CITTA DI GALLIPOLI (Provincia di Lecce) Verbale di Deliberazione del Consiglio Comunale

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1 ORIGINALE N. 7 reg. Delib. del 25/03/2011 CITTA DI GALLIPOLI (Provincia di Lecce) Verbale di Deliberazione del Consiglio Comunale Oggetto: L.R. n. 3 del 9/3/2009- Adozione di variante agli articoli 50 (deposito temporaneo dei rifiuti), art. 51 (Eliminazione dei fumi, vapori ed esalatori), art 62 (classificazione dei locali) art. 63 (caratteristiche dei locali) del vigente Regolamento Edilzio. L'anno 2011, il giorno 25 del mese marzo alle ore 09:00, nella sala consiliare del Comune di GALLIPOLI, previo invito diramato dal Presidente ai sensi di legge, si è riunito il Consiglio Comunale in seduta Ordinaria di 1 a convocazione. Partecipa il Segretario Generale del Comune Dr. Guido DE MAGISTRIS. Fatto l'appello nominale dei Componenti: 1) VENNERI Giuseppe X P A P A 1 Giovanni DE MARINI X 2 Giuseppe COPPOLA X 3 Tommaso SCIGLIUZZO X 4 Giancarlo PADOVANO X 5 Antonella GRECO X 6 Vincenzo MARIELLO X 7 Antonio BARBA X 8 Salvatore DI MATTINA X 9 Enzo BENVENGA X 10 Luca MURRA X P A 11 Alessandro BUCCARELLA X 12 Emanuele LIACI X 13 Emilio PICCIOLO X 14 Francesco FEDELE X 15 Fabrizio FERILLI X 16 Cosimo GIUNGATO X 17 Stefania OLTREMARINI X 18 Luigi CAIFFA X 19 Concetto SCARIOLO X 20 Pietro Paolo PICCOLO X Fungono da scrutatori i Signori: Assume la Presidenza il Presidente DOTT. EMILIO PICCIOLO il quale, riconosciuta la legalità dell'adunanza, dichiara aperta la seduta e pone in trattazione quanto all'oggetto. Il sottoscritto Responsabile del Servizio, in conformità all'art. 49 del D. Lg. 267/2000 esprime parere favorevole sulla regolarità tecnica della proposta. Gallipoli, lì 08/02/2010 IL RESPONSABILE DEL SERVIZIO Ing. Giuseppe CATALDI Delibera C.C. n. 7 del 25/03/ pag. 1 di 6

2 Rientrano il Presidente del Consiglio Comunale dr. Emilio Picciolo, che riassume la Presidenza della seduta, nonché i consiglieri Coppola, Di Mattina, Buccarella, Oltremarini e Scariolo per cui I presenti sono numero di venti; Il Presidente invita il Consiglio Comunale a trattare l'argomento iscritto al nr. 7 dell'ordine del Giorno dando la parola al Cons. Giungato, Presidente della Commissione Consiliare Urbanistica; Il Consigliere Giungato espone segue: Premesso che la L. R. 3 del 9 marzo 2009 individua le modalità di formazione del Regolamento Edilizio e le modalità di variazione dei Regolamenti Vigenti; Che il Comune di Gallipoli è dotato di Regolamento Edilizio approvato in uno con il PRGC giusta deliberazione della GR 1613 del 9 ottobre 2007; Che l'art. 50 del Regolamento Edilizio avente ad oggetto deposito temporaneo di rifiuti solidi detta disposizioni circa l'obbligo di dotare I fabbricati nuovi, o ristrutturati di depositi per contenere I recipienti delle immondizie; Che l'art. 51 del Regolamento Edilizio avente ad oggetto Eliminazione dei fumi vapori ed esalatori detta disposizioni sulla materia in oggetto; Che l'art. 62 del Regolamento Edilizio avente ad oggetto: Classificazione del Locali con riferimento alle dimensioni minime dei locali di categoria V2 prescrive: Che l'art. 63 del Regolamento Edilizio avente ad oggetto Caratteristiche dei Locali con riferimento all'altezza minima dei locali di categoria V2 prescrive: Tutto ciò premesso e considerato IL CONSIGLIO COMUNALE Ritenuto di dover assoggettare alle norme di cui all'art. 50 del RE tutti i locali commercali esistenti idonei alla somministrazione di alimenti e bevande presenti nel territorio comunale alla data di entrata in vigore della presente rettifica al Regolamento Edilizio. Che al fine di favorire l'adeguamento delle strutture esistenti nel termine previsto per Delibera C.C. n. 7 del 25/03/ pag. 2 di 6

