OSSERVATORIO NAZIONALE UNIONCAMERE SUL TURISMO ITALIANO ANALISI DEL COMPARTO TURISTICO

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1 Unioncamere Unione Italiana delle Camere di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura OSSERVATORIO NAZIONALE UNIONCAMERE SUL TURISMO ITALIANO ANALISI DEL COMPARTO TURISTICO aprile 2003 a cura di

2 SOMMARIO Premessa L OFFERTA TURISTICA ITALIANA L OFFERTA PRIMARIA LA RICETTIVITA LA RISTORAZIONE L OFFERTA SPECIALIZZATA L OFFERTA COMPLEMENTARE L OFFERTA DI SERVIZI CONGRESSUALI L OFFERTA TURISTICA HARD E SOFT NELLE REGIONI ITALIANE I MOVIMENTI TURISTICI E LA BILANCIA DEI FLUSSI IL TURISMO STRANIERO IL TURISMO ITALIANO LE REGIONI E LA DOMANDA TURISTICA IL TURIMO D AFFARI L ECONOMIA DEL TURISMO TURISMO, OCCUPAZIONE E REDDITI FATTURATO E INVESTIMENTI, LE PREVISIONI PER IL

3 Premessa Il presente studio intende fornire agli operatori del settore una analisi dell economia del turismo che in un approccio allargato al fenomeno dia conto sinteticamente di tutte le componenti che partecipano al sistema Italia. Pertanto, partendo dall offerta turistica presente in Italia si è voluto quantificare la numerosità delle imprese che concorrono direttamente e indirettamente all industria dell ospitalità, suddividendo l analisi in - offerta primaria di ricettività e di ristorazione - offerta specializzata (intermediazione della vacanza) - offerta complementare (servizi e strutture di intrattenimento, sportive, culturali, balneari e termali) - offerta congressuale (sedi e servizi) per un totale complessivamente, di imprese registrate che compongono l offerta turistica nazionale, a cui si aggiunge l offerta ricettiva pari a esercizi alberghieri ed extralberghieri. Una volta comprese le dotazioni di offerta (per le specifiche tipologie evidenziate) presenti a livello regionale, si è voluto analizzare la capacità di attrazione delle regioni confrontando i posizionamenti di offerta con le performances sulla domanda italiana e internazionale, sia in termini di flussi che di spesa. Infine, per completare il quadro sul comparto sono stati analizzati i dati ufficiali sull occupazione, sul reddito, sul valore aggiunto del turismo e previsioni per il 2003 sugli investimenti e sul fatturato. 3

4 1. L OFFERTA TURISTICA ITALIANA 1.1 L OFFERTA PRIMARIA LA RICETTIVITA Negli ultimi anni il sistema dell ospitalità del nostro Paese è mutato profondamente, dalla presenza di innumerevoli piccoli o piccolissimi alberghi con una o al massimo due stelle che cinque anni fa coprivano sul totale degli alberghi italiani una quota del 57,7%, si è passati oggi ad una diminuzione netta delle strutture di livello più basso (attualmente sono il 47%) per lasciare spazio a strutture più dimensionate e di livello più alto: aumentano infatti gli alberghi a 3, 4 e 5 stelle complessivamente del + 10% ( 1 ). Contemporaneamente risulta che la capacità aziendale che in termini di posti letto indicava una media di 22 camere nel 1997 è salita a circa 29 nel 2001 con ben 57 posti letto per albergo. Distribuzione per categoria degli esercizi alberghieri, cfr. 2001/ stelle 0,4 0,3 4 stelle 8,6 6,9 3 stelle 44,0 35,0 2 stelle 27,2 31,3 1 stella 19,7 26,4 Totale 100,0 100,0 La crescita in termini di capacità media e di passaggio tra una categoria ad un'altra ha avuto due fattori di influenza: 1 ) Fonte: ultimi dati disponibili, Istat

5 Il primo il cambiamento della legislazione sulla classificazione alberghiera che con la Legge Quadro nel 1983 e i successivi adeguamenti delle legislazioni regionali ha impresso un processo di cambiamento nella ricettività alberghiera. Il secondo una naturale crescita verso la qualificazione delle strutture che ha chiaramente implementato la numerosità degli alberghi di categoria superiore, a scapito di una perdita consistente di ricettività di livello più basso. Se da una parte però si registra una maggiore capacità alberghiera, in termini di camere e posti letto, dall altra il numero degli esercizi è diminuito dell 1,4% Una diminuzione dovuta nelle regioni dove la componente dei piccoli e piccolissimi alberghi era più caratteristica come il nord est e il nord ovest. Al sud, sia per gli incentivi maggiori ricevuti sia per un sostanziale sottosviluppo degli anni passati, la crescita è stata la più importante sia in termini di numero di esercizi (+5% rispetto al 1997) sia per capacità, anche se i numeri in termini di alberghi sono ancora inferiori al resto d Italia. Inoltre, il primato dell'offerta spetta alle regioni del Nord Est: Trentino Alto Adige, Emilia Romagna e Veneto seguite da Toscana e Lombardia. Il Sud ha avuto una crescita sostanziale che rispetto al 1997 è passato dall 11% sul totale degli alberghi a oltre il 16% e si conferma la Campania come prima regione turistica in termini di offerta del Mezzogiorno. 5

