Rischi Ambientali, Naturali e Antropici

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1 Progetto Rischi Ambientali, Naturali e Antropici Paola Reichenbach P.Reichenbach@irpi.cnr.it (per Fausto Guzzetti - F.Guzzetti@irpi.cnr.it)

2 Sommario Gli obiettivi e i contenuti del progetto Istituti partecipanti e relazioni con gli altri progetti Le principali sfide della ricerca I punti di forza e di debolezza Le necessità organizzative Fonti di finanziamento

3 Obiettivi 1/2 Migliorare la comprensione dei fenomeni naturali e delle attività antropiche che posso rappresentare un rischio per la popolazione, i beni individuali e collettivi, le reti infrastrutturali, l economia e l ambiente. Mettere a punto metodi di prevenzione e di mitigazione dei rischi naturali ed antropici

4 Obiettivi 2/2 Sviluppare e applicare tecnologie e strategie innovative per la caratterizzazione, il monitoraggio, la previsione e la gestione dei rischi naturali e antropici. Fornire a diverse classi di utenti conoscenze, metodologie e strumenti utili a una corretta definizione, e per un efficace prevenzione e mitigazione dei rischi.

5 Contenuti 1/3 Rischi geo-idrologici Piene e inondazioni Frane e altri movimenti in massa Tecnologie per il monitoraggio Valutazione del rischio e strategie di mitigazione Acquiferi, carsismo, fenomeni glaciali, vulnerabilità,

6 Contenuti 2/3 Rischi marini e costieri Frane costiere e sottomarine Vulcani sottomarini Tsunami ( mega e micro ) Geomorfologia dei Margini Continentali Italiani (MAGIC)

7 Contenuti 3/3 Altri rischi Evoluzione geologica recente Pedogenesi ed erosione del suolo Micro-zonazione sismica

8 IAMC IDPA IGAG IGG IMAA IRPI IRSA ISAC ISMAR Istituto per l Ambiente Marino Costiero Istituto per la Dinamica dei Processi Ambientali Istituto di Geologia Ambientale e Geoingegneria Istituto di Geoscienze e Georisorse Istituto di Metodologie per l Analisi Ambientale Istituto di Ricerca per la Protezione Idrogeologica Istituto di Ricerca sulle Acque Istituto di Scienze dell Atmosfera e del Clima Istituto di Scienze Marine

9 Relazioni con altri Progetti Cambiamenti Globali e Relativi Impatti per i meccanismi d innesco degli eventi calamitosi Osservazione della Terra per lo sviluppo e l applicazione di tecnologie di OT Gestione Integrata e Interoperativa dei Dati Ambientali per la gestione, l elaborazione e la disseminazione dell informazione tematica e territoriale

10 Le sfide della ricerca 1/3 Sappiamo dove i fenomeni naturali potenzialmente calamitosi possono colpire. Siamo meno bravi a prevedere quando i fenomeni naturali posso avvenire, e quando rappresentano un rischio. Dobbiamo costruire serie temporali lunghe per la previsione degli eventi estremi.

11 Le sfide della ricerca 2/3 Per i fenomeni geo-idrologici non sappiamo come e quanto i cambiamenti climatici e ambientali influenzeranno la pericolosità, la vulnerabilità e il rischio, e non sappiamo disaccoppiare gli effetti naturali da quelli antropici.

12 Le sfide della ricerca 3/3 Sappiamo poco sulla vulnerabilità degli elementi a rischio, inclusa la popolazione, ai fenomeni naturali potenzialmente calamitosi. Non sappiamo come definire (e confrontare in termini quantitativi) i livelli di rischio posti da differenti fenomeni calamitosi. Dobbiamo migliorare la capacità di trasferire le nostre previsioni e conoscenze alla società.

13 Le sfide tecnologiche Utilizzare al meglio le diverse tecnologie osservative (da terra, da aereo, da satellite) oggi disponibili. Migliorare la capacità di raccogliere, organizzare, gestire, elaborare, condividere grandi moli di dati e informazioni tematiche. Migliori strumenti HW e SW per la ricerca cooperativa.

14 Punti di Forza 1/2 Ottime competenze scientifiche e tecnologiche, individuali e collettive, specifiche e multi-disciplinari. Dimostrata capacità di gestire e guidare progetti e/o infrastrutture internazionali, europei e nazionali. Reti consolidate di conoscenze e rapporti internazionali.

15 Punti di Forza 2/2 Struttura a rete, distribuita sull intero territorio nazionale. Buoni rapporti con Enti e organismi nazionali, centrali e periferici. Buoni rapporti con le realtà industriali.

16 Debolezze 1/2 Dimensione ridotta dei gruppi di ricerca operanti nel settore dei rischi. Difficoltà di coordinamento fra diversi gruppi di ricerca operanti nell ambito di diversi Istituti, e anche in singoli Istituti. Bassa capacità di risposta operativa.

17 Debolezze 2/2 Scarsità cronica di investimenti nazionali atti a favorire la competitività dei gruppi di ricerca italiani. Difficoltà a reperire finanziamenti adeguati al mantenimento e alla costituzione di infrastrutture di ricerca adeguate.

18 Le necessità organizzative Favorire la cooperazione fra i gruppi di ricerca. Aumentare la massa critica e la qualità dei gruppi di ricerca. Implementare un modello premiale che favorisca i gruppi di ricerca innovativi e produttivi.

19 Le necessità organizzative Nel rispetto di giuste (e necessarie) esigenze amministrative, implementare un sistema gestionale snello mirato al raggiungimento di obiettivi di ricerca verificabili. Definire, dichiarare e mantenere nel tempo i criteri e gli strumenti di valutazione dei gruppi, delle attività e dei risultati.

20 Finanziamenti Le attività di ricerca proposte sono (quasi) interamente finanziate con risorse esterne all Ente. Le risorse esterne raccolte dai ricercatori ammontano a oltre 20 milioni di euro, nel triennio

21 Opportunità di finanziamento 1/2 Programma FP7 (Enviroment, Space, Security, GMES, Core e downstream services) Dipartimento della Protezione Civile Programmi Operativi Nazionali (PON) Programmi Operativi Regionali (POR) Iniziative dell Agenzia Spaziale Italiana (?) e di ISPRA (?)

22 Opportunità di finanziamento 2/2 Serve un iniziativa urgente per far inserire il tema della ricerca sui rischi naturali fra quelli prioritari per il paese nel Piano Nazionale della Ricerca.

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