ALLEGATO VII - VALUTAZIONE DI INCIDENZA AMBIENTALE INDICE

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1 ALLEGATO VII - VALUTAZIONE DI INCIDENZA AMBIENTALE INDICE Premessa... 2 Siti Natura 2000 interessati... 2 Presenza di habitat di interesse comunitario nell area di riferimento, con particolare riferimento a quelli prioritari... 6 Descrizione delle interferenze tra le misure previste dal Programma ed il sistema ambientale (habitat e specie animali e vegetali presenti)... 7 Congruità degli interventi previsti con le norme gestionali previste nelle misure di conservazione o negli eventuali piani di gestione dei siti... 8 Valutazione della significatività dell incidenza ambientale del Programma... 9 Conclusioni di 11

2 Premessa Il D.lgs. 152/06 prevede, all art. 10 comma 3, che la valutazione ambientale strategica comprenda le procedure di valutazione di incidenza di cui all articolo 5 del Decreto del Presidente della Repubblica n. 357 del 8 settembre 1997 e ss. mm. e ii. e all allegato G del medesimo DPR che costituisce recepimento della Direttiva 92/43/CEE (Direttiva Habitat). Nel presente allegato,che costituisce parte integrante esostanziale del Rapporto Ambientale,si devono quindi considerare i siti della Rete Natura 2000 ricadenti nel territorio regionale, nonché le loro caratteristiche ed esigenze di tutela ed evidenziare gli effetti diretti e indiretti che possono derivare dall attuazione del Programma in questione. Siti Natura 2000 interessati L area interessata dal Programma, la cui validità è per il periodo , riguarda l intera superficie regionale. Sul territorio regionale rientranomolte aree di tutela della biodiversità e di pregio naturalistico, quali Parchinazionali e regionali, riserve naturali, siti della Rete Natura Aree Protette Numero Superficie (Ha) Parchi Nazionali Parchi Regionali Riserve Naturali Statali Riserve Naturali Regionali SIC ZPS Totale (con sovrapposizioni) Le Direttive n. 79/409/CEE e n. 2009/147/CE Uccelli -Conservazione degli uccelli selvatici e n. 92/43/CEE Habitat - Conservazione degli habitat naturali eseminaturali e della flora e della fauna selvatiche prevedono che, al fine di tutelare le specieanimali e vegetali, nonché gli habitat, indicati negliallegati I e II, gli Stati membri devono classificare inparticolare come SIC (Siti di Importanza Comunitaria) ecome ZPS (Zone di Protezione Speciale) i territori piùidonei, al fine di costituire una rete ecologica, definita"rete Natura 2000". Sono interessati dal Programma i n. 53 siti della Rete Natura 2000 distinti in 50 SIC per una superficie di ha (6.1%) e 17 ZPSper una superficie di ha (16,01%) istituiti a norma della Direttiva Habitat 92/43/CE e della DirettivaUccelli 2009/147/CE. Dei n. 50 SIC, n. 21 sono stati regolamentati mediante Misure di Tutela e Conservazione (MTC) adottate con D.G.R. n. 951/2012 e n. 30/2013, in quanto presentano una minore complessità di gestione per numero di habitat, stato di conservazione e aspetti amministrativi e sono i seguenti: 2 di 11

3 Denominazione Abetina di Laurenzana Abetina di Ruoti Bosco Cupolicchio Bosco di Montepiano Bosco di Rifreddo Bosco Mangarrone Bosco Pantano di Policoro e Costa Ionica Foce Sinni Dolomiti di Pietrapertosa Faggeta di Moliterno Faggeta di Monte Pierfaone Foresta Gallipoli - Cognato Gravine di Matera Grotticelle di Monticchio Lago La Rotonda Lago Pantano di Pignola Lago S.Giuliano e Timmari Monte Paratiello Monte Vulture Monti Foi Murgia S. Lorenzo Valle del Noce Codice IT IT IT IT IT IT IT IT IT IT IT IT IT IT IT IT IT IT IT IT IT In seguito all adozione delle MTC ed all intesa tra Regione Basilicata e MATTM, è stato emanato il DM 16 settembre 2013 con il quale sono stati designati 20 ZSC (Zone Speciali di Conservazione) della regione biogeografica mediterranea insistenti nel territorio della Regione Basilicata, ai sensi dell'articolo 3, comma 2, del decreto del Presidente della Repubblica 8 settembre 1997, n I n. 20 siti insistenti nel territorio della Regione Basilicata, già proposti alla Commissione europea quali Siti di Importanza Comunitaria (SIC) ai sensi dell'art. 4, paragrafo 1, della direttiva 92/43/CEE sono i seguenti: 3 di 11

