Le nozze di Figaro KV 492

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1 LE NOZZE DI COMEDIA PER MUSICA TRATTA DAL FRANCESE IN QUATTRO ATTI. DA RAPPRESENTARSI NEL TEATRO DI CORTE L ANNO IN VIENNA, PRESSO GIUSEPPE NOB. DE KURZBEK, STAMPATORE DI S. M. I. R. Le nozze di Figaro KV 492 Kritische Edition des Libretto-Erstdrucks Wien 1786 Z ATTORI DI ALMAVIVA. DI ALMAVIVA., promessa sposa di., paggio del Conte. MARCELLINA. BARTOLO, medico di Siviglia. BASILIO, maestro di musica. DON CURZIO, giudice. BARBARINA, figlia di ANTONIO, giardiniere del Conte e zio di Susanna. Coro di paesani. Coro di villanelle. Coro di vari ordini di persone. Servi. La scena si rappresenta nel castello del Conte di Almaviva. La poesia è dell Abate Da Ponte, poeta del teatro imperiale. La musica è del signor Volfgango Mozart, maestro di cappella tedesco. Il tempo prescritto dall uso alle drammatiche rappresentazioni, un certo dato numero di personaggi comunemente praticato nelle medesime ed alcune altre prudenti viste e convenienze dovute ai costumi, al loco e agli spettatori furono le cagioni per cui non ho fatto una traduzione di questa eccellente comedia, ma una imitazione piuttosto, o vogliamo dire un estratto. Per questo sono stato costretto a ridurre a undeci attori i sedeci che la compongono, due de quali si possono eseguire da uno stesso soggetto, e ad ommettere, oltre un intiero atto di quella, molte graziosissime scene e molti bei motti e saletti ond è sparsa, in loco di che ho dovuto sostituire canzonette, arie, cori ed altri pensieri e parole di musica suscettibili, cose che dalla sola poesia e non mai dalla prosa si somministrano. Ad onta però di tutto lo studio e di tutta la diligenza e cura avuta dal maestro di cappella e da me per esser brevi, l opera non sarà delle più corte che si sieno esposte sul nostro teatro, al che speriamo che basti di scusa la varietà delle fila onde è tessuta l azione di questo dramma, la vastità e grandezza del medesimo, la molteplicità de pezzi musicali che si sono dovuti fare per non tener di soverchio oziosi gli attori, per scemare la noia e monotonia dei lunghi recitativi, per esprimere tratto tratto con diversi colori le diverse passioni che vi campeggiano, e il desiderio nostro particolarmente di offerire un quasi nuovo genere di spettacolo ad un pubblico di gusto sì raffinato e di sì giudizioso intendimento. Il poeta. Seite 1

2 Kritische Edition des Libretto-Erstdrucks Wien 1786 Z Seite 2

3 ATTO PRIMO Camera non affatto ammobigliata, una sedia d'appoggio in mezzo. Le nozze di Figaro KV 492 Kritische Edition des Libretto-Erstdrucks Wien 1786 Z SCENA I con una misura in mano e allo specchio che si sta mettendo un cappellino ornato di fiori. Cinque dieci venti trenta trentasei quarantatré. (Fra sé stessa, guardandosi nello specchio.) Ora sì ch'io son contenta: sembra fatto inver per me. (Seguitando a guardarsi.) 5 Guarda un po', mio caro Figaro, guarda adesso il mio cappello. Sì, mio core, or è più bello: sembra fatto inver per te. A DUE Ah il mattino a le nozze vicino 10 quanto è dolce al mio tuo tenero sposo questo bel cappellino vezzoso che Susanna ella stessa si fe'. Cosa stai misurando, caro il mio Figaretto? 15 Io guardo se quel letto che ci destina il Conte farà buona figura in questo loco. E in questa stanza? generoso il padrone. Certo, a noi la cede 20 Io per me te la dono. E la ragione? (Toccandosi la fronte.) La ragione l'ho qui. Seite 3

4 Kritische Edition des Libretto-Erstdrucks Wien 1786 Z (Facendo lo stesso.) Perché non puoi far che passi un po' qui? Sei tu mio servo o no? Perché non voglio. Ma non capisco perché tanto ti spiaccia 25 la più commoda stanza del palazzo. Perch'io son la Susanna, e tu sei pazzo. Grazie, non tanti elogi! Osserva un poco se potriasi star meglio in altro loco. Se a caso madama 30 la notte ti chiama: din din, in due passi da quella puoi gir. Vien poi l'occasione che vuolmi il padrone: 35 don don, in tre salti lo vado a servir. Così se il mattino il caro Contino: din din, e ti manda 40 tre miglia lontan; din din, e a mia porta il diavol lo porta; don don, e in tre salti Susanna, pian pian. 45 Ascolta Fa' presto Se udir brami il resto discaccia i sospetti che torto mi fan. Udir bramo il resto: 50 i dubbi, i sospetti gelare mi fan. Or bene, ascolta e taci. Seite 4

5 Kritische Edition des Libretto-Erstdrucks Wien 1786 Z (Inquieto.) Parla, che c'è di nuovo? Il signor Conte, stanco di andar cacciando le straniere 55 bellezze forastiere, vuole ancor nel castello ritentar la sua sorte, né già di sua consorte, bada bene, appetito gli viene E di chi dunque? 60 De la tua Susannetta. (Con sorpresa.) Di te? Di me medesma; ed ha speranza che al nobil suo progetto utilissima sia tal vicinanza. Bravo! Tiriamo avanti. 65 Queste le grazie son, questa la cura ch'egli prende di te, della tua sposa. Oh guarda un po' che carità pelosa! Chetati, or viene il meglio: Don Basilio, mio maestro di canto e suo mezzano, 70 nel darmi la lezione mi ripete ogni dì questa canzone. Chi? Basilio? Oh birbante! E tu forse credevi che fosse la mia dote 75 merto del tuo bel muso! Me n'era lusingato. Ei la destina per ottener da me certe mezz'ore che il diritto feudale Come? Ne' feudi suoi 80 non l'ha il Conte abolito? Seite 5

6 Kritische Edition des Libretto-Erstdrucks Wien 1786 Z Ebben, ora è pentito, e par che voglia riscattarlo da me. Bravo! Mi piace: che caro signor Conte! Ci vogliam divertir: trovato avete (Si sente suonare un campanello.) 85 Chi suona? La Contessa. Fi Fi garo Addio, addio, Coraggio, mio tesoro. (Parte.) E tu cervello. SCENA II solo. (Passeggiando con foco per la camera e fregandosi le mani.) Bravo, signor padrone! Ora incomincio a capir il mistero e a veder schietto 90 tutto il vostro progetto: a Londra, è vero? Voi ministro, io corriero, e la Susanna secreta ambasciatrice. Non sarà, non sarà. Figaro il dice. Se vuol ballare, 95 signor Contino, il chitarrino le suonerò. Se vuol venire ne la mia scola 100 la capriola le insegnerò. Saprò ma piano meglio ogni arcano dissimulando 105 scoprir potrò. L'arte schermendo, l'arte adoprando, di qua pungendo, di là scherzando, 110 tutte le machine rovescerò. Se vuol ballare, signor Contino, il chitarrino 115 le suonerò. (Parte.) Seite 6

