Attualità sul tempo. Violento temporale in Valle Maggia. 27 giugno 2008 / Guido Della Bruna

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Timoteo Morini
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1 Attualità sul tempo 27 giugno 2008 / Guido Della Bruna Violento temporale in Valle Maggia Dopo diversi giorni soleggiati e molto caldi, il pomeriggio di giovedí 26 giugno 2008 un violento temporale ha colpito la Valle Maggia con grandine, forti raffiche di vento e grandi quantità d'acqua, causando parecchi danni, allagamenti e perturbazioni del traffico stradale. Poco prima delle 16, il temporale si è sviluppato in modo rapidissimo, quasi esplosivo, fra Bignasco e Maggia; contrariamente a quanto succede di solito, il temporale è rimasto praticamente stazionario: alcune zone sono state flagellate dalla tempesta per oltre un'ora. Gli effetti del violento temporale sono stati amplificati appunto dalla quasi stazionarietà, che ha scaricato la maggior parte delle precipitazioni sulla stessa zona, piuttosto piccola.

2 Fig. 1: elaborazione dei dati dei radar meteorologici di MeteoSvizzera ("TRT" o "Thunderstorm Radar Tracking"). Diversi criteri di valutazione classificano le celle temporalesche in deboli (verde), moderate (gialle), intense (rosso). Qui è raffigurata l'immagine delle 16:15 ora locale, a temporale appena iniziato. Si noti la cellula rossa in zona Maggia. La freccia indica la direzione di spostamento; l'ovale pieno indica la posizione attuale; gli ovali vuoti indicano la posizione prevista dopo 15, 30, 45 e 60 minuti.

3 Fig. 2: la situazione 1 ora dopo, alle 17:15. La cella è sempre classificata come "rossa", si è ingrandita e si è spostata di poco.

4 Fig. 3: un altro tipo di elaborazione radar (ore 17:15), che stima la probabilità di grandine. Le zone rosse indicano la quasi certezza (probabilità oltre il 90%) di avere grandine.

5 Fig. 4: ingrandimento della zona maggiormente colpita (elaborazione: Marco Boscacci). La croce indica il comune di Maggia. Il quadrato, centrato su Maggia, è grande 15 km x 15 km (225 km2). I colori indicano l'accumulazione totale delle precipitazioni durante tutto il temporale. I quantitativi massimi sono stati rilevati presso Lodano. Il radar ha stimato oltre 250 mm o litri per metro quadrato, ma data la presenza di grandine questo numero è da considerare un'approssimazione.

6 Fig. 5: andamento dell'intensità mediata sui 225 km2 attorno a Maggia (vedi sopra) e dei quantitativi totali per km2, sempre mediati sui 225 km2, che raggiungono i 180 mm (o L/m2). A titolo di paragone, 180 mm è circa quanto cade in media durante tutto il mese di giugno. Cause del fenomeno Come sempre in questi casi, le cause sono diverse e non sempre facimente identificabili. Da circa una settimana la Svizzera era sotto l'influsso di una debole zona di alta pressione; le temperature hanno spesso superato i 30 gradi a basse quote. Un confine di massa d'aria (un fronte freddo) si trovava poco piú a nord del nostro Paese e queste zone (specialmente fra i Vosgi e la Foresta Nera) sono state spesso colpite da temporali violenti. Il 25 giugno il fronte si è avvicinato alle Alpi e in serata ha causato forti temporali soprattutto sull'oberland Bernese. Il 26 giugno la cresta alpina faceva cosí da "spartiacque" fra una massa d'aria molto calda al sud,

7 un po' piú fresca al nord. Sono proprio questi contrasti termici ad accentuare l'instabilità. Un secondo fattore è stato dato dal leggero aumento di pressione a nord delle Alpi, che ha determinato la rotazione dei venti a nordovest; nelle valli sudalpine soffiavano invece brezze sostenute da sud. La convergenza dei venti ha determinato una concentrazione di aria caldo-umida che si è trovata costretta a salire, causando la condensazione dell'umidità contenuta e liberando grandi quantità di energia. Prevedibilità La domanda sorge spontanea: era prevedibile un fenomeno di tale violenza? Difficile dare una risposta soddisfacente: benché fosse abbastanza chiaro che qualcosa sarebbe potuto succedere, le simulazioni numeriche indicavano qualche temporale limitato alla cresta alpina, dove (anche statisticamente) è piú facile che si sviluppino, ma dove normalmente sono meno intensi che non in pianura. Inoltre non ci aspettavamo un effetto tanto marcato della rotazione del vento. In situazioni come questa, piccole cause possono avere grandi effetti. È praticamente impossibile, infine, prevedere con precisione dove si svilupperanno i temporali. D'altronde una legge fondamentale della natura dice che gli eventi estremi sono i piú difficili da prevedere (non solo in meteorologia). Proprio per cercare di ovviare a queste limitazioni, MeteoSvizzera ha sviluppato un avviso di tempesta a brevissimo termine (non piú di 2 ore di anticipo): non appena il previsore di turno osserva un temporale violento (solitamente grazie al radar meteorologico), un avviso che ne indica la posizione e la direzione di movimento è immediatamente diramato attraverso la radio e via SMS (si veda la descrizione qui) MeteoSvizzera Ultimo aggiornamento:

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