TITOLARITÀ, DESTINATARI E FINALITA DEL PROGETTO

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "TITOLARITÀ, DESTINATARI E FINALITA DEL PROGETTO"

Transcript

1 PROGETTO PER LA GESTIONE DEL TRASPORTO SOCIALE PER CITTADINI DIVERSAMENTE ABILI E ALTRI SOGGETTI SVANTAGGIATI RESIDENTI NEI COMUNI DELLA SOCIETA DELLA SALUTE VALDARNO INFERIORE OGGETTO Il presente progetto si propone di definire le modalità di realizzazione del Trasporto Sociale in favore di cittadini diversamente abili e altri soggetti svantaggiati residenti nei Comuni della Società della salute (di seguito SdS) (San Miniato, Santa Croce sull Arno, Castelfranco di Sotto e Montopoli in Val d Arno). Tale progetto permette, oltre alla frequenza ai Centri Diurni presenti sul territorio della USL 11 e l integrazione scolastica, il raggiungimento di servizi di pubblica utilità per persone che per motivi socio-sanitari necessitano di un trasporto sociale. Il progetto si sviluppa attraverso un patto territoriale e di coprogettazione di forme di gestione del trasporto sociale per disabili e altri soggetti svantaggiati autorizzati dal servizio sociale professionale in base alla legge n. 266/1991 legge Quadro sul Volontariato e alle Legge Regione Toscana n. 28/1993 Norme relative ai rapporti delle Organizzazioni di volontariato con la Regione, gli Enti locali e gli altri Enti pubblici e tenuto conto della Delibera G.R.T. n del avente ad oggetto Accordo di collaborazione tra la Regione Toscana e la Confederazione nazionale Misericordie d'italia - Conferenza regionale della Toscana, l'associazione Nazionale Pubbliche Assistenze- Comitato regionale toscano, il Comitato regionale della Croce Rossa Italiana TITOLARITÀ, DESTINATARI E FINALITA DEL PROGETTO Il progetto Trasporto Sociale si colloca nel quadro generale di attività che la SdS realizza a sostegno delle famiglie con soggetti diversamente abili o persone svantaggiate secondo i principi di sussidiarietà e integrazione tra le risorse istituzionali e di comunità. La titolarità del progetto è individuata nella SdS. Il progetto nasce e si realizza attraverso la cooprogettazione con le Associazioni di Volontariato del territorio aderenti rappresentate da un unico soggetto attuatore, Centrale Operativa Trasporti Sociali (C.O.T.S.) che provvederanno all attuazione e alla gestione dei servizi. Il soggetto attuatore del progetto garantirà il necessario raccordo tra le attività degli operatori volontari e non con il personale del servizio sociale professionale della SdS, rispettandone gli indirizzi al fine di consentire la massima integrazione delle prestazioni negli organici piani di intervento. Le finalità principali che il presente progetto intende realizzare sono: 1

2 Concorrere alla realizzazione del più ampio progetto sociale di vita dei cittadini residenti nei Comuni della SdS che hanno particolari difficoltà nella mobilità, in particolare favorendo la frequenza di Centri Diurni e l integrazione scolastica. Promuovere l autonomia della persona fragile favorendo la sua permanenza nel contesto sociale di vita e il mantenimento di un adeguato livello di relazione. Creare una rete di servizi in cui promuovere forme di inserimento sociale con il coinvolgimento del terzo settore e della comunità locale. A tali fini il progetto prevede due forme principali di trasporto sociale: a) trasporto in entrata e uscita dai Centri Diurni; b) trasporto scolastico di alunni e studenti diversamente abili A queste due forme prevalenti possono aggiungersi trasporti specifici attivabili per soggetti svantaggiati verso servizi di pubblica utilità come ad esempio trasporti da e verso strutture sanitarie, per la riabilitazione, prelievi del sangue, udienze in Tribunale, etc. Resta ferma la possibilità per la SdS di compiere trasporti attraverso l utilizzo di risorse interne proprie, la cui realizzazione sarà portata a conoscenza e concordata all interno del tavolo Tecnico di Coprogettazione e valutazione del servizio, salvo emergenze che non consentano tale passaggio preventivo, e di cui sarà data comunque informazione al del Soggetto attuatore. Allo stato attuale i trasporti di cui al punto a) e b) sono identificati nell allegato A. MODELLO ORGANIZZATIVO Per la realizzazione del Trasporto sociale si prevede un modello organizzativo in cui sono definite le funzioni e i ruoli della SdS, del Soggetto Attuatore C.O.T.S. del tavolo di coprogettazione e valutazione del servizio, delle associazioni incaricate del servizio e personale volontario e non delle associazioni. Nello specifico: LA SOCIETA DELLA SALUTE VALDARNO INFERIORE (SdS) Raccoglie le domande di accesso al trasporto sociale;; Valuta ed elabora il progetto individualizzato di trasporto sociale; definisce le regole di accesso ed i criteri di compartecipazione alla spesa; autorizza per la COTS ad effettuare il trasporto a favore del cittadino attraverso apposita modulistica in cui vengono specificati oltre ai dati anagrafici le modalità i tempi e la destinazione del trasporto da effettuare e con le stesse modalità comunica le variazioni che si possono verificare in itinere. 2

3 prende contatto con l Associazione incaricata in caso sia necessario dettagliare il trasporto, indicando se conosciute eventuali problematiche sanitarie e comportamentali; Informa le famiglie rispetto alla Associazione incaricata del trasporto e cura le comunicazioni relative ad eventuali eventi straordinari (ad esempio malori o incidenti o liti); Trasmette alle famiglie e alle strutture interessate la documentazione informativa rispetto all utilizzo del trasporto sociale e raccoglie eventuali richieste di delega o liberatorie per il trasporto sociale; riceve le eventuali richieste di modifica del trasporto anche urgenti o dovute ad eventi non prevedibili e provvede a trasmettere alla COTS il modulo di autorizzazione con la modifica. riceve dai cittadini e dalle strutture interessate dal trasporto eventuali segnalazioni di reclamo o disservizio, le trasmette alla COTS entro 3 giorni dal ricevimento e le porta all ordine del giorno del tavolo tecnico di coprogettazione e valutazione del servizio. La SdS si riserva di effettuare controlli a campione sul corretto adempimento del progetto e di prevedere un sistema di monitoraggio della soddisfazione dei cittadini attraverso un confronto con le famiglie e con le prevalenti strutture di destinazione (es. Centri Diurni, Scuole). IL SOGGETTO ATTUATORE effettua il coordinamento dei trasporti attraverso una Centrale Operativa di Trasporto Sociale (C.O.T.S.) che è contattabile al n / tasto 4 e garantisce reperibilità dalle ore 8.00 alle ore tutti i giorni dal lunedì al venerdì. Al di fuori di tale orario e nei giorni festivi sarà reso disponibile un servizio di segreteria telefonica. riceve dalla SdS le autorizzazioni dei trasporti e ne cura la trasmissione alle associazioni incaricate; provvede a comunicare alla SdS il nominativo della Associazione incaricata ad effettuare il trasporto richiesto; provvede a redigere un piano di trasporto che tenga conto: - della possibilità di accorpare singoli trasporti per destinazioni omogenee; - dei tempi di viaggio dei singoli cittadini e delle loro caratteristiche personali così come indicato dal Servizio Sociale Professionale; - del legame territoriale tra associazione e destinatari del servizio; garantisce l utilizzo del foglio di viaggio e conserva eventuali deleghe e liberatorie firmate dai cittadini; informa le famiglie rispetto agli orari di massima in cui dovranno farsi trovare pronte; riceve dai cittadini eventuali richieste di modifica dei trasporti dovuta a eventi urgenti e non prevedibili e ne informa la SDS ; 3

4 si attiva direttamente nei confronti dei cittadini e delle strutture interessate dal trasporto qualora vi siano cambiamenti di orario, di percorso, comunque improvvisi, con riserva di comunicarli alla SdS appena possibile; comunica tempestivamente alla SdS qualsiasi evento rilevante che possa essere accaduto durante il trasporto (esempio liti tra trasportati, incidenti, malori) si impegna a fornire specifici chiarimenti rispetto alle segnalazioni di disservizio ricevute entro 3 giorni dal loro ricevimento; trasmette alla SdS la reportistica sulle attività svolte attraverso un software di cui è dotata; provvede a comunicare alla SdS eventuali reclami ricevuti direttamente dai cittadini o dalle strutture interessate dal progetto e le riporta all odg del tavolo tecnico di coprogettazione e valutazione del servizio; provvede a comunicare tempestivamente alla SdS e al referente tecnico del soggetto attuatore gli eventuali incidenti, infortuni occorsi durante i trasporti realizzati che abbiano coinvolto i cittadini trasportati. Provvede a trasmettere specifica relazione in merito alla dinamica dei fatti occorsi entro 2 giorni dall evento In caso di sciopero del personale dei Centri Diurni o del comparto scuola ha l obbligo di contattare direttamente le famiglie e di definire con le stesse le eventuali modalità di svolgimento del trasporto; In caso di ordinanza di chiusura delle scuole (e quindi anche dei Centri Diurni) e del traffico conseguente ad eventi atmosferici, in accordo con il piano di Protezione Civile redatto da ogni Comune i soggetti aderenti potranno interrompere il Servizio, informa le famiglie dell interruzione delle attività; Resta inteso che nel caso i soggetti esecutori del trasporto ravvisino autonomamente eventuali pericoli connessi alla viabilità potranno procedere alla sospensione del trasporto, provvedendo a informare la famiglie e dandone pronta comunicazione alla SdS. IL TAVOLO TECNICO DI COPROGETTAZIONE E VALUTAZIONE DEL SERVIZIO Il tavolo di coprogettazione e valutazione si compone di: n. 2 rappresentanti delle Associazioni di cui uno è il referente tecnico nei confronti di tutti i rapporti e comunicazioni intercorrenti tra Associazioni, C.O.T.S, SdS n. 2 rappresentanti della SdS n. 1 rappresentante della C.O.T.S Il tavolo è costituito al fine di affrontare qualsiasi di difficoltà possa scaturire dalla gestione del progetto di trasporto sociale, si riunisce di norma una volta ogni due mesi ad eccezione di eventuali eventi che ne possano richiedere un convocazione urgente e immediata. 4