7 SCENA III BARTOLO e MARCELLINA con un contratto in mano. BARTOLO Ed aspettaste il giorno fissato alle sue nozze per parlarmi di questo? MARCELLINA Io non mi perdo, dottor mio, di coraggio: 120 per romper de' sponsali più avanzati di questo bastò spesso un pretesto, ed egli ha meco, oltre questo contratto, certi impegni So io Basta, or conviene 125 la Susanna atterrir, convien con arte impuntigliarla a rifiutare il Conte. Egli per vendicarsi prenderà il mio partito, e Figaro così fia mio marito. BARTOLO (Prende il contratto dalle mani di Marcellina.) 130 Bene, io tutto farò: senza riserve tutto a me palesate. (Avrei pur gusto di dar per moglie la mia serva antica a chi mi fece un dì rapir l'amica.) La vendetta, oh la vendetta! 135 è un piacer serbato ai saggi: obbliar l'onte e gli oltraggi è bassezza, è ognor viltà. Co l'astuzia co l'arguzia col giudizio col criterio 140 si potrebbe Il fatto è serio ma, credete, si farà. Se tutto il codice dovessi volgere, se tutto l'indice 145 dovessi leggere, con un equivoco, con un sinonimo qualche garbuglio si troverà. 150 Tutta Siviglia conosce Bartolo: il birbo Figaro vostro sarà. (Parte.) Le nozze di Figaro KV 492 Kritische Edition des Libretto-Erstdrucks Wien 1786 Z Seite 7

8 SCENA IV MARCELLINA, poi con cuffia da donna, un nastro e un abito da donna. MARCELLINA Tutto ancor non ho perso: 155 mi resta la speranza. Ma Susanna si avanza: io vo' provarmi (Piano.) Fingiam di non vederla (Forte.) E quella buona perla la vorrebbe sposar! (Resta indietro.) 160 (Di me favella.) MARCELLINA Ma da Figaro alfine non può meglio sperarsi: argent fait tout. (Che lingua! Manco male ch'ognun sa quanto vale.) MARCELLINA 165 Brava! Questo è giudizio! Con quegli occhi modesti, con quell'aria pietosa, e poi Le nozze di Figaro KV 492 Kritische Edition des Libretto-Erstdrucks Wien 1786 Z (Meglio è partir.) MARCELLINA Che cara sposa! (Vanno tutte due per partire e s'incontrano alla porta.) (Fa una riverenza.) Via, resti servita, 170 madama brillante. (Fa una riverenza.) Non sono sì ardita, madama piccante. MARCELLINA (Fa una riverenza.) No, prima a lei tocca. (Fa una riverenza.) No no, tocca a lei. A DUE (Fanno una riverenza.) 175 Io so i dover miei, non fo inciviltà. Seite 8

9 Kritische Edition des Libretto-Erstdrucks Wien 1786 Z MARCELLINA (Come sopra.) La sposa novella! (Come sopra.) La dama d'onore! MARCELLINA (Come sopra.) Del Conte la bella! (Come sopra.) 180 Di Spagna l'amore! MARCELLINA Il merito! Il titolo! MARCELLINA Il posto! L'età! MARCELLINA Perbacco, precipito, se ancor resto qua. (Parte infuriata.) 185 Sibilla decrepita, da rider mi fa. SCENA V e poi. Va' là, vecchia pedante, dottoressa arrogante, perché hai letti due libri 190 e seccata madama in gioventù (Esce in fretta.) Susannetta, sei tu? Son io, cosa volete? Ah cor mio, che accidente! Cor vostro! Cosa avvenne? Seite 9

10 Kritische Edition des Libretto-Erstdrucks Wien 1786 Z Il Conte ieri, 195 perché trovommi sol con Barbarina, il congedo mi diede. E se la Contessina, la mia bella comare, grazia non m'intercede, io vado via, (Con ansietà.) 200 io non ti vedo più, Susanna mia! Non vedete più me! Bravo! Ma dunque non più per la Contessa secretamente il vostro cor sospira? Ah che troppo rispetto ella m'ispira! 205 Felice te, che puoi vederla quando vuoi! che la vesti il mattino, che la sera la spogli, che le metti gli spilloni, i merletti (Con un sospiro.) Ah se in tuo loco 210 Cos'hai lì? Dimmi un poco (Imitandolo.) Ah il vago nastro e la notturna cuffia di comare sì bella. (Toglie il nastro di mano a Susanna.) Deh dammelo, sorella; dammelo, per pietà. Presto, quel nastro! (Susanna vuol riprenderglielo; egli si mette a girare intorno la sedia.) (Bacia e ribacia il nastro.) 215 O caro, o bello, o fortunato nastro! Io non tel renderò che co la vita! (Seguita a corrergli dietro, ma poi si arresta come fosse stanca.) Cos'è questa insolenza? Eh via, sta' cheta! In ricompensa poi questa mia canzonetta io ti vo' dare. 220 E che ne debbo fare? Leggila alla padrona, leggila tu medesma, leggila a Barbarina, a Marcellina; (Con trasporti di gioia.) leggila ad ogni donna del palazzo! Seite 10

11 Kritische Edition des Libretto-Erstdrucks Wien 1786 Z Povero Cherubin, siete voi pazzo! Non so più cosa son, cosa faccio, or di foco, ora sono di ghiaccio, ogni donna cangiar di colore, ogni donna mi fa palpitar. 230 Solo ai nomi d'amor, di diletto, mi si turba, mi s'altera il petto, e a parlare mi sforza d'amore un desio ch'io non posso spiegar. Parlo d'amor vegliando, 235 parlo d'amor sognando, a l'acque, a l'ombre, ai monti, ai fiori, a l'erbe, ai fonti, a l'eco, a l'aria, ai venti che il suon de' vani accenti 240 portano via con sé. E se non v'è chi m'oda, parlo d'amor con me. (Va per partire e, vedendo il Conte di lontano, torna indietro impaurito e si nasconde dietro la sedia.) SCENA VI, e poi il CONTE. Ah son perduto! (Cerca mascherar Cherubino.) Che timor! Il Conte! Misera me! Susanna, tu mi sembri 245 agitata e confusa. Signor vi chiedo scusa ma se mai qui sorpresa Per carità! Partite. Un momento e ti lascio. 250 Odi. (Si mette a sedere sulla sedia e prende Susanna per la mano, ella si distacca con forza.) Non odo nulla. Due parole. Tu sai che ambasciatore a Londra il re mi dichiarò; di condur meco Figaro destinai Seite 11

12 Kritische Edition des Libretto-Erstdrucks Wien 1786 Z (Timida.) Signor, se osassi (Sorge.) 255 Parla, parla, mia cara, (Con tenerezza e tentando di riprenderle la mano.) e, con quel dritto ch'oggi prendi su me fin che tu vivi, chiedi, imponi, prescrivi. (Con smania.) Lasciatemi, signor; dritti non prendo, non ne vo', non ne intendo Oh me infelice! 260 Ah no, Susanna, io ti vo' far felice! (Come sopra.) Tu ben sai quanto io t'amo: a te Basilio tutto già disse; or senti, se per pochi momenti meco in giardin sull'imbrunir del giorno 265 Ah per questo favore io pagherei BASILIO (Dentro le quinte.) È uscito poco fa. Chi parla? Oh dèi! Esci, e alcuno non entri. (Inquietissima.) Ch'io vi lasci qui solo? BASILIO (Come sopra.) Da madama ei sarà, vado a cercarlo. (Addita la sedia.) 270 Qui dietro mi porrò. Non vi celate. Taci, e cerca che ei parta. (Il Conte vuol nascondersi dietro il sedile, Susanna si frappone tra il paggio e lui, il Conte la spinge dolcemente. Ella rincula, intanto il paggio passa al davanti del sedile, si mette dentro in piedi, Susanna il ricopre colla vestaglia.) Seite 12

