PIANO D AZIONE SULL AGGLOMERATO URBANO
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- Dino Gentili
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1 AREA RISORSE IDRICHE E QUALITÀ DELL ARIA Servizio Qualità dell Aria e Risorse Energetiche PIANO D AZIONE SULL AGGLOMERATO URBANO Ai sensi del Decreto Legislativo 19 agosto 2005, n. 194
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3 d) Qualsiasi valore limite in vigore ai sensi dell articolo 5 Valori limite di emissione: il valore massimo di rumore che può essere emesso da una sorgente sonora, misurato in prossimità della sorgente stessa; Classi di destinazione d uso Tempi di riferimento del territorio Diurno ( ) Notturno ( ) I Aree particolarmente protette II Aree prevalentemente residenziali III Aree di tipo misto IV Aree di intensa attività umana V Aree prevalentemente VI Aree esclusivamente Valori limite assoluti di immissione: il valore massimo di rumore che può essere immesso da una o più sorgenti nell ambiente esterno, misurato in prossimità dei ricettori. Classi di destinazione d uso Tempi di riferimento del territorio Diurno ( ) Notturno ( ) I Aree particolarmente protette II Aree prevalentemente residenziali III Aree di tipo misto IV Aree di intensa attività umana V Aree prevalentemente VI Aree esclusivamente Valori di attenzione: il valore di immissione che segnala la presenza di un potenziale rischio per la salute umana o per l ambiente. Se relativi al tempo di riferimento, coincidono con i valori limite assoluti di immissione, mentre se riferiti ad un ora sono: 19
4 Classi di destinazione d uso Tempi di riferimento (Valori riferiti ad 1 ora) del territorio Diurno ( ) Notturno ( ) I Aree particolarmente protette II Aree prevalentemente residenziali III Aree di tipo misto IV Aree di intensa attività umana V Aree prevalentemente VI Aree esclusivamente Valori di qualità: i valori di rumore da conseguire nel breve, nel medio e nel lungo periodo con le tecnologie e le metodiche di risanamento disponibili, per realizzare gli obiettivi di tutela previsti dalla legge. Classi di destinazione d uso Tempi di riferimento del territorio Diurno ( ) Notturno ( ) I Aree particolarmente protette II Aree prevalentemente residenziali III Aree di tipo misto IV Aree di intensa attività umana V Aree prevalentemente VI Aree esclusivamente
5 In assenza della Classificazione Acustica comunale, valgono i seguenti limiti, stabiliti dalla Tabella A del D.P.C.M. 1 marzo 1991: Zonizzazione Limite diurno Leq(A) Limite notturno Leq(A) Tutto il territorio nazionale Zona A Zona B Zona esclusivamente industriale Per l individuazione delle diverse aree va fatto riferimento al Decreto Ministeriale 2 aprile 1968 n. 1444/68. Su tutte le aree, tranne che quelle esclusivamente, vale il limite differenziale di immissione, che viene determinato con riferimento alla differenza tra il livello equivalente di rumore ambientale e il rumore residuo. I valori limite differenziali di immissione sono: 5 db per il periodo diurno e 3 db per il periodo notturno, all'interno degli ambienti abitativi. Tali valori non si applicano nelle aree classificate nella classe VI della tabella A allegata al presente decreto. Il valore limite differenziale non si applica, in quanto ogni effetto del rumore è da ritenersi trascurabile: a) se il rumore misurato a finestre aperte sia inferiore a 50 db(a) durante il periodo diurno e 40 db(a) durante il periodo notturno; b) se il livello del rumore ambientale misurato a finestre chiuse sia inferiore a 35 db(a) durante il periodo diurno e 25 db(a) durante il periodo notturno. Inoltre il valore limite differenziale non si applica alla rumorosità prodotta: dalle infrastrutture stradali, ferroviarie, aeroportuali e marittime; da attività e comportamenti non connessi con esigenze produttive, commerciali e professionali; da servizi e impianti fissi dell'edificio adibiti ad uso comune, limitatamente al disturbo provocato all'interno dello stesso. 21