5 Nello specifico: attua attraverso i propri componenti un controllo della gestione tecnica ed organizzativa dei servizi; verifica la qualità dei servizi erogati; verifica le segnalazioni di disservizio e reclami ricevute dalle strutture interessate e lavora alla risoluzione delle controversie pianifica e propone il piano di formazione da rivolgere agli operatori volontari e non del servizio si confronta in merito ai servizi che la SdS ritiene di effettuare con mezzi propri, nel rispetto della titolarità spettante a ciascun soggetto firmatario. ASSOCIAZIONI Le Associazioni garantiscono l esecuzione dei piani di trasporto determinati dalla C.O,T.S. mediante l impiego delle proprie risorse umane e materiali ed hanno il compito di: garantire il trasporto e l accompagnamento attraverso il proprio personale (volontario e non); adempiere alle indicazioni della C.O.T.S. in merito all attivazione dei servizi da effettuare tramite il modulo di attivazione servizi, rispettando i termini di attivazione e le eventuali indicazioni riguardanti l effettuazione del trasporto; eseguire, in casi di urgenza, il servizio come richiesto dalla C.O.T.S. anche senza preventiva autorizzazione che verrà trasmessa successivamente a ratifica redigere per ogni trasporto effettuato i fogli di presa in carico e viaggio debitamente compilati e sottoscritti dall autista, dalla famiglia e dagli operatori delle strutture interessate; comunicare alla C.O.T.S. tutte le notizie rilevanti concernenti i trasporti con particolare riguardo alle criticità riscontrate nel corso del trasporto e comunicando le assenze degli utenti superiori a 2 gg. Curare la regolare trasmissione alla C.O.T.S., entro il 20 del mese successivo, dei flussi dei trasporti effettuati il mese precedente attraverso l utilizzo del sistema gestionale in uso; Predisporre e inviare all Ufficio Amministrativo della S.d.S. il documento contabile, unitamente al foglio di viaggio, entro il 20 del mese successivo; Garantire la partecipazione dei propri volontari e non ai percorsi di formazione e aggiornamento per tutti gli aspetti inerenti la gestione dei trasporti predisponendo ed attuando le proposte contenute nei piani di formazione indicati dal tavolo tecnico RUOLO DEGLI OPERATORI NELLO SVOLGIMENTO DEI TRASPORTI 5

6 Personale volontario e non volontario che effettua il trasporto Il personale volontario e non che ha il compito di effettuare i trasporti sociali per conto delle Associazioni di volontariato aderenti al progetti avranno cura di: - Accompagnare la persona trasportata dalla propria abitazione fino all interno delle strutture di destinazione (edificio scolastico nel caso di trasporto scolastico e centro diurno nel caso di trasporto ai centri). La persona potrà essere affidata esclusivamente al personale scolastico o all operatore dei centri diurni incaricato a riceverla; - Rispettare le indicazioni, per tutti gli altri trasporti, ricevute dalla C.O.T.S. rispetto ai tempi e alle modalità indicate; - curare la compilazione del foglio di viaggio, al momento della presa in carico del soggetto trasporto e all arrivo alla destinazione, verificando che venga debitamente firmato nel rispetto delle indicazioni date sulle singole situazioni (ad es. nei casi di liberatorie, variazione di indirizzo, presa in carico da persona diversa da un familiare ecc.); - partecipare all apposita formazione e aggiornamento per tutti gli aspetti inerenti la gestione dei trasporti. In particolare: - Il personale di guida dovrà essere in possesso di idonea patente in ottemperanza a quanto stabilito dalle vigenti leggi e dovrà usare particolare diligenza e speciale prudenza nella condotta di guida e nelle fasi di salita e discesa degli cittadini, assicurando che in nessuna fase del servizio abbiano a verificarsi situazioni di pericolo per l incolumità degli cittadini. Il personale di guida ha inoltre l obbligo di assicurarsi della perfetta efficienza del mezzo prima dell inizio del servizio. Il personale di guida risponde di tutte le situazioni pericolose per l incolumità personale dei trasportati che egli stesso abbia determinato con una condotta colposa durante le varie fasi del trasporto, ivi comprese le attività preparatorie ed accessorie, quali ad esempio salita e discesa dal mezzo. Il personale accompagnatore - Dovrà sempre essere presente nei trasporti collettivi effettuati mediante mezzo da 9 posti attrezzato e non, salvo deroghe espresse e autorizzate. In caso di trasporto individualizzato o plurimo mediante autoveicolo sarà presente solo nel caso in cui venga espressamente richiesto. L accompagnatore, durante l effettuazione del trasporto, deve obbligatoriamente risiedere nella parte posteriore del mezzo ovvero quella riservata ai trasportati e vigilare su questi ultimi. Il personale di guida ed il personale accompagnatore dovranno avere un rapporto fattivo di collaborazione e dovranno: - rispettare gli orari e gli itinerari stabiliti dal piano di servizio e svolgere i servizi richiesti con la massima cura ed attenzione. 6

7 - curare la tutela dei trasportati durante il percorso, la salita e la discesa e provvedere affinché all arrivo i trasportati vengano affidati a persona titolata a farsene carico. Nel caso in cui presso il domicilio non sia presente alcun familiare o lo stesso non possa essere lasciato a casa autonomamente verrà condotto nella sede dell Associazione titolare del trasporto e nel caso perduri l assenza me sarà data segnalazione al Servizio di Emergenza e Urgenza Sociale. - assicurarsi che i cittadini siano regolarmente seduti e assicurati secondo le norme del codice di circolazione stradale ; - adoperarsi affinché i cittadini non arrechino danni a se stessi e/o agli altri trasportati; - assistere i cittadini nel percorso dal/al domicilio dal/all interno delle strutture scolastiche o centri di riabilitazione/diurni; - esercitare la vigilanza sui cittadini dal momento iniziale dell affidamento (luogo in cui si effettua la fermata) sino a quando allo stesso si sostituisce il personale scolastico o del centro o dei familiari nel momento del ritorno a casa. - essere munito di adeguato strumento di comunicazione che consenta, in caso di necessità, un immediato contatto con la C.O.T.S. e garantire tempestiva comunicazione di ogni avversità eventualmente occorsa, ivi compresi i danni all incolumità personale dei trasportati; - essere munito di idoneo cartellino di riconoscimento - non potrà, durante l espletamento del servizio, fumare né utilizzare il cellulare, fatta eccezione per il cellulare di bordo nei casi in cui ne è previsto l utilizzo. Veicoli adibiti al trasporto Al servizio di trasporto dovranno essere adibiti unicamente mezzi di adeguata capienza rispetto all utenza massima prevista. La quantità di mezzi utilizzati dovrà essere tale da garantire la continuità del servizio anche in caso di guasti o di mancanza di disponibilità di uno o più mezzi, per qualsiasi ragione ciò si verifichi. I mezzi utilizzati dovranno essere in regola con tutte le norme relative alla circolazione, possedere i requisiti di sicurezza previsti dalla normativa vigente, possedere i requisiti di idoneità alla circolazione e omologazione, essere regolarmente immatricolati. Entro la data di avvio del progetto il soggetto attuatore cura l invio dell elenco dei mezzi adibiti alla sua realizzazione; Tale elenco dovrà comprendere marca e tipo del veicolo, targa, data di immatricolazione, capienza di posti a sedere, tipo di alimentazione, dovrà indicare se la vettura è climatizzata e dotata di pedana. Nel caso in cui l Associazione avesse, per motivate ragioni, necessità di sostituire uno o più mezzi rispetto a quelli dichiarati in sede avvio del progetto, la sostituzione dovrà essere comunicata alla SdS. 7

