Università degli Studi di Napoli Federico II Facoltà di Ingegneria Corso di Laurea Specialistica in Ingegneria Informatica.

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Università degli Studi di Napoli Federico II Facoltà di Ingegneria Corso di Laurea Specialistica in Ingegneria Informatica."

Transcript

1 Università degli Studi di Napoli Federico II Facoltà di Ingegneria Corso di Laurea Specialistica in Ingegneria Informatica Corso di Sistemi Distribuiti Prof. Stefano Russo Tempo e sincronizzazione nei Sistemi Distribuiti

2 Sommario Tempo - timer, eventi, clock, skew, drift, UTC Sincronizzazione degli orologi - esterna (algoritmo di Cristian) - interna (algoritmo di Berkeley) - con server distribuiti (NTP) Relazione happened-before Tempo logico e orologi logici di Lamport Riferimenti: G. Coulouris et al.: Distributed Systems: Concepts and Design (Cap. XI 1-4), IV ed., Corso di Sistemi Distribuiti, prof. S. Russo Tempo e sincronizzazione nei sistemi distribuiti 2

3 Il tempo nei sistemi distribuiti In un sistema distribuito, ogni nodo è dotato di un proprio orologio, ed è possibile che ad un evento x, che accade dopo un altro evento y, sia assegnato un istante precedente a quello di y. Ciò comporta problemi in molte applicazioni. Es.: compilazione con make, utility basata sulle date dei file. Corso di Sistemi Distribuiti, prof. S. Russo Tempo e sincronizzazione nei sistemi distribuiti 3

4 Modello di sistema distribuito Consiste di un insieme di N processi p i, i=1, 2,, N: ciascun processo è in esecuzione su un diverso processore; i processori non condividono memoria; ciascun processo p i ha uno stato s i, che trasforma nella sua esecuzione; lo stato di un processo include il valore di tutte le sue variabili, nonché di tutti gli oggetti locali (es.: archivi); ciascun processore è dotato di un proprio orologio fisico (clock); non esiste un orologio fisico globale, ma esiste la nozione di un tempo reale effettivo in un sistema di riferimento assoluto. Un processo p i può eseguire le seguenti azioni: send o receive di un messaggio; variazioni del suo stato s i. Corso di Sistemi Distribuiti, prof. S. Russo Tempo e sincronizzazione nei sistemi distribuiti 4

5 Eventi e storia di un processo L occorrenza di una singola azione in p i è un evento e. L insieme degli eventi di un processo p i può eseguire ordinato totalmente in base alla relazione di precedenza temporale : e e se e solo se e si è verificato prima e di in p i. L ordinamento è ben definito (anche in caso di multithreading) in quanto ciascun processo è in esecuzione su un processore dedicato. La storia di un processo p i è la successione di eventi che ha luogo in p i, ordinata in base alla relazione : storia(p i ) = h i = <e i0, e i1, e i2, > Corso di Sistemi Distribuiti, prof. S. Russo Tempo e sincronizzazione nei sistemi distribuiti 5

6 Orologi fisici (1/2) Un orologio fisico di un computer (computer clock, meglio detto: timer) è un dispositivo tipicamente costituito da: un cristallo di quarzo, che oscilla a una frequenza nota; un registro contatore; un registro di inizializzazione (holding register); un registro di memorizzazione. Ciascuna oscillazione del cristallo decrementa il contatore di una unità. Quando il contatore raggiunge lo zero, il contatore viene reimpostato al valore indicato dal registro di inizializzazione. Il clock può dunque essere programmato per generare interruzioni periodiche, p.es. 60 volte al secondo (clock tick). Ad ogni interruzione, il valore del registro di memorizzazione viene aggiornato. Il risultato è il valore di un clock hardware H i (t). Corso di Sistemi Distribuiti, prof. S. Russo Tempo e sincronizzazione nei sistemi distribuiti 6

7 Orologi fisici (2/2) Il sistema operativo legge dal registro il valore H i (t) del clock hardware, lo moltiplica per un fattore di scala ed aggiunge un offset, fornendo il valore di un clock software C i (t): C i (t) = α H i (t)+ β. C i (t) rappresenta una misura approssimata del tempo effettivo t per il processo p i. A due eventi successivi possono essere associati valori distinti di C i (t) solo se la risoluzione del clock (periodo tra gli aggiornamenti del clock) è minore dell intervallo temporale tra i due eventi. Corso di Sistemi Distribuiti, prof. S. Russo Tempo e sincronizzazione nei sistemi distribuiti 7

8 Attributi di un clock definizioni (1/2) Tempo effettivo o reale t: il tempo vero in ciascun istante, in un sistema di riferimento assoluto nominale, indicato da un ideale orologio di riferimento perfetto. Clock offset: differenza tra la lettura istantanea del clock locale rispetto a t; Clock frequency: il tasso con cui il clock locale progredisce (derivata prima rispetto a t); Clock skew: differenza tra le frequenze del clock locale e reale; Clock drift: variazione nel tempo della frequenza del clock locale (derivata seconda del clock locale rispetto a t); Clock adjustment: variazione subitanea degli attributi di un clock locale, per effetto di un azione di sistema o d utente. Corso di Sistemi Distribuiti, prof. S. Russo Tempo e sincronizzazione nei sistemi distribuiti 8

9 Attributi di un clock definizioni (2/2) In letteratura la differenza tra le letture di due orologi viene spesso indicata con il termine clock skew, anziché offset. Network Corso di Sistemi Distribuiti, prof. S. Russo Tempo e sincronizzazione nei sistemi distribuiti 9

10 Tempo astronomico I secondi misurati nel tempo solare NON hanno durata costante. Corso di Sistemi Distribuiti, prof. S. Russo Tempo e sincronizzazione nei sistemi distribuiti 10

11 Tempo Atomico Internazionale Con l invenzione dell orologio atomico nel 1948, il tempo non è più misurato su base astronomica, ma su base fisica, contando le transizioni dell atomo di cesio 133. Il secondo è definito come il tempo nel quale l atomo di cesio 133 effettua esattamente transizioni (valore scelto per rendere il secondo pari alla durata media di un secondo misurato su base solare nel 1958). Ad oggi circa 50 laboratori nel mondo possiedono orologi atomici. Ciascuno di essi comunica periodicamente la propria ora al Bureau International de l Heure (BIH) a Parigi. Il BIH calcola il valore medio, che rappresenta il Tempo Atomico Internazionale (TAI). I secondi TAI hanno durata costante. Attualmente, secondi TAI sono circa 3 ms meno della durata media del giorno solare (che si allunga nel tempo). Corso di Sistemi Distribuiti, prof. S. Russo Tempo e sincronizzazione nei sistemi distribuiti 11

12 Universal Coordinated Time (UTC) È il sistema basato su orologi atomici, con la correzione di leap seconds, introdotti appena la differenza tra il tempo atomico e quello solare raggiunge la soglia di 800 ms. È alla base dei moderni sistemi civili. Ha sostituito il vecchio standard del Greenwich Mean Time (GMT), basato sul tempo astronomico. Ad oggi, sono stati introdotti circa 50 leap seconds nel tempo UTC. Corso di Sistemi Distribuiti, prof. S. Russo Tempo e sincronizzazione nei sistemi distribuiti 12

