STUDIO PRELIMINARE AMBIENTALE ( Legge Regione n 3 del articolo 8, comma 1, lettera b)
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- Gianleone Bossi
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2 STUDIO PRELIMINARE AMBIENTALE ( Legge Regione n 3 del articolo 8, comma 1, lettera b) 1 Caratteristiche del progetto a) Dimensioni del progetto; La consistenza dell intervento proposto può essere così sintetizzata: - Durata della coltivazione 10 anni +4 mesi comprensivi dei tempi necessari all esecuzione delle opere di ricomposizione ambientale; - Superficie area in disponibilità mq ,00 - Superficie area di intervento mq ,00 - Superficie area su cui verrà esercitata l attività estrattiva mq ,00 -Volume totale da coltivato mc ,00 -Volume di materiale utile mc ,00 -Volume terreno vegetale e materiale corticale alterato (cappellaccio) mc ,00 b) cumulo con altri progetti; Il presente progetto non è cumulato con altri progetti c) utilizzazione delle risorse naturali; L attività di coltivazione in oggetto consiste nella escavazione e commercializzazione di risorse naturali non rinnovabili, ovvero travertino, generato dai processi sedimentari di origine chimica che hanno interessato in tempi relativamente recenti il territorio del Comune di Acquasanta, in destra orografica del Fiume Tronto nel tratto che va dalle gole del Torrente Garrafo, corso d acqua a sudovest del Capoluogo comunale, a Ponte d Arli. Le altre risorse naturali necessarie per lo svolgimento delle attività programmate (coltivazione recupero e sistemazione dell area di cava) sono l utilizzo di combustibili fossili per i mezzi d opera ed attrezzature (risorse naturali non rinnovabili). Da un punto di vista generale, ai fini della minimizzazione d impiego delle risorse naturali da utilizzare, non potendo intervenire sui materiali di coltivazione, si è programmato l utilizzo di mezzi d opera ed attrezzature di recente costruzione( prodotti nel rispetto della direttiva macchine), che utilizzano soluzioni tecnologiche che perseguono la finalità di consentire basso consumo di carburante e di emissioni nocive in atmosfera. d) Produzione di rifiuti; L attività estrattiva in esame, data la sua natura, non produce rifiuti in quanto tutto il materiale non commerciabile viene ricollocato in sito; in particolare le terre rosse e detriti, temporaneamente stoccati
3 secondo quanto stabilito dalle NTA del PPAE, verranno riutilizzati rispettivamente al termine del rimodellamnento morfologico come substrato per il recupero vegetazionale dell area. Pertanto tutto il materiale estratto, non utile ai fini commerciali, verrà ricollocato in situ. Non si ritiene quindi necessario alcun piano di smaltimento dei materiali di risulta provenienti dal processo estrattivo e lavorativo. e) Inquinamento e disturbi ambientali; Vegetazione Il terrazzo travertinifero di secondo ordine in corrispondenza del quale è sita l area di progetto è stato diffusamente interessato dall attività estrattiva, come testimoniato dai vari alvei di escavazione dismessi. Dal punto di vista vegetazionale, trattasi di un area incolta priva di vegetazione arborea non solo in corrispondenza degli alvei di escavazione, ma anche in corrispondenza del tratto di versante interessato dall ampliamento della nuova attività di cava. producendo una morfologia finale stabile e compatibile con l ambiente circostante, in maniera da considerare l utilizzo estrattivo temporaneo e provvisorio, mediante la ricomposizione ambientale che prevede: - regimentazione idraulica delle acque superficiali mediante la posa sull alveo di cava di tubi in pvc microfessurati ricoperti di geotessile e materiale detritico posti al di sotto del terreno coltivo per la ricostruzione della coltre vegetale; - ricomposizione ambientale del sito e manutenzione delle opere a verde; - rimozione delle strutture legate alle operazioni estrattive (container, manufatti,attrezzature fisse e macchinari). A lavori ultimati si avrà il perfetto reintegro del sito nel contesto ambientale. Caratteristiche idrogeologiche del sito L area oggetto della nuova attività estrattiva ricade in corrispondenza del terrazzo travertinifero di secondo ordine sito in destra orografica del Fiume Tronto; come tipico dei terrazzi travertiniferi, la superficie topografica si presenta sub-pianeggiante, lievemente acclive verso l asta fluviale. Pertanto, l area in oggetto è interessata dalle acque di corrivazione superficiale provenienti dalle aree più alte in quota site a sud ed est. Tali acque, unitamente a quelle di diretta precipitazione meteorica, ruscellano in tempi medi verso valle; in corrispondenza degli alvei di escavazione abbandonata le acque di corrivazione superficiale dilavano le scarpate di abbandono. L'area oggetto della nuova attività estrattiva presenta in superficie una coltre di terre rosse di copertura, le quali dato il fuso granulometrico medio fine della matrice limoso argillosa limita l'infiltrazione delle acque superficiali in profondità.
