Una discarica di fornace di ceramica tardomedievale a Voghera (Pavia)

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Una discarica di fornace di ceramica tardomedievale a Voghera (Pavia)"

Transcript

1 66 n. 16 (1997), pp Una discarica di fornace di ceramica tardomedievale a Voghera (Pavia) Lo scavo Donatella Caporusso Soprintendenza Archeologica della Lombardia Tra la fine del 1980 e i primi mesi del 1981, a Voghera, durante i lavori di demolizione di uno stabile sito nell area identificata dal Fg. 45, all. 9, particelle del Catasto di Voghera, furono rinvenuti numerosi frammenti di ceramica pertinenti a una fornace tardomedievale. Purtroppo quando la Soprintendenza venne informata, la maggior parte dell edificio era stata demolita e il terreno sottostante rimaneggiato per la costruzione della nuova sede del Banco di S. Paolo. Rimase, quindi, solo la possibilità di effettuare due saggi di scavo sotto il pavimento di due cantine ottocentesche, non ancora demolite, ubicate nella particella 446, in corrispondenza della parte di edificio affacciata sulla attuale piazza Vittorio Emanuele. Uno dei due saggi risultò completamente sterile, l altro invece permise di localizzare due fosse adiacenti, colme di scarti di lavorazione e distanziatori, pertinenti a una fornace tardomedievale. Le due fosse, denominate A e B, avevano forma subovale ed erano coperte dal pavimento delle cantine, alla profondità di circa m 3,50 dal piano attuale della piazza. Anche se è probabile che la parte superiore sia stata troncata dalla costruzione delle cantine, la profondità della fossa A era di m 1 e la larghezza m 1 x 1,60 circa, mentre la fossa B, molto più ampia, era profonda m 1,55 e larga m 2 x 1,60 circa. Entrambe le fosse erano tagliate nel terreno sterile argilloso e la fossa A si addossava a una fondazione di muro (andamento nord/sud, visto solo per una lunghezza di m 1,60), largo m 0,70 formato da ciottoli fluviali disposti con una certa regolarità con qualche frammento di laterizio. È probabile che si trattasse del muro perimetrale di qualche edificio affacciato sulla piazza, i cui livelli di calpestio sono stati completamente asportati dalla formazione delle cantine. Il riempimento delle fosse era costituito nella parte inferiore da alcuni frammenti di ceramica romana (anfore, ceramica comune e sigillata) e da macerie edilizie (frammenti

2 68 Caporusso Discarica di fornace a Voghera: lo scavo 69 di laterizi, ciottoli e grumi di malta) provenienti presumibilmente dalla demolizione di un edificio di cui doveva far parte il muro individuato. Ciò suggerisce la presenza di livelli romani non meglio identificati e di un edificio di epoca genericamente medievale, a cui si sovrappone l insediamento artigianale, a cui è pertinente lo scarico di ceramica. I livelli superiori delle due fosse erano invece colmi di frammenti di ceramica bassomedievale, scarti di lavorazione e zampe di gallo. Dell insediamento artigianale purtroppo nessuna altra evidenza si era conservata in situ. BIBLIOGRAFIA Caporusso 1981 D. Caporusso, Voghera (PV) - Piazza Duomo. Scarico di fornace post-medievale, in «Notiziario della Soprintendenza Archeologica della Lombardia », p. 97. Tavola 1. Localizzazione dello scavo

3 70 Faccioli et al. 71 Resti di produzione Francesca Faccioli, Fabio Malaspina, Elena Nuzzo, Andrea Perin, Gianni Zecchini Gruppo Archeologico Milanese Forme La forma piu frequente in assoluto è la tazza (presente con 218 frammenti, pari al 53,96%), di cui sono presenti due tipi. Il primo, il più diffuso, è di cavetto emisferico con fondo a disco e corta tesa leggermente inclinata, nella variante grande (tazza1-2: riconoscibili 57 frr., 14% del totale) e piccola (tazza1-1: 11 frr., 2,72%). Il secondo tipo ha l orlo diritto senza tesa, sempre nella variante grande (tazza2-2: 9 frr., 2,22%) e piccola (tazza2-1: 4 frr., 0,99%). CERAMICA GRAFFITA Sono presenti in tutto 404 frammenti, di cui sicuramente 267, pari al 66%, attribuibili a scarti di prima cottura: presentano mancanza di vetrina e di colori, l ingubbio è molto chiaro e tende a confondersi con il colore della ceramica, probabilmente a causa della scarsa cottura degli oggetti; alcuni frammenti presentano pennellate di colore (tav. 4, n. 15), situazione peraltro non inconsueta (Perin 1983a, n. 34). I restanti 137 frammenti, pari al 34%, sono stati considerati scarti di seconda cottura ma solo nei pezzi ricostruiti risultano a volte leggibili fessurazioni o malformazioni; si tratta in ogni caso di ceramiche analoghe a quelle considerati scarti di prima cottura, sia per forme e decorazioni che per impasto (cfr. Groppelli, questo volume): anche se non si trattasse di scarti di fornace ma di reperti provenienti da una discarica domestica, tutto lascia credere che sarebbero comunque stati prodotti dalla stessa manifattura. La decorazione ad archetti su una tazza (tav. 5, n. 21) presenta un evidente errore di esecuzione (è stato disegnato un archetto in più e, prima della scoperta dell errore, è stato in parte tratteggiato), ma niente autorizza a considerarlo uno scarto. Mancano completamente pezzi surcotti. L impasto è uguale per tutti i frammenti e comune anche alle «ingubbiate» e a parte delle «invetriate» (impasto 1 - cfr. Groppelli, questo volume); se ne distacca, nelle analisi, solo un frammento riconducibile a scarto di prima cottura, ma con caratteristiche non riconoscibili a un esame macroscopico (gruppo D, VG 11 - cfr. Groppelli, questo volume). Sono stati considerati nello studio non solo i frammenti provenienti dai contesti sigillati (dalla buca A provengono solo scarti di prima cottura di «graffite» e «ingubbiate» e treppiedi distanziatori - tabella 1), ma anche quelli ritrovati in contesti sporadici. Il grande numero di frammenti, spesso anche in buone condizioni di conservazione, ha permesso il tentativo di correlare i dati relativi alle forme presenti con quelle delle decorazioni (centrale, tesa, marginale), alla ricerca di eventuali costanti e collegamenti. Non sempre si è riusciti a ottenere risultati facilmente leggibili, oltre a quelli strettamente quantitativi delle tipologie decorative e formali: se già era difficile riconoscere sullo stesso pezzo decorazione centrale e forma, spesso il frammento non era abbastanza grande da permettere la conservazione della decorazione marginale o della eventuale tesa. I collegamenti sono stati fatti perciò su un numero molto minore rispetto a quello totale dei frammenti, prendendo in considerazione solo quelli in cui la riconoscibilità era sicura. Materiali rinvenuti U.S. A U.S. B Sporadico Totali Graffita arcaica: S Graffita arcaica: S Ingubbiata: S Ingubbiata: S Treppiedi distanziatori Distanziatori singoli Ceramica invetriata: S Ceramica invetriata: S Ceramica acroma Ispano-moresca Maiolica arcaica Maiolica bianca Maiolica policroma Ingubbiata monocroma marrone Ingubbiata monocroma verde Ingubbiata dipinta Graffita monocroma verde Graffita monocroma marrone Graffita ramina e ferraccia Graffita policroma Pietra ollare Fornello di pipa Non precisati Totali: Tabella 1. Diagramma dei materiali ceramici rinvenuti suddivisi per u.s. Sono esclusi i materiali residuali romani e altomedievali. S1: Scarti di prima cottura; S2: Scarti di seconda cottura.

