TIROCINIO INFERMIERISTICO DOCUMENTO INFORMATIVO PER LO STUDENTE

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1 CORSO DI LAUREA IN INFERMIERISTICA SEDE DI MODENA TIROCINIO INFERMIERISTICO DOCUMENTO INFORMATIVO PER LO STUDENTE Direttore della didattica professionale/coordinatore dell attività formativa pratica e di tirocinio Dott.ssa Paola Ferri Coordinatori dell Insegnamento Tirocinio Dott.ssa Patrizia Nicolini (Insegnamento Tirocinio 1) Dott.ssa Carmela Giudice (Insegnamento Tirocinio 2) Dott. Nunzio Panzera (Insegnamento Tirocinio 3) Supervisore del tirocinio infermieristico Dott.ssa Chiara Cornia Referenti del tirocinio infermieristico Dott.ssa Maurizia Malagoli Dott.ssa Daniela Cavani Poliambulatorio 1 Piano Policlinico di Modena via del Pozzo Modena tel fax segreteria.laurea.infermieristica.mo@unimore.it sito web:

2 Corso di Laurea in Infermieristica Sede di Modena Tirocinio infermieristico Documento informativo per lo studente Elaborato da: Chiara Cornia, Paola Ferri, Daniela Magnani. Condiviso con i Tutor della Didattica Professionale. Approvato da: Paola Ferri. Validità: aa.aa. 2014/15 e 2015/16 TIROCINIO INFERMIERISTICO Il tirocinio è una strategia formativa che prevede l affiancamento dello studente a un infermiere esperto, in contesti sanitari specifici, al fine di apprendere le competenze previste dallo specifico ruolo professionale. L apprendimento in tirocinio avviene attraverso la sperimentazione pratica, l integrazione dei saperi teorico- disciplinari con la prassi operativa professionale ed organizzativa e il contatto con membri dell équipe infermieristica. La finalità principale del tirocinio consiste nello sviluppo di competenze, identità e appartenenza professionale. Secondariamente l esperienza di tirocinio rappresenta una pre- socializzazione al mondo del lavoro. L esperienza clinica consente allo studente di affrontare situazioni assistenziali uniche e complesse, non ricreabili con i soli approcci teorici. Le strategie per l insegnamento e l apprendimento in tirocinio, devono considerare alcuni principi e valori pedagogici di riferimento: 1. apprendimento dall esperienza significa: a) inserirsi in un contesto lavorativo contraddistinto da unicità, variabilità e incertezza di situazioni, in modo da sviluppare la capacità di affrontare situazioni reali; b) osservazione e riflessione sulle attività svolte da infermieri esperti; c) possibilità di cimentarsi nell attività con una progressiva assunzione di responsabilità; 2. responsabilizzazione dello studente, attraverso metodi di apprendimento pensati per l adulto; 3. tutorialità per garantire supervisione e feed- back costanti e facilitazione dei processi di apprendimento; 4. trasparenza del progetto di tirocinio: esso viene anticipato agli studenti coinvolti e deve contenere informazioni riguardo agli obiettivi formativi e alle modalità di valutazione dell attività; 5. trasparenza del processo di valutazione: lo studente è informato fin dall inizio dell esperienza delle modalità di valutazione dell attività di tirocinio e sugli elementi che contribuiranno alle valutazioni certificative annuali denominate Tirocinio infermieristico primo, secondo e terzo anno ; 6. rispetto del diritto alla privacy dello studente: le informazioni collegate alle attività dello studente in tirocinio devono essere gestite con riservatezza e utilizzate unicamente a scopi formativi. I risultati di apprendimento attesi al termine delle singole esperienze di tirocinio, sono riferiti all Ordinamento didattico (RAD) del corso di Laurea in Infermieristica (Modena) e al Progetto Europeo Tuning for Nurses, che costituisce una piattaforma per lo sviluppo di competenze previste per i professionisti infermieri. PIANIFICAZIONE E COORDINAMENTO DEL TIROCINIO INFERMIERISTICO 2

3 Considerando che 1 CFU di Tirocinio/Esercitazioni corrisponde a 30 ore di frequenza e 1 CFU di Laboratorio infermieristico corrisponde a 20 ore di frequenza, i 63 CFU riservati alle attività formative professionalizzanti corrispondono a 1860 ore. La frequenza del monte ore previsto è obbligatoria e le eventuali assenze dovranno essere recuperate. ATTIVITÁ FORMATIVE PROFESSIONALIZZANTI Tipo di attività Anno Semestre CFU Ore Laboratorio infermieristico Laboratorio infermieristico Laboratorio infermieristico Esercitazioni Tirocinio Totale Prima dell inizio del tirocinio il Direttore infermieristico della didattica professionale in collaborazione con il Supervisore delle attività di tirocinio, verificata la disponibilità delle sedi, dei relativi