13 Kritische Edition des Libretto-Erstdrucks Wien 1786 Z Ohimè! Che fate? SCENA VII I sudetti e BASILIO. BASILIO Susanna, il ciel vi salvi: avreste a caso veduto il Conte? E cosa deve far meco il Conte? Animo, uscite. BASILIO 275 Aspettate, sentite, Figaro di lui cerca. (Oh stelle!) Ei cerca chi dopo voi più l'odia. (Veggiam come mi serve.) BASILIO Io non ho mai ne la moral sentito 280 ch'uno ch'ama la moglie odi il marito. Per dir che il Conte v'ama Sortite, vil ministro de l'altrui sfrenatezza: (Con risentimento.) de la vostra morale, 285 del Conte, del suo amor io non ho d'uopo BASILIO Non c'è alcun male. Ha ciascun i suoi gusti: io mi credea che preferir doveste per amante, come fan tutte quante, un signor liberal, prudente e saggio 290 a un giovinastro, a un paggio (Con ansietà.) A Cherubino! BASILIO A Cherubino! Al Cherubin d'amore ch'oggi sul far del giorno passeggiava qui intorno, per entrar (Con forza.) Uom maligno, 295 un'impostura è questa. Seite 13

14 Kritische Edition des Libretto-Erstdrucks Wien 1786 Z BASILIO È un maligno con voi chi ha gli occhi in testa. E quella canzonetta? Ditemi in confidenza, io sono amico ed altrui nulla dico: 300 è per voi, per madama (Mostra dello smarrimento.) (Chi diavol gliel'ha detto?) BASILIO A proposito, figlia, istruitelo meglio: egli la guarda a tavola sì spesso 305 e con tale immodestia, che se il Conte s'accorge che su tal punto, sapete, egli è una bestia. Scellerato! E perché andate voi tai menzogne spargendo? BASILIO 310 Io! Che ingiustizia! Quel che compro io vendo. A quel che tutti dicono io non ci aggiungo un pelo. (Sorte dal loco etc.) Come! Che dicon tutti? BASILIO Oh bella! Oh cielo! (A Basilio.) Cosa sento! Tosto andate 315 e scacciate il seduttor. BASILIO In mal punto son qui giunto, perdonate, o mio signor. Che ruina, me meschina, (Quasi svenuta.) son oppressa dal terror., BASILIO (Sostengono Susanna.) 320 Ah già svien la poverina! Come, oddio, le batte il cor! BASILIO (Approssimandosi al sedile in atto di farla sedere.) Pian pianin su questo seggio. Seite 14

15 Kritische Edition des Libretto-Erstdrucks Wien 1786 Z (Rinviene.) Dove sono! Cosa veggio! (Si stacca da tutti due.) Che insolenza, andate fuor. 325 Siamo qui per aiutarti, non turbarti, o mio tesor. BASILIO (Con malignità.) Siamo qui per aiutarvi, è sicuro il vostro onor. BASILIO (Al Conte.) Ah del paggio quel che ho detto 330 era solo un mio sospetto. È un'insidia, una perfidia, non credete a l'impostor. Parta, parta il damerino! BASILIO, Poverino! (Ironicamente.) Poverino! 335 Ma da me sorpreso ancor. Come! BASILIO Che! Da tua cugina l'uscio ier trovai rinchiuso; picchio, m'apre Barbarina paurosa fuor de l'uso. 340 Io, dal muso insospettito, guardo, cerco in ogni sito, ed alzando pian pianino il tappeto al tavolino vedo il paggio (Imita il gesto colla vestaglia e scopre il paggio.) (Con sorpresa.) Ah! Cosa veggio! Seite 15

16 Kritische Edition des Libretto-Erstdrucks Wien 1786 Z (Con timore.) 345 Ah! Crude stelle! BASILIO (Con riso.) Ah! Meglio ancora! Onestissima signora! Or capisco come va. Accader non può di peggio; giusti dèi! che mai sarà! BASILIO 350 Così fan tutte le belle! Non c'è alcuna novità. Basilio, in traccia subito di Figaro volate: (Addita Cherubino che non si muove di loco.) io vo' ch'ei veda (Con vivezza.) ed io che senta: andate. 355 Restate: che baldanza! E quale scusa, se la colpa è evidente? Non ha d'uopo di scusa un'innocente. Ma costui quando venne? Egli era meco quando voi qui giungeste, e mi chiedea 360 d'impegnar la padrona a intercedergli grazia: il vostro arrivo in scompiglio lo pose ed allor in quel loco ei si nascose. Ma s'io stesso m'assisi 365 quando in camera entrai! (Timidamente.) Ed allora di dietro io mi celai. E quand'io là mi posi? Seite 16

17 Kritische Edition des Libretto-Erstdrucks Wien 1786 Z Allor piano io mi volsi e qui m'ascosi. (A Susanna.) Oh ciel! Dunque ha sentito 370 quello ch'io ti dicea! Feci per non sentir quanto potea. Oh perfidia! BASILIO Frenatevi: vien gente. (Lo tira giù del sedile.) E voi restate qui, picciol serpente! SCENA VIII con bianca veste in mano. Coro di contadine e di contadini vestiti di bianco che spargono fiori, raccolti in piccioli panieri, davanti ilconte e cantano il seguente coro. CORO Giovani liete, 375 fiori spargete davanti il nobile nostro signor. Il suo gran core vi serba intatto 380 d'un più bel fiore l'almo candor. (A Figaro con sorpresa.) Cos'è questa comedia? (A Susanna piano.) secondami, cor mio.) (Eccoci in danza: (Non ci ho speranza.) Signor, non isdegnate 385 questo del nostro affetto meritato tributo: or che aboliste un diritto sì ingrato a chi ben ama Quel dritto or non v'è più; cosa si brama? Seite 17

18 Kritische Edition des Libretto-Erstdrucks Wien 1786 Z De la vostra saggezza il primo frutto 390 oggi noi coglierem: le nostre nozze si son già stabilite; or a voi tocca costei, che un vostro dono illibata serbò, coprir di questa, simbolo d'onestà, candida vesta. 395 (Diabolica astuzia! Ma fingere convien.) Son grato, amici, ad un senso sì onesto, ma non merto per questo né tributi né lodi e, un dritto ingiusto 400 ne' miei feudi abolendo, a natura, al dover lor dritti io rendo. TUTTI Evviva, evviva, evviva! (Malignamente.) Che virtù! Che giustizia! (A Figaro e Susanna.) A voi prometto compier la cerimonia. 405 Chiedo sol breve indugio: io voglio in faccia de' miei più fidi e con più ricca pompa rendervi appien felici. (Marcellina si trovi.) Andate, amici. (I contadini ripetono il coro, spargono il resto de' fiori e partono.) Evviva! Evviva! BASILIO Evviva! (A Cherubino.) 410 E voi non applaudite? È afflitto, poveretto, perché il padron lo scaccia dal castello. Ah in un giorno sì bello! In un giorno di nozze! Seite 18

19 Kritische Edition des Libretto-Erstdrucks Wien 1786 Z Quando ognuno v'ammira! (S'inginocchia.) Perdono, mio signor Nol meritate. Egli è ancora fanciullo! Men di quel che tu credi. È ver, mancai; ma dal mio labbro alfine (Lo alza.) 420 Ben ben, io vi perdono. Anzi farò di più: vacante è un posto d'uffizial nel reggimento mio; io scelgo voi, partite tosto: addio. (Il Conte vuol partire, Susanna e Figaro l'arrestano.), Ah fin domani sol No, parta tosto. (Con passione e sospirando.) 425 A ubbidirvi, signor, son già disposto. Via, per l'ultima volta la Susanna abbracciate. (Cherubino abbraccia la Susanna che rimane confusa.) (Inaspettato è il colpo.) Ehi capitano, a me pure la mano (Piano a Cherubino.) (Io vo' parlarti 430 pria che tu parta.) (Con finta gioia.) Addio, picciolo Cherubino: come cangia in un punto il tuo destino! Non più andrai, farfallone amoroso, notte e giorno d'intorno girando, 435 de le belle turbando il riposo, narcisetto, adoncino d'amor. Non più avrai questi bei pennacchini, quel cappello leggero e galante, quella chioma, quell'aria brillante, 440 quel vermiglio, donnesco color. Tra guerrieri, poffarbacco! Gran mustacchi, stretto sacco, schioppo in spalla, sciabla al fianco, Seite 19

