Esercizi Spirituali in Città Dio Padre Misericordioso "Commosso gli corse incontro (Lc. 15,21) Riflessione di S.E. Mons. Angelo De Donatis SOLIDARIETÀ

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1 Dal Vangelo di Giovanni (8, 1-11) 1 Gesù si avviò verso il monte degli Ulivi. 2 Ma al mattino si recò di nuovo nel tempio e tutto il popolo andava da lui. Ed egli sedette e si mise a insegnare loro. 3 Allora gli scribi e i farisei gli condussero una donna sorpresa in adulterio, la posero in mezzo e 4 gli dissero: «Maestro, questa donna è stata sorpresa in flagrante adulterio. 5 Ora Mosè, nella Legge, ci ha comandato di lapidare donne come questa. Tu che ne dici?». 6 Dicevano questo per metterlo alla prova e per avere motivo di accusarlo. Ma Gesù si chinò e si mise a scrivere col dito per terra. 7 Tuttavia, poiché insistevano nell interrogarlo, si alzò e disse loro: «Chi di voi è senza peccato, getti per primo la pietra contro di lei». 8 E, chinatosi di nuovo, scriveva per terra. 9 Quelli, udito ciò, se ne andarono uno per uno, cominciando dai più anziani. Lo lasciarono solo, e la donna era là in mezzo. 10 Allora Gesù si alzò e le disse: «Donna, dove sono? Nessuno ti ha condannata?». 11 Ed ella rispose: «Nessuno, Signore». E Gesù disse: «Neanch io ti condanno; va e d ora in poi non peccare più». Dal Vangelo di Marco (14,3-9) 3 Gesù si trovava a Betània nella casa di Simone il lebbroso. Mentre stava a mensa, giunse una donna con un vasetto di alabastro, pieno di olio profumato di nardo genuino di gran valore; ruppe il vasetto di alabastro e versò l'unguento sul suo capo. 4 Ci furono alcuni che si sdegnarono fra di loro: «Perché tutto questo spreco di olio profumato? 5 Si poteva benissimo vendere quest'olio a più di trecento denari e darli ai poveri!». Ed erano infuriati contro di lei. 6 Allora Gesù disse: «Lasciatela stare; perché le date fastidio? Ella ha compiuto verso di me un'opera buona; 7 i poveri infatti li avete sempre con voi e potete beneficarli quando volete, me invece non mi avete sempre. 8 Essa ha fatto ciò ch'era in suo potere, ungendo in anticipo il mio corpo per la sepoltura. 9 In verità vi dico che dovunque, in tutto il mondo, sarà annunziato il vangelo, si racconterà pure in suo ricordo ciò che ella ha fatto». Sabato 27 febbraio 2016 Pagina 1

2 Generalmente il punto culminante di un corso di esercizi è sempre la celebrazione del sacramento della riconciliazione e anche se il nostro corso è molto breve, vorrei raggiungere un obiettivo questa sera: preparare un incontro con il Signore nella riconciliazione e prepararlo proprio con questi testi di Giovanni e di Marco che abbiamo ascoltato. Questo brano di Giovanni ha avuto una grande difficoltà ad essere accettato, si rischiava di non averlo perché era stato rifiutato, cioè non volevano che entrasse nel canone del Vangelo. È un brano bellissimo entrato di striscio e gli studiosi dicono che probabilmente questo brano non è di Giovanni ma di Luca ed è perché è stato messo nel vangelo di Giovanni perché è l'ultimo ad essere stato scritto e allora in qualche maniera è riuscito ad entrare ed è il brano dell'adultera. Negli antichi manoscritti non c'è anche se la prima citazione risale al XIII secolo. Perché questa difficoltà non tanto per una difficoltà intellettuale, non ci interessa stasera, ma non riusciva ad essere collocato. Gesù si recò verso il monte degli Ulivi ma all'alba si recò di nuovo al tempio e tutti si recavano da lui e gli scrivi gli condussero questa donna colta in adulterio. Allora la difficoltà ad essere accettato è perché c'è questo perdono "nessuno ti ha condannata?" Nessuno Signore. E Gesù disse allora neanche io va e d'ora