RESPONSABILE UNICO PROCEDIMENTO. Computi metrici e Capitolati Ing. Luca De Falco Ing. Tito Sciaccaluga ---

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1 Revisione Data Oggetto revisione Redatto Redatto Verificato C O M U N E D I G E N O V A Approvato COORDINAMENTO DELLE RISORSE TECNICO OPERATIVE (COORDINATORE ARCH. ROBERTO TEDESCHI) DIREZIONE INFRASTRUTTURE E DIFESA DEL SUOLO Direttore Generale Area Direttore Arch. Laura PETACCHI Ing. Stefano PINASCO Committente SETTORE ATTUAZIONE OPERE IDRAULICHE Progetto CAPO PROGETTO... RESPONSABILE UNICO PROCEDIMENTO Dott. Ing. Stefano PINASCO Progetto Architettonico Ing. Luca De Falco Ing. Tito Sciaccaluga Computi metrici e Capitolati Ing. Luca De Falco Ing. Tito Sciaccaluga Progetto Strutturale Ing. Luca De Falco Ing. Tito Sciaccaluga Rilievi Rilievi forniti dal Comune di Genova Progetto Idraulico Ing. Luca De Falco Coordinatore per la Sicurezza (in fase di Progettazione) Ing. Tito Sciaccaluga Studi Geologici Studio di Geologia Balbi & Muzio Progetto e Computi Impianti Relazione Paesaggistica Intervento/Opera EX CASERMA GAVOGLIO: PROGETTO DELLA DEMOLIZIONE DELL EDIFICIO B E DI SISTEMAZIONE IDRAULICA DI UN TRATTO TOMBINATO DEL RIO LAGACCIO Oggetto della tavola Livello Progettazione PIANO DI MANUTENZIONE DELLE OPERE STRUTTURALI DEFINITIVO Codice GULP Codice PROGETTAZIONE Codice OPERA Codice ARCHIVIO Municipio CENTRO EST Quartiere LAGACCIO Serie tavole... N prog. tav. 06 N tot. tav. - I - Scala Data - 09/2018 Tavola N R-06 I DISEGNI E LE INFORMAZIONI IN ESSI CONTENUTE SONO PROPRIETA' ESCLUSIVA DEL COMUNE DI GENOVA E NON POSSONO ESSERE MODIFICATI, RIPRODOTTI, RESI PUBBLICI O UTILIZZATI PER USI DIFFERENTI DA QUELLI PER CUI SONO STATI REDATTI, SALVO AUTORIZZAZIONE SCRITTA.

2 Progettazione definitiva demolizione edificio B" e sistemazione idraulica (ex Caserma Gavoglio - Genova) Piano manutenzione opere strutturali DESCRIZIONE DELL'INTERVENTO L opera in oggetto sarà costituita sostanzialmente da 2 elementi: OPERA PROVVISIONALE: 2 berlinesi di micropali con una fila di tiranti, di altezze variabili (lunghezza pali min. 7m, max 9m, da verificare in sede di progettazione esecutiva, con il particolare accorgimento che l infissione riguardi un tratto di lunghezza pari a almeno 2m) OPERA DEFINITIVA: scatolare in c.a. interrato, costituente la nuova tombinatura e idoneo al sovraccarico prescritto da norma per ponti di II categoria. RIFERIMENTI NORMATIVI Al termine dei lavori e del relativo certificato di collaudo (o di regolare esecuzione) redatto ai sensi dell art. 199 del D.P.R. 554/99 ed art. 229 del D.P.R. 207/10, le opere verranno consegnate al Comune di Genova. Sono pertanto a carico del Comune le attività di ispezione, gestione e manutenzione delle opere realizzate, rimanendo altresì a carico dell appaltatore la garanzia per le difformità e i vizi dell'opera, indipendentemente dalla intervenuta liquidazione del saldo nell arco temporale di cui al secondo e terzo periodo del comma 3 del citato art. 199 del D.P.R. 554/99. Il presente piano di manutenzione della parte strutturale dell opera, redatto ai sensi dell art. 40 del D.P.R. 554/99 ed art. 38 del D.P.R. 207/10, riguarda la frequenza e le modalità delle visite di controllo e delle operazioni di manutenzione ed è riferito alle opere in oggetto. PIANO DI MANUTENZIONE (schede riassuntive opere principali) Di seguito si riportano schede riassuntive e brevi relative unicamente alle lavorazioni principali. Per manutenzione si intende il complesso delle operazioni necessarie a mantenere l opera nella sua piena efficienza, relativamente alle sue originarie caratteristiche. Le operazioni di manutenzione possono essere ordinarie o straordinarie a seconda della loro frequenza e della loro entità. Manutenzione ordinaria. Le operazioni di manutenzione ordinaria di regola comprendono tutti quegli interventi che non modificando il progetto originario, conservano e ripristinano l efficienza e la funzionalità delle strutture. Manutenzione straordinaria. Le operazioni di manutenzione straordinaria di regola comprendono interventi su parti danneggiate. Gli interventi di manutenzione straordinaria possono essere classificati anche in funzione delle finalità per cui sono eseguiti, nello specifico come: 1 interventi di manutenzione curativa che hanno lo scopo di sopperire ad un inefficienza, strutturale o superficiale, e si effettuano quando vengono alla luce importanti degradi; 2 interventi di manutenzione preventiva che hanno lo scopo di mantenere in maniera pressochè permanente un livello di esercizio dato, rispettando determinate soglie ammissibili di deterioramento delle caratteristiche superficiali. Essenziale nel programma di manutenzione è la valutazione dei tipi di degrado da accertarsi mediante esame visivo con ispezioni sistematiche. L ispezione sistematica ha infatti i seguenti obbiettivi: 3 evidenziare i segni premonitori delle degradazioni; 4 seguire l evoluzione dei bisogni di manutenzione nel tempo; 5 fornire i dati che possono contribuire alla elaborazioni dei progetti futuri. ISPEZIONE RTP: Ing. Luca De Falco Ing. Tito Sciaccaluga Studio di Geologia Balbi & Muzio pag. 1 di 6

