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1 COMMITTENTE CONTRACTORS AVM - VENEZIA AZIENDA VENEZIANA DELLA MOBILITA' s.p.a. Isola Nova del Tronchetto 33 PROGETTO PROJECT PISTA CICLOPEDONALE, ITINERARIO N 9, 3 LOTTO BICIPLAN COMUNE DI VENEZIA TRATTO VIA PENELLO - VIA GATTA CODICE INTERVENTO: TITOLO TITLE PROGETTO PRELIMINARE VALUTAZIONE DI COMPATIBILITA' IDRAULICA NOTE PROGETTISTI ing. Francesca Domeneghetti arch. Stefano Boscolo COLLABORATORI arch. Andrea Dianin Studio architetto Stefano Boscolo S.Polo Venezia tel/fax 041/ boscoste@libero.it PEC: stefano.boscolo@archiworldpec.it P.IVA: N ELABORATO SCALA: DATA: 206/P.P./011 Mag AGGIORNAMENTI: Lo "Studio architetto Stefano Boscolo" si riserva la proprietà del presente elaborato con la proibizione di riprodurlo o trasferirlo a terzi senza autorizzazione scritta a b c d e

2 SOMMARIO 1. Premessa Inquadramento normativo Inquadramento metodologico L area di intervento Rilievo fotografico dello stato dei luoghi La configurazione di progetto Verifica del rispetto dei limiti imposti Individuazione della curva di possibilità pluviometrica di progetto Analisi regionalizzata delle precipitazioni Curve segnalatrici per la zona costiera SE Determinazione dello ietogramma di progetto Calcolo dei volumi da rendere disponibili per la laminazione Individuazione delle opere di mitigazione Riepilogo della valutazione

3 1. Premessa Il presente elaborato riporta la valutazione di compatibilità idraulica del progetto preliminare per la realizzazione della pista ciclopedonale lungo la Strada Statale Pontebbana n 13 (Terraglio) tra via Penello e via Gatta. Il tratto rappresenta il 3 stralcio dell itinerario n 9 del Biciplan del Comune di Venezia. Lo studio è volto al calcolo delle portate generate dalla configurazione di progetto e all individuazione delle opere di mitigazione da realizzare al fine di non aggravare, con le opere previste, l equilibrio idraulico dell area in cui l intervento s inserisce, per eventi con un tempo di ritorno non inferiore a 50 anni, così come previsto dalla vigente normativa in materia di scarichi di acque meteoriche. 2

4 2. Inquadramento normativo I principali riferimenti normativi per una corretta gestione, manutenzione e tutela dei corsi d acqua, a cui si rimanda per una trattazione completa, sono i seguenti: T.U. 25 luglio 1904, n. 523 Testo unico delle disposizioni di legge intorno alle opere idrauliche delle diverse categorie. R.D.L. 8 maggio 1904, n Regolamento per l'esecuzione del Testo Unico delle leggi 22 marzo 1900, n. 195, e 7 luglio 1902, n. 333, sulle bonificazioni delle paludi e dei territori paludosi - e successive modificazioni; D.G.R. 31 gennaio 1989, n Direttive per la predisposizione del Piano Generale di Bonifica e di Tutela del Territorio Rurale; L.R. 3 agosto 1998, n Individuazione e perimetrazione delle aree a rischio idraulico e idrogeologico. Nuove indicazioni per la formazione degli strumenti urbanistici. D.G.R. 13 dicembre 2002, n del 13 dicembre 2002 Valutazione di Compatibilità idraulica per la redazione degli Strumenti Urbanistici D.G.R. 7 agosto 2007, n.2587 Adozione del documento preliminare al Piano Territoriale Regionale di Coordinamento PTRC e della Relazione Ambientale procedura di Valutazione Ambientale Strategica. L.R. 23 aprile 2004 n.11 (artt. 25 e 4). D.Lgs. 3 aprile 2006, n.152 Norme in materia ambientale; D.Lgs. 16 gennaio 2008, n.4 Ulteriori disposizioni correttive ed integrative del D.Lgs. 3 aprile 2006, n.152 recante norme in materia ambientale. D.G.R. 10 maggio 2006, n come integrata con D.G.R. del Veneto n del 19 Giugno 2007, e successivamente dalla D.G.R. n del 06 ottobre 2009 con le quali è stata modificata la sopracitata deliberazione della Giunta Regionale del Veneto n.3637/02. Inoltre, in seguito ai problemi causati dal nubifragio del 26 settembre 2007, Il Presidente del Consiglio dei Ministri, il 18 Ottobre 2007, ha firmato OPCM n che nomina il Segretario regionale ai Lavori Pubblici, l ing. Mariano Carraro, Commissario delegato per l emergenza concernente gli eccezionali eventi meteorici del 26 settembre 2007 che hanno colpito parte del territorio della Regione Veneto. Compito del Commissario è quello di realizzare interventi urgenti di protezione civile diretti a fronteggiare i danni conseguenti agli eventi eccezionali di Settembre. In particolare all art.1, comma 3, lettera d), si prevede che il Commissario delegato provveda in particolare alla pianificazione di azioni ed interventi di mitigazione del rischio conseguente all inadeguatezza 3