6 VAR % 2001/ REGIONI Media Media camere/ letti/eser Esercizi letti camere esercizi cizi Piemonte - 3,9 0,4-0,6 24,4 45,5 Valle d'aosta 0,8 2,5-0,5 22,8 47,5 Lombardia - 2,7 4,8 3,4 29,4 54,2 Trentino-Alto Adige - 2,3 1,9 1,5 19,6 39,5 Veneto - 0,4 5,6 3,1 32,1 59,0 Friuli-Venezia Giulia - 6,4 2,0-2,5 25,1 49,9 Liguria - 10,9-6,2-7,4 23,8 42,6 Emilia-Romagna - 5,2 5,9-1,3 30,8 54,8 Toscana 0,3 6,7 2,8 27,0 55,7 Umbria 6,8 10,7 9,8 25,8 49,5 Marche 1,7-1,4-1,2 29,1 54,6 Lazio 1,9 17,7 7,0 38,4 76,3 Abruzzo 1,2 2,1 0,6 30,7 60,6 Molise - 1,0 11,3 10,4 28,9 55,5 Campania 0,9 1,5 0,6 32,5 62,6 Puglia 17,4 20,8 10,8 37,5 80,2 Basilicata - 5,1 97,8 40,4 32,0 82,2 Calabria 9,3 23,2 21,4 49,2 101,1 Sicilia 5,3 12,9 9,6 46,9 93,6 Sardegna 4,4 13,2 9,8 47,5 110,6 NORD EST - 3,1 4,3 0,6 26,2 49,2 NORD OVEST - 5,1 0,9-0,5 26,3 48,7 CENTRO 1,5 9,2 4,0 30,5 60,8 MEZZOGIORNO 4,8 13,5 9,2 39,2 81,2 ITALIA - 1,4 37,4 30,1 29,2 56,6 Sostanziale in Italia, la presenza di esercizi extra alberghieri, ben per posti letto. In questo dato il peso maggiore è dovuto agli alloggi in affitto che rappresentano l 80% del totale. La prima regione che emerge dai dati Istat è il Veneto con circa alloggi, mentre il sud ha un numero assai limitato di alloggi in affitto. Tale dato però riflette la problematica sulle seconde case che vengono utilizzate a fini turistici senza però essere registrate come tali. Per quanto riguarda i campeggi e i villaggi turistici che risultano essere 2370 in Italia, il primato spetta alla Toscana (226) seguita dalla Puglia (215) e dalla Lombardia (200). La presenza di tali strutture nel Mezzogiorno è rilevante con 178 in Calabria e 174 in Campania. Campeggi e villaggi, nonostante il peso numerico poco rilevante rispetto al totale degli esercizi extra alberghieri, in realtà offrono una capacità ricettiva pari al 62% sul totale 6

7 dei posti letto extra alberghieri, diventando così la componente più importante di questa tipologia di ricettività. Interessante inoltre l exploit dei Bed & Breakfast che hanno raggiunto i esercizi. Il Lazio è la prima regione con ed è anche stata la prima regione in Italia ad avere una legge regionale specifica. Sta sempre più prendendo piede, inoltre, la ricettività agrituristica che da una forma embrionale degli anni passati, sta acquisendo una sua precisa collocazione e immagine nel panorama dell offerta italiana. In circa sei anni, lo sviluppo dell agriturismo è pressoché raddoppiato, passando da circa aziende a nel La capacità ricettiva attiva ben posti letto. Le prime due regioni di offerta agrituristica sono la Toscana (2.262) e il Trentino Alto Adige (2.057), segue l Umbria con 580 agriturismi. 7

8 CONSISTENZA RICETTIVA ALBERGHIERA NELLE REGIONI PER CLASSIFICAZIONE (Esercizi, Letti, Camere, Bagni) 5 stelle 4 stelle 3 stelle 2 stelle 1 stella REGIONI Numero esercizi Letti Camere Bagni Numero esercizi Letti Camere Bagni Numero esercizi Letti Camere Bagni Numero esercizi Letti Camere Bagni Numero esercizi Letti Camere Bagni Piemonte Valle d'aosta Lombardia Trentino-Alto Adige Veneto Friuli-Venezia Giulia Liguria Emilia-Romagna Toscana Umbria Marche Lazio Abruzzo Molise Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia Sardegna ITALIA CONSISTENZA RICETTIVA ALBERGHIERA NELLE REGIONI REGIONI Numero esercizi Letti Camere Bagni Piemonte Valle d'aosta Lombardia Trentino-Alto Adige Veneto Friuli-Venezia Giulia Liguria Emilia-Romagna Toscana Umbria Marche Lazio Abruzzo Molise Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia Sardegna ITALIA ####### Fonte: elaborazione Isnart su dati Istat

9 CONSISTENZA RICETTIVA EXTRALBERGHIERA NELLE REGIONI PER CLASSIFICAZIONE (Esercizi, Letti) PROVINCE REGIONI CAMPEGGI E VILLAGGI TURISTICI Numero Letti Superficie mq. (migliaia) ALLOGGI IN AFFITTO (b) ALLOGGI AGRO- TURISTICI Ostelli per la Gioventù Case per Ferie Rifugi Alpini Bed and Breakfast Altri Esercizi Numero Letti Numero Letti Numero Letti Numero Letti Numero Letti Numero Letti Numero Letti Piemonte , Valle d'aosta , Lombardia , Trentino-Alto Adige , Veneto , Friuli-Venezia Giulia , Liguria , Emilia-Romagna , Toscana , Umbria , Marche Lazio , Abruzzo , Molise , Campania , Puglia , Basilicata , Calabria , Sicilia , Sardegna , ITALIA , CONSISTENZA RICETTIVA EXTRALBERGHIERA NELLE REGIONI PROVINCE TOTALE Numero Letti Piemonte Valle d'aosta Lombardia Trentino-Alto Adige Veneto Friuli-Venezia Giulia Liguria Emilia-Romagna Toscana Umbria Marche Lazio Abruzzo Molise Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia Sardegna ITALIA Fonte: elaborazione Isnart su dati Istat

10 1.1.2 LA RISTORAZIONE Nel 2002 l offerta ristorativa italiana, con oltre 77 mila 800 ristoranti, costituisce un patrimonio imprenditoriale vasto e distribuito su tutto il territorio nazionale. Le regioni dove si evince una maggiore concentrazione di imprese sono la Lombardia (13,4%) ed il Lazio (10,2%), ma nel confronto tra le aree territoriali è il Mezzogiorno ad offrire oltre il 30% delle imprese, in particolare in Campania (9,1%), Puglia (6%) e Sicilia (5,2%). RISTORANTI TOTALE IMPRESE REGISTRATE Piemonte Valle d'aosta 303 Lombardia Trentino - Alto Adige Veneto Friuli V.G Liguria Emilia Romagna Toscana Umbria Marche Lazio Abruzzo Molise 489 Campania Puglia Basilicata 578 Calabria Sicilia Sardegna ITALIA Nord Ovest Nord Est Centro Mezzogiorno Fonte: elaborazioni Isnart su dati Infocamere

