Notiziario: Marzo 2012

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1 Sezione di Sesto San Giovanni via Giardini, 8 - tel. e fax caisesto@tiscali.it Notiziario: Marzo 2012 L itinerario dei Pizzoni presenta la caratteristica di un percorso che si snoda quasi interamente in cresta, ad un altitudine elevata considerando la media delle prealpi Lombarde, e che offre una visione panoramica da entrambi i versanti. Partendo dalle Casere (750 m s.l.m.) e seguendo una stradina boschiva, si raggiunge la rotabile per Cuvignone in località Chignolo, da dove, dopo breve tratto, s imbocca un sentiero in salita che porta al Passo Barbé. Da qui il percorso, che offre una visione panoramica del lago e delle Alpi svizzere e piemontesi, corre lungo la cresta dei Pizzoni, in un continuo saliscendi di passi e cime sino al monte la Teggia. Raggiunta la vetta della Teggia, un piccolo scosceso sentiero porta al Passo di Cuvignone (Bocchetta) Il finale lo scoprirete soltanto facendolo! E poi dite che non vi abbiamo detto tutto: Laveno - Casere - Pizzoni (1035m s.l.m.) Lunghezza 12 Km Dislivello 1000 m Pendenza max 20 % Durata circa 6h Percentuale sterrato 80 % Fatevi un po i conti: avete l altezza, la lunghezza e persino il tempo di percorrenza. Sono autorizzati a fare domande del tipo Quanto manca? o C è ancora tanta salita? soltanto gli Alpinisti Giovanili del primo anno; tutti gli altri alla domanda infausta porteranno per ammonizione lo zaino di un accompagnatore! La neve non c è e l ovovia che vedrete sopra le vostre teste non la prenderemo. In compenso passeremo una bellissima giornata con uno spettacolare panorama. Portate le macchine fotografiche! Un arrivederci dal gruppo accompagnatori A.G.

2 2 AUGURI DI BUON COMPLEANNO A: Andrea Perilli Andrea Casiraghi Davide Porro Gabriel Valla Marilena Giammarusti CIASPOLATA FEBBRAIO 2012

3 3 ALPINISMO GIOVANILE Corso di Base 25 MARZO 2012 i Pizzoni di Laveno (lago Maggiore) PROGRAMMA: ore 06:45 ore 07:10 ore 08:45 ore 13:00 ore 17:10 ore 18:49 ritrovo alla stazione F.S. di Sesto S.G. partenza in treno per Laveno-Mombello arrivo a Laveno-Mombello - inizio escursione pranzo al sacco partenza in treno per Sesto previsto arrivo a Sesto FS costo della gita 18 euro (pranzo al sacco) Equipaggiamento: abbigliamento invernale (sempre con il metodo a cipolla ) Inviare a:sergio.rizzi1949@libero.it + copia: caisesto@tiscali.it oppure chiamare direttamente il n termine iscrizioni giovedì 22 marzo Per motivi organizzativi della gita, tale scadenza è tassativa. Ringraziamo per la collaborazione!

