MISURA 13 [ESTRATTO DEL TESTO INTEGRALE DEL PSR DELLA REGIONE DEL VENETO]

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1 MISURA 13 [ESTRATTO DEL TESTO INTEGRALE DEL PSR DELLA REGIONE DEL VENETO] INDENNITÀ A FAVORE DELLE ZONE SOGGETTE A VINCOLI NATURALI O AD ALTRI VINCOLI SPECIFICI I testi fanno riferimento al PSR della Regione del Veneto approvato dalla Commissione Europea con decisione n del 26 maggio 2015, versione 1.3 del 30 aprile Iniziativa finanziata dal Programma di Sviluppo Rurale Autorità di gestione: Dipartimento Agricoltura e Sviluppo Rurale Regione del Veneto Organismo responsabile dell informazione: Sezione Piani e Programmi settore primario

2 M13 - Indennità a favore delle zone soggette a vincoli naturali o ad altri vincoli specifici (art. 31) Base giuridica Regolamento (UE) n. 1305/2013-Art Descrizione generale della misura, compresi la sua logica d'intervento e il contributo agli aspetti specifici e agli obiettivi trasversali Nella Regione del Veneto la misura viene attivata nelle zone montane in quanto esse ospitano aziende agricole incapaci di produrre una redditività comparabile con quella delle zone di pianura. La montagna è inoltre caratterizzata dalla presenza di ecosistemi complessi e delicati che finora hanno subito solo delle parziali modifiche da parte dell attività antropica e che quindi vanno maggiormente tutelati ma che richiedono comunque la gestione ed il governo dell uomo al fine di preservare la stabilità dei versanti e la regimazione delle acque. Per quanto concerne la redditività, si rileva come i parametri chimico-fisici e climatici della montagna siano particolarmente limitanti e determinino svantaggi nello svolgimento dell attività dell azienda agricola in quanto: la ridotta durata della stagione vegetativa e le basse temperature medie annue penalizzano le rese produttive; la pendenza rende difficile e onerosa la meccanizzazione e richiede anche un elevato apporto di manodopera; la frammentazione e la scarsa accessibilità dei fondi agricoli incrementa i costi di produzione. Inoltre, dal punto di vista ambientale l analisi di contesto evidenzia come nel territorio montano veneto si concentri la maggior parte dei biotopi caratterizzati da ampia naturalità e integrità e come, l elevata presenza di foraggere permanenti contribuisca in modo importante alla preservazione della biodiversità, del paesaggio rurale e della stabilità territoriale. In questo contesto, la contrazione della SAU (-17.8% rispetto a -4.6% del totale Veneto) e il dimezzamento del numero di aziende agricole che operano in zona montana verificatosi negli ultimi 10 anni potrebbe compromettere il fragile equilibrio del territorio. La tendenza all abbandono dell attività ha effetti non solo sulla struttura economica del settore agricolo ma influisce negativamente su tutte le azioni connesse all agricoltura quali la conservazione, il recupero e la riqualificazione dell ecosistema, nonché sulla struttura sociale del territorio rurale montano intimamente connessa con la capacità di mantenere un adeguato equilibrio ecologico a livello locale. In particolare, l agricoltura montana veneta può considerarsi di tipo estensivo e tradizionale in quanto: - la maggior parte (circa 80%) del territorio coltivato è ricoperto da prati permanenti e pascoli; - sono presenti (30% del totale) aziende zootecniche ad indirizzo lattiero che reimpiegano in loco i prodotti 659

