Dichiarazione sul Principio di tolleranza N. 10

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1 Dichiarazione sul Principio di tolleranza N. 10

2 DICHIARAZIONE SUL PRINCIPIO DI TOLLERANZA Su iniziativa dell UNESCO, le Nazioni Unite hanno deciso di proclamare il anno del cinquantesimo anniversario delle due Organizzazioni - anno internazionale della tolleranza. L anno della tolleranza ha costituito l occasione per promuovere e sperimentare idee nuove e vecchie e per sensibilizzare l opinione pubblica. Le attività dell UNESCO a favore della tolleranza sono state attuate in zone belliche e in seno alle società che vivono in situazioni post-belliche. Tale anno ha visto la creazione da parte dell Organizzazione di una guida pedagogica, dal titolo La tolleranza, porta aperta sulla pace, indirizzata a migliaia di istituzioni. Nelle scuole sono stati organizzati concorsi, settimane di informazione, festival sul tema della Tolleranza. Sei artisti hanno disegnato sei bandiere, simboli della tolleranza. Jean-Michel Jarre, ambasciatore volontario dell UNESCO, ha organizzato, il 14 luglio 1995 a Parigi, uno spettacolo su questo argomento... Momento culminante di questi lavori è stata la Dichiarazione dei principi sulla tolleranza, adottata e firmata a Parigi dagli Stati membri dell UNESCO, il 16 novembre 1995, giornata della celebrazione del cinquantesimo anniversario dell adozione dell Atto costitutivo dell Organizzazione. I firmatari della Dichiarazione affermano che la tolleranza non è soltanto un principio morale, ma che costituisce una necessità politica e giuridica per gli individui, i gruppi e i singoli stati. La dichiarazione sarà sottoposta, per l approvazione, alla cinquantunesima sessione dell Assemblea generale delle Nazioni Unite, che si terrà nel DICHIARAZIONE DEI PRINCIPI SULLA TOLLERANZA Gli Stati membri dell Organizzazione delle Nazioni Unite per l educazione, la scienza e la cultura, riuniti a Parigi dal 25 ottobre al 16 novembre 1995 per la ventottesima sessione della Conferenza generale. Preambolo Considerando che nella Carta delle Nazioni Unite si afferma che : «Noi, popoli delle Nazioni Unite, decisi a: preservare le generazioni future dal flagello della guerra,... proclamare nuovamente la nostra fede nei diritti fondamentali dell uomo, nella dignità e nel valore della persona umana... praticare a tal fine la tolleranza, vivere in pace l uno con l altro in uno spirito di buon vicinato»,

3 2 Ricordando che il preambolo dell Atto costitutivo dell UNESCO, approvato il 16 novembre 1945, dichiara che la pace «deve essere stabilito sul fondamento della solidarietà intellettuale e morale dell umanità», Ricordando altresì che la Dichiarazione universale dei diritti dell uomo proclama che «Ogni persona ha diritto alla libertà di pensiero, di coscienza e di religione» (art. 18), «di opinione e di espressione» (art. 19) e che l educazione «deve favorire la comprensione, la tolleranza e l amicizia fra tutte le nazioni e tutti i gruppi razziali o religiosi» (art. 26), Prendendo nota degli strumenti internazionali idonei, in particolare: il Patto internazionale relativo ai diritti civili e politici, il Patto internazionale relativo ai diritti economici, sociali e culturali, la Convenzione internazionale sull eliminazione di tutte le forme di discriminazione razziale, la Convenzione per la prevenzione e la repressione del crimine del genocidio, la Convenzione relativa ai diritti del bambino, la Convenzione del 1951 relativa allo statuto dei rifugiati, il suo Protocollo del 1967 e gli strumenti regionali pertinenti, la Convenzione sull eliminazione di tutte le forme di discriminazione nei confronti delle donne, la Convenzione contro la tortura ed altre pene o trattamenti crudeli, disumani o degradanti, la Dichiarazione sull eliminazione di tutte le forme di intolleranza e di discriminazione fondate sulla religione o sulle convinzioni personali, la Dichiarazione sui diritti degli individui appartenenti a minoranze nazionali o etniche, religiose e linguistiche, la Dichiarazione sulle misure volte ad eliminare il terrorismo internazionale, la Dichiarazione ed il Programma d azione di Vienna, approvati dalla Conferenza mondiale sui diritti dell uomo, la Dichiarazione di Copenaghen ed il Programma d azione approvati dal Summit mondiale per lo sviluppo sociale, la Dichiarazione dell UNESCO sulla razza ed i pregiudizi razziali, la Convenzione e la Raccomandazione dell UNESCO riguardanti la lotta contro la discriminazione razziale nel campo dell insegnamento, Nello spirito degli obiettivi del terzo Decennio di lotta contro il razzismo e la discriminazione razziale, del Decennio mondiale per l educazione nel campo dei diritti umani e del Decennio internazionale delle popolazioni autoctone,

