RIFUGIATI E PROFUGHI NEL 1979

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1 Febbraio Rifugiati RIFUGIATI E PROFUGHI NEL 1979 di GIUSEPPE BRUNETTA Il fenomeno dei «rifugiati» e dei <<», fenomeno dalle vaste e drammatiche proporzioni nel mondo odierno, lleva complessi problemi politici, giuridici, unumi, ecc. Prescindendo dall'esame di tali problemi (l), ci limitiamo qui a fornire i dati completi.mi rifugiati e i profttghi, rilevati nella seconda metà del 1979 dalla Commissione stcltunitense per i rifugiati (organismo ufficiale del Senato degli ), una delle fonti principali n cui l'onu attinge per questo tipo di dati; segnaliamo peraltro, in alcuni casi, dati più aggiornati secondo stime sia dell'onu sia di altre fonti attendibili. 1. Non vi no definizioni universalmente accettate delle categorie di «rifugiato» e di «profugo». Una descrizione adeguata di esse, che tiene conto dei due elementi essenziali del fenomeno, quello «geografico» e quello «motivazionale», è la seguente: - l ) «rifugiato,, è chi è stato costretto a lasciare il proprio Paese e a trasferirsi in un altro; <<profugo" («displaced pern " «déplacé ") è chi, pur rimanendo nel proprio Paese, è stato costretto a lasciare la propria residenza abituale e a trasferirsi in un'altra zona; - 2) sia i rifugiati che i posno essere tali o per motivi «politici, (politici in sen stretto, ideologici, etnici o razziali, religiosi, ecc.), o per motivi «economici» (situazioni di miseria provocate o da calamità naturali, quali siccità, carestie, terremoti, ecc., o da eventi bellici, quali invasioni da parte di eserciti stranieri, guerre civili, guerriglia rivoluzionaria, ecc.). Ovviamente, in molti casi, questi due tipi di motivi si intersecano o si mmano, rendendo ancora più drammatica la situazione delle perne coinvolte nell'edo. Si calcolano in 250 milioni le perne che, dal 1900 ad oggi, hanno fatto parte di queste due categorie. Qui ci limitiamo a misurare l'entità del fenomeno quale risultava nel 1979, fornendo i dati relativi sia al ' ' l ' (l) SI vedano, ad es., per un approccio a tali problemi: J. JoBLIN, La coscienza cristiana dt fronte at problemt del profught, In «La Civiltà Cattolica,,, 3 gennaio 1981, pp ; Il pianeta : una piaga del Terzo Mondo, dossier pubblicato In «Politica Internazionale», mensile dell'ipalmo (Istituto per le relazioni tra l'italia e l Paesi dell'africa, America Latina e Medio Oriente), n. 11, novembre 1980, pp