4 Tipo sito Codice Denominazione Area (Ha) B IT Abetina di Laurenzana 324 B IT Abetina di Ruoti 162 C IT Bosco Cupolicchio 1763 B IT Bosco di Rifreddo 520 B IT Bosco Mangarrone (Rivello) 370 C IT Dolomiti di Pietrapertosa 1313 B IT Faggeta di Moliterno 243 B IT Faggeta di Monte Pierfaone 756 B IT Grotticelle di Monticchio 342 B IT Lago La Rotonda 71 C IT Lago Pantano di Pignola 165 C IT Monte Paratiello 1140 C IT Monte Vulture 1904 B IT Monte Li Foi 970 B IT Murge di S. Oronzio 5460 B IT Valle del Noce 968 B IT Bosco di Montepiano 523 C IT Foresta Gallipoli - Cognato 4289 C IT Gravine di Matera 6968 C IT Lago S. Giuliano e Timmari 2575 Per questi n. 20 SIC la Regione Basilicata ha successivamente individuato gli Enti Gestori. Su altri n. 27 siti, elencati nella tabella sottostante, che presentano maggiore complessità gestionale, si è proceduto con la redazione di 8 Piani di Gestione di area -vasta attualmente in fase di adozione. Denominazione Acquafredda di Maratea Bosco della Farneta Bosco Magnano Codice IT IT IT di 11

5 Denominazione Codice Bosco Vaccarizzo Costa Ionica Foce Agri Costa Ionica Foce Basento Costa Ionica Foce Bradano Costa Ionica Foce Cavone Isola di S. Ianni e Costa Prospiciente La Falconara Lago Duglia, Casino Toscano e Piana di S.Francesco Lago Pertusillo Madonna del Pollino Loc.Vacuarro Marina di Castrocucco Monte Alpi - Malboschetto di Latronico Monte Caldarosa Monte Coccovello, Monte Crivo, Monte Crive Monte della Madonna di Viggiano Monte La Spina, Monte Zaccana Monte Raparo Monte Sirino Monte Volturino Serra di Calvello Serra di Crispo, Grande Porta del Pollino e Pietra Castello Timpa delle Murge Valle Basento - Ferrandina Scalo Valle Basento Grassano Scalo IT IT IT IT IT IT IT IT IT IT IT IT IT IT IT IT IT IT IT IT IT IT IT IT Sulle n. 17 ZPS vige il D.M.184/2007 sui Criteri Minimi Uniformi recepito in Regione Basilicata con il D.P.G.R. n. 65/2008 in corso di aggiornamento. Sui 2 restanti siti ZPS/SIC di recentissima istituzione: Valle del Tuorno-Bosco Luceto (IT ) e Lago del Rendina (IT ) sono in corso di redazione le Misure di Tutela e Conservazione sito-specifiche. 5 di 11

