23/02/2011. Alsi--Alto Lambro Servizi Idrici SpA. Alsi

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1 23/02/ Convegno IL LAMBRO UN ANNO DOPO Lambro e depuratore: una Direttiva San Rocco Alsi--Alto Lambro Servizi Idrici SpA Alsi 1

2 Il sistema fognario nel bacino di utenza del depuratore di Monza La RETE DEI COLLETTORI intercomunali ha il suo punto di incontro e di arrivo in località San Rocco di Monza, dove è stato realizzato il depuratore. Depuratore di Monza San Rocco Caratteristiche: Lunghezza complessiva 150 km Costituita da due reti idraulicamente separate, rete est e rete ovest, che confluiscono entrambe all impianto di depurazione di Monza Il sistema dei collettori intercomunali raccoglie gli scarichi di oltre km di reti fognarie comunali Le reti comunali sono di tipo misto e il funzionamento è completamente a gravità La rete intercomunale ovest è dotata di 22 sfioratori per le acque di piena Il caso: l inquinamento ambientale dovuto allo sversamento di idrocarburi Cosa è successo? Il 23 febbraio 2010 si è verificato uno sversamento di gasolio e prodotti combustibili pesanti in corrispondenza della raffineria Lombarda Petroli di Villasanta. I prodotti combustibili sono confluiti nel ramo est del collettore e di conseguenza sono stati recapitati verso l impianto di depurazione Tempo di arrivo al depuratore: minuti 2

3 3

4 Il caso: l inquinamento ambientale dovuto allo sversamento di idrocarburi L Impianto di depurazione e gli eventi accidentali Sversamenti accidentali/sostanze pericolose nei reflui urbani L Impianto di depurazione San Rocco permette normalmente di confinare l inquinamento In concomitanza dell evento del 23 febbraio 2010 l impianto non ha raccolto interamente i reflui urbani in ingresso in relazione alle portate elevate dovute agli apporti meteorici di quelle ore Sversamento nel Fiume Lambro Danno ambientale Compromissione dell impianto di depurazione Valutazioni in merito al rischio di incidenti che possono interessare il depuratore Analisi delle problematiche connesse alla tempestività dell accertamento di afflussi anomali provenienti dalle reti fognarie Studio inerente le opportunità tecniche e impiantistiche di miglioramento delle caratteristiche funzionali degli sfioratori 4

5 Contenere gli effetti ambientali e i danni impiantistici di eventi accidentali OBIETTIVO: Tutela dei corpi ricettori Tutela dell ambiente con riferimento a tutte le componenti naturali e antropiche Come Sistemi di controllo di sversamentiaccidentali accidentali di sostanze pericolose nella rete fognaria da prevedere Alla fonte In corrispondenza delle singole utenze o di aree industriali Lungo la rete In corrispondenza di punti nodali della rete fognaria Al punto di arrivo In ingresso al depuratore Alla fonte In corrispondenza delle singole utenze o di aree industriali Tipologie di scarico Acque reflue domestiche e assimilate Acque reflue industriali D.Lgs. 152/2006 parte terza Sezione II-Titolo III Le SINGOLE ATTIVITÀ potrebbero prevedere sistemi di CONTROLLO/MONITORAGGIO DEGLI SCARICHI AUTORIZZATI Nell ambito delle singole autorizzazioni (D.Lgs. 152/2006; R.R. 24 marzo 2006, n.3) o dell Autorizzazione Integrata Ambientale (A.I.A. - D.Lgs. 18 febbraio 2005, n. 59) Installazione di sensori di rilevamento di idrocarburi, misuratori di ph 5

6 Alla fonte In corrispondenza delle singole utenze o di aree industriali Scarichi di acque reflue industriali in corsi d acqua, nel suolo o nella rete fognaria nel rispetto del D.Lgs. 152/06 Valori limite dell Allegato 5 alla parte III del decreto Scarichi di acque di prima pioggia e/o dilavamento in corsi d acqua o nella rete fognaria nel rispetto del R.R. 24 marzo 2006, n.3 Scarichi di acque di seconda pioggia in corsi d acqua o nella rete fognaria nel rispetto del R.R. 24 marzo 2006, n.3 Scarichi accidentali di reflui contenenti sostanze pericolose nella rete fognaria e/o nell ambiente: come intervenire: procedure di controllo e gestione delle emergenze, ossia segnalazione tempestiva dello sversamento Opere e strutture di stoccaggio temporaneo accidentale al gestore della rete fognaria e della destinate al contenimento di sversamenti anomali depurazione Lungo la rete In corrispondenza di punti nodali della rete fognaria Il R.R. del 24 marzo 2006, n. 3 stabilisce che entro il 2016 siano realizzate vasche di prima pioggia presso: lo sfioratore in testa all impianto; sfioratori che sottendono agglomerati urbani superiori a a.e.; sfioratori che controllano più dell 80% della rete (suolo-corpi idrici significativi) o del 50% (corpi idrici non significativi) Sfioratori Prevedere l integrazione del sistema di raccolta dei reflui con zone tampone in corrispondenza di aree caratterizzate dalla presenza di zone industriali (ma non solo), in grado di contenere/abbattere le sostanze inquinanti nelle acque di prima pioggia in modo tale da ridurre/evitare l immissione diretta di sostanze inquinanti in corsi d acqua 6

7 Al punto di arrivo In ingresso al depuratore Il depuratore svolge il ruolo di accumulo delle sostanze contenute nei reflui tutelando l ambiente e impedendo l inquinamento delle acque Le sostanze inquinanti possono compromettere la funzione depurativa dell impianto con conseguente scarico in corsi d acqua dei reflui fognari solo parzialmente depurati Prevedere dei volumi (bacini/vasche naturaliformi) che in concomitanza di un evento accidentale possano accumulare i reflui contenenti sostanze inquinanti con lo scopo di tutelare l ambiente e il depuratore Prevedere sistemi di controllo Integrare gli attuali sistemi di raccolta e trattamento dei reflui con SISTEMI DI TRATTAMENTO acque di prima e seconda pioggia Ecosistemi filtro Trattamento delle acque non depurate Vasche di laminazione delle portate Recupero aree degradate Valenza paesaggistica 7

8 CHE COS È UN ECOSISTEMA FILTRO? L ecosistema filtro è un ambiente umido, assimilabile ad un bacino lacustre dove la vegetazione acquatica può colonizzare. In questi ambienti gli organismi animali e vegetali presenti nel suolo e nelle acque attuanomeccanismi di DEPURAZIONE NATURALE attraverso una combinazione di processi fisici, chimici e biologici. Gli inquinanti vengono trasformati in nutrienti e infine in biomassa vegetale, migliorando la qualità chimico-fisica delle acque Vantaggi e svantaggi della depurazione naturale si qualificano quali elementi paesaggistici piacevoli e non determinano impatti ambientali rilevanti permettono la riqualificazione di aree degradate e la ricostituzione di ecosistemi umidi richiedono una gestione semplice ed economica In caso di eventi accidentali tali sistemi sarebbero sacrificati a tutela dell ecosistema naturale e dell ambiente 8

9 Convegno IL LAMBRO UN ANNO DOPO Lambroe depuratore: una Direttiva San Rocco 9

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