ARPA: ORGANIZZAZIONE, PIANIFICAZIONE ED EFFETTUAZIONE DELLE ATTIVITÀ DI CONTROLLO IN CAPO ALL AGENZIA
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- Mariangela Bianchi
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1 Piano di prevenzione incendi ARPA: ORGANIZZAZIONE, PIANIFICAZIONE ED EFFETTUAZIONE DELLE ATTIVITÀ DI CONTROLLO IN CAPO ALL AGENZIA PALAZZO ISIMBARDI MILANO 12 FEBBRAIO
2 ARPA è l organo tecnico che supporta le autorità competenti in materia di programmazione, autorizzazione, controllo e monitoraggio in campo ambientale (sez. ARPA per le imprese) In estrema sintesi: Valutazioni tecniche nell ambito di procedimenti autorizzativi Attività di controllo e visita ispettiva 2
3 La Carta dei servizi Le prestazioni erogate dall ARPA a favore della Regione, degli enti locali e delle ASL, che rientrano tra le attività che per legge devono essere fornite obbligatoriamente dall ARPA nell ambito delle proprie attività istituzionali, il cui onere economico non sia per disposizione normativa a carico dei privati, sono fornite a titolo gratuito. L ARPA può fornire, su richiesta delle amministrazioni pubbliche, a titolo oneroso prestazioni ulteriori rispetto a quelle previste da specifiche norme di legge. Art. 26 comma 5 della L.r. 16/1999 (Legge istitutiva di ARPA Lombardia) (sez. Amministrazione trasparente) 3
4 ARPA LOMBARDIA I Pareri di Arpa previsti dalla normativa ambientale vigente Pareri nell ambito del rilascio/riesame delle Autorizzazioni Integrate ambientali art. 29 quater comma 6) del D.Lgs n. 152/06 e s.m.i. Pareri in ambito di procedimenti di bonifica art. 242 e successivi D.Lgs. N. 152/06 e s.m.i. Pareri sulle VIA/VAS (L.R. n. 5 /2010) Pareri sulle relazioni di previsione di clima ed impatto acustico (L. n. 447/95 - L.R. n. 13/2001) 4
5 Pareri relativi all istallazione/modifica di stazioni radio e di telefonia (L. n. 36/2001 e s.m.i. - D.Lgs. n. 259/2003 e s.m.i. ) Pareri sui piani cimiteriali (art. 6 comma 2) del R.R. n. 6/2004) Pareri per il rilascio delle autorizzazioni e collaudi impianti di distribuzione carburanti (art. 87 comma 2) L.R. n. 6/2010) Pareri per l autorizzazione allo scarico in pubblica fognatura contenenti sostanze pericolose (DGR n /2010) Pareri ai fini del rilascio delle autorizzazioni per lo scarico delle acque di lavaggio di inerti nei laghi di cava (art. 104 comma 4) D.lgs. N. 152/06 5
6 ARPA LOMBARDIA I controlli di Arpa previsti dalla normativa ambientale vigente Controlli ordinari in materia di aziende soggette ad Autorizzazione Integrata Ambientale Controlli impianti di trattamento acque reflue urbane Controlli delle emissioni industriali in atmosfera Controlli in materia di bonifiche Controlli stazioni radiobase Controlli Arpa in convenzione con Provincia di Milano : circa 90 6
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8 5. Gestione dei rifiuti 5.1. Lo smaltimento o il recupero di rifiuti pericolosi, con capacità di oltre 10 Mg al giorno, che comporti il ricorso ad una o più delle seguenti attività: a) trattamento biologico; b) trattamento fisico-chimico; c) dosaggio o miscelatura prima di una delle altre attività di cui ai punti 5.1 e 5.2; d) ricondizionamento prima di una delle altre attività di cui ai punti 5.1 e 5.2; e) rigenerazione/recupero dei solventi; 8
9 5. Gestione dei rifiuti 5.1. Lo smaltimento o il recupero di rifiuti pericolosi, con capacità di oltre 10 Mg al giorno, che comporti il ricorso ad una o più delle seguenti attività: f) rigenerazione/recupero di sostanze inorganiche diverse dai metalli o dai composti metallici; g) rigenerazione degli acidi o delle basi; h) recupero dei prodotti che servono a captare le sostanze inquinanti; i) recupero dei prodotti provenienti dai catalizzatori; j) rigenerazione o altri reimpieghi degli oli; k) lagunaggio. 9
10 5.2. Smaltimento o recupero dei rifiuti in impianti di incenerimento dei rifiuti o in impianti di coincenerimento dei rifiuti: a) per i rifiuti non pericolosi con una capacità superiore a 3 Mg all'ora; b) per i rifiuti pericolosi con una capacità superiore a 10 Mg al giorno. 10
11 5.3. a) Lo smaltimento dei rifiuti non pericolosi, con capacità superiore a 50 Mg al giorno, che comporta il ricorso ad una o più delle seguenti attività ed escluse le attività di trattamento delle acque reflue urbane, disciplinate al paragrafo 1.1 dell'allegato 5 alla Parte Terza: 1) trattamento biologico; 2) trattamento fisico-chimico; 3) pretrattamento dei rifiuti destinati all'incenerimento o al coincenerimento; 4) trattamento di scorie e ceneri; 5) trattamento in frantumatori di rifiuti metallici, compresi i rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche e i veicoli fuori uso e relativi componenti. 11