4 La ricomposizione ambientale prevede la posa in opera di tubi microfessurati disposti in modo da intercettare le acque meteoriche che insistono direttamente in corrispondenza dell area di cava e le acque di dilavamento dei fronti calcarei. Le acque intercettate saranno raccolte nel pozzo cisterna realizzato al piede del fronte N-E e mediante pompaggio saranno inviate alla vasca di accumulo esistente ubicata in prossimità dell area di accesso alla cava. In caso di troppo pieno l acqua in eccesso dalla vasca e sarà intercetta e mediante canalizzazione esistente sarà condotta ai tombini stradali di valle ed in parte andrà direttamente ad alimentare i collettori naturali dell area, secondo il naturale deflusso delle acque. Durante le operazioni di coltivazione, come accade per tutte le cave di travertino esistenti, le acque superficiali dilaveranno le pareti esposte, defluendo sul fondo degli scavi ed in parte si infiltreranno data l elevata permeabilità del deposito calcareo ed in parte verranno raccolte nei pozzi cisterna ed utilizzate durante le fasi di coltivazione. (vedi relazione fabbisogno idrico). Come detto nella relazione geologica, geomorfologica ed idrogeologica, in corrispondenza dell'area di intervento non è presente una falda acquifera significativa. Caratteristiche geomorfologiche del sito di cava e dell area circostante L area in esame appartiene al terrazzo travertinifero del secondo ordine sito in destra orografica del Fiume Tronto, caratterizzato da andamento sub-pianeggiante della superficie topografica solo lievemente acclive verso valle. La morfologia naturale, regolare e poco acclive riscontrabile in corrispondenza dell'area oggetto di nuova coltivazione, risulta localmente interrotta dalla presenza di numerose nicchie di cava legate all'attività estrattiva che ha interessato in passato l'area. Il sito estrattivo dismesso, oggetto di ricomposizione ambientale, ubicato sulla porzione settentrionale dell'area in disponibilità alla Ditta Richiedente, presenta una morfologia piuttosto irregolare ed accidentata a causa del caotico accumulo di materiali detritici che saranno rimossi e sistemati durante la fase iniziale del progetto. Emissioni in acqua Gli interventi di coltivazione e di ricomposizione ambientale, così come progettati, non turberanno in maniera significativa l equilibrio geologico, geomorfologico ed idrogeologico sia del sito interessato sia dell area in cui esso ricade. L attività di cava non interferisce con il naturale regime idraulico del reticolo idrografico presente, né, per sua natura, produce effluvi inquinanti pericolosi per l integrità dei corsi d acqua stessi. I pendii escavati, rimodellati e soggetti a ricomposizione ambientale convogliano le acque verso gli impluvi naturali esistenti.