11 Anche per quanto riguarda l offerta di bar, la Lombardia risulta la regione con maggiore numerosità di imprese (17,7%), seguita dal Veneto (9,3%) dall Emilia Romagna e dal Lazio (entrambi con una quota dell 8,9%). E quindi il nord ovest l area dove si evince la maggiore presenza di questa tipologia di impresa ristorativa (30,7%) seguita dal Mezzogiorno e dal nord est. BAR TOTALE IMPRESE REGISTRATE Piemonte Valle d'aosta 646 Lombardia Trentino - Alto Adige Veneto Friuli V.G Liguria Emilia Romagna Toscana Umbria Marche Lazio Abruzzo Molise 715 Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia Sardegna ITALIA Nord Ovest Nord Est Centro Mezzogiorno Fonte: elaborazioni Isnart su dati Infocamere

12 1.2 L OFFERTA SPECIALIZZATA L offerta specializzata è quella relativa agli operatori turistici, ovvero all attività di intermediazione (ad esempio le Agenzie di Viaggio), cioè a quelle imprese che sono ricomprese sotto la denominazione Attività ausiliarie del ramo trasporti nel registro delle imprese. Nel 2002 le Agenzie di viaggio (che nel 1997 erano 6.515) contano aziende registrate con un incremento pari al 61,5% rispetto a cinque anni fa. La distribuzione territoriale di questa tipologia di impresa nel 2002 rimane immutata rispetto al 1997: la prima regione come numero di imprese di intermediazione turistica è la Lombardia, seguita dal Lazio e dalla Campania. Non a caso sono proprio le due regioni con caratteristiche turistiche l una più legata ai viaggi business e incentive l altra anche a tutte le altre tipologie di turismo, dove la presenza di Roma e di Milano si fa sentire in modo particolare. Il fatto che l incremento abbia seguito la stessa distribuzione del passato, mostra tutta la debolezza del settore dell intermediazione e della commercializzazione in Italia dove solo a ridosso dei grandi centri urbani si sono sviluppate queste imprese. Non solo, si tratta evidentemente di agenzie di outgoing atte a portare i servizi ai residenti e non a incrementare i flussi in entrata. La Campania mantiene il suo primato di Regione del sud con il maggior numero di agenzie turistiche, con un incremento rispetto all anno passato pari al 38,2% di strutture sul territorio. Segue la Sicilia che riporta un 30% di strutture in più rispetto al

13 AGENZIE DI VIAGGIO TOTALE IMPRESE REGISTRATE Piemonte 731 Valle d'aosta 25 Lombardia Trentino - Alto Adige 131 Veneto 771 Friuli V.G. 178 Liguria 417 Emilia Romagna 607 Toscana 872 Umbria 151 Marche 206 Lazio Abruzzo 198 Molise 30 Campania 983 Puglia 416 Basilicata 66 Calabria 242 Sicilia 795 Sardegna 265 ITALIA Nord Ovest Nord Est Centro Mezzogiorno Fonte: elaborazioni Isnart su dati Infocamere

14 1.3 L OFFERTA COMPLEMENTARE L offerta complementare è quella relativa ai servizi, quali, ad esempio, quelli congressuali, di impianti e strutture come, ad esempio, quelle sportive, quelli termali, balneari, sciistici. Questo aspetto del turismo è attualmente difficilmente censibile, ma è particolarmente importante per lo sviluppo anche economico del settore. Infatti, l offerta complementare di servizi ed infrastrutture rappresenta una parte fondamentale per il sistema turistico. Senza servizi ed infrastrutture, del resto, è assai difficile poter vendere un territorio ai consumatori-turisti. Questa tipologia di imprese però è spesso ignorata quando si parla di imprese cosiddette turistiche, anche se la realtà che rappresentano non è di importanza marginale. A questa categoria di offerta appartengono tutte quelle attività che direttamente od indirettamente forniscono dei servizi al territorio, di cui pertanto usufruiscono sia i residenti che i turisti. Per citare alcune cifre che riguardano il numero di imprese in Italia si hanno nel 2002: strutture balneari registrate che si concentrano tra Emilia Romagna (1.170), Toscana (con 725 stabilimenti) e Liguria (631), triangolo d oro dei servizi per i turisti, mentre sul resto del paese, gli stabilimenti sono in numero inferiore (414 nelle Marche, 323 in Campania, 297 nel Lazio); imprese inerenti alle attività sportive, tra cui: 358 di gestione di piscine, 285 di campi da tennis, di palestre, 354 scuole sportive, imprese di organizzazione e promozione di eventi sportivi; gli stabilimenti termali registrati in Italia, di cui 757 nel Nord Ovest e 375 nel Nord Est; 14

15 15726 servizi di intrattenimento, sale da ballo, discoteche,circoli culturali e sportivi ecc.; 6300 le imprese di servizi culturali. STABILIMENTI TERMALI STABILIMENTI BALNEARI TOTALE TOTALE IMPRESE IMPRESE REGISTRATE REGISTRATE Piemonte Valle d'aosta 2 1 Lombardia Trentino - Alto Adige 37 6 Veneto Friuli V.G Liguria Emilia Romagna Toscana Umbria 19 5 Marche Lazio Abruzzo Molise 3 18 Campania Puglia Basilicata 4 18 Calabria Sicilia Sardegna ITALIA Nord Ovest Nord Est Centro Mezzogiorno Fonte: elaborazioni Isnart su dati Infocamere

16 SERVIZI SPORTIVI TOTALE IMPRESE REGISTRATE Piemonte 965 Valle d'aosta 49 Lombardia 2408 Trentino - Alto Adige 352 Veneto 1003 Friuli V.G. 276 Liguria 399 Emilia Romagna 1497 Toscana 1191 Umbria 183 Marche 370 Lazio 1145 Abruzzo 377 Molise 43 Campania 889 Puglia 644 Basilicata 89 Calabria 213 Sicilia 606 Sardegna 260 ITALIA Nord Ovest 3821 Nord Est 3128 Centro 2889 Mezzogiorno 3121 Fonte: elaborazioni Isnart su dati Infocamere

17 SERVIZI DI INTRATTENIMENTO TOTALE IMPRESE REGISTRATE Piemonte 1185 Valle d'aosta 36 Lombardia 2091 Trentino - Alto Adige 207 Veneto 1345 Friuli V.G. 349 Liguria 491 Emilia Romagna 1645 Toscana 1428 Umbria 217 Marche 470 Lazio 1025 Abruzzo 492 Molise 91 Campania 1415 Puglia 916 Basilicata 164 Calabria 493 Sicilia 1154 Sardegna 512 ITALIA Nord Ovest 3803 Nord Est 3546 Centro 3140 Mezzogiorno 5237 Fonte: elaborazioni Isnart su dati Infocamere