20 Kritische Edition des Libretto-Erstdrucks Wien 1786 Z collo dritto, muso franco, 445 un gran casco o un gran turbante, molto onor, poco contante, ed invece del fandango una marcia per il fango, per montagne, per valloni 450 con le nevi e i sollioni al concerto di tromboni, di bombarde, di cannoni che le palle in tutti i tuoni a l'orecchio fan fischiar. 455 Cherubino, alla vittoria, alla gloria militar! (Partono tutti al suono di una marcia.) Fine dell'atto primo. Seite 20

21 ATTO SECONDO Camera ricca con alcova e tre porte. SCENA I La CONTESSA, poi e poi. Porgi, amor, qualche ristoro al mio duolo, a' miei sospir: o mi rendi il mio tesoro 460 o mi lascia almen morir. Vieni, cara Susanna, finiscimi l'istoria. (Susanna entra.) Le nozze di Figaro KV 492 Kritische Edition des Libretto-Erstdrucks Wien 1786 Z È già finita. Dunque volle sedurti? Oh il signor Conte non fa tai complimenti 465 co le donne mie pari: egli venne a contratto di danari. Ah il crudel più non m'ama! è geloso di voi? E come poi Come lo sono i moderni mariti: 470 per sistema infedeli, per genio capricciosi e per orgoglio poi tutti gelosi. Ma se Figaro t'ama ei sol potria (Incomincia a cantare entro le quinte.) La lan la la lan la la lan lera 475 la lan la la lan la lan là. Eccolo: vieni, amico. Madama impaziente (Con ilare disinvoltura.) A voi non tocca stare in pena per questo. Alfin di che si tratta? Al signor Conte 480 piace la sposa mia, indi secretamente ricuperar vorria il diritto feudale. Possibile è la cosa, e naturale. Seite 21

22 Kritische Edition des Libretto-Erstdrucks Wien 1786 Z Possibil! Natural! Naturalissima. E se Susanna vuol possibilissima. Finiscila una volta. Ho già finito. Quindi prese il partito di sceglier me corriero e la Susanna 490 consigliera secreta d'ambasciata. E perch'ella ostinata ognor rifiuta il diploma d'onor ch'ei le destina, minaccia di protegger Marcellina. Questo è tutto l'affare. 495 Ed hai coraggio di trattar scherzando un negozio sì serio? Non vi basta che scherzando io ci pensi? Ecco il progetto: per Basilio un biglietto io gli fo capitar che l'avvertisca 500 di certo appuntamento (Alla Contessa.) che per l'ora del ballo a un amante voi deste Oh ciel! Che sento! Ad un uom sì geloso! Ancora meglio. Così potrem più presto imbarazzarlo, 505 confonderlo, imbrogliarlo, rovesciargli i progetti, empierlo di sospetti e porgli in testa che la moderna festa ch'ei di fare a me tenta altri a lui faccia; 510 onde qua perda il tempo, ivi la traccia. Così, quasi ex abrupto e senza ch'abbia fatto per frastornarci alcun disegno, vien l'ora delle nozze, (Segnando la Contessa.) e in faccia a lei non fia ch'osi d'opporsi ai voti miei. 515 È ver, ma in di lui vece s'opporrà Marcellina. Seite 22

23 Kritische Edition des Libretto-Erstdrucks Wien 1786 Z Aspetta: al Conte farai subito dir che verso sera t'aspetti nel giardino; il picciol Cherubino, 520 per mio consiglio non ancor partito, da femina vestito faremo che in tua vece ivi sen vada. Questa è l'unica strada onde monsù, sorpreso da madama, 525 sia costretto a far poi quel che si brama. (A Susanna.) Che ti par? Non c'è mal. Nel nostro caso Quand'egli è persuaso E dove è il tempo? Ito è il Conte a la caccia e per qualch'ora non sarà di ritorno: (Sempre in atto di partire.) io vado e tosto 530 Cherubino vi mando; lascio a voi la cura di vestirlo. E poi? Se vuol ballare, signor Contino, il chitarrino 535 le suonerò. (Parte.) E poi SCENA II La CONTESSA,, poi. Quanto duolmi, Susanna, che questo giovinetto abbia del Conte le stravaganze udite! Ah tu non sai! Ma per qual causa mai 540 da me stessa ei non venne? Dov'è la canzonetta? Eccola: appunto facciam che ce la canti. Zitto, vien gente. È desso: avanti, avanti, signor uffiziale. Seite 23

24 Kritische Edition des Libretto-Erstdrucks Wien 1786 Z Ah non chiamarmi 545 con nome sì fatale! Ei mi rammenta che abbandonar degg'io comare tanto buona e tanto bella! (Sospirando.) Ah sì certo (Imitandolo.) Ah sì certo ippocritone! Via, presto, la canzone 550 che stamane a me deste a madama cantate. Chi n'è l'autor? (Additando Cherubino.) Guardate, egli ha due braccia di rossor sulla faccia. Prendi la mia chitarra e l'accompagna. 555 Io sono sì tremante ma se madama vuole Lo vuole, sì, lo vuol Manco parole. (La Susanna fa il ritornello sul chitarrino.) Voi che sapete che cosa è amor, 560 donne, vedete s'io l'ho nel cor. Quello ch'io pruovo vi ridirò, è per me nuovo, 565 capir nol so. Sento un affetto pien di desir, ch'ora è diletto, ch'ora è martir. 570 Gelo e poi sento l'alma avvampar, e in un momento torno a gelar. Ricerco un bene 575 fuori di me, non so chi 'l tiene, non so cos'è. Sospiro e gemo senza voler, 580 palpito e tremo Seite 24

25 Kritische Edition des Libretto-Erstdrucks Wien 1786 Z senza saper. Non trovo pace notte né dì, ma pur mi piace 585 languir così. Voi che sapete che cosa è amor, donne, vedete s'io l'ho nel cor. 590 Bravo! Che bella voce! Io non sapea che cantaste sì bene. Oh in verità egli fa tutto ben quello ch'ei fa. Presto, a noi, bel soldato: Figaro v'informò Tutto mi disse. 595 Lasciatemi veder. Andrà benissimo: (Si misura con Cherubino.) siam d'uguale statura (Gli cava il manto.) Giù quel manto. Che fai? Niente paura. E se qualcuno entrasse? Entri, che mal facciamo? (Chiude la porta.) 600 La porta chiuderò. Ma come poi acconciargli i capelli? Una mia cuffia prendi nel gabinetto. Presto (Susanna va nel gabinetto a pigliar una cuffia. Cherubino si accosta alla Contessa e gli lascia veder la patente che terrà in petto: la Contessa la prende, la apre e vede che manca il sigillo.) Che carta è quella? La patente. Che sollecita gente! Seite 25

