Programma Nazionale Biocombustibili PROBIO ASPETTI DI MERCATO: LA SITUAZIONE NAZIONALE E LE PROSPETTIVE

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1 ASPETTI DI MERCATO: LA SITUAZIONE NAZIONALE E LE PROSPETTIVE Antonio Panvini (CTI Energia Ambiente) Nei primi mesi del 00 il Comitato Termotecnico Italiano ha condotto un indagine tra i produttori di pellet al fine di stabilire le reali dimensioni del mercato di questo biocombustibile. Partendo dai produttori di macchine pellettizzatrici è stato possibile contattare buona parte delle ditte presenti sul territorio nazionale e registrare qualche interessante dato sul mondo del pellet. La produzione nazionale per l annata è stimata attorno a t, mentre il numero di produttori si aggira attorno alle unità. Data la notevole variabilità delle dimensioni aziendali la produzione media per azienda non è un dato significativo, infatti basta considerare che l azienda più piccola produce 180 t/anno, mentre la più grande ne produce circa t. Come si può osservare nella Tabella 1, più dell 80% della produzione nazionale è allocabile alle industrie del nord Italia e circa il 55% al solo Veneto. Il 14% circa è prodotto nel centro Italia, mentre un 4% è imputabile al Sud. Tabella 1 Produzione di pellet suddivise per regioni Regioni Produzione % Lombardia 19.1 Veneto 54.7 Trentino Alto Adige 0.4 Friuli Venezia Giulia 7. Piemonte 0.5 Nord 81.9% Toscana 4 Umbria 3.4 Abruzzo 6.5 Centro 13.9 Molise 0.8 Puglia 3.4 Sud 4. I produttori censiti sono 3 distribuiti prevalentemente nel Nord (63%) e nel Centro Italia (8%) come si può osservare in Tabella. Tabella Produttori di pellet suddivisi per regioni Regioni Produttori [-] Lombardia 9 Veneto 5 Trentino Alto Adige Friuli Venezia Giulia Piemonte Toscana 3 Umbria Abruzzo 3 Lazio 1 Molise Puglia 1 Nord 6.5% Centro 8.1% Sud 9.4%

2 Si deve notare che alcune regioni non compaiono in queste tabelle; ciò è dovuto al fatto che alcuni produttori non hanno fornito dati, altri sono stati individuati ma non è stato possibile contattarli, mentre quasi sicuramente qualche produttore è sfuggito all indagine. L attività principale di circa il 70 % delle ditte contattate è costituita dalla produzione di pellet, mentre il restante 30% produce pellet solamente come attività secondaria il cui scopo è quello di dare un valore ad uno scarto di produzione altrimenti difficile da gestire. Gli addetti impiegati per la produzione di pellet sono una quarantina (40-45) con una media di circa 1.8 addetti per azienda. Il dato comunque è abbastanza difficile da stimare in quanto le tipologie aziendali sono molteplici: si passa dall imprenditore che lavora in proprio aiutato dai familiari, all operaio che segue due macchine contemporaneamente (una per la produzione dei pellet e l altra per svolgere l attività principale dell azienda) per finire alla grande ditta che impiega tre persone a tempo pieno per ogni turno. I consumi nazionali sono stimabili in circa t/anno; di queste circa t sono prodotte sul nostro territorio, mentre circa t sono importate. Anche questo è un dato difficile da stimare in quanto ad oggi non esiste una codifica merceologica per il pellet che quindi viene importato seguendo vie diverse: legna da ardere, cippato di legna, ecc. I prezzi rilevati nel corso dell indagine sono indicati in Tabella 3: Tabella 3 Costo di produzione e prezzi del pellet Costo di produzione (materia prima inclusa) Prezzo di vendita all ingrosso Prezzo di vendita al dettaglio /kg /kg /kg Uno sguardo al mercato Austriaco (Tabella 4), nato qualche anno prima del mercato nazionale e, soprattutto, caratterizzato dalla presenza di una norma tecnica che definisce le caratteristiche del pellet, può servire a capire quale potrà essere l andamento del Pellet Italiano nei prossimi anni. Tabella 4 Produzione di pellet in Austria - Christian Rakos - E.V.A. - Austrian Energy Agency t/anno stima Produzione Export In Figura 1 viene mostrato l andamento delle vendite di stufe a pellet in Austria dal 1997 al Vale la pena notare che la prima norma austriaca (Önorm M 7135) che definisce le caratteristiche del pellet è stata pubblicata nel La seconda edizione della stessa, rivista e aggiornata, è stata pubblicata nel novembre del 000.