13 Relazione tra clock locale e UTC (1/2) In un mondo ideale: C i (t) = t, per ogni i e per ogni t, quindi dc/dt = 1. Nella realtà, si ha dc/dt > 1 (dc/dt < 1) quando il clock procede più rapidamente (lentamente) del tempo effettivo. In pratica, molti costruttori specificano per il clock una costanteρtale che: 1 - ρ dc/dt 1 + ρ Corso di Sistemi Distribuiti, prof. S. Russo Tempo e sincronizzazione nei sistemi distribuiti 13

14 Relazione tra clock locale e UTC (2/2) Se due clock divergono dal tempo UTC in direzioni opposte, dopo un intervallo t dalla sincronizzazione possono differire al più di 2ρ t. Se si vuole che due orologi non differiscano di un valore maggiore di δ, essi vanno sincronizzati (via software) ogni δ/2ρ secondi. Corso di Sistemi Distribuiti, prof. S. Russo Tempo e sincronizzazione nei sistemi distribuiti 14

15 Sincronizzazione dei clock Per molte applicazioni, l ora effettiva è fondamentale. Per tali sistemi sono spesso necessari orologi fisici esterni. Per ragioni di efficienza e affidabilità, poi, gli orologi sono tipicamente ridondati. Si pongono dunque due tipi di problemi: come sincronizzare un orologio locale con un orologio esterno? come sincronizzare più orologi tra loro? I due problemi sono rispettivamente indicati: - Sincronizzazione esterna: algoritmo di Cristian (1989). - Sincronizzazione interna: algoritmo di Berkeley (Gusella e Zatti, 1989). Corso di Sistemi Distribuiti, prof. S. Russo Tempo e sincronizzazione nei sistemi distribuiti 15

16 Algoritmo di Cristian (1/3) È un algoritmo di sincronizzazione esterna, che si basa sull utilizzo di un time server passivo, dotato di un dispositivo che riceve il segnale di una sorgente UTC. Su richiesta, un processo server invia un messaggio contenente l ora t, misurata col proprio orologio basato su UTC. Corso di Sistemi Distribuiti, prof. S. Russo Tempo e sincronizzazione nei sistemi distribuiti 16

17 . Algoritmo di Cristian (2/3) Il processo cliente p misura il round-trip-time T RTT come intervallo temporale tra gli istanti T o e T 1. L accuratezza della misura dipende dal clock drift. Tipicamente si può assumere che p possa poi aggiornare il clock locale al valore t+t RTT /2. Corso di Sistemi Distribuiti, prof. S. Russo Tempo e sincronizzazione nei sistemi distribuiti 17

18 Algoritmo di Cristian (3/3) Cristian definisce il suo algoritmo probabilistico: si raggiunge la sincronizzazione solo se il round-trip-time (RTT) dei messaggi è sufficientemente piccolo rispetto all accuratezza richiesta. Es.: su una rete LAN, il RTT generalmente non supera i 10 ms. Un clock con un drift rate di 10-6 secondi/secondo varia di non più di 10-5 secondi. Detto min il tempo minimo di trasmissione dei messaggi, l ora dell orologio del server all istante T1 è compresa in [t+min, t+t RTT -min], intervallo ampio T RTT -2min. L accuratezza è quindi ±(T RTT /2-min). Corso di Sistemi Distribuiti, prof. S. Russo Tempo e sincronizzazione nei sistemi distribuiti 18

19 Algoritmo di Berkeley (1/3) È un algoritmo di sincronizzazione interna ideato principalmente per reti intranet. Si basa sull utilizzo di un time server attivo, dotato di un dispositivo che riceve il segnale di una sorgente UTC. Un nodo viene selezionato come master. Gli altri nodi con cui deve essere effettuata la sincronizzazione fanno da slave. Corso di Sistemi Distribuiti, prof. S. Russo Tempo e sincronizzazione nei sistemi distribuiti 19

20 Algoritmo di Berkeley (2/3) Il master: effettua periodicamente il polling dei nodi slave; calcola una stima dell ora locale di ciascuno slave, in base al round-trip time (analogamente all algoritmo di Cristian); calcola l ora media (inclusa la propria); comunica ad ogni slave di quanto variare il clock locale. L accuratezza dell algoritmo dipende dal round-trip time dei messaggi tra il master e gli slave. Per aumentarla, il master: stima un round-trip time massimo nominale; elimina dal calcolo della media le letture dei clock associate a valori del round-trip time maggiori del massimo. In questo modo si limita l effetto dei clock che vanno troppo veloci o lenti. Corso di Sistemi Distribuiti, prof. S. Russo Tempo e sincronizzazione nei sistemi distribuiti 20

21 Algoritmo di Berkeley (3/3) Per aumentare ulteriormente la precisione, l algoritmo prevede di non considerare le letture di eventuali faulty clocks. A tale scopo, il master considera nel calcolo della media solo il sottoinsieme dei clock locali che non differiscono tra essi di un valore prestabilito. Si dice che il master effettua una media tollerante ai guasti (fault tolerant average). Nel caso in cui il master si guasti, è prevista l elezione di un nuovo master. Corso di Sistemi Distribuiti, prof. S. Russo Tempo e sincronizzazione nei sistemi distribuiti 21

22 Network Time Protocol (1/5) È un protocollo per un time service per nodi di rete Internet. L obiettivo di NTP è di offrire ai nodi Internet un servizio di sincronizzazione con l ora UTC. NTP si propone di offrire tale servizio in maniera: affidabile, anche in caso di lunghe perdite di connettività; scalabile, adatto all elevato numero di client e server su Internet; sicura, mediante meccanismi di protezione da interferenze accidentali o maliziose con il time service. Il servizio NTP è fornito da una rete di server connessi a Internet, secondo una organizzazione logica gerarchica. Corso di Sistemi Distribuiti, prof. S. Russo Tempo e sincronizzazione nei sistemi distribuiti 22

23 Network Time Protocol (2/5) I server NTP sono classificati in: server primari, direttamente connessi a una sorgente UTC; server secondari, sincronizzati direttamente con server primari Le frecce indicano segnali di sincronizzazione, i numeri indicano gli strati nella gerarchia. Corso di Sistemi Distribuiti, prof. S. Russo Tempo e sincronizzazione nei sistemi distribuiti 23

24 Network Time Protocol (3/5) I server NTP possono sincronizzarsi secondo tre modalità: multicast mode, procedure call mode, symmetric mode. Il multicast mode è previsto per reti LAN. Il server effettua periodicamente il multicast dell ora ai nodi sulla LAN. I nodi regolano la propria ora su quella del server. Il procedure call mode è analogo all algoritmo di Cristian: il server accetta richieste e risponde con la lettura corrente del proprio clock. Questa modalità è usata p.es. dai file server su una LAN o su LAN adiacenti. Corso di Sistemi Distribuiti, prof. S. Russo Tempo e sincronizzazione nei sistemi distribuiti 24