6 Valori previsti dal Dpr 30 marzo 2004, n Disposizioni per il contenimento e la prevenzione dell inquinamento acustico derivante dal traffico veicolare: Strade di nuova realizzazione Tipo di strada (secondo Codice della strada) Sottotipi a fini acustici(secondo Dm Norme funz. e geom. per la costruzione delle strade) Ampiezza fascia di pertinenza acustica (m) Scuole, ospedali, case di cura e di riposo Altri Ricettori A autostrada B extraurbana principale Diurno db(a) Notturn o db(a) Diurno db(a) Notturn o db(a) C C1 250 extraurbana secondaria C2 150 Strade esistenti e assimilabili (ampliamenti in sede, affiancamenti e varianti) Tipo di strada (secondo Codice della strada) Sottotipi a fini acustici(secondo Dm Norme funz. e geom. per la costruzione delle strade) Ampiezza fascia di pertinenza acustica (m) Scuole, ospedali, case di cura e di riposo Altri Ricettori Diurno db(a) Notturn o db(a) Diurno db(a) Notturn o db(a) A (fascia A) autostrada 150 (fascia B) B (fascia A) extraurbana principale 150 (fascia B) C - extraurbana secondaria Ca Cb per le scuole vale il solo limite diurno Valori espressi in Leq(A). 100 (fascia A) (fascia B) 100 (fascia A) (fascia B) 22
7 Valori previsti dal DPR n. 459 del 18 novembre Regolamento recante norme di esecuzione dell articolo 11 della legge 26 ottobre 1995, n. 447, in materia di inquinamento acustico derivante da traffico ferroviario: Infrastrutture di nuova realizzazione con velocità di progetto superiore a 200 km/h All interno di una fascia di 250 metri, i valori limite assoluti di immissione sono i seguenti: - 50 db(a) Leq diurno, 40 db(a) Leq notturno per scuole, ospedali, case di cura e case di riposo; per le scuole vale solo il limite diurno - 65 db(a) Leq diurno, 55 db(a) Leq notturno per altri ricettori Infrastrutture esistenti e di nuova realizzazione con velocità di progetto non superiore a 200 km/h All interno di una fascia di 100 metri, i valori limite assoluti di immissione sono i seguenti: - 50 db(a) Leq diurno, 40 db(a) Leq notturno per scuole, ospedali, case di cura e case di riposo; per le scuole vale solo il limite diurno - 70 db(a) Leq diurno, 60 db(a) Leq notturno per altri ricettori All interno di una fascia di compresa tra i 100 e i 250 metri, i valori limite assoluti di immissione sono i seguenti: - 50 db(a) Leq diurno, 40 db(a) Leq notturno per scuole, ospedali, case di cura e case di riposo; per le scuole vale solo il limite diurno - 65 db(a) Leq diurno, 55 db(a) Leq notturno per altri ricettori e) Sintesi dei risultati della mappatura acustica Si rimanda alla Predisposizione dei dati da trasmettere alla Commissione Europea nell'ambito della mappatura acustica strategica dell'agglomerato di Torino ai sensi del D.Lgs. 194/05 f) Valutazione del numero stimato di persone esposte al rumore, individuazione dei problemi e delle situazioni da migliorare 23
8 Si rimanda alla Predisposizione dei dati da trasmettere alla Commissione Europea nell'ambito della mappatura acustica strategica dell'agglomerato di Torino ai sensi del D.Lgs. 194/05 g) Resoconto delle consultazioni pubbliche organizzate Tutte le attività progettuali realizzate in ambito acustico dalla Provincia di Torino vengono pubblicate sul sito internet dell ente all indirizzo: Più in generale, a tutte le attività svolte si cerca di dare la giusta diffusione coinvolgendo i soggetti potenzialmente interessati. Ad esempio, il Piano di Risanamento Acustico delle infrastrutture di trasporto gestite dalla Provincia di Torino, è stato presentato ai Comuni nel corso di un Convegno svoltosi in data 29/06/2007. A tutte le amministrazioni locali sono state poi inviate le parti del Piano relative al proprio ambito territoriale. Sia il Piano di Risanamento Acustico che la Mappatura acustica sono state pubblicati sul portale internet della Provincia di Torino, rispettivamente agli indirizzi: h) Misure antirumore già in atto e i progetti in preparazione i) Gli interventi pianificati dalle autorità competenti per i successivi cinque anni Le misure antirumore già in atto, i progetti in preparazione e gli interventi pianificati dalle autorità competenti dipendono dalle diverse sorgenti di rumore. Ad esempio, per il risanamento acustico degli assi stradali in gestione alla Provincia di Torino occorre riferirsi al programma di risanamento acustico delle Strade Provinciali. Per la pianificazione degli interventi di risanamento si farà quindi riferimento alla graduatoria di priorità prevista dal relativo piano. In particolare per maggiori dettagli si può prendere in considerazione il paragrafo 4 (pagine 12/17) della Relazione descrittiva del Piano 24