3 Figura 1 - Produzione di pellet in Austria - Christian Rakos - E.V.A. - Austrian Energy Agency I problemi del settore I colloqui con i vari produttori di pellet sono stati utili per evidenziare i principali problemi del settore. Innanzi tutto risulta evidente come l approvvigionamento di materia prima sia il problema da risolvere nel prossimo futuro; in alcune regioni italiane si sta già osservando una vera e propria corsa allo scarto legnoso tanto che in alcuni casi il prezzo della segatura inizia a salire; in alcune zone si parla di prezzi attorno a /kg ( /kg). Diversa è invece la situazione nel meridione dove il costo della segatura è molto basso, se non addirittura prossimo a zero. Un altro problema molto comune è quello relativo alla fase di avvio dell attività: l imprenditore si vede costretto a fare una vera e propria esperienza sul campo e tale lavoro comporta molti mesi di prove e tentativi prima di ottenere un prodotto di qualità. Questo dipende sicuramente dall estrema varietà di essenze presenti sul mercato, ma anche dalla mancanza di normative di riferimento, di un know-how diffuso e di dati validi relativi alla pellettizzabilità delle differenti materie prime. Per il futuro è sicuramente ipotizzabile una crescita della domanda di pellet, così come una notevole crescita dell offerta; molti imprenditori sono pronti ad investire e in alcuni casi a raddoppiare la loro produzione, ma si trovano a dover risolvere il problema della materia prima. Sicuramente si deve prevedere anche un assestamento del prezzo, attualmente soggetto a notevoli fluttuazioni dovute sicuramente alla scarsa conoscenza del prodotto da parte del consumatore e alle caratteristiche stesse del mercato confuso e disordinato. La ricerca di nuove fonti di materia prima sarà sicuramente un altro aspetto che caratterizzerà il futuro più o meno immediato: gli scarti agricoli e forestali e i residui della lavorazione dell industria alimentare entreranno sicuramente tra i componenti del pellet dei prossimi anni. Però, perché questo avvenga, è necessario che vengano condotti test rigorosi sulle materie prime e che sia disponibile una normativa tecnica di riferimento.

4 Uno sguardo un po più avanti nel futuro consente di intravedere anche una strada per la possibile Certificazione del pellet. Una volta definite le caratteristiche meccaniche e chimiche del pellet attraverso opportuni standard, come quelli che si stanno preparando a livello CEN (CEN/TC 335), sarà possibile testare il prodotto presso laboratori super partes che potranno dichiarare la corrispondenza o meno di un pellet alle specifiche tecniche adottate a livello nazionale ed europeo. Questo creerà sicuramente un mercato più stabile e più trasparente a sicuro vantaggio sia del produttore che del consumatore. La Produzione Produzione nazionale t/anno Produzione aziendale da 180 a t/anno

5 La Produzione 0,5 19,1 0,4 7, 54,7 4 3,4 6,5 0,8 3,4 Nord 81.9% Centro 13.9% Sud 4.% Tipologie di Produttori Attività principale Produzione di Pellet 70% Prima e seconda lavorazione del legno 30%

6 I Produttori Nord 6.5% Centro 8.1% Sud 9.4% Addetti totali 44 Addetti Addetti per azienda 1.8 Produzione media per addetto 100 t Addetti per turno 0.5 a 3

7 I consumi (stime) Consumi interni t/anno Importazione di pellet t/anno Produzione nazionale t/anno I Prezzi Costo di produzione /kg Prezzo all ingrosso ( /kg) /kg (0-300 /kg) Prezzo al dettaglio /kg ( /kg)

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