25 Network Time Protocol (4/5) Il symmetric mode è usato dai livelli più bassi della gerarchia, per raggiungere maggiore precisione. Tutte le modalità usano messaggi UDP. In procedure call mode e symmetric mode, i server si scambiano coppie di messaggi, che contengono l ora locale dei due eventimessaggio più recenti, oltre a quello corrente. Server B T i-2 T i-1 Time m m' Server A T i- 3 T i Time Corso di Sistemi Distribuiti, prof. S. Russo Tempo e sincronizzazione nei sistemi distribuiti 25

26 Network Time Protocol (5/5) o: offset vero tra due clock t, t : tempi di trasmissione effettivi di m, m T i-2 = T i-3 + t + o T i = T i-1 + t o delay d i = t + t = T i-2 - T i-3 + T i - T i-1 o = o i + (t t)/2, o i = (T i-2 - T i-3 + T i-1 T i )/2 stima dell offset o i d i /2 <= o <= o i + d i /2 misura dell accuratezza della stima o i Server B T i-2 T i-1 Time m m' Server A T i- 3 T i Time Corso di Sistemi Distribuiti, prof. S. Russo Tempo e sincronizzazione nei sistemi distribuiti 26

27 Relazione happened-before La relazione tra eventi HB (happened-before, è accaduto prima di ), indicata con il simbolo, è definita dalle condizioni: HB1: Se esiste un processo p i tale che e i e (cioè p i osserva che e accade prima di e ), allora e e HB2: messaggio m: send(m) receive(m) HB3: Se e e e e' e'', allora e e''. La relazione HB definisce un ordinamento parziale degli eventi in un sistema distribuito. L interpretazione è che se e e, allora c è un nesso di potenziale causalità tra gli eventi e ed e. Corso di Sistemi Distribuiti, prof. S. Russo Tempo e sincronizzazione nei sistemi distribuiti 27

28 Eventi in un sistema distribuito p 1 a b m 1 p 2 c d m 2 Physical time p 3 e f a b (per HB1) b c e d f (per HB2) a f (per HB3) a e (per HB1) e a a e (eventi concorrenti) Corso di Sistemi Distribuiti, prof. S. Russo Tempo e sincronizzazione nei sistemi distribuiti 28

29 Marcatura temporale degli eventi con orologi logici 1 2 p 1 a b m 1 p c d m 2 Physical time p 3 1 e f 5 Corso di Sistemi Distribuiti, prof. S. Russo Tempo e sincronizzazione nei sistemi distribuiti 29

30 Marcatura temporale degli eventi con orologi-vettore (1,0,0) (2,0,0) p 1 a b m 1 p 2 (2,1,0) (2,2,0) c d m 2 Physical time p 3 (0,0,1) e f (2,2,2) Corso di Sistemi Distribuiti, prof. S. Russo Tempo e sincronizzazione nei sistemi distribuiti 30

Coordinamento e sincronizzazione

Coordinamento e sincronizzazione Coordinamento e sincronizzazione Tempo locale e globale Nei sistemi distribuiti non esiste un orologio fisico globale Algoritmi di sincronizzazione e di coordinamento Applicazioni: correttezza di sequenze

Dettagli

Tempo e sincronizzazione nei Sistemi Distribuiti

Tempo e sincronizzazione nei Sistemi Distribuiti Università degli Studi di Napoli Federico II Facoltà di Ingegneria Corso di Laurea Specialistica in Ingegneria Informatica Corso di Sistemi Distribuiti Prof. Stefano Russo Tempo e sincronizzazione nei

Dettagli

Sincronizzazione nei Sistemi Distribuiti

Sincronizzazione nei Sistemi Distribuiti Università degli Studi di Roma Tor Vergata Facoltà di Ingegneria Sincronizzazione nei Sistemi Distribuiti (parte ) Corso di Sistemi Distribuiti Valeria Cardellini Anno accademico 9/ La nozione di tempo

Dettagli

22/05/2013. Indice dei Contenuti. Sincronizzazione dei Clock. Corso Sistemi Distribuiti 6 cfu Docente: Prof. Marcello Castellano

22/05/2013. Indice dei Contenuti. Sincronizzazione dei Clock. Corso Sistemi Distribuiti 6 cfu Docente: Prof. Marcello Castellano Corso Sistemi Distribuiti 6 cfu Docente: Prof. Marcello Castellano /26 Indice dei Contenuti Sincronizzazione dei Clock- 3 Orologi Fisici- 7 Sincronizzazione di Orologi Fisici- 10 Sincronizzazione dei Clock

Dettagli

Sistemi Distribuiti. La Nozione di Tempo nei Sistemi Distribuiti. dott. Ing. Silvia Bonomi. bonomi@dis.uniroma1.it

Sistemi Distribuiti. La Nozione di Tempo nei Sistemi Distribuiti. dott. Ing. Silvia Bonomi. bonomi@dis.uniroma1.it Sistemi Distribuiti La Nozione di Tempo nei Sistemi Distribuiti dott. Ing. Silvia Bonomi bonomi@dis.uniroma1.it Introduzione In un Sistema Distribuito 1. I processi girano su macchine diverse connesse

Dettagli

Il passaggio del tempo nei sistemi distribuiti

Il passaggio del tempo nei sistemi distribuiti Il passaggio del tempo nei sistemi distribuiti Il tempo nei sistemi distribuiti WARNING: In un sistema distribuito e impossibile avere un unico clock fisico condiviso da tutti i processi Eppure la computazione

Dettagli

Con il termine Sistema operativo si fa riferimento all insieme dei moduli software di un sistema di elaborazione dati dedicati alla sua gestione.

Con il termine Sistema operativo si fa riferimento all insieme dei moduli software di un sistema di elaborazione dati dedicati alla sua gestione. Con il termine Sistema operativo si fa riferimento all insieme dei moduli software di un sistema di elaborazione dati dedicati alla sua gestione. Compito fondamentale di un S.O. è infatti la gestione dell

Dettagli

Introduzione. Coordinazione Distribuita. Ordinamento degli eventi. Realizzazione di. Mutua Esclusione Distribuita (DME)

Introduzione. Coordinazione Distribuita. Ordinamento degli eventi. Realizzazione di. Mutua Esclusione Distribuita (DME) Coordinazione Distribuita Ordinamento degli eventi Mutua esclusione Atomicità Controllo della Concorrenza Introduzione Tutte le questioni relative alla concorrenza che si incontrano in sistemi centralizzati,

Dettagli

NTP. (Sincronizziamo gli orologi)

NTP. (Sincronizziamo gli orologi) NTP (Sincronizziamo gli orologi) Definizione (rfc1305) NTP provides the mechanisms to synchronize time and coordinate time distribution in a large, diverse internet operating at rates from mundane to lightwave.

Dettagli

A intervalli regolari ogni router manda la sua tabella a tutti i vicini, e riceve quelle dei vicini.

A intervalli regolari ogni router manda la sua tabella a tutti i vicini, e riceve quelle dei vicini. Algoritmi di routing dinamici (pag.89) UdA2_L5 Nelle moderne reti si usano algoritmi dinamici, che si adattano automaticamente ai cambiamenti della rete. Questi algoritmi non sono eseguiti solo all'avvio

Dettagli

Università degli Studi di Napoli Federico II Facoltà di Ingegneria Corso di Laurea Specialistica in Ingegneria Informatica.

