MICHELE NASTASI CITTA ` SOSPESA: L'AQUILA DOPO IL TERREMOTO A CURA DI MADDALENA D'ALFONSO CON UN TESTO DI GIORGIO AGAMBEN

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1 MICHELE NASTASI CITTA ` SOSPESA: L'AQUILA DOPO IL TERREMOTO A CURA DI MADDALENA D'ALFONSO CON UN TESTO DI GIORGIO AGAMBEN ACTAR

2 Michele Nastasi (Milano, 1980) è un fotografo di architettura e città. Le sue fotografie sono pubblicate su riviste internazionali, libri (Starchitecture. Scene, attori e spettacoli nelle città contemporanee, Allemandi, Torino, 2011, con Davide Ponzini; Shooting Space: Architecture in Contemporary Photography, Phaidon, Londra, 2014, a cura di Elias Redstone) e sono state esposte in Italia e all'estero (Suspended City: L'Aquila after the Earthquake of 2009, Wolk Gallery, MIT, Cambridge, 2013). È stato docente di Fotografia di Architettura presso il Politecnico di Milano. Dal 2007 è redattore della rivista Lotus international. Maddalena d Alfonso (Milano, 1972), architetto e ricercatrice, si dedica all approfondimento interdisciplinare teorico e visuale sull architettura contemporanea, l'arte e il paesaggio urbano. È autrice di saggi e curatrice di mostre internazionali presentate in Italia, Portogallo, Brasile, Svizzera e Stati Uniti. Ha promosso ricerche sulla città e l immaginario urbano per la Fondazione Gulbenkian di Lisbona, la Fondazione Iberê Camargo a Porto Alegre, la Fondazione de Chirico a Roma, il Museo del MIT a Cambridge, per la Triennale di Milano e il Politecnico di Milano. Insegna al Politecnico di Milano e ha tenuto lectures in numerose università internazionali.

3 MICHELE NASTASI CITTA ` SOSPESA: L'AQUILA DOPO IL TERREMOTO A CURA DI MADDALENA D'ALFONSO ACTAR

4 Michele Nastasi Città sospesa: L Aquila dopo il terremoto All rights reserved of the edition, Actar Publishers, 2015 ISBN Distribution: Actar D, Inc. 355 Lexington Ave. 8th Fl. NY, NY USA T F eurosales@actar-d.com A CIP catalogue record for this book is available from the Library of Congress, Washington DC, USA Cura: Maddalena d'alfonso Testi: Giorgio Agamben (p. 9), Maddalena d'alfonso (pp , ), Michele Nastasi (pp , ) Fotografie: Michele Nastasi Design e illustrazioni mediche: Alessandro C. Busseni Postproduzione e stampe fotografiche: Mario Govino Stampa: Grafiche Aurora s.r.l. Il primo nucleo delle fotografie presentate in questo volume nasce come ricerca svolta nel 2010 con la rivista "Lotus international", e pubblicato sul numero 144 con il titolo Framework Town. Il primo ringraziamento va a Pierluigi Nicolin e Nina Bassoli. dei testi, i loro autori delle fotografie: Michele Nastasi, courtesy Archivio Editoriale Lotus delle illustrazioni mediche, Alessandro C. Busseni dei disegni, i loro autori I progetti di messa in sicurezza sono stati forniti dall ufficio del Vice Commissario delegato per la tutela dei Beni Culturali per la ricostruzione dell'aquila, Ing. Luciano Marchetti. Si ringrazia l Ing. Fabio Giallonardo per i disegni originali da cui sono tratte le illustrazioni di Palazzo Rivera pubblicati alle pagine 38, 87, 88. Si ringrazia lo Studio Croci & Associati per il disegno originale della Basilica di Santa Maria di Collemaggio pubblicato a pagina 127. I disegni alle pagine 22, 30, 36, 54, 60, 72, 79, 86-87, sono reinterpretazioni di alcuni schemi tratti da pubblicazioni specialistiche sulle tecniche per le opere provvisionali redatte durante i lavori a L Aquila, in particolare dal Vademecum S.T.O.P. (Schede Tecniche Opere Provvisionali CNVVF) per la messa in sicurezza da parte dei Vigili del Fuoco, consultato all indirizzo web Le analogie tra fotografie, disegni tecnici e illustrazioni mediche sono il frutto di una libera associazione da non considerare come indicazioni procedurali. Si ringraziano: Il Vice Commissario delegato per la tutela dei Beni Culturali per la ricostruzione dell Aquila Ing. Luciano Marchetti, l Ufficio emergenza e ricostruzione del Comune dell'aquila, il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, Sergio Ciarrocca per il supporto durante le riprese. Il Direttore Centrale per l Emergenza e il Soccorso Tecnico e Vice Commissario delegato per la messa in sicurezza degli edifici Ing. Sergio Basti e l Ufficio del Vice Commissario delegato per la tutela dei Beni Culturali per la testimonianza e le spiegazioni riguardo alle opere provvisionali. Il Responsabile Emodinamica Istituto Clinico Humanitas Dott.ssa Patrizia Presbitero e il Responsabile di Unità Operativa di Ortopedia dell'anca e Protesica Istituto Clinico Humanitas Dott. Guido Grappiolo per i chiarimenti sull analogia tra opere provvisionali e chirurgia. Si ringraziano inoltre: Raffaele Azzarelli, Silvia Bencivelli, Lorenzo e Elena Bencivelli, Giovanni Bradanini, Sonia Calzoni, Gianluca Cavazza, Giovanni Chiaramonte, Valentina Di Francesco, Laura Geronazzo, Mario Govino, Barnaby e Lucia Gunning, Marco Introini, Giovanni Papotto, Gaia Piccarolo, Francesco Repishti, Giancarlo Rossi, Valentina Valensin, Gary Van Zante.