3 aziendali ottenuti da prato e seminativi (cereali da granella); - gli allevamenti presentano un carico di bestiame/ettaro non elevato (circa 1 UBA/ha); - la presenza di coltivazioni intensive ad elevata specializzazione è concentrata in aree ristrette (8% di SAU) e ben delimitate ( vigneti a DOP); - sono presenti un elevato numero di malghe attive. Trattasi di elementi tipici del paesaggio agroforestale montano (circa 700) consistenti in unità fondiarie costituite da pascolo prato e ricovero per il bestiame che consentono utilizzo di terreni anche a quote elevate. L agricoltura montana è quindi fondamentale per: - mantenere un alto livello di biodiversità vegetale poiché l utilizzazione pastorale della cotica contrasta l evoluzione naturale delle comunità vegetali che porterebbe alla predominanza di alcune specie; - aumentare l approvvigionamento di cibo da parte degli insetti impollinatori che hanno a disposizione una maggiore varietà vegetale; - prevenire fenomeni erosivi e franosi poichè la gestione della cotica erbosa favorisce lo sviluppo degli apparati radicali delle piante; - conservare equilibrio idrogeologico perché con la gestione estensiva del pascolo si aumenta il volume massimo di acqua immagazzinabile nel terreno riducendo quindi quella oggetto di ruscellamento superficiale; - diminuire le emissioni ad effetto serra poichè si garantisce una migliore distribuzione della sostanza organica nel terreno; - favorire il sequestro del carbonio perché il pascolamento massimizza il tasso di crescita delle piante e quindi la loro capacità di assorbire anidride carbonica. L agricoltura montana è inoltre strategica per la conservazione del paesaggio tradizionale e per il mantenimento della struttura sociale delle zone montane in quanto consente di sostenere sia l occupazione del settore primario sia quella derivante dalla trasformazione e dalla vendita di prodotti agricoli nonché il turismo. Infatti, nel territorio montano sono insediate numerose attività di trasformazione del settore lattiero caseario, di tipo cooperativo, in grado di aumentare il valore aggiunto dei prodotti con una ricaduta diretta di benefici sulle aziende agricole. Anche a livello aziendale si rileva la presenza di realtà che trasformano commercializzano direttamente i loro prodotti contribuendo così anche a diffondere e valorizzare l immagine del territorio. La presenza dell agricoltura è fondamentale per il sostegno di attività connesse alla produzione primaria, quali l agriturismo che contribuisce alla valorizzazione delle produzioni locali e all integrazione del reddito agricolo. Questo consente di mantenere stabile la presenza umana che è fondamentale per mantenere l equilibrio di un territorio strutturalmente molto fragile. La misura rappresenta uno strumento per estendere su ampie superfici il regime della condizionalità al quale 660

4 i beneficiari devono assoggettare tutta la superficie aziendale. In particolare i beneficiari della misura devono applicare le Buone Condizioni Agronomiche e Ambientali (BCAA) volte a garantire un uso sostenibile dei terreni agricoli beneficiari. Relativamente alle coltivazioni praticate in zona montane si evidenziano gli obiettivi contenuti nella BCAA a cui sottendono specifiche azioni colturali: - protezione del suolo dalle erosioni - mantenimento della sostanza organica nel suolo - mantenimento della struttura del suolo - assicurare un livello minimo di mantenimento dei terreni ed evitare il deterioramento degli habitat - protezione delle acque dall inquinamento e dal ruscellamento e gestione dell utilizzo delle risorse idriche. Il rispetto di questi standard contribuisce al mantenimento di un agricoltura a basso impatto ambientale e alla conservazione della biodiversità. Con particolare riguardo ai cambiamenti climatici, e specificatamente al tema delle emissioni si può affermare che: - una copertura vegetale continua del terreno assicurata da ampie superfici adibite a coltivazioni permanenti (prati, pascoli, frutteti inerbiti) favorisce una limitata ossidazione della sostanza organica nei suoli con effetto positivo sull emissione di C02 e sul sequestro del carbonio; - la presenza di allevamenti estensivi e la tecnica del pascolamento facilita una gestione ecosostenibile delle deiezioni zootecniche e un apporto limitato di azoto al terreno comunque non eccedente la richiesta delle colture con effetti benefici sull emissioni di CH4 e di N2O. La misura, quindi, contribuisce a mantenere e migliorare il sistema agricolo montano esaltando il ruolo di attività ecosostenibile. Per consentire alle aziende che operano in montagna di perseguire questo obiettivo è però necessario attivare un intervento per sostenere il loro reddito già compromesso dal gap competitivo che le separa da quelle che operano in aree non soggette a vincoli naturali compensando, in tutto o in parte, gli agricoltori degli svantaggi a cui la loro produzione agricola è esposta. Tale compensazione deve mettere gli agricoltori di montagna nelle condizioni di continuare l'utilizzazione dei terreni agricoli, di eseguire interventi di conservazione del paesaggio, nonché di mantenere e promuovere l adozione di sistemi di produzione agricola sostenibili nelle aree interessate. In sintesi la misura prevede l erogazione di un pagamento per ettaro di SAU in zona svantaggiata al fine di compensare le perdite di reddito e i maggiori costi sostenuti rispetto ad un azienda ubicata in zona non affetta da vincoli naturali o specifici rappresentata sostanzialmente dalle aree di pianura. L importo del premio per ettaro: - è calcolato attraverso un analisi economica che mette a confronto la redditività di un campione di aziende 661