18 SERVIZI CULTURALI TOTALE IMPRESE REGISTRATE Piemonte 285 Valle d'aosta 20 Lombardia 963 Trentino - Alto Adige 67 Veneto 333 Friuli V.G. 110 Liguria 187 Emilia Romagna 710 Toscana 398 Umbria 56 Marche 107 Lazio 782 Abruzzo 146 Molise 17 Campania 719 Puglia 358 Basilicata 83 Calabria 133 Sicilia 660 Sardegna 166 ITALIA 6300 Nord Ovest 1455 Nord Est 1220 Centro 1343 Mezzogiorno 2282 Fonte: elaborazioni Isnart su dati Infocamere

19 1.3.1 L OFFERTA DI SERVIZI CONGRESSUALI La scoperta del turismo e delle attività congressuali in Italia relativa agli ultimi venti anni, mostra però uno sviluppo solo recente in termini di numerosità di imprese. Nel 2002, le imprese registrate ammontano a imprese, con una distribuzione omogenea su tutto il territorio nazionale, imprese al Nord, imprese al Centro Sud. La regione leader è la Lombardia con imprese, seguita da Emilia Romagna e Lazio (rispettivamente 965 e 963). Se si considera che il patrimonio di offerta congressuale relativo a circa dieci anni fa ammontava complessivamente a circa imprese (tra organizzatori, servizi e sedi) appare evidente come negli ultimi anni l offerta si sia triplicata. Anche se con meno impatto che nel passato, inoltre, il fenomeno del turismo congressuale soffre ancora di una non completa considerazione nelle statistiche ufficiali di settore (non sono rilevate dall Istat nelle statistiche sul turismo) e i dati relativi sono difficilmente confrontabili con il passato in quanto manca un vero e proprio censimento a proposito. Il settore congressuale per la sua forte interconnessione con le imprese turistiche primarie (gli alberghi) dovrebbe essere considerato a tutti gli effetti come una componente importante del comparto turistico ed un vero e proprio prodotto. 19

20 ORGANIZZAZIONE E SERVIZI CONGRESSUALI TOTALE IMPRESE REGISTRATE Piemonte 672 Valle d'aosta 16 Lombardia Trentino - Alto Adige 138 Veneto 677 Friuli V.G. 160 Liguria 278 Emilia Romagna 965 Toscana 733 Umbria 164 Marche 203 Lazio 963 Abruzzo 227 Molise 39 Campania 509 Puglia 442 Basilicata 92 Calabria 180 Sicilia 620 Sardegna 251 ITALIA Nord Ovest Nord Est Centro Mezzogiorno Fonte: elaborazioni Isnart su dati Infocamere

21 1.4 L OFFERTA TURISTICA HARD E SOFT NELLE REGIONI ITALIANE Per meglio comprendere le dinamiche di sviluppo dell offerta turistica italiana nelle singole regioni appare interessante confrontarle sul piano delle dotazioni di impresa. Da un lato, dunque, l offerta primaria di ricettività e ristorazione ( 2 ) quale leva di sviluppo turistico iniziale per un territorio. Dall altro, invece, tutte le attività complementari al turismo (stabilimenti balneari e termali, servizi e strutture culturali, sportive, di intrattenimento, di intermediazione leisure e d affari), quelle che vestono e caratterizzano il territorio per le sue specifiche peculiarità, evidenziando così un passo successivo nello sviluppo turistico. Queste informazioni sono state allora sinteticamente esplicitate nel grafico che segue, posizionando le regioni sui due assi delle dotazioni di imprese hard (offerta primaria) e delle dotazioni soft (offerta di imprese complementari) rispetto alla media italiana delle stesse ( 3 ). Si evince dunque come esistano in Italia le seguenti realtà: - solo 5 regioni in Italia mostrano un buon posizionamento sia in termini di offerta hard che soft: Emilia Romagna, Lombardia, Toscana, Veneto e Lazio; - il Trentino Alto Adige e le Marche sono ben dotate di offerta primaria (hard) ma soffrono una carenza di dotazione di imprese complementari; - la Campania, il Piemonte e la Sicilia, con una buona dotazione di offerta complementare evidenziano però una carenza di offerta primaria, posizionandosi sotto la media; - il Friuli V.G., l Abruzzo, la Calabria, la Sardegna, la Liguria e la Puglia soffrono di uno sviluppo incompleto sia in relazione alla dotazione di imprese primarie che complementari; - infine, le 4 regioni più piccole (Molise, Valle d Aosta, Basilicata e Umbria) si posizionano molto sotto la media Italia con uno sviluppo modesto sia di offerta hard che soft; per quanto riguarda in particolare la Valle d Aosta questa risente anche della sua dimensione provinciale. 2 ) sono compresi i posti letto negli esercizi alberghieri ed extralberghieri e le imprese di ristorazione; si escludono da questa interpretazione le imprese dei bar. 3 ) si tratta di un posizionamento basato su un rating delle regioni che posizionando nell incrocio degli assi la media italiana di presenza di imprese, evidenzia lo scostamento dalla media delle singole regioni, in positivo ed in negativo. 21

22 L'OFFERTA TURISTICA HARD E SOFT NELLE REGIONI ITALIANE hard = ricettività e ristorazione OFFERTA SOFT 10 soft = attività complementari LOMBARDIA EMILIA ROMAGNA LAZIO 5 TOSCANA CAMPANIA VENETO PIEMONTE OFFERTA HARD SICILIA MEDIA ITALIA PUGLIA LIGURIA MARCHE ABRUZZO SARDEGNA -5 UMBRIA BASILICATA MOLISE VALLE D'AOSTA FRIULI V.G. CALABRIA -10 TRENTINO ALTO ADIGE