4 72 Faccioli et al. 73 L altra forma aperta individuale è la scodella (10 frr, 2,47%). Seguono le forme aperte di grandi dimensioni, i catini (70 frr., 17,32%): il tipo più frequente ha ampio fondo piano, profondo cavetto emisferico e corta tesa inclinata (versione grande catino2-2, 13 frr. e 3,21%; versione piccola catino2-1, 3 frr. e 0,74%); la variante catino3 presenta anche due anse opposte (2 frr.). Il catino1 ha forma simile ma una minore profondità di cavetto (versione grande catino1-2, 5 frr., 1,23%; piccola catino1-1, 6 frr., 1,48%). Il catino4 si differenzia invece per la parete verticale (presente in tutto con 5 frammenti) ed è simile ad altri due presenti nelle «ingubbiate». È presente in un solo esemplare una coppetta che, in base ad analogie con recipienti di altre classi ceramiche, potrebbe essere una saliera (tav. 11, n. 50); la forma, solitamente poco testimoniata, è relativamente frequente in quest area: una in «graffita arcaica» proviene da Pavia (Nepoti 1981, n. 10), altre in «ingubbiata monocroma» sono state trovate tra gli scarti di Voghera (tav. 12, nn ) e nel Ticino (conservate al Museo Archeologico dell Oltrepò di Casteggio). Pochi i boccali (21 frr., 5,19%), con due tipi distinti. Il primo con corpo ovoidale su piede (5 frr.), il secondo con corpo troncoconico (2 frr.). Decorazione centrale È possibile individuare tre distinti gruppi di ceramiche, le cui rispettive proporzioni quantitative non sono ovviamente definibili rispetto alla totalità dei frammenti, in quanto la suddivisione è possibile solo in base alla decorazione centrale (tabella 2), mentre forme e decorazioni marginali rimangono identiche per tutti i frammenti. Il primo gruppo appartiene alla cd. «graffita arcaica padana», con motivi decorativi analoghi a quelli testimoniati in tutta l area padana. Il rombo lobato tagliato da una croce («rombo») 1 è il motivo centrale più frequente in assoluto, utilizzato esclusivamente al centro delle tazze e, qualora realizzato su tazze con tesa, accoppiato unicamente con il motivo sulla tesa denominato «tacche1» (4 frr.). Appare talvolta come motivo marginale su catini (catino2-2, tav. 8, n. 34; catino3, tav. 8, n. 36). Le decorazioni denominate a «foglia» 2 si ritrovano tanto su catino (catino4, tav. 9, n. 38) che su tazze (tazza1-2, tav. 2, n. 5). La «croce» con foglie nei riquadri 3 appare di più sulle tazze (3 frr. su 4 - tav. 5, n. 16) e solo in un caso su un catino (catino 1-2, tav. 7, n. 32). Altre decorazioni si inseriscono perfettamente nella «graffita arcaica padana». Si tratta della «croce di Malta» 4 (su tazza1-2, tav. 3, n. 8), il «fiore a quattro petali» 5 (su tazza1-2, tav. 3, n. 7), il «fiore sei petali» 6 (su catino4, tav. 9, n. 37) e l uccello con il fiore in bocca (su catino, tav. 10, n. 49). A questi si affiancano disegni che sono riconducibili alla «graffita arcaica tardiva», sia per il motivo decorativo che per il modo di realizzazione (anche se non così corrivo come negli altri casi - Nepoti 1991; Gelichi 1992a): la «stella a otto punte» 7 (tazza1-2, tav. 3, n. 6; tazza, tav. 5, n. 17) e altri disegni più complessi (tazza2-2, tav. 4, nn. 14 e 15; tazza, tav. 5, n. 20; catino, tav. 7, n. 31). Stesso discorso per una serie di varianti del disegno di albero (su tazza, tav. 5, nn. 19 e 21 e catino tav. 9, n. 41). Vi sono inoltre disegni che sembrano avvicinarsi a un gusto e a una esecuzione più tarda, come un uccello su Tavola 2. Graffita arcaica. Scarti di prima cottura (S1): nn. 2-5 (tazza 1-2); scarti di seconda cottura (S2): n. 1 (tazza 1-1).

5 74 Faccioli et al. 75 Tavola 3. Graffita arcaica. S1. nn (tazza 1-2). Tavola 4. Graffita arcaica. S1: nn 11 (tazza 2-1), 12, (tazza 2-2); S2: n. 13 (tazza 2-2).

6 76 Faccioli et al. 77 Trattandosi di reperti derivanti da un contesto produttivo e non insediativo, caratterizzati perciò dalla ripetitività di forme e decorazioni, si è preferito organizzare la loro presentazione tramite tabelle riassuntive e disegni tralasciando il tradizionale catalogo, le cui informazioni possono essere agevolmente riassunte (forma, decorazione, misure) o considerate uniformi per tutti i pezzi (impasto e colore). Tutti i frammenti riconducibili a ceramica «graffita» e «ingubbiata» sono stati catalogati e inseriti in un file appositamente preparato su un programma (DB3 plus), inserendo i dati quantitativi e formali (numero di stato, u.s., classe ceramica, condizioni, forma, decorazione centrale, decorazione marginale, decorazione tesa). Sono state proposte delle tipologie relative alle forme presenti, sia per le «graffite» che per le «ingubbiate», e alle decorazioni (per le sole «graffite»). Nella tipologia delle forme, nel caso di varianti è stato fatto seguire alla definizione un numero progressivo (ad es. la tazza emisferica con tesa è «tazza1», quella senza tesa è «tazza2»), l eventuale differenza di dimensione è stata chiarita in termini dimensionali ed evidenziata da un trattino con Decorazione Forma Quantità Dec. Tesa Quantità Tavole Forma n.p. 1 Catino Catino Tazza n.p. 15 Rombo Tazza 1 1 Tacche 1 4 Tav. 2 nn. 1-4 Tazza Tacche 2 1 Tav. 4 nn Tazza Tazza Tazza Forma n.p. 1 Foglia Tazza -2 1 Tacche 1 1 Tav. 2 n. 5 Tazza Tav. 9 n. 38 Catino 4 1 Catino Croce Tazza n.p. 1 Reticolo 1 1 Tav. 5 n. 16 Tazza -1 1 Tav. 7 n. 32 Tazza -2 1 Catino n.p. 1 Fiore 4 petali Tazza -2 1 Tacche 1 1 Tav. 3 n. 7 Tazza Stella 8 punte Tazza -2 1 Tacche 1 2 Tav. 3 n. 6 Tazza Tav. 5 n. 17 Trifoglio Coppetta 1 Reticolo 1 1 Tav. 5 n. 18 Tazza -2 1 Tav. 11 n. 50 numero progressivo (ad es. tazza emisferica di piccole dimensioni «tazza2-1», di grandi dimensioni «tazza2-2»). Spesso però, in casi di frammenti di piccole dimensioni, non si è potuto chiarire la variante ma solo la tipologia (ad es. solo «tazza»). Per quanto riguarda le decorazioni, sia centrali che marginali o delle tese, visto la grande varietà, si è considerato tipologia la presenza di almeno due pezzi con lo stesso disegno. F.M., A.P. Motivo Forma Quantità Dec. centrale Quantità Tavole / foto Forma n.p. 3 Catino -2 1 Catino Catino Catino Tav. 6 n. 27 Reticolo 1 Catino Croce 1 Tav. 7 n. 32 Catino Quercia 1 Tav. 9 n. 37 Coppetta 1 Trifoglio 1 Tav. 11 n. 50 Scodella 2 Tazza 1 2 Tazza Tazza Catino Reticolo 2 Catino Foto 1 Scodella 4 Tazza Catino -2 1 Catino Reticolo 3 Catino Tav. 7 n. 31 Catino Tazza 1 3 Forma n.p. 1 Tacche 1 Tazza 1 7 Foglia 1 Tav. 2 nn. 1-5 Tazza Stella 8 punte 2 Tav. 3 nn Tazza Rombo 4 Catino n.p. 1 Catino Tacche 2 Catino 3 1 Rombo 1 Foto 2 Tazza 1 1 Tazza Tazza Tabella 2. Decorazione centrale. Tabella 3. Decorazione tese.

7 78 Faccioli et al. 79 scodella (tav. 6, n. 27) e l unica decorazione antropomorfa con una testa femminile su catino (tav. 10, n. 45). Il terzo gruppo di disegni sembra invece differenziarsi come gusto da quelli appena presentati, con un campionario di temi inconsueti e particolari che offrono scarsi confronti in pianura padana: in comune hanno una maggiore fantasia nella scelta del tema e una buona accuratezza nell esecuzione del disegno. Vi sono raffigurazioni di animali come un cormorano con un pesce in bocca (tav. 3, n. 9) e una lince (tav. 3, n. 10), ambedue entro un anello lobato e in tazze1-2, un quadrupede (tav. 9, n. 40) e un felino (leopardo?, tav. 10, n forse simile al disegno su un catino di Cremona - Agrippa, Perin 1984, n. 78) su catini; senza confronti anche alcune decorazioni floreali (tazza, tav. 5, nn. 22 e 23). Mancano ceramiche riconducibili alla «graffita arcaica evoluta», se si eccettua forse un frammento che presenta uno sfondo «graticciato» (tav. 10, n. 44). La cronologia delle diverse produzioni dovrebbe collocarsi alla metà del XV secolo, ma non esistono gli elementi per stabilire se tali produzioni fossero diversificate per vasai o se ogni bottega realizzasse i diversi tipi contemporaneamente. Decorazione tesa Si individua con sicurezza che la decorazione per le tese denominata «tacche1», presente in grande numero (50 frr.), si ritrova unicamente sulle tazze (tabella 3). Meno definiti i dati per le altre decorazioni da tese, tuttavia sembra riscontrarsi una preferenza netta ma non esclusiva dei catini per «reticolo1» (15 frr. su 29) e «reticolo3» (5 frr. su 8), mentre risulta abbastanza vario il rapporto con le forme per «tacche2» e «reticolo2». Foto 1. Decorazione tesa «reticolo2» e «tacche2» (Archivio Fotografico della Soprintendenza Archeologica della Lombardia - Foto di L. Monopoli). Tavola 5. Graffita arcaica: S1: nn , 22-23, 25 (tazze); S2: nn , 24, 26 (tazze).

8 80 Faccioli et al. 81 Tavola 6. Graffita arcaica: S1: nn. 27 e 29 (scodella); S2: nn. 28 (catino 1-1) e 30 (catino 1-2). Tavola 7. Graffita arcaica: S1: n. 33 (catino 2-1); S2: nn (catino 1-2).