3 Progettazione definitiva demolizione edificio B" e sistemazione idraulica (ex Caserma Gavoglio - Genova) Piano manutenzione opere strutturali Il gestore delle opere dovrà disporre un sistematico controllo delle condizioni di manutenzione delle opere. L esito di ogni ispezione deve formare oggetto di uno specifico rapporto da conservare insieme alla relativa documentazione tecnica. A conclusione di ogni ispezione, inoltre, il tecnico incaricato deve, se necessario, indicare gli eventuali interventi a carattere manutentorio da eseguire ed esprimere un giudizio riassuntivo sullo stato d opera. PROGRAMMAZIONE DEGLI INTERVENTI C.A. PER FONDAZIONI - MICROPALI Descrizione Si tratta di file di micropali con armatura tubolare in acciaio rivestiti di calcestruzzo. L opera è inserita nel terreno sottostante al quale trasferisce i pesi mediante una cordolo di c.a. di dimensioni variabili lungo lo sviluppo longitudinale dell intervento. La profondità d'infissione nel terreno dei micropali è pari a 8/9 m circa. Rappresentazione grafica Vedasi tavole di progetto allegate. Modalità d'uso corretto Le fondazioni sono state concepite per poter resistere a : Azioni verticali ed orizzontali Cedimenti Anomalie riscontrabili Cedimenti Dissesti dovuti a cedimenti di natura e causa diverse, talvolta con manifestazioni dell'abbassamento del piano di imposta della fondazione. Cause: Mutamenti delle condizioni del terreno dovuti a cause quali: variazione della falda freatica, rottura di fognature o condutture idriche in prossimità della fondazione, ecc. Mutamenti delle condizioni di carico applicate. Effetto: Riduzione della stabilità dell'elemento strutturale; riduzione della stabilità a livello globale della struttura; lesioni all'elemento strutturale e/o alla sovrastruttura. Valutazione: Grave Risorse necessarie: Opere di consolidamento del terreno o della struttura, georesine, opere di sostegno, opere provvisionali. Esecutore: Ditta specializzata Manutenzioni eseguibili da personale specializzato In seguito alla comparsa di segni di cedimenti strutturali (lesioni, fessurazioni, rotture), effettuare accurati accertamenti per la diagnosi e la verifica delle strutture, da parte di tecnici qualificati, che possano individuare la causa/effetto del dissesto ed evidenziare eventuali modificazioni strutturali tali da compromettere la stabilità delle strutture. Fessurazioni Degradazione che si manifesta con la formazione di soluzioni di continuità del materiale e che può implicare lo spostamento reciproco delle parti. Lesioni Si manifestano con l'interruzione del tessuto murario. Le caratteristiche e l'andamento ne caratterizzano l'importanza e il tipo. Non perpendicolarità del fabbricato Non perpendicolarità dell'edificio a causa di dissesti o eventi di natura diversa. Umidità Presenza di umidità dovuta spesso per risalita capillare Corrosione Descrizione: Degradazione che implica l'evolversi di processi chimici che portano alla corrosione delle armature in acciaio per carbonatazione del ricoprimento di calcestruzzo o per cloruri, visibile con distacchi del copriferro, lesioni e striature di ruggine. RTP: Ing. Luca De Falco Ing. Tito Sciaccaluga Studio di Geologia Balbi & Muzio pag. 2 di 6

4 Progettazione definitiva demolizione edificio B" e sistemazione idraulica (ex Caserma Gavoglio - Genova) Piano manutenzione opere strutturali Cause: Fattori esterni ambientali o climatici; errata realizzazione dell'elemento strutturale e dei getti di calcestruzzo; manutenzione carente; cause accidentali. Effetto: Riduzione della stabilità dell'elemento strutturale. Valutazione: Grave Risorse necessarie: Attrezzature manuali, resine, vernici, malte e trattamenti specifici, opere provvisionali. Esecutore: Ditta specializzata CARPENTERIA METALLICA PER MICROPALI Descrizione Si prevede l'impiego di piatti e profili saldati in opera. Le saldature sono collegamenti di parti solide che realizzano una continuità del materiale fra le parti che vengono unite. Le saldature, in genere, presuppongono la fusione delle parti che vengono unite. Attraverso le saldature viene garantita anche la continuità delle caratteristiche dei materiali delle parti unite. Esse si basano sul riscaldamento degli elementi da unire (definiti pezzi base) fino al raggiungimento del rammollimento e/o la fusione per ottenere il collegamento delle parti con o senza materiale d'apporto che fondendo forma un cordone di saldatura. Tra le principali unioni saldate: - a piena penetrazione; - a parziale penetrazione; - unioni realizzate con cordoni d angolo. Tra le principali tecniche di saldature si elencano: - saldatura a filo continuo (mig-mag); - saldatura per fusione (tig); - saldatura con elettrodo rivestito; - saldatura a fiamma ossiacetilenica; - saldatura in arco sommerso; - saldatura narrow-gap; - saldatura a resistenza; - saldatura a punti; - saldatura a rilievi; - saldatura a rulli; - saldatura per scintillio; - saldatura a plasma; - saldatura laser; - saldatura per attrito. Collocazione Vedasi tavole di progetto allegate. Rappresentazione grafica Vedasi tavole di progetto allegate. Livello minimo delle prestazioni La saldatura degli acciai dovrà avvenire con uno dei procedimenti all arco elettrico codificati secondo la norma UNI EN ISO È ammesso l uso di procedimenti diversi purché sostenuti da adeguata documentazione teorica e sperimentale. I saldatori nei procedimenti semiautomatici e manuali dovranno essere qualificati secondo la norma UNI EN da parte di un Ente terzo. A deroga di quanto richiesto nella norma UNI EN 287-1, i saldatori che eseguono giunti a T con cordoni d angolo dovranno essere specificamente qualificati e non potranno essere qualificati soltanto mediante l esecuzione di giunti testa-testa. Gli operatori dei procedimenti automatici o robotizzati dovranno essere certificati secondo la norma UNI EN Tutti i procedimenti di saldatura dovranno essere qualificati secondo la norma UNI EN ISO Le durezze eseguite sulle macrografie non dovranno essere superiori a 350 HV30. Per la saldatura ad arco di prigionieri di materiali metallici (saldatura ad RTP: Ing. Luca De Falco Ing. Tito Sciaccaluga Studio di Geologia Balbi & Muzio pag. 3 di 6

