Protocollo d'intesa tra Provincia Autonoma di Trento e Consulta Universitaria di Studi latini

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1 Allegato parte integrante PROTOCOLLO D'INTESA Protocollo d'intesa tra Provincia Autonoma di Trento e Consulta Universitaria di Studi latini il decreto del Presidente della Repubblica 15 luglio 1988, n. 405; Vista il DPR 8 marzo 1999, n. 275 Regolamento recante norme in materia di autonomia delle istituzioni scolastiche, ai sensi dell art. 21 della legge 15 marzo 1997, n. 59 ; la legge provinciale 7 agosto 2006,n. 5- legge provinciale sulla scuola; Vista la legge 11 gennaio 2007, n. 1, art. 2 (G.U. 13 gennaio 2007, n. 10) concernente Disposizioni in materia di esami di Stato conclusivi dei corsi di studio di istruzione secondaria superiore e delega al Governo in materia di raccordo tra la Scuola e le Università ; il Decreto legislativo 14 gennaio 2008, n. 21 Norme per la definizione dei percorsi di orientamento all'istruzione universitaria e all'alta formazione artistica, musicale e coreutica, per il raccordo tra la Scuola, le Università e le Istituzioni dell'alta Formazione Artistica, musicale e coreutica, nonchè per la valorizzazione della qualità dei risultati scolastici degli studenti ai fini dell'ammissione ai corsi di laurea universitari ad accesso programmato di cui all'articolo 1 della legge 2 agosto 1999, n. 264, a norma dell'articolo 2, comma 1, lettere a), b) e c) della legge 11 gennaio 2007, n. 1 ; il Decreto legislativo 29 dicembre 2007, n. 262 Disposizioni per incentivare l eccellenza degli studenti nei percorsi di istruzione (G.U. 19 del ); il decreto del Presidente della Provincia 5 agosto 2011, n /Leg, con il quale è stato definito l'ordinamento del secondo ciclo in provincia di Trento e, in particolare, il sistema dei licei; lo Schema di Regolamento (26 maggio 2010) recante Indicazioni nazionali riguardanti gli obiettivi specifici di apprendimento concernenti le attività e gli insegnamenti compresi nei piani degli studi previsti per i percorsi liceali di cui all art. 10, comma 3, del D.P.R. 15 marzo 2010, n. 89 ; Pag. 1 di 5 All. 001 RIFERIMENTO: 2015-S

2 il D.M. 22 ottobre 2004, n. 270 (G. U. 12 novembre 2004 n. 266) Modifiche al regolamento recante norme concernenti l'autonomia didattica degli atenei, approvato con decreto del Ministro dell'università e della ricerca scientifica e tecnologica 3 novembre 1999, n. 509 ; e particolarmente l articolo 6, che reca Requisiti di ammissione ai corsi di studio ed offre indicazioni in merito all allineamento dei saperi fra Scuola ed Università; Constatati il valore e lo spazio che le Indicazioni Nazionali attribuiscono nei nuovi Licei alle lingue classiche e alle civiltà, entro cui tali lingue si sono sviluppate e di cui sono segno e testimonianza; Constatato Rilevata il riconoscimento del valore delle lingue classiche all interno del progetto della P.A.T. Trentino Trilingue , e in particolare del Primo Piano stralcio relativo al Sistema educativo di istruzione e formazione provinciale, nel quale si ricorda: - al capitolo 3.1 titolato Lo scenario europeo che in Europa Oltre la metà dei Paesi offre l'insegnamento del latino e del greco antico a livello di scuola secondaria. Si tratta di lingue insegnate non per scopo di 'comunicazione', ma rivolte ad aprire agli studi umanistici e ad arricchire la conoscenza profonda delle radici di lingue moderne, di opere e testi alla base della cultura occidentale; - al paragrafo titolato Il plurilinguismo, le lingue mondiali, le lingue classiche, che per il raggiungimento dell'obiettivo è necessario conoscere bene almeno due lingue straniere oltre alla propria lingua nativa " e che La conoscenza delle lingue mondiali e la diversificazione delle competenze sono le prossime strategie per quei sistemi che riescono a raggiungere l'obiettivo di base rivalutando in una prospettiva culturale di equilibrio e di lungimiranza anche l'apprendimento delle lingue classiche antiche. la necessità di promuovere negli Istituti Scolastici di secondo grado, specie nei licei, una particolare attenzione agli strumenti della valutazione e della certificazione delle competenze, sia in previsione della iscrizione degli studenti alle facoltà umanistiche e scientifiche, sia al fine di incoraggiare la lettura e lo studio degli Autori Classici e di sostenere la diffusione delle Civiltà Classiche nelle loro manifestazioni linguistiche, letterarie, filosofiche, artistiche e giuridiche; Ravvisata Rilevato l opportunità di valorizzare le eccellenze nell ambito delle discipline classiche all interno dei percorsi di istruzione della scuola secondaria di secondo grado; che esistono esperienze di certificazione a livello internazionale come il Common European Framework of Reference for Languages (CEFR), o Quadro comune europeo di riferimento per la conoscenza delle lingue (QCER), che definisce le linee guida per descrivere le Pag. 2 di 5 All. 001 RIFERIMENTO: 2015-S