9 82 Faccioli et al. 83 Tavola 8. Graffita arcaica: S1: n. 35 (catino 3-1); S2: nn. 34 (catino 2-1) e 36 (catino 3-1). Tavola 9. Graffita arcaica: S1: nn (catino 1-1) e (catini): S2: n. 37 (catino 1-2).

10 84 Faccioli et al. 85 Tavola 10. Graffita arcaica: S1: nn. 42, (catini); S2: n. 43 (catino?). Tavola 11. Graffita arcaica: S1: nn. 50 (coppetta o saliera) e (boccale); S2: n. 53 (boccale); Graffita monocroma verde: n. 54 (piatto).

11 86 Faccioli et al. 87 Più difficile individuare un rapporto tra le decorazioni sulla tesa e la decorazione centrale perché sono relativamente pochi i reperti di dimensioni tali da consentirne la contemporanea presenza. La decorazione «rombo» è però spesso correlata con «tacche1» (4 frr. su 7; sempre se si tratta di «tazza1»), mai con «reticolo», mentre per le altre decorazioni centrali non ci sono dati sufficienti per riscontrare un qualsiasi valore statistico, seppur minimo. In generale le decorazioni delle tese non sembrano trovare confronti al di fuori di un area geografica limitrofa, che si spinge nel Tortonese («reticolo1» e «reticolo3» - Cortellazzo, Quarantelli 1981, s. 721 e s. 695) o Pavia («reticolo1» - Nepoti 1981, n. 12; «reticolo2» - Blake 1986, plate 5, n. 3) o al massimo sino a Milano («tacche2» - Agrippa Berger, Vannini 1991, tav. CXLVI, n. GP04.d.3); nel caso di «tacche1» mancano del tutto confronti. Decorazione marginale Si individua nelle pareti interne delle forme aperte, ma i vari disegni non sembrano avere particolari differenziazioni al variare delle decorazioni centrali; tra le più frequenti il motivo a linee ondulate o tralci vegetali, tutti molto diffusi nelle produzioni ceramiche di questo periodo. Graffita monocroma È testimoniata da un solo esemplare, un piatto in vetrina verde (tav. 11, n. 54), la cui decorazione risulta analoga alle graffite testimoniate in fornace; non è possibile escludere che anche alcuni scarti di prima cottura appartengano a questa classe. F.M., A.P. CERAMICA INGUBBIATA Accanto alle ceramiche graffite, compaiono anche numerosi frammenti riferibili alla ingubbiata monocroma (74), in percentuale forse superiore a quella solitamente testimoniata negli scavi. Forme La tipologia delle forme aperte, in generale poco testimoniate negli scavi lombardi, sembra analoga a quella testimoniata nelle graffite seppure meno vasta: si trovano la tazza con tesa, sia nella variante piccola (tazza1-1, tav. 12, n. 55, un po più profonda di quella in graffita) sia in quella grande (tazza1-2, n. 56), e la meno frequente tazza emisferica (tazza2-2, n. 57). Pochi i catini, tra cui il n. 60, riferibile al tipo catino2, mentre ci sono due esemplari di saliera (nn. 58 e 59). Le forme chiuse sono rappresentate quasi unicamente da boccali di forma troncoconica con ampia bocca trilobata (n. 61), molto frequenti in Lombardia occidentale (Galimberti et al. 1995, Nepoti 1986), analoghi a quelli realizzati spesso in «graffita arcaica padana» Tavola 12. Ingubbiata monocroma. S1: nn. 55 (tazza 1-1), 56 (tazza 1-2), 57 (tazza 2-1), (coppetta o saliera), 61 (boccale troncoconico) e 62 (boccale piriforme); S2: n. 60 (catino 2-2).

12 88 Faccioli et al. 89 (ad esempio a Como - Baroni 1934, n. 49; Perin 1983a, n. 22; tipologia assente nella fornace di Voghera). A questo si affianca in un unico esemplare il più piccolo boccale piriforme (n. 62). Decorazione Essendo per la maggior parte scarti di prima cottura non è possibile escludere che le ceramiche sarebbero state completate con decorazioni cromatiche. Se l eventualità è abbastanza improbabile per le forme aperte, i boccali presentano spesso semplici decorazioni sul corpo, forse in funzione del loro possibile utilizzo come misure fiscali per la vendita del vino al minuto (Galimberti et al. 1995). In base ai pochi scarti di seconda cottura, la vetrina appare sempre trasparente e in un solo caso marrone chiaro (n. 60). F.M., A.P. I disegni delle ceramiche graffite e ingubbiate, coordinati da Gianni Zecchini, sono stati realizzati da Laura Boati, Anna Buccinotti, Marna Sommavilla, Andrea Perin e Gianni Zecchini; per la simbologia adottata vd. Perin 1983b. INVETRIATA COMUNE Tra i reperti ceramici pertinenti allo scarico di fornace, 83 sono stati ritenuti appartenenti alla classe di «invetriata comune» e sono stati suddivisi in tre tipologie sulla base dell impasto, riconosciuto con un osservazione macroscopica supportata da analisi delle sezioni sottili (cfr. tabelle impasti - Groppelli, questo volume). 51 frammenti sono privi di rivestimento e si è ipotizzato che si tratti di scarti di prima cottura, non solo grazie ad analogie formali con ceramiche finite, ma anche con il supporto del confronto fra gli impasti: le caratteristiche dell impasto di tipo 1A, presente in buona parte delle ceramiche prive di rivestimento 8, si differenzia dall 1B soltanto per il minor grado di cottura, e può far pensare a un errore nella temperatura del forno (cfr. Groppelli, questo volume). Inoltre la ceramica acroma depurata non è solitamente testimoniata in contesti del XV secolo se non per poche forme ben precise come i coperchi da pentola (ad es. a Ferrara, Nepoti 1992, fig. 3, nn. 9-13) 9. Gli impasti 2 e 3 non sono utilizzati anche per le «graffite» e le «ingubbiate», ma sono presenti solo per ceramiche prive di rivestimento. Impasto 1 La forma più riconoscibile è una grande olla o giara, con collo cilindrico, ansa a nastro e alta spalla, caratterizzata da pareti di spessore abbastanza ridotto (cm 0,6-0,7); la forma si ritrova simile in Liguria in contesti tardomedievali dominati dalla maiolica arcaica (Mannoni tipo 41), forse un evoluzione del tipo acromo bassomedievale testimoniato in Liguria (Mannoni tipo 5, fig. 114) e in Toscana (Berti, Gelichi 1995). Frammenti di contenitori sono stati rinvenuti anche a Ferrara (Nepoti 1992, fig. 6, n. 28) Tavola 13. Ceramica invetriata: S1: nn. 63 e 66-69; S2: nn

13 90 Faccioli et al. 91 e un esemplare, ingubbiato, a Ravenna (Zurli, Iannucci 1982, p. 114, n. 196). Questa forma è qui rappresentata con sicurezza da un frammento di collo con attacco di spalla (impasto 1A; tav. 13, n. 63), privo di rivestimento, che conserva un foro praticato a cotto sulla spalla; presenta una notevole differenza di colore fra l interno e la superficie, che non è con sicurezza riconducibile alla presenza di uno strato di ingubbio, bensì a uno strato di argilla diluita distribuita in superficie (cfr. Groppelli, questo volume). Vi sono poi due frammenti di parete con attacco d ansa, invetriati sia all interno sia all esterno (impasto 1B), che sono forse pertinenti alla stessa forma (olla), anche se le loro ridotte dimensioni impediscono un attribuzione sicura. Uno di questi pezzi (vetrina giallastra con una colatura di ingobbio, tav. 13, n. 64) è decorato a pettine con un motivo formato da una fascia ondulata di righe sovrapposta a un altra fascia rettilinea; si tratta di un elemento decorativo molto diffuso ed è pertanto facile ritrovarlo anche su olle e contenitori da cucina. Tale motivo compare anche su un frammento di parete (impasto 1B; tav. 13, n. 65) che presenta inoltre, sia sulla superficie interna sia su quella esterna, una vetrina trasparente, bollosa e granulosa con addensamenti verdastri; una caratteristica che potrebbe suggerire di trovarsi di fronte a uno scarto di seconda cottura. All impasto 1A appartengono anche un frammento di fondo piano (tav. 13, n. 66) e numerosi frammenti di parete (impasto 1A), senza rivestimento, le cui dimensioni ridotte non consentono alcuna attribuzione. Difficile da inquadrare è un piccolo frammento di orlo, anch esso non rivestito, pertinente a forma chiusa, caratterizzato da una spalla più alta del bordo (tav. 13, n. 67); tra la spalla e l orlo, più basso di quest ultimo, si trova un foro praticato a crudo. Se per forma potrebbe ricordare un bollitore, le ridotte dimensioni e la mancanza assoluta di confronti non permettono alcun tipo d ipotesi. Alcuni frammenti invetriati, per la maggior parte costituiti da pareti di ridotte dimensioni, tra i quali si possono riconoscere solo alcuni fondi pertinenti a forme chiuse, sono riconducibili all impasto 1B come anche una piccola ansa a nastro (tav. 13, n. 68), che per le sue caratteristiche formali sembra in parte confrontabile con quelle applicate sulle pareti dei catini-coperchio, documentati nei contesti medievali padani (Nepoti 1992, p. 292, figg. 1 e 2); non si esclude che possa trattarsi di una ceramica acroma. Impasto 2 La forma più significativa è il n. 69 (tav. 13), per il quale è difficile trovare confronti in ambito tardomedievale: presenta corpo biconico con stretta imboccatura superiore e orlo estroflesso; dalla carena si dipartono un cannello troncoconico con funzione di versoio e una presa (di cui rimane solo l attacco), posta a 90 gradi rispetto al cannello; il fondo purtroppo non è conservato. La posizione della presa rispetto al cannello farebbe pensare a una destinazione da fuoco, dato che tale collocazione permetterebbe di accostare il contenitore al fuoco lasciando perfettamente accessibile la presa. Una forma di questo tipo ricorda il guttus presente in contesti di epoca romana (Milano: Merlo 1991, tav. CXXXVII, n. 3; Angera-VA: Caporusso et al. 1985, tomba 2; Treviglio-BG: De Marinis 1982). Non è da escludersi del tutto, quindi, che questo oggetto possa appartenere al gruppo di materiali residuali rinvenuti presso la fornace, ma vi sono diverse ragioni per Tavola 14. Ceramica invetriata: S1: nn

