Il Sistema di Protezione Civile Territoriale RISCHIO IDRAULICO Idrogeologico - Costa
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- Demetrio Dino Grimaldi
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1 Il Sistema di Protezione Civile Territoriale RISCHIO IDRAULICO Idrogeologico - Costa
2 Evoluzione normativa Legge regionale 30 luglio 2015, n. 13, Riforma del sistema di governo regionale e locale e disposizioni su città metropolitana di Bologna, Province, Comuni e loro Unioni Deliberazione di Giunta Regionale 21 dicembre 2015 n «Linee di indirizzo per la riorganizzazione della macchina amministrativa regionale» Deliberazione della Giunta Regionale 29 febbraio 2016, n. 270 Attuazione prima fase della riorganizzazione avviata con Deliberazione 2189/2016, che sopprime la Direzione Generale Ambiente e difesa del suolo e della costa, istituendo contestualmente la Direzione generale Cura del territorio e dell'ambiente assegnandovi, tra gli altri, il Servizio Tecnico Bacino Romagna Deliberazione di Giunta Regionale 28 aprile 2016, n. 622 Attuazione seconda fase della riorganizzazione avviata con Delibera 2189/2015 con cui, tra l'altro, è stato definito il nuovo assetto organizzativo della Agenzia di Protezione Civile dal 01/05/2016, con la soppressione del Servizio tecnico di bacino Romagna e la contestuale istituzione del Servizio Area Romagna incardinato presso l'agenzia Regionale per la sicurezza territoriale e la protezione civile
3 L Agenzia nuova La nuova Agenzia oltre a quanto già indicato nella L.R. 1/2005, acquisisce nuove competenze, tra cui la progettazione e la realizzazione di interventi di prevenzione del dissesto idrogeologico e di sicurezza idraulica, le funzioni del servizio di piena, il nullaosta e la sorveglianza idraulica, la gestione dell idrovia ferrarese. COMPETENZE PROVINCE COMPETENZE SERVIZI TECNICI DI BACINO ed ALTRE DELLA DIREZIONE AMBIENTE COMPETENZE AGENZIA REGIONALE PROTEZIONE CIVILE
4 Con l'emanazione della L.R.13/2015 Riforma del sistema di governo regionale e locale e disposizioni su Città metropolitana di Bologna, Province, Comuni e loro Unioni la Regione Emilia-Romagna ha individuato nell'agenzia regionale per la Sicurezza Territoriale e la Protezione Civile, lo strumento con il quale vengono esercitate le competenze regionali e provinciali in materia di Sicurezza territoriale e Protezione Civile L Agenzia è stata rimodulata nel seguente modo: Direzione Otto servizi: Servizio affari giuridici, volontariato e contratti, Servizio bilancio, pianificazione finanziaria e risorse per lo sviluppo, Servizio prevenzione emergenze, Servizio area affluenti Po, Servizio area Reno e Po di Volano, Servizio area Romagna, Servizio coordinamento programmi speciali e presidi di competenza, Servizio coordinamento interventi urgenti e messa in sicurezza.
