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Paolina Brunelli
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1 N /2010 REG.DEC. N /2005 REG.RIC. R E P U B B L I C A I T A L I A N A IN NOME DEL POPOLO ITALIANO Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale (Sezione Sesta) ha pronunciato la presente DECISIONE Sul ricorso numero di registro generale 7114 del 2005, proposto da: Ministero per i beni e le attività culturali. - Commissione Consultiva Teatro, rappresentati e difesi dall'avvocatura Generale dello Stato, domiciliataria per legge presso la sede di Roma, via dei Portoghesi 12; contro Teatri Possibili S.r.l.; per la riforma della sentenza del T.A.R. LAZIO ROMA SEZIONE II n /2005, resa tra le parti, concernente DINIEGO DI CONTRIBUTO PER ATTIVITA' DI PRODUZIONE TEATRALE PER L'ANNO Visto il ricorso in appello con i relativi allegati; Viste le memorie difensive;

2 Visti tutti gli atti della causa; Relatore nell'udienza pubblica del giorno 25 maggio 2010 il consigliere Gabriella De Michele e udito per la parte appellante l avvocato dello Stato Barbieri; Ritenuto e considerato in fatto e diritto quanto segue. FATTO e DIRITTO Con sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio, Roma, sez. II, n. 3368/05 del , notificata il , è stato accolto il ricorso della società teatri Possibili s.r.l., avverso il provvedimento in data , con il quale la competente Commissione consultiva aveva espresso parere negativo, in ordine ad una richiesta di contributo della società stessa, riferita ad attività di produzione teatrale nel Nella citata sentenza, emessa in forma semplificata, si rilevavano difetto di motivazione e di istruttoria, essendo il parere negativo di cui trattasi riferito ad una non meglio precisata insufficienza di validità artistica, in relazione agli elementi qualitativi richiesti dagli articoli 6 e 14, comma 1, del D.M : quanto sopra, senza ulteriori specificazioni e senza alcuna valutazione comparativa con le altre iniziative ammesse al contributo (un contributo per il quale, inoltre, non sarebbero risultate contrazioni degli stanziamenti rispetto agli anni precedenti ). In sede di appello, il Ministero per i beni e le attività culturali e la Commissione consultiva per il teatro ribadivano, viceversa, l intervenuta riduzione del fondo di cui trattasi e l ampia discrezionalità tecnica, riconosciuta all Amministrazione per il

3 riconoscimento della validità artistica dei progetti, da ammettere o meno al finanziamento. Premesso quanto sopra e sulla base della documentazione in atti il Collegio ritiene che l appello non possa trovare accoglimento. Non si censura nel medesimo, infatti, l omessa notifica ad almeno uno degli altri soggetti aspiranti al finanziamento, di modo che appare ragionevole presumere che l esclusione di cui trattasi sia avvenuta in una fase prodromica, antecedente rispetto ad una eventuale graduatoria degli ammessi in questione e quindi in formale assenza di controinteressati; anche ove fosse, peraltro, mancata l ulteriore impugnazione dei successivi atti di concessione del finanziamento stesso presumibilmente nei limiti delle disponibilità di bilancio avrebbe potuto poi riconoscersi all originaria parte ricorrente quanto meno un interesse residuale, di tipo risarcitorio. Sul piano sostanziale, le argomentazioni dell Amministrazione appellante appaiono non soddisfacenti, in considerazione dei principi ormai legislativamente codificati del giusto procedimento amministrativo e dell evoluzione imposta, anche in sede comunitaria, al controllo giurisdizionale della cosiddetta discrezionalità tecnica. Quando una pubblica Autorità debba effettuare delle scelte sulla base di conoscenze scientifiche o tecniche, infatti, il principio di rilevanza comunitaria della effettività della tutela impone che tali scelte siano verificabili quanto meno sul piano della attendibilità, poichè logiche, non arbitrarie e non palesemente erronee (per inadeguata applicazione della scienza o tecnica di riferimento, o per travisamento dei fatti): quanto sopra, in coerenza con i principi di cui agli articoli 24, 111 e 113 Cost, nonché

