IMPIANTO DI MIRANDOLA (Via Belvedere n.5/c Comune di Mirandola)

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1 IMPIANTO DI MIRANDOLA (Via Belvedere n.5/c Comune di Mirandola) Discarica per rifiuti speciali non pericolosi con capacità superiore a 10 ton/giorno Impianto soggetto ad Autorizzazione Integrata Ambientale Gestore: AIMAG S.p.A. L impianto è composto da due corpi di discarica: ad est una discarica esaurita con capacità di circa m3, chiusa con copertura definitiva nel 2002, ad ovest il lotto di ampliamento, coltivato dal 2002 fino ad ottobre 2005, poi riaperto il 17 agosto 2009, con capacità totale di m3. Parametri gestionali Rifiuti conferiti (t/a) , ,83 % di rifiuti urbani 32% 27% Produzione di percolato (t) , ,45 Produzione di biogas (m3) ,00 Volume residuo a fine anno ,72* (m3) *Per l anno 2011 è stato applicato un nuovo metodo di calcolo per il volume residuo. Principali modifiche impiantistiche: nel 2010, è stato installato un impianto lavaruote immediatamente a valle della rampa di accesso alla discarica, al fine di una corretta gestione delle acque meteoriche di dilavamento dei piazzali Piano di sorveglianza e controllo dell impianto L attività di sorveglianza e controllo adottata presso la discarica di Mirandola è contenuta all interno del Piano di Sorveglianza e Controllo (Sezione D3) approvato con Determinazione n 217 del 20/05/2009, e Determinazione n 506 del 12/12/2011 (modifica del piano di monitoraggio delle emissioni diffuse e del biogas). Il gestore deve attuare il piano di sorveglianza e controllo previsto, rispettando frequenza, tipologia e modalità dei diversi parametri da controllare. ARPA è incaricata di effettuare i controlli di propria competenza previsti nel Piano, quale verifica del corretto monitoraggio da parte del gestore. Pag. 1 di 10 Aggiornato al 01/05/2012

2 Acque sotterranee Le acque sotterranee sono le acque che si trovano al di sotto della superficie terrestre, nella zona di saturazione, a contatto diretto con il suolo e sottosuolo. Questa acqua si trova immagazzinata nei pori fra le particelle sedimentarie e nelle fenditure delle rocce compatte. A seguito dell infiltrazione nel suolo, le acque sotterranee fluiscono lentamente verso la falda acquifera, dove vengono immagazzinate. La rete di monitoraggio delle acque sotterranee è costituita da 7 pozzi, 4 dei quali sono ubicati a monte e 3 a valle della discarica. I pozzi, 5 di proprietà AIMAG S.p.A e 2, esterni all impianto, di proprietà di una ditta privata, si spingono fino ad una profondità di m, e vanno ad intercettare un acquifero posto ad una profondità di m. dal p.c.. Sorveglianza e controllo delle acque sotterranee: punti di monitoraggio e parametri Pag. 2 di 10 Aggiornato al 01/05/2012

3 Pag. 3 di 10 Aggiornato al 01/05/2012

4 Acque superficiali e di ruscellamento Con il termine acque superficiali si intendono corsi d acqua superficiali (canali, cavi, torrenti ecc.) di origine naturale o antropica, che veicolano acque ad uso irriguo, misto o di scolo. Le acque superficiali possono ricevere le acque di ruscellamento provenienti dal corpo di discarica. Il ruscellamento è il fenomeno di scorrimento delle acque di pioggia sulla superficie della discarica che si verifica quando esse non possono penetrare perché è stata superata la capacità di infiltrazione che caratterizza la stessa discarica. Il monitoraggio prevede l analisi chimica di parametri fondamentali su due corsi d acqua superficiali, Fosso Belvedere e il Canale Dugale Mesino, recettori esterni, che delimitano l area della discarica rispettivamente sui lati nord e sud-ovest; per ciascun corpo idrico sono previsti due punti di campionamento, posti rispettivamente a monte e a valle del punto di immissione degli scarichi delle acque meteoriche di ruscellamento della discarica. Viene inoltre eseguito il prelievo delle acque di ruscellamento in prossimità dei 5 pozzetti di raccordo tra le scoline interne all area di discarica e i corpi idrici esterni Sorveglianza e controllo delle acque superficiali e di ruscellamento: punti di monitoraggio e parametri Pag. 4 di 10 Aggiornato al 01/05/2012

