PIANO DI PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE ( ) AD INTEGRAZIONE DEL MODELLO ORGANIZZATIVO EX D.LGS.231/01
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1 PIANO DI PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE ( ) AD INTEGRAZIONE DEL MODELLO ORGANIZZATIVO EX D.LGS.231/01 (approvato dal Consiglio di Gestione in data 27 ottobre 2014) 1. Informazioni sulla società Lombardia Informatica S.p.A., costituita nel dicembre del 1981, è una società di servizi soggetta a direzione e coordinamento di Regione Lombardia. Regione Lombardia, impegnata da anni in un piano di digitalizzazione di tutte le attività di governo e di erogazione dei servizi, si avvale di Lombardia Informatica per la realizzazione di progetti negli ambiti di e- Government e e-health in un ottica citizen-oriented, che attribuisce un ruolo centrale a Cittadini e Imprese. Lombardia Informatica si pone come interprete, da un lato, delle esigenze della Regione e, dall'altro, delle soluzioni offerte dal mercato dell'information & Communication Technology (ICT). Le competenze distintive dell'azienda sono: comprendere appieno le esigenze di Regione Lombardia e accompagnare l'ente nel processo di innovazione; coniugare le tecnologie ICT con gli aspetti di governo e legislativi; gestire progetti, gare e contratti garantendo efficienza, efficacia e trasparenza. 2. Il riferimento legislativo La legge 6 novembre 2012 n.190 recante Disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell'illegalità nella pubblica amministrazione (di seguito anche la Legge o Legge n. 190/2012), è stata emanata con l obiettivo di: ridurre le opportunità che si manifestino casi di corruzione, aumentare la capacità di scoprire casi di corruzione, creare un contesto sfavorevole alla corruzione. Essa ha stabilito che le Pubbliche Amministrazioni, a livello nazionale e poi a livello decentrato, debbano adottare un Piano Triennale per la Prevenzione della Corruzione (PTPC o Piano). Il PTPC rappresenta il documento fondamentale per la definizione della strategia di prevenzione all'interno di ciascuna amministrazione. Il Piano è un documento di natura programmatica che ingloba tutte le misure di prevenzione obbligatorie per legge e quelle ulteriori, coordinando gli interventi. Oltre a fissare gli ambiti e le modalità di realizzazione del Piano, la Legge ha previsto la nomina di un Responsabile per la Prevenzione della Corruzione. La Legge ha creato inoltre effetti anche sull applicazione del D.Lgs. 231/2001 sotto diversi aspetti, ampliando la gamma dei reati presupposto attraverso l inserimento: all art. 25 D.Lgs. 231/2001, tra i reati contro la Pubblica Amministrazione, del reato di induzione indebita a dare o promettere utilità (art. 319-quater c.p.); all art. 25-ter D.Lgs. 231/2001, tra i reati societari, del reato di corruzione tra privati (art c.c.). In particolare, è prevista la responsabilità ex D.Lgs. 231/2001 per la fattispecie prevista dal terzo comma del nuovo art c.c. Il PTPC riguarda anche le società partecipate in ambito pubblico. Il Piano Nazionale Anticorruzione (PNA), predisposto dal Dipartimento della Funzione Pubblica e approvato in data 11 settembre 2013 dall Agenzia Nazionale AntiCorruzione (ANAC), ha stabilito che anche gli enti pubblici economici e gli enti di diritto privato in controllo pubblico, di livello nazionale o regionale/locale sono tenuti ad introdurre e ad Pagina 1 di 7
2 implementare adeguate misure organizzative e gestionali ai fini del contrasto e della prevenzione della corruzione. È evidente che in tale fattispecie rientra anche Lombardia Informatica S.p.A. Il PNA ha stabilito che tali misure possono essere adottate anche estendendo l ambito di applicazione dei modelli di organizzazione e gestione del rischio ai sensi del D.Lgs. 231/2001 non solo ai reati contro la pubblica amministrazione previsti da quest ultimo ma anche a tutti quelli considerati nella legge n. 190 del 2012, dal lato attivo e passivo, anche in relazione al tipo di attività svolto dall ente (società strumentali/società di interesse generale). Tali parti dei modelli di organizzazione e gestione, integrate ai sensi della Legge n. 190/2012 e denominate Piani di Prevenzione della Corruzione, devono essere trasmesse alle amministrazioni pubbliche vigilanti ed essere pubblicate sul sito istituzionale. 