Università degli Studi di Napoli Federico II Facoltà di Ingegneria Corso di Laurea Specialistica in Ingegneria Informatica. Università degli Studi di Napoli Federico II Facoltà di Ingegneria Corso di Laurea Specialistica in Ingegneria Informatica Corso di Sistemi Distribuiti Prof. Stefano Russo Caratterizzazionedei SistemiDistribuiti

Dettagli

LINUXDAY 2009 24 ottobre 2009 Besnate (VARESE)

LINUXDAY 2009 24 ottobre 2009 Besnate (VARESE) LINUXDAY 2009 24 ottobre 2009 Besnate (VARESE) Epoch Time. Il tempo di Unix. Le ere di NTP. Come Linux e NTP gestiscono il tempo. Lorenzo Lobba lorenzo@linuxvar.it Epoch time. Il tempo di UNIX Primo gennaio

Dettagli

Valutazione delle Prestazioni. Valutazione delle Prestazioni. Architetture dei Calcolatori (Lettere. Tempo di risposta e throughput

Valutazione delle Prestazioni. Valutazione delle Prestazioni. Architetture dei Calcolatori (Lettere. Tempo di risposta e throughput Valutazione delle Prestazioni Architetture dei Calcolatori (Lettere A-I) Valutazione delle Prestazioni Prof. Francesco Lo Presti Misura/valutazione di un insieme di parametri quantitativi per caratterizzare

Dettagli

Università di Roma Tor Vergata Corso di Laurea triennale in Informatica Sistemi operativi e reti A.A. 2014-15. Pietro Frasca. Parte II Lezione 5

Università di Roma Tor Vergata Corso di Laurea triennale in Informatica Sistemi operativi e reti A.A. 2014-15. Pietro Frasca. Parte II Lezione 5 Università di Roma Tor Vergata Corso di Laurea triennale in Informatica Sistemi operativi e reti A.A. 2014-15 Parte II Lezione 5 Giovedì 19-03-2015 1 Intensità del traffico e perdita dei pacchetti La componente

Dettagli

Coordinazione Distribuita

Coordinazione Distribuita Coordinazione Distribuita Ordinamento degli eventi Mutua esclusione Atomicità Controllo della Concorrenza 21.1 Introduzione Tutte le questioni relative alla concorrenza che si incontrano in sistemi centralizzati,

Dettagli

Università di Roma Tor Vergata Corso di Laurea triennale in Informatica Sistemi operativi e reti A.A. 2013-14. Pietro Frasca.

Università di Roma Tor Vergata Corso di Laurea triennale in Informatica Sistemi operativi e reti A.A. 2013-14. Pietro Frasca. Università di Roma Tor Vergata Corso di Laurea triennale in Informatica Sistemi operativi e reti A.A. 2013-14 Pietro Frasca Lezione 11 Martedì 12-11-2013 1 Tecniche di allocazione mediante free list Generalmente,

Dettagli

TECNICHE DI SIMULAZIONE

TECNICHE DI SIMULAZIONE TECNICHE DI SIMULAZIONE INTRODUZIONE Francesca Mazzia Dipartimento di Matematica Università di Bari a.a. 2004/2005 TECNICHE DI SIMULAZIONE p. 1 Introduzione alla simulazione Una simulazione è l imitazione

Dettagli

Introduzione alle tecnologie informatiche. Strumenti mentali per il futuro

Introduzione alle tecnologie informatiche. Strumenti mentali per il futuro Introduzione alle tecnologie informatiche Strumenti mentali per il futuro Panoramica Affronteremo i seguenti argomenti. I vari tipi di computer e il loro uso Il funzionamento dei computer Il futuro delle

Dettagli

Calcolatori Elettronici A a.a. 2008/2009

Calcolatori Elettronici A a.a. 2008/2009 Calcolatori Elettronici A a.a. 2008/2009 PRESTAZIONI DEL CALCOLATORE Massimiliano Giacomin Due dimensioni Tempo di risposta (o tempo di esecuzione): il tempo totale impiegato per eseguire un task (include

Dettagli

Appunti sulla Macchina di Turing. Macchina di Turing

Appunti sulla Macchina di Turing. Macchina di Turing Macchina di Turing Una macchina di Turing è costituita dai seguenti elementi (vedi fig. 1): a) una unità di memoria, detta memoria esterna, consistente in un nastro illimitato in entrambi i sensi e suddiviso

Dettagli

Architetture Applicative

Architetture Applicative Alessandro Martinelli alessandro.martinelli@unipv.it 6 Marzo 2012 Architetture Architetture Applicative Introduzione Alcuni esempi di Architetture Applicative Architetture con più Applicazioni Architetture

Dettagli

Fondamenti di Informatica Ingegneria Clinica Lezione 16/10/2009. Prof. Raffaele Nicolussi

Fondamenti di Informatica Ingegneria Clinica Lezione 16/10/2009. Prof. Raffaele Nicolussi Fondamenti di Informatica Ingegneria Clinica Lezione 16/10/2009 Prof. Raffaele Nicolussi FUB - Fondazione Ugo Bordoni Via B. Castiglione 59-00142 Roma Docente Raffaele Nicolussi rnicolussi@fub.it Lezioni

Dettagli

Reti di Telecomunicazione Lezione 6

Reti di Telecomunicazione Lezione 6 Reti di Telecomunicazione Lezione 6 Marco Benini Corso di Laurea in Informatica marco.benini@uninsubria.it Lo strato di applicazione protocolli Programma della lezione Applicazioni di rete client - server

Dettagli

Valutazione delle Prestazioni

Valutazione delle Prestazioni Valutazione delle Prestazioni Sia data una macchina X, definiamo: 1 PrestazioneX = --------------------------- Tempo di esecuzione X La prestazione aumenta con il diminuire del tempo di esecuzione (e diminuisce

Dettagli

Pronto Esecuzione Attesa Terminazione

Pronto Esecuzione Attesa Terminazione Definizione Con il termine processo si indica una sequenza di azioni che il processore esegue Il programma invece, è una sequenza di azioni che il processore dovrà eseguire Il processo è quindi un programma

Dettagli

Scalabilità, Controllo distribuito e Console multiple

Scalabilità, Controllo distribuito e Console multiple Scalabilità, Controllo distribuito e Console multiple Alessio Bechini Sommario Elementi logici Modello NNM (di HP) per distribuzione e scalabilita` Management attraverso consoles multiple Strategie di

Dettagli

Architettura hardware

Architettura hardware Architettura dell elaboratore Architettura hardware la parte che si può prendere a calci Sistema composto da un numero elevato di componenti, in cui ogni componente svolge una sua funzione elaborazione

Dettagli

Macchine a stati finiti G. MARSELLA UNIVERSITÀ DEL SALENTO

Macchine a stati finiti G. MARSELLA UNIVERSITÀ DEL SALENTO Macchine a stati finiti 1 G. MARSELLA UNIVERSITÀ DEL SALENTO Introduzione Al più alto livello di astrazione il progetto logico impiega un modello, la cosiddetta macchina a stati finiti, per descrivere