5 Pag. 5 di 10 Aggiornato al 01/05/2012

6 Acque di percolazione Il percolato è un liquido che si genera a seguito di processi di liscivazione e fermentazione all interno del corpo di una discarica. Il percolato viene estratto da pozzi di captazione attraverso pompe ad immersione poste all'interno degli stessi pozzi. Si tratta di un rifiuto speciale che viene avviato ad appositi impianti di trattamento. La discarica è dotata di un sistema di drenaggio, captazione e recapito del percolato, prodotto all interno dell ammasso dei rifiuti, verso una vasca di stoccaggio temporaneo. Sono previsti due punti di monitoraggio delle acque di percolazione, in corrispondenza delle due vasche di stoccaggio del percolato, uno, denominato post mortem che intercetta il percolato proveniente dalla parte di discarica esaurita ad est, l altro, denominato gestione, che intercetta il percolato proveniente dal lotto dell ampliamento ad ovest. Sorveglianza e controllo delle acque di percolazione: punti di monitoraggio e parametri Pag. 6 di 10 Aggiornato al 01/05/2012

7 Pag. 7 di 10 Aggiornato al 01/05/2012

8 Biogas Insieme al percolato, il principale prodotto di degradazione dei rifiuti è una miscela di gas, detta "biogas", composta, prevalentemente, da metano e anidride carbonica, con una parte di azoto ed altri gas minori. L'estrazione del biogas (captazione) avviene mediante pozzi verticali, posizionati nel corpo della discarica e collegati mediante una rete di tubi ad un sistema di aspirazione. La discarica è dotata di un impianto di captazione e sfruttamento del biogas, per la produzione di energia elettrica gestito dalla società Asya Ambiente S.p.A. Il biogas captato viene avviato tutto a trattamento, salvo casi eccezionali di fermo impianto per manutenzioni straordinarie, durante i quali viene avviato alla torcia di combustione. Sorveglianza e controllo del biogas: parametri Pag. 8 di 10 Aggiornato al 01/05/2012

9 Emissioni diffuse Si tratta della frazione di biogas che è impossibile captare, soprattutto durante la fase di coltivazione della discarica, e che si diffonde liberamente in atmosfera. Il monitoraggio delle emissioni diffuse viene svolto in 3 punti interni all impianto uno a nord ed uno a sud del lotto in coltivazione ed uno sul corpo discarica del lotto esaurito. Sorveglianza e controllo delle emissioni diffuse: punti di monitoraggio e parametri Pag. 9 di 10 Aggiornato al 01/05/2012

10 Emissioni sonore Le emissioni sonore all interno di una discarica sono dovute alla circolazione del traffico pesante che raggiunge la zona di scarico rifiuti e all attività delle pale meccaniche impiegate per lo stoccaggio degli stessi e per le operazioni di sistemazione dei rifiuti nei lotti di coltivazione. Anche gli impianti tecnologici installati nel sito, quali la torcia di combustione del biogas o l eventuale impianto di cogenerazione, danno luogo ad emissioni sonore. Nella discarica si possono identificare due diverse sorgenti rumorose: i motori di cogenerazione da biogas, considerati come sorgenti fisse (di gestione Asya S.p.A) e i mezzi utilizzati per la gestione operativa (ruspa e compattatore), considerati sorgenti mobili. Nel 2010 è stata eseguita una valutazione di impatto acustico. Sorveglianza e controllo delle emissioni sonore: parametri Rifiuti Ogni discarica è autorizzata allo smaltimento di specifici codici CER, di cui alla Decisione 2000/532/CE e successive modifiche. Sorveglianza e controllo dei rifiuti: parametri Pag. 10 di 10 Aggiornato al 01/05/2012

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