UNIVERSITÁ DEGLI STUDI DI TRIESTE E UNIVERSITÁ DEGLI STUDI DI PADOVA

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1 UNIVERSITÁ DEGLI STUDI DI TRIESTE E UNIVERSITÁ DEGLI STUDI DI PADOVA FACOLTÀ DI INGEGNERIA CORSO DI LAUREA MAGISTRALE INTERATENEO IN INGEGNERIA CLINICA REGOLAMENTO DIDATTICO TITOLO I FINALITÀ E ORDINAMENTO DIDATTICO Art. 1 Premesse e finalità 1. Il Corso di laurea magistrale in Ingegneria Clinica afferisce alla Classe delle lauree magistrali LM-21 in Ingegneria Biomedica di cui al D.M. 16/03/ Il Corso di laurea in Ingegneria Clinica si svolge nelle Facoltà di Ingegneria delle due Università di Trieste e Padova. La struttura didattica competente è il Consiglio di Corso di Studio denominato Ingegneria Clinica, indicato nel seguito con CCS. 3. L ordinamento didattico del Corso di studio con gli obiettivi formativi specifici e il quadro generale delle attività formative, redatto secondo lo schema della banca dati ministeriale, è riportato nell Allegato 1 che forma parte integrante del presente Regolamento. 4. Il presente Regolamento, in armonia con i Regolamenti Didattici dei due Atenei (RDA) ed i Regolamenti delle due Facoltà interessate (RDF), disciplina l organizzazione didattica del Corso di studio per quanto non definito dai predetti Regolamenti. Art. 2 Ammissione 1. Gli studenti che intendono iscriversi al Corso di laurea magistrale interateneo in Ingegneria Clinica devono essere in possesso della laurea o del diploma universitario di durata triennale o di altro titolo conseguito all'estero, riconosciuto idoneo in base alla normativa vigente. 2. Il Corso di laurea magistrale in Ingegneria Clinica è ad accesso libero per gli studenti che siano in possesso dei requisiti di cui al successivo comma Per potersi iscrivere al Corso di laurea magistrale in Ingegneria Clinica, lo studente deve essere in possesso di specifici requisiti curricolari e di adeguata personale preparazione, ai sensi dell art. 6, comma 2, del D.M. n. 270/04. Lo studente per iscriversi deve pertanto: a. Essere in possesso della Laurea in Ingegneria dell Informazione della classe L-8 Ingegneria dell Informazione ex DM 270/04 oppure della Laurea in Ingegneria dell Informazione o della Laurea in Ingegneria Biomedica della classe L-9 Ingegneria dell Informazione ex D.M. 509/99 conseguita presso l Università degli studi di Trieste o di Padova. Negli altri casi l ammissione è consentita se il curriculum dello studente soddisfa con attività formative riconosciute da parte di un'apposita commissione del CCS i requisiti curriculari riportati nella seguente tabella: SSD CFU minimi per SSD CFU minimi per gruppi di SSD MAT/ ING-INF/ ING-INF/03 6 ING-INF/04 6 ING-INF/06 o corsi di modellistica e sistemi da 6 45 altri SSD MAT/06 o corsi di probabilità da altri SSD 6

2 ING-INF/05, INF/ Nel caso in cui il curriculum dello studente non soddisfi i requisiti richiesti, il CCS può fornire l elenco degli insegnamenti da sostenere con esito positivo per il raggiungimento dei requisiti. b. avere conseguito un voto di laurea non inferiore a 84/ E' possibile l'iscrizione in corso d'anno, entro i termini fissati dal Senato Accademico e dal Consiglio di Facoltà, per gli studenti che abbiano conseguito la Laurea nello stesso anno accademico, e siano in possesso dei requisiti di cui al comma precedente. Art. 3 - Organizzazione didattica 1. Il Corso di laurea magistrale in Ingegneria Clinica è organizzato in un unico curriculum, secondo quanto indicato nell Allegato 2 (pubblicato all indirizzo alla voce piani di studio), che forma parte integrante del presente Regolamento. 