2 numero delle perne coinvolte, sia ai Paesi di «partenza» e di «arrivo» di tali perne (2). Per una l ettura più agevole dei dati riportati n elle tabelle si ten ga presente quanto segue: - l ) i nomi dei Paesi di «partenza» figurano in maiuscolo nero; accanto ai totali in cifre aslute è riportata, in molti casi, anche la percentuale, rispetto alla popolazione totale quale risulta dal censimento o dalla stima più recenti ; - 2) i nomi dei Paesi di «arrivo» figurano in minuscolo chiaro, con accanto il numero di perne che ciascuno di essi ha accolto; la dizione significa ch e il Paese di «arrivo» coincide con il Paese di «partenza», ossia che il trasferimento (secondo la definizione di «profu go» più pra indicata) è avvenuto da una zona all'altra dello stes Paese. 2. In totale, il fenomeno complessivo dei rifugiati e dei interessava nel 1979 circa 16 milioni di perne. L'andamento del fenomeno, nel quindicennio , è stato all 'incirca il seguente: 8 milioni nel 1964; 16 milioni nel 1967; 17,5 m ilioni nel 1970; 11 milioni nel 1976; 16 milioni nel 1979; nell'aprile 1980, secondo stime prudenziali dell'onu, la cifra sarebbe ridiscesa a 11,6 milioni (3 ). Da questi dati appare quanto sia d ifficile stabilire l'entità quantitativa del fenomeno, e prattutto quanto es vari, di anno in anno,,a seconda del variare delle cause «politiche» ed "economiche» che lo determinano. Secondo dati più aggiornati, forniti da fonti varie, il fenomeno nel 1980, pur riducendosi complessivamente, ha subito notevoli variazioni in diverse zone. Se es è stato stanzialmente riasrbito ad es. nello Zimbabwe (ex Rhodesia), in seguito all'indipendenza da es conseguita il 18 aprile 1980, è invece cresciuto nel Ciad e nell'afghanistan, per l'aggravarsi in entrambi i Paesi della situazione politico militare, e in vari Paesi dell'america Latina. Per questi ultimi vengono forniti i dati seguenti (tra parent esi indichiamo i dati contenuti nelle nostre tabelle): Argentina ( ), Brasile.000 (750), Cile.000 (75.650), Paraguay (n essun dato), Uruguay (nessun dato) (4). 3. Per quanto concerne i Paesi di «partenza " una sintesi per con tinenti (sempre secondo i dati del 1979) mostra, in ordine decrescente, la seguente distribuzione del fenomeno: rifugia ti e {2) Citiamo questi dati da «Promotio Justitlae,,, n. 19, ottobre 1960, pp. 136 s., che Il riporta dal 1980 Worlà Rejugee Survey, pubblicato a cura della già citata Commissione statunitense per 1 rifugiati. Dato Il carattere che tale Commissione riveste, quale tonte privilegiata di Informazione per l'onu, s1 pub senz'altro rlte nere che l dati forniti da tale Commissione coincidano stanzialmente con quelli forniti dall'ono stessa, e più precisamente dali'ecosoc {Consiglio Economico e Sociale), che costituisce uno degli organi fondamentali dell'ono, e da due agenzie specializzate dell'onu: l'unhcr {Alto Commissariato delle Nazlon1 Unite per l Rltuglatl), rto Il 14 dicembre 1950 con Il compito di fornire protezione Interna zlonale al rifugiati e di cercare per essi luzioni permanenti; l'unrwa {Ufflclo di assistenza e lavoro delle Nazioni Unite per l rifugiati della Palestina In Medio Oriente), creato nel {3) Cfr. Il pianeta : una piaga del Terzo Mondo, clt., p. 51. (4) Cfr. tbid., p

3 Febbraio Rifugiati 2 in Asia (esclu il Medio Oriente), in Africa, in Medio Oriente, in America Latina, in Europa. Come si può constatare, sui Paesi del Terzo Mondo grava la quasi totalità di questo dramma umano, tanto più disastro in quanto (come apparirà dai dati relativi ai Paesi di «arrivo ") la maggioranza dei rifugiati e prattutto dei viene asrbita dagli stessi Paesi del Terzo Mondo, già colpiti dalle piaghe della fame, della d enutr izione, della diccupazione, delle malattie, della elevatissima mortalità infantile, ecc 4. Per quanto riguarda i Paesi di «arrivo " secondo i dati dell'onu " l'africa accoglie più della metà dei rifugiati che produce ( su un totale d i 4 milioni). In Asia il lo Pakistan ospita circa un milione di rifugiati afghani, m entre i Paesi dell'asean accolgono pro fughi del Vietnam, Cambogia, Laos. L'Occidente partecipa a questo sforzo, ma non sempre con la dovuta lidarietà e con notevoli squilibri fra un Paese e l'altro: America del Nord , di cui gran parte negli (4 in ); Europa occidentale (di cui: Gran Bretagna.000, Francia , RFT ,, Svezia e Austria ciascuna); Aus tralia e Nuova Zelanda , (5). Completamente assente è la lidarietà dei Paesi del blocco vietico. Quanto all'italia, «ospita un numero limitato di rifugiati riconosciuti come tali 0), ma un grande numero di rifugiati "de facto", e perché è un Paese di primo asilo, e quindi di transito e non di stanziamento, e prattutto perché alle generose affermazioni di principio della Costituzione che assegna al rifugiato diritti equiparati a quelli del cittadino non sempre fa riscontro nella legislazione ordinaria e nella pratica un'analoga generosità» (6). RIFUGIATI E PROFUGHI NEL MONDO NEL 1979 ANGOLA Botswana Namibia Zaire Zambia BURUNDI Ruanda Tanzania Zaire AFRICA ,5% GUINEA EQUAT Camerun Gabon 14 Spagna ,6% ETIOPIA Gibuti Kcnya Somalia Sudan Profughi CIAD Camerun, Niger, Sudan LESOTHO Botswana ,2% ,0% ISO (5) Jbld., p. 52. (6) Jbld