coordinatori e delle guide di tirocinio coinvolti, pianifica le attività di tirocinio per i tre anni di corso, specificando quanto segue: periodi, sedi, numero massimo di studenti per sede e assegnazione delle sedi ai Tutor della didattica professionale (art. 3, comma 3 Reg. Didattico). La prima esperienza di tirocinio del primo anno di corso rappresenta il primo contatto diretto dello studente con le strutture sanitarie e con i professionisti che vi lavorano e perciò è da considerarsi come estremamente delicata. Per questo motivo il Direttore infermieristico della didattica professionale seleziona alcune sedi di tirocinio considerate più idonee e i Tutor della didattica professionale affiancano gli studenti presso queste sedi per tutta la durata dell esperienza formativa. Tutte le esperienze di tirocinio successive hanno una durata variabile tra le quattro e le dieci settimane ciascuna; si ritiene infatti indispensabile che ciascuna esperienza abbia il carattere della continuità per consolidare le abilità apprese, favorire un senso di appartenenza alla sede, ridurre lo stress dello studente e aumentarne il senso di autoefficacia. Attraverso la frequenza del Laboratorio infermieristico e delle Esercitazioni che precedono il Tirocinio infermieristico, lo studente acquisisce i pre- requisiti indispensabili per affrontare l esperienza clinica. La pianificazione delle esperienze di tirocinio deve prevedere un aumento 3

4 graduale della complessità dal primo al terzo anno, per offrire allo studente l opportunità di cimentarsi in un assunzione progressiva di autonomia professionale e organizzativa. È bene specificare che non è sufficiente che lo studente abbia frequentato il monte ore previsto nel tempo prestabilito per sancire la conclusione positiva dell esperienza di tirocinio; egli deve dimostrare altresì di aver raggiunto gli obiettivi formativi. Poiché l apprendimento di abilità cognitive, tecnico- pratiche e relazionali può richiedere tempi diversi per ogni studente, può rendersi necessario prolungare l esperienza di tirocinio e/o aumentare il numero di esperienze rispetto allo standard previsto. Per ogni studente, nel triennio, si prevedono non meno di otto esperienze di tirocinio in contesti diversi, scelti dal Direttore della didattica professionale in collaborazione con i Tutor della didattica professionale. L assegnazione a ciascuno studente della sede di tirocinio è pianificata tenendo conto delle necessità di apprendimento in relazione agli obiettivi di anno di corso e al livello di preparazione raggiunto dal singolo studente. In relazione all ambito prescelto per la tesi di laurea, lo studente ha la facoltà di richiedere una sede di tirocinio specifica all interno dell offerta delle sedi convenzionate con l Ateneo. Lo studente che abbia terminato con profitto tutte le attività previste per l anno di corso, ovvero se fuori corso o se sia stato assente per un certo periodo di tempo, può richiedere di svolgere un tirocinio supplementare concordandolo con il Direttore infermieristico e il Tutor della Didattica professionale. L attività di tirocinio deve essere svolta nell ambito delle strutture sanitarie e sociali delle Aziende pubbliche o private convenzionate con l Ateneo. L individuazione delle specifiche sedi di tirocinio è responsabilità del Direttore infermieristico della didattica professionale, in collaborazione con i Tutor della didattica professionale. Prima dell inizio dell anno accademico il Direttore infermieristico della didattica professionale pianifica una serie di incontri con i Dirigenti infermieri delle Aziende convenzionate, dove presenta e motiva l articolazione dell attività di tirocinio, ossia i periodi di tirocinio e la loro durata, l elenco delle sedi, i criteri con cui sono state selezionate, il numero di studenti che frequenteranno le sedi di tirocinio e i Tutor della didattica professionale assegnati; concorda le modalità di comunicazione fra le parti e raccoglie idee e suggerimenti per un miglioramento continuo della qualità dei tirocini. Il criterio principale con il quale vengono selezionate le sedi di tirocinio è l offerta di opportunità di apprendimento rilevanti e coerenti con le esigenze formative dello studente. Qualora una sede di tirocinio non sia in grado, anche solo temporaneamente, di garantire le condizioni di apprendimento e di sicurezza dello studente, il Direttore infermieristico della didattica professionale può revocare la scelta fatta, anche durante il corso dell anno accademico, dandone notizia ai soggetti interessati. DOCUMENTAZIONE DEL TIROCINIO INFERMIERISTICO Al fine di documentare adeguatamente il percorso di tirocinio, il Corso utilizza un fascicolo personale dello studente, che si arricchisce durante i tre anni di Corso e si compone di diversi documenti. 4