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6 Servizio Area Romagna Il territorio di competenza del Servizio Area Romagna comprende 3 Ambiti (ex Province Forlì-Cesena, Ravenna e Rimini) con 61 Comuni suddiviso su 4 sedi
7 Servizio Area Romagna AMBITO DI RIMINI
8 Declaratoria dei Servizi Territoriali Deliberazione di Giunta Regionale 28 aprile 2016, n. 622 Attuazione seconda fase della riorganizzazione avviata con Delibera 2189/2015 Progetta e attua gli interventi di Difesa del Suolo Svolge le funzioni di polizia idraulica Gestisce il servizio di piena Gestisce il pronto intervento e gli interventi di somma urgenza Cura l'esecuzione delle verifiche tecniche in caso di dissesti, eventi alluvionali e niveologici, eventi sismici Gestisce le aree demaniali mediante il rilascio delle concessioni Svolge le funzioni operative di protezione civile connesse ad eventi idraulici, idrogeologici, nivologici e sismici Cura il monitoraggiodei fenomeni di dissesto e collabora alla gestione della rete regionale di monitoraggio idrometeopluviometrico Esercita le funzioni di struttura tecnica per l esercizio delle funzioni in materia sismicain riferimento ai Comuni che si avvalgono della struttura tecnica regionale, secondo la ripartizione territoriale definita per tale attività Pianificazione e gestione delle attività di protezione civile in raccordo con le strutture territoriali coinvolte Aggiornamento e mantenimento del sistema di allertamento dei Comuni Coordinamento, gestione e promozione del Volontariato a livello territoriale Gestione rischi antropici e incendi boschivi: pareri, autorizzazioni, convenzioni settore di competenza Gestione dei procedimenti relativi alle attività estrattivee supporto ai Servizi regionali per l espletamento dei relativi atti Svolge il ruolo di ingegnere capo, per le funzioni in materia di polizia mineraria sul territorio di competenza e vigilanza in materia di polizia mineraria e gestione dei relativi adempimenti tecnici, amministrativi, di controllo e sanzionatorio
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10 Revisione del sistema di allertamento DGR 417/2017 Parte I:La previsionedella situazione meteorologica, idrogeologica e idraulica attesa e la valutazione della criticità sul territorio connessa ai fenomeni meteorologici previsti Parte II:L attivazione di fasi operative di protezione civile di preparazione allo scenario di evento previsto e di gestione dell emergenza ad evento in atto Parte III:La comunicazione tra i soggetti istituzionali, non istituzionali e i cittadini, al fine di metterein atto le azioni previste nei piani di emergenza di protezione civile e le corrette norme comportamentali finalizzate all autoprotezione PREVISIONE Situazione meteorologica Vento, stato del mare al largo, neve, ghiaccio e/o pioggia che gela, temperature estreme, per i possibili effetti e danni diretti sul territorio -valutazione possibili situazioni di criticità idrogeologica su versanti e sui corsi d acqua minori (frane, erosioni, allagamenti, piene improvvise), criticità idraulica sui corsi d acqua maggiori e sulla rete idraulica di bonifica (piene), criticità costiera (erosioni e ingressioni marine) e il pericolo valanghe ATTIVAZIONE Azioni volte alla mitigazione del rischio a seconda della previsione effettuata definizione dello scenario previsto EFFICACE COMUNICAZIONE Capacità del Sistema locale di Protezione Civile (Comune/Sindaco) di raggiungere il singolo cittadino
11 Novità introdotte MODELLO INTERVENTO criticità verde = criticità assente = nessuna fase criticità gialla = ordinaria = criticità arancione = moderata = fase di attenzione fase di di preallarme criticità rossa = elevata = fase di di allarme
12 Novità introdotte Scenari CRITICITA IDRAULICA, IDROGEOLOGICA, IDROGEOLOGICA PER TEMPORALI VENTO, TEMPERATURE ESTREME, NEVE, GHIACCIO E PIOGGIA CHE GELA STATO DEL MARE AL LARGO COSTIERA VALANGHE FASE PREVISIONALE CODICE COLORE SCENARIO DI EVENTO EFFETTI E DANNI VERDE GIALLO Assenza di fenomeni significativi prevedibili Si possono verificare fenomeni LOCALIZZATI Non si escludono eventuali danni localizzati non prevedibili OCCASIONALI/POSSIBILI Pericoli/conseguenze/disagi/danni per la sicurezza delle persone (per alcuni eventi anche con possibile perdita di vite umane per cause incidentali) ARANCIONE ROSSO Si possono verificare fenomeni DIFFUSI Si possono verificare fenomeni NUMEROSI E/O ESTESI E/O INGENTI PROBABILI Pericoli/conseguenze/disagi/danni per la sicurezza delle persone (per alcuni eventi anche con possibile perdita di vite umane) GRAVI/ELEVATI pericoli/conseguenze/disagi/danni per la sicurezza delle persone (per alcuni eventi anche con possibile perdita di vite umane)