8 La comunicazione della necessità di sostituzione dovrà pervenire tempestivamente ai competenti uffici della SdS, i quali potranno, a loro insindacabile giudizio, verificare le condizioni del mezzo del quale si propone l immissione in servizio. I mezzi utilizzati dovranno rispettare i cicli di manutenzione previsti dal costruttore del mezzo. I mezzi dovranno essere sottoposti a ciclo di pulizia interna ed a pulizia esterna con una frequenza tale da mantenere costantemente adeguato lo stato di decoro del mezzo. La SdS, in qualsiasi momento ed a suo insindacabile giudizio, potrà effettuare controlli sulla manutenzione e sulla pulizia dei mezzi, così come potrà inviare propri operatori sui mezzi per verificare le modalità di effettuazione dei trasporti; La SdS si riserva altresì la facoltà di richiedere, in presenza di giustificati motivi relativi al decoro del mezzo, alle sue condizioni meccaniche, alle condizioni generali, la sostituzione di uno o più mezzi in qualunque momento e per tutta la durata del progetto facendone motivata richiesta scritta al Soggetto attuatore. In tal caso l Associazione dovrà ottemperare alla richiesta tempestivamente, proponendo alla SdS, entro sette giorni dalla data di ricevimento della richiesta, l inserimento di nuovi veicoli, in numero pari a quello di cui si richiede la sostituzione e di caratteristiche tecniche omogenee. COPERTURE ASSICURATIVE L associazione si assume la responsabilità, senza riserve od eccezioni, di ogni danno che può derivare ai soci della SdS o a terzi, cose o persone, per fatti connessi al progetto affidato. Sono da ritenersi a carico dell Associazione gli oneri ed i rischi derivanti dall utilizzo di attrezzature, materiali e quant altro necessario per lo svolgimento del servizio, compresi la copertura per gli eventuali infortuni. Sono altresì a carico delle Associazioni la stipula della polizza infortuni e responsabilità civile verso terzi per le persone che partecipano alle iniziative nell ambito del progetto dal momento della partenza fino al ritorno all abitazione e per i volontari che collaborano alla realizzazione delle stesse in tutte le fasi di svolgimento delle azioni progettuali. La SdS è esonerata espressamente da qualsiasi responsabilità per danni o incidenti che, anche in itinere, dovessero verificarsi nell espletamento del progetto. L Associazione è tenuta, ai sensi di quanto previsto dall art. 4 della Legge n. 266/1991, alla copertura assicurativa degli aderenti che prestano attività di volontariato, per danni arrecati a terzi nello svolgimento delle attività, nonché contro infortuni e malattie connesse all attività stessa. Le Associazioni provvedono, contestualmente alla stipula della convenzione, a trasmettere alla SdS l originale delle polizze stipulate. Le ulteriori polizze che saranno stipulate, anche per coperture temporanee, saranno trasmesse in copia alla SdS al momento della stipula. 8

9 RISORSE FINANZIARIE All attuazione del progetto per il periodo di affidamento è destinato l importo presunto complessivo di..., composto da risorse finanziarie messe a disposizione da parte della SdS e dalla valorizzazione delle risorse organizzative messe a disposizione dai soggetti aderenti al Patto; Le attività di cui al presente progetto non sono considerate prestazioni di servizi ai fini dell imposta sul valore aggiunto. Tale cifra è onnicomprensiva delle voci di spesa relative ai rimborsi per: volontari secondo i parametri specificati agli articoli precedenti; coordinamento tecnico amministrativo dei volontari; spese varie; spese generali di funzionamento; chilometri effettuali; organizzazione della Centrale Operativa di Trasporto Sociale; oneri per coperture assicurative di cui all art. 4 della Legge n. 266/1991 e per ogni altra copertura assicurativa. Oneri personale dipendente; Il pagamento da parte della SdS avviene nel termine massimo di trenta giorni dalla presentazione della suddetta documentazione. I pagamenti saranno effettuati in favore delle singole associazioni 9

L'anno, addì.. del mese di

L'anno, addì.. del mese di SCHEMA DI CONVENZIONE TRA IL COMUNE DI MOGORO (OR) IN QUALITA DI ENTE GESTORE DEL PLUS DISTRETTO SOCIO-SANITARIO DI ALES TERRALBA E L ENTE NO PROFIT/ASSOCIAZIONE DI VOLONTARIATO E PROMOZIONE SOCIALE FINALIZZATA

Dettagli

Riferimenti normativi

Riferimenti normativi CRITERI E MODALITÀ PER IL RIMBORSO DELLE SPESE DIRETTAMENTE SOSTENUTE DALLE ASSOCIAZIONI DI VOLONTARIATO PER LA REALIZZAZIONE DI PROGETTI REGOLAMENTATI DA CONVENZIONE I Progetti possono essere integrativi

Dettagli

L anno., il giorno. del mese di.. presso

L anno., il giorno. del mese di.. presso BOZZA DI CONVENZIONE TRA IL COMUNE DI CREMONA, E I CENTRI AUTORIZZATI DI ASSISTENZA FISCALE (CAAF), PER SVOLGIMENTO DELLE ATTIVITA PER ASSISTENZA AI CITTADINI NELLA COMPILAZIONE E L INOLTRO DELLA DOMANDA

Dettagli

Comitato di Coordinamento

Comitato di Coordinamento Coomitaatoo t ddi i Coooorddi r i nnaamenntoo e t ddeel llee Orrggaannizzzaazioonni i z zi i ddi i Vooloonntaarri l t i aatoo t ddellaa PPrrootezioonnee Civvili ill ee Reggoolaameenntoo e l t Art. 1 Premessa

Dettagli

Linee guida per il Volontariato Civico del Comune di Monza

Linee guida per il Volontariato Civico del Comune di Monza Settore Servizi Sociali, Politiche Giovanili, Partecipazione, Pari Opportunità Linee guida per il Volontariato Civico del Comune di Monza Art 1. Oggetto e finalità Il Comune di Monza intende promuovere

Dettagli

COMUNE DI POGGIO A CAIANO

COMUNE DI POGGIO A CAIANO COMUNE DI POGGIO A CAIANO (Provincia di Prato) ACCORDO TRA IL COMUNE DI POGGIO A CAIANO E LE ASSOCIAZIONI DI VOLONTARIATO AUSER, ANTEA E ADA PER L INSERIMENTO DI ANZIANI, PENSIONATI O IN ETA PENSIONABILE,

Dettagli

CITTÀ DI SOTTO IL MONTE GIOVANNI XXIII

CITTÀ DI SOTTO IL MONTE GIOVANNI XXIII CITTÀ DI SOTTO IL MONTE GIOVANNI XXIII PROVINCIA DI BERGAMO CRITERI DI DISCIPLINA DEL SERVIZIO DI TRASPORTO AGEVOLATO ARTICOLO 1 Finalità L istituzione del servizio di trasporto agevolato dei Servizi Sociali

Dettagli

COMUNE DI AZZANO SAN PAOLO REGOLAMENTO COMUNALE PER L UTILIZZAZIONE DI VOLONTARI NELLE STRUTTURE E NEI SERVIZI DEL COMUNE

COMUNE DI AZZANO SAN PAOLO REGOLAMENTO COMUNALE PER L UTILIZZAZIONE DI VOLONTARI NELLE STRUTTURE E NEI SERVIZI DEL COMUNE COMUNE DI AZZANO SAN PAOLO REGOLAMENTO COMUNALE PER L UTILIZZAZIONE DI VOLONTARI NELLE STRUTTURE E NEI SERVIZI DEL COMUNE Approvato dal Consiglio Comunale nella seduta del 24/05/2005 con deliberazione

Dettagli

I N D I C E. Pag. 2 di 6

I N D I C E. Pag. 2 di 6 Pag. 1 di 6 I N D I C E Articolo 1 - Ambito di applicazione pag. 3 Articolo 2 - Parco Automezzi.. pag. 3 Articolo 3 - Responsabile Parco Automezzi.... pag. 3 Articolo 4 - Referente del Parco Automezzi.....

Dettagli

P R O V I N C I A D I NOVARA

P R O V I N C I A D I NOVARA P R O V I N C I A D I NOVARA SETTORE PROTEZIONE CIVILE CONVENZIONE TRA LA PROVINCIA DI NOVARA e CROCE ROSSA ITALIANA COMITATO PROVINCIALE DI NOVARA CONVENZIONE TRA LA PROVINCIA DI NOVARA e CROCE ROSSA

Dettagli

REGOLAMENTO PER L INTEGRAZIONE E IL DIRITTO ALLO STUDIO DEGLI STUDENTI DISABILI DELL UNIVERSITA DEGLI STUDI DELLA BASILICATA

REGOLAMENTO PER L INTEGRAZIONE E IL DIRITTO ALLO STUDIO DEGLI STUDENTI DISABILI DELL UNIVERSITA DEGLI STUDI DELLA BASILICATA REGOLAMENTO PER L INTEGRAZIONE E IL DIRITTO ALLO STUDIO DEGLI STUDENTI DISABILI DELL UNIVERSITA DEGLI STUDI DELLA BASILICATA Emanato con D.R. n. 686 del 29 novembre 2010 Entrato in vigore il 1 dicembre

Dettagli

REGOLAMENTO PROGETTO METANO

REGOLAMENTO PROGETTO METANO REGOLAMENTO PER LA COSTITUZIONE ED IL FUNZIONAMENTO DELL UFFICIO OPERATIVO DELLA CONVENZIONE DI COMUNI PROGETTO METANO Ufficio Progetto Metano - Comune di Torino 1 Art. 1 FINALITA 1. Il presente Regolamento,

Dettagli

PROVINCIA DI FROSINONE L. 328/2000. Comuni di:

PROVINCIA DI FROSINONE L. 328/2000. Comuni di: Comune Capofila Aalatri PROVINCIA DI FROSINONE L. 328/2000 Comuni di: Acuto, Alatri, Anagni, Collepardo, Filettino, Fiuggi, Guarcino, Paliano, Piglio, Serrone, Sgurgola, Torre Cajetani,Trevi nel Lazio,

Dettagli

REGOLAMENTO PER IL TRASPORTO SOCIALE

REGOLAMENTO PER IL TRASPORTO SOCIALE REGOLAMENTO PER IL TRASPORTO SOCIALE ART.1 FINALITA DEL SERVIZIO Il Comune promuove il benessere dei propri cittadini, in particolare di quelli più svantaggiati, con il fine di inserire ed integrare socialmente