5 dei sistemi preposti all allontanamento e allo scolo delle acque superficiali in eccesso, al fine della riduzione definitiva degli effetti e dei fenomeni alluvionali ed in coerenza con gli altri progetti di regimazione delle acque, predisposti per la tutela e la salvaguardia della terraferma veneziana, nel territorio provinciale di Venezia e negli altri territori comunali del Bacino Scolante in Laguna individuati dal Piano direttore 2000 approvato con deliberazione del Consiglio regionale del Veneto n. 23 in data Con le finalità precedentemente specificate, il Commissario ha pertanto emanato delle Ordinanze specifiche (Ordinanza n. 2 del 21 Dicembre 2007; Ordinanza n. 2 del 22 Gennaio 2008; Ordinanza n. 3 del 22 Gennaio 2008; Ordinanza n. 4 del 22 Gennaio 2008). Tali Ordinanze hanno in primo luogo il ruolo di identificare con precisione quali siano i Comuni versanti in effettive condizioni di criticità idraulica, colpiti dagli eventi eccezionali del Settembre 2007; inoltre, hanno lo scopo di stabilire delle linee guida per l approccio progettuale a qualsiasi tipo di intervento edilizio, sia di iniziativa privata che pubblica. Queste infatti riguardano sia l efficacia di titoli abilitativi relativi a interventi edilizi non ancora avviati (Ord. 2), che il rilascio di titoli abilitativi sotto i profili edilizio e urbanistico (Ord. 3), che gli allacciamenti alla rete fognaria pubblica (Ord. 4). Le menzionate Ordinanze prevedono infatti la definizione di parametri numerici di valutazione dell effettiva impermeabilizzazione delle superficie, e quindi di soglie di tale parametro oltre le quali risulta necessario intervenire. Sulla base del rispetto, o del superamento di tali soglie, si stabilisce se la pratica debba subire una Valutazione di Compatibilità Idraulica (impermeabilizzazione superiore a 200 mq), all interno della quale si deve procedere con la progettazione di opere di mitigazione delle piene, per l invaso temporaneo delle acque di precipitazione e la riconsegna graduale delle stesse al ricettore finale. Da ultimo, sempre in riferimento ai limiti imposti, si stabilisce se l iter approvativo della Valutazione di Compatibilità Idraulica abbia bisogno dell espressione di parere favorevole da parte del Consorzio di Bonifica competente (impermeabilizzazione superiore a 1000 mq), o se sia direttamente indirizzata ai tecnici in materia del Comune in cui l intervento si colloca. Il seguente studio è stato redatto in ottemperanza alle indicazioni delle Linee Guida per la Valutazione di Compatibilità Idraulica emesse dalla struttura del Commissario Delegato per l emergenza concernente gli eccezionali eventi meteorologici del 26 settembre 2007 che hanno colpito parte del territorio della Regione Veneto nel mese di Agosto

6 3. Inquadramento metodologico Nella redazione della presente relazione, sono stati approfonditi i seguenti punti: Analisi dello stato di fatto; Analisi della configurazione di progetto; Verifica del rispetto dei limiti imposti dalla normativa vigente e determinazione del coefficiente di deflusso medio; Definizione dei dati pluviometrici raccolti; Descrizione della metodologia di regionalizzazione dei dati pluviometrici; Individuazione delle curve segnalatrici di possibilità pluviometrica di riferimento; Individuazione dei volumi di invaso con il metodo dell invaso; Descrizione delle opere idrauliche di progetto da realizzare al fine di ottenere un assetto idrologico della zona oggetto di studio compatibile con la rete ricettrice. 5