in poi non peccare più. Questa è la difficoltà: neanche io ti condanno! Gesù ancora mostra il volto del Padre, ma un volto del Padre che si fa fatica ad accettare. È una cosa strana ma è così. Pensiamo questa donna colta in flagrante adulterio. Prima di tutto non dimentichiamo una donna contava pochissimo addirittura venivano prima i cammelli. Poi in adulterio in offesa al maschio, presa sul fatto, contro la prescrizione di Mosè, non c'era bisogno di nessun processo. L'unica cosa che si poteva fare era lapidarla subito e Gesù annulla tutto questo. Fa in modo che nessuno lo faccia e neanche lui lo compie. Va e non peccare più. È una bomba questo motivo questo perdono così sconfinato, si fa fatica ad accettare addirittura perdono prima del pentimento. Non c'è nessuna indicazione del pentimento non c'è traccia e prima della promessa di non peccare più. È importante ricordare queste realtà: è il perdono che rende capace di cambiare la vita. E quando scopro che sono amato e perdonato cambio radicalmente. L'iniziativa è Dio è il Padre che perdona e nella nostra vita succede il cambiamento. Gesù ci dice che il perdono ci precede. Il perdono è a nostra disposizione. Gesù è venuto a dirci che il Padre non ha mai cessato di amare ed è bello il commento di S. Agostino a questo brano di Giovanni quando scrive che in tutto quel caos di leggi, lapidazioni, giudizi Gesù arriva e cambia tutto dice S.Agostino lì rimangono solo in due: lei la misera lui la misericordia. È una scena che deve entrare nel cuore ed è questo brano oggetto di tante riflessioni da parte di Papa Francesco. Se avete letto l'ultimo libro "Il nome di Dio è misericordia" libro che vi consiglio perché qui c'è il succo di quello che sta cercando di comunicarci Papa Francesco. È un'intervista molto bella fatta da Andrea Tornielli e nella prima parte il giornalista racconta che Papa Francesco nell'omelia del 17 marzo 2013 celebrava la sua prima messa nella chiesa di S. Anna con il popolo dopo la sua elezione a Vescovo di Roma avvenuta la sera del mercoledì precedente. Dice il giornalista io ero lì con amici e il Papa parlando a braccio tenne la sua omelia sottolineando queste parole: "il messaggio di Gesù è la misericordia". Per me lo dico umilmente è il messaggio più forte del Signore e commentò proprio questo brano che abbiamo ascoltato stasera dicendo che la donna, che gli scribi e i farisei stavano per lapidare, viene salvata da Gesù. Gesù aveva chiesto a chi era senza peccato di scagliare la prima pietra e se ne erano andati tutti. Neanche io ti condanno va e d'ora in poi non peccare più e qui Papa Francesco riferendosi agli scribi e ai farisei che avevano trascinato la donna davanti a Gesù dice anche a noi a volte piace bastonare gli altri, anche a noi a volte piace condannare gli altri. Il primo e unico passo da fare verso la misericordia è riconoscersi bisognosi della misericordia. Gesù è venuto per noi quando noi riconosciamo che siamo peccatori. A volte siamo come quei farisei che si sentono giusti e non conosciamo il cuore del Signore e non abbiamo la possibilità di sentire la sua misericordia. Sabato 27 febbraio 2016 Pagina 2