Dettagli

Esame di INFORMATICA

Esame di INFORMATICA Università di L Aquila Facoltà di Biotecnologie Esame di INFORMATICA Lezione 4 MACCHINA DI VON NEUMANN Anni 40 i dati e i programmi che descrivono come elaborare i dati possono essere codificati nello

Dettagli

Scopo della lezione. Informatica. Informatica - def. 1. Informatica

Scopo della lezione. Informatica. Informatica - def. 1. Informatica Scopo della lezione Informatica per le lauree triennali LEZIONE 1 - Che cos è l informatica Introdurre i concetti base della materia Definire le differenze tra hardware e software Individuare le applicazioni

Dettagli

Rete Internet Prova in Itinere Mercoledì 23 Aprile 2008

Rete Internet Prova in Itinere Mercoledì 23 Aprile 2008 Rete Internet Prova in Itinere Mercoledì 23 Aprile 2008 NB: alcune domande hanno risposta multipla: si richiede di identificare TUTTE le risposte corrette. Cognome: Nome: Corso di laurea e anno: Matricola:

Dettagli

Active Directory. Installatore LAN. Progetto per le classi V del corso di Informatica

Active Directory. Installatore LAN. Progetto per le classi V del corso di Informatica Installatore LAN Progetto per le classi V del corso di Informatica Active Directory 26/02/08 Installatore LAN - Prof.Marco Marchisotti 1 Agli albori delle reti...... nelle prime LAN era facile individuare

Dettagli

La gestione di un calcolatore. Sistemi Operativi primo modulo Introduzione. Sistema operativo (2) Sistema operativo (1)

La gestione di un calcolatore. Sistemi Operativi primo modulo Introduzione. Sistema operativo (2) Sistema operativo (1) La gestione di un calcolatore Sistemi Operativi primo modulo Introduzione Augusto Celentano Università Ca Foscari Venezia Corso di Laurea in Informatica Un calcolatore (sistema di elaborazione) è un sistema

Dettagli

Lezione 18 1. Introduzione

Lezione 18 1. Introduzione Lezione 18 1 Introduzione In questa lezione vediamo come si misura il PIL, l indicatore principale del livello di attività economica. La definizione ed i metodi di misura servono a comprendere a quali

Dettagli

Sistema operativo: Gestione dei processi

Sistema operativo: Gestione dei processi Dipartimento di Elettronica ed Informazione Politecnico di Milano Informatica - ICA Prof. Pierluigi Plebani A.A. 2011/2012 Sistema operativo: Gestione dei processi La presente dispensa e da utilizzarsi

Dettagli

Dispensa di Informatica I.1

Dispensa di Informatica I.1 IL COMPUTER: CONCETTI GENERALI Il Computer (o elaboratore) è un insieme di dispositivi di diversa natura in grado di acquisire dall'esterno dati e algoritmi e produrre in uscita i risultati dell'elaborazione.

Dettagli

RETI DI COMPUTER Reti Geografiche. (Sez. 9.8)

RETI DI COMPUTER Reti Geografiche. (Sez. 9.8) RETI DI COMPUTER Reti Geografiche (Sez. 9.8) Riepilogo Reti lez precedente reti locali o LAN (Local Area Network): connette fisicamente apparecchiature su brevi distanze Una LAN è solitamente interna a

Dettagli

Scheduling della CPU. Sistemi multiprocessori e real time Metodi di valutazione Esempi: Solaris 2 Windows 2000 Linux

Scheduling della CPU. Sistemi multiprocessori e real time Metodi di valutazione Esempi: Solaris 2 Windows 2000 Linux Scheduling della CPU Sistemi multiprocessori e real time Metodi di valutazione Esempi: Solaris 2 Windows 2000 Linux Sistemi multiprocessori Fin qui si sono trattati i problemi di scheduling su singola

Dettagli

STRUTTURE DEI SISTEMI DI CALCOLO

STRUTTURE DEI SISTEMI DI CALCOLO STRUTTURE DEI SISTEMI DI CALCOLO 2.1 Strutture dei sistemi di calcolo Funzionamento Struttura dell I/O Struttura della memoria Gerarchia delle memorie Protezione Hardware Architettura di un generico sistema

Dettagli

Gestione della memoria. Paginazione Segmentazione Segmentazione con paginazione

Gestione della memoria. Paginazione Segmentazione Segmentazione con paginazione Gestione della memoria Paginazione Segmentazione Segmentazione con paginazione Modello di paginazione Il numero di pagina serve come indice per la tabella delle pagine. Questa contiene l indirizzo di base

Dettagli

Prestazioni CPU Corso di Calcolatori Elettronici A 2007/2008 Sito Web:http://prometeo.ing.unibs.it/quarella Prof. G. Quarella prof@quarella.

Prestazioni CPU Corso di Calcolatori Elettronici A 2007/2008 Sito Web:http://prometeo.ing.unibs.it/quarella Prof. G. Quarella prof@quarella. Prestazioni CPU Corso di Calcolatori Elettronici A 2007/2008 Sito Web:http://prometeo.ing.unibs.it/quarella Prof. G. Quarella prof@quarella.net Prestazioni Si valutano in maniera diversa a seconda dell

Dettagli

Informatica - A.A. 2010/11

Informatica - A.A. 2010/11 Ripasso lezione precedente Facoltà di Medicina Veterinaria Corso di laurea in Tutela e benessere animale Corso Integrato: Matematica, Statistica e Informatica Modulo: Informatica Esercizio: Convertire

Dettagli

SISTEMI INFORMATIVI TERRITORIALI

SISTEMI INFORMATIVI TERRITORIALI Filippo Licenziati SISTEMI INFORMATIVI TERRITORIALI qualità dei dati QUALITA' DEI DATI NEI SIT 2 INDICE concetti generali controllo di qualità acquisizione, elaborazione, restituzione test di qualità esigenze

Dettagli

Comunicazione tra Computer. Protocolli. Astrazione di Sottosistema di Comunicazione. Modello di un Sottosistema di Comunicazione

Comunicazione tra Computer. Protocolli. Astrazione di Sottosistema di Comunicazione. Modello di un Sottosistema di Comunicazione I semestre 04/05 Comunicazione tra Computer Protocolli Prof. Vincenzo Auletta auletta@dia.unisa.it http://www.dia.unisa.it/professori/auletta/ Università degli studi di Salerno Laurea in Informatica 1

Dettagli

Informatica 3. Informatica 3. LEZIONE 10: Introduzione agli algoritmi e alle strutture dati. Lezione 10 - Modulo 1. Importanza delle strutture dati

Informatica 3. Informatica 3. LEZIONE 10: Introduzione agli algoritmi e alle strutture dati. Lezione 10 - Modulo 1. Importanza delle strutture dati Informatica 3 Informatica 3 LEZIONE 10: Introduzione agli algoritmi e alle strutture dati Modulo 1: Perchè studiare algoritmi e strutture dati Modulo 2: Definizioni di base Lezione 10 - Modulo 1 Perchè