12 b) Il recupero, o una combinazione di recupero e smaltimento, di rifiuti non pericolosi, con una capacità superiore a 75 Mg al giorno, che comportano il ricorso ad una o più delle seguenti attività ed escluse le attività di trattamento delle acque reflue urbane, disciplinate al paragrafo 1.1 dell'allegato 5 alla Parte Terza: 1) trattamento biologico; 2) pretrattamento dei rifiuti destinati all'incenerimento o al coincenerimento; 3) trattamento di scorie e ceneri; 4) trattamento in frantumatori di rifiuti metallici, compresi i rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche e i veicoli fuori uso e relativi componenti. Qualora l'attività di trattamento dei rifiuti consista unicamente nella digestione anaerobica, la soglia di capacità di siffatta attività è fissata a 100 Mg al giorno. 12
13 5.4. Discariche, che ricevono più di 10 Mg di rifiuti al giorno o con una capacità totale di oltre Mg, ad esclusione delle discariche per i rifiuti inerti Accumulo temporaneo di rifiuti pericolosi non contemplati al punto 5.4 prima di una delle attività elencate ai punti 5.1, 5.2, 5.4 e 5.6 con una capacità totale superiore a 50 Mg, eccetto il deposito temporaneo, prima della raccolta, nel luogo in cui sono generati i rifiuti Deposito sotterraneo di rifiuti pericolosi con una capacità totale superiore a 50 Mg. 13
14 Controlli ARPA IPPC - Aziende Rifiuti Anno Totale Controlli Cod. 5.1 Cod. 5.1d Cod. 5.2 Cod. 5.3 Cod. 5.3b Cod. 5.4 Cod
15 Le attività ispettive sono finalizzate, in generale, alla verifica, sia di tipo tecnico che amministrativo, della corretta realizzazione e gestione degli impianti di recupero/smaltimento rifiuti, alla corretta gestione dei rifiuti generati nelle attività produttive e alla valutazione degli impatti ambientali connessi e dei relativi interventi di mitigazione adottati. 15
16 Modalità di esecuzione della visita Lo scopo dell intervento viene perseguito mediante l'attuazione delle singole fasi: 1. Preparazione della verifica ispettiva; 2. Effettuazione della visita in situ; 3. Gestione dell esito della verifica ispettiva; 16
17 1. Preparazione della verifica ispettiva Ogni verifica ispettiva viene adeguatamente preparata. A tal fine devono essere: definiti gli obiettivi; esaminata tutta la documentazione disponibile; predisposte e verificati i materiali e i documenti necessari. La preparazione ha lo scopo di consentire agli operatori di informarsi e aggiornarsi sulle caratteristiche dell impianto, sul suo inquadramento territoriale, sull attività oggetto di intervento (ciclo di lavorazione, relative emissioni e gestione delle stesse, possibili impatti) e sulla sua storia pregressa con lo scopo di realizzare la massima efficienza ed efficacia dell'intervento. 17
18 Effettuazione della visita in situ Nell'ispezione esterna potrà essere verificata: la presenza di odori e polveri l adeguatezza della recinzione e della sua integrità se previsto, la presenza e adeguatezza di barriere di vegetazione, lungo la recinzione All ingresso all impianto sarà verificato: se l impianto è presidiato; le modalità e la relativa affidabilità del sistema di accettazione dei rifiuti in riferimento anche a quanto indicato nell eventuale manuale o procedure di gestione, se disponibili se viene effettuato, e con quali modalità, il controllo quali/quantitativo dei rifiuti; se le tipologie dei rifiuti in arrivo sono controllate in continuo o saltuariamente; 18
19 Se al momento dell ispezione sono presenti mezzi di trasporto deve essere: accertata la presenza di formulari di identificazione dei rifiuti trasportati rivolgendo l attenzione anche sulle date di inizio trasporto e di arrivo del rifiuto a destinazione; va ispezionato il carico e valutata la sua natura e pericolosità accertando la corrispondenza con quanto riportato nei formulari di identificazione; accertata l iscrizione all Albo dei gestori di cui all art. 212 D.lgs. 152/06 del trasportatore o impresa cui appartiene, con riferimento anche alla classe di iscrizione, alla tipologia dei rifiuti trasportati ed al mezzo impiegato. 19
20 VERIFICHE TECNICHE verificare la conformità dei CER ritirati/stoccati con quanto autorizzato verificare la conformità delle operazioni svolte con quanto autorizzato verificare la conformità dei quantitativi di rifiuti stoccati e trattati con quanto autorizzato i locali di stoccaggio siano stati realizzati e siano gestiti in modo conforme alle autorizzazioni; la capacità della sezione di ricezione rifiuti in relazione alla potenzialità autorizzata la presenza di eventuali stoccaggi all aperto i locali di stoccaggio e gli impianti di trattamento e le loro modalità di gestione non siano tali da presentare pericoli o rischi prevedibili di contaminazione del suolo, sottosuolo, acque superficiali e sotterranee, aria 20
