenta Mandron Torre Kiene XIII Torre Kiene XV Brenta Ovest 3135 m 3040 m 3026 m 3030 m 3112 m Spallone del Sassolungo Punta Grohmann Torre Innerkofler Dente del Sassolungo 3081 m 3126 m 3098 m 3077 m 010 Brenta 3150 m ODLE-PUEZ ITIN. CIMA QUOTA SALITA DEL INSIEME A ORE 011 Brenta Est 3114 m 021 Sass Rigàis 3025 m 012 Spallone di Massodì 3004 m 022 Gran Furchetta 3030 m 013 Torre di Brenta 3014 m 023 Piccola Furchetta 3010 m
DIFFICOLTÀ DISLIVELLO DURATA BELLEZZA AD) 1980m (800m la via) 10h (2.30h la via) SEGNAVIA: Sentiero CAI 317/318 - Tracce
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