6 Sono vigenti: il D.P.G.R. 55/2005 che regolamenta la raccolta delle Specie protette vulnerabili e rare della Regione Basilicata ; la D.G.R. 655/2008 che regolamenta la materia forestale per le aree della Rete Natura 2000 in Basilicata; la legge 13/2005 relativa alle Norme di protezione dei boschi dagli incendi. I siti rientranti nei Parchi sono stati interessati anch essi dal Programma Rete Natura 2000 mediante un confronto costruttivo con gli Enti Parco al fine di favorire la realizzazione degli interventi da attivare in tali aree. Le misure e le azioni da integrare negli strumenti di pianificazione generali e specifici garantiscono la concreta possibilità di rendere sostenibile l integrazione delle attività antropiche con la conservazione della biodiversità. Le autorità competenti per la gestione dei Siti Natura 2000 sono temporaneamente la Regione Basilicata e gli Enti Parchi Nazionali individuati dalla normativa nazionale (D.P.R. 357/97 e D.M. 184/2007), ma sono in fase di individuazione gli Enti gestori tra i soggetti istituzionali più idonei alla attuazione di Misure di Conservazione e dei Piani di Gestione della Regione Basilicata. Presenza di habitat di interesse comunitario nell area di riferimento, con particolare riferimento a quelli prioritari Come detto nel territorio regionale sono presenti 53 Siti della Rete Natura 2000, in cui sono presenti habitat diinteresse comunitario, di cui alcuni prioritari, che possono essere, in modo diretto o indiretto,potenzialmente interessati. Tra le 61 tipologie di habitat individuate nei SIC lucani, 13 sono di habitat prioritari e, come punti cardine di Rete natura 2000, possono essere considerati tra gli elementi di maggiore rilievo del territorio regionale. Codice Denominazione habitat prioritario 1120* Praterie di Posidonia (Posidonionoceanicae) 1150* Lagune costiere 2250* Dune costiera con Juniperusssp. 3170* Stagni temporanei mediterranei 6210* Formazioni erbose dei Festuco- Brometalia 6220* Formazioni dei Thero-Brachypodietea 8240* Pavimenti calcarei 91AA* Boschi orientali di quercia bianca 91E0* Foreste alluvionali di Alnus glutinosa e Fraxinusexcelsior 9180* Foreste dei versanti, Ghiaioni e valloni del Tilio Acerion 9510* Foreste sud-appenniniche di Abies alba 9210* Faggeti degli appennini con Taxus e Ilex 6 di 11

7 Codice Denominazione habitat prioritario 9220* Faggeti degli Appennini con Abies Alba e faggete con Abiesnebrodensis 1150* Lagune costiere Le n. 13 tipologie di habitat prioritari, censiti in Europa in numero di 34,testimoniano la notevole biodiversità presente in Basilicata su un territorio che rappresenta lo 0,25% della superficie europea. Le Misure di Tutela e Conservazione e i Piani di Gestione, in accordo con le Direttive comunitarie di riferimento, contengono disposizioni, aiuti e misure tesi alla valorizzazione sostenibile dei territori interessati. In particolare le Misure di Tutela e Conservazione interessano prioritariamente gli habitat sopra elencati e le seguenti specie: Specie animali Canis lupus, Caretta caretta, Austropotamobiuspallipes, Rosalia alpina, Callimorpha (Euplagia, Panaxia) quadripunctata Stipa austroitalicamartinovsky Specie vegetali Uccelli Acrocephalusmelanopogon, Alcedoatthis, Alectorisgraeca, Anthuscampestris,Aquilachrysaetos, Ardea purpurea, Ardeolaralloides, Aythyanyroca, Botaurusstellaris, Bubo bubo, Burhinusoedicnemus, Calandrella brachydactyla, Caprimulguseuropaeus, Charadriusalexandrines, Chlidoniashybridus, Chlidoniasniger, Ciconia ciconia, Ciconia nigra, Circaetusgallicus, Circus aeruginosus, Circus cyaneus, Circus macrourus, Circus pygargus, Coraciasgarrulous, Dendrocoposmedius, Dryocopusmartius, Egretta alba, Egretta garzetta, Emberizahortulana, Falco biarmicus, Falco columbarius, Falco eleonorae, Falco naumanni, Falco peregrinus, Ficedulaalbicollis, Gelochelidon nilotica, Grusgrus, Gypsfulvus, Ixobrychusminutus, Laniuscollurio, Lanius minor, Larusaudouinii, Larusgenei, Larusmelanocephalus, Larusminutus, Lullula arborea, Lusciniasvecica, Melanocorypha calandra, Mergusalbellus, Milvusmigrans, Milvusmilvus, Neophronpercnopterus, Nycticoraxnycticorax, Oenantheleucura, Otis tarda, Pandionhaliaetus, Pelecanusonocrotalus, Pernisapivorus, Phalacrocoraxpygmeus, Philomachuspugnax, Phoenicopterusruber, Platalealeucorodia, Plegadisfalcinellus, Pluvialisapricaria, Porzana parva, Porzana porzana, Pyrrhocoraxpyrrhocorax, Recurvirostraavosetta, Sterna albifrons Sterna caspia, Sterna hirundo, Sterna sandvicensis, Sylviaundata, Tadorna ferruginea, Tringa glareola Descrizione delle interferenze tra le misure previste dal Programma ed il sistema ambientale (habitat e specie animali e vegetali presenti) Le misure attivatee gli interventi previsti possono essere potenzialmente oggetto di interferenza per lanaturalità degli ecosistemi, intesa nel senso più ampio del termine, in funzione degli obiettivi strategici, delle priorità, degli obiettivi specifici, dei fabbisogni, delle misure e deitipi di intervento definiti dal Programma. 7 di 11