4 4 ALPINISMO GIOVANILE CORSO DI BASE Laveno - Casere - Pizzoni (1035m s.l.m.) Lunghezza 12 Km Dislivello 900 m in salita Pendenza max 20 % Durata circa 6h Percentuale sterrato 80 % 2 orsetti = gita con impegno medio La gita è bella! L unico tratto, che può essere considerato leggermente più impegnativo, è la cresta dei Pizzoni, da percorrere con un po di cautela: tutti in fila senza nessun problema! Partiamo dalla stazione FS di Laveno-Mombello e raggiungiamo l imbarcadero; si raggiunge piazza Fontana alle spalle del Comune, da dove parte il nostro itinerario, e si prosegue in direzione Monteggia. Una stretta strada asfaltata si inerpica con pendenze spaccagambe e in breve si raggiunge Monteggia, piccola ed incantevole frazione che offre un notevole panorama sul lago Maggiore, che ripaga ampiamente della fatica che si fa per arrivarci. Passiamo davanti alla casa storica del dott. Monteggia e continuiamo seguendo una freccia per Vararo. Le pendenze non mollano mai e dopo qualche curva la strada finisce per lasciare il posto ad una comoda e larga mulattiera. Quest ultima, piacevole ma sempre con pendenze assassine, sale velocemente al ristorante Gigliola, nella frazione Casere. Da qui la strada sale a sinistra, verso il passo del Cuvignone, ben segnalata da numerosi cartelli che indicano i Pizzoni di Laveno; poco dopo sulla sinistra un sentiero, sempre comodo e agevole, porta al Passo Barbè. Ecco, adesso siamo nel nostro habitat naturale: una cresta. E che cresta! É tanto bella e panoramica quanto affilata, ma sempre ben segnata e mai pericolosa. Iniziamo a salire e a fare sul serio, anche se in breve tempo si arriva alla croce del primo Pizzone di Laveno. Esso è di gran lunga il punto più panoramico, ottima occasione per fermarsi a fare foto ai giganti, che sfilano all orizzonte, e al lago. Con qualche su e giù percorriamo tutti i Pizzoni, mentre sotto di noi il lago si stende svelando anche il ramo svizzero. Al monte La Teggia un vistoso cartello di pericolo avverte che per oggi è finita la cavalcata in cresta e consiglia di svoltare a destra, scendendo in breve al Passo di Cuvignone. Si percorre su asfalto un brevissimo tratto: al primo tornante un sentiero scende a Vararo, mentre una carrabile sterrata porta al monte Crocetta. A questo punto, in base alle condizioni meteo, decideremo il percorso più opportuno. Il rientro prevede l attraversamento del piccolo borgo di Vararo, soffermandoci ad ammirare case e stalle, fienili ed edifici di un altra era, purtroppo tutti ormai in disuso; ritorniamo a Casere per raggiungere poco dopo il lungolago di Laveno.

5 5 Leggende del lago La leggenda del prete di Oggebbio ( Verbania) Il a Oggebbio - fu un anno terribile per la siccità. Per questo gli abitanti, per propiziarsi la pioggia, decisero di fare una processione da Oggebbio fino alla cappella del monte Zeda. Per rendere più efficace la grazia, bisognava fare il pellegrinaggio a digiuno e a piedi nudi. Il parroco del paese, che era pesante e poco agile, non ne fu molto contento ma, con molta fatica, riuscì a portare a termine il difficile tragitto. Quando furono ar- rivati alla cappella, il parroco celebrò la messa usando pa- role strane che tendevano più alla stregoneria che alla santità del paradiso. Ritornarono a Oggebbio e fi- nalmente cominciò a piovere, ma non andò proprio come avrebbero voluto, perché cadde una fortissima grandine che distrusse in poco tempo anche il misero raccolto che era rimasto. Cercarono allora il respon- sabile di questo disastro e fu accusato il prete. Così durante una festa in paese pensarono malignamente ad un gioco un po particolare, a cui potevano partecipare tutti gli uomini, compreso il parroco: con le mani legate bisognava prendere in bocca delle monete d oro collocate in fondo ad una botte. Appena il parroco si chinò per provare, alcuni uomini lo buttarono dentro la botte, lo fecero rotolare e lo buttarono nel lago. Il prete provò a salvarsi aggrappandosi ad una barca, ma il pescatore, colpendolo con un remo sulle falangi delle mani, lo spinse ancora di più in acqua, facendolo affogare. La leggenda narra che tutti i componenti della famiglia del pescatore, dopo quel fatto, nascessero senza falangi. I discendenti andarono ad abitare sopra ad Oggebbio, in un gruppetto di case che da allora prese il nome di Mozzola per la caratteristica dei suoi abitanti, nati tutti con le dita mozzate.

6 6 I RAGAZZI PUBBLICANO! Jacopo Bergomi qual è il colmo per un elettricista? andare contro corrente! come contano i vitellini? uno,bue,tre... Che cos è bianco e nero e molto rumoroso? una zebra con il tamburo! Camilla Bergomi Qual è il colmo per un pizzaiolo? avere una fi glia che si chiama Margherita Qual è il colmo per un piccione? avere la pelle d oca!

7 7 I RAGAZZI PUBBLICA...NO?! I RAGAZZI PUBBLICA...NO?!