2. Le attività formative proposte dal Corso di laurea magistrale in Ingegneria Clinica, l elenco degli insegnamenti e la loro organizzazione in moduli, nonché i relativi obiettivi formativi specifici, i CFU assegnati a ciascuna attività formativa e le eventuali propedeuticità, l elenco dei docenti impegnati nel Corso di studio, e gli insegnamenti corrispondenti ad almeno 60 CFU tenuti da professori o ricercatori inquadrati nei relativi settori scientifico-disciplinari e di ruolo presso i due Atenei, sono definiti nell Allegato 2, soggetto a verifica annuale da parte dei Consigli di Facoltà. Le attività formative realmente attivate ed ogni eventuale ulteriore aggiornamento dell Allegato 2, sono resi noti annualmente attraverso la banca dati dell offerta formativa del Ministero, il Manifesto degli studi della Facoltà di Ingegneria di Trieste, sede amministrativa del Corso, e le altre forme di comunicazione individuate nei RDA. 3. Ad 1 CFU corrispondono 25 ore di impegno complessivo dello studente, mentre allo studio individuale è riservata una quota pari a 17 ore. 4. L attività didattica degli insegnamenti è organizzata secondo l ordinamento semestrale. Art. 4 Esami e verifiche 1. Per ciascuna attività formativa indicata nell Allegato 2 è previsto un accertamento conclusivo alla fine del periodo in cui si è svolta l attività. Per le attività formative articolate in moduli, ovvero nel caso delle prove d esame integrate per più insegnamenti, la valutazione finale del profitto è comunque unitaria e collegiale. Con il superamento dell esame o della verifica lo studente consegue i CFU attribuiti all attività formativa in oggetto. 2. Gli accertamenti finali di ciascun insegnamento possono consistere in: esame orale o compito scritto o relazione scritta o orale sull'attività svolta oppure test con domande a risposta libera o a scelta multipla o prova di laboratorio o esercitazione al computer. Le modalità dell'accertamento, che possono comprendere anche più di una tra le forme su indicate, e la possibilità di effettuare accertamenti parziali in itinere, sono indicate prima dell inizio di ogni anno accademico dal docente responsabile di ciascuna attività formativa. Alla conclusione del corso viene comunicato il programma dell insegnamento, conforme agli obbiettivi formativi previsti nell Allegato 2. Le modalità con cui si svolge l accertamento devono essere le stesse per tutti gli studenti e rispettare quanto stabilito all inizio dell anno accademico. 3. Gli eventuali accertamenti in itinere non devono apportare turbative alla didattica degli altri insegnamenti e non possono essere sostitutivi degli appelli previsti al comma Per gli insegnamenti indicati nell Allegato 2, l accertamento finale di cui al comma 1, oltre all acquisizione dei relativi CFU, comporta l attribuzione di un voto espresso in trentesimi, che concorre a determinare il voto finale di laurea.

3 Art. 5 Prova finale e conseguimento della laurea magistrale 1. La prova finale consiste in una tesi elaborata in modo originale dallo studente sotto la guida di un relatore. 2. Al laureando, relativamente alle informazioni, conoscenze e materiali riservati, ossia non pubblicamente accessibili, che vengono messi a disposizione per lo sviluppo della tesi o di altra prova finale, è richiesta la sottoscrizione di un "Impegno di riservatezza". 3. La discussione della tesi avviene di fronte ad una Commissione nominata dal Preside, la cui composizione è disciplinata nel RDA. Previa autorizzazione, la discussione può avvenire in lingua inglese. 4. La tesi deve essere redatta in lingua italiana o, previa autorizzazione, in lingua inglese. Nel caso di una tesi redatta in lingua inglese, va predisposto anche un riassunto in lingua italiana. 5. All'esame di laurea deve essere presentato un lavoro classificabile secondo i seguenti criteri: a) Lavoro di primo livello, denominato Tesi, costituito da uno studio teorico, sperimentale o progettuale con caratteri di originalità e compiutezza sotto la guida di un docente che sarà relatore all'esame di laurea. Il lavoro verrà sottoposto all'esame di una commissione di prelaurea, costituita dal relatore, eventuale correlatore e da altri due docenti nominati dal preside della Facoltà di Ingegneria di Trieste. La commissione di prelaurea valuterà il lavoro con un voto espresso in trentesimi (esclusa la lode), e motiverà la valutazione con una relazione scritta. b) Lavoro di secondo livello, denominato elaborato di laurea, costituito da uno studio sviluppato nell'ambito degli insegnamenti ufficiali ed attinente l'indirizzo di laurea su un tema approvato da un docente che sarà relatore all'esame di laurea. Il lavoro non sarà sottoposto alla valutazione della commissione prelaurea. Il punteggio di laurea L sarà calcolato secondo le seguenti modalità: a) nel caso di lavoro di