26 Kritische Edition des Libretto-Erstdrucks Wien 1786 Z L'ebbi or or da Basilio. Da la fretta obbliato hanno il sigillo. (Sorte.) Il sigillo di che? Della patente. Cospetto! Che premura! Ecco la cuffia. Spicciati Va bene. 610 Miserabili noi, se il Conte viene. (Prende Cherubino e se lo fa inginocchiare davanti poco discosto dalla Contessa che siede.) Venite, inginocchiatevi: restate fermo lì. (Lo pettina da un lato, poi lo prende pel mento e lo volge a suo piacere.) Pian piano, or via, giratevi: bravo, va ben così. (Cherubino, mentre Susanna lo sta acconciando, guarda la Contessa teneramente.) 615 La faccia ora volgetemi: olà, quegli occhi a me. (Seguita ad acconciarlo e a porgli la cuffia.) Drittissimo: guardatemi Madama qui non è. Più alto quel colletto 620 quel ciglio un po' più basso le mani sotto il petto Vedremo poscia il passo quando sarete in piè. (Piano alla Contessa.) Mirate il bricconcello, 625 mirate quanto è bello! Che furba guardatura, che vezzo, che figura! Se l'amano le femine han certo il lor perché. 630 Quante buffonerie! Ma se ne sono io medesma gelosa (Prende pel mento Cherubino.) Ehi serpentello, volete tralasciar d'esser sì bello? Seite 26

27 Kritische Edition des Libretto-Erstdrucks Wien 1786 Z Finiam le ragazzate: or quelle maniche oltre il gomito gli alza 635 onde più agiatamente l'abito gli si adatti. (La Susanna eseguisce etc.) Ecco. Più indietro Così. (Scoprendo un nastro onde ha fasciato il braccio.) Che nastro è quello? È quel ch'esso involommi. E questo sangue? Quel sangue Io non so come 640 poco pria sdrucciolando in un sasso la pelle io mi graffiai e la piaga col nastro io mi fasciai. Mostrate: non è mal. Cospetto! Ha il braccio più candido del mio! Qualche ragazza 645 E siegui a far la pazza? Va' nel mio gabinetto e prendi un poco d'inglese tafetà ch'è sullo scrigno. (Susanna parte in fretta.) (La Contessa guarda un poco il suo nastro: Cherubino inginocchiato la osserva attentamente.) In quanto al nastro inver per il colore mi spiacea di privarmene (Sorte e le dà il tafetà e le forb ci.) Tenete. 650 E da legargli il braccio? Un altro nastro prendi insiem col mio vestito. (Susanna parte per la porta ch'è in fondo e porta seco il mantello di Cherubino.) Ah più presto m'avria quello guarito! Perché? Questo è migliore! Allor che un nastro legò la chioma ovver toccò la pelle 655 d'oggetto Seite 27

28 Kritische Edition des Libretto-Erstdrucks Wien 1786 Z (Interrompendolo.) forastiero è buon per le ferite! Non è vero? Guardate qualità ch'io non sapea! Madama scherza, ed io frattanto parto. Poverin! Che sventura! Oh me infelice! (Con affanno e commozione.) 660 Or piange! Oh ciel! Perché morir non lice! Forse vicino all'ultimo momento questa bocca oseria (Gli asciuga gli occhi col fazzoletto.) Siate saggio: cos'è questa follia? (Si sente picchiare alla porta.) Chi picchia a la mia porta? (Fuori della porta.) 665 Perché chiusa? Il mio sposo, oh dèi! son morta! Voi qui senza mantello! In quello stato! Un ricevuto foglio la sua gran gelosia! (Con più forza.) Cosa indugiate? (Confusa.) Son sola anzi son sola E a chi parlate? 670 A voi certo a voi stesso Dopo quel ch'è successo, il suo furore non trovo altro consiglio! (Cherubino entra nel gabinetto. Chiude; la Contessa prende la chiave.) Seite 28

29 SCENA III La CONTESSA e il CONTE da cacciatore. Ah mi difenda il cielo in tal periglio! Che novità! Non fu mai vostra usanza 675 di rinchiudervi in stanza! Le nozze di Figaro KV 492 Kritische Edition des Libretto-Erstdrucks Wien 1786 Z io stava qui mettendo È ver, ma io Via, mettendo Certe robe Era meco la Susanna che in sua camera è andata. voi non siete tranquilla. 680 Guardate questo foglio. Ad ogni modo (Numi! È il foglio che Figaro gli scrisse! ) (Cherubino fa cadere un tavolino e una sedia in gabinetto con molto strepito.) Cos'è codesto strepito? Strepito? In gabinetto qualche cosa è caduto. 685 Io non intesi niente. Convien che abbiate i gran pensieri in mente. Di che? Là v'è qualcuno. Chi volete che sia? Lo chiedo a voi. Io vengo in questo punto. Seite 29

30 Kritische Edition des Libretto-Erstdrucks Wien 1786 Z Ah sì, Susanna appunto Che passò, mi diceste, alla sua stanza! A la sua stanza o qui, non vidi bene Susanna! E donde viene che siete sì turbata? (Con un risolino sforzato.) 695 Per la mia cameriera? ma turbata senz'altro. Io non so nulla, Ah questa serva più che non turba me turba voi stesso. È vero, è vero: e lo vedrete adesso. (La Susanna entra per la porta ond'è uscita e si ferma vedendo il Conte che dalla porta del gabinetto sta favellando.) Susanna, or via, sortite, 700 sortite, io così vo'. (Al Conte affannata.) Fermatevi sentite sortire ella non può. Cos'è codesta lite! Il paggio dove andò? 705 E chi vietarlo or osa? Lo vieta l'onestà: un abito da sposa provando ella si sta. Chiarissima è la cosa: 710 l'amante qui sarà. Bruttissima è la cosa: chi sa cosa sarà. Seite 30

31 Kritische Edition des Libretto-Erstdrucks Wien 1786 Z Capisco qualche cosa: veggiamo come va. 715 Dunque parlate almeno, Susanna, se qui siete Nemmen, nemmen, nemmeno; io v'ordino: tacete. (Si nasconde entro l'alcova.) Oh cielo! Un precipizio, 720 un scandalo, un disordine qui certo nascerà., Consorte mia mio, giudizio: un scandalo, un disordine schiviam per carità. 725 Dunque voi non aprite? le mie camere aprir? E perché deggio Ebben, lasciate. L'aprirem senza chiavi: ehi gente Porreste a repentaglio d'una dama l'onore? Come? È vero, io sbaglio: 730 posso senza romore, senza scandalo alcun di nostra gente andar io stesso a prender l'occorrente. Attendete pur qui ma perché in tutto sia il mio dubbio distrutto anco le porte 735 io prima chiuderò. (Chiude a chiave la porta che conduce alle stanze delle cameriere.) (A parte.) Ciel! Che imprudenza! Voi la condiscendenza di venir meco avrete. (Con affettata ilarità.) Madama, eccovi il braccio, andiamo. Seite 31

32 Kritische Edition des Libretto-Erstdrucks Wien 1786 Z (Con ribrezzo.) Andiamo. (Accenna il gabinetto.) Susanna starà qui fin che torniamo. (Partono.) SCENA IV che esce dall'alcova in fretta.poi ch'esce dal gabinetto. (Alla porta del gabinetto.) 740 Aprite, presto, aprite aprite: è la Susanna. Sortite, via, sortite andate via di qua. (Cherubino esce.) (Confuso e senza fiato.) Ahimè, che scena orribile! 745 Che gran fatalità! Partite, non tardate (Si accostano or ad una, or ad un'altra porta e le trovano tutte chiuse.) di qua, di qua, di là. A DUE Le porte son serrate che mai, che mai sarà! 750 Qui perdersi non giova. A DUE M V'uccide se mi vi trova. (S'affaccia alla finestra che mette in giardino.) Veggiamo un po' qui fuori Dà proprio nel giardino. (Fa un motto come per voler saltarvi giù, Susanna lo trattiene.) Fermate, Cherubino! 755 Fermate, per pietà! (Torna a guardare e poi si ritira.) Un vaso o due di fiori più mal non avverrà. Seite 32