3 competenze linguistiche acquisite da chi studia le lingue straniere in Europa, secondo i parametri indicati dal Consiglio d'europa; Rilevato Constatata Ravvisata Considerato Considerato che in Europa esiste una prassi certificativa consolidata per la Certificazione di Italiano come Lingua Straniera (CILS); la prima certificazione di italiano ad aver adottato il sistema di sei livelli di competenza linguistico-comunicativa proposto dal Quadro Comune Europeo di Riferimento del Consiglio d'europa; quanto stabilito dalla L. P. 1 luglio 2013 n. 10 Interventi per favorire l apprendimento per e la certificazione delle competenze, in conformità con gli indirizzi dell Unione europea e nel rispetto dalla Legge 28 giugno 2012 n. 92 e del Decreto legislativo 16 gennaio 2013 n. 13 con riferimento alla validazione degli apprendimenti formali, non formali e informali; l expertise maturato da IPRASE in materia di valutazione e certificazione delle competenze, a partire dall obbligo di certificazione delle competenze previsto al termine del Primo ciclo di studi e al termine del primo biennio del Secondo ciclo; l opportunità, per quanto riguarda la lingua latina, di sostenere in particolare lo sviluppo delle competenze degli studenti finalizzate alla comprensione e alla traduzione di testi; che la certificazione in oggetto è finalizzata a favorire il riconoscimento - di crediti formativi, in accordo con i singoli Dipartimenti universitari ed esonerare gli studenti iscritti ai Dipartimenti di Lettere dal test orientativo d'ingresso; - crediti formativi in funzione dell esame di maturità; che la certificazione delle competenze di latino conferisce al portfolio dello studente in uscita una caratura europea, in un momento in cui in molti Paesi europei stanno investendo risorse finanziarie ed umane per rilanciare gli studi umanistici in vista della creazione di un'identità europea dalle salde radici classiche. Constatato il carattere complesso, polivalente e trasversale delle competenze di traduzione (analisi previsionale, formulazione di ipotesi di ricerca, problem solving, strategie decisionali, logica argomentativa, interpretazione e ricodificazione) sempre più richieste anche nei colloqui motivazionali in fase di assunzione nel mercato del lavoro; la Provincia Autonoma di Trento e la Consulta Universitaria di Studi Latini (nel seguito C.U.S.L.) convengono quanto segue Pag. 3 di 5 All. 001 RIFERIMENTO: 2015-S

4 Art. 1 Nell'ambito e per gli scopi del progetto Certificazione Linguistica in Latino (nel seguito C.L.L.) la C.U.S.L. si costituisce come Ente certificatore e si impegna, d'intesa con il Dipartimento della Conoscenza e senza oneri per lo stesso : a predisporre specifiche prove di accertamento dei livelli di competenza nella lingua latina da sottoporre agli studenti del sistema di istruzione liceale che ne facciano richiesta, al fine di promuovere lo studio curricolare del latino e la valorizzazione delle eccellenze; a predisporre specifiche griglie di valutazione, in coerenza con la fisionomia delle competenze oggetto delle prove di accertamento; a rilasciare apposita certificazione comprovante il superamento delle prove e il livello di competenza conseguito; a garantire la presenza di un proprio Delegato, con funzioni di supervisione e coordinamento dei lavori della Commissione Esaminatrice, in ciascuna delle sessioni d'esame. Art. 2 Nell'ambito e per gli scopi del nominato progetto C.L.L., il Dipartimento della Conoscenza, d'intesa con la C.U.S.L. e senza oneri per la stessa C.U.S.L. si impegna a sostenere l'attuazione del progetto, diffondendone la conoscenza presso i Licei presenti nel proprio ambito territoriale; a garantire almeno una sessione annuale d'esame; a costituire la Commissione Esaminatrice, comprendendovi un delegato C.U.S.L. con le funzioni definite dal precedente art. 1. Art. 3 Nell ambito e per gli scopi del suddetto progetto C.L.L., il Dipartimento della Conoscenza, d intesa con la C.U.S.L., conferisce al Liceo A. Rosmini di Rovereto la delega ad introdurre la sperimentazione in oggetto nella rete dei Licei trentini e a cogestire con le sopra indicate Istituzioni la prima sessione di esami per il rilascio delle certificazioni. Art 4 Nell ambito e per gli scopi del suddetto progetto il Dipartimento della Conoscenza delega l'iprase a: sostenere l attuazione del progetto, diffondendone la conoscenza presso i Licei presenti nella Provincia autonoma di Trento, tramite pubblicazione sul proprio sito degli eventi ad esso connessi; a collaborare con le sopraindicate Istituzioni nell organizzazione di convegni o seminari; collaborare con le sopraindicate Istituzioni nell organizzazione delle sessioni d esame per il rilascio delle certificazioni; contribuire con proprio personale alla predisposizione delle prove e delle griglie di valutazione; garantire la presenza di un suo delegato nella Commissione esaminatrice. Pag. 4 di 5 All. 001 RIFERIMENTO: 2015-S

5 Art. 5 Il presente protocollo entra in vigore dalla data della stipula e ha una durata biennale. Esso si intende tacitamente rinnovato, per i successivi bienni, salvo disdetta scritta di una delle due parti da comunicarsi con almeno tre mesi di preavviso. Art. 6 Per gli aspetti organizzativi si rinvia ad un successivo scambio di note tra le parti. Art. 7 Le parti firmatarie del presente protocollo e i relativi organi concorreranno all'attuazione dell'accordo stesso nel quadro dei rispettivi ordinamenti ed assetti organizzativi. Provincia autonoma di Trento La dirigente generale del Dipartimento della Conoscenza Livia Ferrario C.U.S.L. Il presidente Paolo de Paolis Pag. 5 di 5 All. 001 RIFERIMENTO: 2015-S

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