7 4. L area di intervento Il tratto interessato dal progetto si sviluppa lungo la Strada Statale Pontebbana n 13 (Terraglio) a partire dall incrocio con via Penello, procedendo in direzione di Treviso fino all incrocio con via Gatta, in prosecuzione e completamento del tratto di pista ciclabile già realizzata denominata La Favorita. Figura 1 Individuazione dell area oggetto di intervento su Carta Tecnica Regionale 1:5000 La realizzazione della nuova pista ciclopedonale comporta, per circa la metà del tracciato, un rifacimento del tappeto d usura e della segnaletica orizzontale senza apportare alcuna modifica alla copertura del suolo né all assetto idraulico dell area. Tuttavia l intervento prevede un modesto incremento di impermeabilizzazione del suolo nel terzo stralcio planimetrico (tratto C) tra il confine sud del parco di Villa Furstenberg e via Gatta. Lungo l intero percorso il progetto prevede il mantenimento degli scarichi delle acque meteoriche esistenti, tramite adeguati spostamenti di pozzetti e caditoie e mediante la posa di un nuovo collettore scatolare (di lunghezza complessiva pari a 70 m) per il tombinamento di circa 35 m di fossato e la sostituzione di ulteriori 35 m di tubazione lungo il passo carraio posto a sud. In prossimità del tombinamento stesso sarà posata una rete di smaltimento delle acque meteoriche a servizio della semicarreggiata ovest e della pista ciclabile. 6

8 5. Rilievo fotografico dello stato dei luoghi Fosso di confine lato sud villa Furstenberg Canale consortile Bazzera Figura 2 Individuazione dell area oggetto di intervento su ortofoto e coni ottici Particolare Figura 4 Figura 3 Cono ottico n 1: scarico del fosso di confine sud del parco di villa Furstenberg 7

9 Figura 4 Tubazione Dn100 cm in cls: scarico del fosso sud del parco di villa Furstenberg parzialmente interessato dai cedimenti della sponda del fossato ricettore (fosso di guardia lato ovest del Terraglio) Figura 5 Cono ottico n 2: fosso di guardia lato ovest da rinforzare con la tecnica delle terre armate 8

10 Valvola a clapet Canale Bazzera Muretto trasversale Figura 6 Cono ottico n 3: immissione del fosso di guardia lato ovest del Terraglio nel canale consortile Bazzera (tratto a sud tramite valvola a clapet e tratto a nord con muretto trasversale a protezione dalle piene del canale consortile) 9

11 Figura 7 Cono ottico n 4: tratto di fossato da tombinare con scatolare in cls 100 cm x 150 cm Figura 8 Cono ottico n 5: ampia sezione del fossato e presenza di 2 grandi platani in prossimità di via Gatta 10

12 6. La configurazione di progetto Come anticipato l intervento è stato suddiviso in tre stralci planimetrici (a, b e c) con differenti caratteristiche. Il primo tratto (a) che, agganciandosi alla pista esistente, si svilupperà da via Penello a via Minghetti insisterà sul lato ovest del Terraglio con lo scopo di utilizzare una lunga porzione del marciapiede esistente. Nel secondo stralcio planimetrico (b) il progetto prevede la prosecuzione della pista lungo il piazzale del locale Il Nottambulo antistante il Terraglio, interessando la superficie occupata da una serie di stalli e aree già impermeabilizzate fino alla fermata dell autobus posta a nord di via Tre Garofoli. Il terzo tratto (c) insisterà sul ciglio del fossato che costeggia il parco di villa Furstenberg sviluppandosi per tutta la sua lunghezza e recuperando la necessaria larghezza di carreggiata mediante la tecnica delle terre armate che consentano la realizzazione del tracciato ciclabile. Il modesto incremento di impermeabilizzazione si ha unicamente in questo ultimo tratto di intervento (unico tratto preso in esame nel presente elaborato). Figura 9 Sezione tipo del sistema di rinforzo con terre armate La pista sarà su sede propria, con cordolo separatore dalla carreggiata stradale di larghezza cm.50 dotato di paletti in acciaio lato strada e staccionata in legno lato fossato; il cordolo 11

