RUMORE E VIBRAZIONI NEGLI AMBIENTI DI LAVORO Stima, valutazione e controllo del rischio: applicazione e dubbi interpretativi
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- Ornella Manzo
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1 Dipartimento di Sanità Pubblica GAL Gruppo rumore e vibrazioni negli Ambienti di Lavoro RUMORE E VIBRAZIONI NEGLI AMBIENTI DI LAVORO Stima, valutazione e controllo del rischio: applicazione e dubbi interpretativi Aggiornamento legislativo e normativo sul disturbo da rumore verso terzi da parte di aziende. Valutazioni di clima e di impatto acustico in relazione ai nuovi insediamenti produttivi Daniele Bertoni
2 Legge quadro sul rumore ambientale n. 447/95 Tutela dell'ambiente esterno e dell'ambiente abitativo dall'inquinamento acustico Art. 2 Definizioni Inquinamento acustico: l'introduzione di rumore nell'ambiente abitativo o nell'ambiente esterno tale da provocare fastidio o disturbo al riposo ed alle attività umane, pericolo per la salute umana, deterioramento degli ecosistemi, dei beni materiali, dei monumenti, dell'ambiente abitativo o dell'ambiente esterno o tale da interferire con le legittime fruizioni degli ambienti stessi
3 Legge quadro sul rumore ambientale n. 447/95 Art. 2 Definizioni sorgenti sonore fisse: gli impianti tecnici degli edifici e le altre installazioni unite agli immobili anche in via transitoria il cui uso produca emissioni sonore; le infrastrutture stradali, ferroviarie, aeroportuali, marittime, industriali, artigianali, commerciali ed agricole; i parcheggi; le aree adibite a stabilimenti di movimentazione merci; i depositi dei mezzi di trasporto di persone e merci; le aree adibite ad attività sportive e ricreative; sorgenti sonore mobili: tutte le sorgenti sonore non comprese nella lettera c)
4 Legge quadro sul rumore ambientale n. 447/95 Art. 2 Definizioni ambiente abitativo: ogni ambiente interno ad un edificio destinato alla permanenza di persone o di comunità ed utilizzato per le diverse attività umane, fatta eccezione per gli ambienti destinati ad attività produttive per i quali resta ferma la disciplina di cui al Dlgs 15 agosto 1991, n. 277, salvo per quanto concerne l'immissione di rumore da sorgenti sonore esterne ai locali in cui si svolgono le attività produttive
5 Legge quadro sul rumore ambientale n. 447/95 Art. 2 Definizioni Ai fini della presente legge è definito tecnico competente la figura professionale idonea ad effettuare - le misurazioni, - verificare l'ottemperanza ai valori definiti dalle vigenti norme, - redigere i piani di risanamento acustico, - svolgere le relative attività di controllo. (elenchi regionali o provinciali con accesso disciplinato da norma regionale)
6 Limiti del rumore ambientale DPCM 14/11/97: fissa i limiti DM 16/3/98: stabilisce le modalità di misura LIMITI ASSOLUTI DI IMMISSIONE E LIMITI DI EMISSIONE: - validi all esterno - associati alla classificazione acustica del territorio Classe I Classe II Classe III Classe IV Classe V Classe VI Aree particolarmente protette Aree prevalentemente Residenziali Aree di tipo misto Aree di intensa attività umana Aree prevalentemente Industriali Aree esclusivamente industriali LIMITI DI IMMISSIONE DIFFERENZIALI: validi all interno degli ambienti abitativi (non nella classe VI: esclusivamente industriale)
7 Compete ai comuni Classificazione acustica del territorio (Zonizzazione) Consente l applicazione dei limiti associati alle 6 classi acustiche E adempimento preliminare all adozione piani di risanamento E la base per la pianificazione acustica Il territorio è suddiviso in aree omogenee (UTO) in base all uso e alla densità insediativa Le UTO sono classificate secondo i criteri regionali
8 Classificazione acustica del territorio approvata dicembre 2005