5 Progettazione definitiva demolizione edificio B" e sistemazione idraulica (ex Caserma Gavoglio - Genova) Piano manutenzione opere strutturali innesco mediante sollevamento e saldatura a scarica di condensatori ad innesco sulla punta) si applica la norma UNI EN ISO 14555; valgono perciò i requisiti di qualità di cui al prospetto A1 della appendice A della stessa norma. Le prove di qualifica dei saldatori, degli operatori e dei procedimenti dovranno essere eseguite da un Ente terzo; in assenza di prescrizioni in proposito l Ente sarà scelto dal costruttore secondo criteri di competenza e di indipendenza. Sono richieste caratteristiche di duttilità, snervamento, resistenza e tenacità in zona fusa e in zona termica alterata non inferiori a quelle del materiale base. Nell esecuzione delle saldature dovranno inoltre essere rispettate le norme UNI EN 1011 parti 1 e 2 per gli acciai ferritici e della parte 3 per gli acciai inossidabili. Per la preparazione dei lembi si applicherà, salvo casi particolari, la norma UNI EN ISO Le saldature saranno sottoposte a controlli non distruttivi finali per accertare la corrispondenza ai livelli di qualità stabiliti dal progettista sulla base delle norme applicate per la progettazione. In assenza di tali dati per strutture non soggette a fatica si adotterà il livello C della norma UNI EN ISO 5817 e il livello B per strutture soggette a fatica. L entità ed il tipo di tali controlli, distruttivi e non distruttivi, in aggiunta a quello visivo al 100%, saranno definiti dal Collaudatore e dal Direttore dei Lavori; per i cordoni ad angolo o giunti a parziale penetrazione si useranno metodi di superficie (ad es. liquidi penetranti o polveri magnetiche), mentre per i giunti a piena penetrazione, oltre a quanto sopra previsto, si useranno metodi volumetrici e cioè raggi X o gamma o ultrasuoni per i giunti testa a testa e solo ultrasuoni per i giunti a T a piena penetrazione. Per le modalità di esecuzione dei controlli ed i livelli di accettabilità si potrà fare utile riferimento alle prescrizioni della norma UNI EN Tutti gli operatori che eseguiranno i controlli dovranno essere qualificati secondo la norma UNI EN 473 almeno di secondo livello. Per i livelli minimi si rimanda alle prescrizioni di legge e di norme vigenti in materia. In particolare: D.M (Norme tecniche per le costruzioni) e C.M , n.617 (Istruzioni per l'applicazione delle «Nuove norme tecniche per le costruzioni» di cui al decreto ministeriale ). Riferimenti normativi: D.M. Infrastrutture e Trasporti ; C.M. Infrastrutture e Trasporti , n. 617; UNI EN 1418; UNI EN ; UNI EN ISO 4063; UNI EN ISO 14555; UNI EN 287-1; UNI EN 12062; UNI EN ISO 5817; UNI EN ISO ; UNI EN /2; UNI EN ISO EN ISO Corrosione Descrizione: Decadimento dei materiali metallici a causa della combinazione con sostanze presenti nell'ambiente (ossigeno, acqua, anidride carbonica, ecc.) Cricca Descrizione: Fenditura sottile e profonda del materiale costituente alla saldatura dovuta ad errori di esecuzione. Interruzione Descrizione: Interruzione dei cordoni di saldatura e mancanza di continuità tra le parti. Rottura Descrizione: Rottura dei cordoni di saldatura e mancanza di continuità tra le parti. STRUTTURE DI FONDAZIONE Descrizione: Suole di fondazione diretta di tipo continuo con sviluppo piano, chetrasmettono le sollecitazioni statiche e sismiche della sovrastruttura al terreno. Collocazione: Vedasi le tavole strutturali relative al progetto. Modalità d'uso: Le suole sono elementi di fondazione progettate per resistere: a rotture di taglio lungo superfici di scorrimento nel terreno, ad eccessive variazioni di volume del complesso di terreno interessato, ai cedimenti differenziali nei punti di contatto con il terreno. Rappresentazione grafica: Vedi disegni esecutivi allegati. Prestazioni: Tali elementi di fondazione devono sviluppare resistenza e stabilità nei confronti dei carichi e delle sollecitazioni come previsti dal progetto e contrastare l'insorgenza di eventuali deformazioni e cedimenti. Le caratteristiche dei materiali non devono essere inferiori a quanto stabilito nel progetto strutturale. RTP: Ing. Luca De Falco Ing. Tito Sciaccaluga Studio di Geologia Balbi & Muzio pag. 4 di 6

6 Progettazione definitiva demolizione edificio B" e sistemazione idraulica (ex Caserma Gavoglio - Genova) Piano manutenzione opere strutturali Tempo vita: 50 anni PROGRAMMA DI MANUTENZIONE C.A. PER FONDAZIONI - MICROPALI Controlli eseguibili dall utente Descrizione: Controllare l'integrità delle pareti e dei pilastri verificando l'assenza di eventuali lesioni e/o fessurazioni. Controllare eventuali smottamenti del terreno circostante alla struttura che possano essere indicatori di cedimenti strutturali. Effettuare verifiche e controlli approfonditi particolarmente in corrispondenza di manifestazioni a calamità naturali (sisma, nubifragi, ecc.). Cadenza: ogni 12 mesi Tipologia: Controllo a vista Requisiti: Resistenza meccanica. Anomalie riscontrabili: 1) Cedimenti; 2) Distacchi murari; 3) Fessurazioni; 4) Lesioni; 5) Non perpendicolarità del fabbricato; 6)Umidità. Manutenzioni eseguibili da personale specializzato Cadenza: In seguito alla comparsa di segni di cedimenti strutturali (lesioni, fessurazioni, rotture), effettuare accurati accertamenti per la diagnosi e la verifica delle strutture, da parte di tecnici qualificati, che possano individuare la causa/effetto del dissesto ed evidenziare eventuali modificazioni strutturali tali da compromettere la stabilità delle strutture, in particolare verificare la perpendicolarità del fabbricato. Procedere quindi al consolidamento delle stesse a secondo del tipo di dissesti riscontrati. Ditte specializzate: Specializzati vari CARPENTERIA METALLICA PER MICROPALI Periodicità verifiche e controlli Il controllo delle saldature dovrà avvenire con cadenza annuale e dovrà essere eseguito da ditte specializzate. Si dovrà verificare la continuità delle parti saldate e l assenza di anomalie evidenti. Requisiti da verificare - Resistenza alla corrosione - Resistenza meccanica Anomalie riscontrabili - Corrosione - Interruzione - Rottura - Cricche Attività eseguibili da ditte specializzate - Rimozione della saldatura difettosa e realizzazione di una nuova. - Rimozione di eventuali ossidazioni che interessano le saldature. STRUTTURE IN FONDAZIONE Controlli da effettuare Controllo a cura di personale specializzato Descrizione: Controllo della consistenza dell'elemento strutturale e dell'eventuale presenza di lesioni. Verifica dell'integrità e perpendicolarità della struttura e delle zone di terreno direttamente interessate dalla stessa. Modalità d'uso: A vista e/o con l'ausilio di strumentazione idonea. Periodo: 1 Frequenza: Anni Esecutore: Ditta specializzata Manutenzioni da effettuare Consolidamento terreno Descrizione: Opere e/o procedimenti specifici di consolidamento del terreno da scegliere dopo indagini specifiche e approfondite. Trattamenti di miglioramento della resistenza delle fondazioni anche tramite l'impiego di georesine. RTP: Ing. Luca De Falco Ing. Tito Sciaccaluga Studio di Geologia Balbi & Muzio pag. 5 di 6