33 Kritische Edition des Libretto-Erstdrucks Wien 1786 Z (Lo seguita a trattenere.) Tropp'alto per un salto. Lasciami: (Si scioglie da Susanna.) pria di nuocerle 760 nel foco volerei. Abbraccio te per lei. Addio: così si fa. Ei va a perire, oh dèi! Fermate, per pietà! (Cherubino salta fuori: Susanna mette un alto grido, siede un momento, poi va al balcone.) 765 Oh guarda il demonietto! Come fugge! È già un miglio lontano. Ma non perdiamci invano: entriam in gabinetto. Venga poi lo smargiasso: io qui l'aspetto. (Entra in gabinetto e si chiude dietro la porta.) SCENA V La CONTESSA; il CONTE, con martello e tenaglia in mano, al suo arrivo esamina tutte le porte etc. 770 Tutto è come il lasciai: volete dunque aprir voi stessa, (In atto di aprir a forza la porta.) o deggio Ahimè, fermate; e ascoltatemi un poco. (Il Conte getta il martello e la tenaglia sopra una sedia.) Mi credete capace di mancar al dover? Come vi piace. 775 Entro quel gabinetto chi v'è chiuso vedrò. (Timida e tremante.) Sì, lo vedrete ma uditemi tranquillo. (Alterato.) Non è dunque Susanna? Seite 33

34 Kritische Edition des Libretto-Erstdrucks Wien 1786 Z (Come sopra.) No, ma invece è un oggetto 780 che ragion di sospetto non vi deve lasciar: per questa sera una burla innocente di far si disponeva ed io vi giuro che l'onor l'onestà (Più alterato.) 785 L'ucciderò. Chi è dunque? Dite Sentite Ah non ho cor! Parlate. È un fanciullo (Come sopra.) Un fanciul! Sì Cherubino (E mi farà il destino ritrovar questo paggio in ogni loco!) (Forte.) 790 Come? Non è partito? Scellerati! Ecco i dubbi spiegati: ecco l'imbroglio, ecco il raggiro onde m'avverte il foglio. SCENA VI Il CONTE, la CONTESSA e poi in gabinetto. (Alla porta del gabinetto con impeto.) Esci omai, garzon malnato, sciagurato, non tardar. (Ritira a forza il Conte dal gabinetto.) 795 Ah signore, quel furore per lui fammi il cor tremar. E d'opporvi ancor osate? No, sentite Seite 34

35 Kritische Edition des Libretto-Erstdrucks Wien 1786 Z Via, parlate. Giuro il ciel ch'ogni sospetto 800 e lo stato in che il trovate sciolto il collo nudo il petto Nudo il petto! Seguitate. Per vestir femminee spoglie Ah comprendo, indegna moglie, 805 mi vo' tosto vendicar. (S'appressa al gabinetto, poi torna indietro.) (Con forza.) Mi fa torto quel trasporto, m'oltraggiate a dubitar. Qua la chiave! (Porge al Conte la chiave.) Voi sapete Egli è innocente. Non so niente. 810 Va' lontan dagl'occhi miei: un'infida, un'empia sei, e me cerchi d'infamar. Vado sì ma Non ascolto. Non son rea. Vel leggo in volto! 815 Mora, mora e più non sia ria cagion del mio penar! Ah la cieca gelosia qualche eccesso gli fa far! (Il Conte apre il gabinetto, Susanna esce sulla porta tutta grave ed ivi si ferma.) Seite 35

36 SCENA VII I sudetti e la ch'esce dal gabinetto., (Con maraviglia.) Susanna! Signore, 820 cos'è quel stupore? (Con ironia.) Il brando prendete, il paggio uccidete, quel paggio malnato vedetelo qua. (Ognuno da sé.) 825 Che scola! La testa girando mi va. Che storia è mai questa? Susanna v'è là. Le nozze di Figaro KV 492 Kritische Edition des Libretto-Erstdrucks Wien 1786 Z Confusa han la testa, 830 non san come va. Sei sola? Guardate: qui ascoso sarà. Guardiamo: qui ascoso sarà. (Entra in gabinetto.) SCENA VIII, la CONTESSA e poi il CONTE. Susanna, son morta: 835 il fiato mi manca. (Allegrissima addita alla Contessa la finestra onde è saltato Cherubino.) Più lieta, più franca: in salvo è di già. Seite 36

37 Kritische Edition des Libretto-Erstdrucks Wien 1786 Z (Esce confuso dal gabinetto.) Che sbaglio mai presi! Appena lo credo; 840 se a torto v'offesi perdono vi chiedo, ma far burla simile è poi crudeltà., (La Contessa col fazzoletto alla bocca per celar il disordine di spirito.) Le vostre follie 845 non mertan pietà. Io v'amo. (Rinvenendo dalla confusione a poco a poco.) Nol dite. Vel giuro. Mentite. (Con forza e collera.) Son l'empia, l'infida che ognora v'inganna. 850 Quell'ira, Susanna, m'aita a calmar. Così si condanna chi può sospettar. (Con risentimento.) Adunque la fede 855 d'un'anima amante sì fiera mercede doveva sperar? Quell'ira, Susanna, m'aita a calmar. (In atto di preghiera.) 860 Signora (In atto di preghiera.) Rosina (Al Conte.) Crudele! Più quella non sono, ma il misero oggetto del vostro abbandono, Seite 37

38 Kritische Edition des Libretto-Erstdrucks Wien 1786 Z che avete diletto di far disperar., Confuso, pentito, son è troppo punito: abbiate pietà. 870 Soffrir sì gran torto quest'alma non sa. Ma il paggio rinchiuso? Fu sol per pruovarvi. Ma i tremiti, i palpiti? 875 Fu sol per burlarvi. E un foglio sì barbaro?, Di Figaro è il foglio, e a voi per Basilio Ah perfidi! Io voglio, 880 Perdono non merita chi agli altri nol dà. (Con tenerezza.) Ebben, se vi piace comune è la pace; Rosina inflessibile 885 con me non sarà. Ah quanto, Susanna, son dolce di core! Di donne al furore chi più crederà? 890 Cogli uomin, signora, girate, volgete, vedrete che ognora si cade poi là. (Con tenerezza.) Guardatemi Seite 38

39 Kritische Edition des Libretto-Erstdrucks Wien 1786 Z Ingrato! (Bacia e ribacia la mano della Contessa.) 895 Ho torto e mi pento. A TRE Da questo momento questa alma a conoscervi mi la apprender potrà. SCENA IX I sudetti,. Signori, di fuori 900 son già i suonatori: le trombe sentite, i piffari udite; tra canti, tra balli de' nostri vassalli 905 corriamo, voliamo le nozze a compir. (Figaro prende Susanna sotto il braccio e va per partire; il Conte lo trattiene.) Pian piano, men fretta. La turba m'aspetta. Un dubbio toglietemi 910 in pria di partir.,, La cosa è scabrosa, com'ha da finir! Con arte le carte convien qui scoprir. (A Figaro.) 915 Conoscete, signor Figaro, (Mostrandogli il foglio ricevuto da Basilio. Figaro finge d'esaminarlo.) questo foglio chi vergò? Nol conosco nol conosco (A Figaro.) Nol conosci? Seite 39

40 Kritische Edition des Libretto-Erstdrucks Wien 1786 Z (A Figaro.) Nol conosci? Nol conosci? (A tutti tre, l'un dopo l'altro, con risolutezza.) No, no, no.,, 920 E nol desti a Don Basilio per recarlo Oibò, oibò.,, E non sai del damerino che stasera nel giardino, già capisci Non lo so. 925 Cerchi invan difesa e scusa, il tuo ceffo già t'accusa: vedo ben che vuoi mentir. (Al Conte.) Mente il ceffo, io già non mento., (A Figaro.) Il talento aguzzi invano, 930 palesato abbiam l'arcano: non v'è nulla da ridir. Che rispondi? Niente, niente.,, Dunque accordi? Non accordo., (A Figaro.) Eh via, quetati, balordo, 935 la burletta ha da finir. (Prende Susanna sotto il braccio.) Per finirla lietamente, e a l'usanza teatrale, un'azion matrimoniale le faremo ora seguir. Seite 40