14 92 Faccioli et al. 93 ritenere che anche questo pezzo risalga all epoca di attività della fornace: prima di tutto gli altri gutti romani venuti alla luce nell Italia settentrionale presentano alcune differenze formali rispetto a questo esemplare: non hanno la presa collocata a 90 gradi rispetto al versoio e hanno un imboccatura dal diametro molto più ridotto. Inoltre, trattandosi di una forma funzionale, non è strano pensare a un utilizzo di tale tipo di contenitore anche in epoca più recente: occorre ricordare a questo proposito che il cannello presenta una grande funzionalità soprattutto per lo scorrimento di liquidi viscosi, come ad esempio l olio (Giannichedda, Mannoni 1996, pag. 157, fig. 30); esistono infatti esempi di forme diffuse nel tardo medioevo dotate di tale tipo di versoio, anche se in parte diverse dal pezzo di Voghera. Di questo gruppo fa parte anche un frammento di parete con attacco d ansa, probabilmente pertinente a olla (tav. 14, n. 70), anche se le ridotte dimensioni non consentono con sicurezza di ritenerlo analogo alla forma descritta per l impasto tipo 1; rispetto al pezzo n. 69 presenta un impasto uguale, ma caratterizzato da un maggior grado di cottura. Impasto 3 Tra le forme riconoscibili vi è una grande giara 10, ricomposta e integrata nelle parti perdute (tav. 14, n. 71), che ricorda tipologie abbastanza diffuse nell Italia settentrionale in età tardo e postmedievale (ad es. a Brescia: Perin 1996a, e a Bormio-SO: Perin 1996b, dei quali purtroppo non sono stati pubblicati né disegni né foto). La parete è di spessore molto elevato (ca. cm 1) e sulla spalla corrono due file parallele di fori praticati a cotto che fanno pensare a un riutilizzo dell oggetto. Nella categoria degli oggetti da cucina va probabilmente inserito il frammento 72 (tav. 14), che ricorda le piccole pentole con corpo globulare leggermente rastremato verso il fondo testimoniate in diversi contesti del XV- XVI secolo (ad es. Ferrara Castello: Cornelio Cassai 1992, fig. 2-3, p. 188: invetriate all interno e sul bordo; Ferrara scavi della Giovecca: Nepoti 1992, fig. 2-5, p. 239). Le conclusioni che sono state tratte dall analisi degli impasti, che cioè i pezzi presi in esame costituiscano scarti di lavorazione destinati a essere poi rivestiti, devono essere lette alla luce di una precisazione di ordine metodologico. Il materiale studiato è quantitativamente troppo modesto per poter costituire un campione statistico tale da provare che agli impasti corrispondano determinate categorie formali, anche perché molti frammenti di dimensioni ridotte difficilmente possono essere ricondotti a una tipologia precisa e ricostruibile. Lo studio delle forme riconoscibili mette comunque in luce la prevalenza delle ceramiche da conservazione su quelle da fuoco, a esclusione del pezzo 72 (tav. 14) e, forse, del 69 (tav. 13), che ricalca la tipologia del guttus, ammesso che sia fondata l ipotesi che lo vuole forma da porre accanto al fuoco con caratteristiche funzionali per non scottarsi. F.F., E.N. Ha collaborato Simona Scolari. I disegni sono di Andrea Perin, Mariangela Punzi e Gianni Zecchini. I TREPPIEDI DISTANZIATORI I treppiedi distanziatori, o piedi di gallo, che fanno parte del corredo tecnico della fornace insieme a recipienti per i colori e per la vetrina, sono stati ritrovati in gran quantità: quasi trecento tra pezzi e frammenti. Le forme rinvenute comprendono sia treppiedi con corpo unico triangolare e lati più o meno inflessi, sia supporti singoli (tav. 15, nn. 73 e 74). Il rinvenimento di esemplari tra loro identici e la struttura stessa dei treppiedi, caratterizzati da regolarità della faccia superiore e irregolarità di quella inferiore (dovuta alla pressione con le dita sull argilla nella forma), attestano una produzione a stampo (cfr. A. Perin, Matrice per treppiede distanziatore da Pavia, località Baia del Re, in questo volume), anche se ne è presente un esemplare fatto a mano (n. 75). I piedi di gallo di questo tipo probabilmente venivano utilizzati in caso di esigenze particolari o di ceramiche di grandi dimensioni. Sono stati ritrovati supporti sia lisci che decorati con segni e simboli, ma prevalgono questi ultimi tipi, con decorazioni a rilievo. Ai segni, di difficile interpretazione, sono stati attribuiti vari significati astrologico-propiziatori (Conton 1940, pp ) o sono stati interpretati come marchi di fabbrica o di riconoscimento del vasaio (Ferrari 1960, p. 141). Quest ultima interpretazione si basa sul fatto che il vasaio dovesse distinguere in una stessa infornata i propri pezzi da quelli degli altri, supponendo quindi che più artigiani utilizzassero contemporaneamente lo stesso forno (Perin 1983a). Ipotesi più che plausibile, anche perché la maggior parte dei segni utilizzati sono piuttosto semplici e facilmente riconoscibili. Inoltre, la forte caratterizzazione dei segni potrebbe forse riferirsi a un nome o a un toponimo a cui il vasaio faceva riferimento, un segno convenzionale con valore di marchio di immediata identificazione. I motivi più ripetuti, su circa 170 pezzi integri o comunque leggibili, sono anche i più riconoscibili: un volto di profilo (79 pezzi; n. 76) e il motivo a «stella» o a «fiocco di neve» (43 pezzi; n. 77). Seguono, in misura minore, i treppiedi che presentano una punta rialzata su una piccola base circolare (13 pezzi; n. 78) e due motivi simili, ma di difficile interpretazione, forse due borse con lacci incrociati (20 pezzi; nn. 79 e 80). Forse assimilabile a un monogramma, la «K» che orna alcuni supporti (11 pezzi; n. 81), mentre un unico frammento presenta una croce inserita in un quadrilatero (n. 82). Non si sono riscontrati treppiedi con la stessa decorazione ma di diversa misura, il che potrebbe confortare l idea che più vasai usufruissero dello stesso forno e che almeno alcuni di essi fossero specializzati nella produzione di forme diverse. Resta comunque il dubbio se ogni vasaio facesse o meno un solo tipo di ceramica. Le «impronte» lasciate sulle ceramiche, per quanto esigue, ci permettono di fare correlazioni tra le loro dimensioni e tra forme ceramiche e distanziatori impiegati.