primo livello si utilizzerà la seguente formula: L= 11/3*E+D(P) ± C dove E è la media pesata in base ai crediti degli esami espressi in trentesimi, P è il voto assegnato dalla commissione di prelaurea espresso in trentesimi, D(P)=(P-18)/3+4 e C è il punteggio compreso tra 0 e 2 a disposizione della commissione di laurea; b) nel caso di lavoro di secondo livello si utilizzerà la seguente formula: L=11/3*E+C dove E è la media pesata in base ai crediti degli esami espressi in trentesimi, C è il punteggio compreso tra 0 e 4 a disposizione della commissione di laurea. Il voto finale di laurea è l'arrotondamento di L (cioè 107,49 diventa 107, 107,50 diventa 108). TITOLO II NORME DI FUNZIONAMENTO Art. 6 Obblighi di frequenza 1. La frequenza alle attività didattiche è obbligatoria e potrà essere accertata nelle forme ritenute più idonee dal titolare del corso; questi potrà anche definire modalità di frequenza diverse per studenti lavoratori o in altre specifiche condizioni. 2. Il Corso di laurea magistrale in Ingegneria Clinica può prevedere l iscrizione degli studenti in regime di studio a tempo parziale, secondo le regole deliberate dagli organi preposti (S.A. e Consiglio di Facoltà) per tutti i corsi di laurea in Ingegneria.

4 Art. 7 Iscrizione al secondo anno 1. Per l iscrizione al secondo anno del Corso di studio, non è richiesta l acquisizione di un numero minimo di CFU. Art. 8 Trasferimenti da altri corsi di studio, da altri atenei, e riconoscimento crediti 1. Il trasferimento da altri corsi di studio o da altri atenei è consentito previa verifica del possesso dei requisiti curriculari e dell adeguata personale preparazione, ricorrendo eventualmente a colloqui, fatto salvo quanto previsto dall articolo 2, comma 3 del presente Regolamento. L eventuale riconoscimento dei CFU avverrà ad opera del CCS secondo i seguenti criteri: a) se lo studente proviene da un corso di studio della medesima classe, la quota di CFU relativi al medesimo settore scientifico disciplinare previsto nell Allegato 1 direttamente riconosciuta è pari almeno al 50%. b) se lo studente proviene da un corso di studio appartenente ad una classe diversa il riconoscimento è effettuato da apposita Commissione del CCS in relazione all Allegato 1 e tenuto conto dei programmi svolti nelle attività di cui si chiede il riconoscimento. 2. Ai crediti riconosciuti secondo quanto indicato nel comma 1, viene attribuito il voto già conseguito. Art. 9 Piani di studio 1. Tutti gli studenti sono tenuti a presentare il piano di studio, entro i termini indicati dalla Facoltà. Le attività formative autonomamente scelte dallo studente, purché coerenti con il progetto formativo ai sensi dell articolo 10, comma 5, lettera a) del D.M. 270/04 e approvate dal CCS, possono essere scelte tra gli insegnamenti attivati nei due Atenei. Le scelte relative a tali attività formative sono effettuate al momento della presentazione del piano di studi. Esse sono registrate con il voto e il numero di CFU che a loro compete. Il voto contribuisce a determinare il voto di laurea. 2. Lo studente che intenda seguire un percorso formativo diverso, nel rispetto dei vincoli previsti dall ordinamento didattico del Corso di laurea magistrale, purché nell ambito delle attività formative effettivamente erogate e del numero dei CFU stabilito, deve presentare il piano di studio entro i termini stabiliti annualmente dalle Facoltà. Il CCS, previo esame da parte di una Commissione nominata dal CCS stesso, che tiene conto delle esigenze di formazione culturale e di preparazione professionale dello studente, e degli obiettivi formativi specifici del Corso di studio, valuta il piano e delibera in merito motivando la eventuale mancata approvazione. 3. I piani di studio di cui ai commi 1 e 2, non possono comunque prevedere sovrapposizioni di contenuti delle varie attività formative anche con riferimento a quelle della tipologia all articolo 10, comma 5, lettera a) del D.M. 270/04. Art. 10 Valutazione dell attività didattica 1. Il CCS attua forme di valutazione della qualità delle attività didattiche. 2. Per la valutazione di cui al comma 1 il CCS si avvale delle eventuali iniziative di Facoltà e/o di Ateneo, e può attivarne di proprie.

