ZLATA FILIPOVIĆ DIARIO DI ZLATA

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2 ZLATA FILIPOVIĆ DIARIO DI ZLATA Una bambina racconta Sarajevo sotto le bombe saggi

3 Proprietà letteraria riservata 2014 RCS Libri S.p.A., Milano ISBN Prima edizione Rizzoli 2014 Prima edizione BUR Saggi marzo 2016 Seguici su: Facebook: / Rizzoli Libri

4 Diario di Zlata

5 PREFAZIONE All inizio di ottobre, mi telefona una giornalista del «Figaro Magazine». Si chiama Christiane Rancé, e vuole parlarmi del libro scritto da una ragazzina di Sarajevo. Zlata Filipovic, 13 anni, tiene da alcuni anni un diario quotidiano che è diventato il riflesso del dramma della Bosnia. Grazie ad alcuni suoi conoscenti, è stato pubblicato sul posto in edizione fac-simile e diffuso in un numero limitato di copie. Poiché dimostro grande interesse, Christiane Rancé mi suggerisce d incontrare la fotografa Alexandra Boulat dell agenzia Sipa Press, che è appena rientrata da Sarajevo. Il giorno successivo, faccio la conoscenza della Boulat e le propongo di tornare in Bosnia per annunciare a Zlata che vorremmo pubblicare il diario. La fotografa torna a Parigi con il consenso di Zlata. Nel frattempo si forma attorno al suo caso una vera e propria catena di solidarietà. France 2 manda in onda un servizio durante un notiziario, giornalisti di tutti i Paesi le fanno visita. In Francia e in molte altre nazioni, Zlata diventa portavoce delle sofferenze di Sarajevo. Quando, final-

6 8 Prefazione mente, leggo la traduzione del diario, rimango molto colpito. Nella grande abbondanza di testimonianze e di informazioni che ci giungono dall ex Jugoslavia, le parole di Zlata, il racconto di questa ragazzina che si ispira ad Anna Frank, assumono una risonanza particolare. In un momento in cui la questione della Bosnia è insabbiata in trattative senza fine, il suo libro restituisce a ciascuno di noi la consapevolezza di questo dramma. Questa edizione riflette il tentativo di presentare il diario della piccola Zlata nella veste più consona a trasmettere efficacemente la sua voce. Per questo motivo sono state inserite nel libro le riproduzioni di alcune pagine scritte e illustrate del suo quaderno, nonché alcune foto che la ritraggono insieme ai familiari prima e dopo l inizio del conflitto. Figlia unica, Zlata Filipovic è nata a Sarajevo il 3 dicembre Nati anch essi nella città bosniaca, i suoi genitori sono musulmani, ma nella famiglia scorre sangue croato e serbo. Tuttavia Zlata nega di voler appartenere a una nazionalità precisa. Odia queste distinzioni che sono la causa della guerra. Suo padre è avvocato, sua madre chimico. Quest ultima ha la fortuna di avere ancora un occupazione stabile: la sede della sua azienda non è lontana dall abitazione e può raggiungerla senza molti rischi. Il padre lavora molto più saltuariamente. Zlata va a scuola quando non c è il coprifuoco. È la migliore della classe. È stato il nonno a insegnarle a leggere quando aveva 3 anni e la nonna ha contribuito alla sua educazione trasmettendole l amore per la letteratura.

7 Prefazione 9 È dunque anche grazie a loro che Zlata ha imparato a scrivere con uno stile così maturo. Prima della guerra Zlata sognava di diventare giornalista in una rivista femminile. Oggi, vorrebbe scrivere di cultura per un giornale «più serio». Quando tutto è tranquillo, pensa all avvenire, ma durante i bombardamenti non può che ascoltare il fragore delle esplosioni. Allora preferisce non pensare a nulla, non sperare, non fantasticare. La sua ossessione è lasciare Sarajevo. BERNARD FIXOT Dicembre 1993

8 Lunedì 2 settembre 1991 Dietro di me, una lunga, calda estate e i giorni spensierati delle vacanze estive; davanti a me, un nuovo anno scolastico. Quest anno vado in quinta. Non vedo l ora di ritrovare le mie compagne di scuola, di stare ancora con loro. Alcune non le vedo da quando è suonata l ultima campanella dell anno scorso. Sono contenta di rivederle, di poter condividere con loro le gioie e le preoccupazioni della vita scolastica. Mirna, Bojana, Marijana, Ivana, Maša, Azra, Minela, Nadža: siamo di nuovo tutte insieme. Martedì 10 settembre 1991 Questa settimana l abbiamo passata a cercare libri, quaderni e tutto il resto e a parlare delle vacanze trascorse al mare, in montagna, in campagna o all estero. Siamo andate tutte da qualche parte, quindi abbiamo un infinità di cose da raccontarci.

9 12 Zlata Filipović Giovedì 19 settembre 1991 Sono iniziati anche i corsi della scuola di musica. Due volte alla settimana ho lezione di piano e solfeggio. Poi ho ripreso le lezioni di tennis; quest anno mi hanno messo nel gruppo dei «grandi». Il mercoledì vado da zia Mika per studiare inglese e il giovedì ho le prove del coro. Questi sono i miei impegni di quest anno. Ho sei ore di scuola al giorno, tranne il venerdì. Ma credo che sopravviverò... Lunedì 23 settembre 1991 Non so se ti ho mai parlato della lezione di applicazioni tecniche, una nuova materia che si inizia in quinta. La nostra insegnante si chiama Jasmina Turajlic e MI PIACE MOLTO. Parliamo del legno, di cosa è composto e di come viene utilizzato; sono argomenti molto utili. Presto passeremo alla parte pratica, cioè costruiremo oggetti in legno e altri materiali. Sarà ancora più interessante. Hanno già iniziato a interrogare in storia, geografia, biologia. Devo studiare! Venerdì 27 settembre 1991 Sono tornata da scuola e sono piuttosto stanca. È stata una settimana faticosa. Domani è sabato e posso dormire finché voglio. VIVA I SABATI! Domani sera ho «un impegno»: Ivana Varunek fa la festa di compleanno, ho ricevuto l «invito» oggi. Il resto alla prossima puntata...

10 Diario di Zlata 13 Domenica 29 settembre 1991 Sono le 11. In realtà il compleanno di Ivana è oggi, però l ha festeggiato ieri. È stato fantastico: c erano panini, stuzzichini, tramezzini e, soprattutto, una bella torta. Ivana aveva invitato anche i ragazzi. Abbiamo fatto una gara di ballo e ho vinto io. Il premio era un piccolo «portagioielli». Per farla breve, la festa è stata un successone. Domenica 6 ottobre 1991 Sto guardando la TOP 20 americana su MTV, ma non riesco a tenere a mente le posizioni della classifica. Mi sento proprio come un pascià: ho appena finito di mangiare una PIZZA quattro stagioni con prosciutto, formaggio, ketchup e funghi. Era davvero buona. Me l ha comprata papà da Galija (la pizzeria del quartiere). Forse è per questo che non ricordo niente della classifica, ero troppo impegnata a gustarmi la pizza. Ho finito di studiare. Domani posso andare a scuola A TESTA ALTA, senza il timore di prendere un brutto voto. Mi merito davvero un bel voto perché ho passato tutto il fine settimana sui libri, non sono nemmeno andata al parco con le mie amiche. In questi giorni il tempo è bello, e di solito giochiamo a mosca cieca, chiacchieriamo o facciamo delle passeggiate. In poche parole, ci divertiamo.