9 di Risanamento acustico delle infrastrutture di trasporto stradale gestite dalla Provincia di Torino, consultabile in allegato o al seguente indirizzo internet: j) La strategia di lungo termine L impianto normativo è organizzato in modo tale da disciplinare e gestire le problematiche connesse con l inquinamento acustico di origine ambientale tramite un insieme di azioni ed adempimenti spettanti ai soggetti coinvolti, siano essi pubblici o privati. La serie di azioni previste può essere schematizzata in quattro momenti principali: 1. Pianificazione, attraverso l adozione da parte dei Comuni del Piano di Classificazione Acustica (PCA) 2. Prevenzione, mediante gli strumenti della Valutazione di Impatto Ambientale, della Valutazione di Impatto Acustico e della Valutazione di Clima Acustico 3. Analisi dell inquinamento acustico, attraverso monitoraggi del rumore e mappature acustiche 4. Risanamento, attraverso i Piani di Risanamento Acustico (PRA). Tutte le azioni, gli interventi, le norme e le progettualità descritte in questo Piano costituiscono un insieme di azioni che nel loro complesso soddisfano le richieste della Direttiva 2002/49/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio del 25 giugno 2002 relativa alla determinazione e alla gestione del rumore ambientale e del Decreto Legislativo 19 agosto 2005, n. 194 Attuazione della direttiva 2002/49/Ce relativa alla determinazione e alla gestione del rumore ambientale. k) Informazioni di carattere finanziario L articolo 10, comma 5 della Legge Quadro 447/95 prevede che i gestori di servizi pubblici di trasporto o delle relative infrastrutture, nel caso di superamento dei valori limite, hanno l obbligo di impegnare una quota fissa non inferiore al 7% dei fondi di bilancio previsti per le attività di manutenzione e di potenziamento delle infrastrutture stesse per le attività di risanamento acustico. Per la Provincia di Torino finanziamenti pari a circa annui sono inseriti in via ordinaria all interno del Piano Triennale dei Lavori Pubblici. 25
10 Per i piani di risanamento acustico delle imprese l articolo 14 della Legge Regionale 52/2000 prevede che Per le imprese che abbiano realizzato interventi di risanamento ai sensi dell'articolo 3 del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 1 marzo 1991 (Limiti massimi di esposizione al rumore negli ambienti abitativi e nell'ambiente esterno), e debbano adeguarsi ai limiti conseguenti la nuova classificazione, l'avvio degli ulteriori interventi di adeguamento può essere posticipato al completamento del piano di ammortamento. Inoltre, viene previsto che la provincia o il comune, a seconda delle rispettive competenze, valutino la congruità dei tempi indicati per l'esecuzione dei singoli interventi e per il completamento del risanamento, in relazione all'entità dello scostamento dai limiti di legge, alla presenza di popolazione disturbata, alla complessità dell'intervento e all'incidenza della spesa sull'impresa proponente. Per le ulteriori tipologie di risanamento acustico, come quella relativa ai Piani di Risanamento Acustico Comunale, non sono previste indicazioni specifiche. Del resto a livello comunale molto si può fare con interventi di tipo indiretto (regolamento comunale, corretta pianificazione urbanistica, ecc ) e andando ad inserire le problematiche acustiche anche in attività non specificatamente dedicate, quali progetti sulla mobilità o sulla qualità dell aria. l) Disposizioni per la valutazione dell attuazione e dei risultati del piano d azione Il DMA 29 novembre 2000 Criteri per la predisposizione, da parte delle società e degli enti gestori dei servizi pubblici di trasporto e delle relative infrastrutture, dei piani degli interventi di contenimento ed abbattimento del rumore prevede esplicitamente che entro sei mesi dalla data di ultimazione di ogni intervento previsto nel piano di risanamento, la società o l ente gestore, nelle aree oggetto dello stesso piano, provvede ad eseguire rilevamenti per accertare il conseguimento degli obiettivi del risanamento. Norme analoghe valgono per i piani di risanamento delle imprese. 26
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