13 previsto è forato al fine di consentire il ruscellamento delle acque di piattaforma stradale verso il fossato esistente, che già oggi svolge il ruolo di ricettore delle acque meteoriche della strada. La prosecuzione di questo stralcio del percorso ha come intervento principale il tombinamento di parte del fossato esistente a causa del restringimento della sua sezione (si veda figura 7) e della quota non adeguata al deflusso delle acque meteoriche verso sud con recapito nello Scolo Bazzera. Lungo il tratto tombinato un sistema di caditoie raccoglierà le acque meteoriche della piattaforma stradale e le convoglierà al tombinamento attraverso tubazioni Dn120 mm in pvc. In corrispondenza della presenza di due grandi platani (figura 8) che impediscono lo sviluppo lineare del tracciato, la pista, con una leggera deviazione arretra rispetto al ciglio stradale. 12

14 7. Verifica del rispetto dei limiti imposti La verifica preliminare alla redazione del presente studio, come conseguenza di quanto stabilito dai riferimenti normativi in materia, consiste nella valutazione dell incremento d impermeabilizzazione dell area d intervento. Le Linee Guida per la Valutazione di Compatibilità Idraulica introducono una classificazione degli interventi di trasformazione delle superfici, la quale consente di definire soglie dimensionali in base alle quali si applicano differenziati criteri di dimensionamento da adottare per l individuazione del volume d invaso da realizzare al fine di limitare la portata scaricata ai ricettori finali (fognature bianche o miste, corpi idrici superficiali). Riferimento Classificazione intervento Soglie dimensionali Criteri da adottare Ordinanze Trascurabile impermeabilizzazione potenziale S < 200 mq 0 Modesta impermeabilizzazione 200 mq < S < 1000 mq 1 Modesta impermeabilizzazione potenziale 1000 mq < S < mq 1 D.G.R. Significativa impermeabilizzazione mq < S < mq /06 potenziale S> mq e φ< 0,3 2 Marcata impermeabilizzazione potenziale S> mq e φ > 0,3 3 Tabella 1 Classificazione degli interventi di impermeabilizzazione e criteri di dimensionamento (fonte: Linee Guida) Considerata la tipologia di intervento, che si sviluppa longitudinalmente lungo una viabilità esistente, già dotata di un sistema di raccolta delle acque meteoriche, e dato che il progetto non prevede la realizzazione di una rete dedicata (se non per un tratto di circa 70 m) sono state individuate, ai fini de calcolo dei volumi compensativi, le sole aree oggetto di nuova impermeabilizzazione. In particolare è stato considerato un incremento di superficie impermeabile in corrispondenza di un tratto di pista ciclabile di circa 420 m lungo il fossato esistente tra villa Furstemberg e via Gatta per una larghezza media di 1 m e gli ultimi 120 m in prossimità della fermata dell autobus a sud di via Gatta per una larghezza di 2,5 m (tratto in cui la pista si scosta dalla viabilità esistente per la presenza di due grandi platani sul ciglio). La realizzazione della pista pertanto comporta l impermeabilizzazione di una superficie complessiva pari a 720 mq, con un coefficiente di deflusso pari a 0.9. Il rispetto delle Ordinanze suddette prevede, quindi, lo sviluppo di uno studio di compatibilità idraulica, all interno del quale è richiesta l individuazione delle misure compensative per la mitigazione del rischio. 13