Dettagli

Mutua esclusione distribuita

Mutua esclusione distribuita Sincronizzazione del clock Il clock di CPU distribuite non é sincronizzato Clock fisico (difficile) / Clock logico (semplice) In molti casi basta sincronizzare il clock logico Sincronizzazione del clock

Dettagli

Strumenti e metodi per la redazione della carta del pericolo da fenomeni torrentizi

Strumenti e metodi per la redazione della carta del pericolo da fenomeni torrentizi Versione 2.0 Strumenti e metodi per la redazione della carta del pericolo da fenomeni torrentizi Corso anno 2011 E. MANUALE UTILIZZO HAZARD MAPPER Il programma Hazard Mapper è stato realizzato per redarre,

Dettagli

Sistema Operativo. Fondamenti di Informatica 1. Il Sistema Operativo

Sistema Operativo. Fondamenti di Informatica 1. Il Sistema Operativo Sistema Operativo Fondamenti di Informatica 1 Il Sistema Operativo Il Sistema Operativo (S.O.) è un insieme di programmi interagenti che consente agli utenti e ai programmi applicativi di utilizzare al

Dettagli

Reti di Telecomunicazione Lezione 8

Reti di Telecomunicazione Lezione 8 Reti di Telecomunicazione Lezione 8 Marco Benini Corso di Laurea in Informatica marco.benini@uninsubria.it Livello di trasporto Programma della lezione relazione tra lo strato di trasporto e lo strato

Dettagli

Architettura di un sistema di calcolo

Architettura di un sistema di calcolo Richiami sulla struttura dei sistemi di calcolo Gestione delle Interruzioni Gestione della comunicazione fra processore e dispositivi periferici Gerarchia di memoria Protezione. 2.1 Architettura di un

Dettagli

Più processori uguale più velocità?

Più processori uguale più velocità? Più processori uguale più velocità? e un processore impiega per eseguire un programma un tempo T, un sistema formato da P processori dello stesso tipo esegue lo stesso programma in un tempo TP T / P? In

Dettagli

Sommario. Definizione di informatica. Definizione di un calcolatore come esecutore. Gli algoritmi.

Sommario. Definizione di informatica. Definizione di un calcolatore come esecutore. Gli algoritmi. Algoritmi 1 Sommario Definizione di informatica. Definizione di un calcolatore come esecutore. Gli algoritmi. 2 Informatica Nome Informatica=informazione+automatica. Definizione Scienza che si occupa dell

Dettagli

Approccio stratificato

Approccio stratificato Approccio stratificato Il sistema operativo è suddiviso in strati (livelli), ciascuno costruito sopra quelli inferiori. Il livello più basso (strato 0) è l hardware, il più alto (strato N) è l interfaccia

Dettagli

Lezione 8. La macchina universale

Lezione 8. La macchina universale Lezione 8 Algoritmi La macchina universale Un elaboratore o computer è una macchina digitale, elettronica, automatica capace di effettuare trasformazioni o elaborazioni su i dati digitale= l informazione

Dettagli

L applicazione dei vettori di collaudo

L applicazione dei vettori di collaudo L applicazione dei vettori di collaudo Fulvio Corno Maurizio Rebaudengo Matteo Sonza Reorda Politecnico di Torino Dipartimento di Automatica e Informatica Sommario Introduzione Gli ATE I programmi di collaudo.

Dettagli

C. P. U. MEMORIA CENTRALE

C. P. U. MEMORIA CENTRALE C. P. U. INGRESSO MEMORIA CENTRALE USCITA UNITA DI MEMORIA DI MASSA La macchina di Von Neumann Negli anni 40 lo scienziato ungherese Von Neumann realizzò il primo calcolatore digitale con programma memorizzato

Dettagli

MODELLO CLIENT/SERVER. Gianluca Daino Dipartimento di Ingegneria dell Informazione Università degli Studi di Siena daino@unisi.it

MODELLO CLIENT/SERVER. Gianluca Daino Dipartimento di Ingegneria dell Informazione Università degli Studi di Siena daino@unisi.it MODELLO CLIENT/SERVER Gianluca Daino Dipartimento di Ingegneria dell Informazione Università degli Studi di Siena daino@unisi.it POSSIBILI STRUTTURE DEL SISTEMA INFORMATIVO La struttura di un sistema informativo

Dettagli

Automazione Industriale (scheduling+mms) scheduling+mms. adacher@dia.uniroma3.it

Automazione Industriale (scheduling+mms) scheduling+mms. adacher@dia.uniroma3.it Automazione Industriale (scheduling+mms) scheduling+mms adacher@dia.uniroma3.it Introduzione Sistemi e Modelli Lo studio e l analisi di sistemi tramite una rappresentazione astratta o una sua formalizzazione

Dettagli

Corso di Sistemi Operativi Ingegneria Elettronica e Informatica prof. Rocco Aversa. Raccolta prove scritte. Prova scritta

Corso di Sistemi Operativi Ingegneria Elettronica e Informatica prof. Rocco Aversa. Raccolta prove scritte. Prova scritta Corso di Sistemi Operativi Ingegneria Elettronica e Informatica prof. Rocco Aversa Raccolta prove scritte Realizzare una classe thread Processo che deve effettuare un numero fissato di letture da una memoria

Dettagli

SISTEMI OPERATIVI. Prof. Enrico Terrone A. S: 2008/09

SISTEMI OPERATIVI. Prof. Enrico Terrone A. S: 2008/09 SISTEMI OPERATIVI Prof. Enrico Terrone A. S: 2008/09 Che cos è il sistema operativo Il sistema operativo (SO) è il software che gestisce e rende accessibili (sia ai programmatori e ai programmi, sia agli

Dettagli

GLI APPARATI PER L INTERCONNESSIONE DI RETI LOCALI 1. Il Repeater 2. L Hub 2. Il Bridge 4. Lo Switch 4. Router 6

GLI APPARATI PER L INTERCONNESSIONE DI RETI LOCALI 1. Il Repeater 2. L Hub 2. Il Bridge 4. Lo Switch 4. Router 6 GLI APPARATI PER L INTERCONNESSIONE DI RETI LOCALI 1 Il Repeater 2 L Hub 2 Il Bridge 4 Lo Switch 4 Router 6 Gli apparati per l interconnessione di reti locali Distinguiamo i seguenti tipi di apparati:

Dettagli

Sensori a effetto Hall bipolari con ritenuta stabilizzati e non stabilizzati con circuito chopper

Sensori a effetto Hall bipolari con ritenuta stabilizzati e non stabilizzati con circuito chopper Sensori a effetto Hall bipolari con ritenuta stabilizzati e non stabilizzati con circuito chopper I risultati dei test mostrano che è possibile ottenere prestazioni significativamente maggiori impiegando

Dettagli

Circuiti sequenziali e elementi di memoria

Circuiti sequenziali e elementi di memoria Il Livello Logicoigitale I circuiti sequenziali Corso ACSO prof. Cristina SILVANO Politecnico di Milano Sommario Circuiti sequenziali e elementi di memoria Bistabile SR asincrono Temporizzazione e clock