7 Progettazione definitiva demolizione edificio B" e sistemazione idraulica (ex Caserma Gavoglio - Genova) Piano manutenzione opere strutturali Esecutore: Ditta specializzata Requisiti: - Periodo: 1 Frequenza: Anni Intervento per anomalie di corrosione Descrizione: Opere di rimozione delle parti ammalorate e della ruggine. Ripristino ell'armatura metallica corrosa con vernici anticorrosive, malte, trattamenti specifici o anche attraverso l'uso di idonei passivanti per la protezione delle armature. Opere di protezione e/o ricostruzione dei copriferri mancanti. Esecutore: Ditta specializzata Requisiti: - Periodo: 1 Frequenza: Anni Intervento per anomalie di fessurazione Descrizione: Opere di ripristino delle fessure e consolidamento dell'integrità del materiale tramite l'utilizzo di resine, malte, cemento o vernici. Esecutore: Ditta specializzata Requisiti: - Periodo: 1 Frequenza: Anni Realizzazione sottofondazioni Descrizione: Realizzazione di sottofondazioni locali o globali a sostegno del sistema di fondazione e della struttura. Esecutore: Ditta specializzata Requisiti: - Periodo: 1 Frequenza: Anni Rinforzo elemento Descrizione: Realizzazione di interventi di rinforzo strutturale dell'elemento mediante la realizzazione di gabbie di armature integrative con getto di malte a ritiro controllato o attraverso l'applicazione di nuovi componenti di rinforzo che aumentino la sezione resistente dell'elemento strutturale. Esecutore: Ditta specializzata Requisiti: - Periodo: 1 Frequenza: Anni Riparazione e ripresa delle lesioni Descrizione: Interventi di riparazione e di ripristino dell'integrità e della resistenza dell'elemento strutturale lesionato tramite l'utilizzo di resine, malte, cemento o altri prodotti specifici, indicati anche per la ricostruzione delle parti di calcestruzzo mancanti; tali trattamenti saranno eseguiti dopo una approfondita valutazione delle cause del difetto accertato e considerando che la lesione sia stabilizzata o meno. Esecutore: Ditta specializzata Requisiti: - Periodo: 1 Frequenza: Anni PIANO DI MANUTENZIONE (allegato: schede complete) Di seguito in allegato si riportano le schede complete. RTP: Ing. Luca De Falco Ing. Tito Sciaccaluga Studio di Geologia Balbi & Muzio pag. 6 di 6

8 PIANO DI MANUTENZIONE: MANUALE D USO

9 Corpo d'opera: 01 <nuovo>. Manuale d'uso Unità Tecnologiche: Strutture in sottosuolo Strutture di elevazione Solai Pagina 3

10 Unità Tecnologica: Strutture in sottosuolo Manuale d'uso Insieme degli elementi tecnici orizzontali del sistema edilizio avente funzione di separare gli spazi interni del sistema edilizio dal terreno sottostante e trasmetterne ad esso il peso della struttura e delle altre forze esterne. L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili: Strutture di contenimento Strutture di fondazione Pagina 4

11 Elemento Manutenibile: Strutture di contenimento Manuale d'uso Unità Tecnologica: Strutture in sottosuolo Le unità tecnologiche, o l'insieme degli elementi tecnici, aventi la funzione di sostenere i carichi derivanti dal terreno. Tali strutture possono essere verticali od orizzontali. Modalità di uso corretto: L'utente dovrà unicamente accertarsi della comparsa di eventuali anomalie che possano anticipare l'insorgenza di fenomeni di fessurazioni, disgregazione del materiale, riduzione del copriferro. ANOMALIE RISCONTRABILI A01 Alveolizzazione Degradazione che si manifesta con la formazione di cavità di forme e dimensioni variabili. Gli alveoli sono spesso interconnessi e hanno distribuzione non uniforme. Nel caso particolare in cui il fenomeno si sviluppa essenzialmente in profondità con andamento a diverticoli si può usare il termine alveolizzazione a cariatura A02 Bolle d'aria Alterazione della superficie del calcestruzzo caratterizzata dalla presenza di fori di grandezza e distribuzione irregolare, generati dalla formazione di bolle d'aria al momento del getto A03 Cavillature superficiali Sottile trama di fessure sulla superficie del calcestruzzo A04 Crosta Deposito superficiale di spessore variabile, duro e fragile, generalmente di colore nero A05 Decolorazione Alterazione cromatica della superficie A06 Deposito superficiale Accumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei, di spessore variabile, poco coerente e poco aderente alla superficie del rivestimento A07 Disgregazione Decoesione caratterizzata da distacco di granuli o cristalli sotto minime sollecitazioni meccaniche A08 Distacco Disgregazione e distacco di parti notevoli del materiale che può manifestarsi anche mediante espulsione di elementi prefabbricati dalla loro sede. Pagina 5