23 2. I MOVIMENTI TURISTICI E LA BILANCIA DEI FLUSSI 2.1 IL TURISMO STRANIERO Il 2002 si chiude con un saldo di turisti internazionali pari a 44,5 milioni di viaggiatori in Italia per vacanza, un dato in crescita del 9% circa rispetto al 2001 che pur evidenziando un allungamento dei pernottamenti (+2,8% rispetto allo scorso anno), mostra però una diminuzione in termini di spesa (-1,1%). Sono il Veneto, la Toscana e la Lombardia le regioni che hanno catturato le maggiori quote di turismo internazionale nel 2002, seguite dal Friuli, dal Lazio e dalla Liguria, mentre il Mezzogiorno e le isole nel complesso raccolgono solo il 9,4% dei flussi stranieri. IL TURISMO STRANIERO IN ITALIA NEL 2002 REGIONI NUMERO DI VIAGGIATORI A DESTINAZIONE SPESA NUMERO DI PERNOTTAMENTI SPESA INDIVIDUALE DEL TURISTA STRANIERO (IN MIGLIAIA) 23 (IMPORTI IN MILIONI DI EURO) (IN MIGLIAIA) (IN EURO) NORD-OVEST ,80 - PIEMONTE ,46 - VALLE D'AOSTA ,90 - LOMBARDIA ,53 - LIGURIA ,62 NORD-EST ,70 - TRENTINO ALTO ADIGE ,04 - VENETO ,58 - FRIULI VENEZIA GIULIA ,36 - EMILIA ROMAGNA ,27 CENTRO ,62 - TOSCANA ,59 - UMBRIA ,13 - MARCHE ,36 - LAZIO ,02 SUD E ISOLE ,87 - ABRUZZI ,88 - MOLISE ,76 - CAMPANIA ,03 - PUGLIA ,55 - BASILICATA ,00 - CALABRIA ,16 - SICILIA ,20 - SARDEGNA ,57 * DATI NON RIPARTIBILI TOTALE ,17 Fonte: elaborazioni Isnart su dati UIC 2003

24 Per quanto riguarda la spesa sostenuta dai viaggiatori internazionali, il 2002 vede in testa nuovamente il Veneto e la Toscana seguite però dal Lazio e non dalla Lombardia. Il mezzogiorno e le isole, rispetto alla spesa, raccoglono una quota maggiore pari cioè al 13,4%, in particolare in Campania. Interessante notare come rispetto al 2001 si evinca un calo di turisti stranieri in trentino Alto Adige sia in termini di flussi che di spesa (-18%). Nel Lazio a fronte di un lieve calo in termini di viaggiatori risulta però una diminuzione netta del -23% della spesa effettuata dagli stranieri. Nel sud appare invece interessante rilevare una crescita di turismo internazionale anche nelle regioni marginali per il turismo straniero come il Molise, la Basilicata, l Abruzzo e la Sardegna, crescita anche in termini di spesa ad eccezione del Molise. Var.% 2002/2001 numero di viaggiatori internazionali Var.% 2002/2001 spesa dei viaggiatori internazionali Var.% 2002/2001 pernottamenti dei viaggiatori internazionali REGIONE NORD-OVEST 22,2 11,9-0,5 - PIEMONTE 18,5 56,5 21,7 - VALLE D'AOSTA 139,2 68,1-23,3 - LOMBARDIA 15,7 1,8 9,0 - LIGURIA 21,3 6,8-20,3 NORD-EST 3,4-3,9-2,0 - TRENTINO ALTO ADIGE -18,0-18,3-9,7 - VENETO 1,6-6,2-2,8 - FRIULI VENEZIA GIULIA 29,7 18,5-3,3 - EMILIA ROMAGNA 0,6 10,8 13,7 CENTRO 3,8-6,9 2,3 - TOSCANA 7,4 7,3 8,9 - UMBRIA 8,3 20,6-4,8 - MARCHE 9,2-10,7-21,1 - LAZIO -3,4-23,2-3,5 SUD E ISOLE 21,0 8,1 23,6 - ABRUZZI 36,1 33,3 40,0 - MOLISE 54,5-12,5 206,2 - CAMPANIA 25,6 1,1 29,1 - PUGLIA 13,0-1,2 17,6 - BASILICATA 100,0 143,8 135,8 - CALABRIA 10,2 23,8 38,8 - SICILIA 15,4 12,5-0,7 - SARDEGNA 25,6 6,3 32,1 TOTALE 8,8-1,1 2,8 24

25 2.2 IL TURISMO ITALIANO Sono circa 80 milioni le vacanze del 2002 che gli italiani hanno effettuato in Italia, di queste, 31 milioni le vacanze principali. Le mete preferite sono state quelle del sud, in particolare le Isole. Segue il nord est, con in testa l Emilia Romagna e la Toscana nel centro Italia. Anche per quanto concerne la spesa, il sud e le isole raccolgono la quota principale delle vacanze degli italiani (ben il 44% della spesa effettuata dagli italiani contro il 13,4% di quella straniera). I TURISTI ITALIANI IN ITALIA NEL 2002 LE VACANZE PRINCIPALI NEL 2002 gennaio -settembre LE VACANZE PRINCIPALI NEL 2002 settembredicembre TOTALE VACANZE PRINCIPALI NEL 2002 gennaio-dicembre LA SPESA PER LE VACANZE PRINCIPALI DEL 2002 SPESA INDIVIDUALE DEL TURISTA ITALIANO (IN MIGLIAIA) (IN MIGLIAIA) (IN MIGLIAIA) (IMPORTI IN MILIONI DI EURO) (IN EURO) NORD-OVEST ,60 - PIEMONTE ,20 - VALLE D'AOSTA ,16 - LOMBARDIA ,62 - LIGURIA ,09 NORD-EST ,46 - TRENTINO ALTO ADIGE ,16 - VENETO ,84 - FRIULI VENEZIA GIULIA ,50 - EMILIA ROMAGNA ,95 CENTRO ,88 - TOSCANA ,57 - UMBRIA ,04 - MARCHE ,23 - LAZIO ,50 SUD E ISOLE ,77 - ABRUZZI ,15 - MOLISE ,46 - CAMPANIA ,39 - PUGLIA ,72 - BASILICATA ,38 - CALABRIA ,30 - SICILIA ,48 - SARDEGNA ,84 TOTALE ,53 Fonte: Isnart