4 3 In considerazione delle raccomandazioni delle conferenze regionali organizzate nell ambito dell Anno delle Nazioni Unite per la tolleranza, conformemente alla risoluzione 27 C/5.14 della Conferenza generale dell UNE- SCO, come pure le conclusioni e le raccomandazioni delle altre conferenze e riunioni organizzate dagli Stati membri nell ambito del programma dell Anno delle Nazioni Unite per la tolleranza, Allarmati dall attuale crescita dell intolleranza, della violenza, del terrorismo, della xenofobia, del nazionalismo aggressivo, del razzismo, dell antisemitismo, dell esclusione, dell emarginazione e della discriminazione nei confronti delle minoranze nazionali, etniche, religiose e linguistiche, dei rifugiati, dei lavoratori emigranti, degli immigrati e dei gruppi vulnerabili in seno alle società, allarmati altresì dall aumento degli atti di violenza e di intimidazione commessi ai danni di persone che esercitano la propria libertà di opinione e d espressione, tutti comportamenti questi che minacciano il consolidamento della pace e della democrazia, sia a livello nazionale,sia internazionale e che costituiscono altrettanti ostacoli allo sviluppo, Sottolineando il fatto che è compito degli Stati membri sviluppare e favorire il rispetto dei diritti dell uomo e delle libertà fondamentali per tutti, senza distinzioni basate sulle differenze di razza, sesso, lingua, nazionalità religione o presenza di handicap e combattere l intolleranza, sottoscrivono e proclamano la presente Dichiarazione dei principi sulla tolleranza Decisi a prendere tutte le misure positive necessarie per promuovere la tolleranza nella nostra società, poiche la tolleranza non è soltanto un principio che ci è caro, ma anche condizione necessaria per la pace ed il progresso economico e sociale di tutti i popoli, Dichiariamo quanto segue : ARTICOLO PRIMO SIGNIFICATO DELLA TOLLERANZA 1.1 La tolleranza è il rispetto, l accettazione e l apprezzamento della ricchezza e della diversità delle culture del nostro mondo, delle nostre modalità d espressione e dei nostri modi di esprimere la nostra qualità di esseri umani.e incoraggiata dalla conoscenza, dall apertura mentale, dalla comunicazione e dalla libertà di opinione, di coscienza e di fede. La tolleranza è l armonia nella differenza. Essa non è solo un obbligo d ordine etico:

5 4 è, allo stesso tempo, una necessità politica e giuridica. La tolleranza è una virtù che rende possibile la pace e contribuisce a sostituire alla cultura della guerra una cultura di pace. 1.2 La tolleranza non è né concessione, né accondiscendenza, né compiacenza. La tolleranza è, prima di tutto, un atteggiamento attivo, animato dal riconoscimento dei diritti universali della persona umana e delle libertà fondamentali dell altro. In nessun caso la tolleranza potra essere invocata per giustificare attentati a tali virtù fondamentali. La tolleranza deve essere praticata dai singoli individui, dai gruppi e dagli Stati. 1.3 La tolleranza è la chiave di volta dei diritti dell uomo, del pluralismo (incluso il pluralismo culturale), della democrazia e dello Stato di diritto. Essa implica il rifiuto del dogmatismo e dell assolutismo e rafforza le norme enunciate dagli strumenti internazionali relativi ai diritti dell uomo. 1.4 In conformità al rispetto dei diritti dell uomo, praticare la tolleranza significa: non tollerare l ingiustizia sociale, non rinunciare alle proprie convinzioni non fare concessioni in proposito. La pratica della tolleranza implica che ciascuno possa scegliere le proprie convinzioni liberamente e che accetti che gli altri godano della medesima libertà. Significa accettare che gli esseri umani,caratterizzati naturalmente dalla diversità del proprio aspetto fisico, della propria situazione, del proprio modo di esprimersi, dei propri comportamenti e dei propri valori, abbiano il diritto di vivere in pace e continuare ad essere cio che sono. Essa significa altresì che nessuno deve imporre le proprie opinioni ad altri. ARTICOLO SECONDO IL RUOLO DELLO STATO 2.1 La tolleranza a livello di Stato esige la giustizia e l imparzialità in materia di:legislazione, applicazione della legge, esercizio del potere giudiziario ed amministrativo.esige altresì che ciascuno possa fruire di benefici economici e sociali senza alcuna discriminazione. L esclusione e l emarginazione possono condurre alla frustrazione, all ostilità ed al fanatismo. 2.2 Al fine di instaurare una società più tollerante, gli Stati devono ratificare le convenzioni internazionali relative ai diritti dell uomo e, per quanto necessario, elaborare una nuova legislazione onde garantire l uguaglianza di trattamento e di possibilità per i singoli individui che compongono la società.

6 5 2.3 E essenziale per l armonia internazionale che i singoli individui, le comunità e le nazioni accettino e rispettino il carattere multiculturale della famiglia umana. Senza tolleranza, non vi può essere pace e, senza la pace, non vi sarà sviluppo né democrazia. 2.4 L intolleranza può assumere tanto la forma dell emarginazione dei gruppi vulnerabili e della loro esclusione da ogni tipo di partecipazione alla vita sociale e politica, quanto quella della violenza e della discriminazione nei loro confronti. Come si afferma nella Dichiarazione sulla razza ed i pregiudizi razziali: «Tutti gli individui e tutti i gruppi hanno il diritto ad essere diversi» (art. 1.2). ARTICOLO TERZO DIMENSIONI SOCIALI 3.1 Nel mondo contemporaneo,la tolleranza è più necessaria che mai.viviamo in un epoca contrassegnata dalla mondializzazione dell economia e da una netta accelerazione in campo di: comunicazione,integrazione e interdipendenza, migrazioni e spostamenti in massa di intere popolazioni, urbanizzazione e mutamento delle forme di organizzazione sociale. Non è una sola parte del mondo sia caratterizzata dalla diversità,ciø comporta che la crescita dell intolleranza e dei soprusi costituisca una minaccia potenziale per ogni regione. Non si tratta di una minaccia limitata a questo o quel Paese, bensì di una minaccia universale. 3.2 La tolleranza è necessaria tra singoli individui, così come in seno alla famiglia ed alla comunità. La promozione della tolleranza e l acquisizione di una mentalità aperta, della disponibilità all ascolto reciproco ed alla solidarietà devono essere promosse nelle scuole e nelle università e, tramite l educazione non formale, nei centri di ritrovo e sui luoghi di lavoro. I media sono in grado di svolgere un ruolo costruttivo, favorendo il dialogo ed il dibattito libero ed aperto, diffondendo i valori della tolleranza e mettendo in risalto i rischi causati dall indifferenza di fronte al diffondersi di ideologie e di gruppi all insegna dell intolleranza. 3.3 Come afferma la Dichiarazione dell UNESCO sulla razza ed i pregiudizi razziali, bisogna prendere delle misure per garantire la parità in termini di diritti e dignità per i singoli individui ed i gruppi, dovunque ciò si renda necessario. A questo proposito, una particolare attenzione deve essere accordata a quei gruppi socialmente vulnerabili o economicamente svantaggiati, al fine di garantire loro la protezione delle leggi e dei regolamenti in vigore, soprattutto in materia di alloggio, impiego e cure mediche, di rispettare l autenticità della loro cultura e dei loro valori e di facilitare, in particolare tramite l educazione, la loro promozione ed integrazione sociale e professionale.