Dettagli

Corso di Informatica

Corso di Informatica Corso di Informatica Modulo T2 3-Compilatori e interpreti 1 Prerequisiti Principi di programmazione Utilizzo di un compilatore 2 1 Introduzione Una volta progettato un algoritmo codificato in un linguaggio

Dettagli

DMA Accesso Diretto alla Memoria

DMA Accesso Diretto alla Memoria Testo di rif.to: [Congiu] - 8.1-8.3 (pg. 241 250) 08.a DMA Accesso Diretto alla Memoria Motivazioni Organizzazione dei trasferimenti DMA Arbitraggio del bus di memoria Trasferimento di un blocco di dati

Dettagli

1. BASI DI DATI: GENERALITÀ

1. BASI DI DATI: GENERALITÀ 1. BASI DI DATI: GENERALITÀ BASE DI DATI (DATABASE, DB) Raccolta di informazioni o dati strutturati, correlati tra loro in modo da risultare fruibili in maniera ottimale. Una base di dati è usualmente

Dettagli

TECNOLOGIE E PROGETTAZIONE DI SISTEMI INFORMATICI E DI TELECOMUNICAZIONI

TECNOLOGIE E PROGETTAZIONE DI SISTEMI INFORMATICI E DI TELECOMUNICAZIONI TECNOLOGIE E PROGETTAZIONE DI SISTEMI INFORMATICI E DI TELECOMUNICAZIONI Confronto tra ISO-OSI e TCP/IP, con approfondimento di quest ultimo e del livello di trasporto in cui agiscono i SOCKET. TCP/IP

Dettagli

La Videosorveglianza Criteri per il dimensionamento dello storage

La Videosorveglianza Criteri per il dimensionamento dello storage La Videosorveglianza Criteri per il dimensionamento dello storage Serie vol 1005/2010 L importanza di registrare le immagini video Il valore di un sistema di videosorveglianza non dipende solo dall abilità

Dettagli

esales Forza Ordini per Abbigliamento

esales Forza Ordini per Abbigliamento esales Rel. 2012 Forza Ordini per Abbigliamento Scopo di questo documento è fornire la descrizione di una piattaforma di Raccolta Ordini via Web e la successiva loro elaborazione in ambiente ERP Aziendale.

Dettagli

Software relazione. Software di base Software applicativo. Hardware. Bios. Sistema operativo. Programmi applicativi

Software relazione. Software di base Software applicativo. Hardware. Bios. Sistema operativo. Programmi applicativi Software relazione Hardware Software di base Software applicativo Bios Sistema operativo Programmi applicativi Software di base Sistema operativo Bios Utility di sistema software Software applicativo Programmi

Dettagli

Il sistema operativo TinyOS

Il sistema operativo TinyOS tesi di laurea Anno Accademico 2005/2006 relatore Ch.mo prof. Domenico Cotroneo candidato Giovanni Chierchia Matr. 534 / 804 ::. Obiettivi del lavoro di tesi Studio del sistema operativo TinyOS Studio

Dettagli

INTERNET e RETI di CALCOLATORI A.A. 2011/2012 Capitolo 4 DHCP Dynamic Host Configuration Protocol Fausto Marcantoni fausto.marcantoni@unicam.

INTERNET e RETI di CALCOLATORI A.A. 2011/2012 Capitolo 4 DHCP Dynamic Host Configuration Protocol Fausto Marcantoni fausto.marcantoni@unicam. Laurea in INFORMATICA INTERNET e RETI di CALCOLATORI A.A. 2011/2012 Capitolo 4 Dynamic Host Configuration Protocol fausto.marcantoni@unicam.it Prima di iniziare... Gli indirizzi IP privati possono essere

Dettagli

Creare una Rete Locale Lezione n. 1

Creare una Rete Locale Lezione n. 1 Le Reti Locali Introduzione Le Reti Locali indicate anche come LAN (Local Area Network), sono il punto d appoggio su cui si fonda la collaborazione nel lavoro in qualunque realtà, sia essa un azienda,

Dettagli

Il Sistema Operativo

Il Sistema Operativo Il Sistema Operativo Il Sistema Operativo Il Sistema Operativo (S.O.) è un insieme di programmi interagenti che consente agli utenti e ai programmi applicativi di utilizzare al meglio le risorse del Sistema

Dettagli

Corso di. Dott.ssa Donatella Cocca

Corso di. Dott.ssa Donatella Cocca Corso di Statistica medica e applicata Dott.ssa Donatella Cocca 1 a Lezione Cos'è la statistica? Come in tutta la ricerca scientifica sperimentale, anche nelle scienze mediche e biologiche è indispensabile

Dettagli

Progettazione di Basi di Dati

Progettazione di Basi di Dati Progettazione di Basi di Dati Prof. Nicoletta D Alpaos & Prof. Andrea Borghesan Entità-Relazione Progettazione Logica 2 E il modo attraverso il quale i dati sono rappresentati : fa riferimento al modello

Dettagli

Telerilevamento e GIS Prof. Ing. Giuseppe Mussumeci

Telerilevamento e GIS Prof. Ing. Giuseppe Mussumeci Corso di Laurea Magistrale in Ingegneria per l Ambiente e il Territorio A.A. 2014-2015 Telerilevamento e GIS Prof. Ing. Giuseppe Mussumeci Strutture di dati: DB e DBMS DATO E INFORMAZIONE Dato: insieme

Dettagli

Le Basi di Dati. Le Basi di Dati

Le Basi di Dati. Le Basi di Dati Le Basi di Dati 20/05/02 Prof. Carlo Blundo 1 Le Basi di Dati Le Base di Dati (database) sono un insieme di tabelle di dati strutturate in maniera da favorire la ricerca di informazioni specializzate per

Dettagli

Modellazione dei dati in UML

Modellazione dei dati in UML Corso di Basi di Dati e Sistemi Informativi Modellazione dei dati in UML Angelo Montanari Dipartimento di Matematica e Informatica Università degli Studi di Udine Introduzione UML (Unified Modeling Language):

Dettagli

Il software impiegato su un computer si distingue in: Sistema Operativo Compilatori per produrre programmi

Il software impiegato su un computer si distingue in: Sistema Operativo Compilatori per produrre programmi Il Software Il software impiegato su un computer si distingue in: Software di sistema Sistema Operativo Compilatori per produrre programmi Software applicativo Elaborazione testi Fogli elettronici Basi

Dettagli

1. Che cos è la multiprogrammazione? Si può realizzare su un sistema monoprocessore? 2. Quali sono i servizi offerti dai sistemi operativi?

