Realizzazione abiti militari

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1 Realizzazione abiti militari Piccolo manuale per la realizzazione pratica di abbigliamento militare del XIII secolo Andrea Guerzoni Remo Buosi

2 1^ edizione Anno 2003 Se nel primo numero di "E' così facile" vi abbiamo introdotto alla realizzazione di abiti civili medievali fornendovi il maggior numero di informazioni necessarie al confezionamento del corredo base, in questo secondo lavoro vi introdurremo, pur con la limitatezza dei nostri mezzi piuttosto artigianali, alla realizzazione di abbigliamento di vario genere (il termine è assai riduttivo, ma per comodità lo usiamo in senso lato) di tipo militare. Materiali

3 Ripetiamo quanto indicato per l'abbigliamento civile, e cioè che lino, cotone grossolano o cotone misto a lino (la lana no perché è troppo pesa!) sono le materie più consone da usare: evitate assolutamente tessuti sintetici (anche perché vi fanno sudare di più!), elasticizzati e juta grezza, che è patetica. Il cuoiame che userete dovrà essere di colore marrone, chiaro o scuro, oppure marrone-rossiccio; il nero non si presta affatto. Oltre ad una macchina da cucire per i tessuti dovrete dotarvi del kit base per lavorare il cuoiame e la pelle. Vi indichiamo alcuni tra gli attrezzi più comuni allegando anche una fotografia a maggior chiarimento: 1) una piccola tavola di bilaminato plastico o simile di circa 50x50 cm. sulla quale poter lavorare senza correre il rischio di danneggiare il vostro tavolo magari del soggiorno!; 2) una riga (meglio se numerata con i cm.) in alluminio di circa 30 cm. necessaria per utilizzare il "Cutter"; 3) un "Cutter" o trincetto piuttosto robusto; 4) un punteruolo da cuoio (serve per fare i buchi) che trovate nei negozi appositi; 5) un piccolo pezzo di cuoio spesso almeno 6-8 mm. che vi servirà quando dovrete fare i buchi, per non danneggiare la punta del punteruolo; 6) aghi da cuoio (compratene almeno due o tre perché tendono a spezzarsi usandoli molto); 7) vari fili di cuoio cerato per cucire, di colore diverso; 8) una pinza per fare buchi nel cuoio o nella pelle; non comprate di quelle con i diversi tipi di punta fissati ad una rotella, perché sono troppo delicate e dopo poco si rompono, spendete magari qualche euro in più ma fornitevi di una pinza come quella nella foto! Vi occorreranno inoltre due pinze (una più grande ed una più piccola) necessarie a lavorare con gli anelli di ferro, quando dovrete realizzare parti in maglia di ferro. Bene, a questo punto siete pronti. Via alla realizzazione di accessori ed abbigliamento militare! Colori Cercate tessuti dai colori naturali; se qualcuno ha voglia di rompersi le scatole di più, al supermercato esistono tinture che danno buoni risultati.

4 La vestizione del cavaliere Per comodità eviteremo di dilungarci in minuziose descrizioni di tutti i singoli capi di abbigliamento e di armamento (difensivo ed offensivo) che compongono il corredo-tipo di un cavaliere del Duecento italiano. Chi volesse comunque approfondire l'argomento può consultare il nostro libro dal titolo "ADLA MAGIONE DEL TAU: VESTIRE NEL MEDIOEVO Abbigliamento ed Accessori del XIII secolo", del quale abbiamo realizzato un'edizione aggiornata ed implementata da un copioso corredo fotografico. Ci pare molto più esaustivo avvalerci di una tavola francese inserita in una ormai datata pubblicazione d'oltralpe, che mantiene comunque una certa precisione descrittiva; nella pagina seguente trovate quindi le varie fasi della vestizione di un cavaliere del quale, in modo più dettagliato, vi illustreremo la realizzazione di tutte le varie parti che ne compongono l'abbigliamento/armamento. Aggiungeremo inoltre le istruzioni pratiche per la realizzazione di varie parti di armamento difensivo/offensivo di fanteria comunale duecentesca.

5 Le fasi della Vestizione 1) Il nostro uomo si alza da letto con la sola `camicia' addosso; 2) Il primo indumento indossato sono le `brache'; 3) Si passa poi alle `calze-brache'; 4) Per proteggere le gambe si allacciano le `calze-brache' in maglia di ferro alle brache; 5) Si indossa il `gambeson' (protezione del corpo) e la `cuffia imbottita' (protezione della testa); 6) Con un pò di fatica si infila il pesante `usbergo' (il cui cappuccio o `camaglio' nel Duecento può anche essere staccato); 7) Il nostro cavaliere indossa la `cotta d'arme', il cinturone con fodero per la spada e gli speroni; 8) Completando la vestizione il prode guerriero infila l'elmo, imbraccia lo scudo ed esibisce una lunga lancia con pennoncello. Seguendo idealmente il filo conduttore della vestizione vi illustreremo le tecniche di realizzazione delle seguenti parti, per `cavaliere' o `fante': a) "Zuppa Armandi", detta anche "Gambeson" ; b) Assemblaggio anelli per la formazione di maglia di ferro necessaria alla realizzazione di: `calzebrache', `usbergo' e `camaglio'; c) Protezione del Tronco; d) Collare-gorgiera; e) Coretto; f) Manopole; g) Fodero per la spada; h) Schinieri; i) Evoluzione elmi e scudi; j) Cervelliera in cuoio; k) Tavolaccio da fante; l) Cotta d'arme; m) Guarnacca semplice; Zuppa Armandi, detta anche "Gambeson" Materiali da usare: - una o due coperte militari o civili, di quelle piuttosto `corpose'; - tela di cotone o lino colorato (tonalità marrone, verde o grigio) o naturale per il rivestimento esterno. Si comincia misurando la distanza tra il collo e le ginocchia, oppure mezza coscia e la lunghezza della spalla; questo tanto per avere un paio di misure di riferimento, dopodiché si sovrappongono due strati di coperta e con un gesso si riportano le misure prese, tenendosi più lunghi sulle spalle e ritagliando la parte frontale come da disegno "A". Fatto ciò si procede con altri due strati per la parte posteriore tenendo 5/6 cm. circa in più sul bordo inferiore e ritagliando come da disegno "B".