13 Novità introdotte
14 Contenuti allerta di protezione civile Nello specifico: Periodo di validità Tipologia di evento Codice colore di riferimento per tipologia Zone e sottozone di allertamento Descrizione meteo
15 Monitoraggio Rete Idro-Meteo-Pluviometrica Regionale Bollettini di monitoraggio
16 Struttura del COR SALA OPERATIVA - SALA MULTIRISCHIO: presidia le funzioni ed i compiti della Regione in materia di preparazione, allertamento e gestione di situazioni di crisi e di emergenza SERVIZIO DI REPERIBILITA : personale tecnico dell Agenzia, organizzato in turni settimanali da squadre composte da un referente e tre coadiutori CENTRI DI PRONTO INTERVENTO: CERPIC: Centro di Pronto Intervento idraulico CREMM: Centro Regionale Logistica Mezzi e Materiali (modulo assistenza alla popolazione)
17 Centro Operativo Regionale COR - Compiti Costituisce presidio della Regione finalizzato al presidio della sicurezza territoriale Assicurando il raccordo funzionale ed operativo in caso di emergenza fra gli attori del Sistema di protezione civile Acquisendo tempestivamente notizie e dati circa le situazioni di pericolo e di danno, nonché la natura dell evento calamitoso e fornire informazioni circa la situazione di allarme e di emergenza seguendone l andamento Stabilendo tempestivi contatti con i competenti organi nazionali della protezione civile, con i Presidi operativi territoriali, le varie componenti della protezione civile a livello regionale ed opera a supporto delle Amministrazioni Locali attraverso il coordinamento dei presidi territoriali.
18 A supporto delle attività territoriali
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20 Evoluzione normativa Revisione del sistema di allertamento DGR417/2017 Piano di Gestione Rischio Alluvioni in ATTUAZIONE DIRETTIVA 2007/60/CE e D.Lgs. 49/2010 AGGIORNAMENTO PIANIFICAZIONE DI PROTEZIONE CIVILE COMUNALE/INTERCOMUNALE E PROVINCIALE
21 Provincia di Rimini Tutti i Comuni Rischio Idraulico -Criticità Sottozone di allerta A1, A2, B1, B2
22 Per le precipitazioni in via sperimentale è stato avviato un sistema di notifiche via sms ed del superamento di soglie di pioggia di 30 mm/h e 70 mm/3h, ai Comuni, agli enti e alle strutture operative territorialmente interessate, come indicato nell Allegato 4 DGR 417/2017 PRECIPITAZIONI
23 Parallelamente il sistema di notifiche via sms ed comunica automaticamente il superamento delle soglie 2 e 3 ai Comuni, agli enti e alle strutture operative territorialmente interessate, come indicato nell Allegato 5 DGR 417/2017 LIVELLO IDROMETRICO
24 Esempio di un grafico con rappresentato l andamento effettivo di una piena
25 Servizio di piena Agenzia Presidio idraulico l presidio territoriale idraulico consiste in attività: monitoraggio dei livelli idrici del corso d'acqua, al fine di rilevare il livello di criticità dell'evento di piena in corso e di mettere in atto azioni preventive di contrasto degli effetti sul territorio. servizio di piena ai sensi del R.D. n. 2669/1937 e della D.G.R. 2096/1997 nei tratti codificati. ricognizione delle aree potenzialmente inondabili e attività di controllo nei punti e tratti preventivamente definiti come "idraulicamente critici. pronto intervento idraulico ai sensi del R.D. n. 523/1904 e primi interventi urgenti ai sensi della legge n. 225/1992 e della LR 1/2005 art. 10 tra cui la rimozione degli ostacoli che possono impedire il rapido defluire delle acque, la salvaguardia delle arginature e la messa in sicurezza delle opere idrauliche danneggiate. supporto all attività decisionale del Sindaco, quale autorità di protezione civile.3
26 Marano a Coriano e Riccione Alluvione febbraio 2015 Uso a S.Mauro, Rimini e Bellaria
27 Azioni del sistema Le AZIONI di protezione civile hanno come obiettivo primario la salvaguardia della pubblica incolumità e dei beni esposti a rischi Sono contenute all interno dei piani di protezione civile e sono finalizzate ad una gestione coordinata ed efficace delle attività volte al superamento delle situazioni di crisi che possono verificarsi nell area di competenza anche a seguito di un allerta (previsione su larga scala) ovvero a seguito del monitoraggio ad evento in corso Nei piani di emergenza devono essere riportate le azioni da attuare in funzione dei codici colore e dei relativi scenari per ciascuna tipologia di evento, sia in fase previsionale che in corso di evento, tenendo conto delle specificità territoriali, indicando le modalità di attivazione progressiva per fronteggiare le possibili situazioni di rischio, individuando in particolare le modalità di attivazione dei presidi territoriali e dei presidi operativi Indicazioni contenute: - Allegato 7 DGR 417/2017 (Rischi meteo, idrogeologico, idraulico, costiero e valanghe)