12 Manuale d'uso A09 Efflorescenze Formazione di sostanze, generalmente di colore biancastro e di aspetto cristallino o polverulento o filamentoso, sulla superficie del manufatto. Nel caso di efflorescenze saline, la cristallizzazione può talvolta avvenire all'interno del materiale provocando spesso il distacco delle parti più superficiali: il fenomeno prende allora il nome di criptoefflorescenza o subefflorescenza A10 Erosione superficiale Asportazione di materiale dalla superficie dovuta a processi di natura diversa. Quando sono note le cause di degrado, possono essere utilizzati anche termini come erosione per abrasione o erosione per corrasione (cause meccaniche), erosione per corrosione (cause chimiche e biologiche), erosione per usura (cause antropiche) A11 Esfoliazione Degradazione che si manifesta con distacco, spesso seguito da caduta, di uno o più strati superficiali subparalleli fra loro, generalmente causata dagli effetti del gelo A12 Esposizione dei ferri di armatura Distacchi di parte di calcestruzzo (copriferro) e relativa esposizione dei ferri di armatura a fenomeni di corrosione per l'azione degli agenti atmosferici A13 Fessurazioni Presenza di rotture singole, ramificate, ortogonale o parallele all'armatura che possono interessare l'intero spessore del manufatto A14 Macchie e graffiti Imbrattamento della superficie con sostanze macchianti in grado di aderire e penetrare nel materiale A15 Mancanza Caduta e perdita di parti del materiale del manufatto A16 Patina biologica Strato sottile, morbido e omogeneo, aderente alla superficie e di evidente natura biologica, di colore variabile, per lo più verde. La patina biologica è costituita prevalentemente da microrganismi cui possono aderire polvere, terriccio A17 Penetrazione di umidità Comparsa di macchie di umidità dovute all'assorbimento di acqua A18 Polverizzazione Decoesione che si manifesta con la caduta spontanea dei materiali sotto forma di polvere o granuli A19 Presenza di vegetazione Presenza di vegetazione caratterizzata dalla formazione di licheni, muschi e piante lungo le superficie A20 Rigonfiamento Variazione della sagoma che interessa l intero spessore del materiale e che si manifesta soprattutto in elementi lastriformi. Ben riconoscibile essendo dato dal tipico andamento a bolla combinato all azione della gravità A21 Scheggiature Distacco di piccole parti di materiale lungo i bordi e gli spigoli degli elementi in calcestruzzo. Pagina 6

13 Manuale d'uso CONTROLLI ESEGUIBILI DALL'UTENTE C01 Controllo struttura Cadenza: ogni 12 mesi Tipologia: Controllo a vista Controllare l'integrità delle strutture individuando la presenza di eventuali anomalie come fessurazioni, disgregazioni, distacchi, riduzione del copriferro e relativa esposizione a processi di corrosione dei ferri d'armatura. Verifica dello stato del calcestruzzo e controllo del degrado e/o eventuali processi di carbonatazione. Requisiti da verificare: 1) Resistenza agli agenti aggressivi; 2) Resistenza agli attacchi biologici; 3) Resistenza meccanica. Anomalie riscontrabili: 1) Disgregazione; 2) Distacco; 3) Esposizione dei ferri di armatura; 4) Fessurazioni. Ditte specializzate: Tecnici di livello superiore._ Elemento Manutenibile: Strutture di fondazione Unità Tecnologica: Strutture in sottosuolo Insieme degli elementi tecnici orizzontali del sistema edilizio avente funzione di trasmettere al terreno il peso della struttura e delle altre forze esterne. Modalità di uso corretto: L'utente dovrà soltanto accertarsi della comparsa di eventuali anomalie che possano anticipare l'insorgenza di fenomeni di dissesto e/o cedimenti strutturali. ANOMALIE RISCONTRABILI A01 Cedimenti Dissesti dovuti a cedimenti di natura e causa diverse, talvolta con manifestazioni dell'abbassamento del piano di imposta della fondazione A02 Distacchi murari Distacchi dei paramenti murari mediante anche manifestazione di lesioni passanti A03 Fessurazioni Degradazione che si manifesta con la formazione di soluzioni di continuità del materiale e che può implicare lo spostamento reciproco delle parti A04 Lesioni Si manifestano con l'interruzione del tessuto murario. Le caratteristiche e l'andamento ne caratterizzano l'importanza e il tipo A05 Non perpendicolarità del fabbricato Non perpendicolarità dell'edificio a causa di dissesti o eventi di natura diversa. Pagina 7

14 Manuale d'uso A06 Umidità Presenza di umidità dovuta spesso per risalita capillare. CONTROLLI ESEGUIBILI DALL'UTENTE C01 Controllo struttura Cadenza: ogni 12 mesi Tipologia: Controllo a vista Controllare l'integrità delle pareti e dei pilastri verificando l'assenza di eventuali lesioni e/o fessurazioni. Controllare eventuali smottamenti del terreno circostante alla struttura che possano essere indicatori di cedimenti strutturali. Effettuare verifiche e controlli approfonditi particolarmente in corrispondenza di manifestazioni a calamità naturali (sisma, nubifragi, ecc.). Requisiti da verificare: 1) Resistenza meccanica. Anomalie riscontrabili: 1) Cedimenti; 2) Distacchi murari; 3) Fessurazioni; 4) Lesioni; 5) Non perpendicolarità del fabbricato; 6) Umidità. Ditte specializzate: Tecnici di livello superiore._ Pagina 8

15 Unità Tecnologica: Strutture di elevazione Manuale d'uso Si definiscono strutture di elevazione gli insiemi degli elementi tecnici del sistema edilizio aventi la funzione di resistere alle azioni di varia natura agenti sulla parte di costruzione fuori terra, trasmettendole alle strutture di fondazione e quindi al terreno. L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili: Strutture orizzontali o inclinate Strutture spaziali Strutture verticali Pagina 9

16 Elemento Manutenibile: Strutture orizzontali o inclinate Manuale d'uso Unità Tecnologica: Strutture di elevazione Le strutture orizzontali o inclinate sono costituite dagli elementi tecnici con funzione di sostenere orizzontalmente i carichi agenti, trasmettendoli ad altre parti strutturali ad esse collegate. Le strutture di elevazione orizzontali o inclinate a loro volta possono essere suddivise in: strutture per impalcati piani; strutture per coperture inclinate. Modalità di uso corretto: Non compromettere l'integrità delle strutture. Controllo periodico del grado di usura delle parti in vista. Riscontro di eventuali anomalie. ANOMALIE RISCONTRABILI A01 Alveolizzazione Degradazione che si manifesta con la formazione di cavità di forme e dimensioni variabili. Gli alveoli sono spesso interconnessi e hanno distribuzione non uniforme. Nel caso particolare in cui il fenomeno si sviluppa essenzialmente in profondità con andamento a diverticoli si può usare il termine alveolizzazione a cariatura A02 Bolle d'aria Alterazione della superficie del calcestruzzo caratterizzata dalla presenza di fori di grandezza e distribuzione irregolare, generati dalla formazione di bolle d'aria al momento del getto A03 Cavillature superficiali Sottile trama di fessure sulla superficie del calcestruzzo A04 Crosta Deposito superficiale di spessore variabile, duro e fragile, generalmente di colore nero A05 Decolorazione Alterazione cromatica della superficie A06 Deposito superficiale Accumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei, di spessore variabile, poco coerente e poco aderente alla superficie del rivestimento A07 Disgregazione Decoesione caratterizzata da distacco di granuli o cristalli sotto minime sollecitazioni meccaniche A08 Distacco Disgregazione e distacco di parti notevoli del materiale che può manifestarsi anche mediante espulsione di elementi prefabbricati dalla loro sede. Pagina 10