5 Emissioni in atmosfera Polveri Le uniche emissioni in atmosfera ipotizzabili nel cantiere estrattivo programmato, sono le particelle sospese (polveri) legate alle diverse azioni lavorative coinvolte, quali: - Transito di mezzi d opera in entrata ed uscita - Lavori di escavazione - Sistemazione del terreno superficiale per ricomposizione ambientale. Il periodo di immissione (fase di escavazione e fase di movimentazione del materiale estratto e ricomposizione ) dovrà comunque rispettare i limiti e quanto prescritto al D.Lgs. 155 /2010 atto a valutare tali incrementi. Inoltre, considerato che le immissioni in cava sono fenomeni multifattoriali, per il calcolo di simulazione del flusso di massa delle polveri diffuse (PTS, PM10 e PM2.5) si sono prese quale riferimento le simulazioni relative all applicazione degli algoritmi di stima accreditati dall US-EPA (AP- 42 "Compilation of Air Pollutant Emission Factors ) come evidenziato all allegato D7.1. Dalle prove di campionamento eseguite e dalle relative analisi effettuate ( allegate alla relazione revisionale polveri totali) risulta che le polveri totali sono pari a mg/nmc 0,09. In considerazione della notevole compattezza del materiale da coltivare (data la sua natura a bassissima pulverulenza ), e che le macchine ed attrezzature che si utilizzeranno per il taglio della pietra sia dal banco sia per sua divisione in blocchi utilizzano acqua per il raffreddamento del filo diamantato o lame diamantate, pertanto non vi sono emissioni di polveri in atmosfera dovute a detta lavorazione. Nei periodi più siccitosi, mediante un impianto di irrigazione, si potranno trattare le aree più sensibili, quali piste e piazzali, in modo da consentire all area di intervento il rispetto dei limiti previsti dall art. 8 del D.P.R. 15 Aprile 1971 n. 322 pari a : - Concentrazione di punta 0,75 mg/mc (prelievo 120 min) - Concentrazione medie : 0,30 mg/mc (prelievo 24 ore) Gas di scarico I mezzi d opera e di trasporto durante le operazioni emettono gas di scarico nocivi, in merito a dette emissioni, al fine di mitigare e limitare l emissione dei gas e quindi e dell impatto si è programmato l utilizzo di mezzi d opera ed attrezzature di recente costruzione ( prodotti nel rispetto della direttiva macchine), che utilizzano soluzioni tecnologiche che consentono basso consumo di carburante e di emissioni nocive in atmosfera. Al riguardo si è eseguita una simulazione con il programma Copert IV e si sono presi come riferimento delle emissioni i seguenti valori relativi i mezzi d opera mediamente presenti e sotto descritti: 2 Escavatore gommato; 1 Pala gommata abilitata al solelvamento dei carichi; 1 Camion.
6 quindi, per le aree rurali, la simulazione effettuata riporta i seguenti valori: Emissioni dovute al parco macchine Inquinante Quantità Unità di Misura CO 1,56x10-5 kg/km PM 2,35x10-6 kg/km NOx 3,99x10-5 kg/km VOC 6,21x10-6 kg/km SO2 4,71x10-8 kg/km 1,3 Butadiene 1,13x10-7 kg/km Benzene 5,65x10-8 kg/km Tutto quanto sopra evidenziato a conferma del ridotto indice di emissioni indotte dalla coltivazione dell area estrattiva oggetto del presente studio preliminare ambientale. Rumori Nel caso del progetto in esame il rumore è prodotto dai mezzi di escavazione, trasporto e movimentazione. Le disposizioni vigenti in Italia in materia di tutela dell ambiente esterno dall inquinamento acustico sono dettate dal D.P.C.M. 1 marzo 1991 e successivo D.P.C:M. 14/11/97 (al quale fa riferimento anche la successiva Legge 26/10/95 n. 447 Legge Quadro sull inquinamento Acustico ). Il decreto prevede che i Comuni