8 Tra le azioni previste dal Programma alcune possono portare all utilizzo delle risorse naturali presenti e comportare una trasformazione del territorio e del paesaggio nelle areein cui saranno realizzati gli interventi previsti nelle varie misure. Tenendo contoche il PSR è un programma strategico di interventi che risulteranno definibili a livello di dettaglio solo in fase attuativa, i fattori di inquinamento odi disturbo ambientale nella Rete Natura 2000 possono essere ipotizzati solo per grandi categorie: aumento delle superfici coltivate (l'incidenza di territori naturali, il depauperamento delle risorseidriche, l'inquinamento delle risorse idriche o dei terreni, ecc.); aumento di allevamenti(inquinamento di terreni o di acque per le deiezioni animali, la diffusione di epidemie animali, ildepauperamento delle risorse idriche, ecc.); aumento delle attività di filiera (nuove costruzioni, strade e trasporti, disturbo della fauna selvatica, ecc.). In sintesi, le criticità del settore agricolo con riferimento alla biodiversità, possono essere leseguenti: diminuzione della biodiversità in generale e in tutti i suoi aspetti (diversità genetica, delle specie edegli agro-ecosistemi), compreso l abbandono di pratiche agricole tradizionali e di specieanimali o vegetali autoctone, ritenute non più economicamente vantaggiose; perdita di suolo e desertificazione; interruzione delle connessioni ecologiche per conflitti sull uso del suolo legati all aumento diproduttività agricola; uso di tecniche agricole non sostenibili, inquinanti o poco efficienti rispetto al risparmio nel consumo di risorse naturali; introduzione accidentale di specie aliene o di altro materiale geneticoalieno e conseguente ibridazione dei ceppi, razze e/o varietà autoctone; inquinamento da prodotti chimici utilizzati nelle pratiche agronomiche (fertilizzanti, prodotti fitosanitari, pesticidi) o da fonti diinquinamento atmosferico o dall utilizzo in agricoltura di deiezioni animali, acque reflue, fanghi di depurazione ecc.; passaggio di parassiti o infezioni dalle aree agricole alle aree selvatiche; impatti climatici volti ad acuire le disparità economiche tra le zone rurali; abbandono colturale, specialmente nelle aree interne; omogeneizzazione eccessiva delle colture con selezione di varietà coltivate estensivamente, mirate alle richieste di mercato ma non rispondenti ai principi dell agricoltura sostenibile. Congruità degli interventi previsti con le norme gestionali previste nelle misure di conservazione o negli eventuali piani di gestione dei siti Le misure di conservazione generali e sito-specifiche conformi alle esigenze ecologiche dei tipi di habitat naturali di cui all'allegato A del decreto del Presidente della Repubblica 8 settembre 1997, n. 357, e delle specie di cui all'allegato B del medesimo decreto del Presidente della Repubblica presenti nei siti, nonché le misure necessarie per evitare il degrado degli habitat naturali e degli habitat di specie e la perturbazione delle specie per cui le zone sono designate, nella misura in cui tale perturbazione potrebbe avere conseguenze significative per quanto riguarda gli obiettivi di cui al decreto del Presidente della Repubblica 8 settembre 1997, n. 357, 8 di 11