17 Manuale d'uso A09 Efflorescenze Formazione di sostanze, generalmente di colore biancastro e di aspetto cristallino o polverulento o filamentoso, sulla superficie del manufatto. Nel caso di efflorescenze saline, la cristallizzazione può talvolta avvenire all'interno del materiale provocando spesso il distacco delle parti più superficiali: il fenomeno prende allora il nome di criptoefflorescenza o subefflorescenza A10 Erosione superficiale Asportazione di materiale dalla superficie dovuta a processi di natura diversa. Quando sono note le cause di degrado, possono essere utilizzati anche termini come erosione per abrasione o erosione per corrasione (cause meccaniche), erosione per corrosione (cause chimiche e biologiche), erosione per usura (cause antropiche) A11 Esfoliazione Degradazione che si manifesta con distacco, spesso seguito da caduta, di uno o più strati superficiali subparalleli fra loro, generalmente causata dagli effetti del gelo A12 Esposizione dei ferri di armatura Distacchi di parte di calcestruzzo (copriferro) e relativa esposizione dei ferri di armatura a fenomeni di corrosione per l'azione degli agenti atmosferici A13 Fessurazioni Presenza di rotture singole, ramificate, ortogonale o parallele all'armatura che possono interessare l'intero spessore del manufatto A14 Macchie e graffiti Imbrattamento della superficie con sostanze macchianti in grado di aderire e penetrare nel materiale A15 Mancanza Caduta e perdita di parti del materiale del manufatto A16 Patina biologica Strato sottile, morbido e omogeneo, aderente alla superficie e di evidente natura biologica, di colore variabile, per lo più verde. La patina biologica è costituita prevalentemente da microrganismi cui possono aderire polvere, terriccio A17 Penetrazione di umidità Comparsa di macchie di umidità dovute all'assorbimento di acqua A18 Polverizzazione Decoesione che si manifesta con la caduta spontanea dei materiali sotto forma di polvere o granuli A19 Presenza di vegetazione Presenza di vegetazione caratterizzata dalla formazione di licheni, muschi e piante lungo le superficie A20 Rigonfiamento Variazione della sagoma che interessa l intero spessore del materiale e che si manifesta soprattutto in elementi lastriformi. Ben riconoscibile essendo dato dal tipico andamento a bolla combinato all azione della gravità A21 Scheggiature Distacco di piccole parti di materiale lungo i bordi e gli spigoli degli elementi in calcestruzzo. Elemento Manutenibile: Pagina 11

18 Strutture spaziali Manuale d'uso Unità Tecnologica: Strutture di elevazione Le strutture di elevazione spaziale sono costituite dagli elementi tecnici con funzione di sostenere i carichi agenti mediante un sistema strutturale caratterizzato da parametri geometrici-morfologici di tipo spaziale. Le strutture di elevazione spaziale a loro volta possono essere suddivise in: strutture tridimensionali; strutture a grigliato piano o curvo; strutture a superficie curva continua. Modalità di uso corretto: Non compromettere l'integrità delle strutture. Controllo periodico del grado di usura delle parti in vista. Riscontro di eventuali anomalie. ANOMALIE RISCONTRABILI A01 Alveolizzazione Degradazione che si manifesta con la formazione di cavità di forme e dimensioni variabili. Gli alveoli sono spesso interconnessi e hanno distribuzione non uniforme. Nel caso particolare in cui il fenomeno si sviluppa essenzialmente in profondità con andamento a diverticoli si può usare il termine alveolizzazione a cariatura A02 Bolle d'aria Alterazione della superficie del calcestruzzo caratterizzata dalla presenza di fori di grandezza e distribuzione irregolare, generati dalla formazione di bolle d'aria al momento del getto A03 Cavillature superficiali Sottile trama di fessure sulla superficie del calcestruzzo A04 Crosta Deposito superficiale di spessore variabile, duro e fragile, generalmente di colore nero A05 Decolorazione Alterazione cromatica della superficie A06 Deposito superficiale Accumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei, di spessore variabile, poco coerente e poco aderente alla superficie del rivestimento A07 Disgregazione Decoesione caratterizzata da distacco di granuli o cristalli sotto minime sollecitazioni meccaniche A08 Distacco Disgregazione e distacco di parti notevoli del materiale che può manifestarsi anche mediante espulsione di elementi prefabbricati dalla loro sede A09 Efflorescenze Pagina 12

19 Manuale d'uso Formazione di sostanze, generalmente di colore biancastro e di aspetto cristallino o polverulento o filamentoso, sulla superficie del manufatto. Nel caso di efflorescenze saline, la cristallizzazione può talvolta avvenire all'interno del materiale provocando spesso il distacco delle parti più superficiali: il fenomeno prende allora il nome di criptoefflorescenza o subefflorescenza A10 Erosione superficiale Asportazione di materiale dalla superficie dovuta a processi di natura diversa. Quando sono note le cause di degrado, possono essere utilizzati anche termini come erosione per abrasione o erosione per corrasione (cause meccaniche), erosione per corrosione (cause chimiche e biologiche), erosione per usura (cause antropiche) A11 Esfoliazione Degradazione che si manifesta con distacco, spesso seguito da caduta, di uno o più strati superficiali subparalleli fra loro, generalmente causata dagli effetti del gelo A12 Esposizione dei ferri di armatura Distacchi di parte di calcestruzzo (copriferro) e relativa esposizione dei ferri di armatura a fenomeni di corrosione per l'azione degli agenti atmosferici A13 Fessurazioni Presenza di rotture singole, ramificate, ortogonale o parallele all'armatura che possono interessare l'intero spessore del manufatto A14 Macchie e graffiti Imbrattamento della superficie con sostanze macchianti in grado di aderire e penetrare nel materiale A15 Mancanza Caduta e perdita di parti del materiale del manufatto A16 Patina biologica Strato sottile, morbido e omogeneo, aderente alla superficie e di evidente natura biologica, di colore variabile, per lo più verde. La patina biologica è costituita prevalentemente da microrganismi cui possono aderire polvere, terriccio A17 Penetrazione di umidità Comparsa di macchie di umidità dovute all'assorbimento di acqua A18 Polverizzazione Decoesione che si manifesta con la caduta spontanea dei materiali sotto forma di polvere o granuli A19 Presenza di vegetazione Presenza di vegetazione caratterizzata dalla formazione di licheni, muschi e piante lungo le superficie A20 Rigonfiamento Variazione della sagoma che interessa l intero spessore del materiale e che si manifesta soprattutto in elementi lastriformi. Ben riconoscibile essendo dato dal tipico andamento a bolla combinato all azione della gravità A21 Scheggiature Distacco di piccole parti di materiale lungo i bordi e gli spigoli degli elementi in calcestruzzo. Elemento Manutenibile: Pagina 13