3. Il piano anticorruzione di Regione Lombardia Regione Lombardia ha approvato il proprio Piano di Prevenzione della Corruzione con delibera dell Ufficio di Presidenza 27 gennaio 2014, n. 17. Regione Lombardia nelle proprie direttive agli enti del sistema regionale, aggiornate in data 7 agosto 2014, ha previsto che anche le Società controllate si dotino di linee guida per adeguare il proprio modello organizzativo ex D.lgs. n. 231/2001 ai principi della L. n. 190/ Il Modello di Organizzazione e Gestione ex D.Lgs. 231/2001 di Lombardia Informatica spa Lombardia Informatica ha provveduto all adozione, già nel 2003, del Modello di Organizzazione e Gestione ex D.Lgs. 231/2001 (di seguito MOG). Il MOG è articolato in: - Parte Generale e relativo allegato A; - Parte Speciale e relativi allegati B, C, D, E; - Codice Etico. 5. Adeguamento del Modello Organizzativo alla Legge n. 190/2012 Secondo il PNA, i modelli di organizzazione e gestione, di cui all art. 6 del D.Lgs. 231/2001, degli enti di diritto privato in controllo pubblico, devono considerare anche il rischio di fenomeni corruttivi (par del PNA) e presentare il seguente contenuto minimo (Allegato 1 al PNA): 5.1. individuazione delle aree a maggior rischio, incluse quelle previste nell art. 1, comma 16, della L. n. 190/2012, valutate in relazione al contesto, all attività e alle funzioni dell ente; 5.2. previsione della programmazione della formazione, con particolare attenzione alle aree a maggior rischio di corruzione; 5.3. previsione di procedure per l'attuazione delle decisioni dell'ente in relazione al rischio di fenomeni corruttivi; 5.4. individuazione di modalità di gestione delle risorse umane e finanziarie idonee ad impedire la commissione dei reati; 5.5. previsione dell adozione di un Codice di comportamento per i dipendenti ed i collaboratori, che includa la regolazione dei casi di conflitto di interesse per l ambito delle funzioni ed attività amministrative; 5.6. regolazione di procedure per l aggiornamento; 5.7. previsione di obblighi di informazione nei confronti dell'organismo deputato a vigilare sul funzionamento e l'osservanza dei modelli; 5.8. regolazione di un sistema informativo per attuare il flusso delle informazioni e consentire il monitoraggio sull implementazione del modello da parte dell amministrazione vigilante; 5.9. introduzione di un sistema disciplinare idoneo a sanzionare il mancato rispetto delle misure indicate nel modello. Pagina 2 di 7
3 Di seguito si elencano le parti del MOG di Lombardia Informatica S.p.A. che soddisfano i contenuti minimi sopra elencati. Alternativamente, le integrazioni che saranno apportate al MOG al fine di soddisfare quanto richiesto dalla Legge n. 190/2012 e dal PNA sono elencate al punto 6 che segue Individuazione delle aree a maggior rischio Le aree a rischio corruzione sono così individuate: 1) quelle elencate nell art. 16 della Legge n. 190/2012: 1.a) autorizzazione o concessione: non applicabile a Lombardia Informatica che non dispone provvedimenti di questo tipo; 1.b) scelta del contraente per l'affidamento di lavori, forniture e servizi, anche con riferimento alla modalità di selezione prescelta ai sensi del codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture, di cui al decreto legislativo 12 aprile 2006, n.163: applicabile a Lombardia Informatica; 1.c) concessione ed erogazione di sovvenzioni, contributi, sussidi, ausili finanziari, nonché attribuzione di vantaggi economici di qualunque genere a persone ed enti pubblici e privati: non applicabile a Lombardia Informatica; 1.d) concorsi e prove selettive per l'assunzione del personale e progressioni di carriera: l attività di reclutamento e selezione del personale e le progressioni di carriera sono a rischio per Lombardia Informatica; 2) quelle dovute all attività tipica di Lombardia Informatica: 2.a) Il rischio di corruzione di pubblico ufficiale o di incaricato di pubblico servizio; 2.b) Negoziazione, stipulazione ed esecuzione di contratti con soggetti pubblici, ai quali si perviene mediante affidamenti diretti per la vendita di beni e servizi; 3) quelle elencate dall Allegato 2 del PNA e in particolare: 3.a) acquisizione e progressione del personale: 1. reclutamento; 2. progressioni di carriera; 3. conferimento di incarichi di collaborazione; 3.b) affidamento di lavori, servizi e forniture; 1. definizione dell