effettuino una suddivisione del terreno di rispettiva pertinenza (zonizzazione) in 6 classi di destinazione d uso, per ciascuna delle quali vengono determinati i relativi limiti massimi dei livelli sonori: i più elevati per le aree esclusivamente industriali, i più bassi per le aree particolarmente protette. Il Piano Di Zonizzazione Acustica del Comune Di Acquasanta Terme, redatto ai sensi della Legge 447/95, Legge Regionale n. 28 del 14/11/2001, l area di progetto ricade in CLASSE II Aree destinate ad uso prevalentemente residenziale, rientrano in questa classe le aree urbane interessate prevalentemente da traffico veicolare locale, con bassa densità di popolazione, con limitata
7 presenza di attività commerciali ed assenza di attività industriali ed artigianali. I valori limite di 55 db(a) diurni e 45 db(a) notturni. Dalle misurazioni effettuate e dai valori analizzati, anche in relazione all impiego di macchine ed attrezzature ( prodotte nel rispetto della Direttiva Macchine) e quindi a bassa emissione sonora (Cfr. allegato D7), si evidenzia che l attività di coltivazione in programma non presenta criticità acustiche verso i ricettori sensibili più prossimi o verso l ambiente circostante, in quanto la sua entrata in esercizio comporta un aumento contenuto nei limiti previsti dal piano di zonizzazione acustica del Comune di Acquasanta Terme. Traffico La viabilità presente in prossimità dell area in oggetto si articola secondo la seguente rete viaria: La cava è servita da una strada privata, mediante la quale ci si collega alla strada comunale per Torre Santa Lucia e da questa si può raggiungere la SP 207 Lungotronto ad est in Località Corneto e da qui, proseguendo in direzione di Ascoli Piceno, in località Rionile, ci si immette sulla SS 4 Salaria. Alternativamente si procede verso ovest lungo la strada comunale per Torre Santa Lucia si incrocia la SP 207 in Località Madonnella, da qui proseguendo sulla strada Provinciale in direzione di Roma, si raggiunge il vicino svincolo del cimitero di Acquasanta Terme dal quale ci si immette sulla SS 4 Salaria sia in direzione di Ascoli Piceno sia in direzione di Roma. La viabilità esistente consente pertanto un rapido collegamento sia con la fascia costiera e l Autostrada A14, sia con le aree travertinifere laziali (Tivoli e Viterbo). f) Rischio di incidenti, per quanto riguarda, in particolare, le sostanze o le tecnologie utilizzate; I lavori relativi al programma di escavazione, coltivazione e recupero ambientale delle aree in oggetto, così come previsti, non possono indurre incidenti di tipo ambientale; infatti, in cava i lavori avverranno a cielo aperto, senza lasciare vuoti sotterranei con possibilità di subsidenza dopo la loro ultimazione. La natura litica dei materiali e l assenza di famiglie di discontinuità orientate secondo direzioni tali da identificare cunei isolati, assicurano la stabilità delle scarpate e dei fronti di abbandono. Gli unici livelli di attenzione vanno considerati solo in corrispondenza del ciglio superiore del scarpate in presenza di eventuali lesioni interferenti. g) impatto sul patrimonio naturale e storico, tenuto conto della destinazione delle zone che possono essere danneggiate (in particolare zone turistiche, urbane o agricole). Non c è variazione della destinazione urbanistica dell area, in quanto il progetto così come prospettato si prefigge l obiettivo della ricostruzione di un territorio rivegetato. Non ci sono possibilità di impatto sul patrimonio storico-architettonico in quanto mancano nelle vicinanze emergenze in tal senso.