20 Strutture verticali Manuale d'uso Unità Tecnologica: Strutture di elevazione Le strutture verticali sono costituite dagli elementi tecnici con funzione di sostenere i carichi agenti, trasmettendoli verticalmente ad altre parti aventi funzione strutturale e ad esse collegate. Le strutture di elevazione verticali a loro volta possono essere suddivise in: strutture a telaio; strutture ad arco; strutture a pareti portanti. Modalità di uso corretto: Non compromettere l'integrità delle strutture. Controllo periodico del grado di usura delle parti in vista. Riscontro di eventuali anomalie. ANOMALIE RISCONTRABILI A01 Alveolizzazione Degradazione che si manifesta con la formazione di cavità di forme e dimensioni variabili. Gli alveoli sono spesso interconnessi e hanno distribuzione non uniforme. Nel caso particolare in cui il fenomeno si sviluppa essenzialmente in profondità con andamento a diverticoli si può usare il termine alveolizzazione a cariatura A02 Bolle d'aria Alterazione della superficie del calcestruzzo caratterizzata dalla presenza di fori di grandezza e distribuzione irregolare, generati dalla formazione di bolle d'aria al momento del getto A03 Cavillature superficiali Sottile trama di fessure sulla superficie del calcestruzzo A04 Crosta Deposito superficiale di spessore variabile, duro e fragile, generalmente di colore nero A05 Decolorazione Alterazione cromatica della superficie A06 Deposito superficiale Accumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei, di spessore variabile, poco coerente e poco aderente alla superficie del rivestimento A07 Disgregazione Decoesione caratterizzata da distacco di granuli o cristalli sotto minime sollecitazioni meccaniche A08 Distacco Disgregazione e distacco di parti notevoli del materiale che può manifestarsi anche mediante espulsione di elementi prefabbricati dalla loro sede A09 Efflorescenze Pagina 14

21 Manuale d'uso Formazione di sostanze, generalmente di colore biancastro e di aspetto cristallino o polverulento o filamentoso, sulla superficie del manufatto. Nel caso di efflorescenze saline, la cristallizzazione può talvolta avvenire all'interno del materiale provocando spesso il distacco delle parti più superficiali: il fenomeno prende allora il nome di criptoefflorescenza o subefflorescenza A10 Erosione superficiale Asportazione di materiale dalla superficie dovuta a processi di natura diversa. Quando sono note le cause di degrado, possono essere utilizzati anche termini come erosione per abrasione o erosione per corrasione (cause meccaniche), erosione per corrosione (cause chimiche e biologiche), erosione per usura (cause antropiche) A11 Esfoliazione Degradazione che si manifesta con distacco, spesso seguito da caduta, di uno o più strati superficiali subparalleli fra loro, generalmente causata dagli effetti del gelo A12 Esposizione dei ferri di armatura Distacchi di parte di calcestruzzo (copriferro) e relativa esposizione dei ferri di armatura a fenomeni di corrosione per l'azione degli agenti atmosferici A13 Fessurazioni Presenza di rotture singole, ramificate, ortogonale o parallele all'armatura che possono interessare l'intero spessore del manufatto A14 Macchie e graffiti Imbrattamento della superficie con sostanze macchianti in grado di aderire e penetrare nel materiale A15 Mancanza Caduta e perdita di parti del materiale del manufatto A16 Patina biologica Strato sottile, morbido e omogeneo, aderente alla superficie e di evidente natura biologica, di colore variabile, per lo più verde. La patina biologica è costituita prevalentemente da microrganismi cui possono aderire polvere, terriccio A17 Penetrazione di umidità Comparsa di macchie di umidità dovute all'assorbimento di acqua A18 Polverizzazione Decoesione che si manifesta con la caduta spontanea dei materiali sotto forma di polvere o granuli A19 Presenza di vegetazione Presenza di vegetazione caratterizzata dalla formazione di licheni, muschi e piante lungo le superficie A20 Rigonfiamento Variazione della sagoma che interessa l intero spessore del materiale e che si manifesta soprattutto in elementi lastriformi. Ben riconoscibile essendo dato dal tipico andamento a bolla combinato all azione della gravità A21 Scheggiature Distacco di piccole parti di materiale lungo i bordi e gli spigoli degli elementi in calcestruzzo. Pagina 15

22 Unità Tecnologica: Solai Manuale d'uso I solai rappresentano il limite di separazione tra gli elementi spaziali di un piano e quelli del piano successivo. Dal punto di vista strutturale i solai devono assolvere alle funzioni di: sostegno del peso proprio e dei carichi accidentali; di collegamento delle pareti perimetrali. Inoltre debbono assicurare una coibenza acustica soddisfacente; assicurare una buona coibenza termica; avere una adeguata resistenza. Una classificazione dei numerosi solai può essere fatta in base al loro funzionamento statico o in base ai materiali che li costituiscono. L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili: Solai in c.a Solai in c.a. e laterizio Solai in legno Solai in profilati di acciaio e laterizio Solai misti in parte prefabbricati Pagina 16