Dettagli

COMUNE DI MILETO. Provincia di Vibo Valentia REGOLAMENTO UTILIZZO PARCO AUTO COMUNALE

COMUNE DI MILETO. Provincia di Vibo Valentia REGOLAMENTO UTILIZZO PARCO AUTO COMUNALE COMUNE DI MILETO Provincia di Vibo Valentia REGOLAMENTO UTILIZZO PARCO AUTO COMUNALE Approvato con delibera della C.S. n.1 del 9.1.2014 REGOLAMENTO UTILIZZO PARCO AUTO COMUNALE Art. 1 Oggetto Il presente

Dettagli

REGOLAMENTO PER GLI STAGE

REGOLAMENTO PER GLI STAGE REGOLAMENTO PER GLI STAGE emanato con D.R. n. 5146 del 2000, successivamente modificato con D.R. n. 9 del 16 gennaio 2007 e D.R. n. 198 del 29 novembre 2011 1/5 ART. 1 Ambito di applicazione 1.1 Il presente

Dettagli

COMUNE DI VIGNALE MONFERRATO Provincia di Alessandria REGOLAMENTO GRUPPO VOLONTARI DELLA PROTEZIONE CIVILE

COMUNE DI VIGNALE MONFERRATO Provincia di Alessandria REGOLAMENTO GRUPPO VOLONTARI DELLA PROTEZIONE CIVILE COMUNE DI VIGNALE MONFERRATO Provincia di Alessandria REGOLAMENTO GRUPPO VOLONTARI DELLA PROTEZIONE CIVILE INDICE: ARTICOLO 1: ARTICOLO 2: ARTICOLO 3: ARTICOLO 4: ARTICOLO 5: ARTICOLO 6: ARTICOLO 7 : ARTICOLO

Dettagli

REGOLAMENTO PER L ORGANIZZAZIONE DELL ATTIVITA DI REPERIBILITA DEI SERVIZI VIABILITA ed EDILIZIA DELLA PROVINCIA DI CHIETI

REGOLAMENTO PER L ORGANIZZAZIONE DELL ATTIVITA DI REPERIBILITA DEI SERVIZI VIABILITA ed EDILIZIA DELLA PROVINCIA DI CHIETI REGOLAMENTO PER L ORGANIZZAZIONE DELL ATTIVITA DI REPERIBILITA DEI SERVIZI VIABILITA ed EDILIZIA DELLA PROVINCIA DI CHIETI ARTICOLO N.1 DEFINIZIONE La reperibilità è l obbligo del lavoratore di porsi in

Dettagli

COMUNE DI SAN LAZZARO DI SAVENA

COMUNE DI SAN LAZZARO DI SAVENA COMUNE DI SAN LAZZARO DI SAVENA (Provincia di Bologna) DISPOSIZIONI IN ORDINE ALLA GESTIONE, ALL UTILIZZO E ALLA GUIDA DELLE AUTO DI PROPRIETÀ COMUNALE Approvato con delibera di Giunta Comunale n. 109

Dettagli

Regolamento per la collaborazione tra il Comune di Crespellano e i singoli volontari per lo svolgimento di attivita solidaristiche promosse dal Comune

Regolamento per la collaborazione tra il Comune di Crespellano e i singoli volontari per lo svolgimento di attivita solidaristiche promosse dal Comune Allegato n.1 alla delibera di Consiglio Comunale n.78 del 27/07/2000 Regolamento per la collaborazione tra il Comune di Crespellano e i singoli volontari per lo svolgimento di attivita solidaristiche promosse

Dettagli

REGOLAMENTO PER L USO DEL CENTRO SOCIO-CULTURALE DI AZZANELLO DI PASIANO DI PORDENONE. ARTICOLO 1 Oggetto del regolamento.

REGOLAMENTO PER L USO DEL CENTRO SOCIO-CULTURALE DI AZZANELLO DI PASIANO DI PORDENONE. ARTICOLO 1 Oggetto del regolamento. REGOLAMENTO PER L USO DEL CENTRO SOCIO-CULTURALE DI AZZANELLO DI PASIANO DI PORDENONE ARTICOLO 1 Oggetto del regolamento Il Centro socio-culturale di Azzanello di Pasiano di Pordenone (di seguito nominato

Dettagli

Lega nazionale sci Uisp REGOLAMENTO DI FORMAZIONE

Lega nazionale sci Uisp REGOLAMENTO DI FORMAZIONE Lega nazionale sci Uisp REGOLAMENTO DI FORMAZIONE approvato dal Consiglio nazionale di lega il 4 ottobre 2007 Premessa: Per i candidati Operatori Sportivi Volontari sono previsti i seguenti momenti corsuali:

Dettagli

D. LGS 81/2008. Informazione ai lavoratori

D. LGS 81/2008. Informazione ai lavoratori D. LGS 81/2008 L INFORMAZIONE E LA FORMAZIONE DEI LAVORATORI L ADDESTRAMENTO Informazione ai lavoratori 1. Il datore di lavoro provvede affinché ciascun lavoratore riceva una adeguata informazione: a)

Dettagli

In esecuzione della Determinazione Dirigenziale n.. del SI CONVIENE E SI STIPULA QUANTO SEGUE

In esecuzione della Determinazione Dirigenziale n.. del SI CONVIENE E SI STIPULA QUANTO SEGUE ALLEGATO B) all Avviso Schema di CONVENZIONE TRA COMUNE DI FORLì E ASSOCIAZIONE DI (VOLONTARIATO /PROMOZIONE SOCIALE) (nome). PER L ATTUAZIONE DEL PROGETTO CRESCERE NEL CENTRO PREMESSO - che l Amministrazione

Dettagli

MODALITÀ ORGANIZZATIVE E PIANIFICAZIONE DELLE VERIFICHE SUGLI IMPIANTI

MODALITÀ ORGANIZZATIVE E PIANIFICAZIONE DELLE VERIFICHE SUGLI IMPIANTI Pagina:1 di 6 MODALITÀ ORGANIZZATIVE E PIANIFICAZIONE DELLE VERIFICHE SUGLI IMPIANTI INDICE 1. INTRODUZIONE...1 2. ATTIVITÀ PRELIMINARI ALL INIZIO DELLE VERIFICHE...2 3. PIANO OPERATIVO DELLE ATTIVITÀ...2

Dettagli

Città di Desio REGOLAMENTO PER L ISCRIZIONE E LA TENUTA ALBO DELLE ASSOCIAZIONI

Città di Desio REGOLAMENTO PER L ISCRIZIONE E LA TENUTA ALBO DELLE ASSOCIAZIONI Città di Desio REGOLAMENTO PER L ISCRIZIONE E LA TENUTA ALBO DELLE ASSOCIAZIONI INDICE Art. 1 - MATERIA DEL REGOLAMENTO Art. 2 - ARTICOLAZIONE Art. 3 - REQUISITI PER L ISCRIZIONE Art. 4 - MODALITA PER

Dettagli

CONVENZIONE PER IL TRASPORTO SOCIALE DI SOGGETTI HANDICAPPATI OSPITI DEI CENTRI DIURNI

CONVENZIONE PER IL TRASPORTO SOCIALE DI SOGGETTI HANDICAPPATI OSPITI DEI CENTRI DIURNI CONVENZIONE PER IL TRASPORTO SOCIALE DI SOGGETTI HANDICAPPATI OSPITI DEI CENTRI DIURNI Premesso che l Istituzione per i Servizi alla Persona del Comune di Livorno interviene per garantire il trasporto

Dettagli

CAPITOLATO SPECIALE D ONERI PER L ATTIVITA DI TRASPORTO SCOLASTICO E ASSISTENZA AL TRASPORTO DI ALUNNI E STUDENTI DISABILI

CAPITOLATO SPECIALE D ONERI PER L ATTIVITA DI TRASPORTO SCOLASTICO E ASSISTENZA AL TRASPORTO DI ALUNNI E STUDENTI DISABILI CAPITOLATO SPECIALE D ONERI PER L ATTIVITA DI TRASPORTO SCOLASTICO E ASSISTENZA AL TRASPORTO DI ALUNNI E STUDENTI DISABILI 1 INDICE ART. 1 ART. 2 ART. 3 ART. 4 ART. 5 ART. 6 ART. 7 ART. 8 ART. 9 ART. 10

Dettagli

Comune di Firenze Direzione Servizi Sociali

Comune di Firenze Direzione Servizi Sociali Comune di Firenze Direzione Servizi Sociali Avviso pubblico esplorativo per la ricerca e la selezione di proposte progettuali, ai sensi dell art. 60 del Regolamento generale per l attività contrattuale

Dettagli

REGOLAMENTO ASSEGNAZIONE FONDI PER PROGETTI DI INTEGRAZIONE RIVOLTI A STUDENTI DISABILI

REGOLAMENTO ASSEGNAZIONE FONDI PER PROGETTI DI INTEGRAZIONE RIVOLTI A STUDENTI DISABILI REGOLAMENTO ASSEGNAZIONE FONDI PER PROGETTI DI INTEGRAZIONE RIVOLTI A STUDENTI DISABILI 1 Art. 1 oggetto 1.1 - Il presente Regolamento disciplina l assegnazione, agli Istituti secondari di secondo grado

Dettagli

COMUNE DI MISSAGLIA. Provincia di Lecco CONVENZIONE PER IL SERVIZIO DI TRASPORTO SOCIO ASSISTENZIALE A FAVORE DEI CITTADINI DI MISSAGLIA *** TRA

COMUNE DI MISSAGLIA. Provincia di Lecco CONVENZIONE PER IL SERVIZIO DI TRASPORTO SOCIO ASSISTENZIALE A FAVORE DEI CITTADINI DI MISSAGLIA *** TRA COMUNE DI MISSAGLIA Approvata con deliberazione della G.C. n. 136 del 29/11/2012 Provincia di Lecco CONVENZIONE PER IL SERVIZIO DI TRASPORTO SOCIO ASSISTENZIALE A FAVORE DEI CITTADINI DI MISSAGLIA PERIODO

Dettagli

Regolamento. Funzionamento del Servizio Sociale Professionale. Ambito S9

Regolamento. Funzionamento del Servizio Sociale Professionale. Ambito S9 Regolamento Funzionamento del Servizio Sociale Professionale Ambito S9 1 Art.1 OGGETTO DEL REGOLAMENTO In conformità del quadro normativo definito dalla legge 328/2000, della legge regionale 11/2007 (art.