5 TITOLO III NORME FINALI Art. 11- Modifiche al Regolamento 1. Le modifiche al presente Regolamento sono proposte dal Presidente del CCS o da almeno un terzo dei membri del Consiglio e devono essere approvate con il voto favorevole della maggioranza assoluta dei presenti. Tali modifiche devono essere sottoposte all approvazione dei Consigli di Facoltà dei due atenei. 2. Con l entrata in vigore di eventuali modifiche ai RDA o ai Regolamenti di Facoltà o di altre nuove disposizioni in materia si procederà in ogni caso alla verifica e all'integrazione del presente Regolamento. 3. Il presente Regolamento si applica a tutti gli studenti immatricolati al Corso di studio ed ha validità sino all emanazione del successivo Regolamento. Nell anno di prima applicazione, il presente Regolamento riguarda esclusivamente gli immatricolati nell anno accademico di entrata in vigore. Eventuali problematiche interpretative o applicative derivanti dalla successione dei Regolamenti nel tempo saranno oggetto di specifico esame da parte del CCS.

6 ALLEGATO1 Ordinamento didattico del Corso di studio con gli obiettivi formativi qualificanti e specifici e il quadro generale delle attività formative, redatto secondo lo schema della banca dati ministeriale Obiettivi formativi qualificanti della classe: LM-21 Ingegneria biomedica I laureati nei corsi di laurea magistrale della classe devono: - conoscere approfonditamente gli aspetti teorico-scientifici della matematica e delle altre scienze di base ed essere capaci di utilizzare tale conoscenza per interpretare e descrivere i problemi dell'ingegneria complessi o che richiedono un approccio interdisciplinare; - conoscere approfonditamente gli aspetti teorico-scientifici dell'ingegneria, sia in generale sia in modo approfondito relativamente a quelli dell'ingegneria biomedica, nella quale sono capaci di identificare, formulare e risolvere, anche in modo innovativo, problemi complessi o che richiedono un approccio interdisciplinare; - essere capaci di ideare, pianificare, progettare e gestire sistemi, processi e servizi complessi e/o innovativi; - essere capaci di progettare e gestire esperimenti di elevata complessità; - essere dotati di conoscenze di contesto e di capacità trasversali; - avere conoscenze nel campo dell'organizzazione aziendale (cultura d'impresa) e dell'etica professionale; - essere in grado di utilizzare fluentemente, in forma scritta e orale, almeno una lingua dell'unione Europea oltre l'italiano, con riferimento anche ai lessici disciplinari. L'ammissione ai corsi di laurea magistrale della classe richiede il possesso di requisiti curriculari che prevedano, comunque, un'adeguata padronanza di metodi e contenuti scientifici generali nelle discipline scientifiche di base e nelle discipline dell'ingegneria, propedeutiche a quelle caratterizzanti previste nell'ordinamento della presente classe di laurea magistrale. I corsi di laurea magistrale della classe devono inoltre culminare in una importante attività di progettazione, che si concluda con un elaborato che dimostri la padronanza degli argomenti, la capacità di operare in modo autonomo e un buon livello di capacità di comunicazione. I principali sbocchi occupazionali previsti dai corsi di laurea magistrale della classe sono quelli dell'innovazione e dello sviluppo della produzione, della progettazione avanzata, della pianificazione e della programmazione, della gestione di sistemi complessi, sia nella libera professione sia nelle imprese manifatturiere o di servizi che nelle amministrazioni pubbliche. I laureati magistrali saranno in grado di interagire con i professionisti sanitari, nell'ambito delle rispettive competenze, nelle applicazioni diagnostiche e terapeutiche. I laureati magistrali potranno trovare occupazione presso: industrie del settore biomedico e farmaceutico produttrici e fornitrici di sistemi, apparecchiature e materiali per diagnosi, cura e riabilitazione; aziende ospedaliere pubbliche e private; società di servizi per la gestione di apparecchiature ed impianti medicali, di telemedicina; laboratori clinici specializzati. Gli atenei organizzano, in accordo con enti pubblici e privati, stages e tirocini. Obiettivi formativi specifici del corso e descrizione del percorso formativo L'obiettivo del corso di studio è quello di creare nello studente una solida formazione nelle metodologie e tecnologie dell'ingegneria applicate alle problematiche mediche e biologiche, con particolare riferimento alla capacità di descrivere analiticamente e analizzare sistemi e segnali di interesse medico-biologico, alle basi per lo studio dei biomateriali, dei dispositivi e della strumentazione per la diagnosi, la terapia, la sostituzione di organi e la riabilitazione e alla conoscenza dell'organizzazione delle strutture di gestione e di assistenza dei pazienti, dei sistemi informativi in esse utilizzati e dei relativi criteri etici. Infatti, la preparazione del laureato magistrale include, assieme agli aspetti professionali, la capacità di affrontare temi di particolare interesse per ricerca e innovazione tecnologica.