5 ORGANIZZAZIONE DEL TIROCINIO INFERMIERISTICO L organizzazione dell attività di tirocinio è responsabilità del Tutor della didattica professionale. A ciascun Tutor sono assegnate alcune sedi formative e un certo numero di studenti del primo, secondo e terzo anno di Corso, per ogni periodo di tirocinio. Il Tutor della didattica professionale informa i Coordinatori infermieristici e le Guide di tirocinio rispetto alle modalità di realizzazione dell esperienza di tirocinio, ribadendo la necessità che gli studenti svolgano solo le attività per cui sono stati preparati e possano sempre contare sulla supervisione di un infermiere esperto, in particolare nella somministrazione delle terapie farmacologiche. Il Tutor della didattica professionale raccoglie eventuali suggerimenti per il miglioramento del tirocinio. Il Tutor della didattica professionale incontra gli studenti prima dell inizio di ciascuna esperienza di tirocinio per fornire le informazioni preparatorie, esplicitare i risultati di apprendimento attesi, preparare il progetto formativo individuale e dichiarare tempi e modalità di valutazione dell esperienza di tirocinio. Fanno parte delle informazioni preparatorie le seguenti notizie: - caratteristiche specifiche della sede di tirocinio; - programmazione oraria dell esperienza di tirocinio; - procedura da seguire in caso di infortunio; - assegnazione delle divise e di un locale spogliatoio. Il Tutor della didattica professionale pianifica la propria presenza settimanale nelle sedi di tirocinio, in modo da favorire l apprendimento degli studenti e rilevarne eventuali problemi. Il Tutor della didattica professionale programma una serie di incontri di debriefing da svolgersi durante il tirocinio, preferibilmente nelle vicinanze della sede, in cui analizzare la pratica, stimolare la riflessione sull esperienza, dare e ricevere feedback. Nel corso dell anno accademico lo studente deve produrre un minimo di due elaborati scritti consistenti in altrettante pianificazioni assistenziali su casi reali osservati in clinica. Il Tutor della didattica professionale guida e supporta lo studente con gradualità nel corso del triennio, nell elaborazione del piano assistenziale, partendo dalla scelta del caso e del modello di accertamento più adatto al contesto, fornendo consigli durante la pianificazione e correggendo e valutando l elaborato prodotto. Al primo anno, prima di iniziare l esperienza di tirocinio, lo studente deve attestare di aver ricevuto precise informazioni sulla tutela della propria salute e sicurezza (D.lgs. 81/08) e sulla riservatezza nel trattamento dei propri dati personali (D.lgs. 196/03); deve inoltre sottoporsi a una visita medica, organizzata dal Corso, presso il Servizio di Sorveglianza Sanitaria competente, per ottenere il certificato di idoneità psicofisica all attività di tirocinio. In seguito lo studente è ammesso alla frequenza del tirocinio previsto per l anno di Corso, se sono soddisfatte le seguenti condizioni: - ha frequentato regolarmente il Laboratorio infermieristico e le Esercitazioni programmate propedeutiche al Tirocinio infermieristico; - ha superato con profitto la prova prevista al termine delle attività di Laboratorio i nfermieristico e delle Esercitazioni. 5

6 Lo studente, al termine di ciascun periodo di tirocinio, deve dimostrare di aver raggiunto i risultati di apprendimento prefissati. Lo studente è tenuto a rispettare la programmazione oraria stabilita, a frequentare la sede di tirocinio per il monte ore giornaliero, ad osservare almeno un giorno di riposo dopo ogni turno notturno e non deve apportare modifiche alla programmazione oraria. In caso di assenza dal tirocinio deve avvisare tempestivamente l Unità Operativa/Servizio frequentati e successivamente il Tutor della didattica professionale, con il quale pianificare il recupero delle ore perse. Si ribadisce l importanza della continuità dell esperienza di tirocinio, come sua caratteristica imprescindibile; lo studente deve essere consapevole che il tirocinio si configura come un impegno a tempo pieno, che richiede attenzione ed energia. Considerando la durata media delle singole esperienze di tirocinio e l organizzazione generale del Corso, le assenze inferiori a una settimana, possono essere recuperate in