Dettagli

COMUNE DI ANZANO DI PUGLIA

COMUNE DI ANZANO DI PUGLIA COMUNE DI ANZANO DI PUGLIA Provincia di Foggia REGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA DEL GRUPPO COMUNALE DI VOLONTARIATO DI PROTEZIONE CIVILE Approvato con deliberazione del Consiglio Comunale n. 13 in data 04.06.2015

Dettagli

REGOLAMENTO PER L IMPIEGO DI VOLONTARIATO IN ATTIVITA SOCIALMENTE UTILI

REGOLAMENTO PER L IMPIEGO DI VOLONTARIATO IN ATTIVITA SOCIALMENTE UTILI REGOLAMENTO PER L IMPIEGO DI VOLONTARIATO IN ATTIVITA SOCIALMENTE UTILI Approvato con D.C.C. n. 2 in data 12-02-2015 Art.1 Il Comune di Roncaro volendo garantire nell ambito del proprio territorio attività

Dettagli

CAPITOLATO GENERALE adottato ai sensi dell art. 3 del Regolamento dei Contratti

CAPITOLATO GENERALE adottato ai sensi dell art. 3 del Regolamento dei Contratti CAPITOLATO GENERALE adottato ai sensi dell art. 3 del Regolamento dei Contratti 1/7 ART. 1 OBBLIGATORIETA (Articolo 2 e 3 del Regolamento dei Contratti) 1.1. In virtù della delega contenuta nell articolo

Dettagli

Regolamento Isvap n. 24 del 19 maggio 2008

Regolamento Isvap n. 24 del 19 maggio 2008 Regolamento Isvap n. 24 del 19 maggio 2008 1 Oggetto - 1 Il Regolamento disciplina: a) la proposizione e la gestione dei reclami presentati all ISVAP dalle persone fisiche e giuridiche dalle associazioni

Dettagli

CONVENZIONE DI TIROCINIO FORMATIVO REGIONALE (Art. 18 Legge Regionale 25/01/2005 n. 2) TRA

CONVENZIONE DI TIROCINIO FORMATIVO REGIONALE (Art. 18 Legge Regionale 25/01/2005 n. 2) TRA CONVENZIONE DI TIROCINIO FORMATIVO REGIONALE (Art. 18 Legge Regionale 25/01/2005 n. 2) TRA L'Università degli Studi di Macerata, di seguito denominato «soggetto promotore», con sede in Macerata, Piaggia

Dettagli

Presso la sede dell Ordine degli Ingegneri della provincia di Catania via V.Giuffrida n.202 - Catania

Presso la sede dell Ordine degli Ingegneri della provincia di Catania via V.Giuffrida n.202 - Catania COOPERAZIONE TRA L ORDINE DEGLI INGEGNERI DELLA PROVINCIA DI CATANIA e. PER IL RICONOSCIMENTO di CREDITI FORMATIVI PROFESSIONALI (CFP) AI PROPRI DIPENDENTI Presso la sede dell Ordine degli Ingegneri della

Dettagli

CARTA DEI SERVIZI. Premessa:

CARTA DEI SERVIZI. Premessa: CARTA DEI SERVIZI Premessa: La Carta dei Servizi è uno strumento utile al cittadino per essere informato sulle caratteristiche del servizio offerto, sulla organizzazione degli uffici comunali, sugli standards

Dettagli

COMUNE DI LONDA Provincia di Firenze REGOLAMENTO DELLA CONSULTA DELLE ASSOCIAZIONI

COMUNE DI LONDA Provincia di Firenze REGOLAMENTO DELLA CONSULTA DELLE ASSOCIAZIONI REGOLAMENTO DELLA CONSULTA DELLE ASSOCIAZIONI Approvato con deliberazione del Consiglio Comunale N. 35 del 29.04.2010 1 INDICE ART. 1: Oggetto del regolamento ART. 2: Valorizzazione della partecipazione

Dettagli

CONVENZIONE SUI SERVIZI SANITARI SUL LAVORO 1

CONVENZIONE SUI SERVIZI SANITARI SUL LAVORO 1 Convenzione 161 CONVENZIONE SUI SERVIZI SANITARI SUL LAVORO 1 La Conferenza generale dell Organizzazione Internazionale del Lavoro, Convocata a Ginevra dal Consiglio di Amministrazione dell Ufficio Internazionale

Dettagli

PROCEDURA VIAGGI DI ISTRUZIONE PR.10. ORGANIZZAZIONE VIAGGI DI ISTRUZIONE e VISITE GUIDATE

PROCEDURA VIAGGI DI ISTRUZIONE PR.10. ORGANIZZAZIONE VIAGGI DI ISTRUZIONE e VISITE GUIDATE Pag. 1 di 6 ORGANIZZAZIONE e VISITE GUIDATE REV. MOTIVO REDAZIONE VERIFICA ED APPROVAZIONE 00 Prima edizione Responsabile della Qualità Prof. Fausto Di Palma Firma Dirigente Scolastico Prof. Adriano Di

Dettagli

CITTA DI SAN MAURO TORINESE

CITTA DI SAN MAURO TORINESE Allegato delib. C.C. n. 35 / 2015 CITTA DI SAN MAURO TORINESE REGOLAMENTO PER L ADOZIONE DI AREE VERDI PUBBLICHE Approvato con deliberazione Consiglio comunale n. 35 dell 11 maggio 2015 1 REGOLAMENTO PER

Dettagli

TECNICO PER L AFFIDAMENTO DELL INCARICO DI COORDINATORE DELLA SICUREZZA IN FASE DI PROGETTAZIONE (D.

TECNICO PER L AFFIDAMENTO DELL INCARICO DI COORDINATORE DELLA SICUREZZA IN FASE DI PROGETTAZIONE (D. ACEA S.p.A. DISCIPLINARE TECNICO PER L AFFIDAMENTO DELL INCARICO DI COORDINATORE DELLA SICUREZZA IN FASE DI PROGETTAZIONE (D. Lgs. 81/2008 - Art. 89 punto 1 lett. e) e Art. 91) Roma, marzo 2015 Disciplinare

Dettagli

Disciplinare sulla gestione dei reclami, suggerimenti e segnalazioni dei cittadini nei confronti dell Amministrazione Comunale di Ancona

Disciplinare sulla gestione dei reclami, suggerimenti e segnalazioni dei cittadini nei confronti dell Amministrazione Comunale di Ancona Disciplinare sulla gestione dei reclami, suggerimenti e segnalazioni dei cittadini nei confronti dell Amministrazione Comunale di Ancona Approvato con Delibera di Giunta n 372 del 9 ottobre 2012 Art. 1

Dettagli

Comune di Messina. Regolamento per la formazione e l aggiornamento professionale del personale e degli Organi di Governo COMUNE DI MESSINA

Comune di Messina. Regolamento per la formazione e l aggiornamento professionale del personale e degli Organi di Governo COMUNE DI MESSINA COMUNE DI MESSINA REGOLAMENTO PER LA FORMAZIONE E L AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE DEL PERSONALE E DEGLI ORGANI DI GOVERNO DEL COMUNE Approvato con Deliberazione della Giunta Comunale del 18/05/2012, n.429

Dettagli

D. LGS 81/2008. Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza

D. LGS 81/2008. Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza D. LGS 81/2008 I RAPPORTI CON I RAPPRESENTANTI DEI LAVORATORI Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza 1. Il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza è istituito a livello territoriale o di

Dettagli

REGOLAMENTO AUTO AZIENDALI

REGOLAMENTO AUTO AZIENDALI REGOLAMENTO AUTO AZIENDALI IL PRESENTE REGOLAMENTO HA LO SCOPO DI DISCIPLINARE L USO, LA GESTIONE E LA MANUTENZIONE, SIA ORDINARIA CHE STRAORDINARIA, DEI VEICOLI DI PROPRIETÀ O IN DOTAZIONE DELL AGENZIA

Dettagli

Comune di Grado Provincia di Gorizia

Comune di Grado Provincia di Gorizia Comune di Grado Provincia di Gorizia REGOLAMENTO PER IL TRASPORTO SOCIALE (TAXI SOCIALE) Adottato con deliberazione consiliare n.17 dd. 30 maggio 2008. 1 Art 1 OGGETTO DEL SERVIZIO Il servizio rientra