3 l'adeguamento del locale alle dispozioni del Regolamennto sarà consentita una riduzione della super,ficie minima del 10% nei locali categoria V2 si prevede la seguente integrazione all'art. 50 del recolamento edilizio; Art. 50 comma aggiunto. I locali commerciali presenti nel territorio comunale ed esistenti alla data di entrata in vigore del presente Regolamento Edilizio ed idonei alla somministrazione di alimenti e bevande si devono adeguare alla norma del presente art. 50 entro il 31/12/2013. Al fine di favorire l'adeguamento delle strutture sopra indicate nel termine del 31/12/2003 è consentita la riduzione del 10% della superficie minima prevista esistenti nel termine previsto per I locali di categoria V2.l Considerato inoltre, che da una indagine effettuata si è riscontrato che le moderne tecnologie hanno messo a punto sistemi alternativi che prevedono di smaltire i fumi e gli odori in maniera diversa, rispetto a quanto previsto dall'art. 51 del vigente RE per cui si ritiene opportuno adeguare la relativa normativa in materia, al fine di regolamentare lo smaltimento dei fumi e degli odori con tali nuovi sistemi si prevede dopo l'art. 51 l'art 51/bis. ART 51/bis Comma 1 - Le attività di cui allegatio 1 al D.P.R. del sono, ai sensi dell'art. 2, comma 1 del D.P.R. 203/1998, attività ad inquinamento poco significativo ed il loro esercizio non richiede autorizzazione regionale. Per esse vale il disposto della D.G.R del e relativa circolare applicativa del Oli odori, vapori o fumi prodotti da tali attività devono essere convogliati in cappe di aspirazione collegate a canne fumarie di esalazione sfocianti in atmosfera libera nel rispetto delle disposizioni di cui all'art. 51 del vigente Regolamento Edilizio Comunale. Comma 2 - Per le attività di ristorante, rosticceria, friggitoria, panetteria, pasticceria ed affini con consumo di non più di 300 Kg/farina-giomo, nel caso sussista concreta impossibilità dimostrata dal soggetto richiedente attraverso idoneo documentazione di parte, di condurre la canna fumaria sul tetto nel rispetto di quanto previsto dall'art. 51 del vigente Regolamento Edilizio Comunale, e solo nel caso in cui le predette attività utilizzino per la cottura esclusivamente cucine alimentate elettricamente o a gas e fomi elettrici, è possibile, in deroga ai disposti di cui la precedente comma 1, prevedere l'utilizzo di idonee apparecchiature alternative di smaltimento fumi ed odori (esempio autofiltranti, ecofìltri, ecc.. ) omologate e di certificata efficienza tecnica da parte di organismi abilitati e competenti in materia, in sostituzione delle canne fumarie sfocianti oltre il tetto. Tali sistemi alternativi devono comunque prevedere l'allontanamento all'esterno dei prodotti filtrati con sbocco ad altezza non inferiore a mt. 2,25 dal piano di calpestio (inteso quello esterno all'esercizio dove si svolge l'attività) del pavimento ed a distanza non inferiore a mt. 3,00 da finestre e/o balconi. Nel caso di impossibilità a realizzare lo smaltimento dei fumi nei modi sopra indicati si potrà prevedere lo smaltimento in ambiente libero, mediante canne di scarico le cui bocche devono risultare più alte di almeno mt rispetto al colmo dei tetti, dei parapetti e di qualunque ostacolo o struttura distante meno di mt. 5,00. Comma 3 - Per le stesse attività nella zona A1 ed A2 si rende comunque obbligatorio adeguare le apparecchiature di smaltimento fumi e odori esistenti (esempio autofiltranti e ecofìltrì con carboni attivi, ecc... ) entro la data del alle disposizioni della presente norma. Ove si attivano nuovi esercizi nella zona A1 e A2 è obbligatorio adottare tali apparecchiature da subito. Comma 4 Il sistema alternativo di abbattimento filtraggio adottato dovrà comunque Delibera C.C. n. 7 del 25/03/ pag. 3 di 6