9 Limiti assoluti di immissione Declaratorie da L. 447/95 (art. 2 c. 1 lett. f Il valore massimo di rumore che può essere immesso da una o più sorgenti sonore nell ambiente abitativo o nell ambiente esterno, misurato in prossimità dei ricettori DPCM 14/11/97 Tab. C - Valori limite assoluti di immissione (Leq in dba) Diurno ( ) Notturno ( ) Classe I Aree particolarmente protette Classe II Aree prevalentemente Residenziali Classe III Aree di tipo misto Classe IV Aree di intensa attività umana Classe V Aree prevalentemente Industriali Classe VI Aree esclusivamente industriali DM 16/3/98, (all.a e B): LeqA ambientale riferito al TR. Misura per integrazione continua o con campionamento
10 Valori limite di emissione declaratoria L. 447/95 (art. 2, c. 1 lett. e): Il valore massimo di rumore che può essere emesso da una sorgente sonora, misurato in prossimità della sorgente stessa DPCM 14/11/97 Tab. B: Valori limite di emissione (Leq in dba) Diurno ( ) Notturno ( ) Classe I Aree particolarmente protette Classe II Aree prevalentemente Residenziali Classe III Aree di tipo misto Classe IV Aree di intensa attività umana Classe V Classe VI Aree prevalentemente Industriali Aree esclusivamente industriali
11 Valori limite di emissione DPCM 14/11/97, (art. 2): fino all emanazione della specifica norma UNI i valori limite di emissione delle sorgenti fisse si applicano in tutte le aree del territorio ad esse circostanti, secondo la rispettiva classificazione in zone. I rilevamenti e le verifiche sono da effettuarsi in corrispondenza degli spazi utilizzati da persone e comunità.
12 Valori di attenzione Declaratoria da L. 447/95 (art. 2 comma 1 lett. g) Il valore di rumore che segnala la presenza di un potenziale rischio per la salute umana e per l ambiente Validi per l esterno, associati alla classificazione acustica Riferiti a rilevazioni sul lungo termine per la caratterizzazione acustica del territorio ai fini dei Piani di risanamento comunali Declaratoria L. 447/95 Valori di qualità Valori di rumore da conseguire nel breve, medio, lungo periodo con le tecnologie e le metodologie disponibili, per realizzare gli obiettivi di tutela previsti dalla legge Validi per l esterno, associati alla classificazione acustica La competenza per il raggiungimento dei valori di qualità è demandata ai comuni (art. 7 L. 447/95)
13 DPCM 1 marzo 1991 E se non c è la classificazione acustica? In attesa della suddivisione del territorio comunale in zone si applicano per le sorgenti sonore fisse i seguenti limiti di accettabil zonizzazione Limite diurno Leq (A) Limite notturno Leq (A) Tutto il territorio nazionale Zona A (DM 1444/68) Zona B (DM 1444/68) Zona esclusivamente industriale 70 70
14 Valori limite differenziali di immissione Validi all interno dell ambiente abitativo Declaratoria da L. 447/95 determinati con riferimento alla differenza tra il Leq del rumore ambientale e il rumore residuo DM 16/3/98 (all. A) Rumore ambientale: Leq con specifica sorgente disturbante attiva Rumore residuo: Leq quando si esclude la specifica sorgente disturbante DPCM 14/11/97, (art. 4): All interno degli ambienti abitativi i valori limite differenziali sono: 5 db(a) per il periodo diurno 3 db(a) per il periodo notturno La presenza di componenti impulsive, tonali o in bassa frequenza comporta la correzione del valore misurato di +3 dba
15 Valori limite differenziali di immissione DPCM 14/11/97 Ogni effetto è da ritenersi trascurabile quando il rumore ambientale è: DM 16/3/98 (all.a) Periodo diurno Periodo notturno Finestre aperte < 50 db(a) < 40 db(a) Finestre chiuse < 35 db(a) < 25 db(a) E sufficiente che una sola condizione non sia rispettata per applicare il limite differenziale Il livello di rumore ambientale (LA) è riferito al Tm (tempo di misura), individuato in funzione delle caratteristiche di variabilità del rumore ed in modo tale che la misura sia rappresentativa del fenomeno.