accordo con il Tutor della didattica professionale. In caso di assenze più lunghe, il Corso valuterà le singole situazioni. Lo studente è tenuto a documentare le ore di presenza in tirocinio nell apposito libretto e a farle firmare quotidianamente dalla Guida di tirocinio o dall infermiere in servizio; eventuali correzioni devono essere ben visibili e controfirmate dalla Guida di tirocinio o dall infermiere in servizio. Nel caso lo studente smarrisse il libretto, deve avvisare immediatamente il Tutor della didattica professionale. Lo studente può essere sospeso in via temporanea o definitiva dall attività di tirocinio. Le motivazioni che possono portare a tale decisione, sono le seguenti: - studente potenzialmente pericoloso; - studente che non ha superato la prova prevista al termine dell attività di Laboratorio infermieristico/esercitazioni e che pertanto manca della necessaria preparazione; - studente che frequenta il tirocinio in modo discontinuo; - studente che abbia adottato un comportamento deontologicamente scorretto nei confronti degli assistiti e dei colleghi; - studentesse in stato di gravidanza e in allattamento, nel rispetto della normativa vigente o studente che sia stato dichiarato non idoneo dal Medico competente o che comunque presenti problemi psicofisici tali da ostacolare le possibilità di apprendimento delle competenze professionali in clinica. La decisione di sospensione temporanea è proposta dal Tutor della didattica professionale al Direttore infermieristico, tramite apposita relazione, e la decisione verrà discussa e motivata in un colloquio con lo studente. La sospensione temporanea è portata in discussione e approvazione nel Consiglio di CdS. La riammissione dello studente al tirocinio è concordata con tempi e modalità definite dal Direttore infermieristico della didattica professionale in collaborazione col Tutor della didattica professionale. Qualora permangano le condizioni che hanno portato alla sospensione temporanea dal tirocinio, ovvero vi sia un peggioramento che impedisce l apprendimento delle abilità professionali, il Direttore infermieristico della didattica professionale propone al Presidente del Corso di Laurea, la sospensione definitiva dello studente tramite apposita relazione, che documenti approfonditamente le motivazioni. La proposta è portata in discussione e approvazione in Consiglio di CdS e, se approvata, comporta l interruzione definitiva degli studi presso il Corso. 6

7 VALUTAZIONE DEL TIROCINIO Ogni esperienza di tirocinio dello studente viene valutata in trentesimi ed entra a far parte delle valutazioni certificative annuali degli insegnamenti Tirocinio infermieristico primo, secondo e terzo anno, come previsto dall attuale piano degli studi del Corso. Per la valutazione dell esperienza di tirocinio ci si avvale di un apposita scheda di valutazione che esplicita i risultati di apprendimento attesi, in funzione dell anno di Corso frequentato. Durante il percorso di tirocinio lo studente riceve feed- back costanti sull andamento dell esperienza e dei suoi progressi; verso la metà del periodo di tirocinio il Tutor della didattica professionale concorda con la Guida di tirocinio e/o il Coordinatore infermieristico e con lo studente, un momento di valutazione intermedia, dove il feed- back viene formalizzato. Al termine del tirocinio, infine, si prevede un ultimo incontro con gli stessi attori, per stilare la valutazione definitiva. Si ribadisce che la valutazione del tirocinio è una responsabilità del Tutor della didattica professionale, da condividere con la Guida di tirocinio, il Coordinatore infermieristico e gli altri componenti dell équipe infermieristica. Se la valutazione è insufficiente, lo studente è invitato a ripetere l esperienza di tirocinio in un altra sede, dove raggiungere i risultati attesi ed ottenere una valutazione positiva. Il Direttore della didattica professionale, in collaborazione con il Tutor competente per la sede, e sentito lo studente, predispone un Piano di recupero personalizzato, dove vengono indicati risultati attesi, tempi e luogo del tirocinio. Lo studente potrà comunque frequentare le lezioni teoriche e pratiche previste per l anno di Corso e sostenere i relativi esami di profitto. Nel caso in cui il Piano di recupero personalizzato dia esito negativo, lo studente ripeterà l anno e sarà considerato ripetente. Lo studente ripetente può frequentare nuovamente il Laboratorio infermieristico/esercitazioni propedeutiche al tirocinio che non è riuscito a superare nell anno precedente. La