41 Kritische Edition des Libretto-Erstdrucks Wien 1786 Z ,, (Al Conte.) 940 Deh signor, nol contrastate, consolate i lor miei desir. (Da sé.) Marcellina, Marcellina, quanto tardi a comparir! SCENA X I sudetti; ANTONIO, giardiniere, infuriato, con un vaso di garofani schiacciato. ANTONIO Ah signore signor (Con ansietà.) Cosa è stato? ANTONIO 945 Che insolenza! Chi 'l fece? Chi fu?,,, Cosa dici, cos'hai, cosa è nato? ANTONIO (Come sopra.) Ascoltate., Via, parla, di', su. ANTONIO Dal balcone che guarda in giardino mille cose ogni dì gittar veggio; 950 e poc'anzi può darsi di peggio? vidi un uom, signor mio, gittar giù! (Con vivacità.) Dal balcone? ANTONIO (Additandogli il vaso di fiori schiacciato.) Vedete i garofani. In giardino? ANTONIO Sì., (Basso a Figaro.) Figaro, a l'erta. Seite 41

42 Kritische Edition des Libretto-Erstdrucks Wien 1786 Z Cosa sento!,, (Piano.) Costui ci sconcerta: (Forte.) 955 quel briaco che viene a far qui? (Ad Antonio con foco.) Dunque un uom ma dov'è, dov'è gito? ANTONIO Ratto ratto il birbone è fuggito e ad un tratto di vista m'uscì. (Piano a Figaro.) Sai che il paggio (Piano a Susanna.) (Ride forte.) 960 Ah, ah, ah! So tutto, lo vidi. Taci là. ANTONIO (A Figaro.) Cosa ridi?, (Ad Antonio.) Tu sei cotto dal sorger del dì. (Ad Antonio.) Or ripetimi: un uom dal balcone ANTONIO dal balcone in giardino ANTONIO in giardino,, Ma signore, se in lui parla il vino! (Ad Antonio.) 965 Segui pure: né in volto il vedesti? ANTONIO No, nol vidi. Seite 42

43 Kritische Edition des Libretto-Erstdrucks Wien 1786 Z , (Piano a Figaro.) Olà, Figaro, ascolta. (Ad Antonio.) Via, piangione, sta' zitto una volta, (Toccando con disprezzo i garofani.) per tre soldi far tanto tumulto! Giacché il fatto non può stare occulto, 970 sono io stesso saltato di lì., ANTONIO Chi? Voi stesso?, (Piano.) Che testa! Che ingegno! (Al Conte.) Che stupori! No, creder nol posso. ANTONIO (A Figaro.) Come mai diventaste sì grosso? Dopo il salto non foste così. 975 A chi salta succede così. ANTONIO Chi 'l direbbe?, (A Figaro.) (Piano.) Ed insiste quel pazzo! (Ad Antonio.) Tu che dici? ANTONIO E a me parve il ragazzo. (Con foco.) Cherubin!, (Piano.) Maledetto! da Siviglia a cavallo qui giunto, 980 da Siviglia ov'ei forse sarà. Esso appunto, Seite 43

44 Kritische Edition des Libretto-Erstdrucks Wien 1786 Z ANTONIO (Con rozza simplicità.) Questo no, questo no, ché il cavallo io non vidi saltare di là. Che pazienza! Finiam questo ballo!, (Piano.) Come mai, giusto ciel! finirà? (A Figaro con foco.) 985 Dunque tu (Con disinvoltura.) Saltai giù.,,, ANTONIO Ma perché? Il timor GLI ALTRI Che timor? (Additando le camere delle serve.) Là rinchiuso, aspettando quel caro visetto tippe tappe un susurro fuor d'uso voi gridaste lo scritto biglietto 990 saltai giù dal terrore confuso (Stropicciandosi il piede come si fosse fatto del male.) e stravolto m'ho un nervo del piè. ANTONIO Vostre dunque saran queste carte che perdeste (Porge alcune carte chiuse a Figaro, il Conte gliele toglie.) Olà, porgile a me. (Piano a Susanna e alla Contessa.) Son in trappola., (Piano a Figaro.) Figaro, a l'erta. (Apre il foglio, poi lo chiude tosto.) 995 Dite un po': questo foglio cos'è? Seite 44

45 Kritische Edition des Libretto-Erstdrucks Wien 1786 Z (Cava di tasca alcune carte e finge di guardare.) Tosto tosto n'ho tanti aspettate. ANTONIO Sarà forse il sommario de' debiti. No, la lista degli osti. (A Figaro.) (Ad Antonio.) E tu lascialo. Parlate.,, (Ad Antonio.) Lascialo mi e parti. ANTONIO 1000 Parto, sì, ma se torno a trovarti (Parte.) Vanne, vanne, non temo di te. (Il Conte riapre la carta e poi tosto la chiude.) (A Figaro.) Dunque? (A Susanna piano.) Oh ciel! La patente del paggio! (Piano a Figaro.) Giusti dèi! La patente! (A Figaro ironicamente.) Coraggio! (Come in atto di risovvenirsi della cosa.) Uh che testa! Questa è la patente 1005 che poc'anzi il fanciullo mi diè. Per che fare? (Imbrogliato.) Vi manca Vi manca? Seite 45

46 Kritische Edition des Libretto-Erstdrucks Wien 1786 Z (Piano a Susanna.) Il suggello (Piano a Figaro.) Il suggello (A Figaro che finge di pensare.) Rispondi. È l'usanza Su via, ti confondi? È l'usanza di porvi il suggello. (Guarda e vede che manca il suggello, squarcia la carta; con somma collera gitta il foglio.) (Da sé.) 1010 Questo birbo mi toglie il cervello; tutto, tutto è un mistero per me., (Da sé.) Se mi salvo da questa tempesta, più non avvi naufragio per me. (Da sé.) Sbuffa invano e la terra calpesta; 1015 poverino, ne sa men di me. SCENA ULTIMA I sudetti, MARCELLINA, BARTOLO e BASILIO. MARCELLINA, BARTOLO, BASILIO (Al Conte.) Voi, signor, che giusto siete, ci dovete or ascoltar. (Da sé.) Son venuti a vendicarmi, io mi sento a consolar.,, (Da sé.) 1020 Son venuti a sconcertarmi, qual rimedio ritrovar? (Al Conte.) Son tre stolidi, tre pazzi; cosa mai vengono a far? Seite 46

47 Kritische Edition des Libretto-Erstdrucks Wien 1786 Z Pian pianin, senza schiamazzi 1025 dica ognun quel che gli par. MARCELLINA Un impegno nuziale ha costui con me contratto: e pretendo che il contratto deva meco effettuar.,, 1030 Come! Come! Olà, silenzio: io son qui per giudicar. BARTOLO Io, da lei scelto avvocato, vengo a far le sue difese, le legitime pretese 1035 io qui vengo a palesar.,, Un birbante! Olà, silenzio: io son qui per giudicar. BASILIO Io, com'uom al mondo cognito, vengo qui per testimonio 1040 del promesso matrimonio con prestanza di danar. Tutti., MARCELLINA, BASILIO, BARTOLO Che bel colpo, che bel caso! È cresciuto a tutti il naso. Qualche nume a noi propizio 1045 qui li ci ha fatti capitar. GLI ALTRI Son confusa confuso, son stordita stordito, disperata disperato, sbalordita sbalordito. Certo un diavol de l'inferno qui li ha fatti capitar.,, 1050 Son tre matti. Lo vedremo: il contratto leggeremo, tutto in ordin deve andar. (Tutti come sopra.) Fine dell'atto secondo. Seite 47