16 DPCM 14/11/97 (art. 4) Valori limite differenziali di immissione I limiti non si applicano nella classe VI (esclusivamente industriale) e alla rumorosità prodotta da: infrastrutture stradali, ferroviarie, aeroportuali e marittime; attività e comportamenti non connessi con esigenze produttive, commerciali e professionali; servizi e impianti fissi dell edificio, adibiti ad uso comune (es.: la centrale di climatizzazione dello stabile), limitatamente al disturbo provocato all interno dello stesso)
17 Valori limite differenziali di immissione Il limite differenziale è quello più utilizzato nei controlli fiscali delle emissioni da attività produttive e commerciali I controlli di ARPA in genere sono attivati da segnalazioni di cittadini I provvedimenti amministrativi (avvio del procedimento per la riduzione delle emissioni, ordinanze ecc.) sono in capo ai comuni) Previste sanzioni per non rispetto dei limiti e delle prescrizioni del Comune I problemi più ricorrenti nella verifica del differenziale sono legati alla rappresentatività del rumore residuo
18 Disposizioni in materia di impatto acustico (art. 8 L. 447/95) Per affrontare, in termini preventivi, l insorgenza di problemi legati al rumore, la legge 447 rende obbligatori: - La Documentazione di impatto acustico prima della realizzazione di nuovi insediamenti produttivi e infrastrutture che producono rumore - La Valutazione previsionale di clima acustico prima dell insediamento di ricettori residenziali e di attività sensibili che devono essere protetti dal rumore (abitazioni, scuole, luoghi di cura) Leggi regionali definiscono le linee guida per la redazione
19 Documentazione impatto acustico (Art. 8 L.447/95) Deve essere presentata ai Comuni, su richiesta di questi, per realizzazione o modifica di: Aeroporti, aviosuperfici, eliporti Strade, Discoteche, Circoli privati e pubblici esercizi con macchinari e impianti rumorosi, Impianti sportivi e ricreativi, Ferrovie e altri sistemi di trasporto su rotaia Sempre necessaria per progetti sottoposti a VIA (L.349/86)
20 Documentazione impatto acustico (Art. 8 L.447/95) Deve essere contenuta nelle domande per rilascio di concessione edilizia e dei provvedimenti comunali che abilitano alla utilizzazione degli immobili e infrastrutture per: Nuovi impianti ed infrastrutture adibiti ad attività produttive, sportive e ricreative Postazione di servizi commerciali polifunzionali
21 Documentazione impatto acustico La Documentazione di Impatto Acustico deve consentire la valutazione comparativa tra i due scenari: - Quello in assenza dell attività prevista (ante operam) - Quello in presenza dell attività prevista (post operam) Viene sviluppata per dimostrare che un progetto è compatibile con il contesto e i limiti di rumore saranno rispettati
22 Documentazione impatto acustico Si compone di: Descrizione dello stato ante operam Descrizione del progetto Descrizione del percorso di calcolo Risultati della previsione
23 Documentazione impatto acustico La descrizione dello stato ante operam contiene: a) Planimetria orientata e in scala con evidenziati: le sorgenti sonore e le infrastrutture esistenti l area di pertinenza e/o i confini di proprietà dell attività in progetto la classificazione acustica dell area dell intervento e di quelle attigue la morfologia del sito e la presenza di ostacoli naturali e/o artificiali i ricettori potenzialmente interessati b) Livelli di rumore esterni presso i ricettori individuati, con riferimento alla planimetria
24 Documentazione impatto acustico La descrizione del progetto contiene: c) Descrizione dell attività o infrastruttura in progetto con riferimento alle sorgenti previste, modalità e orari di funzionamento d) Qualora si considerino sorgenti interne, natura e caratteristiche acustiche dell edificio e) Dati di emissione delle sorgenti dotate degli eventuali sistemi di insonorizzazione (livelli di potenza sonora o di pressione sonora a distanza nota in dba, se necessario in bande di ottava).