3 Chi è abituato a giudicare gli altri dall'alto, chi è solito considerarsi buono in regola non avvertirà mai il bisogno di essere abbracciato e perdonato e c'è invece chi lo avverte ma è talmente grande il male che ha commesso che non pensa di poter sperimentare questo perdono. Raccontava di un dialogo con un uomo che gli diceva "oh padre se lei conoscesse la mia vita non mi parlerebbe così ne ho fatte di grosse. Questa era stata la risposta: meglio! Vai da Gesù a lui piace se racconti queste cose. Lui si dimentica ha una capacità speciale di dimenticarsi, ti bacia, ti abbraccia e ti dice neanche io ti condanno va e d'ora in poi non peccare più. Ecco allora non stanchiamoci di chiedere perdono perché lui mai si stanca di perdonare. Non stanchiamoci mai di chiedere perdono. Ecco da qui pensiamo a cosa si è sviluppato come annuncio in questi tre anni da parte di Papa Francesco. Papa Francesco è ritornato un'altra volta sul vangelo di questa sera e dice che questi che portano la donna, l'unico obiettivo è che vogliono tendere una trappola a Gesù a loro non importava niente della donna, anzi forse alcuni di loro stessi erano adulteri ed ecco allora che Gesù il quale voleva rimanere solo con la donna e parlare al suo cuore risponde: chi di voi è senza peccato getti la pietra per primo contro di lei e il popolo se ne va lentamente dopo aver sentito quelle parole e Gesù come dice S. Agostino rimane solo con la donna lì in mezzo. Vi ricordate quest'altra interpretazione: Gesù scriveva con il dito per terra e alcuni esegeti dicono che Gesù scriveva i peccati di questi scribi e farisei, ma forse è l'immaginazione. Poi si alzò guardò la donna piena di vergogna e disse "dove sono? Nessuno ti ha condannata? Siamo soli tu ed io? E tu davanti a Dio senza accuse senza chiacchiere. Tu ed io. La donna dice Papa Francesco non si proclamò vittima di una falsa accusa, non si difende dicendo io non commesso alcun peccato e a Gesù risponde nessuno mi ha condannata e Gesù le dice neanche io ti condanno va e non peccare più. Ma dice Papa Francesco Gesù perdona ma qui c'è qualcosa di più del perdono perché Gesù va oltre la legge, la legge sanciva che poteva essere punita oltretutto Gesù poteva gettare per primo la pietra ma Cristo va oltre non le dice che non è peccato l'adulterio ma non la condanna. Questo è il mistero della misericordia di Gesù. Gesù per fare misericordia va oltre la legge che comandava la lapidazione tanto che dice alla donna di andare in pace. Vedete come facciamo fatica a capire la misericordia, tanta gente sta facendo fatica a capire la misericordia, perché la misericordia non cancella il peccato, perché a cancellare i peccati è il perdono di Dio, ma la misericordia è il modo è lo stile con cui Dio perdona, perché Gesù poteva dire io ti perdono vai come ha detto al paralitico i tuoi peccati sono perdonati nel caso dell'adultera Gesù va oltre e dice alla donna di non peccare più e qui si vede il volto misericordioso di Gesù difende il peccatore da una condanna giusta. E questo vale anche per noi. Quanti meriterebbero una condanna e sarebbe anche giusta, ma lui perdona e come? Con la misericordia che ripeto non cancella il peccato, ma perdona. Ecco lo stile di Dio quanta fatica a convertirci, ecco perché la fatica del brano dell'adultera ad entrare nei vangeli ed essere accettato. Le indicazioni di questo brano sono sufficienti a prepararci al sacramento della penitenza pasquale. Invece l'altro brano di Marco la cosa che mi sento di dirvi Gesù si trova a Betania. Sappiamo benissimo cosa rappresenta Betania. Perché Betania richiama l'amicizia, Betania richiama l'accoglienza, Betania è un luogo privilegiato è il luogo che tutti vorremmo avere perché è il luogo dove ci si sente a casa dove uno può poggiare tranquillamente la testa su una spalla che lo accoglie. Betania è tutto questo è il simbolo dell' amicizia. Gesù a Betania aveva i suoi amici Marta, Maria, Lazzaro e qui si trova in questa casa di Simone il lebbroso. Qualcuno dice che aveva avuto la lebbra ma era stato guarito da Gesù e adesso lui guarito, risanato accoglie con gratitudine la presenza di Gesù. Lui aveva vissuto sulla sua pelle l'intervento di Dio e adesso ospitava Gesù con tanta gratitudine. Però un'ombra: il fatto che a Betania luogo dell'amicizia ci sia uno che era stato lebbroso è un richiamo che ci fa pensare che nel mondo non c'è niente di bello che non contenga anche un po di male. Non dobbiamo essere ingenui su questo anche la cosa più bella, la realtà più bella contiene in sé un po di male. Un altro esempio è nell'ultima cena: cosa c'è di più intenso a livello di Sabato 27 febbraio 2016 Pagina 3