9 relative alle ZSC di cui al precedente articolo, sono quelle adottate con le deliberazioni della Giunta regionale della Basilicata n. 951 del 18 luglio 2012 e n. 30 del 15 gennaio Nelle suddette deliberazioni si individuano alcune azioni da promuovere e/o da incentivare in tutte le ZPS ed i SICe in particolare gli indirizzi gestionali specifici per gli habitat di interesse comunitario nei siti dovela loro presenza è stata rilevata. La Regione Basilicataattraverso le Misure Specifiche di Conservazione (MSC), elaborateper 21 Siti della Rete Natura 2000 regionale, e8 Piani di Gestione di area vasta su altri 27 siti, ha posto lepremesse per strategie gestionali atte a garantire o a ripristinare un buono stato di conservazionedegli habitat di interesse comunitario, attraverso l individuazione di misure regolamentari cogenti edi gestione attiva relativamente allo svolgimento di attività all interno dei siti. In generale con il Programma non verranno attivate azioni specifiche che possano in qualche modo interferire sui siti della Rete Natura In ogni caso si ritiene opportuno, in fase di attuazione del Programma, prevedere dei criteri di selezione a favore delle sostenibilità ambientale degli interventi che riguardino prevalentemente l adozione di tecnologie a basso impatto ambientale, la minimizzazione delle emissioni climalteranti e il risparmio ed efficienza energetica sono state attivate Il Programma è congruo rispetto alle misure di conservazione vigenti. Valutazione della significatività dell incidenza ambientale del Programma Per valutare la significatività dell incidenza ambientale del Programma occorre valutare le potenziali interferenze tra azioni previstedal Programma e habitat, specieanimali e specie vegetali di interesse comunitario presenti nell area enei siti, con particolare riferimento a quelli prioritari. Tenendo presente che il PSR è un Programma strategico di interventi che daranno luogo ad azioni concrete solo nel corso della fase attuativa,per la stima della significatività dell incidenza ambientale delle singole attività si è deciso di fare riferimento alle 6 Priorità, in cui risulta articolato il Programma, e per ciascuna di esse si è cercato di effettuare una valutazione generale rispetto al sistema naturale. Priorità del PSR 1. Promuovere il trasferimento di conoscenze e l'innovazione nel settore agricolo e forestale e nelle zone rurali 2. Potenziare in tutte le regioni la redditività delle aziende agricole e la competitività dell'agricoltura in tutte le sue forme e promuovere tecnologie innovative per le aziende agricole e la gestione sostenibile delle foreste 9 di 11 Potenziali interferenze La priorità 1 avrà interferenze potenziali positive con il sistema naturale regionale soprattutto se saràdiffusa una conoscenza agricola e forestale fortemente integrata con i temi della sostenibilitàambientale. Le azioni di questa priorità contribuiscono a diffondere negli agricoltori e negli operatoridel settore la consapevolezza dei valori ecosistemici reali e potenziali dell agricoltura Le potenziali interferenze relative alla priorità 2 possono essere considerate positivamente, soprattutto in relazione al ruolodi presidio ambientale che l agricoltura può svolgere. Occorrerà in ogni modo valutare in sede progettualel incidenza ambientale di ogni singolo intervento. Un rischio ambientale potrebbe derivare dalle coltivazioni OGM, per cuiper salvaguardare la biodiversitàe le tipicità