25 Documentazione impatto acustico Descrizione del percorso di calcolo I calcoli previsionali possono essere condotti mediante programmi di simulazione oppure mediante formule Necessario richiamare gli elementi su cui si basa il metodo, descrivere le opzioni adottate e i dati di ingresso della sorgente e del percorso di propagazione Esplicitare i passi, descrivendoli in modo da consentire al lettore di ripercorrerli.
26 Documentazione impatto acustico Risultati della previsione Riportati in tabelle riferite ai ricettori sulla mappa, evidenziando il confronto con i limiti e con i livelli ante operam Anche in presenza di mappe a curve di iso-livello è necessario riportare i dati ai ricettori Se sono previsti interventi per l attenuazione del rumore ne devono essere descritte natura, prestazioni e collocazione Curare la leggibilità della documentazione
27 Studio impatto acustico per ampliamento depuratore acque reflue foto aerea
28 Esempio di studio di impatto per modifica a depuratore acque Classificazione acustica dell area sorgenti Stralcio della zonizzazione acustica
29 Planimetrie ante operam e post operam Situazione ante operam Situazione post operam
30 Ubicazione ricettori
31 Caratterizzazione sorgenti Le sorgenti fisse di rumore all interno dell area sono state schematizzate come sorgenti puntiformi. La caratterizzazione acustica di tali sorgenti è avvenuta tramite la quantificazione di uno spettro di emissione (in termini di potenza acustica ) in bande di ottava e da una direttività. La valutazione di tali dati è stata effettuata, ove possibile, sulla base di rilievi fonometrici effettuati in loco, in prossimità delle sorgenti stesse.
32 Caratterizzazione sorgenti Punti di misura per la caratterizzazione delle sorgenti esistenti
33 Mappe acustiche ante operam Le mappe acustiche sono state realizzate ipotizzando la sola emissione di rumore delle sorgenti afferenti all impianto in modo da valutarne l impatto effettivo sull area in esame. Le mappe sono realizzate tramite interpolazione dei valori calcolati su una griglia di punti distanti tra loro 15 m e posti ad una quota di 4 m dal livello del terreno. Periodo diurno Periodo notturno
34 Mappe acustiche post operam (fase 1) Periodo diurno Periodo notturno
35 Tabella livelli ante e post operam Tabella 5: Impatto acustico IDARU Confronto tra i livelli sonori in facciata presso i ricettori sensibili nello stato attuale e nelle due fasi future di ampliamento e adeguamento impianti (arrotondati ai 0,5 db più prossimi, come richiesto dal decreto 16/3/98, all.b ) Periodo diurno L day (dba) Ricettore Quota attuale Fase 1 Fase 2 Valore limite Periodo notturno L night (dba) attuale Fase 1 Fase 2 Valore limite R R R R R R R R R R R R R R R R R
36 CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE il nuovo intervento di ampliamento dell impianto di depurazione acque reflue (fase 1) determina un lieve incremento della rumorosità unicamente presso i ricettori 6 e 7 in corrispondenza del confine nord dell area, ma sempre nel rispetto dei limiti di zona, sia nei valori di immissione presso i ricettori sensibili, sia nei valori di emissione sul confine dell area, limitatamente alle sorgenti oggetto di valutazione nella presente relazione...
37 Valutazione previsionale di clima acustico (Art. 8 L.447/95) E obbligatoria per le aree interessate alla realizzazione di: Scuole e asili nido, Ospedali, case di cura e riposo Parchi pubblici urbani ed extraurbani, Nuovi insediamenti residenziali prossimi alle opere per cui è necessaria la documentazione di impatto acustico
38 Valutazione previsionale di clima acustico E volta a verificare preventivamente se i livelli di rumore di un area sono compatibili con i previsti insediamenti e se rispettano i limiti Sono sempre necessarie misure di rumore in punti rappresentativi della esposizione dei futuri insediamenti Spesso necessari calcoli previsionali Verifica del rispetto del limite differenziale in prossimità di sorgenti industriali
39 Valutazione previsionale di clima acustico La documentazione tecnica comprende: Planimetria orientate e in scala con evidenziati l area in cui sorgerà il nuovo insediamento le sorgenti sonore comprese le infrastrutture esistenti la classificazione acustica dell area dell intervento le fasce di pertinenza stradali e ferroviarie la morfologia del sito e la presenza di ostacoli i punti di misura per la caratterizzazione dell area e quelli per la caratterizzazione delle sorgenti.