15 94 Faccioli et al. 95 Sono state individuate infatti, una «misura» per i piedi singoli (utilizzati probabilmente per ceramiche di grandi dimensioni) e tre «misure» per i treppiedi (4 cm piccolo, 6-7 cm medio, 8-9 cm grande), rilevate sulle distanze tra i vertici delle punte, che corrispondono alle tracce rinvenute sulle forme ceramiche. Infatti nonostante il Piccolpasso precisasse «che tutto il lavoro strato (posto a strati) va infornato sulle punte, le quali vanno fatte di terra, piccole piccole come pedoncine da scacchi, aguzze aguzze, che quanto più sono aguzze, più son meglio» (Piccolpasso, p. 195), sembra che i fornai non si dessero molta cura per evitare questi inconvenienti, vista la presenza di residui anche ampi. I treppiedi venivano utilizzati più volte, come attesta il ritrovamento di piedi sia ancora appuntiti (n. 78) che troncoconici, cioè con le punte irregolari. Queste presentano rimodellamenti eseguiti a secco (n. 77) e numerose tracce di vetrina di cui si trovano non solo le colature sulle punte, ma anche le tracce circolari del fondo delle ceramiche sulla parte inferiore, accompagnate da frammenti di materiale. Solo nel caso del supporto appartenente alla misura più piccola (n. 78) si sono trovate tracce di vetrina e di materiale anche sulle pareti laterali. L analisi dell impasto, eseguito su un campione (cfr. Groppelli, questo volume), ha rivelato che i treppiedi appartengono alla classe 1B. Sono stati cioè realizzati con una argilla molto depurata, forse utilizzando della materia avanzata da una produzione. Risulta inoltre che il treppiede campione è stato realizzato non con un blocco unico di argilla inserito nello stampo, ma sovrapponendo vari strati sottili di materia. G.Z. NOTE 1 Alcuni confronti: Bologna (Gelichi et al. 1986, fig. 7, n. 6), Faenza (Gelichi 1986, fig. 41), Ferrara (Gelichi 1992b, fig. 11, n. 7), Milano (Agrippa Berger, Vannini 1991, tav. CXLVI, n. GP04.013), Pavia (Nepoti 1981, nn. 2, 20, 21), Tortona (Cortellazzo, Quarantelli 1981, tav. II, nn. 639 e 689). 2 Alcuni confronti: Bologna (Gelichi et al. 1986, fig.7, n. 2), Faenza -Palazzo Gessi (Gelichi 1986, figg. 41 e 43), Tortona (Cortellazzo, Quarantelli 1981, tav. I, nn. 671, 676, 684). 3 Alcuni confronti: Cesena - loc. Val d Oca (Gelichi 1986, fig. 38, n. 12), Imola - Rocca Sforzesca (Gelichi 1986, fig. 40, n. 4). 4 Milano (Agrippa Berger, Vannini 1991, tav. CXLVI, n. GP04.d.5). 5 Alcuni confronti: Tortona (Cortellazzo, Quarantelli 1981, tav. I, n. 685, tav. II, n. 678); Trino Vercellese (Donati, Vaschetti 1980, fig. 4, n. 5); Milano (Agrippa Berger, Vannini 1991, tav. CXLVI, n. GP04.d.46), Bologna (Gelichi et al. 1986, fig. 7, n. 2), Pavia (Nepoti 1981, n. 4), Genova (Pringle 1977, tav. XII, n. 88). 6 Milano (Agrippa Berger, Vannini 1991, tav. CXLVI, n. GP04.d.6). 7 Alcuni confronti: Bologna (Gelichi et al. 1986, fig. 7 n. 5); Cividale del Friuli (Tomadin 1988, p. 68 n. 31); Ferrara (Gelichi 1992, fig. 13 n. 1); Pavia (Nepoti 1978, n. 89; Nepoti 1981, n. 10); Tortona (Cortellazzo, Quarantelli 1981, tav. II, n. 693). 8 Per ceramica priva di rivestimento si intende il biscotto, probabile scarto di prima cottura, e non una classe acroma. 9 Tale mancanza può però essere anche attribuita alla scarsità di bibliografia sul periodo in questione. Tavola 15. Distanziatori singoli: n. 73; treppiedi o piedi di gallo: nn

16 96 Faccioli et al Non è stato possibile osservare in sezione l impasto di questo contenitore, dal momento che le integrazioni, effettuate prima che lo studio del materiale venisse iniziato, hanno coperto completamente tutte le fratture. Pertanto l attribuzione alla classe d impasto 3 è stata fatta esclusivamente mediante l osservazione superficiale esterna del corpo ceramico. BIBLIOGRAFIA Agrippa, Perin 1984 M. C. Agrippa, A. Perin, Ceramica medievale e post medievale, in L. Passi Pitcher (a cura di), Lo scavo di Piazza Marconi, Cremona, pp Agrippa Berger, Vannini 1991 M. C. Agrippa Berger, A. Vannini, Ceramica con rivestimento di età medievale e moderna, in D. Caporusso (a cura di), Scavi MM3, Milano, Edizioni ET, vol. 3.1, pp Baroni 1934 C. Baroni, Le ceramiche minori del Castello Sforzesco, Milano. Berti, Gelichi 1995 G. Berti, S. Gelichi, Le «anforette» pisane: note su un contenitore in ceramica tardo-medievale, in «Archeologia Medievale», XXII, pp Blake 1986 H. Blake, The medieval incised slipped pottery of North Italy, in La ceramica nel Mediterraneo Occidentale, Siena, pp Caporusso et al D. Caporusso, G. M. Facchini, G. Rovelli, L. Saccardo, G. Spagnolo, Scavi Le tombe, in G. Sena Chiesa, M. P. Lavizzari Pedrazzini (a cura di) Angera Romana. Scavi della necropoli , Roma, Giorgio Bretschneider. Conton 1940 L. Conton, Le antiche ceramiche veneziane scoperte nella laguna, Venezia, Fantoni. Cornelio Cassai 1992 C. Cornelio Cassai, Le discariche del Castello, in S. Gelichi (a cura di), Ferrara prima e dopo il Castello, Ferrara, Spazio Libri Editore, pp Cortelazzo, Quarantelli 1981 M. Cortelazzo, E. Quarantelli, Le ceramiche medievali e postmedievali del Museo Romano di Tortona, in «Atti del XIII Convegno Internazionale della Ceramica», Albissola, pp De Marinis 1982 R. De Marinis, Treviglio (Bergamo), in G. Colonna (a cura di), Scavi e scoperte, in «Studi Etruschi», pp Donati, Vaschetti 1980 G. Donati, L. Vaschetti, La ceramica tardo e postmedievale di Trino Vercellese, in «Atti del XIII Convegno Internazionale della Ceramica», Albissola, pp Ferrari 1960 V. Ferrari, La ceramica graffita ferrarese nei secoli XV-XVI, Ferrara. Galimberti et al P. M. Galimberti, F. Malaspina, A. Perin, Le misure di capacità nel tardo medioevo: la vendita al minuto del vino in Lombardia occidentale, in «Archeologia Uomo Territorio», n. 14, pp Gelichi et al S. Gelichi, S. Minguzzi, F. Sogliani, V. Brunetti, Archeologia medievale a Bologna: lo scavo sul sagrato della basilica di S. Petronio (primo resoconto), in «Archeologia Uomo Territorio», n. 5, pp Gelichi 1986 Gelichi 1992a Gelichi 1992b Mannoni 1975 Mannoni, Giannichedda 1996 Merlo 1991 Nepoti 1981 Nepoti 1991 Nepoti 1992 Perin 1983a Perin 1983b Perin 1996a Perin 1996b Pringle 1977 Piccolpasso Tomadin 1988 Zurli, Iannucci 1982 S. Gelichi, La ceramica ingubbiata medievale nell Italia nordorientale, in La ceramica nel Mediterraneo Occidentale, Siena, pp S. Gelichi, Una discarica di scarti di fornace e la graffita ferrarese del XV secolo, in S. Gelichi (a cura di), Ferrara prima e dopo il Castello, Ferrara, Spazio Libri Editore, pp S. Gelichi, Igiene e smaltimento dei rifiuti: le buche di scarico di piazzetta Castello, in S. Gelichi (a cura di), Ferrara prima e dopo il Castello, Ferrara, Spazio Libri Editore, pp T. Mannoni, La ceramica medievale a Genova e nella Liguria, Genova. T. Mannoni, E. Giannichedda, Archeologia della produzione, Torino, Einaudi. S. Merlo, Lucerne, in D. Caporusso (a cura di), Scavi MM3, Milano, Edizioni ET, vol. 3.1, pp S. Nepoti, Ceramiche a Pavia dal secolo XV al XVII. Catalogo delle ceramiche esposte, in AA. VV., Pavia. Pinacoteca Malaspina, Pavia, Comune di Pavia, pp S. Nepoti, Ceramiche graffite della collezione Donini Baer, Faenza, Museo Internazionale della Ceramica. S. Nepoti, Le ceramiche a Ferrara nel Rinascimento: i reperti da corso della Giovecca, in S. Gelichi (a cura di), Ferrara prima e dopo il Castello, Ferrara, Spazio Libri Editore, pp A. Perin, Scarti in ceramica graffita delle Civiche Raccolte d Arte Applicata del Castello Sforzesco, in «Rassegna di Studi e Notizie», XI, pp A. Perin, Proposta di norme per il disegno della ceramica basso medievale, in «Archeologia Uomo Territorio», n. 2, pp A. Perin, Ceramica postmedievale da via Gezio Calini, in F. Rossi (a cura di), Carta Archeologica della Lombardia. V. Brescia. La città, saggi, Brescia, Franco Cosimo Panini, pp A. Perin, Bormio (SO). Piazza Cavour o del Kuerc. La ceramica rinascimentale, in «Notiziario della Soprintendenza Archeologica della Lombardia », Edizioni ET, pp D. Pringle, La ceramica dell area sud del Convento di S. Silvestro a Genova, in «Archeologia Medievale», IV, pp C. Piccolpasso, Li tre libri dell arte del vasaio, G. Conti (a cura di), Firenze, All Insegna del Giglio, V. Tomadin (a cura di), Le ceramiche quattrocentesche recuperate nei restauri del Palazzo de Nordis a Cividale, Pordenone, GEAP. F. Zurli, A. M. Iannucci (a cura di), Ceramiche dalle collezioni del Museo Nazionale di Ravenna, Imola, Santerno Edizioni.