Dettagli

COMUNE DI CISERANO. (Provincia di Bergamo) REGOLAMENTO PER IL TRASPORTO SCOLASTICO

COMUNE DI CISERANO. (Provincia di Bergamo) REGOLAMENTO PER IL TRASPORTO SCOLASTICO COMUNE DI CISERANO (Provincia di Bergamo) REGOLAMENTO PER IL TRASPORTO SCOLASTICO Approvato con deliberazione di C.C. n. 30 del 05.06.2003 ARTICOLO 1 Oggetto L Amministrazione comunale di Ciserano, valutate

Dettagli

N O M I N A INCARICATI DELLE MISURE DI PREVENZIONE INCENDI, LOTTA ANTINCENDIO E GESTIONE DELLE EMERGENZE

N O M I N A INCARICATI DELLE MISURE DI PREVENZIONE INCENDI, LOTTA ANTINCENDIO E GESTIONE DELLE EMERGENZE DESIGNAZIONE DEI LAVORATORI INCARICATI DELL'ATTUAZIONE DELLE MISURE DI PREVENZIONE INCENDI E LOTTA ANTINCENDIO, DI EVACUAZIONE DEI LUOGHI DI LAVORO IN CASO DI PERICOLO GRAVE E IMMEDIATO, DI SALVATAGGIO

Dettagli

C O M U N E D I I T T I R E D D U Provincia di Sassari REGOLAMENTO COMUNALE SERVIZIO TRASPORTO STRUTTURE SANITARIE E OSPEDALIERE

C O M U N E D I I T T I R E D D U Provincia di Sassari REGOLAMENTO COMUNALE SERVIZIO TRASPORTO STRUTTURE SANITARIE E OSPEDALIERE C O M U N E D I I T T I R E D D U Provincia di Sassari REGOLAMENTO COMUNALE SERVIZIO TRASPORTO STRUTTURE SANITARIE E OSPEDALIERE APPROVATO CON DELIBERAZIONE DI CONSIGLIO COMUNALE N. 15 DEL 10 marzo 2011

Dettagli

Comune di Codognè P r o v i n c i a d i T r e v i s o

Comune di Codognè P r o v i n c i a d i T r e v i s o Comune di Codognè P r o v i n c i a d i T r e v i s o REGOLAMENTO PER IL TRASPORTO DI PERSONE ANZIANE, DISABILI E IN SITUAZIONE DI PARTICOLARE FRAGILITA Approvato con deliberazione di Consiglio Comunale

Dettagli

CONVENZIONE PER LA GESTIONE ASSOCIATA DEL SERVIZIO SCOLASTICO RELATIVO ALLA SCUOLA DELL INFANZIA TRA I COMUNI DI GARBAGNA NOVARESE NIBBIOLA

CONVENZIONE PER LA GESTIONE ASSOCIATA DEL SERVIZIO SCOLASTICO RELATIVO ALLA SCUOLA DELL INFANZIA TRA I COMUNI DI GARBAGNA NOVARESE NIBBIOLA CONVENZIONE PER LA GESTIONE ASSOCIATA DEL SERVIZIO SCOLASTICO RELATIVO ALLA SCUOLA DELL INFANZIA TRA I COMUNI DI GARBAGNA NOVARESE E NIBBIOLA Ai sensi dell art. 30 del D.Lgs. 267/2000 Allegato alla deliberazione

Dettagli

REGOLAMENTO COMUNALE DI VOLONTARIATO DI PROTEZIONE CIVILE

REGOLAMENTO COMUNALE DI VOLONTARIATO DI PROTEZIONE CIVILE COMUNE DI TORBOLE CASAGLIA PROVINCIA DI BRESCIA REGOLAMENTO COMUNALE DI VOLONTARIATO DI PROTEZIONE CIVILE Approvato con deliberazione consiliare n. 11 del 23-02-2007 SOMMARIO ART. 1 - Costituzione e denominazione

Dettagli

REGOLAMENTO CENTRO RICREATIVO DISABILI C.R.D.

REGOLAMENTO CENTRO RICREATIVO DISABILI C.R.D. COMUNE DI CARUGATE PROVINCIA DI MILANO REGOLAMENTO CENTRO RICREATIVO DISABILI C.R.D. DEL COMUNE DI CARUGATE APPROVATO CON DELIBERAZIONE DI C.C. N. 62 DEL 25/07/2007 ART. 1 Il Comune di Carugate ha attivato,

Dettagli

SCHEMA DI REGOLAMENTO DI ATTUAZIONE DELL ARTICOLO 23 DELLA LEGGE N

SCHEMA DI REGOLAMENTO DI ATTUAZIONE DELL ARTICOLO 23 DELLA LEGGE N SCHEMA DI REGOLAMENTO DI ATTUAZIONE DELL ARTICOLO 23 DELLA LEGGE N.262 DEL 28 DICEMBRE 2005 CONCERNENTE I PROCEDIMENTI PER L ADOZIONE DI ATTI DI REGOLAZIONE Il presente documento, recante lo schema di

Dettagli

Informativa per la clientela

Informativa per la clientela Informativa per la clientela Informativa n. 24 del 3 aprile 2012 Destinazione del cinque per mille dell IRPEF - Proroga per il 2012 - Presentazione delle domande INDICE 1 Premessa... 2 2 Soggetti destinatari...

Dettagli

PROVINCIA DI MATERA. Regolamento per il funzionamento. dell Ufficio Relazioni con il Pubblico della Provincia di Matera

PROVINCIA DI MATERA. Regolamento per il funzionamento. dell Ufficio Relazioni con il Pubblico della Provincia di Matera PROVINCIA DI MATERA Regolamento per il funzionamento dell Ufficio Relazioni con il Pubblico della Provincia di Matera SOMMARIO Art. 1 Principi generali Art. 2 Finalità e funzioni dell Ufficio Relazioni

Dettagli

PIANO PROTEZIONE CIVILE REGOLAMENTO GRUPPO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE

PIANO PROTEZIONE CIVILE REGOLAMENTO GRUPPO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE PIANO PROTEZIONE CIVILE REGOLAMENTO GRUPPO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE INDICE Art. 1 Costituzione e finalità del Gruppo Comunale di Protezione Civile. Pag. 3 Art. 2 Criteri di iscrizione ed ammissione.pag.

Dettagli

Area Persone Anziane. Servizio di assistenza domiciliare sociale per anziani LIVEAS

Area Persone Anziane. Servizio di assistenza domiciliare sociale per anziani LIVEAS Area Persone Anziane Num. Scheda 1 TITOLO AZIONE o o Servizio di assistenza domiciliare sociale per anziani LIVEAS OBIETTIVI Scopo del servizio è permettere agli anziani, parzialmente o totalmente non

Dettagli

ALLEGATO A REGOLAMENTO DEL COORDINAMENTO PROVINCIALE DEL VOLONTARIATO DI PROTEZIONE CIVILE

ALLEGATO A REGOLAMENTO DEL COORDINAMENTO PROVINCIALE DEL VOLONTARIATO DI PROTEZIONE CIVILE ALLEGATO A REGOLAMENTO DEL COORDINAMENTO PROVINCIALE DEL VOLONTARIATO DI PROTEZIONE CIVILE Approvato con Delibera di Consiglio n. 29 del 19 maggio 2011 INDICE REGOLAMENTO...1 Art. 1 Oggetto...1 Art. 2

Dettagli

REGOLAMENTO PER L USO DEGLI AUTOMEZZI DELLA PROVINCIA DI VARESE

REGOLAMENTO PER L USO DEGLI AUTOMEZZI DELLA PROVINCIA DI VARESE REGOLAMENTO PER L USO DEGLI AUTOMEZZI DELLA PROVINCIA DI VARESE DELIBERAZIONE G.P. N. 305 DEL 26/06/2012 Articolo 3 Responsabile del Parco Automezzi 1. Il Direttore Generale o, in mancanza, il Segretario

Dettagli

Egr. Via. Mod Delega Delega delle funzioni. Oggetto: Delega delle funzioni (art 16 - D.Lgs. 81/2008 e s.m.i.)

Egr. Via. Mod Delega Delega delle funzioni. Oggetto: Delega delle funzioni (art 16 - D.Lgs. 81/2008 e s.m.i.) Egr. Via Oggetto: Delega delle funzioni (art 16 - D.Lgs. 81/2008 e s.m.i.) Il sottoscritto C.F. in qualità di Datore di Lavoro della Ditta con sede in al fine di provvedere agli incombenti posti dalla

Dettagli

REGOLAMENTO ai sensi del PTTI Cap. V.2. ARTICOLO 1 - Definizioni 1.1. - Ai fini del presente Regolamento valgono le seguenti definizioni:

REGOLAMENTO ai sensi del PTTI Cap. V.2. ARTICOLO 1 - Definizioni 1.1. - Ai fini del presente Regolamento valgono le seguenti definizioni: REGOLAMENTO ai sensi del PTTI Cap. V.2. ARTICOLO 1 - Definizioni 1.1. - Ai fini del presente Regolamento valgono le seguenti definizioni: PTTI: Piano Triennale per la Trasparenza e l Integrità della Società,

Dettagli

REGOLAMENTO PER LA COSTITUZIONE ED IL FUNZIONAMENTO DELLA COMMISSIONE MENSA COMUNALE.