4 amore di quel momento in cui Gesù dona totalmente se stesso eppure in quel cenacolo il male è presente. Sono cose che a volte dimentichiamo anche quando stiamo vivendo momenti molto belli della nostra vita, molto intensi, dobbiamo avere la consapevolezza che il male è presente non è assente, anche nel momento più carico di amore e qui Gesù sta a mensa. Stare a mensa è un atto di grande significato di vicinanza l'uno all'altro significa conoscere l'altro perché ci sto mangiando insieme e Gesù entra e pranza in una casa dove c'è anche la presenza del male. Cristo entra anche dove c'è la presenza del male. Non aspetta di accettare l'invito quando l'uomo è diventato santo lui entra in quella realtà e ad un certo punto entra questa donna, di cui non si conosce il nome, con un vasetto pieno di olio profumato, un vasetto di alabastro pieno di nardo genuino e lo versa tutto sul suo capo: chissà cosa ha fatto Cristo per questa donna. Non lo sappiamo però c'è un amore immenso da parte di questa donna verso di lui. Un amore sconfinato ed era così forte che lei non riesce a trattenerlo quindi quello che ha di più prezioso l'ha portato tutto in quell'olio profumato. Quell'olio profumato c'è la donazione di tutta se stessa. Lì c'è tutta se stessa ed è bello pensare a questa offerta totale e fa un gesto incomprensibile unge Cristo sul capo ed è un'unzione solenne sul capo, sacerdotale, profetica, che si può capire solo con il travasare del cuore verso Cristo c'è tutto qui: questo gesto non si può capire al di fuori di una logica del cuore. Come non si poteva capire la prima sera quella cena così eccessiva fatta dal Padre per quel figlio che torna a casa. Allora anche qui c'è un eccesso è una scena meravigliosa perché in questo movimento dell'amore che arriva ad una forza così immensa, da rompere addirittura il cuore indurito dal peccato e dall'egoismo. Cioè quando il cuore si sente così amato, anche se nel peccato non ce la fa più, si spezza, si rompe esce si può dire tutta l'essenza dell'amore e qui un prete mi diceva mentre commentavo questo vangelo in quel vasetto che si rompe c'è la contrizione vera per non aver amato il Signore. Quando si arriva a piangere di gioia, quando ti senti amato nonostante il tuo peccato lì stai rinascendo di nuovo è come se quella scorza che si era creata si rompe. Così nel vasetto rotto si può vedere un cuore che si rompe da cui fuoriesce il prezioso dono dell'amore è la "contritio cordis" perché nella contrizione, noi lo sappiamo bene, la cosa più importante è il dispiacere, il dolore ma non perché abbiamo rovinato la nostra immagine ma perché abbiamo rovinato la relazione con il Signore. La relazione d'amore. Sempre in questo libro del Papa nell'introduzione viene citato un racconto tratto dal libro "Ogni uomo un sogno" di Bruce Marshall. La storia è quella di Gaston, un prete francese ed è un libro sull'amore, la gente, la politica e il trascorrere del tempo. Ma sopratutto è un libro su Dio e su quanto possa essere bello servirlo. L'abate Gaston doveva confessare un giovane soldato tedesco che i partigiani francesi stavano per giustiziare a morte. Il soldato confessa la sua passione per le donne e le molteplici avventure amorose vissute. L'abate