oggetto dell affidamento; 2. individuazione dello strumento/istituto per l affidamento; 3. requisiti di qualificazione; 4. requisiti di aggiudicazione; 5. valutazione delle offerte; 6. verifica dell eventuale anomalia delle offerte; 7. procedure negoziate; 8. affidamenti diretti; 9. revoca del bando; 10. redazione del cronoprogramma; 11. varianti in corso di esecuzione del contratto; 12. subappalto; 13. utilizzo di rimedi di risoluzione delle controversie alternativi a quelli giurisdizionali durante la fase di esecuzione del contratto. In conclusione è possibile affermare che per Lombardia Informatica le aree a rischio sono le seguenti: A) acquisizione e progressione del personale compreso l affidamento di incarichi di collaborazione; B) affidamento di lavori, servizi e forniture, compresa la fase di esecuzione dei contratti; C) rapporti intrattenuti con pubblici ufficiali o incaricati di pubblico servizio; D) negoziazione, stipulazione ed esecuzione di contratti con soggetti pubblici, ai quali si perviene mediante affidamenti diretti per la vendita di beni e servizi. Pagina 3 di 7
4 5.2. Previsione della programmazione della formazione, con particolare attenzione alle aree a maggior rischio di corruzione. Attualmente per quanto riguarda la formazione specifica prevista dal D.Lgs. 231/2001 il MOG alla Parte Generale, paragrafo 5.1, prevede le seguenti attività di informazione e formazione: informazione: inserimento di una nota informativa nel corpo della lettera di assunzione con informazione sui contenuti del D. Lgs. 231/2001 e sulla adozione da parte dell Azienda del Modello di Organizzazione; formazione: - partecipazione obbligatoria per ogni dipendente di Lombardia Informatica S.p.A. a un primo corso di formazione, da somministrarsi in aula oppure on-line; - partecipazione obbligatoria ad ulteriori corsi periodici di aggiornamento, somministrabili anche on-line. Per quanto riguarda la formazione specifica relativa alla Legge n.190/2012, è già stata programmata una formazione iniziale realizzata a cura del Responsabile per la Prevenzione della Corruzione. Successivamente la formazione sarà integrata nell attività di formazione prevista dal MOG Previsione di procedure per l'attuazione delle decisioni dell'ente in relazione al rischio di fenomeni corruttivi. La previsione di procedure è prevista nelle integrazioni che verranno apportate al MOG esposte di seguito Individuazione di modalità di gestione delle risorse umane e finanziarie idonee ad impedire la commissione dei reati. Quanto richiesto al presente punto è già soddisfatto da quanto previsto dal MOG e dai presidi organizzativi adottati 5.5. Previsione dell adozione di un Codice di comportamento per i dipendenti ed i collaboratori, che includa la regolazione dei casi di conflitto di interesse per l ambito delle funzioni ed attività amministrative. La Società dispone di un Codice Etico che prevede espressamente ai punti 2.4 e le modalità di regolazione dei conflitti d interesse per tutte le risorse, le funzioni e le attività aziendali Regolazione di procedure per l aggiornamento. Le modalità di aggiornamento a cura dell OdV sono previste dal MOG nella Parte Generale al paragrafo Previsione di obblighi di informazione nei confronti dell'organismo deputato a vigilare sul funzionamento e l'osservanza dei modelli. Il MOG prevede espressamente nella Parte Generale al paragrafo 4, gli obblighi di informazione nei confronti dell Organismo di Vigilanza Regolazione di un sistema informativo per attuare il flusso delle informazioni e consentire il monitoraggio sull implementazione del modello da parte dell amministrazione vigilante. Il MOG attualmente prevede un flusso informativo all Amministrazione Vigilante tramite invio della Relazione Semestrale predisposta dall OdV all Ufficio Rapporti Istituzionali di Regione Lombardia. Parimenti verrà realizzato un canale informativo riguardante il Responsabile per la Prevenzione della Corruzione come descritto al punto Introduzione di un sistema disciplinare idoneo a sanzionare il mancato rispetto delle misure indicate nel modello. Il sistema disciplinare è previsto al paragrafo 6 del MOG della Società, Parte Generale. 6. Integrazioni al MOG di Lombardia Informatica S.p.A. Di seguito si illustrano le integrazioni che saranno apportate al MOG al fine di soddisfare quanto richiesto dalla Legge n. 190/2012 e dal PNA. Pagina 4 di 7