valutazione annuale dell insegnamento Tirocinio infermieristico primo, secondo e terzo anno, si ottiene dalla media ponderata dei voti conseguiti nelle valutazioni di tirocinio, laboratorio ed esame finale annuale. Per l esame finale annuale di tirocinio si prevedono non meno di due appelli per ogni anno accademico. RUOLO E FUNZIONI DEL DIRETTORE INFERMIERISTICO DELLA DIDATTICA PROFESSIONALE Secondo il DIM 19 febbraio 2009 e il documento Principi e standard del tirocinio professionale nei Corsi di Laurea delle Professioni Sanitarie, il Coordinatore dell attività formativa pratica e di tirocinio clinico/direttore infermieristico della didattica professionale, è un docente appartenente al profilo professionale dell infermiere (D.M. 739/94 e s.m.i), in possesso della Laurea specialistica o magistrale in Scienze Infermieristiche e Ostetriche, nominato sulla base della valutazione di specifico curriculum, che esprima la richiesta esperienza professionale, non inferiore a cinque anni, nell ambito della formazione. Il Coordinatore dell attività formativa pratica e di tirocinio clinico/direttore infermieristico della didattica professionale è nominato dal CCdL con incarico triennale e coordina l attività formativa pratica e di tirocinio clinico e il Tutor della didattica professionale. Le responsabilità e competenze del Direttore infermieristico della didattica professionale sono le seguenti: 7

8 - progettare, organizzare, gestire e valutare le attività didattiche professionalizzanti, secondo criteri formativi, organizzativi e clinici, nonché le linee d indirizzo degli organi accademici e professionali, avvalendosi per il tirocinio ed i laboratori, di Tutor dedicati; - promuovere il coordinamento degli insegnamenti teorici con quelli professionali, assicurando la pertinenza formativa allo specifico profilo professionale; - curare la programmazione didattica del Corso in collaborazione con il Presidente del CCdL e i Tutor della didattica professionale; - coordinare i Tutor della didattica professionale, favorendone l inserimento e lo sviluppo formativo; - fornire consulenza pedagogica e attività di orientamento agli studenti, attraverso colloqui ed incontri programmati; - promuovere strategie di integrazione con i referenti dei servizi sanitari e il Collegio IPASVI per facilitare e migliorare la qualità dei percorsi formativi; - promuovere sperimentazione e ricerca pedagogica nell ambito delle attività professionalizzanti; - certificare le competenze professionali in conformità agli standard professionali definiti. - RUOLI E FUNZIONI DEL SISTEMA DI TUTORATO PROFESSIONALE Il sistema di tutorato professionale del Corso è così articolato: - Tutor della didattica professionale; - Guida di tirocinio. Il Tutor della didattica professionale è un professionista del SSR o dell Università assegnato stabilmente alla sede formativa con competenze avanzate, sia in ambito pedagogico, che nello specifico ambito professionale. Collabora con il Direttore infermieristico della didattica professionale alla pianificazione, organizzazione e gestione del Corso, in particolare delle esperienze di tirocinio; si occupa inoltre di progettare e condurre le attività del Laboratorio infermieristico. Più specificatamente le attività del Tutor sono: - organizzazione e gestione delle esperienze di tirocinio nelle sedi assegnate: egli fornisce le informazioni utili allo studente, cura i rapporti con i colleghi delle sedi di tirocinio, facilita l apprendimento dall esperienza coadiuvando i colleghi, affiancando lo studente, promuovendo la riflessione critica sulla pratica svolta e applicando il processo di assistenza infermieristico per l individuazione dei problemi dell assistito; - progettazione, organizzazione e conduzione delle attività di laboratorio con l obiettivo di promuovere l apprendimento professionalizzante, di organizzare e gestire dimostrazioni, esercitazioni, simulazioni per piccoli gruppi di studenti con metodi didattici che pongano l accento sul coinvolgimento attivo di chi apprende, stimolandone le capacità critiche e autoriflessive; si propone di sviluppare le componenti cognitive, tecnico- gestuali e comunicativo- relazionali della competenza professionale; - gestione dei processi di valutazione e di autovalutazione dello studente, sia al termine dell attività di Laboratorio infermieristico/esercitazioni, sia durante il tirocinio; - facilitazione e sostegno nel percorso di apprendimento; - informazioni riguardo alla stesura della tesi di laurea; - cura del fascicolo dello studente per ciò che attiene le attività formative professionalizzanti previste nel triennio; - organizzazione delle lezioni teoriche e del calendario degli appelli d esame durante l anno accademico; 8