1. Che cos è la multiprogrammazione? Si può realizzare su un sistema monoprocessore? 2. Quali sono i servizi offerti dai sistemi operativi? 1. Che cos è la multiprogrammazione? Si può realizzare su un sistema monoprocessore? 2. Quali sono i servizi offerti dai sistemi operativi? 1. La nozione di multiprogrammazione prevede la possibilità di

Dettagli

C Cloud computing Cloud storage. Prof. Maurizio Naldi

C Cloud computing Cloud storage. Prof. Maurizio Naldi C Cloud computing Cloud storage Prof. Maurizio Naldi Cos è il Cloud Computing? Con cloud computing si indica un insieme di tecnologie che permettono, tipicamente sotto forma di un servizio, di memorizzare/

Dettagli

Lo scenario: la definizione di Internet

Lo scenario: la definizione di Internet 1 Lo scenario: la definizione di Internet INTERNET E UN INSIEME DI RETI DI COMPUTER INTERCONNESSE TRA LORO SIA FISICAMENTE (LINEE DI COMUNICAZIONE) SIA LOGICAMENTE (PROTOCOLLI DI COMUNICAZIONE SPECIALIZZATI)

Dettagli

Introduzione Ai Data Bases. Prof. Francesco Accarino IIS Altiero Spinelli Via Leopardi 132 Sesto San giovanni

Introduzione Ai Data Bases. Prof. Francesco Accarino IIS Altiero Spinelli Via Leopardi 132 Sesto San giovanni Introduzione Ai Data Bases Prof. Francesco Accarino IIS Altiero Spinelli Via Leopardi 132 Sesto San giovanni I Limiti Degli Archivi E Il Loro Superamento Le tecniche di gestione delle basi di dati nascono

Dettagli

Sistemi Operativi Kernel

Sistemi Operativi Kernel Approfondimento Sistemi Operativi Kernel Kernel del Sistema Operativo Kernel (nocciolo, nucleo) Contiene i programmi per la gestione delle funzioni base del calcolatore Kernel suddiviso in moduli. Ogni

Dettagli

Rapporto dal Questionari Insegnanti

Rapporto dal Questionari Insegnanti Rapporto dal Questionari Insegnanti SCUOLA CHIC81400N N. Docenti che hanno compilato il questionario: 60 Anno Scolastico 2014/15 Le Aree Indagate Il Questionario Insegnanti ha l obiettivo di rilevare la

Dettagli

Reti sequenziali. Esempio di rete sequenziale: distributore automatico.

Reti sequenziali. Esempio di rete sequenziale: distributore automatico. Reti sequenziali 1 Reti sequenziali Nelle RETI COMBINATORIE il valore logico delle variabili di uscita, in un dato istante, è funzione solo dei valori delle variabili di ingresso in quello stesso istante.

Dettagli

Università degli Studi di L Aquila. Facoltà di Ingegneria. Corso di Laurea in Ingegneria Elettronica Corso di Sistemi Informativi

Università degli Studi di L Aquila. Facoltà di Ingegneria. Corso di Laurea in Ingegneria Elettronica Corso di Sistemi Informativi Università degli Studi di L Aquila Facoltà di Ingegneria Corso di Laurea in Ingegneria Elettronica Corso di Sistemi Informativi Prof. Gaetanino Paolone Dott. Ottavio Pascale a.a.2003-2004 Progetto Campo

Dettagli

Il concetto di valore medio in generale

Il concetto di valore medio in generale Il concetto di valore medio in generale Nella statistica descrittiva si distinguono solitamente due tipi di medie: - le medie analitiche, che soddisfano ad una condizione di invarianza e si calcolano tenendo

Dettagli

Progetto di RHS MicroAODV per Reti di Sensori A.A. 2007/2008

Progetto di RHS MicroAODV per Reti di Sensori A.A. 2007/2008 Progetto di RHS MicroAODV per Reti di Sensori A.A. 2007/2008 Si consideri una rete di sensori MicaZ con sistema operativo TinyOS, dove ogni nodo è identificato da un ID unico e dove è presente un solo

Dettagli

Capitolo 4: Ottimizzazione non lineare non vincolata parte II. E. Amaldi DEIB, Politecnico di Milano

Capitolo 4: Ottimizzazione non lineare non vincolata parte II. E. Amaldi DEIB, Politecnico di Milano Capitolo 4: Ottimizzazione non lineare non vincolata parte II E. Amaldi DEIB, Politecnico di Milano 4.3 Algoritmi iterativi e convergenza Programma non lineare (PNL): min f(x) s.v. g i (x) 0 1 i m x S

Dettagli

Definizioni del secondo ed evoluzione degli orologi

Definizioni del secondo ed evoluzione degli orologi Definizioni del secondo ed evoluzione degli orologi Nel corso dei secoli vari strumenti aiutarono l'uomo a misurare il tempo; orologi solari, clessidre e orologi a pendolo definirono con minore o maggiore

Dettagli

Organizzazione della memoria principale Il bus

Organizzazione della memoria principale Il bus Corso di Alfabetizzazione Informatica 2001/2002 Organizzazione della memoria principale Il bus Organizzazione della memoria principale La memoria principale è organizzata come un insieme di registri di

Dettagli

Architettura di un calcolatore

Architettura di un calcolatore 2009-2010 Ingegneria Aerospaziale Prof. A. Palomba - Elementi di Informatica (E-Z) 7 Architettura di un calcolatore Lez. 7 1 Modello di Von Neumann Il termine modello di Von Neumann (o macchina di Von

Dettagli

CitySoftware PROTOCOLLO. Info-Mark srl

CitySoftware PROTOCOLLO. Info-Mark srl CitySoftware PROTOCOLLO Info-Mark srl Via Rivoli, 5/1 16128 GENOVA Tel. 010/591145 Fax 010/591164 Sito internet: www.info-mark.it e-mail Info-Mark@Info-Mark.it SISTEMA DI PROTOCOLLAZIONE AUTOMATICA Realizzato

Dettagli

Programma del Corso. Dati e DBMS SQL. Progettazione di una. Normalizzazione

Programma del Corso. Dati e DBMS SQL. Progettazione di una. Normalizzazione Programma del Corso Dati e DBMS DBMS relazionali SQL Progettazione di una base di dati Normalizzazione (I prova scritta) (II prova scritta) Interazione fra linguaggi di programmazione e basi di dati Cenni

Dettagli

Algoritmo. I dati su cui opera un'istruzione sono forniti all'algoritmo dall'esterno oppure sono il risultato di istruzioni eseguite precedentemente.

Algoritmo. I dati su cui opera un'istruzione sono forniti all'algoritmo dall'esterno oppure sono il risultato di istruzioni eseguite precedentemente. Algoritmo Formalmente, per algoritmo si intende una successione finita di passi o istruzioni che definiscono le operazioni da eseguire su dei dati (=istanza del problema): in generale un algoritmo è definito

Dettagli

Introduzione alle basi di dati. Gestione delle informazioni. Gestione delle informazioni. Sistema informatico

Introduzione alle basi di dati. Gestione delle informazioni. Gestione delle informazioni. Sistema informatico Introduzione alle basi di dati Introduzione alle basi di dati Gestione delle informazioni Base di dati Modello dei dati Indipendenza dei dati Accesso ai dati Vantaggi e svantaggi dei DBMS Gestione delle

Dettagli

Il Sistema Operativo. C. Marrocco. Università degli Studi di Cassino

Il Sistema Operativo. C. Marrocco. Università degli Studi di Cassino Il Sistema Operativo Il Sistema Operativo è uno strato software che: opera direttamente sull hardware; isola dai dettagli dell architettura hardware; fornisce un insieme di funzionalità di alto livello.

Dettagli