IL MITO DI VALENTINO ROSSI

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2 IL MITO DI VALENTINO ROSSI NELLE PAGINE DE a cura di UMBERTO ZAPELLONI prefazione di VALENTINO ROSSI

3 sommario agosto aprile maggio maggio Gli anni nella 500 e nella motogp DUE secoli Di ViTToriE a cura di Paolo Ianieri 6 il PiaCErE Di VEDErmi sulla Prima DELLa GaZZa di Valentino Rossi 8 VaLE, il NosTro CamPioNE sei TU a cura di Umberto Zapelloni 12 i NUmEri Di VaLE marzo aprile giugno aprile giugno giugno luglio agosto agosto settembre ottobre ottobre novembre novembre Gli anni nella 125 il FiGLio Di GraZiaNo a cura di Alessia Cruciani settembre aprile giugno giugno luglio luglio agosto agosto settembre settembre settembre Gli anni nella 250 L'EsamE Di maturità a cura di Carlo Canzano giugno settembre settembre ottobre ottobre maggio giugno giugno luglio luglio agosto ottobre ottobre ottobre maggio luglio luglio ottobre aprile aprile maggio giugno luglio agosto settembre ottobre ottobre ottobre novembre aprile maggio maggio giugno giugno giugno luglio luglio settembre settembre ottobre 2002

4 aprile maggio giugno agosto settembre settembre ottobre ottobre novembre aprile giugno giugno giugno luglio settembre ottobre ottobre novembre aprile maggio maggio giugno giugno giugno luglio agosto agosto settembre ottobre ottobre aprile giugno giugno luglio settembre marzo giugno luglio settembre maggio maggio giugno luglio agosto settembre settembre settembre ottobre maggio giugno giugno luglio agosto settembre ottobre ottobre aprile agosto ottobre ottobre maggio settembre giugno settembre ottobre L'altro Valentino VALENTINO FUORI PISTA a cura di Vito Schembari agosto settembre ottobre aprile novembre giugno novembre gennaio maggio luglio 2015

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6 IL PIACERE DI VEDERMI SULLA PRIMA DELLA GAZZA Ritrovarsi in prima pagina sulla Gazza significa aver fatto qualche cosa di speciale. Spesso la vedo ancora prima di aver messo piede in Italia! È facile capire di esserci finito: ricevo immediatamente decine di messaggi, da amici, parenti, tifosi! Più volte ho pensato di raccogliere tutte le prime pagine della Gazza che mi riguardano e appena ho saputo di questo libro, ho pensato che fosse davvero una bella idea, per me e per chi, come me, legge ogni giorno La Gazzetta dello Sport. Un bel libro, tante pagine, pieno di ricordi. Ogni pagina mi riporta indietro nel tempo e mi fa rivivere momenti indimenticabili. Non avevo idea di quante potessero essere queste prime pagine, raggruppate in un unico volume! Onestamente non pensavo fossero cosi tante! Ricordo tutte le prime pagine, sulla Gazza, dei mondiali vinti, l ultimo con il Rossi di gioia. Ricordo il Bentornato Valentino, nel 2006, dove abbracciavo Capirossi dopo la vittoria al Mugello, oppure il Vale ancora di Assen 2013, prima vittoria dopo il ritorno in Yamaha. Più recentemente, di questa stagione, è stato bello vedere la prima pagina tricolore dopo la vittoria in Qatar insieme alla Ferrari, contemporaneamente vincitrice in Malesia, oppure il Vale de Oro con la maglietta di Maradona dopo il GP di Argentina. Sfogliare questo libro, per me, è un piacere. Da sportivo ringrazio La Gazzetta dello Sport che segue la MotoGP e tutti gli altri sport con grande professionalità. Da parte mia farò il possibile per dare alla Rosea la possibilità di scrivere ancora tante prime pagine che mi riguardano! 7