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29 Rischio Idrogeologico
30 Rischio Idrogeologico
31 Rischio Idrogeologico Riferimenti normativi
32 Scenari Idrogeologici DGR 417/2017 CRITICITÀ IDROGEOLOGICHE fenomeni franosi fenomeni misti idrogeologici-idraulici che interessano il reticolo idrografico minore collinare-montano allagamenti connessi all incapacità di smaltimento delle reti fognarie urbane Viste le condizioni di fragilità del territorio estremamente variabili, anche precipitazioni modeste o limitate fusioni del manto nevoso, possono generare frane o dissesti A seguito dell emissione dell Allerta meteo idrogeologica idraulica tutti gli Enti e le strutture operative interessate devono dare corso alle azioni di cui alla pianificazione di protezione civile, in riferimento agli scenari previsti e all evoluzione puntuale degli stessi in relazione agli eventi in atto
33 Scenari Idrogeologici DGR 417/2017
34 Presidio idrogeologico Agenzia 2) ll presidio territoriale idrogeologico consiste in attività di: a. sorveglianza degli ambiti territoriali soggetti a criticità idrogeologica indicati nel comma precedente; b. segnalazione tempestiva del verificarsi di eventi a tutti i soggetti cui compete fronteggiarne le conseguenze con azioni di pronto intervento e di tutela della pubblica incolumità, secondo quanto stabilito dalla normativa vigente; c. monitoraggio dell evoluzione delle criticità rilevate tramite osservazione ed eventualmente supportate da monitoraggi strumentali installati da strutture specialistiche in caso di dissesti di grave entità; d. primi interventi urgenti ai sensi della legge n. 225/1992, della LR 1/2005 art. 10, nonché attivare il pronto intervento idraulico ai sensi del R.D. n. 523/1904; e. supporto all attività decisionale del Sindaco, quale autorità di protezione civile.
35 Rischio Costiero Provincia di Rimini Comune di Bellaria-Igea Marina Comune di Rimini Comune di Riccione Comune di Misano Adriatico Comune di Cattolica Sottozone di allerta B2: Costa romagnola (RA, FC, RN)
36 Criticità costiera Vengono presi in considerazione gli effetti sul territorio connessi ad eventi di mareggiata caratterizzati da: moto ondoso: altezza onda > 3 m da acqua alta (o surge): livello marea > 0,8 mslm dalla combinazione dei due: livello marea > 0,7 e altezza onda > 2 m
37 Scenario Stato del mare Criticità stato del mare al largo L allerta per stato del mare al largo viene emessa con altezza dell onda prevista superiore a 1,80 metri, per una durata superiore almeno alle tre ore consecutive Situazioni di pericoloper la balneazione e le attività nautiche (pesca e diporto)
38 Criticità costiera
39 Scenario costiero nello specifico Gli scenari di rischio sono correlati e riferiti agli ambiti territoriali perimetrati nel Piano Gestione Rischio Alluvioni (PGRA) H: sopraelevazione livello del mare 141 cm M: sopraelevazione livello del mare 181 cm L: sopraelevazione livello del mare 250 cm
40 Scenario costiero nello specifico Gli scenari di rischio sono correlati e riferiti agli ambiti territoriali perimetrati nel Piano Gestione Rischio Alluvioni (PGRA) Carta della rischio da inondazione marina
41 Presidio costa Agenzia ll presidio territoriale idraulico costiero consiste in attività di: sorveglianza dei tratti di costa a rischio di erosione e ingressione marina; segnalazione tempestiva del verificarsi di criticità a tutti i soggetti cui compete fronteggiarne le conseguenze con azioni di pronto intervento e di tutela della pubblica incolumità, secondo quanto stabilito dalla normativa vigente; monitoraggio dell evoluzione delle criticità, al fine di evidenziare le situazioni di pericolosità emergenti dal perdurare dell evento, da un inasprimento dello stato del mare e/o dalla concomitanza di eventi combinati quali: piena fluviale o di canale e alta marea; primi interventi urgenti ai sensi della legge n. 225/1992, della LR 1/2005 art. 10; supporto all attività decisionale del Sindaco, quale autorità di protezione civile.