REGOLAMENTO PER LA COSTITUZIONE ED IL FUNZIONAMENTO DELLA COMMISSIONE MENSA COMUNALE. REGOLAMENTO PER LA COSTITUZIONE ED IL FUNZIONAMENTO DELLA COMMISSIONE MENSA COMUNALE. Approvato con deliberazione di C.C. n. 30 del 27.3.1998 Modificato con deliberazioni di C.C.: n. 49 del 29.5.1998 n.

Dettagli

INDICE REGOLAMENTO DELLE USCITE DIDATTICHE, DEI VIAGGI D'ISTRUZIONE E DELLE VISITE GUIDATE E OCCASIONALI. Delibera n. 4 del Consiglio di istituto

INDICE REGOLAMENTO DELLE USCITE DIDATTICHE, DEI VIAGGI D'ISTRUZIONE E DELLE VISITE GUIDATE E OCCASIONALI. Delibera n. 4 del Consiglio di istituto Istituto comprensivo Statale G. Carducci Porto Azzurro REGOLAMENTO DELLE USCITE DIDATTICHE, DEI VIAGGI D'ISTRUZIONE E DELLE VISITE GUIDATE E OCCASIONALI Delibera n. 4 del Consiglio di istituto Data: 16/12/09

Dettagli

Prot. n. 381 /C14e Roma, li 20.01.2016 SITO WEB: WWW.SCUOLAREGINAMARGHERITA.GOV.IT. IL Dirigente Scolastico

Prot. n. 381 /C14e Roma, li 20.01.2016 SITO WEB: WWW.SCUOLAREGINAMARGHERITA.GOV.IT. IL Dirigente Scolastico MINISTERO DELL ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITA E DELLA RICERCA Ufficio Scolastico Regionale per il Lazio ISTITUTO COMPRENSIVO Regina Margherita Via Madonna dell Orto,2 00153 ROMA 065809250 Fax: 065812015 Distretto

Dettagli

C.C.V. BS REGOLAMENTO

C.C.V. BS REGOLAMENTO ALLEGATO PROVINCIA DI BRESCIA COMITATO DI COORDINAMENTO DELLE ORGANIZZAZIONI DI VOLONTARIATO DELLA PROTEZIONE CIVILE C.C.V. BS REGOLAMENTO Art. 1 Costituzione Le Organizzazioni presenti sul territorio

Dettagli

AVVISO PUBBLICO PER LA STIPULA DI CONVENZIONI CON LE ASSOCIAZIONI DI VOLONTARIATO

AVVISO PUBBLICO PER LA STIPULA DI CONVENZIONI CON LE ASSOCIAZIONI DI VOLONTARIATO CITTA DI TERMINI IMERESE Provincia di Palermo 2 Settore - Servizio Ambiente - Ville e Giardini AVVISO PUBBLICO PER LA STIPULA DI CONVENZIONI CON LE ASSOCIAZIONI DI VOLONTARIATO PREMESSA In esecuzione dell'atto

Dettagli

REGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA DELL ALBO DEI VOLONTARI

REGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA DELL ALBO DEI VOLONTARI COMUNE DI CARPINETI REGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA DELL ALBO DEI VOLONTARI Approvato con deliberazione consiliare n. 80 del 20.12.2001 REGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA DELL ALBO DEI VOLONTARI ART 1 1)Il Comune

Dettagli

REGOLAMENTO COMUNALE DELLA CONSULTA DEGLI STRANIERI. Approvato con deliberazione del Consiglio Comunale n. 81 del 30-10-2012

REGOLAMENTO COMUNALE DELLA CONSULTA DEGLI STRANIERI. Approvato con deliberazione del Consiglio Comunale n. 81 del 30-10-2012 REGOLAMENTO COMUNALE DELLA CONSULTA DEGLI STRANIERI Approvato con deliberazione del Consiglio Comunale n. 81 del 30-10-2012 Entrato in vigore il 2.11.2012 INDICE Art. 1 Istituzione Art. 2 Finalità Art.

Dettagli

Allegato A al CCNL 2006/2009 comparto Ministeri

Allegato A al CCNL 2006/2009 comparto Ministeri Allegato A al CCNL 2006/2009 comparto Ministeri AREA FUNZIONALE PRIMA ( ex A1 e A1S ) Appartengono a questa Area funzionale i lavoratori che svolgono attività ausiliarie, ovvero lavoratori che svolgono

Dettagli

comune di cecina (provincia di livorno) SETTORE SERVIZI ALLA PERSONA U.O. POLITICHE SOCIALI E ABITATIVE

comune di cecina (provincia di livorno) SETTORE SERVIZI ALLA PERSONA U.O. POLITICHE SOCIALI E ABITATIVE comune di cecina (provincia di livorno) Allegato A) SETTORE SERVIZI ALLA PERSONA U.O. POLITICHE SOCIALI E ABITATIVE TRASPORTO SOCIALE A FAVORE DI PERSONE DISABILI - DISPONIBILITA DEI SOGGETTI ACCREDITATI

Dettagli

SCHEMI LETTERE DI NOTIFICA SCHEMA DI AUTOCERTIFICAZIONE SCHEMI LETTERE DI DESIGNAZIONE SCHEMA LETTERA DI INFORMAZIONE AI LAVORATORI

SCHEMI LETTERE DI NOTIFICA SCHEMA DI AUTOCERTIFICAZIONE SCHEMI LETTERE DI DESIGNAZIONE SCHEMA LETTERA DI INFORMAZIONE AI LAVORATORI SCHEMI LETTERE DI NOTIFICA SCHEMA DI AUTOCERTIFICAZIONE SCHEMI LETTERE DI DESIGNAZIONE SCHEMA LETTERA DI INFORMAZIONE AI LAVORATORI SCHEMA DEL VERBALE DI RIUNIONE PERIODICA Modello A) BOZZA DI LETTERA

Dettagli

Ufficio I Funzioni vicarie. Affari generali. Personale docente, educativo ed ATA. Legale, contenzioso e disciplinare.

Ufficio I Funzioni vicarie. Affari generali. Personale docente, educativo ed ATA. Legale, contenzioso e disciplinare. Prot.n. 13320 Bologna, 07/10/2015 AVVISO PUBBLICO INVITO A PRESENTARE PROPOSTE PER LA REALIZZAZIONE DI CORSI DI FORMAZIONE PER PERSONALE ATA DESTINATARIO DELL ATTRIBUZIONE DELLE POSIZIONI ECONOMICHE DI

Dettagli

REGOLAMENTO COMUNALE DEI SERVIZI DI TRASPORTO E MENSA SCOLASTICA

REGOLAMENTO COMUNALE DEI SERVIZI DI TRASPORTO E MENSA SCOLASTICA COMUNE DI BASCHI PROVINCIA DI TERNI REGOLAMENTO COMUNALE DEI SERVIZI DI TRASPORTO E MENSA SCOLASTICA (Approvato con delibera consiliare n. 50 del 30.09.2010) TITOLO I Norme Generali TITOLO II Trasporto

Dettagli

REGOLAMENTO DEL COMITATO CONTROLLO E RISCHI DI SNAM. Il presente Regolamento, approvato dal Consiglio di Amministrazione in data 12

REGOLAMENTO DEL COMITATO CONTROLLO E RISCHI DI SNAM. Il presente Regolamento, approvato dal Consiglio di Amministrazione in data 12 REGOLAMENTO DEL COMITATO CONTROLLO E RISCHI DI SNAM Il presente Regolamento, approvato dal Consiglio di Amministrazione in data 12 dicembre 2013, disciplina la composizione e la nomina, le modalità di

Dettagli

CONTRATTO PER LA DEFINIZIONE DEI RAPPORTI GIURIDICI ED ECONOMICI PER

CONTRATTO PER LA DEFINIZIONE DEI RAPPORTI GIURIDICI ED ECONOMICI PER Allegato 1 CONTRATTO PER LA DEFINIZIONE DEI RAPPORTI GIURIDICI ED ECONOMICI PER LA REALIZZAZIONE DEL PROGETTO SPERIMENTALE DI NUOVE MODALITA DI EROGAZIONE DEL SERVIZIO DI ASSISTENZA DOMICILIARE TRA l Azienda

Dettagli

Versione modificata ed integrata con deliberazione 5 aprile 2013, 138/2013/A

Versione modificata ed integrata con deliberazione 5 aprile 2013, 138/2013/A Versione modificata ed integrata con deliberazione 5 aprile 2013, 138/2013/A SCHEMA DI ACCORDO DI COLLABORAZIONE TRA L AUTORITÀ PER L ENERGIA ELETTRICA E IL GAS E ANALOGHE AUTORITÀ DI REGOLAZIONE DEL SETTORE

Dettagli

CARTA DEI SERVIZI PER LA MANUTENZIONE DELLE STRADE DEL TERRITORIO

CARTA DEI SERVIZI PER LA MANUTENZIONE DELLE STRADE DEL TERRITORIO CARTA DEI SERVIZI PER LA MANUTENZIONE DELLE STRADE DEL TERRITORIO Stesura del 02/05/2008 LA CARTA DEI SERVIZI La carta dei servizi è un patto tra la Società Crespellano Patrimonio Srl Socio Unico e i suoi

Dettagli

SELEZIONE DI UN PROJECT MANAGER

SELEZIONE DI UN PROJECT MANAGER SELEZIONE DI UN PROJECT MANAGER 1. PREMESSA La Fondazione Carispezia, persona giuridica privata senza fine di lucro, dotata di piena capacità e piena autonomia statutaria e gestionale, in conformità al