48 ATTO TERZO Sala ricca con due troni e preparata a festa nuziale. SCENA I Il CONTE solo che passeggia. Che imbarazzo è mai questo! Un foglio anonimo 1055 la cameriera in gabinetto chiusa la padrona confusa un uom che salta dal balcone in giardino un altro appresso che dice esser quel desso Non so cosa pensar: potrebbe forse 1060 qualcun de' miei vassalli A simil razza è comune l'ardir Ma la Contessa Ah che un dubbio l'offende Ella rispetta troppo sé stessa; e l'onor mio l'onore dove diamin l'ha posto umano errore! SCENA II Il sudetto, la CONTESSA e. S'arrestano in fondo alla scena, non vedute dal CONTE. (A Susanna.) 1065 Via, fatti core: digli che ti attenda in giardino. Saprò se Cherubino era giunto a Siviglia: a tale oggetto ho mandato Basilio Le nozze di Figaro KV 492 Kritische Edition des Libretto-Erstdrucks Wien 1786 Z (Alla Contessa.) Oh cielo! E Figaro! 1070 A lui non déi dir nulla: in vece tua voglio andarci io medesma. dovrebbe ritornar Avanti sera Oddio! Non oso! Pensa che or sta in tua mano il mio riposo. (Si nasconde.) E Susanna? Chi sa ch'ella tradito 1075 abbia il secreto mio Oh se ha parlato gli fo sposar la vecchia Seite 48

49 Kritische Edition des Libretto-Erstdrucks Wien 1786 Z (Marcellina! ) Signor (Serio.) Cosa bramate? Mi par che siate in collera! Volete qualche cosa? 1080 Signor la vostra sposa ha i soliti vapori e vi chiede il fiaschetto degli odori. Prendete. Or vel riporto. ritenerlo per voi. Eh no, potete Per me? Scusate, 1085 questi non sono mali da donne triviali. Un'amante che perde il caro sposo sul punto d'ottenerlo Pagando Marcellina 1090 co la dote che voi mi prometteste Ch'io vi promisi? Quando? Credea d'averlo inteso Sì, se voluto aveste intender me voi stessa È questo il mio dovere, e quel di Sua Eccellenza è il mio volere. Crudel! Perché finora farmi languir così? Signor, la donna ognora 1100 tempo ha dir di sì. Seite 49

50 Kritische Edition des Libretto-Erstdrucks Wien 1786 Z Dunque in giardin verrai? Se piace a voi verrò. E non mi mancherai? No, non vi mancherò. (Con gioia.) 1105 Mi sento dal contento pieno di gioia il cor. Scusatemi se mento, voi che intendete amor. E perché fosti meco 1110 stamattina sì austera? Col paggio ch'ivi c'era che per me ti parlò? Ed a Basilio Ma qual bisogno abbiam noi che un Basilio È vero, è vero. E mi prometti poi 1115 Se tu manchi, o cor mio Ma la Contessa attenderà il fiaschetto. Eh fu un pretesto: parlato io non avrei senza di questo. (Le prende la mano.) Carissima! (Si ritira.) Vien gente. (È mia senz'altro.) (Forbitevi la bocca, o signor scaltro.) Seite 50

51 SCENA III, la e il CONTE Ehi Susanna, ove vai? Taci: senza avvocato hai già vinta la causa. (Entra.) Le nozze di Figaro KV 492 Kritische Edition des Libretto-Erstdrucks Wien 1786 Z (La segue.) Cosa è nato? "Hai già vinta la causa"! Cosa sento! In qual laccio io cadea! Perfidi! Io voglio 1125 di tal modo punirvi! A piacer mio la sentenza sarà Ma s'ei pagasse la vecchia pretendente? Pagarla! In qual maniera? E poi v'è Antonio che a un incognito Figaro ricusa 1130 di dare una nipote in matrimonio. Coltivando l'orgoglio di questo mentecatto Tutto giova a un raggiro Il colpo è fatto. Vedrò, mentr'io sospiro, 1135 felice un servo mio? E un ben che invan desio ei posseder dovrà? Vedrò per man d'amore unita a un vile oggetto 1140 chi in me destò un affetto che per me poi non ha? Ah no, lasciarti in pace, non vo' questo contento; tu non nascesti, audace, 1145 per dare a me tormento e forse ancor per ridere di mia infelicità. Già la speranza sola de le vendette mie 1150 quest'anima consola e giubilar mi fa. (Vuol partire e s'incontra in Don Curzio.) Seite 51

52 SCENA IV Il CONTE, MARCELLINA, DON CURZIO,, BARTOLO; poi. DON CURZIO È decisa la lite. O pagarla o sposarla. Ora ammutite. MARCELLINA Io respiro. Le nozze di Figaro KV 492 Kritische Edition des Libretto-Erstdrucks Wien 1786 Z Ed io moro. MARCELLINA 1155 (Alfin sposa io sarò d'un uom che adoro.) Eccellenza, m'appello È giusta la sentenza. O pagar o sposar. Bravo, Don Curzio. DON CURZIO Bontà di Sua Eccellenza. BARTOLO 1160 Che superba sentenza! In che superba? BARTOLO Siam tutti vendicati. Io non la sposerò. BARTOLO La sposerai. DON CURZIO O pagarla o sposarla. MARCELLINA Io t'ho prestati 1165 duemila pezzi duri. Son gentiluomo, e senza l'assenso de' miei nobili parenti Dove sono? Chi sono? Lasciate ancor cercarli: 1170 dopo dieci anni io spero di trovarli. Seite 52

53 Kritische Edition des Libretto-Erstdrucks Wien 1786 Z BARTOLO Qualche bambin trovato. No, perduto, dottor, anzi rubato. Come? MARCELLINA Cosa? BARTOLO La pruova? DON CURZIO Il testimonio? L'oro, le gemme e i ricamati panni 1175 che ne' più teneri anni mi ritrovaro addosso i masnadieri sono gli indizi veri di mia nascita illustre, e sopra tutto questo al mio braccio impresso geroglifico MARCELLINA 1180 Una spatola impressa al braccio destro E a voi chi 'l disse? MARCELLINA È egli Oddio! È ver, son io. DON CURZIO Chi? Chi? BARTOLO Chi? MARCELLINA Raffaello. BARTOLO E i ladri ti rapir presso un castello. BARTOLO 1185 Ecco tua madre. Balia Seite 53

54 Kritische Edition des Libretto-Erstdrucks Wien 1786 Z BARTOLO No, tua madre. DON CURZIO, Sua madre! Cosa sento! MARCELLINA Ecco tuo padre. MARCELLINA (Corre ad abbracciar Figaro.) Riconosci in questo amplesso una madre, amato figlio! (A Bartolo.) Padre mio, fate lo stesso, 1190 non mi fate più arrossir. BARTOLO (Abbraccia Figaro e restano così fino al verso "Lascia, iniquo".) Resistenza la coscienza far non lascia al tuo desir. DON CURZIO Ei suo padre, ella sua madre: l'imeneo non può seguir Son deluso, son confuso; meglio è assai di qua partir. (Il Conte va per partire, Susanna l'arresta.) Alto, alto, signor Conte, mille doppie son qui pronte: a pagar vengo per Figaro 1200 ed a porlo in libertà., DON CURZIO Non sappiam com'è la cosa, osservate un poco là. (Si volge e vede Figaro che abbraccia Marcellina.) Già d'accordo ei se la sposa: giusto ciel, che infedeltà! (Vuol partire.) 1205 Lascia, iniquo. No, t'arresta. Senti, o cara (Figaro la trattiene: ella fa forza, poi dà uno schiaffo a Figaro.) Seite 54

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