8 2. Ubicazione del progetto Ambito territoriale di riferimento La zona interessata dal progetto è posta ad un altezza media di 415 m. circa s.l.m. in Località Ficciano nel Comune di Acquasanta Terme (AP). Tale area è compresa sulla Tavoletta I.G.M. Acquasanta quadrante II-N.E. Foglio n. 133 della Carta d Italia. La scelta della zona in oggetto è condizionata dalla vocazionalità estrattiva della zona considerata, sede di numerose cave in esercizio e abbandonate; inoltre è condizionata anche dalle prescrizioni del PPAE che impongono l esercizio dell attività estrattiva solo in aree definite bacino estrattivo dal PPAE stesso (nel caso in esame bacino estrattivo 4) e in aree di cui il proponente possa dimostrare la proprietà o la disponibilità a qualsiasi titolo. Nel caso in specie la Ditta Proponente DEGEMAR CAVE S.r.l. ha la disponibilità dell area comprendete l area di intervento e l area di cava propriamente detta. Dato il contesto topografico e paesaggistico locale (presenza di numerose nicchie di cava) e le previsioni progettuali, così come definite, l iniziativa si ritiene ben collocata al fine di una mitigazione accettabile degli impatti da essa derivanti, pur in assenza di alternative. Distanze di rispetto L area di escavazione è stata definita internamente all area in disponibilità alla Ditta proponente, tenendo presente che l area in oggetto non è compresa in fasce di tutela di ambiti vincolistici relativi ai vari strumenti di pianificazione (PAI, PPAR, PRG). La progettazione della coltivazione ha tenuto conto della fascia di rispetto dalla strada comunale (Strada di Santa Lucia) e dai limiti di proprietà. a) L'utilizzazione attuale del territorio La zona comprendente l area di progetto non è soggetta attualmente a colture agricole. L'area risulta incolta e localmente invasa da piante erbacee. Nella zona inoltre non sono presenti insediamenti industriali; gli unici insediamenti si rilevano solo in corrispondenza della S.S.n 4 Salaria. L area estrattiva in oggetto nel P.R.G. vigente nel Comune di Acquasanta Terme ha destinazione E 1 agricola. b) La ricchezza relativa, della qualità e capacità di rigenerazione delle risorse naturali della zona; Le caratteristiche geologiche e litostratigrafiche della zona, come detto in precedenza, evidenziano, la presenza di un terrazzo travertinifero sovrastante le marne argillose della formazione di base. Pertanto, data l origine geologica del giacimento, la risorsa mineraria oggetto di estrazione risulta non rigenerabile (origine idrotermale).
9 c) La capacità di carico dell'ambiente naturale, con specifica attenzione alle seguenti zone: L area di cava in esame non appartiene ai seguenti ambiti: 1) zone umide; 2) zone costiere; 3) zone montuose o forestali; 4) riserve e parchi naturali; 5) zone classificate o protette dalla legislazione degli Stati membri e zone protette speciali designate dagli Stati membri in base alle direttive 70/409/CEE e 92/43/CEE; 6) zone limitrofe alle aree di cui ai punti 4) e 5); 7) zone nelle quali gli standard di qualità ambientale della legislazione comunitaria sono già superati; 8) zone a forte densità demografica; 9) zone di importanza storica, culturale e archeologica; 10) aree demaniali dei fiumi, dei torrenti, dei laghi e delle acque pubbliche; 11) territori con produzioni agricole di particolare qualità e tipicità di cui all'articolo 21 del d.lgs. 18 maggio 2001, n In conclusione, l intervento di attività estrattiva in esame non determina un incremento di carico ambientale sull area in oggetto. 3. Caratteristiche dell'impatto potenziale a) della portata dell'impatto (area geografica e densità di popolazione interessata); L intervento proposto, come dettagliatamente esposto ai punti precedenti, insiste su un area geografica attualmente incolta. Come già detto, l area in esame ricade in corrispondenza di un terrazzo travertinifero diffusamente interessato dall attività estrattiva. Infatti, in prossimità dell'area di intervento si rilevano numerose cave, alcune delle quali in esercizio (lato Ovest). Tale zona è scarsamente abitata. La trasformazione relativa all attività di cava produce, pertanto, impatti trascurabili rispetto alla situazione geografica e demografica del sito. b) Della natura transfrontaliera dell'impatto; L impatto esercitato dall attività estrattiva investe diversi fronti quali : Emissioni in atmosfera -gas di scarico dei mezzi d opera e di trasporto - polveri in fase di coltivazione. - rumore legato esclusivamente agli interventi delle macchine operatrici in cava., tenuto conto dell ubicazione della cava lontano da centri abitati e della tipologia a fossa, costituisce di per se un elemento di schermatura naturale dei rumori.