7 Il Corso di Laurea Magistrale in Ingegneria Clinica si pone quindi l'obiettivo di fornire agli studenti, già in possesso di una solida formazione di base nell'area dell'ingegneria dell'informazione, specifiche conoscenze negli ambiti multidisciplinari della professione dellingegnere clinico. Il laureato magistrale in Ingegneria Clinica dovrà essere in grado di progettare e realizzare servizi di Ingegneria Clinica, interni alla strutture ospedaliere e sanitarie o esterni in ambito di società di servizi del settore, nonché sistemi di tecnologie biomediche, anche distribuiti ed interconnessi sia su scala locale che geografica. Dovrà inoltre coordinare opportunamente il lavoro degli ingegneri clinici e di personale tecnico di un'unità di Ingegneria Clinica o di un Dipartimento di Tecnologie, allo scopo di effettuare la gestione, la valutazione, l'installazione, la manutenzione, l'adeguamento della strumentazione e delle attrezzature biomedicali ed info-telematiche clinico-assistenziali in uso nei servizi sociosanitari (sia all'interno dei presidi ospedalieri che nelle strutture distribuite di cura e assistenza domiciliare), di curare un loro impiego sicuro, appropriato ed economico, e di collaborare con gli operatori sanitari nell'utilizzo di metodologie ingegneristiche per la soluzione di problemi clinici e gestionali. Gli argomenti fondamentali che costituiscono oggetto di studio sono: le apparecchiature biomediche e la progettazione di strumentazione biomedica, l'informatica medica, l'elaborazione di immagini e segnali biologici, lorganizzazione e la gestione dei servizi di ingegneria clinica, la pianificazione, gli acquisti e la qualità nella sanità. Un momento formativo importante del curriculum del laureato magistrale in Ingegneria Clinica riguarderà infine l'attività di tesi, che potrà essere svolta presso laboratori di ricerca universitari, di enti pubblici e industriali e presso strutture di ingegneria clinica ospedaliere o di società di servizi. Risultati di apprendimento attesi, espressi tramite i Descrittori europei del titolo di studio (DM 16/03/2007, art. 3, comma 7) Conoscenza e capacità di comprensione (knowledge and understanding) Attraverso una calibrata progressione del percorso didattico, gli studenti verranno messi in condizione di valutare i differenti contesti applicativi delle aree disciplinari connotative del corso, dando rilievo particolare all'aspetto progettuale, da considerare in termini trasversali all'intero spettro formativo. Le verifiche di apprendimento sono volte a provare non la comprensione banale delle conoscenze acquisite ma l'effettiva comprensione delle materie e la capaciti di risoluzione di problemi specifici. Capacità di applicare conoscenza e comprensione (applying knowledge and understanding) La fase progettuale del processo formativo verrà impiegata per affrontare specifiche tematiche, da reputarsi emblematiche di situazioni professionalmente rilevanti. Il bagaglio culturale trasmesso agli studenti, li porrà in condizioni di sostenere con argomentazioni solide le posizioni assunte nei differenti contesti operativi. Autonomia di giudizio (making judgements) L'approccio seguito nei vari insegnamenti consentirà agli studenti di attuare un proprio specifico processo valutativo, tale da consentire l'assunzione di posizioni proprie e responsabili sulle problematiche affrontate. Le capacità di giudizio autonomo, maturate durante tutto l'arco degli studi nei singoli insegnamenti, trovano un momento di consolidamento e verifica nel corso della tesi, che consta di un progetto di ricerca di ampio respiro o in un tirocinio