10 Priorità del PSR 3. Promuovere l'organizzazione della filiera alimentare, comprese la trasformazione e la commercializzazione dei prodotti agricoli, il benessere degli animali e la gestione dei rischi nel settore agricolo 4. Preservare, ripristinare e valorizzare gli ecosistemi connessi all'agricoltura e alla silvicoltura Potenziali interferenze dell agroalimentare regionale è necessario controllare che le superfici agricole, presso i siti Natura2000, non subiscano contaminazioni accidentali e/o danni di qualsiasi genere derivanti dacoltivazioni OGM. Un altro rischio ambientale potrebbe riguardare le aree agricole abbandonate nella Rete Natura 2000 in cui sia incorso la spontanea ricolonizzazione verso habitat di interesse naturale. In questi casi la priorità 2 avrà sicuramente interferenze potenziali positive con il sistema naturale regionale a patto che sianopreviste azioni sostenibili di tutela della biodiversità vegetale ed animale di interesse;misure di mitigazione e compensazione ambientali a fronte delle interferenze causate dalleazioni produttive adottate;adozione ed utilizzo delle best practices agricole;azioni di risparmio energetico e idrico;azioni di valorizzazione e riutilizzo dei rifiuti di produzione e/o filiera;azioni di gestione forestale ai fini della stabilità idrogeologica e della rimozione della CO2quale gas serra a contrasto del cambiamento climatico; azioni di tutela e protezione della qualità dei suoli e delle acque, dal punto di vista biologico, chimico ed organico;azioni di agricoltura biologica e/o integrata; azioni di promozione della multifunzionalità dell'impresa agricola ed integrazione nel paesaggio;adozione di modelli di gestione silvo-pastorali orientati al miglioramento e conservazionedell ambiente. In generale le azioni attuate nell ambito di questa priorità non avranno incidenze negativesignificative sull ambiente naturale. Occorrerà in ogni modo valutare in sede progettuale l incidenza ambientale di ogni singolo intervento e porre particolare attenzione nella eventuale localizzazione di nuove strutture in presenza di habitat di interesseambientale, anche di ridotte dimensioni. La priorità 2 quindi avrà interferenze potenziali positive conil sistema naturale regionale a patto che sianopreviste azioni di: risparmio energetico; azioni di risparmio idrico; azioni di riutilizzo e valorizzazione e/o minor produzione di rifiuti; creazione di marchi di qualità; attuazione di processi di tracciabilità dei prodotti; promozione della produzione e dell utilizzo di energia da biomasse derivanti dalla gestionesostenibile delle foreste, dai residui delle produzioni e trasformazioni agricole; promozione delle filiere di produzione, trasformazione, distribuzione e vendita di prodottibiologici, o da agricoltura integrata, a discapito di quella chimica; promozione di allevamenti animali allo stato brado, seppur controllati, a terra o comunque nellemigliori condizioni possibili per il benessere degli animali.; mantenimento delle razze e delle varietàspecifiche endemiche autoctone. La priorità 4, per sua stessa natura, avrà interferenze sicuramente positive con il sistema naturale regionale. 10 di 11

11 Priorità del PSR 5. Incentivare l'uso efficiente delle risorse e il passaggio a un'economia a basse emissioni di carbonio e resiliente al clima nel settore agroalimentare e forestale 6. Adoperarsi per l'inclusione sociale, la riduzione della povertà e lo sviluppo economico nelle zone rurali Potenziali interferenze La priorità 5, per sua stessa natura, avrà interferenze sicuramente positive con il sistema naturale regionale.occorrerà in ogni modo valutare in sede progettualel incidenza ambientale di ogni singolo intervento e prevedere che ciascun intervento implichi un uso più efficiente dell acqua e dell energia in agricoltura, favorisca l'utilizzo di fonti di energia rinnovabili, riduca l emissione di gas serra e promuova la conservazione ed il sequestro del carbonio nel settore agricolo eforestale la conservazione delle risorse naturali. La priorità 6 avrà interferenze positive con il sistema naturale regionale. Occorrerà in ogni modo valutare in sede progettualel incidenza ambientale di ogni singolo intervento e prevedere che ciascun intervento promuova la tutela, la manutenzione del territorio contro l erosione del suolo, e/oil dissesto idrogeologico, promuova la tutela, la manutenzione degli abitati e/o degli edifici antichi, promuova il turismo sostenibile, promuova lo sviluppo di attività imprenditoriali legate alla filiera agro-zootecnicacon caratteristiche di sostenibilità, contrasti l abbandono dei terreni agrari, favorisca la partecipazione attiva degli agricoltori per la gestione sostenibile delterritorio con approcci collettivi, valorizzi le potenzialità protettive delle foreste. Conclusioni In definitiva il PSR della Regione Basilicata pone particolare attenzione anche all ambiente promuovendo la sostenibilità dei processi produttivi, la tutela dellerisorse naturali, l adattamento e la mitigazione dei cambiamenti climatici, lavalorizzazione delle foreste e lo sviluppo delle agro-energie. Alla luce delle motivazionistrategiche del Programma e di quanto sopra esposto si può ritenere, pertanto, che il PSR della Regione Basilicata non abbia incidenze negative significative, diretteo indirette, sugli habitat e sulle specie animali e vegetali presenti nei siti. Al fine di ridurre ulteriormente le possibili incidenze negative si ritiene opportuno che vengano assoggettare alla procedura della valutazione di incidenza tutti i singoli progetti/interventi, che verranno finanziati dal PSR,che interessano i siti della Rete Natura di 11

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