5 6.1. Integrazioni alla Parte Generale Con riferimento al punto 5.1. che precede, nella Parte Generale del MOG sarà introdotto il paragrafo 9, denominato Legge 6 novembre 2012 n. 190 Anticorruzione, di seguito riportato: La legge 6 novembre 2012 n.190 recante Disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell'illegalità nella pubblica amministrazione (di seguito, anche la Legge o Legge n. 190/2012 ) è stata emanata con l obiettivo di: ridurre le opportunità che si manifestino casi di corruzione, aumentare la capacità di scoprire casi di corruzione, creare un contesto sfavorevole alla corruzione. Essa ha stabilito che le Pubbliche Amministrazioni debbano provvedere ad adottare un Piano Triennale per la Prevenzione della Corruzione (PTPC o Piano). Il PTPC rappresenta il documento fondamentale per la definizione della strategia di prevenzione all'interno di ciascuna amministrazione. Il Piano è un documento di natura programmatica che ingloba tutte le misure di prevenzione obbligatorie per legge e quelle ulteriori, coordinando gli interventi. Oltre a fissare gli ambiti e le modalità di realizzazione del Piano, la Legge n. 190/2012 ha previsto la nomina di un Responsabile per la Prevenzione della Corruzione. Regione Lombardia nelle proprie direttive agli enti del sistema regionale, aggiornate in data 7 agosto 2014, ha invitato le società partecipate a procedere all individuazione del Responsabile della Prevenzione della Corruzione, di norma, tra uno dei dirigenti che occupa una posizione apicale nell organizzazione della società (art. 1, comma 7, della L. n. 190/2012). Le direttive regionali stabiliscono che è, comunque, possibile nominare come Responsabile della Prevenzione della Corruzione altra figura analoga interna alla società: in tal caso, il provvedimento di nomina deve contenere un adeguata motivazione delle ragioni per cui sia individuato il responsabile in modo diverso dal normale meccanismo di legge. La Legge ha creato effetti anche sull applicazione del D.Lgs. 231/2001 sotto diversi aspetti, in primo luogo ampliando la gamma dei reati presupposto attraverso l inserimento: all art. 25 D.Lgs. 231/2001, tra i reati contro la Pubblica Amministrazione, del reato di induzione indebita a dare o promettere utilità (art. 319-quater c.p.); all art. 25-ter D.Lgs. 231/2001, tra i reati societari, del reato di corruzione tra privati (art c.c.). In particolare, è prevista la responsabilità ex D.Lgs. 231/2001 per la fattispecie prevista dal terzo comma del nuovo art c.c. In secondo luogo ha stabilito che anche gli enti pubblici economici e gli enti di diritto privato in controllo pubblico, di livello nazionale o regionale/locale sono tenuti ad introdurre e ad implementare adeguate misure organizzative e gestionali ai fini del contrasto e della prevenzione della corruzione. Tali misure possono essere adottate estendendo l ambito di applicazione dei modelli di organizzazione e gestione adottati ai sensi del D.Lgs. 231/2001 non solo ai reati contro la pubblica amministrazione previsti da quest ultimo ma anche a tutti quelli considerati nella Legge. n. 190/2012, dal lato attivo e passivo, anche in relazione al tipo di attività svolto dall ente (società strumentali/società di interesse generale). Ai sensi della Legge n. 190/2012, dell Allegato 2 del PNA e dell attività tipica di Lombardia Informatica, le aree a rischio di corruzione sono individuate nelle seguenti: A) acquisizione e progressione del personale compreso l affidamento di incarichi di collaborazione; B) affidamento di lavori, servizi e forniture, compresa la fase di esecuzione dei contratti; C) rapporti intrattenuti con pubblici ufficiali o incaricati di pubblico servizio; D) negoziazione, stipulazione ed esecuzione di contratti con soggetti pubblici, ai quali si perviene mediante affidamenti diretti per la vendita di beni e servizi. Pagina 5 di 7