42 La pianificazione La PIANIFICAZIONEè l insieme delle procedure operative di intervento da attuare nel caso in cui si verifichi l evento atteso in un determinato scenario Il PIANO DI PROTEZIONE CIVILEè lo strumento che consente alle autorità competenti di predisporre e coordinare gli interventi di soccorso a tutela della popolazione e dei beni in un area a rischio deve essere sufficientemente flessibile per essere utilizzato in tutte le emergenze, incluse quelle impreviste, e semplice in modo da divenire rapidamente operativo
43 Prefettura di Rimini 1 -COC RIMINI ZONA DI ALLERTA B2 2 COC/COI Centri Operativi 2 - COC BELLARIA-IGEA MARINA ZONA DI ALLERTA B2 u Ufficio Unico Sistema Allertamento 3 - COI SANTARCANGELO - UNIONE DI COMUNI VALMARECCHIA ZONA DI ALLERTA B1 4 - COI NOVAFELTRIA UNIONE DI COMUNI VALMARECCHIA ZONE DI ALLERTA A1 e A2 3 u 1 Servizio Area Romagna RER 5 -COI VALCONCA -UNIONE VALCONCA ZONA DI ALLERTA B15-6 -COI RIVIERA DEL CONCA -AMBITO RIVIERA DEL CONCA ZONE DI ALLERTA B1 e B SISTEMA PROVINCIALE DI PROTEZIONE CIVILE Centro Coordinamento Soccorsi: Prefettura di Rimini Sala Operativa Provinciale: Servizio Area Romagna Sale Operative Comunali/Intercomunali: n. 6 COC/COI Ufficio Unico Sistema Allertamento
44 ATTIVITA DI COORDINAMENTO DEI PRESIDI TERRITORIALI IN COLLABORAZIONE CON L UFFICIO UNICO PER IL SISTEMA DI ALLERTAMENTO SERVIZIO AREA ROMAGNA ArSTPC UUSA Ufficio Unico Sistema Allertamento IL SERVIZIO AREA ROMAGNA- DELL TERRITORIALE E LA PROTEZIONE CIVILE IN CASO DI EVENTO, ATTIVA IL PROPRIO PERSONALE REPERIBILE E, SE DEL CASO, LA SALA OPERATIVA PROVINCIALE. TRAMITE LA RETE TLC TETRA REGIONALE COORDINA LE ATTIVITA DEI CENTRI OPERATIVI E DEI PRESIDI TERRITORIALI(GRUPPO TETRA PROV_RN). IN COLLABORAZIONE CON L UUSA E TRAMITE IL GRUPPO UUSA, IL SERVIZIO AREA ROMAGNA ACQUISISCE LE INFORMAZIONI DAI PRESIDI TERRITORIALI, UTILI ALLA GESTIONE DELL EMERGENZA SUL TERRITORIO DI COMPETENZA. L ATTIVITA DI COORDINAMENTO CENTRALE DEI PRESIDI TERRITORIALI ATTIVATI DAI CENTRI OPERATIVI COC/COI E INOLTRE FUNZIONALE ALLA GESTIONE COORDINATA DEL VOLONTARIATO DI PROTEZIONE CIVILE.
45 ATTIVITA DI COORDINAMENTO DEI PRESIDI TERRITORIALI IN COLLABORAZIONE CON L UFFICIO UNICO PER IL SISTEMA DI ALLERTAMENTO ORGANIGRAMMA
46 VOLONTARIATO
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50 Grazie per l attenzione!!!
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