9 - cura della propria formazione soprattutto al fine di non perdere le competenze cliniche e di mantenere conoscenze pratiche aggiornate, tramite un programma di formazione anche sul campo. La modalità di accesso all incarico di Tutor della didattica professionale prevede la partecipazione a un avviso interno, rivolto al personale infermieristico delle Aziende Sanitarie di Modena, per la predisposizione di una graduatoria di professionisti idonei a ricoprire tale incarico (in attuazione del Protocollo d intesa tra Regione Emilia- Romagna e Università di Bologna, Ferrara, Modena e Reggio Emilia, Parma, per l espletamento dei Corsi di Diploma Universitario, siglato il 1 agosto 1996, nonché del Accordo attuativo locale del suddetto Protocollo d intesa tra Università di Modena e Reggio Emilia e Aziende Sanitarie di Modena e Reggio Emilia, siglato il 1 aprile 1999). La Commissione esaminatrice, nominata dal Consiglio di Corso, è composta dai Direttori dei Servizi Formazione delle due Aziende Sanitarie firmatarie dell avviso, dal Direttore infermieristico della didattica professionalizzante, da un componente universitario del Consiglio di Corso e da un Funzionario amministrativo dell Azienda Ospedaliero- Universitaria, con funzioni di Segretario. La Commissione esaminatrice sottopone i candidati ad una prova orale e pratica volta a verificare il possesso di conoscenze ed abilità specifiche inerenti l incarico. La nomina dei Tutor è di competenza del Consiglio di Corso. Il rinnovo dell incarico è annuale, previa valutazione positiva da parte del Direttore infermieristico della didattica professionale. La Guida di tirocinio è l infermiere che, all interno della sede di tirocinio e in virtù di uno specifico percorso formativo (corso per Guida di tirocinio e relativi Refresh), assume un ruolo di coordinamento degli studenti tirocinanti. Si interfaccia con la sede formativa e con il Tutor della didattica professionale, cura gli accordi, aiuta i colleghi infermieri e il Coordinatore infermieristico a selezionare le opportunità di apprendimento, in coerenza con i risultati di apprendimento attesi e il piano di tirocinio condivisi con lo studente. Tutta l équipe infermieristica è coinvolta nel processo di apprendimento e ciascun infermiere a cui si affianca lo studente durante l attività di tirocinio rappresenta un modello di ruolo, facilita l apprendimento delle competenze professionali, è garante della sicurezza dello studente e dell assistito, vigila affinché gli assisiti ricevano una prestazione adeguata, anche quando delegata con supervisione allo studente, si assicura che gli assistiti siano informati e abbiano dato il loro consenso ad essere assistiti da uno studente. Pertanto la Guida di tirocinio offre supporto ed è punto di riferimento per i colleghi infermieri che affiancano gli studenti, sia durante il percorso di tirocinio, che nella fase di valutazione. CODICE DI COMPORTAMENTO DELLO STUDENTE Durante il tirocinio lo studente assume precise responsabilità nei confronti degli assistiti, perché, per apprendere, ha bisogno di inserirsi attivamente nei piani di cura e nelle prestazioni erogate. Pertanto è necessario che sia consapevole della necessità di assumere un comportamento improntato alla correttezza e al rispetto. Codice dello studente Durante il tirocinio, come studente attivamente coinvolto nell ambiente clinico, mi impegno a: - rispettare i diritti degli assistiti, le diverse etnie, i valori, le scelte relative ai principi culturali e spirituali; - mantenere la riservatezza e la confidenzialità delle informazioni apprese; 9

10 - informare gli assistiti e/o i familiari che sono uno studente e rendere visibile il cartellino di riconoscimento; - agire entro i limiti del ruolo di studente e della progressiva autonomia appresa; - prepararmi per l esperienza, considerati i risultati attesi e la specificità della sede di tirocinio; - astenermi dall uso di qualsiasi sostanza che possa compromettere la mia capacità di giudizio; - accettare le responsabilità delle mie azioni; - riconoscere che il mio apprendimento deve essere supervisionato; - intraprendere azioni appropriate per garantire la mia sicurezza, quella degli assistiti e dei colleghi; - astenermi dal mettere in pratica qualsiasi tecnica o metodica per cui non ho ricevuto un adeguata preparazione; - riferire