26 2.3 LE REGIONI E LA DOMANDA TURISTICA Al fine di comprendere il posizionamento delle regioni italiane in relazione alla capacità di attrazione dei mercati turistici stranieri e italiani, appare interessante confrontare le performance ottenute nel 2002 nelle diverse regioni sia in termini di flussi che di spesa. A tale scopo i due grafici che seguono mostrano il posizionamento delle singole regioni rispetto alla media Italia, il primo nelle capacità di attrazione dei flussi stranieri e di quelli nazionali, il secondo sulle entrate economiche dovute alla spesa per vacanza ( 4 ). In sintesi, emergono le seguenti considerazioni, anche in relazione al posizionamento d offerta: - Veneto, Lazio e Toscana sono le 3 regioni italiane che oltre ad avere un sistema di offerta completo (hard e soft), riescono a ben posizionarsi sia sui flussi italiani che stranieri e ad ottenere anche le quote più elevata di spesa sia dal turismo interno che da quello internazionale; - l Emilia Romagna, tra le prime per capacità di offerta hard e soft, ha una posizione più favorevole rispetto al turismo italiano sia come flussi che come entrate mentre è in media Italia per quanto riguarda il turismo internazionale; - la Lombardia, anch essa al top dell offerta, si posiziona ottimamente verso il turismo internazionale ma subito sotto la media rispetto ai flussi ed alle entrate del turismo interno come meta di vacanza principale; - il Trentino Alto Adige, con una consistente offerta hard ma meno dotazioni di offerta complementare, è una mete delle mete preferite dalle vacanze principali degli italiani ma risulta solo in media per il turismo internazionale (spesa e flussi); - le Marche, con un offerta in media nazionale, soffre invece in termini di flussi sia italiani che stranieri ma recupera leggermente per quanto riguarda la spesa degli italiani; 4 ) si tratta di un posizionamento basato su un rating delle regioni che posizionando nell incrocio degli assi la media italiana di presenza di viaggiatori/vacanzieri e di spesa, evidenzia lo scostamento dalla media delle singole regioni, in positivo ed in negativo. 26

27 - Campania e Piemonte risultano sotto la media per quanto riguarda i flussi turistici complessivi; la Campania però recupera fortemente in termini di entrate dovute al turismo interno; la Sicilia si conferma regione ancora poco conosciuta per gli straneri ma di grande appeal per il mercato italiano sia come entrate che come vacanze; - Il Friuli V.G. che mostra una buona capacità di attrazione dei flussi internazionali non riesce però a mantenere tale performance in termini di entrate dove si posiziona sotto la media come per il turismo interno; la Sardegna al top del turismo interno (sia spesa che vacanze) ancora non intercetta quote rilevanti di flussi internazionali, così come la Calabria anche se con uno scostamento positivo inferiore dalla media Italia; la Liguria, molto vicina alla media Italia, per quanto riguarda i flussi si posiziona meglio rispetto ai mercati internazionali, mentre meno relativamente alla spesa per quella degli italiani; la Puglia ottiene un posizionamento positivo solo sul mercato italiano (sia come entrate che come vacanze); - Umbria, Valle d Aosta, Abruzzo, Basilicata e Molise nel 2002 ottengono risultati inferiori alla media sia rispetto ai mercati internazionali che a quello italiano. Mentre sui mercati internazionali, avere un buon sistema di offerta che comprende dotazioni soft e hard paga in risultati, tanto che tutte le regioni meglio posizionate sull offerta hanno poi dei riscontri anche in termini di flussi e di spesa, la stessa relazione non vale per quanto riguarda il turismo nazionale dove sul successo intervengono anche altre componenti (la fedeltà alla destinazione, il possesso della casa, l ospitalità di amici e parenti). Un ultima considerazione, è quella relativa alla capacità del sistema Italia di interscambio turistico tra l incoming internazionale e l outgoing italiano. Negli ultimi anni, il saldo della bilancia turistica nonostante sia sempre positivo, mostra però cali progressivi dovuti alla maggiore propensione degli italiani a fare vacanza all estero. Appare allora interessante verificare in quali paesi l interscambio è positivo per l Italia e in quali invece l outgoing italiano supera l incoming verso il nostro Paese. Paesi a saldo positivo per l Italia risultano la Germania, l Austria e il Regno Unito sia in termini di interscambio di viaggiatori che di spesa. Positivo anche il saldo rispetto agli Usa, al Giappone, alla Francia ed al Benelux. Per quanto riguarda il saldo francese il dato è 27

28 particolarmente positivo visto che questa destinazione è da anni al primo posto delle scelte degli italiani all estero. Lo stesso discorso varrebbe per il mercato statunitense dove però va considerato il cambiamento dovuto agli ultimi fatti terroristici che pur incidendo sulla numerosità dei flussi, sia in entrata che in uscita, conferma però l Italia come una destinazione forte per il turismo statunitense. Significativa tra i saldi negativi per l Italia, la presenza di Paesi come la Spagna, la Croazia e la Grecia che risultano nel 2002 i veri competitors del sistema Italia: infatti, considerando che il mercato interno è per l Italia ancora il primo mercato di domanda, questi paesi acquisendo sempre più quote del nostro turismo interno senza un interscambio che pareggi i flussi verso il nostro paese, rischiano di sottrarre al sistema Italia quote consistenti sia in termini di fatturato che di flussi ( 5 ). 5 ) Fonte: elaborazione Isnart su dati UIC

29 I FLUSSI ITALIANI E STRANIERI 2002 NELLE REGIONI ITALIANE 10 ARRIVI STRANIERI VENETO TOSCANA LOMBARDIA 5 FRIULI V.G. LIGURIA LAZIO ARRIVI ITALIANI (VACANZA PRINCIPALI) MEDIA ITALIA TRENTINO ALTO ADIGE CAMPANIA EMILIA ROMAGNA BASILICATA MOLISE VALLE D'AOSTA UMBRIA MARCHE ABRUZZO PIEMONTE PUGLIA CALABRIA SICILIA SARDEGNA

30 LA SPESA DEI TURISTI NELLE REGIONI, 2002 posizionamento rispetto alla media SPESA TURISTI STRANIERI 10 VENETO TOSCANA 5 LAZIO LOMBARDIA TRENTINO ALTO ADIGE SPESA TURISTI ITALIANI EMILIA ROMAGNA MEDIA 0ITALIA LIGURIA CAMPANIA FRIULI V.G. PIEMONTE -5 SICILIA SARDEGNA PUGLIA UMBRIA MARCHE BASILICATA MOLISE VALLE D'AOSTA ABRUZZO CALABRIA

31 BILANCIA DEI FLUSSI E DELLA SPESA Saldo tra entrate e uscite di viaggiatori e di spesa dall'italia e per l'italia - SLOVENIA - MESSICO - BRASILE - ASIA - ALTRI - GRECIA - CROAZIA - AMERICA - ALTRI - SPAGNA AFRICA - REGNO UNITO - STATI UNITI D'AMERICA - SVIZZERA - OLANDA - GIAPPONE - FRANCIA - BELGIO - EUROPA - EXTRA UE - ALTRI - CANADA - EUROPA - UE - ALTRI - AUSTRALIA - SVEZIA - CINA - OCEANIA - ALTRI - AUSTRIA - GERMANIA saldo spesa saldo flussi 31