10 Sversamenti sul suolo Non sussistono problematiche di sversamenti nel suolo. Impiego di materiali pericolosi L'attività di cava non prevede l utilizzo di materiali pericolosi Rischi I rischi presenti nell attività estrattiva sono stati analizzati nell allegato documento della sicurezza sul luogo di lavoro. Pertanto, le azioni che determinano gli impatti maggiori sull ambiente, come specificato nell Elaborato H, sono gli scavi ed il traffico legato al transito dei mezzi di trasporto del materiale estratto. Morfologia Le modifiche indotte dagli scavi sulla morfologia dei luoghi saranno parzialmente mitigate dalla ricomposizione ambientale finale. c) dell'ordine di grandezza e della complessità dell'impatto; Per quanto riguarda l ordine di grandezza e la complessità dell impatto sulle caratteristiche ambientali, si evidenzia quanto segue: La coltivazione della cava determina l'asportazione di terre rosse su una superficie complessiva di mq, da riutilizzare interamente in cava per il rimodellamento e il recupero ambientale. d) della probabilità dell'impatto In relazione all ubicazione del sito di cava alla sua collocazione e confornazione morfologica, ( cava a fossa), alla tipologia delle macchine e delle attrezzature utilizzate, ai metodi di coltivazione e lavorazione si avranno grandezze e complessità d impatto limitatissime in fase di coltivazione, mentre a cotivazione ultimata e a ricomposizione avvenuta la probabilità che l impatto si verifichi è bassissima, in quanto la coltre vegetale dell alveo di cava provvederà a reintegrare il sito nei contesto del quale è parte integrante. e) della durata, frequenza e reversibilità dell'impatto L attività di cava avrà una durata di 10 anni al termine dei quali si procederà al rimodellamento e ricomposizione ambientale del sito dismesso e delle scarpate di abbandono dell area di cava in ampliamento. Pertanto, l impatto presenta criteri di reversibilità legati alle procedure di rimodellamento e
11 ricomposizione ambientale. Il progetto, nel suo complesso, al fine di minimizzare i seppur minimi impatti generati dall attività di coltivazione ha già previsto l attuazione di misure e l impiego di mezzi ed attrezzature idonei a garantire la minimizzazione degli impatti evidenziati. L impatto ambientale che verrà prodotto dalla nuova attività estrattiva è minimo rispetto all attuale morfologia della zona, caratterizzata da diversi alvei di escavazione abbandonati, non recuperati e rimodellati. Inoltre, la rimozione e sistemazione dei cumuli detritici attualmente presenti sul sito dismesso ed abbandonato oltre che conferire ordine garantirà la stabilità dell'area di cava. A lavori di coltivazione ultimati e a ricomposizione ambientale avvenuta e quindi con la cessazione delle attività (scavo, trasporto, e ricomposizione) verranno eliminati definitivamente gli impatti se pur lievi dovuti alle emissioni in atmosfera di polveri, rumori e gas di combustione dovuti all azione di macchine operatrici ed attrezzature. La ricomposizione ambientale programmata in progetto una volta eseguita, favorirà il completo e definitivo reinserimento dell area oggetto di coltivazione nell ambito paesaggistico ambientale di cui la stessa è parte integrante
12 INQUADRAMENTO TERRITORIALE Acquasanta T. TERRAZZO DI 1 ORDINE TERRAZZO DI 2 ORDINE Area di progetto Località Madonnella TERRAZZO DI 3 ORDINE S.C. per Torre S. Lucia S.S. N 4 Salaria S.P. N 207Lungotronto Fiume Tronto
13 AREA DI PROGETTO
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19 DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA Bacino visuale Foto n 1 BACINO VISUALE AREA DI CAVA Bacino visuale Foto n 2 AREA DI CAVA
20 Bacino visuale Foto n 3 AREA DI CAVA Bacino visuale Foto n 4 AREA DI CAVA
21 AREA DI CAVA Area di cava Foto n 5 Area di cava Foto n 6
22 Area di cava Foto n 7 Area di cava Foto n 8
23 Area di cava Foto n 9 Area di cava Foto n 10
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