4 garantire: a)- assoluta insussistenza di odori elo esalazioni moleste all'esterno ed all'interno dei locali sede dell'attività, nel rispetto del D.lgs n. 152; b)- assoluta insussistenza di disturbo elo inconvenienti eventualmente causati al vicinato da indotto inquinamento acustico, eccessiva velocità deli'aria di estrazione e di emissione, produzione di eccessivo calore all'esterno, nel rispetto della legge n. 447/95 e della L,R. n. 3/2002 e in ogni caso, dell'ano 844 del Codice Civile; Comma 5 L'utilizzo delle suddette apparecchiature alternative è in ogni caso subordinato all'acquisizione del preventivo parere dei competenti servizi ASL (SISP-SIAN-SPESAL) al quale dovrà essere trasmesso il progetto dell'impianto corredato dalle caratteristiche tecniche dell'elemento filtrante con relativo piano di manutenzione ordinaria e straordinaria. L'agibilità della struttura è subordinata all'acquisizione di dichiarazione di corretto montaggio e collaudo da parte di ditta autorizzata oltre alla presentazione di dichiarazione di ditta specializzata a cui è stato affidato il servizio di manutenzione conformemente al piano di manutenzione ordinaria e straordinaria depositato in sede di approvazione del progetto. Comma 6 Il termine per l'adeguanento delle strutture esistenti alle norme dell'art 51 e 51/ bis è fissato al 31/12/2013;. Considerato inoltre che è intendimento di questa Amministrazione, al fine di incentivare l'insediamento di botteghe artigianali, negozi e strutture per la somministrazione di alimenti e bevande nelle aree classificate A1 ed A2 del territorio comunale, procedere a ridurre la superficie minima e l'altezza dei locali di categoria V2 proponendo le seguente modifica alla norme sopra indicate: ART.62 2) Locali di categoria V.2 I locali di categoria V.2 salvo prescrizioni particolari contenute in leggi e/o regolamenti specifici, non possono avere dimensioni inferiori a 30 mq. Per I locali esistenti alla data di approvazione del PRGC nelle zone A1 ed A2 ed adibiti o da adibire ad uso commerciale e/o artigianale (categoria V2), salvo prescrizioni particolari contenute in leggi e/o regolamenti specifici, non possono avere dimensioni inferiori a: mq. 20 nel caso di trattorie, pizzerie, bar e negozi per la vendita di prodotti alimentari; mq. 15 nel caso di attività artigianali e negozi per la vendita di prodotti non alimentari; In detti locali la dotazione minima dei servizi igienici è la seguente: - nel caso di attività che non prevedono lo stazionamento del pubblico, escluse quelle in cui si preparano e/o somministrano alimenti e bevande devono essere dotati di almeno un servizio igienico con antibagno. - in tutti gli altri casi devono essere previsti due servizi igienici con antibagno distinti per sesso, di cui uno da destinare alle persone diversamente abili, oltre ad un bagno con antibagno per gli addetti. ART 63 Il secondo comma viene sostituito dal seguente: Per i locali già esistenti nella zona A1 e Delibera C.C. n. 7 del 25/03/ pag. 4 di 6

5 A2 alla data di approvazione del vigente PRGC adibiti o da adibire ad uso commerciale e/ o artigianale (categoria V2) è consentita un'altezza minima interna utile di ml. 2,70, a condizione che gli ambienti siano provvisti di idoneo sistema di areazione per il ricambio dell'area interna. comma aggiunto Per tutti I locali di categoria S1, già esistenti nella zona A1 ed A2 alla data di approvazione del vigente PRGC,, è consentita un'altezza minima interna utile di ml. 2,20, a condizione che gli ambienti siano provvisti di idoneo sistema di areazione per il ricambio dell'area interna. Sentito il presidente della Commissione Consiliare Urbanistica che relazione sui lavori della commissione; Sentiti gli interventi dei consiglieri come riportati nel resoconto della seduta; Con voti favorevoli unanimi espressi nei modi e forme di legge dai n. 20 consiglieri presenti e votanti; D E L I B E R A Adottare ai sensi dell'art. 3 della LR 3 del 9 marzo 2009 la seguente modifica al vigente Regolamento Edilizio: Dispone l' acquisizione del parere dell azienda sanitaria locale (ASL) ai sensi del II comma dell'art. 3 della citata LR 3/09; Dispone la pubblicazione della presente proposta di modifica per 20 giorni naturali e consecutivi all'albo del Comune e sul sito web Dispone che la cittadinanza sia portata a conoscenza della presente proposta di modifica mediante manifesti murali ed inserzione sul sito interneth del comune assegnando un termine di non meno di ulteriori 20 giorni per la presentazione di osservazioni. Trascorso il termine di cui al punto precedente questo Consiglio si riunirà per discutere del parere ASL, delle osservazioni eventualmente presentate provvedendo alla eventuale approvazione. quindi, con separata unanime votazione, palesemente espressa e con voti favorevoli unanimi espressi dai n. 20 consiglieri presenti e votanti il presente atto immediatamente eseguibile. D I C H I A R A Delibera C.C. n. 7 del 25/03/ pag. 5 di 6

6 Presidente Consiglio DOTT. EMILIO PICCIOLO Segretario Generale Dr. Guido DE MAGISTRIS CERTIFICATO DI PUBBLICAZIONE Certifico che la presente deliberazione viene pubblicata dal 05/04/2011 al 20/04/2011 all'albo pretorio del Comune. Gallipoli,... IL MESSO COMUNALE CERTIFICATO DI ESECUTIVITA' Certifico che la presente deliberazione: E' stata pubblicata nelle forme di legge all'albo Pretorio; E' divenuta esecutiva il... ai sensi dell'art. 134 comma 3 del D. Lgs. 267/2000 (T.U. Enti Locali); Gallipoli,... IL SEGRETARIO GENERALE Delibera C.C. n. 7 del 25/03/ pag. 6 di 6