5 montane svantaggiate rispetto a quelle non svantaggiate situate in zone di pianura e di collina; - considera il grado di svantaggio in funzione dei vincoli ambientali presenti (altitudine, pendenza dei terreni); - tiene conto dei diversi sistemi di coltivazione ( aziende zootecniche e non) : - è decrescente al di sopra di un limite di superficie aziendale. La misura è rivolta alla salvaguardia dell agricoltura della montagna veneta che è caratterizzata principalmente dalla presenza di aziende che praticano l allevamento zootecnico estensivo, che coltivano prati, pascoli, seminativi per alimentazione del bestiame e da colture legnose permanenti (frutteti, piccoli frutti). La misura, come nella scorsa programmazione interessa le aree Natura 2000 e HNV. Infatti, analizzando la relazione annuale del PSR anno 2013 e quella intermedia 2012 emerge come la misura indennità compensativa in zona montana abbia fortemente interessato le aree ad alto valore naturale (HNV) e quelle soggette alla rete Natura Circa il 75,8% delle aree HNV rientravano tra le superfici finanziate dalla misura. In zona montana ricadono ettari delle "aree natura 2000" costituiti per lo più da prati e pascoli. Considerato che nella scorsa programmazione con la misura sono stati ammessi a premio circa ettari a prato e pascolo, si ritiene che la misura abbia interessato buona parte delle superfici ricadenti in "aree natura 2000". Analoghe valutazioni possono essere assunte per il periodo di programmazione dove l'efficacia della misura risulta ancora maggiore in quanto rientrano tra le superfici ammissibili anche altre tipologie di coltura (frutteti, orticole, altri seminativi, prati anche in aziende non zootecniche). La misura contribuisce al perseguimento degli obiettivi relativi alle seguenti focus area: 4a) Salvaguardia, ripristino e miglioramento della biodiversità, in particolare nelle zone Natura 2000 e nelle zone agricole soggette a vincoli naturali o ad altri vincoli specifici, dell agricoltura ad alto valore naturalistico, nonché dell'assetto paesaggistico dell'europa ; 4b) Migliore gestione delle risorse idriche, compresa la gestione dei fertilizzanti e pesticidi ; 4c) Prevenzione dell'erosione dei suoli e migliore gestione degli stessi ; La misura, in quanto funzionale al raggiungimento dei suddetti obiettivi, contribuisce a rispondere all insieme dei correlati fabbisogni: - FB07 Aumento dell integrazione territoriale delle imprese agricole, forestali e agroalimentari - FB15 Miglioramento della qualità e della connettività ecologica in ambito agricolo e forestale - FB16 Conservazione attiva dei paesaggi rurali storici e riqualificazione dei paesaggi rurali ordinari - FB17 Valorizzazione e conservazione delle risorse genetiche in agricoltura 662

6 - FB18 Efficiente utilizzo della risorsa idrica nel comparto agricolo - FB19 Miglioramento dello stato chimico ed ecologico delle risorse idriche e salvaguardia dei terreni agricoli - FB 20 Salvaguardia idrogeologica e protezione della qualità e struttura dei suoli agricoli e forestali - FB 28 Qualificazione e valorizzazione del territorio e patrimonio rurale La misura 13 contribuisce al raggiungimento dell obiettivo trasversale Ambiente. La misura si compone di una sottomisura e relativi interventi: Sottomisura 13.1 Pagamento compensativo per le zone montane Indennità compensativa in zona montana. Figura 1 Misura 13 SAU in aree protette Campo di applicazione, aliquota di sostegno, beneficiari ammissibili, e, se del caso, metodo per il calcolo dell'importo o del tasso di sostegno, eventualmente ripartito per sottomisura e/o per tipo di operazione. Per ciascun tipo di operazione, specificare i costi ammissibili, le condizioni di ammissibilità, gli importi e le aliquote di sostegno applicabili nonché i principi per la definizione dei criteri di selezione 663

7 Verificabilità e controllabilità delle misure e/o dei tipi di interventi Rischio/rischi inerenti all'attuazione delle misure Le informazioni sono riportate a livello di Tipo di Intervento Misure di attenuazione Le informazioni sono riportate a livello di Tipo di Intervento Valutazione generale della misura Le informazioni sono riportate a livello di Tipo di Intervento Metodo per il calcolo dell'importo o del tasso di sostegno, se del caso Informazioni specifiche della misura Definizione della soglia minima di superficie per azienda in base alla quale lo Stato membro calcola la degressività delle indennità [Designazione delle zone soggette a vincoli naturali o ad altri vincoli specifici] Descrizione del livello di unità locale applicato per la designazione delle zone. [Designazione delle zone soggette a vincoli naturali o ad altri vincoli specifici] Descrizione dell'applicazione del metodo, inclusi i criteri di cui all'articolo 32 del regolamento (UE) n. 1305/2013 per la delimitazione delle tre categorie di zone di cui al medesimo articolo, compresi la descrizione e i risultati dell'esercizio di regolazione puntuale (fine tuning) per le zone soggette a vincoli naturali e ad altri vincoli specifici diverse dalle zone montane 670

8 Altre rilevanti osservazioni, utili ai fini della comprensione e dell'attuazione della misura Non presenti. 671

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