7 VALE, IL NOSTRO CAMPIONE SEI TU 1. Vale, il nostro campione sei tu a cura di Umberto Zapelloni 1. Partenza col botto di Valentino Rossi nel Mondiale 2015, dove vince la prima gara stagionale a Losail, in Qatar. Il bambino è diventato uomo correndo tra queste pagine rosa. Valentino è comparso per la prima volta sulla Gazzetta il 26 settembre del 1994 quando aveva 15 anni ed era soltanto il figlio di Graziano Rossi. Naturalmente partì con una vittoria: era la tappa di Monza della finale Sport Production nella Under 125. Un pallino, come diciamo noi in gergo giornalistico. Cinque righe annegate in una pagina in cui si festeggiava l Aprilia e Biaggi arrivava secondo con le 250 in Argentina. Più di vent anni dopo, Valentino è diventato un frequentatore abituale della prima pagina. Non con un titolino però. Con il titolo principale. 8

8 VALE! 2. Il ragazzino non è soltanto diventato uomo. Con gli anni e le vittorie si è trasformato in leggenda. Il pilota che ha cambiato la storia del suo sport, il pilota che ha guidato il suo sport oltre ogni confine entrando nelle case di tutti gli italiani, anche di quelli che prima di lui conoscevano un solo signor Rossi, il Pablito del Mundial spagnolo. Valentino ha cominciato presto e non ha ancora finito di riempire le pagine della Gazzetta con le sue imprese. Ha avuto alti e bassi. Ha toccato il cielo ed è sprofondato negli abissi. È volato in paradiso ed è caduto all inferno. La sua prerogativa è che è sempre riuscito a riemergere. Anche quando era al buio in mezzo a una galleria. Ci è quasi riuscito anche nell ultima gara della stagione 2015 risalendo dall ultima alla quarta posizione, ma non gli è bastato per conquistare il decimo titolo, piegato da un Lorenzo straordinario, ma soprattutto dalla strana alleanza spagnola. Valentino lo abbiamo visto rialzarsi dopo essere incappato in una brutta storia di evasione fiscale, risalire quando con la Ducati era sprofondato in fondo alle classifiche, risorgere dopo che il suo amico Marco Simoncelli era caduto per sempre sotto i suoi occhi. Ha fatto l impossibile per sopravvivere alla manovra a tenaglia degli spagnoli, ma ne è uscito battuto. Battuto in pista, ma non come campione o come uomo. E poi provateci voi a 36 anni a viaggiare per una stagione intera davanti ad avversari più giovani e veloci, costruirsi un sogno con la regolarità, accarezzare il titolo con le vittorie, vederselo sfuggire per responsabilità non solo sue (la sua unica colpa è stata quella di esser caduto nella provocazione e di aver reagito contro Marquez in Malesia). 2. Valentino sul gradino più alto del podio del GP di Argentina (sua seconda vittoria stagionale) con indosso la maglia di Diego Armando Maradona. 9