presso aziende. Sotto la guida di un tutor accademico, eventualmente affiancato da un tutor aziendale, lo studente affronta in modo approfondito un problema complesso, al fine di proporre possibili soluzioni, selezionare ed implementare il metodo più efficace per risolvere il problema dimostrando di aver acquisito una autonomia di scelta ed una capacità progettuale negli ambiti tecnologici più innovativi, con l'impiego degli strumenti più avanzati. Abilità comunicative (communication skills) Attenzione specifica verrà posta al momento comunicativo dei risultati conseguiti, con le modalità visivamente e formalmente più efficaci, sia nell'esposizione scritta che in quella orale. Le verifiche

8 dell'apprendimento comprendono colloqui orali in cui la capacità di espressione, corretta, chiara e sintetica costituiscono un elemento di giudizio primario. La prova finale, infine, offre allo studente un'ulteriore opportunità di approfondimento e di verifica delle capacità di analisi, elaborazione e comunicazione del lavoro svolto. Essa prevede infatti la discussione, innanzi ad una commissione, di un elaborato prodotto dallo studente su un'area tematica attraversata nel suo percorso di studi. Oggetto di valutazione in questo caso non sono solo i contenuti dell'elaborato, ma anche e soprattutto le capacità di sintesi, comunicazione ed esposizione del candidato, la giustificazione, anche dialettica, delle scelte effettuate. Capacità di apprendimento (learning skills) La progressione formativa predisposta e le forme di integrazione realizzate a livello orizzontale (tra corsi dello stesso anno) ed in una logica verticale (tra insegnamenti impartiti in anni differenti), consentirà di realizzare una maturità complessiva e una capacità di apprendimento che gli consenta di affrontare in modo efficace le mutevoli problematiche lavorative connesse con l'innovazione tecnologica, essenziale nel campo dellingegneria Clinica. Conoscenze richieste per l'accesso (DM 270/04, art 6, comma 1 e 2) Le conoscenze necessarie per l'accesso al corso sono quelle fornite dagli insegnamenti del corso di laurea triennale in Ingegneria dell'informazione tenuto presso la Facoltà di Ingegneria delle Università degli Studi di Trieste o di Padova. Per laureati provenienti da altre Sedi o con titolo di laurea diverso, il possesso dei requisiti di accesso e gli eventuali crediti formativi aggiuntivi da acquisire prima dell'iscrizione saranno valutati da apposita commissione del corso di laurea, in riferimento alle eventuali carenze riscontrate rispetto ai corsi di laurea precedentemente menzionati. Caratteristiche della prova finale (DM 270/04, art 11, comma 3-d) Il corso di laurea magistrale in Ingegneria Clinica si concluderà con la discussione di una tesi, che potrà avere carattere originale e/o sperimentale eventualmente svolta presso aziende, enti di ricerca o strutture pubbliche. Il laureando dovrà dimostrare padronanza dei temi trattati, capacità di operare in modo autonomo, attitudine alla sintesi e capacità di comunicazione. Sbocchi occupazionali e professionali previsti per i laureati (Decreti sulle Classi, Art. 3, comma 7) Il laureato magistrale troverà sbocchi occupazionali nelle industrie del settore biomedico, farmaceutico, produttrici e fornitrici di sistemi, apparecchiature e materiali per diagnosi, cura e riabilitazione che investono nella ricerca di base e applicata, nell'innovazione e sviluppo di prodotti biomedicali, nella progettazione avanzata, nella pianificazione e nella gestione di sistemi complessi. Inoltre, la figura professionale che scaturisce da uno studio molto