40 Valutazione previsionale di clima acustico La documentazione tecnica comprende: Livelli di rumore ambientale nell area di intervento (valori sui periodi di riferimento ed ev. valori orari) Contributi delle sorgenti sonore esistenti sui livelli misurati ai fini di ev. interventi di risanamento Simulazione di cambiamenti qualora previsti Descrizione interventi da fare per ottenere il rispetto dei limiti Stima efficacia interventi ove previsti Indicazioni sintetiche sul rispetto dei limiti di legge
41 Valutazione previsionale di clima acustico per asilo Foto aerea Area di insediamento dell Agriasilo Strada Estense
42 Planimetria catastale dell area con indicazione punto misura R
43 Risultati dell indagine fonometrica Livello Ambientale Livello Ambientale Punto di misura Diurno Attuale Notturno Attuale R 48,0 39,5 livelli equivalenti ambientali diurni e notturni misurati attraverso i campionamenti in continuo (approssimazione a 0.5 dba)
44 Report di misura del monitoraggio acustico effettuato Nome misura: Periodo Diurno Località: Selva di Serramazzoni (MO) Strumentazione: Larson-Davis 824 Nome operatore: SB Data, ora misura: 24/02/ Annotazioni: Livello ambientale Periodo Diurno L1: 54.8 db(a) L5: 51.2 db(a) Leq = 47.8 dba L10: 49.8 db(a) L50: 45.3 db(a) L90: 40.7 db(a) L95: 39.3 db(a) 80 dba 70 Periodo Diurno Periodo Diurno - Running Leq hms Periodo Diurno Nome Inizio Durata Leq Totale :29: db(a) Non Mascherato :25: db(a) Mascherato :03: db(a) Evento estraneo :03: db(a)
45 Report di misura del monitoraggio acustico effettuato Nome misura: Periodo Notturno Località: Selva di Serramazzoni (MO) Strumentazione: Larson-Davis 824 Nome operatore: SB Data, ora misura: 23/02/ Annotazioni: Livello ambientale Notturno L1: 49.0 db(a) L5: 44.6 db(a) Leq = 39.3 dba L10: 42.8 db(a) L50: 35.0 db(a) L90: 28.0 db(a) L95: 27.1 db(a) 90 dba 80 Periodo Notturno Periodo Notturno - Running Leq hms Periodo Notturno Nome Inizio Durata Leq Totale :42: db(a) Non Mascherato :08: db(a) Mascherato :33: db(a) Eventi estranei :30: db(a) Eventi estranei :01: db(a) Eventi estranei :02: db(a)
46 Conclusioni I risultati delle misure effettuate permettono di concludere che il clima acustico futuro dell area oggetto di valutazione garantirà il rispetto dei limiti diurni e notturni associati alla classe I, pari rispettivamente a 50.0 e 40.0 db(a) ai sensi del D.P.C.M. 14/11/1997. In relazione ai requisiti di legge richiesti dalla normativa vigente in materia di rumore ambientale, è quindi perfettamente raggiunta la compatibilità acustica dell opera in progetto.
47 Carenze rilevate nelle documentazioni di clima e impatto sulla base dell esperienza presso il comune di Modena: scarsa chiarezza nella descrizione del progetto ambiguità o scarsità dei dati delle sorgenti (spettro, dati di potenza, direttività, caratteristiche geometriche ) monitoraggio inadeguato per la descrizione del sito (scarsa rappresentatività spaziale o temporale) omissione di verifiche sul rispetto di alcuni tipi di limiti (es. limite differenziale per sorgenti industriali) non rappresentatività dei ricettori scelti non trasparenza dei calcoli previsionali sovrabbondanza di dati, mappe, grafici non necessari
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