15 Visto, altresì, che il fosso ovest del Terraglio recapita le acque nel collettore consortile Bazzera e l intervento prevedere la modifica/ripristino di un manufatto di scarico nel canale stesso, verrà ugualmente richiesto il parere preventivo del Consorzio di Bonifica competente. 8. Individuazione della curva di possibilità pluviometrica di progetto Il Commissario Delegato per l'emergenza concernente gli eventi meteorologici del 26 settembre 2007 che hanno colpito parte del territorio della Regione Veneto, nel corso della sua attività ha commissionato alla società Nordest Ingegneria s.r.l. un analisi regionalizzata delle precipitazioni al fine di individuare le curve segnalatrici di possibilità pluviometrica per l area colpita dai recenti eventi atmosferici eccezionali verificatisi nelle province di Venezia, Padova e Treviso. Tali analisi sono gratuitamente disponibili nel sito internet della Struttura Commissariale Analisi regionalizzata delle precipitazioni L analisi regionalizzata, di seguito solo accennata, è stata effettuata per poter analizzare in forma congiunta le registrazioni operate nelle diverse stazioni di misura interessate e poter quindi valutare l omogeneità dei valori misurati ed eventuali relazioni spaziali. Il Commissario Delegato per l'emergenza concernente gli eventi meteorologici del 29 settembre 2007, nel corso della sua attività ha fornito un analisi regionalizzata delle precipitazioni al fine di individuare le curve segnalatrici di possibilità pluviometrica per l area colpita dai recenti eventi atmosferici eccezionali verificatisi nelle province di Venezia, Padova e Treviso. L analisi regionalizzata, come indicato nello studio redatto da NORD EST INGEGNERIA, è stata effettuata per poter analizzare in forma congiunta le registrazioni operate nelle diverse stazioni di misura interessate e poter quindi valutare l omogeneità dei valori misurati ed eventuali relazioni spaziali. L ipotesi fondamentale di questa analisi si basa sul fatto che la distribuzione dei valori estremi di precipitazione entro una certa area presenta delle caratteristiche di omogeneità. E pertanto possibile studiare congiuntamente valori di precipitazione misurati in diverse stazioni per poi estendere il risultato all intera area considerata. 14

16 Tale procedimento quindi ha permesso di suddividere l area tra le tre provincie suddette individuando dei sottoinsiemi omogenei, ai quali attribuire una singola curva segnalatrice di possibilità pluviometrica. Di seguito è riportata la ripartizione dei comuni tra le quattro zone omogenee individuate con l ipotesi B, considerando cioè il Comune di Mira appartenente al cluster costiero. Per maggiori dettagli si veda la relazione tecnica dello studio. Figura 10 Possibile ripartizione dei comuni tra le quattro zone omogenee individuate Per ognuna di queste quattro zone sono dunque state determinate le curve segnalatrici di possibilità pluviometrica a tre parametri con la forma: a h = ( b + t) Di seguito si riportano i risultati per l area interessata che ricade nella zona costiera SE evidenziata in blu. c t 15

17 8.2 Curve segnalatrici per la zona costiera SE Stazioni: Sant Anna di Chioggia (CH), Jesolo (IE), Mestre (ME), Mogliano Veneto (OG), Valle Averto (VV), Mira (MM) TR a b c 2 20,60 10,80 0, ,40 12,10 0, ,60 12,90 0, ,20 13,60 0, ,10 14,00 0, ,50 14,50 0, ,40 15,20 0, ,00 15,90 0,799 Tabella 2 - Parametri delle curve segnalatrici di possibilità pluviometrica per la zona costiera SE Figura 11 Curve segnalatrici a tre parametri per la zona costiera SE 16

18 8.3 Determinazione dello ietogramma di progetto Al fine di individuare la risposta idrologica del bacino in esame in caso di eventi estremi attraverso un modello afflussi-deflussi è necessario rappresentare le serie pluviometriche sopra descritte in ietogrammi sintetici. Come richiesto dalla normativa vigente il dimensionamento delle opere di mitigazione verrà effettuato per far fronte ad eventi eccezionalmente intensi, con tempo di ritorno di 50 anni. Lo ietogramma utilizzato per la presente relazione è quello rettangolare, generalmente il più usato nei calcoli di dimensionamento e verifica di reti di smaltimento delle acque meteoriche e di bonifica. Il pluviogramma in esame mantiene costante l intensità di precipitazione j per tutta la durata t dell evento secondo la formula j=h/t. Ad esempio, considerando la curva oraria con TR 50 39,70 = (16,40 + t) h 0, 800 in 30 minuti cadono 55,30 mm con una intensità di pioggia costante pari a 111 mm/ora. La tabella seguente riporta, per varie durate di pioggia, l altezza di precipitazione totale in millimetri e l intensità di pioggia espressa in millimetri all ora calcolate secondo gli ietogrammi rettangolari dei quali, a titolo esemplificativo, ne vengono riportati tre nella figura seguente. Tabella 3 - Altezza di precipitazione totale e intensità di pioggia espresse rispettivamente in millimetri e millimetri all ora per varie durate di pioggia, per la zona omogenea SE. t TEMPO DI PIOGGIA ALTEZZA DI PRECIPITAZIONE INTENSITA' minuti millimetri millimetri/ora 5 17, , , , , , , , ,