32 2.4 IL TURIMO D AFFARI In Italia, nel 2002 il turismo per motivi di lavoro costituisce un comparto interessante che vede oltre 21 milioni di viaggi d affari dovuti ai movimenti interni e 12,5 milioni di movimenti internazionali. Nel complesso, tali flussi generano oltre 13 mila milioni di euro di spesa in Italia. In particolare dall estero i ricavi per il turismo d affari sono pari al 24,3% del totale delle entrate internazionali a conferma della crescente importanza di questo segmento turistico. Viaggi d'affari degli italiani nel 2002 In Italia N viaggi (.000) Spesa (in milioni di euro) Var % 2002/2001 dei viaggi 1,9 Var % 2002/2001 della spesa 6,4 Fonte: Osservatorio Business Travels, 2003 Viaggi d'affari degli stranieri nel 2002 In Italia N viaggi (.000) Spesa (in milioni di euro) Var % 2002/2001 dei viaggi 4,7 Var % 2002/2001 della spesa -4,9 Fonte: UIC, 2003 Si tratta di un settore in crescita nonostante la crisi economica in atto, e rispetto allo scorso anno si evidenzia un aumento dei viaggi di lavoro sia italiani che stranieri. Chiaramente per quanto riguarda la spesa, a fronte di un aumento di quella interna, si evince un calo di quella internazionale più legata alla congiuntura economica sfavorevole. 32

33 Per lo stesso motivo nel primo semestre del 2002 l Osservatorio Congressuale Italiano rileva un calo rispetto allo stesso semestre del 2001, sia relativamente al numero di incontri e di partecipanti che rispetto al fatturato complessivo. I semestre 2001 I semestre 2002 Var.% I sem. 2002/2001 numero di incontri ,0 numero di partecipanti ,0 giornate di presenza congressuale ,0 pernottamenti ,0 fatturato ,0 Fonte: Osservatorio Congressuale Italiano,

34 3. L ECONOMIA DEL TURISMO 3.1 TURISMO, OCCUPAZIONE E REDDITI Dal 1996 al 2001 ( 6 ) l occupazione nel settore alberghi e pubblici esercizi ha visto una crescita di 162 mila unità. Di queste, 87 mila unità sono aumentate tra gli occupati dipendenti mentre 75 mila tra quelli indipendenti. Una crescita lieve ma costante che ha trovato slanci particolari dal Occorre sottolineare come il turismo in Italia sia ancora oggi fatto di imprese familiari dove (dal 1996 al 2001) per ogni imprenditore/familiare esistono 1,3 occupati dipendenti. Inoltre, considerando la diminuzione del numero degli esercizi a favore di un aumento della capacità delle strutture alberghiere, dal 1997 ad oggi, tale crescita di occupazione appare ancora più significativa. UNITA' DI LAVORO IMPIEGATE NEL TURISMO (alberghi e pubblici esercizi) (.000) 1.400, , , , , , , , ,0 800,0 600,0 642,3 652,7 668,3 668,2 501,4 504,7 506,6 525,9 715,1 729,3 554,1 576,4 400,0 200,0 0, Dipendenti Indipendenti Totale 6 ) Fonte: Istat, ultimi dati disponibili 34

35 Nel 2002, l Istat rileva come ancora l occupazione alberghiera è da attribuirsi alle figure di occupati stagionali e dagli stessi imprenditori che quali lavoratori indipendenti costituiscono oltre il 34% degli occupati del settore. Tale fenomeno appare ancora più evidente nelle realtà del Sud e delle Isole dove la quota di occupanti indipendenti è più elevata (38,2%) mentre è il nord-est l area di maggiore presenza di occupati stagionali. Il nord ovest invece si caratterizza per una maggiore quota di occupati dipendenti a tempo indeterminato (37,7% contro la media Italia del 26,6%). Tipologie di occupazione. Anno 2002 (composizioni percentuali) Dipendenti Indipendenti (imprenditore, familiari, coadiuvanti) con contratto a tempo indeterminato con contratto di formazione lavoro stagionali altri con con contratto contratto a di tempo apprendistato determinato Personale interinale Altro Totale Nord-Ovest 33,5 37,7 1,2 17,2 7,8 1,6 0,5 0,5 100,0 Nord-Est 34,4 18,1 1,5 38,2 4,7 2,5 0,1 0,5 100,0 Centro 32,9 30,2 1,9 22,9 7,1 2,3 0,8 1,9 100,0 Sud e Isole 38,2 31,8 1,8 20,8 5,1 0,9 0,3 1,1 100,0 ITALIA 34,6 26,6 1,6 28,2 5,8 2,0 0,3 0,9 100,0 Fonte: Istat. Rilevazione sull'attività alberghiera (Indagine rapida). Natale-Epifania Attualmente il reddito da lavoro dipendente del turismo (alberghi e pubblici esercizi), 18 mila milioni di euro, è pari solo al 3,6% del reddito complessivo di tutti i settori, quota in crescita rispetto al 1996 quando ne costituiva il 3,2%. Tale quota rispecchia la caratteristica occupazionale del settore dove l occupazione dipendente è ancora marginale. Tale marginalità si conferma dal reddito medio per unità di lavoro dipendente che, nonostante una diminuzione dello scostamento dalla media complessiva di tutti i settori, è più basso di circa euro. 35

36 REDDITI DA LAVORO DIPENDENTE DEL SETTORE TURISMO (albe rghi e pubblici ese rcizi) E QUOTA % SUL REDDITO DEL COMPLESSO DEI SETTORI ECONOMICI (milioni di euro) ,2% 3,2% 3,4% 3,4% 3,6% 3,6% del settore -del complesso dei settori economici REDDITI DA LAVORO DIPENDENTE DEL SETTORE TURISMO (alberghi e pubblici esercizi) E REDDITO DEL COMPLESSO DEI SETTORI ECONOMICI, PER UNITA' DI LAVORO (in Euro) del settore -del complesso dei settori economici 36

