Tailandia: Bangkok The Grand Palace

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1 Monumentale, variopinto, splendente, tale è il Grand Palace di Bangkok, voluto dal re Rama I, per celebrare la sua grandezza e quella del mondo buddista.

2 Su una superficie di mq, il palazzo reale appare una città nella città, quadrata, ordinata, eppure nello stesso tempo ricca.

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4 Più che i vari uffici governativi, i palazzi, i musei, la vera meraviglia è rappresentata dalla cappella reale contenente il Wat Phra Keo, il tempio del Buddha di Smeraldo, davanti al quale tutte le altre meraviglie di Bangkok impallidiscono.

5 I cornicioni del tetto del tempio sono listati d oro e scintillano di maioliche policrome, sono visibili da lontano, manifestazioni di forza e ricchezza.

6 Come per tutti i templi, anche qui, sulla porta, montano la guardia statue colossali di pietra dipinta, alte 7 o 8 m, spesso con il volto contratto in smorfie demoniache, la cui funzione è di terrorizzare e quindi di scacciare dal tempio gli spiriti maligni.

7 Poi le porte d ebano, finemente intarsiate, si aprono e ci si trova di fronte ad una statua di Buddha, alta 60 cm. Il Buddha di Giada ci sorride sereno, è bellissimo, e la sua testa è formata da un solo gigantesco diaspro rilucente.

8 Questa statua è sacra, essa racchiude in sé tutte le tradizioni ed i miti buddisti: tre volte l anno il re entra in questo tempio per vestire il corpo nudo di Buddha, secondo rituali densi di significato. Cerchiamo di ricordarli: la veste invernale ricopre completamente le spalle, quella estiva, al contrario, le lascia scoperte. Con la stagione delle piogge che portano ricchezza e fertilità al paese, la statua viene avvolta in un manto intessuto d oro, che copre una spalla sola lo stesso abbigliamento dei bonzi, fedeli seguaci di Buddha.

9 Ma il tempio comprende altre bellissime statue d oro di Buddha, ieratiche, con i visi statici della meditazione, i copricapi a forma di piccoli stupa e le mani congiunte in preghiera.

10 Sono tante, tutte uguali, in una specie di mistica processione con l unico intento della celebrazione religiosa...

11 ...e se ci spostiamo alla soglia del Pantheon reale, vediamo graziose creature dorate, per metà splendide donne e per metà animali ornare tutto il cortile.

12 Davanti ad altri templi è singolare vedere che alcune sentinelle ricordano, nel viso, i lineamenti di Marco Polo. Esse, infatti, di enorme peso, venivano trasportate nelle stive delle navi dei mercanti veneziani, come zavorra, e poi lasciate nella città, dato che al ritorno le stesse navi erano cariche di riso, spezie e prodotti pregiati.

13 Molto spesso all oro lucente delle decorazioni, fa riscontro il giallo acceso delle tuniche dei bonzi che si aggirano nel recinto, con aria assorta ed incantata. Essi, ieratici e sereni, passeggiano discorrendo, incuranti dei visitatori stranieri, consapevoli della forza della loro religione e dei loro rituali che ripetono con la fede di sempre.

14 Ora il gran palazzo non è più la residenza dei sovrani, ma viene ancora usato per ricevimenti ufficiali, data la sua ricchezza imponente. Vediamo allora la sala delle udienze con il trono sormontato da un elaborato baldacchino, la sala dell incoronazione, e viene facile immaginarvi il monarca seduto a ricevere i sottoposti ossequiosi, che inchinandosi davanti a lui, rendono omaggio a tutto il Siam.

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16 Il palazzo reale sorge in una zona della città tranquilla ed aristocratica. Dai suoi terrazzamenti lo sguardo corre al fiume Chao Phaya e alla vita della città sottostante.

17 Ma esiste anche il rovescio della medaglia: gli squallidi quartieri periferici, poveri e super popolati, non sembrano avere nulla in comune con questo luogo, eppure i fedeli, per fede, portano oro, offerte, il poco denaro che hanno, alle loro divinità che vogliono sempre ricche e maestose.

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19 Ma le statue di Buddha osservano distaccate, perse in meditazione. e guardandole ci pare di sentirle esprimere grandi verità, che sono in fondo il vero cibo spirituale del popolo: Ogni cosa, in questo mondo, ha un suo preciso ed inconfondibile aroma. L aroma dell oceano, per esempio, è quello del sale. Anche la dottrina che io predico ha il suo aroma. E questo aroma si chiama libertà.

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