17 98 Fassi et al. Discarica di fornace a Voghera: discarica domestica 99 Discarica domestica Paolo Fassi, Alessandra Fornaro, Fabio Malaspina, Elena Nuzzo, Andrea Perin, Chiara Romerio Gruppo Archeologico Milanese PIETRA OLLARE Durante gli scavi nella discarica della fornace di Voghera sono stati rinvenuti nove frammenti di pietra ollare. La datazione di questi reperti risulta difficile da stabilire, in quanto non esistono elementi formali o decorativi che permettano di collocare cronologicamente i pezzi entro un periodo di tempo abbastanza ristretto. L unica eccezione è costituita da un frammento di parete che presenta sul lato esterno una decorazione di tipo «millerighe» (tav. 16, n. 87), riconducibile genericamente al basso medioevo (Bolla 1991). La composizione litologica appare abbastanza omogenea: quasi tutti i frammenti sono costituiti in prevalenza da serpentino e alcuni presentano anche piccoli granati; tale composizione fa supporre che la provenienza possa essere la Valmalenco. È da scartare l ipotesi che i contenitori in pietra ollare avessero funzione di crogiuoli per la fusione della vetrina, testimoniata anche, in zona, a Pavia (fasi del 1050, Ward Perkins 1978) e a Garlasco in Lomellina (altomedioevo, Faccioli, Nuzzo 1996), in quanto mancano sui frammenti tracce di questo materiale. Più che alla quantità dei reperti, peraltro abbastanza esigua, l interesse del ritrovamento di queste pietre ollari è legato alle caratteristiche particolari che i frammenti litici presentano. La maggior parte dei frammenti è costituita da fondi, il cui spessore varia da 7 a 9 mm e che presentano, in alcuni casi, lievi incisioni concentriche o irregolari sulla faccia esterna, segno della lavorazione al tornio. Tutti i fondi, tranne uno, sono caratterizzati dalla presenza di numerosi fori, del diametro massimo di 3-4 mm, entro i quali passano fasci di fili metallici. La loro presenza potrebbe aver avuto funzione di giuntura (quella del restauro dei recipienti in pietra ollare non è una situazione rara), tuttavia alcuni elementi portano a escludere che i frammenti di pietra appartengano a contenitori artigianalmente restaurati: innanzitutto la grande quantità di fori, che avrebbe impedito l utilizzo del recipiente per materiali liquidi o semi-liquidi; in secondo luogo le dimensioni ridotte dei singoli pezzi, che molto probabilmente avrebbero pregiudicato la funzionalità del contenitore una volta riparato; inoltre il tipo di filo metallico usato per le giunture, diverso e meno resistente rispetto a quello che si trova generalmente impiegato nelle riparazioni dei recipienti litici. Infine le tracce di fumigazione, contrariamente a quanto si verifica di solito nelle pentole, la cui parete esterna rimane a contatto con il fuoco, sono presenti su entrambe le superfici dei pezzi o addirittura solo su quella interna. Particolare è anche il taglio regolare di alcuni lati dei frammenti, che sembrano volutamente squadrati. È ipotizzabile il riutilizzo della pietra ollare con una funzione diversa da quella di recipiente: le mattonelle ricavate dalla squadratura di frammenti litici di modeste dimensioni e unite da fili metallici potrebbero forse aver costituito la base di un focolare: le condizioni dei frammenti, ossia il loro taglio, la fumigazione presente su entrambe le superfici, il numero dei fori e il tipo di filo metallico, potrebbero suggerire un ipotesi di questo genere. In effetti la pietra ollare, per la sua caratteristica di trattenere a lungo il calore, è stata spesso impiegata come piastra da stufa (Mannoni, Giannichedda 1996, p. 280). Sebbene l unico elemento cronologico tenda a suggerire che si tratti di reperti residuali più antichi della fase della fornace, il lungo utilizzo caratteristico di tutti i recipienti in pietra ollare e il fatto che, come si è detto, ci si trovi proprio di fronte a un caso di riutilizzo, non permettono di escludere una collocazione cronologica coeva. E.N. I disegni sono di Andrea Perin e Gianni Zecchini. Tavola 16. Pietra ollare.

18 100 Fassi et al. Discarica di fornace a Voghera: discarica domestica 101 VETRO I reperti vitrei recuperati sono circa settanta. Il numero non certo consistente, le dimensioni molto piccole dei frammenti e l avanzata devetrificazione che la maggior parte di essi presenta, ha reso ancora più difficile il poter stabilire una loro probabile datazione e una possibile attribuzione alle originarie forme di appartenenza. Alcuni possono essere attribuiti a età romana; molti, invece, sono legati alle fasi medievali; inoltre, per un certo numero di frammenti troppo piccoli e molto degradati, privi cioè di sufficiente caratterizzazione, non è possibile neppure azzardare una datazione. La qualità del vetro è molto varia così come la presenza di diverse tecniche di lavorazione: dalla soffiatura semplice a quella in stampo con matrice. Anche il colore può essere un utile parametro di valutazione: compaiono, infatti, frammenti, cronologicamente attribuiti a una fase più antica, non decolorati, in cui la tinta dominante è il verde chiaro con sfumature tendenti all azzurro e al giallo; mentre, per quelli attribuibili a una fase più tarda, abbiamo la prevalenza di vetro incolore. Di seguito viene proposta una suddivisione in due categorie di reperti riconoscibili per forma, colore e grado di conservazione. 60, n. 48, fig. 61, n. 62; Gasparetto 1979, pp , 88-89; Uboldi 1991, tav. CLXVI, nn. 1-2; Bietoletti et al. 1991, nn ; Cini 1985, tav. LXXXVI, nn ). L ultimo reperto da segnalare è un frammento di orlo a costole verticali, ottenute con la tecnica della soffiatura in stampo (n. 94): il tipo è attestato negli scavi di Santa Maria Gualtieri (fase ottava: XII-XV sec. d.c.) e in quelli del Broletto a Pavia (fase settima: fine XV-inizio XVI sec. d.c.) e negli scavi del convento di S. Silvestro a Genova (Andrews 1977, tav. XXXVI, nn ). Il materiale vitreo rinvenuto potrebbe essere il residuato di una discarica privata collocata nelle vicinanze della fornace, oppure, secondo un altra ipotesi, potrebbe essere stato utilizzato per la realizzazione della vetrina di rivestimento della ceramica secondo un usanza, già testimoniata in epoca romana ma ancora viva per tutto il medioevo fino al XVIII secolo, di aggiungere alla miscela vetrificabile (chiamata fritta) frammenti di vasellame vitreo opportunamente macinati (Biavati 1982; Harden 1962). L ipotesi però non troverebbe riscontro per il mancato ritrovamento, accanto ai rottami di vetro, di frammenti di fritta. A.F. I disegni sono di Luca Giancarlo. Si ringrazia la dott.ssa Maria Grazia Diani per il prezioso aiuto. Gruppo A Di questo primo gruppo fanno parte i frammenti vitrei cronologicamente più antichi. Il primo reperto (tav. 17, n. 88) è un bordo non attribuibile a una forma specifica: molte analogie, però, sono state riscontrate con un frammento proveniente dagli scavi di Calvatone (CR), inoltre con Isings n. 108 variante (quest ultimo attestato dal III al V sec. d.c. in Italia settentrionale). Utili confronti possono essere fatti, inoltre, con reperti provenienti dagli scavi MM3 a Milano (Uboldi 1991, tav. CLXIV, n. 3), dal convento di San Silvestro a Genova (Andrews 1977, tav. XXXIV, nn. 93, 95) e dagli scavi operati nella necropoli romana di Bossema di Cavaion (Bolla 1995, fig. 13, n. 39). Il secondo frammento (n. 89) potrebbe essere appartenuto a un ansa di bottiglia di grandi dimensioni: il colore e lo spessore consistente fanno ipotizzare che si tratti di vetro risalente ai primi due secoli dell impero. Un frammento di fondo con decorazione a doppio cerchio concentrico (forse una reminiscenza metallica) è il terzo reperto preso in esame (n. 90). Le ridotte dimensioni rendono difficile una precisa attribuzione morfologica: una decorazione simile, però, è possibile riscontrarla, in genere, sui fondi delle coppe costolate. Gruppo B Al gruppo B, più consistente rispetto al precedente, appartiene il materiale vitreo databile intorno al XIV-XV sec. d.c., coevo, quindi, all attività della fornace. Un reperto senz altro interessante è un frammento appartenente a una forma chiusa che potrebbe essere stata in origine una bottiglia o un calice (n. 91): presenta una parete costolata e risultano evidenti tracce di una decorazione a losanghe realizzata con la tecnica della soffiatura in stampo e decorazione a rilievo (Uboldi 1991, tav. CLXVI, n. 17; Andrews 1977, tav. XXI, nn. 2, 13, 14; Lamarque 1973, fig. 34, nn. 23, 24, 25, 28; Gasparetto 1979, p. 85, fig. 14). Un motivo decorativo analogo è attestato nella vetreria di Monte Lecco (Fossati, Mannoni 1975, p. 61, nn ), negli scavi di S. Silvestro a Genova (Andrews 1977, tav. XXXIII, n. 51), negli scavi stratigrafici di Pavia e a Tuscania dove è stato rinvenuto un frammento con decorazione molto simile appartenente a un calice (Lamarque 1973, fig. 35, n. 43), anche se lo spessore della parete è più esiguo rispetto al frammento di Voghera. Il quinto e il sesto reperto sono due fondi: il primo, di diametro minore e conoide più pronunciata (n. 92), potrebbe essere stato in origine una fiala; il secondo, con diametro maggiore e conoide meno pronunciata (n. 93), potrebbe essere appartenuto a un bicchiere (Uboldi 1986, tav. LVIII, da b a i; Davidson 1940, pp , figg. 6-8, 11, 12; McNulty 1971, fig. 8, 10; Lamarque 1973, fig. 32, nn.1-3, fig. 34, nn ; Fossati, Mannoni 1975, p. 58, nn , p. 65, nn ; Davidson 1975, p. 139, figg ; Nepoti 1978, fig. 58, n. 30, fig. Tavola 17. Vetri.