Dettagli

COMUNE DI CAMPAGNOLA CREMASCA (CR)

COMUNE DI CAMPAGNOLA CREMASCA (CR) COMUNE DI CAMPAGNOLA CREMASCA (CR) REGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA DELLE ATTIVITA DI VOLONTARIATO NELL AMBITO DI PROGRAMMI DI INTERVENTO INTEGRATI PARTE I PRINCIPI ART. 1 ATTIVITA DI VOLONTARIATO 1. L attività

Dettagli

PROTOCOLLO DI INTESA E COLLABORAZIONE NELL AMBITO DEI CONTROLLI SUL TERZO SETTORE PREMESSE

PROTOCOLLO DI INTESA E COLLABORAZIONE NELL AMBITO DEI CONTROLLI SUL TERZO SETTORE PREMESSE Prot. 27396 PROTOCOLLO DI INTESA E COLLABORAZIONE NELL AMBITO DEI CONTROLLI SUL TERZO SETTORE tra Agenzia delle Entrate Direzione Regionale della Liguria, rappresentata dal Direttore Regionale, Alberta

Dettagli

REGOLAMENTO PER L UTILIZZO DEGLI AUTOMEZZI

REGOLAMENTO PER L UTILIZZO DEGLI AUTOMEZZI COMUNE DI CERESETO PROVINCIA DI ALESSANDRIA REGOLAMENTO PER L UTILIZZO DEGLI AUTOMEZZI (approvato con deliberazione del Consiglio Comunale n. 28 in data 21/11/2008) I N D I C E Art. 1 Art. 2 - Oggetto

Dettagli

********** IL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE. - VISTA la L. n. 184 del 04/05/83 Disciplina dell adozione e dell affidamento dei minori ;

********** IL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE. - VISTA la L. n. 184 del 04/05/83 Disciplina dell adozione e dell affidamento dei minori ; Consiglio di Amministrazione Deliberazione n. del OGGETTO: RECEPIMENTO DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE N. 79 11035 DEL 17/11/03 Approvazione linee d indirizzo per lo sviluppo di una rete di servizi

Dettagli

REGOLAMENTO PER L EROGAZIONE DEL BUONO SOCIALE ANZIANI

REGOLAMENTO PER L EROGAZIONE DEL BUONO SOCIALE ANZIANI SETTEMBRE 2008 REGOLAMENTO PER L EROGAZIONE DEL BUONO SOCIALE ANZIANI Relazione tecnica Il presente regolamento è lo strumento di cui si sono dotati i Comuni del Distretto 5, secondo quanto previsto dalla

Dettagli

COMUNE DI ESCALAPLANO

COMUNE DI ESCALAPLANO COMUNE DI ESCALAPLANO Provincia di Cagliari STATUTO CONSULTA GIOVANI DI ESCALAPLANO CAPO I NORME ISTITUTIVE E ATTRIBUZIONI FONTI NORMATIVE Le disposizioni contenute nel presente statuto trovano il loro

Dettagli

CITTA DI GRANAROLO DELL EMILIA Provincia di Bologna. Approvato con Delibera C.C. n. 32 del 21 settembre 2011

CITTA DI GRANAROLO DELL EMILIA Provincia di Bologna. Approvato con Delibera C.C. n. 32 del 21 settembre 2011 Approvato con Delibera C.C. n. 32 del 21 settembre 2011 REGOLAMENTO COMUNALE CONCERNENTE LE MODALITA DI RAPPORTO TRA L AMMINISTRAZIONE COMUNALE E LE PERSONE CHE INTENDONO SVOLGERE ATTIVITA INDIVIDUALE

Dettagli

COSTITUZIONE DI ASSOCIAZIONE TEMPORANEA DI IMPRESE MEDIANTE CONFERIMENTO DI MANDATO COLLETTIVO SPECIALE CON RAPPRESENTANZA

COSTITUZIONE DI ASSOCIAZIONE TEMPORANEA DI IMPRESE MEDIANTE CONFERIMENTO DI MANDATO COLLETTIVO SPECIALE CON RAPPRESENTANZA COSTITUZIONE DI ASSOCIAZIONE TEMPORANEA DI IMPRESE MEDIANTE CONFERIMENTO DI MANDATO COLLETTIVO SPECIALE CON RAPPRESENTANZA I sottoscritti: a) (Capofila). nato a il. nella sua qualità di.. e legale rappresentante

Dettagli

COMUNE di BREMBATE REGOLAMENTO COMUNALE SERVIZIO PASTI A DOMICILIO

COMUNE di BREMBATE REGOLAMENTO COMUNALE SERVIZIO PASTI A DOMICILIO COMUNE di BREMBATE REGOLAMENTO COMUNALE SERVIZIO PASTI A DOMICILIO APPROVATO CON DELIBERAZIONE DI CONSIGLIO COMUNALE N.25 DEL 29.05.2010 1 Art. 1 - Oggetto del regolamento Art. 2 - Finalità del servizio

Dettagli

su proposta dell Assessore alla Sanità, Salute e Politiche sociali, Antonio Fosson;

su proposta dell Assessore alla Sanità, Salute e Politiche sociali, Antonio Fosson; LA GIUNTA REGIONALE Richiamato il decreto legislativo n. 541 del 30 dicembre 1992 recante Attuazione della direttiva 92/28/CEE concernente la pubblicità dei medicinali per uso umano ; richiamato il decreto

Dettagli

REGOLAMENTO DELL'ASSOCIAZIONE FONDIMPRESA. Art. 1 (Funzionamento di FONDIMPRESA)

REGOLAMENTO DELL'ASSOCIAZIONE FONDIMPRESA. Art. 1 (Funzionamento di FONDIMPRESA) REGOLAMENTO DELL'ASSOCIAZIONE FONDIMPRESA Art. 1 (Funzionamento di FONDIMPRESA) 1. Il presente regolamento disciplina il funzionamento di FONDIMPRESA, Fondo paritetico interprofessionale nazionale per

Dettagli

FIDEURO MEDIAZIONE CREDITIZIA S.R.L.

FIDEURO MEDIAZIONE CREDITIZIA S.R.L. 1 FIDEURO MEDIAZIONE CREDITIZIA S.R.L. MANUALE DELLE PROCEDURE INTERNE PARTE GENERALE 2 INDICE 1. Informazioni sulla Società ed attività autorizzate 3 2. Autore del manuale delle procedure interne 3 3.

Dettagli

Allegato: Contratto di fornitura di servizi

Allegato: Contratto di fornitura di servizi All. n. 2. Allegato: Contratto di fornitura di servizi Premesso che: - Commerfin S.C.P.A., con sede legale in Roma, Via Nazionale, 60 (la Società o Commerfin ), iscrizione al Registro delle Imprese di

Dettagli

COMUNE DI COSIO VALTELLINO (PROVINCIA DI SONDRIO) Regolamento comunale dei Volontari della Protezione Civile

COMUNE DI COSIO VALTELLINO (PROVINCIA DI SONDRIO) Regolamento comunale dei Volontari della Protezione Civile COMUNE DI COSIO VALTELLINO (PROVINCIA DI SONDRIO) Regolamento comunale dei Volontari della Protezione Civile Allegato alla deliberazione C.C. 35/2007 Comune di Cosio Valtellino Provincia di Sondrio REGOLAMENTO

Dettagli

REGOLAMENTO PER IL CONFERIMENTO DI BORSE DI STUDIO E ASSEGNI DI RICERCA

REGOLAMENTO PER IL CONFERIMENTO DI BORSE DI STUDIO E ASSEGNI DI RICERCA É UP O L I S LOMBAR D I A I STI T UT O SUP E R I O R E P E R L A RIC E R C A, L A STAT I S T I C A E L A F O R M AZ I O N E REGOLAMENTO PER IL CONFERIMENTO DI BORSE DI STUDIO E ASSEGNI DI RICERCA Indice

Dettagli

REGOLAMENTO VOLONTARIATO COMUNALE

REGOLAMENTO VOLONTARIATO COMUNALE C OMUNE DI CICCIANO (Prov. di NAPOLI) REGOLAMENTO VOLONTARIATO COMUNALE Approvato con Delibera del Consiglio Comunale n. 17 del 15.04.2014 I N D I C E Premessa Pag. 3 1. Definizione e caratteristiche del

Dettagli

Settore Contenzioso Cultura Pubblica

Settore Contenzioso Cultura Pubblica COMUNE DI PARABITA (Provincia di Lecce) CONVENZIONE SCUOLE DELL INFANZIA PARITARIE Rep. N. L anno, il giorno del mese di, in Parabita Palazzo Comunale, TRA il Comune di Parabita, C.F. 81001530757, rappresentato

Dettagli

COMUNE DI VILLANOVA DI CAMPOSAMPIERO PROVINCIA DI PADOVA REGOLAMENTO DISCIPLINANTE L ALBO DEI VOLONTARI

COMUNE DI VILLANOVA DI CAMPOSAMPIERO PROVINCIA DI PADOVA REGOLAMENTO DISCIPLINANTE L ALBO DEI VOLONTARI COMUNE DI VILLANOVA DI CAMPOSAMPIERO PROVINCIA DI PADOVA REGOLAMENTO DISCIPLINANTE L ALBO DEI VOLONTARI Approvato con deliberazione di Consiglio Comunale n. 6 del 18.03.2016 1 REGOLAMENTO DISCIPLINANTE

Dettagli