le attività effettuate in modo sincero, puntuale e preciso; - riferire puntualmente condizioni di mancanza di sicurezza ed errori e farne occasione di riflessione formativa; - evitare di sfruttare l esperienza di tirocinio per procacciarmi lavoro e/o compensi; - promuovere l immagine della professione ed essere modello promozione di salute attraverso l uso corretto della divisa, le azioni, le modalità di comunicazione verbale e non verbale. Lo studente è inoltre responsabile dell armadietto e della divisa ricevuti in prestito e degli eventuali danneggiamenti rilevati al termine del tirocinio. È importante che lo studente restituisca tempestivamente le chiavi dell armadietto, ed eventualmente il badge per entrare nello spogliatoio, al fine di consentire una tempestiva riassegnazione degli stessi. PROFILO DI COMPETENZE ATTESO Al termine del tirocinio lo studente dimostra di: - esercitare la pratica professionale nel rispetto dei principi etico- deontologici, legali e delle regole dell organizzazione; - esercitare la professione in modo tollerante, non giudicante, con sensibilità e cura, garantendo che vengano rispettati: i diritti, la dignità, la privacy, la riservatezza, le credenze, la cultura e i desideri delle persone assistite; - promuovere il benessere e il comfort delle persone assistite; - essere consapevole del proprio ruolo e riconoscere responsabilità e funzioni delle diverse figure professionali del team di cura; - essere responsabile del proprio percorso di apprendimento e avvalersi della valutazione come strumento per riflettere e migliorare le performance; - essere capace di procedere alla raccolta dei dati necessari all identificazione dei problemi assistenziali in ordine di priorità; - riconoscere e interpretare, nel gruppo delle persone assistite, i segni di normalità e di cambiamento nelle condizioni clinico- assistenziali; - risolvere i problemi assistenziali del gruppo di persone assistite; - gestire il gruppo delle persone assistite, riconoscendo priorità cliniche, assistenziali e organizzative; - favorire la partecipazione delle persone assistite alle scelte assistenziali; - prendere decisioni affidabili per garantire una pratica sicura e basata sulle prove di efficacia, ricercando e utilizzando la letteratura di riferimento; - garantire la protezione e la prevenzione del rischio correlato alle attività assistenziali; - gestire in modo sicuro i farmaci e altre terapie; 10

11 - personalizzare l assistenza consentendo alla persona di mantenere o aumentare l autonomia necessaria a gestire i propri problemi di salute; - informare ed educare la persona assistita e i familiari; - eseguire e/o gestire le principali procedure tecniche relative all assistenza infermieristica; - ascoltare le persone assistite e i care- givers per riconoscere situazioni di ansia, stress e preoccupazione; - comunicare in modo efficace con le persone assistite e i care- givers, utilizzando le tecniche verbali e non verbali appropriate; - comunicare in modo efficace con le persone assistite e i care- givers con difficoltà comunicative (difficoltà linguistico- culturali, alterazioni sensoriali, ecc.), utilizzando le tecniche verbali e non verbali appropriate e strumenti di comunicazione alternativi; - tutelare le aspettative della persona assistita e agire, per quanto di propria competenza, al fine di prevenire forme di maltrattamento od omissione delle cure; - usare in modo appropriato, rispetto al contesto e alla persona assistita, le tecniche della relazione di aiuto (empatia, atteggiamento non giudicante, comunicazione non direttiva); - documentare e riferire al team il processo di cura garantendone la continuità attraverso strumenti appropriati (utilizzo accurato della documentazione infermieristica, consegna verbale); - gestire le risorse a disposizione per realizzare in modo efficace ed efficiente il piano di cura; - riconoscere le attività assistenziali attribuibili al personale di supporto; - lavorare e comunicare in modo collaborativo ed efficace con tutto il team di cura; - facilitare e sostenere gli altri studenti di infermieristica nell erogare l assistenza all interno del contesto clinico e nel processo di apprendimento; - controllare l emotività in condizioni di stress. INFORTUNIO IN CORSO DI TIROCINIO In caso di infortunio lo studente si attiene alla procedura pubblicata sul sito: professionale/infortuni.html Per ulteriori informazioni è possibile consultare il regolamento del tirocinio sul sito: 11

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