III. I VETRI. BAUMGARTNER, KRUEGER 1988, p

III. I VETRI. BAUMGARTNER, KRUEGER 1988, p III. I VETRI Nelle stratigrafie di metà VII-XV secolo del castello di Montarrenti sono stati rinvenuti 74 frammenti vitrei *. Tra le forme riconsciute compaiono tre bicchieri con parete liscia, uno con

Dettagli

Marta BOTTOS. Materiali di età medievale e moderna

Marta BOTTOS. Materiali di età medievale e moderna Marta BOTTOS Materiali di età medievale e moderna Non sono molte le attestazioni di ceramiche postclassiche provenienti dall area in oggetto di studio. L analisi dei pochi reperti recuperati nell area

Dettagli

Verucchio: classificazione tipologica degli anelli in osso 1

Verucchio: classificazione tipologica degli anelli in osso 1 ARIMNESTOS Ricerche di Protostoria Mediterranea 1/2018, pp. 147-155 Patrizia von Eles* Verucchio: classificazione tipologica degli anelli in osso 1 Gli anelli in osso sono relativamente numerosi a Verucchio

Dettagli

Indagini archeologiche nella chiesa arcipretale di Bondeno (FE)

Indagini archeologiche nella chiesa arcipretale di Bondeno (FE) Indagini archeologiche nella chiesa arcipretale di Bondeno (FE) Committenza Associazione Bondeno Cultura Direzione scientifica Dott.ssa Chiara Guarnieri 1 Premessa Premessa Le indagini sono state condotte

Dettagli

ARCHEOLOGIA MEDIEVALE CORSO Claudio Negrelli

ARCHEOLOGIA MEDIEVALE CORSO Claudio Negrelli ARCHEOLOGIA MEDIEVALE CORSO 2014-2015 Claudio Negrelli La ceramologia: una disciplina a sé stante? Lo studio del materiale ceramico medievale e post-medievale La ceramologia in generale come studio tipologico,

Dettagli

Portico d Ottavia a Roma: scavo archeologico e restauro

Portico d Ottavia a Roma: scavo archeologico e restauro Portico d Ottavia a Roma: scavo archeologico e restauro L obiettivo iniziale dell intervento era di completare l indagine archeologica del piano interno del propileo (già oggetto di scavi nel 1996-97 e

Dettagli

IL MUSEO DELLA CERAMICA A. TAFURI a cura di Irma Pastore

IL MUSEO DELLA CERAMICA A. TAFURI a cura di Irma Pastore IL MUSEO DELLA CERAMICA A. TAFURI a cura di Irma Pastore Nel centro storico di Salerno, poco distante dal Duomo, nel caratteristico Largo Casavecchia, troviamo il museo della ceramica Alfonso Tafuri. Il

Dettagli

SABBIONARA DI GARDA. ABITATO DELL ANTICA ETA DEL BRONZO (SCAVI 1972)

SABBIONARA DI GARDA. ABITATO DELL ANTICA ETA DEL BRONZO (SCAVI 1972) Luciano Salzani 111 SABBIONARA DI GARDA. ABITATO DELL ANTICA ETA DEL BRONZO (SCAVI 1972) Luciano Salzani Nell autunno del 1971 i lavori di una cava di sabbia intaccavano l ultimo sperone di una collina

Dettagli

Monterotondo Marittimo (GR). La Rocca degli Alberti

Monterotondo Marittimo (GR). La Rocca degli Alberti Monterotondo Marittimo (GR). La Rocca degli Alberti Lo scavo all interno della Rocca degli Alberti, a Monterotondo M.mo, è iniziato nel 2005, nell ambito delle indagini sulle forme del popolamento nelle

Dettagli

LUCCA: LA FABBRICA DI CERAMICHE DI PORTA S. DONATO ( circa)

LUCCA: LA FABBRICA DI CERAMICHE DI PORTA S. DONATO ( circa) DOCUMENTI DI ARCHEOLOGIA POSTMEDIEVALE Graziella Berti, Marcella Giorgio LUCCA: LA FABBRICA DI CERAMICHE DI PORTA S. DONATO (1643-1668 circa) All Insegna del Giglio Referenze gra che e fotogra che: tavole,

Dettagli

Materiali romani da saggi a Cozzo Lomellina (Pavia)

Materiali romani da saggi a Cozzo Lomellina (Pavia) 48 n. 16 (1997), pp. 49-65. Materiali romani da saggi a Cozzo Lomellina (Pavia) Lo scavo Rosanina Invernizzi Soprintendenza Archeologica della Lombardia. Nell inverno 1994-1995 il controllo degli scavi

Dettagli

Tarquinia, complesso monumentale : ceramica depurata acroma e a bande

Tarquinia, complesso monumentale : ceramica depurata acroma e a bande XVII International Congress of Classical Archaeology, Roma 22-26 Sept. 2008 Session: Tra importazione e produzione locale: lineamenti teoretici e applicazioni pratiche per l individuazione di modelli culturali...

Dettagli

Vaso da farmacia a corpo cilindrico

Vaso da farmacia a corpo cilindrico Vaso da farmacia a corpo cilindrico Link risorsa: http://www.lombardiabeniculturali.it/scienza-tecnologia/schede/st010-00180/ Scheda SIRBeC: http://www.lombardiabeniculturali.it/scienza-tecnologia/schede-complete/st010-00180/

Dettagli

Elementi decorativi vegetali

Elementi decorativi vegetali Elementi decorativi vegetali Coppellotti, Antonio Maria (attribuito) Link risorsa: http://www.lombardiabeniculturali.it/opere-arte/schede/q7020-00083/ Scheda SIRBeC: http://www.lombardiabeniculturali.it/opere-arte/schede-complete/q7020-00083/

Dettagli

Ceramiche medievali e postmedievali nei contesti archeologici della Sardegna

Ceramiche medievali e postmedievali nei contesti archeologici della Sardegna Università degli Studi di Sassari Corso di Archeologia Medievale (Prof. Marco Milanese) Anno Accademico 2005/2006 Ceramiche medievali e postmedievali nei contesti archeologici della Sardegna Avvertenza

Dettagli

Elementi decorativi vegetali

Elementi decorativi vegetali Elementi decorativi vegetali Coppellotti, Antonio Maria (attribuito) Link risorsa: http://www.lombardiabeniculturali.it/opere-arte/schede/q7020-00091/ Scheda SIRBeC: http://www.lombardiabeniculturali.it/opere-arte/schede-complete/q7020-00091/

Dettagli

Ciao, mi chiamo Mezzettino!

Ciao, mi chiamo Mezzettino! Ciao, mi chiamo Mezzettino! Sono un boccale in maiolica. Oggi ti racconterò la mia storia, con quali materiali e in che modo sono stato realizzato e ti parlerò dei miei antenati. Dopo il nostro viaggio

Dettagli

Fiori. Clerici, Felice.

Fiori. Clerici, Felice. Fiori Clerici, Felice Link risorsa: http://www.lombardiabeniculturali.it/opere-arte/schede/q7010-00164/ Scheda SIRBeC: http://www.lombardiabeniculturali.it/opere-arte/schede-complete/q7010-00164/ CODICI

Dettagli

Villaggio romano a Colamarina (Sant'Angelo d'ischia)

Villaggio romano a Colamarina (Sant'Angelo d'ischia) Villaggio romano a Colamarina (Sant'Angelo d'ischia) Nella seconda metà del VI sec. a. C. l antico villaggio greco viene abbandonato, forse a causa di accumuli di piogge cineriti e di materiali alluvionali

Dettagli

COMUNE DI LUNANO PROVINCIA DI PESARO E URBINO REGIONE MARCHE

COMUNE DI LUNANO PROVINCIA DI PESARO E URBINO REGIONE MARCHE COMUNE DI LUNANO PROVINCIA DI PESARO E URBINO REGIONE MARCHE PROGETTO PER L APERTURA DI UNA CAVA DI CONGLOMERATO IN LOCALITÀ LUPAIOLO BASSO, COMUNE DI LUNANO. POLO ESTRATTIVO FCOB014-22B, PEAE PROV. DI

Dettagli

Raccolta fotografica Vasellame del Museo internazionale delle ceramiche, Faenza

Raccolta fotografica Vasellame del Museo internazionale delle ceramiche, Faenza Museo internazionale delle ceramiche (Faenza) BIBLIOTECA Museo Galileo Istituto e Museo di storia della scienza Piazza Giudici 1, Firenze, ITALIA www.museogalileo.it/biblioteca.html Diapositive 05 Raccolta

Dettagli

Lucerna. ambito magno-greco.