6 Con riferimento al punto 5.8. che precede, nella Parte Generale del MOG sarà introdotto il paragrafo 10, denominato Comunicazioni all amministrazione vigilante, di seguito riportato: Il Responsabile per la Prevenzione della Corruzione dovrà riferire periodicamente all amministrazione vigilante (Regione Lombardia) secondo quanto previsto dalla Legge n. 190/2012 e dal PNA: circa le conclusioni emerse dall analisi di rischiosità che evidenziano particolari situazioni a rischio; sul rispetto delle prescrizioni previste dalla Legge n. 190/2012 relativamente alle aree di rischio individuate Integrazioni alla Parte Speciale Con riferimento al punto 5.3. che precede, di seguito si elencano le integrazioni che verranno apportate al paragrafo 4.2 della Parte Speciale del MOG, denominato PROTOCOLLO sui rischi derivanti dalla violazione delle norme in materia di Concussione, Induzione indebita a dare o promettere utilità e Corruzione in relazione ai rapporti con la Pubblica Amministrazione e l Autorità Giudiziaria, nella parte Procedure e Presidi dello stesso. Per quanto attiene l'affidamento di lavori, servizi e forniture ai sensi del codice dei contratti pubblici (D.Lgs. 12 aprile 2006, n.163), verranno inserite le seguenti previsioni: verifica della presenza di convenzioni Consip attive o della disponibilità del bene/servizio tramite il Mercato Elettronico della Pubblica Amministrazione (MePA) o l Azienda Regionale Centrale Acquisti della Lombardia (ARCA), secondo le disposizioni vigenti; pubblicizzazione dei bandi e delle procedure di gara sul sito web della Società; i criteri individuati in caso di aggiudicazione secondo il metodo dell offerta economicamente più vantaggiosa devono essere coerenti con la finalità del miglioramento qualitativo dell offerta. Gli stessi devono essere definiti in modo chiaro, univoco e oggettivo, affinché sia predeterminato e predeterminabile il valore attribuito a ciascuno dei criteri e sub-criteri individuati e che sia definito il percorso motivazionale che sarà adottato dalla Commissione Giudicatrice nella valutazione dell offerta tecnica al fine di evitare effetti discriminatori o vantaggiosi nei confronti di taluni operatori economici, secondo le indicazioni del legislatore e della disciplina comunitaria; divieto di indicazione di criteri di selezione restrittivi o di marche o di prodotti, che predeterminino l individuazione del vincitore, al di fuori dei casi di mercati monopolistici; obbligo per i partecipanti a gare o acquisti in economia di sottoscrizione del Patto di Integrità con il quale l operatore economico si impegna a non porre in essere comportamenti corruttivi ed a denunciare eventuali collusioni; divieto per il personale della Società di trattare, durante le procedure di gara, con le aziende partecipanti alla gara e con loro rappresentanti, temi attinenti alle stesse; definizione delle modalità di invio da parte dei partecipanti delle richieste di chiarimento su gare in corso e messa a disposizione delle risposte sul sito web della Società; obbligo di pubblicazione dei risultati di gara sul sito web della Società; per tutti i dirigenti, dipendenti e collaboratori, divieto di ricevere omaggi o altra utilità ad esclusione di quelli di modico valore. Per omaggi o altre utilità di modico valore si intendono quelli di valore cumulativo non superiore a 150,00, anche sotto forma di sconti; per i dirigenti, dipendenti e collaboratori della Funzione Acquisti e Affari Generali, divieto di ricevere omaggi di qualsiasi valore (anche modico) o altra utilità; Per quanto attiene la selezione ed assunzione del personale, verrà inserita la seguente integrazione: L azienda ha adottato la procedura Acquisizione del Personale - LI-SG- PROC#E1 e la procedura Affidamenti incarichi professionali - LI-SG-PROC#G1.b che soddisfano le esigenze di prevenzione della corruzione. Le procedure citate costituiscono parte integrante del MOG. Pagina 6 di 7
7 Per quanto attiene il sistema premiante (Piano Incentivi), verrà inserita la seguente integrazione: Annualmente Lombardia Informatica provvede alla definizione del Piano Incentivi. La Società si impegna a predisporre una procedura per la realizzazione del piano incentivi che entrerà a far parte integrante del MOG. Sempre nella parte Procedure e Presidi del Protocollo 4.2, sostituzione del punto 10), denominato FASE ISPETTIVA E/O DI CONTROLLO DA PARTE DELLA PA con il seguente testo: Le previsioni di cui al presente Protocollo si intendono integrate da quanto disposto nella Istruzione di Lavoro Accesso in Azienda di Pubblici Ufficiali per lo svolgimento di attività ispettive LI-SG-IDL#61 che costituisce parte integrante del MOG (attualmente in via di predisposizione). Pagina 7 di 7
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