4 NAMIBIA 36. 4,0% TANZANIA ,2% Angola Profughi Botswana Zambia UGANDA ,8% REPUBBLICA SUDAFRICANA Kenya Angola Sudan Botswana Le t ho Zaire Swaziland Tanzania ZAIRE ,2% Zambia ISO Angola RUANDA ,6% Suda n Uganda Burundi Tanzania ZIMBABWE ,4% Uganda Botswana Zaire 2 Kenya SAHARA occ ,9% Mozambico.000 Zambia Algeria Profughi SUDAN 1 AFRICA TOTALE Etiopia 1 ASIA AFGHANISTAN Iran Pakistan ,3% CINA Hong Kong, Macao, FILIPPINE Malaysia INDOCINA (Camb., Laas, Viet.) Australia Austria Belgio Brasile Cina Danimarca Filippine Francia Germania fed. Giappone Hong Kong, Macao Indonesia Israele Italia Malaysia Norvegia Olanda Singapore, Corea, Taiwan Svezia Thailandia Viet Nam Cambogia: Laas: prof,tghi INDONESIA Australia Papua, Nuova Guinea PAKISTAN Bangladesh TIBET Europa Occ., Giappone India, Nepal, Bhutan ASIA TOTALE

5 Febbraio 1981 CIPRO IRAQ Austria Iran LIBANO MEDIO ,9% ,7% ORIENTE PALESTINA Gaza Giordania Libano Siria West Bank YEMEN R.D.P. O m an Yemen ,3% MEDIO OR. TOT Rifugiati ,0% EUROPA BULGARIA ,7% ROMANIA Turchia Germania fed. 700 CECOSLOVACCHIA UNGHERIA Austria Austria Germania fed Germania fed. Italia Italia Europa Occidentale 700 Europa Occ. GERMANIA ORIENT. 12. URSS Germania fed. 12. Australia JUGOSLAVIA Germania fed. Germania fed. Israele POLONIA ,1% Austria 1. EUROPA ORIENT. Germania fed. 37. Grecia Italia EUROPA TOTALE Europa Occ ,1% ,2% AMERICA LATINA ARGENTINA ,9% Messico Austria Nuova Zelanda Brasile Olanda 500 Spagna Colombia Svezia Ecuador 400 Francia Israele 300 Italia.000 Venezuela

6 BRASILE Francia Olanda Svezia CILE Algeria Argentina Australia Austria Belgio Bolivia Colombia Cuba Danimarca Finlandia Francia Germania fed. Germania Orientale Honduras Italia Messico Norvegia Olanda Panama Perù Romania Spagna 750 ISO 4SO ,3% SO SO 4SO ISO SOO 4SO 8SO 900 3SO SO Ungheria URSS Venezuela CUBA Spagna Venezuela EL SALVADOR HAITI Bahamas Rep. Dominicana NICARAGUA El Salvador Honduras Panama PAESI NON SPECIF. Argentina Ecuador s ,1% 66S.OSO ,8% ,7% 2S.OOO SO 5. s.ooo AMERICA LATINA TOT TOTALI CONTINENTALI Africa America Latina Asia Europa Medio Oriente TOTALE MONDIALE S SOO 229.7SO