19 Figura 12 Ietogrammi rettangolari relativi a piogge di durata rispettivamente di 180, 60 e30 minuti caratterizzate da un tempo di ritorno di 50 anni, per la zona omogenea SE. 18

20 9. Calcolo dei volumi da rendere disponibili per la laminazione Il calcolo dei volumi da rendere disponibili per l invaso delle maggiori portate generate dalla nuova configurazione di progetto può essere con buona approssimazione condotto secondo quanto prescritto nelle Linee Guida per la Valutazione di Compatibilità Idraulica redatte dalla struttura Commissariale e pubblicate sul sito A seguito delle ordinanze commissariali, per i comuni interessati, è risultato necessario rivedere la classificazione degli interventi indicata nella DGRV 1322/06 e s.m.i.. Per ogni classe d intervento le Linee Guida suggeriscono un criterio di dimensionamento da adottare per l individuazione del volume d invaso da realizzare al fine di limitare la portata scaricata ai ricettori finali (fognature bianche o miste, corpi idrici superficiali). Il caso in esame prevede lo sviluppo longitudinale della nuova pista ciclabile lungo una viabilità già dotata di un sistema di fossati per lo smaltimento delle acque meteoriche. Data la tipologia di intervento e la modesta impermeabilizzazione lungo il tracciato, non è prevista la realizzazione di una rete di acque bianche dedicata. Sulla base di queste considerazioni, si ritiene opportuno valutare il solo contributo, in termini di volume di invaso, generato dalle aree di nuova impermeabilizzazione. Ai fini dell invarianza idraulica, il volume necessario verrà ricavato rimodulando il sistema di smaltimento delle acque meteoriche esistente. Per il calcolo del volume si assume, in via approssimativa, di utilizzare il metodo dell invaso, la cui trattazione completa è riportata nelle Linee Guida sopra citate. In sostanza il metodo suggerito usa la seguente espressione del coefficiente udometrico: per valutare i volumi di invaso necessari a garantire l invarianza idraulica tramite la costanza del coefficiente udometrico ammesso allo scarico al variare del coefficiente di afflusso. Al fine di non aggravare, con le opere di progetto, l equilibrio idraulico dell area, si è ipotizzato di assumere una portata fittizia pari a 10 l/s per ettaro di nuova impermeabilizzazione. Pertanto si ammette che la portata complessiva, per le sole aree oggetto di modifica, sia pari a 7.2 l/s. Ipotizzando di scaricare una tale portata ed esplicitando la formula precedente in v 0 : 19

21 la risoluzione al problema si ottiene per il valore di z che massimizza il volume v 0, ossia imponendo uguale a zero la derivata di v in funzione della variabile z. L implementazione del metodo sopra descritto individua un volume d invaso pari a 81.6 mc, che corrisponde ad un volume di invaso specifico di 1134 mc/ha. Considerando che il tratto di pista che interessa parte del fossato di guardia si sviluppa lungo per circa 450 m lineari, tale volume corrisponde ad un incremento di sezione utile del fossato stesso di circa 0.18 mq. Figura 13 Volumi di invaso specifico in funzione del coefficiente di deflusso e del coefficiente udometrico imposto Anche dalla tabella sopra riportata si evince che con un coefficiente di deflusso pari a 0.9 e un coefficiente udometrico imposto allo scarico pari a 10 l/s,ha il volume specifico per ettaro di superficie è di poco superiore a 1100 mc/ha. 20

22 In via cautelativa, nell individuazione dei volumi di invaso non è stato considerato il contributo dei piccoli invasi. 10. Individuazione delle opere di mitigazione La figura seguente individua i due tratti di fossato (nord e sud) oggetto di intervento e il recapito nello scolo consortile Bazzera. Figura 14 Inquadramento dell area su ortofoto, in evidenza il recapito alla rete di bonifica. La tavola di seguito allegata riporta gli intervento di mitigazione previsti. 21