6 Per poter indossare agevolmente l'imbottito si consiglia di tenerlo più largo sui fianchi e le spalle: si adatterà alla figura con la cintura dando un effetto più gonfio. Ritagliati il fronte ed il retro si prende la tela con la quale si vorrà rivestire le coperte, si dispongono anche qui i due strati di tessuto e vi si poggia sopra il fronte; si ritagliano i bordi del rivestimento mantenendosi più larghi di 3-4 cm. dal bordo del panno, si fissa mediante spilli, tutto lungo il bordo, la tela al panno e quindi si cuciono a macchina i fianchi e la parte superiore, lasciando il fondo aperto.

7 Tolti gli spilli si rivolta il pezzo che sia da un lato che dall'altro compaia il tessuto di rivestimento ed i punti risultino all'interno; ora si rivoltano verso l'interno (dove c'è il panno) i due lembi inferiori, non cuciti a macchina per poter permettere il rivoltamento, e si finisce di chiudere il fronte del giaccone puntando a mano il fondo, stando attenti ad includere nell'impuntura anche il panno interno. La stessa operazione si fa con il retro. Con un gesso da sarta si segnano sulle due parti le linee verticali della costolatura, fatto ciò si seguono le linee con la macchina da cucire, oppure per i più volenterosi, a mano con spago fino. Terminata la parte delle costolature si sovrappongono il fronte con il retro e si comincia a puntare a mano con spago le spalle ed i fianchi lasciando l'apertura per le braccia di circa cm. ed uno spacco laterale a vostra discrezione per agevolare i movimenti. E' consigliabile anche uno spacco frontale che può essere eseguito in fase di assemblaggio oppure dopo, con una veloce e semplice modifica. Se il collo del giaccone risulta troppo stretto, si può lasciare scucita una parte della spalla che andrà chiusa con due laccetti di pelle. Per il collo si ritagliano due pezzi della forma di "C" e "D" e per l'assemblaggio si procede nello stesso modo del fronte e del retro. Una volta preparati i due pezzi del collare si uniscono uno alla volta al corpo per poi unirli

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9 assieme da un lato, lasciando un lato aperto in corrispondenza dello spacco sulla spalla. I due lati separati del collare si uniranno, una volta indossato il giaccone, con due paia di laccetti di pelle. N.B.: il taglio del collo sul giaccone va piuttosto ampio, per non trovarsi strangolati od impediti nei movimenti del capo dal collare, che segue come dimensioni il taglio del collo.

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13 Metodo veloce per realizzare maglia di ferro Una volta fatta pratica con il metodo base di assemblaggio degli anelli, si può passare ad un sistema tanto ingegnoso quanto semplice (e dobbiamo ringraziare Massimiliano Birindelli del "Cavalieri del Tau", anche se qualcun altro può aver avuto la stessa idea!) che permette di risparmiare almeno la metà del tempo. A differenza del consueto metodo con il quale si chiude una fila per volta, questo sistema consiste nel montare una lunga fila di anelli assemblati con il metodo base (grazie al quale si forma una fila chiudendo un anello ogni quattro anelli già chiusi), nel dividere poi la fila in tanti segmenti della lunghezza desiderata e nel montare infine chiudendo per questo UNA SOLA FILA di anelli! i diversi segmenti uno dopo l'altro a formare la maglia. In questo modo, come si può facilmente comprendere osservando l'esempio a lato, si riescono a fare 7 file di anelli avendone chiuse in effetti solo 3! Un bel risparmio di tempo! Protezioni del tronco in tela o cuoio

14 Una descrizione scritta sarebbe troppo complessa, quindi abbiamo preferito disegnare le varie fasi. Si parte comunque da un supporto di tela forte (la canapa è il migliore) oppure o di pelle grossa ma flessibile. Le lamelle possono essere in cuoio, meglio se del dorso dell'animale, oppure in ferro di 1 mm. di spessore e devono essere forate nei quattro angoli per il passaggio dei lacci di pelle oppure dei ribattini maschio-femmina che si trovano normalmente nei negozi di forniture per calzolai. Non utilizzare ribattini o fibbiette cromati, ma quelli bruniti; se non li trovate dovrete scromare su fiamma del gas di cucina e brunire in olio per immersione a caldo. Non si usi assolutamente pelle o cuoio neri.

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