5 INDICE 9 LA CITTA ` DELLA SICUREZZA GIORGIO AGAMBEN CITTA ` SOSPESA MICHELE NASTASI, FOTOGRAFIE ALESSANDRO C. BUSSENI, ILLUSTRAZIONI NOTE ALLE FOTOGRAFIE LA CITTA ` E ` CHIUSA MADDALENA D'ALFONSO DESTINO E PROGNOSI MICHELE NASTASI CRONOLOGIA

6 Questo libro non documenta la tragedia del terremoto, ma è la visione di un fotografo e di un architetto su una città vivente. La vicenda dell Aquila appare qui come un paradigma del presente ma gli immaginari da essa suscitati aprono un interrogativo sul futuro della cultura urbana europea e occidentale.

7 LA CITTA ` DELLA SICUREZZA GIORGIO AGAMBEN Come avviene per ogni fotografo fedele alla vocazione originaria del suo mestiere, le immagini dell Aquila di Nastasi contengono una profezia politica. Questa profezia concerne il paradigma della città quale può, più o meno consapevolmente, immaginarlo o sognarlo il potere che governa le società postindustriali e postdemocratiche in cui viviamo. Questo potere non è più lo stato sovrano dell Ancien régime né lo stato disciplinare descritto da Michel Foucault. Non è nemmeno, come alcuni vorrebbero, uno stato di diritto. Possiamo chiamarlo, piuttosto, come già fanno i politologi statunitensi, security State, Stato di sicurezza. In esso, secondo il messaggio che ci viene dovunque e ogni istante ripetuto, le ragioni di sicurezza hanno preso il posto, come arcano del potere, della ragion di stato. Foucault ha mostrato che quando la sicurezza appare per la prima volta come paradigma di governo in Quesnay e nei fisiocratici, essa non è diretta a prevenire le catastrofi naturali e le insurrezioni, ma a lasciare che esse avvengano per poter poi intervenire, una volta che si sono prodotte, per guidarle in modo da trarne vantaggio. Il problema principale che i governi del tempo dovevano fronteggiare erano le carestie, che si cercava di prevenire istituendo granai pubblici e vietando le esportazioni dei cereali. Quesnay propose al contrario, dal momento che la prevenzione si era rivelata controproducente, di lasciare che le carestie avvenissero, intervenendo al momento opportuno e liberalizzando gli scambi. La catastrofe era così trasformata, almeno per alcuni, in guadagno economico. È secondo questo modello che dobbiamo intendere la sicurezza come attuale paradigma di governo, tanto nella politica internazionale, come mostra con evidenza la politica americana dopo l 11 settembre, che in quella interna, secondo il canone neoliberale che si serve della crisi come dispositivo di accumulazione capitalista. Anche nel caso dell Aquila, nulla è stato fatto per prevenire la catastrofe, ma, una volta che il terremoto è avvenuto, si è cercato di produrre una città come può sognarla lo Stato di sicurezza. Le fotografie di Nastasi, insieme incomparabili e atroci, mostrano una città che, come nel frontespizio del Leviatano di Hobbes, è stata svuotata dei suoi abitanti. Invece della vita che animava le sue strade e le sue piazze, da ogni parte cancelli, gabbie, by pass, impalcature, recinti che non evocano, però, lavori di restauro, ma sembrano voler fissare senza limiti di tempo lo stato di eccezione come paradigma di governo. Qualcosa di simile era stato provvisoriamente inscenato a Genova nel luglio 2001, quando un funzionario di polizia ebbe a dichiarare candidamente che il governo non voleva che la polizia mantenesse l ordine, ma che gestisse il disordine. La catastrofe prolungata e preservata con ogni cura, l eccezione trasformata in normalità, la città come luogo di una impossibilità di abitare: questo è il lucido, implacabile messaggio che l obiettivo di Nastasi ha saputo magistralmente cogliere. 9

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