21 Le aree interessate dalla movimentazione dallo stoccaggio e dalle soste operative dei mezzi che intervengono a qualsiasi titolo sul rifiuto, dovranno essere impermeabilizzate, e realizzate in modo tale da garantire la salvaguardia delle acque di falda e da facilitare la ripresa di possibili sversamenti deve essere verificato lo stato di manutenzione delle pavimentazioni Le aree utilizzate per lo stoccaggio dei rifiuti dovranno essere adeguatamente contrassegnate al fine di rendere nota la natura e la pericolosità dei rifiuti, dovranno inoltre essere apposte tabelle che riportino le norme di comportamento del personale addetto alle operazioni di stoccaggio; inoltre tali aree devono essere di norma opportunamente protette dall azione delle acque meteoriche; qualora, invece, i rifiuti siano soggetti a dilavamento da parte delle acque piovane, deve essere previsto un idoneo sistema di raccolta delle acque di percolamento, che vanno successivamente trattate nel caso siano contaminate o gestite come rifiuti 21
22 I contenitori di rifiuti devono essere opportunamente contrassegnati con etichette o targhe riportanti la sigla di identificazione che deve essere utilizzata per la compilazione dei registri di carico e scarico I rifiuti devono essere stoccati per categorie omogenee e devono essere contraddistinti da un codice C.E.R., in base alla provenienza ed alle caratteristiche del rifiuto stesso; è vietato miscelare categorie diverse di rifiuti pericolosi di cui all allegato G dell allegato alla parte quarta del d.lgs. 152/06, ovvero di rifiuti pericolosi con rifiuti non pericolosi, se non preventivamente autorizzata I fusti e le cisternette contenenti i rifiuti non devono essere sovrapposti per più di 3 pianied il loro stoccaggio deve essere ordinato, prevedendo appositi corridoi d ispezione. 22
23 I serbatoi per i rifiuti liquidi: devono riportare una sigla di identificazione devono possedere sistemi di captazione degli eventuali sfiati, che devono essere inviati a apposito sistema di abbattimento. possono contenere un quantitativo massimo di rifiuti non superiore al 90% della capacità geometrica del singolo serbatoio; devono essere provvisti di segnalatori di livello ed opportuni dispositivi antitraboccamento; se dotati di tubazioni di troppo pieno, ammesse solo per gli stoccaggi di rifiuti non pericolosi, lo scarico deve essere convogliato in apposito bacino di contenimento. se i rifiuti sono stoccati in serbatoi interrati, questi devono essere conformi alla normativa vigente (cfr. Linee guida serbatoi interrati ARPA Lombardia e regolamenti locali di igiene); Le operazioni di travaso di rifiuti soggetti al rilascio di effluenti molesti devono avvenire in ambienti provvisti di aspirazione e captazione delle esalazioni con il conseguente convogliamento delle stesse in idonei impianti di abbattimento. 23
24 Le pile e gli accumulatori esausti devono essere depositate in apposite sezioni coperte, protette dagli agenti meteorici, su platea impermeabilizzata e munita di un sistema di raccolta degli eventuali sversamenti acidi. Le sezioni di deposito degli accumulatori esausti dovranno avere caratteristiche di resistenza alla corrosione ed all aggressione degli acidi. Le lampade ed i monitor devono essere stoccate e movimentate in contenitori idonei atti ad evitare la dispersione eolica delle possibili polveri inquinanti e dei gas in esse contenute. 24
25 Alcuni esempi di stoccaggi 25
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31 Esiti del controllo. Relazione alla Città Metropolitana con la quale si relaziona in merito all esito delle verifica e, se del caso, con la richiesta dell adozione di provvedimenti di competenza Nel caso di violazioni a carattere amministrativo: - Si procede alla notifica della sanzione dandone comunicazione all A.C. per la successiva irrogazione Nel caso di violazioni penali: - se risulta applicabile la procedura estintiva del reato, si attuano i passaggi previsti dalla L. n 68/ Se il reato commesso non è estinguibile, si inoltra la comunicazione di notizia di reato all A.G. 31
32 Il contrasto alle imprese abusive - Conoscenza del territorio - Maggiore controllo del territorio - Nuove forme di monitoraggio delle aree critiche presenti nel territorio - Sinergia tra le forze dell ordine, le Autorità Competenti e gli organi tecnici 32
33 GRAZIE PER L ATTENZIONE 33
Sede operativa: COMO - Via Milano (CO) Tel Fax
Recepimento della Direttiva 2010/75/UE relativa alle emissioni industriali: analisi delle modifiche e delle novità introdotte dal D.Lgs. n.46/2014 alla parte III e alla parte IV del D.Lgs. 152/06 e s.m.i.
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