approfondito della strumentazione (sistemi per la rilevazione ed elaborazione di potenziali bioelettrici, di bioimmagini morfologiche e funzionali, sistemi terapeutici ecc.) si inserisce facilmente in aziende ospedaliere pubbliche e private, in particolare nei servizi di ingegneria clinica, nelle società di servizi per la gestione di apparecchiature ed impianti medicali e di telemedicina, nei laboratori specializzati e nella libera professione. La laurea magistrale costituisce inoltre il titolo di studio necessario per l'accesso al dottorato di ricerca, sia in ambito nazionale che internazionale. Il corso prepara alla professione di Ingegneri biomedici e bioingegneri - ( )

9 Attività formative caratterizzanti Ambito disciplinare Settore CFU Ingegneria biomedica ING-IND/34 Bioingegneria industriale ING-INF/06 Bioingegneria elettronica e informatica Totale crediti riservati alle attività caratterizzanti (da DM min 45) Attività formative affini ed integrative settore CFU BIO/09 Fisiologia BIO/10 Biochimica BIO/17 Istologia MED/07 Microbiologia e microbiologia clinica MED/44 Medicina del lavoro INF/01 Informatica ICAR/01 Idraulica ICAR/14 Composizione Architettonica e urbana ING-IND/10 Fisica tecnica ING-IND/13 Meccanica applicata alle macchine ING-IND/31 Elettrotecnica ING-IND/35 Ingegneria economico-gestionale ING-INF/01 Elettronica ING-INF/02 Campi elettromagnetici ING-INF/03 Telecomunicazioni ING-INF/04 Automatica ING-INF/05 Sistemi di elaborazione delle informazioni ING-INF/07 Misure elettriche ed elettroniche MAT/09 Ricerca operativa Totale crediti riservati alle attività affini e integrative (da DM min 12) Altre attività formative (D.M. 270 art.10 5) ambito disciplinare CFU A scelta dello studente (art.10, comma 5, lettera a) 9-15 Per la prova finale (art.10, comma 5, lettera c) Ulteriori conoscenze linguistiche - Abilità informatiche e telematiche - Ulteriori attività formative Tirocini formativi e di orientamento - (art.10, comma 5, lettera d) Altre conoscenze utili per l'inserimento nel - mondo del lavoro Minimo di crediti riservati dall'ateneo alle attività art.10, comma 5 lett. d 6 Per stages e tirocini presso imprese, enti pubblici o privati, ordini professionali - Totale crediti riservati alle altre attività formative CFU totali per il conseguimento del titolo (range ) 120

10 ALLEGATO 2 Il Corso di laurea magistrale in Ingegneria Clinica è organizzato in un unico curriculum. I corsi del I anno verranno tenuti da docenti dell'università di Padova mentre quelli del secondo anno saranno tenuti da docenti dell'università di Trieste; il corso a scelta potrà essere selezionato tra i corsi erogati da una delle due Università. PIANO DI STUDIO (a regime) DELLA MAGISTRALE INTERATENEO TS-PD IN INGEGNERIA CLINICA ANNO DENOMINAZIONE CORSO CFU SSD TIPOLOGIA ESAMI BIOLOGIA E FISIOLOGIA 6 BIO/09 AFFINE 1 BIOMATERIALI E TESSUTI BIOLOGICI 9 ING-IND/34 CARATT. 1 MECCANICA PER BIOINGEGNERIA 9 ING-IND/13 AFFINE 1 I ELABORAZIONE DI SEGNALI BIOLOGICI 9 ING-INF/06 CARATT. 1 INFORMATICA MEDICA 9 ING-INF/06 CARATT. 1 A SCELTA 9 1 TOTALE I ANNO 51 COMPLEMENTI DI STRUMENTAZIONE BIOMEDICA 12 ING-INF/06 CARATT. 1 GESTIONE DEL RISCHIO IN AMBIENTE OSPEDALIERO 9 VALUTAZIONE E ACQUISIZIONE DELLE TECNOLOGIE SANITARIE ING-INF/06- MED/44 5 CARATT + 4 AFFINE 6 ING-INF/06 CARATT. 1 SISTEMI INFORMATIVI SANITARI 9 ING-INF/06 CARATT. 1 1 II SISTEMI E SOLUZIONI E-HEALTH 6 ING-INF/06 CARATT. 1 SISTEMI SANITARI E SERVIZI DI INGEGNERIA CLINICA ALTRO-TIROCINIO 6 9 ING-IND/35 AFFINE 1 PROVA FINALE 12 TOTALE II ANNO 69 TOTALE COMPLESSIVO

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