37 A fronte della crescente incidenza del valore aggiunto del settore turismo sul PIL negli ultimi 6 anni (pari al 3,5% nel 2001), il valore aggiunto al costo dei fattori nel 2001 per unità di lavoro risulta pari al 69% del valore aggiunto dell intera economia (per unità di lavoro). I dati espressi nella tabella che segue, però, tengono conto solo del settore alberghi e pubblici esercizi, quindi del valore aggiunto attivato direttamente dall offerta primaria. In realtà, il valore aggiunto attivato direttamente e indirettamente dal turismo secondo le stime del Ciset è pari al 5,7% del PIL. Valore aggiunto del settore alberghi e pubblici esercizi - Anni (valori assoluti in euro dal 1999; eurolire per gli anni precedenti) (a) AGGREGATI E INDICATORI ANNI A prezzi di mercato (milioni di euro/eurolire) A prezzi correnti Incidenza % sul P.I.L. 3,2 3,1 3,2 3,2 3,3 3,5 A prezzi Incidenza % sul P.I.L. 3,2 3,1 3,2 3,2 3,3 3,4 Al costo dei fattori per unità di lavoro (euro/eurolire) A prezzi correnti -del settore del complesso dei settori economici (b) A prezzi del settore del complesso dei settori economici (b)

38 3.2 FATTURATO E INVESTIMENTI, LE PREVISIONI PER IL 2003 Rispetto all andamento delle imprese turistiche nel 2001, il 2002 mostra nei dati di fatturato una contrazione del -1,9%, diminuzione dovuta specialmente al I (-2,1%) ed al IV trimestre (-3%) del Dopo l 11 settembre 2001, nel IV trimestre dello scorso anno si cominciano a sentire i primi effetti negativi sul fatturato che si protraggono anche per tutto il In particolare, nell ultimo trimestre 2002 quando si evince il calo più drastico, sono proprio le imprese turistiche a subire maggiormente gli effetti negativi della congiuntura sfavorevole del Paese: mentre nel complesso dei settori le imprese più piccole (fino a 9 dipendenti) mostrano un calo rispetto allo stesso trimestre del 2001 pari solo al -0,7%, quelle del settore turistico mostrano diminuzioni di fatturato pari al -3,7%. Questa tendenza, seppur in misura leggermente minore, appare evidente anche per le imprese di dimensioni medio-piccole (fino a 49 dipendenti). Attualmente, anche le previsioni per il 2003 vedono le imprese del settore del turismo orientate verso una ulteriore diminuzione del fatturato: il 27% delle imprese turistiche considerate indica una probabile diminuzione, mentre sul totale delle imprese la diminuzione è prevista solo dal 17%. A mostrare maggiore preoccupazione sono proprio le imprese di piccolissime dimensioni che danno l allarme per l anno in corso (28% di piccole imprese turistiche contro il 18% del totale delle piccole imprese prevedono la diminuzione). Solo le aziende turistiche con oltre 50 dipendenti nel 42% dei casi indica che vi sarà un aumento dei fatturati. Di questa situazione risentono chiaramente gli investimenti per il 2003 dove a fronte di una media su tutti gli altri settori del 29,3% di imprese che prevedono di effettuare investimenti, nel turismo tale quota rappresenta solo il 25,3% delle imprese. Si tratta della quota minore tra tutti i settori economici, a conferma di un pessimismo generale su una non ripresa del settore per il

39 Anche rispetto agli investimenti effettuati nel 2002, il 14% delle imprese turistiche prevede che quelli per il 2003 saranno comunque inferiori (dato che per gli altri settori vede in media l 8% di imprese pessimiste ). Esiste però una quota del 64%, tra le imprese turistiche che dichiarano di effettuare investimenti per il 2003, che li prevede superiori a quelli effettuati nel Si tratta nel complesso di investimenti atti ad ampliare la capacità produttiva (42% contro il 40% degli altri settori), a sostituire o rinnovare le attrezzature (46% contro il 50% delle altre imprese) e di investimenti di tipo ambientale, per la sicurezza e per la flessibilità nel 12% dei casi. 39

40 Andamento tendenziale del fatturato delle imprese dei servizi nei trimestri del 2001 e del 2002 per ripartizione geografica e dimensione dell'impresa (variazione %) Fatturato trim 2 trim 3 trim 4 trim 1 trim 2 trim 3 trim 4 trim Media 2002 TOTALE (escluso costruzioni e commercio ingrosso) -- 2,0 0,9 1,7-0,4-0,6-0,8-0,5-0,6 SETTORI DI ATTIVITA' Costruzioni -- -0,8 0,9 2,7-2,8 0,5-1,8 1,0-0,8 Commercio all'ingrosso e di autoveicoli -- 1,5-0,3 0,5-1,2-1,6-3,2-0,4-1,6 Alberghi, ristoranti e servizi turistici -- 1,0 0,3-1,2-2,1-1,6-0,9-3,0-1,9 Trasporti e attività postali -- 1,6 0,7 0,8-2,1-0,6-1,2-0,1-1,0 Informatica e telecomunicazioni -- 4,3 2,1 4,7 0,3 1,4-0,4-0,7 0,2 Servizi avanzati -- 1,3 1,4 1,8 0,3-1,5-0,5-0,1-0,5 Servizi alle persone -- 2,2 0,4 2,1 0,7 0,4-0,6 0,1 0,2 Fonte: Centro Studi Unioncamere - Indagine congiunturale sui servizi 40

41 Andamento del fatturato nel IV trimestre 2002 rispetto al IV trimestre 2001, per classe dimensionale, ripartizione geografica e settore di attività dell'impresa (distribuzione % risposte delle imprese) ITALIA Totale imprese Imprese 1-9 dip. Imprese dip. Imprese 50 aumento stabili diminuz. var. % aumento stabili diminuz. var. % aumento stabili diminuz. var. % aumento stabili TOTALE (escluso costruzioni e commercio) , , , RIPARTIZIONI GEOGRAFICHE (escluso costruzioni e commercio) Nord Ovest , , , Nord Est , , , Centro , , , Sud e Isole , , , SETTORI DI ATTIVITA' Costruzioni , , , Commercio all'ingrosso e di autoveicoli , , , Alberghi, ristoranti e servizi turistici , , , Trasporti e attività postali , , , Informatica e telecomunicazioni , , , Servizi avanzati , , , Servizi alle persone , , , Fonte: Unioncamere - Indagine congiunturale dei servizi 41

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