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10 VALE! Valentino ha avuto tante facce, tante vite, ma un solo numero, quel 46 che è diventato un marchio, un simbolo, quasi uno stile di vita. Colorato di giallo come i suoi capelli che però hanno spesso cambiato tinta, forma, taglio a seconda dell età, dell umore, dell amore. Ha cominciato a stupire che era ancora bambino sui kart, sulle minimoto. Da papà Graziano succhia la passione per i motori. Per tutto ciò che fa rumore, velocità. Pesaro, 16 febbraio 1979 è il giorno dell arrivo al mondo, la data da tenere a mente. Il resto lo fa quello strano papà che correva veloce, passeggiava con una gallina al guinzaglio e nel bel mezzo della storia d amore con Stefania aveva dato vita a quel bimbetto che non riusciva a stare fermo e poi a stare zitto. Argento vivo. Voglia di crescere in fretta, di stare fuori dall ordinario. Non era ancora diventato ragazzo che già azzannava la sua prima vittoria Mondiale. Era il 18 agosto Gran Premio della Repubblica Ceca, a Brno, un posto che da allora hanno cominciato ad amare anche gli italiani. Gli anni erano 17. Ancora minorenne, ancora con i dentini da latte che però sapevano già mordere gli avversari. Da quel giorno al primo titolo il passo è stato breve. L anno dopo, appena diventato maggiorenne, era già il re delle 125. Moto italiana (Aprilia), pilota italiano. Ma vincere non basta. Non gli basta. Lui vuole divertirsi anche dopo aver tagliato il traguardo. Così ogni vittoria diventa uno show, una scenetta, una firma da mandare in mondovisione perché quel ragazzino resti negli occhi e nella mente. Si diverte con i suoi amici, con la sua tribù, Uccio, Albi, Davide, i ragazzi del fan club, ma fa divertire anche chi sta a guardarlo. Gli basta poco per entrare nel cuore della gente. Per dividere la gente. C è chi lo ama (la maggioranza), ma anche chi lo odia. Difficile trovare qualcuno che gli resti indifferente. Stessa accoppiata anche due anni dopo per conquistare il titolo 250. Poi via con i giapponesi. Un anno per capire e quello dopo per vincere. Stesso ritmo, stessa voglia, solo meno stupore perché adesso il mondo sa chi è quel ragazzo. Honda, Yamaha, la parentesi Ducati e ancora Yamaha. Via con i duelli senza domani, gli scontri da Far West. Con Biaggi, con Gibernau, con Stoner, con Lorenzo, con Marquez. Più che avversari da battere, quasi nemici da abbattere. Con manovre cattive, feroci, spesso al limite, qualche volta oltre. Come fanno i campionissimi dei motori, quelli a due o quattro ruote. Ogni duello ha il suo motivo, il suo perché. Aumentano i nemici, ma anche gli amici. Valentino è diventato Dottore, se lo fa scrivere anche sul di dietro della tuta, così che tutti possano vederlo quando è là davanti in fuga. Gioca con gli adesivi, gioca con i caschi, gioca un po con tutto quello con cui può farlo. Perché alla base c è tanta voglia di divertirsi, di vivere la vita a modo suo, chiuso a Tavullia, il suo covo, il suo futuro con quel ranch trasformato in parco giochi per grandi dove anche i cattivi ogni tanto vengono ammessi e sfidati. Lui che non può nascondersi perché tutti lo riconoscono anche quando si copre i capelli con un cappellaccio e gli occhi con le lenti scure. Non c è posto al mondo dove Valentino possa nascondersi davvero. Non gli resta che qualche isola, qualche spiaggia isolata. Vale tutto. Vale sempre. Quanto Vale. Vale de oro. Vale un vittoria. L Italia che Vale. Rossi di gioia. La fortuna di un campione sta anche nel nome. Nel nome che deve diventare titolo. Con lui il gioco è fin troppo facile. L importante è cercare di non ripetersi, di non essere banali con chi in vita sua non lo è mai stato. Nella sua vita da corsa ha fatto innamorare anche i ferraristi. Si è lasciato tentare dalla Rossa, dal salto sulle quattro ruote. Ci ha provato, riuscendo anche bene, lasciando a bocca aperta i tecnici che leggevano i suoi dati. Ma poi è rimasto dove è ora. Non aveva ancora finito la sua missione. Si ritaglia ancora qualche rally, soprattutto il suo giocattolo preferito, quello di fine stagione a Monza, ma le moto restano la sua casa. Per fortuna. Perché sulle due ruote aveva ancora tanto da dimostrare. Lo ha fatto fino all ultima gara del E non ha ancora finito. In questo volume manca soltanto una pagina. La prima pagina che abbiamo sognato a lungo per celebrare il suo decimo titolo. Ma forse è soltanto questione di aspettare. 3. La Yamaha di Valentino accelera sul tracciato olandese di Assen che la vedrà giungere per prima al traguardo. 4. Valentino nel GP di Gran Bretagna del 2015 mette i rivali alle sue spalle dopo pochi giri. 11