23 Elemento Manutenibile: Solai in c.a. Manuale d'uso Unità Tecnologica: Solai Si tratta di solai interamente in cemento armato (sia a soletta piena che a soletta con nervature) ad esclusione di quelli misti in cui pur derivando dal c.a. il cemento non sempre assume funzione portante. Si tratta di solai che offrono un'ottima resistenza alle alte temperature ed inoltre sono capaci di sopportare carichi elevati anche per luci notevoli. Pertanto trovano maggiormente il loro impiego negli edifici industriali, depositi, ecc. ed in quei locali dove sono previsti forti carichi accidentali (superiori ai 600 kg/m^2). Possono essere utilizzati sia su strutture di pilastri e travi anch'essi in c.a. che su murature ordinarie. I solai possono essere costituiti da un'unica soletta con spessore uniforme armata con ferri paralleli ed incrociati fra loro, nonché da soletta più sottile irrigidita da nervature parallele o incrociate. Modalità di uso corretto: Controllo periodico delle parti in vista finalizzato alla ricerca di anomalie che possano anticipare l'insorgenza di fenomeni di dissesto e/o cedimenti strutturali (fessurazioni, lesioni, ecc.). ANOMALIE RISCONTRABILI A01 Avvallamenti o pendenze anomale dei pavimenti Le pavimentazioni presentano zone con avvallamenti e pendenze anomale che ne pregiudicano la planarità. Nei casi più gravi sono indicatori di dissesti statici e di probabile collasso strutturale A02 Disgregazione Decoesione caratterizzata da distacco di granuli o cristalli sotto minime sollecitazioni meccaniche A03 Distacco Disgregazione e distacco di parti notevoli del materiale che può manifestarsi anche mediante espulsione di elementi prefabbricati dalla loro sede A04 Esposizione dei ferri di armatura Distacchi di parte di calcestruzzo (copriferro) e relativa esposizione dei ferri di armatura a fenomeni di corrosione per l'azione degli agenti atmosferici A05 Fessurazioni Presenza di rotture singole, ramificate, ortogonale o parallele all'armatura che possono interessare l'intero spessore del manufatto A06 Lesioni Si manifestano con l'interruzione del tessuto murario. Le caratteristiche e l'andamento ne caratterizzano l'importanza e il tipo A07 Mancanza Caduta e perdita di parti del materiale del manufatto A08 Penetrazione di umidità Pagina 17

24 Comparsa di macchie di umidità dovute all'assorbimento di acqua. Manuale d'uso Elemento Manutenibile: Solai in c.a. e laterizio Unità Tecnologica: Solai Si tratta di solai misti realizzati in c.a. e laterizi speciali (pignatte, volterrane, tavelle), gettati in opera. Rispetto ai solai in c.a. presentano caratteristiche maggiori di coibenza, di isolamento acustico e di leggerezza. Modalità di uso corretto: Controllo periodico delle parti in vista finalizzato alla ricerca di anomalie che possano anticipare l'insorgenza di fenomeni di dissesto e/o cedimenti strutturali (fessurazioni, lesioni, ecc.). ANOMALIE RISCONTRABILI A01 Avvallamenti o pendenze anomale dei pavimenti Le pavimentazioni presentano zone con avvallamenti e pendenze anomale che ne pregiudicano la planarità. Nei casi più gravi sono indicatori di dissesti statici e di probabile collasso strutturale A02 Disgregazione Decoesione caratterizzata da distacco di granuli o cristalli sotto minime sollecitazioni meccaniche A03 Distacco Disgregazione e distacco di parti notevoli del materiale che può manifestarsi anche mediante espulsione di elementi prefabbricati dalla loro sede A04 Esposizione dei ferri di armatura Distacchi di parte di calcestruzzo (copriferro) e relativa esposizione dei ferri di armatura a fenomeni di corrosione per l'azione degli agenti atmosferici A05 Fessurazioni Presenza di rotture singole, ramificate, ortogonale o parallele all'armatura che possono interessare l'intero spessore del manufatto A06 Lesioni Si manifestano con l'interruzione del tessuto murario. Le caratteristiche e l'andamento ne caratterizzano l'importanza e il tipo A07 Mancanza Caduta e perdita di parti del materiale del manufatto A08 Penetrazione di umidità Comparsa di macchie di umidità dovute all'assorbimento di acqua. Pagina 18

25 Elemento Manutenibile: Solai in legno Manuale d'uso Unità Tecnologica: Solai In genere sono costituiti da travi in legno poste ad una certa distanza l'una dall'altra su cui in genere è appoggiato un assito di tavole che può fungere anche da pavimento o a sua volta servire da appoggio a tavolati più sottili o ancora a pavimentazioni in cotto. Il legname utilizzato può essere lavorato grossolanamente o squadrato. Altro tipo di solaio in legno è quello costituito da una orditura principale di grosse travi in legno ed una orditura secondaria di travicelli su cui poggiano elementi in mattoni (scempiato) che supportano il sottofondo (cretonato) della pavimentazione anch'essa in cotto. Modalità di uso corretto: Controllo periodico delle parti in vista finalizzato alla ricerca di anomalie (presenza di umidità, marcescenza delle travi, riduzione o perdita delle caratteristiche di resistenza agli appoggi). Interventi mirati al consolidamento strutturale delle travi in legno degradate in corrispondenza degli appoggi. Il consolidamento strutturale dei solai in legno può avvenire anche in seguito ad una variazione architettonica. di destinazione d'uso e quindi dei relativi sovraccarichi delle strutture. Riparazione della protezione del legno con sostanze antiputrefazione, funghicida e antitermita onde preservare l'integrità strutturale degli elementi di connessione con la struttura. ANOMALIE RISCONTRABILI A01 Azzurratura Colorazione del legno in seguito ad eccessi di umidità scavo o rigetto degli strati di pittura A02 Decolorazione Alterazione cromatica della superficie A03 Deformazione Variazione geometriche e morfologiche dei profili e degli elementi strutturali (travi e travetti in legno) accompagnati spesso dalla perdita delle caratteristiche meccaniche e non pienamente affidabili sul piano statico A04 Deposito superficiale Accumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei, di spessore variabile, poco coerente e poco aderente alla superficie del rivestimento A05 Disgregazione Decoesione caratterizzata da distacco di granuli o cristalli sotto minime sollecitazioni meccaniche A06 Distacco Disgregazione e distacco di parti notevoli del materiale che può manifestarsi anche mediante espulsione di elementi prefabbricati dalla loro sede. In particolare per i solai in legno si può avere un distacco parziale o totale del cannicciato di finitura posto all'intradosso di solaio A07 Fessurazioni Presenza di rotture singole, ramificate, ortogonale o parallele all'armatura che possono interessare l'intero spessore del manufatto. Pagina 19

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