4 6, par.1, CEDU (cfr. in tal senso anche Cons. St., sez. IV, , n. 601 e , n e successiva giurisprudenza conforme). Acquista particolare rilevanza, pertanto, la motivazione del provvedimento, da assumere anche per relationem, sulla base dell istruttoria compiuta. Nel caso di specie, nonostante la scarsità della documentazione in atti, è la stessa motivazione del provvedimento impugnato a richiamare l esiguità dei fondi disponibili e l avvenuta valutazione comparativa di tutti i progetti presentati, con conseguente carattere concorsuale della valutazione rimessa all Amministrazione e correlativa necessità di predisporre una griglia di criteri oggettivi e predeterminati, a tutela della par condicio dei concorrenti. Quando anche, tuttavia, fosse stato emesso un giudizio assoluto di valore, circa l insufficienza dei requisiti di ammissibilità della proposta, presentata da Teatri Possibili s.r.l., i parametri di tale giudizio resterebbero del tutto oscuri, esponendosi soltanto al riguardo, nel provvedimento in questione, la non ravvisata sufficiente validità artistica in relazione agli elementi qualitativi richiesti dagli articoli 6 e 14, comma 1, del D.M , confermato anche per il 2004 dal D.M Il citato art. 14 del D.M., in particolare, contiene una vasta elencazione di parametri indicativi, dai quali desumere la validità artistica di una proposta teatrale: tali parametri appaiono da ricercare sia nella tradizione che nella drammaturgia contemporanea, nonché nella diffusione della cultura, nella valorizzazione dei talenti, nella ricerca di nuovi linguaggi artistici e nella diffusione presso ampie fasce di pubblico (anche in età prescolare e scolare). L omesso riferimento agli specifici requisiti, di cui si sarebbe rilevata la mancanza nella proposta di teatri

5 Possibili s.r.l., come l assenza di ogni ulteriore indicazione, circa la metodologia seguita (anche con formazione di una scala di valori interna alla elencazione sopra sintetizzata), impedisce con ogni evidenza qualsiasi riscontro dell iter logico seguito dall Amministrazione, con ciò stesso denotando un vizio funzionale dell atto, che in quanto discrezionale, benché non censurabile nel merito, deve tuttavia risultare idoneo a raggiungere il fine assegnato dalla norma (ovvero, nel caso di specie, il finanziamento dei progetti più meritevoli, nell interesse pubblico), sconfinando in caso contrario la discrezionalità nell arbitrio. Non acquistano particolare rilievo, in tale situazione, il fatto che nella sentenza appellata non si tenga conto del diminuito volume dei finanziamenti rispetto all anno precedente, né che vi sia stato una mutata (ma comunque possibile) impostazione dell istanza dell appellata rispetto al finanziamento ottenuto come organismo di promozione e non di produzione teatrale nell anno precedente. Ad avviso del Collegio, in conclusione, la sentenza appellata non può che trovare conferma, con conseguente rigetto dell appello; quanto alle spese giudiziali, tuttavia invece, nessuna decisione deve essere assunta, non essendosi costituita in giudizio la parte appellata. P.Q.M. Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale, Sezione Sesta, definitivamente pronunciando sul ricorso in appello indicato in epigrafe, lo respinge; giudiziali Nulla per le spese. Ordina che la presente decisione sia eseguita dall'autorità amministrativa.

6 Così deciso in Roma nella camera di consiglio del giorno 25 maggio 2010 con l'intervento dei Signori: Giuseppe Barbagallo, Presidente Rosanna De Nictolis, Consigliere Roberto Garofoli, Consigliere Manfredo Atzeni, Consigliere Gabriella De Michele, Consigliere, Estensore L'ESTENSORE IL PRESIDENTE Il Segretario DEPOSITATA IN SEGRETERIA Il 18/08/2010 (Art. 55, L. 27/4/1982, n. 186) Il Dirigente della Sezione

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