7 6 3.4 E necessario incrementare studi scientifici appropriati e creare delle reti per coordinare la risposta della comunità internazionale a questa sfida planetaria; sarà inoltre necessario procedere sia tramite l analisi delle cause profonde di tali fenomeni e delle misure efficaci che dovranno essere prese per farvi fronte, secondo le metodologie delle scienze sociali, sia tramite la ricerca e l osservazione, per sostenere le decisioni degli Stati membri in materia di politica generale e la loro azione normativa. ARTICOLO QUARTO EDUCAZIONE 4.1 L educazione è il mezzo più efficace di prevenzione dell intolleranza. La prima tappa in questo senso è insegnare agli individui quali sono i loro diritti e le loro libertà per assicurarne il rispetto e nello stesso tempo promuovere la volontà di proteggere i diritti e le libertà altrui. 4.2 L educazione alla tolleranza dev essere considerata un imperativo prioritario; questo è il motivo per cui è necessario promuovere metodi sistematici e razionali di insegnamento della tolleranza, incentrati sulle origini culturali, sociali, economiche, politiche e religiose dell intolleranza, che costituiscono le cause profonde della violenza e dell esclusione. Le politiche ed i programmi educativi devono contribuire allo sviluppo della comprensione, della solidarietà e della tolleranza fra i singoli individui, fra i gruppi etnici, sociali, culturali, religiosi e linguistici e fra le diverse nazioni. 4.3 L educazione alla tolleranza deve essere volta a contrastare le influenze che portano alla paura ed all esclusione dell altro e deve aiutare i giovani a sviluppare le proprie capacità di autonomia di giudizio, di riflessione critica e di ragionamento etico. 4.4 Noi ci impegniamo a finanziare e a realizzare programmi di ricerca nell ambito delle scienze sociali e di educazione alla tolleranza, ai diritti dell uomo e alla non violenza. A questo scopo, è necessario accordare una maggiore attenzione al miglioramento della formazione degli insegnanti, dei programmi di insegnamento, del contenuto dei manuali e dei corsi e di altri tipi di materiale pedagogico, incluse le nuove tecnologie educative, al fine di formare cittadini solidali e responsabili, aperti alle altre culture, capaci di apprezzare il valore della libertà, rispettosi della dignità degli esseri umani e delle loro differenze e capaci di prevenire i conflitti o di risolverli con mezzi non violenti.

8 7 ARTICOLO QUINTO IMPEGNO AD AGIRE Noi ci impegniamo a promuovere la tolleranza e la non violenza per mezzo di programmi e di istituzioni nell ambito dell Educazione, della Scienza, della Cultura e della Comunicazione. ARTICOLO SESTO GIORNATA INTERNAZIONALE DELLA TOLLERANZA Allo scopo di sensibilizzare l opinione pubblica, di sottolineare i pericoli dell intolleranza e di riaffermare il nostro impegno e la nostra determinazione ad agire in favore della promozione della tolleranza e dell educazione alla tolleranza, proclamiamo solennemente il 16 novembre Giornata internazionale della tolleranza. Traduzione in italiano a cura del Centro UNESCO di Torino

9 CENTRO UNESCO DI TORINO Corso Unità d Italia, Torino - Tel.: ; fax: Internet: unesco@arpnet.it

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