I PERSONAGGI PRINCIPALI

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2 I PERSONAGGI PRINCIPALI È una ragazza di 13 anni come tante, ma nel mondo magico di Centopia si trasforma in un elfa combattiva. Figlio di Re Raynor, è un principe elfo coraggioso, ma anche timido e gentile. Da sempre la migliore amica di Mo, è un elfa guerriera capace di acrobazie davvero spericolate.

3 È il nonno di Mia. Possiede una fattoria che gli dà sempre un gran da fare. È l aiutante di Renzo nella fattoria. Carino, gentile e premuroso, catturerà presto il cuore di Mia. Giovane unicorno alato, i suoi magici poteri lo rendono l oggetto del desiderio dell Elfo Nero.

4 Re e regina degli elfi, sono i genitori di Mo; da giovani sono stati coraggiosi guerrieri. Sono animali timidi, dotati di corni magici in grado di mantenere Centopia verdeggiante e prospera. È simpatico, ma anche l unico pan a non avere talento musicale. È uno stravagante cuoco e inventore.

5 Misterioso ed evanescente signore di Funtopia, vuole catturare Onchao a tutti i costi, con l aiuto di Rixel e Gargona. Bizzarro domatore di Funtopia, riesce a ipnotizzare gli animali con il suo fluido verde. Dopo la sconfitta di Panthea, è ora al servizio dell Elfo Nero: spera di lasciare Centopia grazie al suo aiuto.

6 1 UN CAVALLO SPECIALE a campagna d estate era un posto stupendo per passare le vacanze: le cicale frinivano tra l erba, l aria profumava e in cielo non c era nemmeno una nuvola. La fattoria era un piccolo angolo di paradiso per Mia, per il nonno e per tutti gli animali che accudivano. E soprattutto lo era diventato per Saphir, il cavallo che Mia, Mario e il nonno avevano salvato dal mattatoio. Saphir prima apparteneva a Violetta, l acerrima rivale di Mia al collegio che, sfortunatamente, 7

7 d estate passava le vacanze nella vicina tenuta di famiglia. Ma Saphir non le obbediva mai e scappava spesso, così alla fine la madre di Violetta, la contessa Di Nola, aveva deciso di sbarazzarsene. Per fortuna, erano riusciti a salvarlo. Ma Saphir era un cavallo irrequieto e il nonno aveva proibito a sua nipote di montarlo finché Mario, il suo giovane aiutante alla fattoria, non lo avesse domato. Anche quel pomeriggio, Mario e Mia portarono Saphir nel recinto per il solito tentativo. «È tutto ok, Saphir. Possiamo essere amici. Va tutto bene, non avere paura» lo tranquillizzò Mario, accarezzandogli il muso. 8

8 «Non so chi abbia più paura dell altro» lo prese in giro Mia. Mario sbuffò, seccato. «Non sei l unica che può avvicinarlo. Io ho molta più esperienza di te.» Poi Mario prese le redini e appoggiò il piede sulla staffa per saltare in sella. Ma come sempre, Saphir prese a scartare di lato per non farlo salire. Infine, Mario cadde a terra e Mia scoppiò a ridere. «Che c è... ti è caduta l esperienza?» disse divertita. Mario non le rispose e si limitò a rifilarle un occhiataccia mentre si rialzava. Mentre Mia e Mario cercavano di convincere Saphir a farsi cavalcare, Violetta stava facendo una passeggiata nei dintorni con il suo nuovo cavallo. Quando udì un nitrito poco distante sollevò la testa per capire da dove arrivasse e vide Saphir dentro il recinto. «Che cosa state facendo con il mio cavallo?» 9

9 «Non è più il tuo cavallo, Violetta. Noi lo abbiamo salvato dalle mani di un macellaio» le ricordò Mia. Violetta fece spallucce. «È stata un idea di mia madre. Ma come biasimarla? È un cavallo senza speranza. L ho montato per anni e ancora non mi ubbidisce. Se non ce l ho fatta io be, figuriamoci tu!» Poi strattonò le redini e ordinò aspra al suo cavallo: «Gira, bastiaccia, gira!» Mia e Mario la guardarono mentre si allontanava. «Odio ammetterlo, ma potrebbe aver ragione» disse Mario. «Non dico che sia colpa di Saphir, ma quante volte siamo venuti qui a provarci? Forse non gli piacciono le persone» concluse. 10

10 «Be, non mi stupisce: guarda che persone ha conosciuto!» gli fece notare Mia. Poi prese il suo casco rosa da cavallerizza, se lo calcò in testa e raggiunse Saphir. «Mia, no! Lo sai che non ti è permesso montarlo!» gridò Mario severo. Ma lei non lo ascoltò. Prese le redini, infilò il piede nella staffa e in un attimo fu in sella. Saphir non si era mosso. Mario scoppiò a ridere. «Non so davvero come fai!» esclamò, incredulo. Poi afferrò la briglia e iniziò a condurre Saphir e Mia nel recinto. Il cavallo era tranquillo, come se Mia lo avesse sempre cavalcato. Ma la loro passeggiata durò poco: quando si voltarono per tornare indietro, videro il nonno che li osservava appoggiato alla staccionata. Mia scese immediatamente. 11