23

24 RIQUADRO 1 All inizio del tratto c, in testa al fossato a sud della Bazzera, è stata rilevata una tubazione di dimensioni DN 100 cm in calcestruzzo. Dai sopralluoghi e rilievi eseguiti in sede di progettazione preliminare, tale tubazione risulta essere il recapito del fosso di confine sud del parco di Villa Furstemberg. Il fosso di guardia lato ovest del Terraglio, infatti, in questo tratto, raccoglie le acque provenienti dal parco e le recapita, attraverso uno scarico presidiato con clapet, nel canale consortile Bazzera. La testa del fossato risulta essere in parte franata a causa del dilavamento delle sponde e parte dei sedimenti si è depositata in prossimità dello sbocco della tubazione impedendone un corretto deflusso verso il ricettore finale. Durante i lavori di rinforzo della sponda con la tecnica delle terre armate si procederà alla pulizia e all asporto del terreno depositato in prossimità della tubazione e ad una risagomatura del fondo fino a quota m. Lungo tutto il tratto, fino allo scarico in Bazzera si procederà con l asporto dei sedimenti e fogliame sul fondo, lo sfalcio della vegetazione e una lieve riprofilatura del fondo, laddove fosse necessario, al fine di ricavare circa 0.20 mc per m lineare, mantenendo la pendenza naturale del fossato. RIQUADRO 2 In prossimità delle immissioni nel canale Bazzera si procederà ad una pulizia delle sterpaglie che potrebbero pregiudicare il corretto funzionamento del clapet esistente in destra idraulica e dello scarico in sinistra idraulica. In particolare, il fosso a nord del collettore consortile è dotato di un muretto trasversale in calcestruzzo, con paratoia o bocca tarata. Tale manufatto ha lo scopo di contenere, in caso di eventi di piena, eventuali fenomeni di rigurgito delle acque del canale di bonifica. Tuttavia la presenza di una folta vegetazione non consente di valutare se sia sufficiente un operazione di pulizia e ripristino del manufatto o il rifacimento ex novo dello stesso. In ogni caso si prevede il ripristino dello scarico, la pulizia del tratto terminale del fossato e la risagomatura del fondo fino a quota m. Proseguendo verso monte si prevedono interventi di pulizia, rimozione dei sedimenti e taglio selettivo della vegetazione spontanea, con un approfondimento complessivo di circa 20 cm fino al manufatto di sbocco del tombinamento di progetto. 22

25 RIQUADRO 3 Il progetto, come anticipato in precedenza, prevede il tombinamento di circa 35 m di fossato. Il tombinamento si rende necessario a causa della sezione particolarmente ristretta e, pertanto, della ridottissima capacità di portata del fossato esistente, peraltro ormai intercluso e ricoperto di sedimenti. Figura 15 Foto del fossato da tombinare Al di sotto del tracciato ciclabile (e per gli ulteriori 35 m di accesso carraio esistente posto a sud) sarà posato uno scatolare prefabbricato delle dimensioni di 100 cm x 150 cm, posto in verticale per non interferire con la recinzione di proprietà privata, su soletta in cls di spessore pari a 15 cm, con pendenza dello 0.1% verso sud e con quote di fondo compatibili con l intervento di risagomatura del tratto di valle che recapita le acque nella Bazzera. 23

26 Figura 16 Sezione di progetto del tombinamento del fosso E parere della scrivente che l intervento di tombinamento, di per sé, sia già un opera migliorativa rispetto alla configurazione esistente, in quanto ripristina la continuità idraulica del collettore di guardia garantendone un adeguata capacità di deflusso. Pertanto, per l intervento di tombinamento, non si ritiene necessario individuare ulteriori opere di compensazione. 24

27 11. Riepilogo della valutazione Superficie impermeabilizzata: 720 mq; Coefficiente di deflusso: 0.9; Coefficiente udometrico fittizio: u=10 l/s,ha; Volume di invarianza idraulica: 81.6 mc (1134 mc/ha) ricavato attraverso pulizia, lieve risagomatura del fondo e sfalcio della vegetazione lungo circa 450 m lineari di fossato. Ricettore finale: canale Bazzera. 25

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