gli spiega che deve pentirsi per ottenere il perdono e l'assoluzione. Lui il soldato, risponde "come faccio a pentirmi era una cosa che mi piaceva. Se ne avessi l'occasione lo farei anche adesso. Come faccio a pentirmi? Allora l'abate che vuole assolvere quel penitente segnato da un destino e ormai in punto di morte ha un lampo di genio e gli chiede: "ma a te ti rincresce che non ti rincresca? E il giovane spontaneamente risponde: "sì mi rincresce che non mi rincresca" Bellissimo! Mi disciace di non essere pentito. "Mi dispiace" è quel piccolo spiraglio che permette al prete misericordioso di dare l'assoluzione. Quanto è importante parlare di questo dispiacere non perché ho fatto qualcosa che ha rovinato la mia immagine, ma ha rovinato la relazione con Dio. Ho sempre raccontato un episodio che mi è stato consegnato e che spiega cosa sia la contritio cordis il cuore che si spezza: un uomo aveva sposato una donna e dopo un po di tempo nel matrimonio si rivela tuttl'altro da come si era presentato. Un uomo che comincia ad ubriacarsi che maltratta la moglie, la picchia quando torna a casa fino a quando non se ene va totalmente via. Abbandona la moglie per un'altra donna. Passano molti anni e lei lo ritrova per strada che è diventato un barbone. Lo riconosce, se lo riporta a casa, lo lava, lo sistema come se niente fosse accaduto in quegli anni e continua a servirlo ed amarlo e lui, raccontava questo padre, quando è libero dal lavoro si ferma in cucina e gli piace guardare sua moglie e mentre la guarda piange. Sabato 27 febbraio 2016 Pagina 4

5 Questa è la contrizione del cuore: sentirsi amato anche quando non te lo meriti e quell'amore che scioglie la durezza che hai nel cuore che scioglie il peccato. Ecco cosa c'è in quel vasetto di alabastro che viene rotto c'è la contrizione del cuore. Un'altra cosa, e questo è il motivo per aver unito questi due brani, non sappiamo chi è questa donna: potrebbe essere la prostituta di cui si parla nel vangelo di Luca capitolo 7. Allora se le cose le uniamo in questo modo, la donna davanti a Cristo aveva vissuto una situazione di vita di prostituzione, magari era stanca di questa vita, svuotata e acquista quell'olio con una cifra enorme di 300 denari che equivaleva al salario di un anno di lavoro di una persona. Non era cosa da poco e quindi avrà acquistato con i ricavi dalla prostituzione per comprare quell'olio, usa tutto quello che possiede per vivere questo gesto d'amore che la unisce a Cristo. Vive quel momento non prostituendosi ma perché ama veramente e quindi trasforma la sua prostituzione avendo con i soldi comprato il nardo, il profumo, e offre quello che poteva offrire, ma in quel momento quella prostituzione viene trasformata è un'altra cosa è una donazione totale è un'offerta totale. Questo ci dice che noi siamo invitati ad andare da Gesù così come siamo con quello che abbiamo. Lei è andata con quella situazione.. Pietro è andato con la sua capacità di lavoro di pescatore, di impulsività, altri santi sono andati con la mania di grandezza. Cosa succede quando vado da Gesù in questa maniera che lui accoglie recupera e trasforma. Spunti per preparare il nostro incontro con il Signore. Ripeto di rileggere i testi con lo stesso metodo delle sere precedenti, vedere quale parola mi riscalda il cuore, quale parola è piena di luce in questo momento perché la Parola è un dono prezioso che il Signore mi sta facendo in questo momento. Preghiera che si prolungherà nei prossimi giorni perché ognuno possa andare dal Signore come è con quello che ha e farsi abbracciare dalla sua misericordia che rinnova e trasforma tutta la nostra esistenza. Sabato 27 febbraio 2016 Pagina 5