Lucerna. ambito magno-greco. Lucerna ambito magno-greco Link risorsa: http://www.lombardiabeniculturali.it/reperti-archeologici/schede/g0190-00001/ Scheda SIRBeC: http://www.lombardiabeniculturali.it/reperti-archeologici/schede-complete/g0190-00001/

Dettagli

Piazza Marconi [1] Per quanto riguarda le buche, chiamate da noi per distinguerle, "rosse", sono state svuotate le U.S.

Piazza Marconi [1] Per quanto riguarda le buche, chiamate da noi per distinguerle, rosse, sono state svuotate le U.S. Piazza Marconi [1] Ad un mese circa dalla ultime notizie fornite sullo scavo di Piazza Marconi, ora si può dire che le indagini stratigrafiche si sono concentrate in due punti: l'edificio sul lato ovest,

Dettagli

Castello di Mirabello

Castello di Mirabello Castello di Mirabello Pavia (PV) Link risorsa: http://www.lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/1a050-00200/ Scheda SIRBeC: http://www.lombardiabeniculturali.it/architetture/schede-complete/1a050-00200/

Dettagli

Sandrino Luigi MARRA. Le ceramiche del Castello di Gioia Sannitica (Ce)

Sandrino Luigi MARRA. Le ceramiche del Castello di Gioia Sannitica (Ce) Sandrino Luigi MARRA Le ceramiche del Castello di Gioia Sannitica (Ce) Le ceramiche del castello di Gioia Sannitica sono il frutto di un salvataggio effettuato tra il 2004 ed il 2005 durante i lavori di

Dettagli

Vaso da farmacia a rocchetto

Vaso da farmacia a rocchetto Vaso da farmacia a rocchetto Manardi a Bassano Link risorsa: http://www.lombardiabeniculturali.it/scienza-tecnologia/schede/st010-00148/ Scheda SIRBeC: http://www.lombardiabeniculturali.it/scienza-tecnologia/schede-complete/st010-00148/

Dettagli

IV. I REPERTI METALLICI

IV. I REPERTI METALLICI IV. I REPERTI METALLICI Il repertorio metallico del castello di Montarrenti è quantitativamente molto esiguo. Si contano in totale 76 pezzi dei quali 2, pari al 3% del totale, riferibili ad attività artigianali

Dettagli

Romanina Centralità Metropolitana Municipio X Indagini archeologiche

Romanina Centralità Metropolitana Municipio X Indagini archeologiche Roma 28.07.2011 Romanina Centralità Metropolitana Municipio X Indagini archeologiche Nel corso degli anni 2004 e 2006, secondo quanto prescritto dalla Soprintendenza Archeologica di Roma, è stata effettuata

Dettagli

Valutazione del rischio archeologico Località Stocchetta, Brescia 2012

Valutazione del rischio archeologico Località Stocchetta, Brescia 2012 Valutazione del rischio archeologico Località Stocchetta, Brescia 2012 Committenza: Ricerca storico-archeologica: CAL Srl Brescia CAL srl Archeologia e Conservazione Contrada delle Bassiche 54, 25122 Brescia

Dettagli

Stemma gentilizio. Cuzio, Antonio Maria.

Stemma gentilizio. Cuzio, Antonio Maria. Stemma gentilizio Cuzio, Antonio Maria Link risorsa: http://www.lombardiabeniculturali.it/opere-arte/schede/f0060-00117/ Scheda SIRBeC: http://www.lombardiabeniculturali.it/opere-arte/schede-complete/f0060-00117/

Dettagli

Pozzo B: I MATERIALI [185] Ceramica acroma

Pozzo B: I MATERIALI [185] Ceramica acroma Pozzo B: I MATERIALI Per quanto concerne il nucleo di materiale ceramico recuperato nel corso dello svuotamento del pozzo B da parte degli operai del cantiere campigliese, esso manca delle associazioni

Dettagli

Cassone. bottega lombarda?

Cassone. bottega lombarda? Cassone bottega lombarda? Link risorsa: http://www.lombardiabeniculturali.it/opere-arte/schede/5q030-00200/ Scheda SIRBeC: http://www.lombardiabeniculturali.it/opere-arte/schede-complete/5q030-00200/ CODICI

Dettagli

Elementi decorativi vegetali e geometrici

Elementi decorativi vegetali e geometrici Elementi decorativi vegetali e geometrici Coppellotti, Antonio Maria (attribuito) Link risorsa: http://www.lombardiabeniculturali.it/opere-arte/schede/q7020-00076/ Scheda SIRBeC: http://www.lombardiabeniculturali.it/opere-arte/schede-complete/q7020-00076/

Dettagli

MASSERIA E CHIESA SS. PIETRO E ANDREA (LOC. MARRESE) INSEDIAMENTI

MASSERIA E CHIESA SS. PIETRO E ANDREA (LOC. MARRESE) INSEDIAMENTI UCP-Testimonianze della stratificazione insediativa Componenti culturali e insediative Testimonianze stratificazione insediativa (rischio archeologico) MASSERIA E CHIESA SS. PIETRO E ANDREA (LOC. MARRESE)

Dettagli

Massimo LAVARONE. Quaderni Friulani di Archeologia I/1991

Massimo LAVARONE. Quaderni Friulani di Archeologia I/1991 Quaderni Friulani di Archeologia I/1991 NOTA PRELIMINARE SULLA CERAMICA GREZZA M EDIEVALE PROVENIENTE D ALL A CHIESA DI S.STEFANO A P AL AZZOLO DELLO STELLA (UD) Massimo LAVARONE Durante il mese di giugno

Dettagli

Kantharos miniaturistico

Kantharos miniaturistico Kantharos miniaturistico ambito magno-greco Link risorsa: http://www.lombardiabeniculturali.it/reperti-archeologici/schede/g0190-00109/ Scheda SIRBeC: http://www.lombardiabeniculturali.it/reperti-archeologici/schede-complete/g0190-00109/

Dettagli

Orlo di vaso a bocca quadrata

Orlo di vaso a bocca quadrata Orlo di vaso a bocca quadrata Cultura del Vaso a Bocca Quadrata Link risorsa: http://www.lombardiabeniculturali.it/reperti-archeologici/schede/sm020-00043/ Scheda SIRBeC: http://www.lombardiabeniculturali.it/reperti-archeologici/schede-complete/sm020-00043/

Dettagli

FASE III La ceramica

FASE III La ceramica FASE III 4.26 Lo scavo Il deposito, al di sotto dello strato (22 ), composto dagli strati (23), (24), (25) e (26) (settore B), costituiva un'unica fase, anche questa collocabile in un arco di tempo abbastanza

Dettagli

Fiori. Ferretti, Antonio.

Fiori. Ferretti, Antonio. Fiori Ferretti, Antonio Link risorsa: http://www.lombardiabeniculturali.it/opere-arte/schede/q7010-00133/ Scheda SIRBeC: http://www.lombardiabeniculturali.it/opere-arte/schede-complete/q7010-00133/ CODICI

Dettagli

Piatto da frutta. Società Ceramica Italiana Laveno; Andlovitz Guido

Piatto da frutta. Società Ceramica Italiana Laveno; Andlovitz Guido Piatto da frutta Società Ceramica Italiana Laveno; Andlovitz Guido Link risorsa: http://www.lombardiabeniculturali.it/opere-arte/schede/va240-00850/ Scheda SIRBeC: http://www.lombardiabeniculturali.it/opere-arte/schede-complete/va240-00850/

Dettagli

Cretazues rinaldii Tyler, Bronzi e Ghiandoni, 2000

Cretazues rinaldii Tyler, Bronzi e Ghiandoni, 2000 Collezione Città di Nardò Cretazues rinaldii Tyler, Bronzi e Ghiandoni, 2000 A sinistra in alto il reperto 6659 C (olotipo) e a destra il 6621 A (paratipo). In basso invece c è la ricostruzione della specie.

Dettagli

Lucerna a canale aperto

Lucerna a canale aperto Lucerna a canale aperto periodo romano Link risorsa: http://www.lombardiabeniculturali.it/reperti-archeologici/schede/3l110-00044/ Scheda SIRBeC: http://www.lombardiabeniculturali.it/reperti-archeologici/schede-complete/3l110-00044/

Dettagli

REPERTI CERAMICI MEDIEVALI DAI SAGGI XX E XXI

REPERTI CERAMICI MEDIEVALI DAI SAGGI XX E XXI REPERTI CERAMICI MEDIEVALI DAI SAGGI XX E XXI I reperti esaminati provengono da alcune fosse di spoliazione ubicate nei saggi XX (US 374, att. 336, US 409, att. 304) e XXI (US 5045, 5052, att. 369), tutte

Dettagli

Castello di Pinarolo Po

Castello di Pinarolo Po Castello di Pinarolo Po Pinarolo Po (PV) Link risorsa: http://www.lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/1a050-00204/ Scheda SIRBeC: http://www.lombardiabeniculturali.it/architetture/schede-complete/1a050-00204/

Dettagli

LA NECROPOLI DI FENIL NUOVO

LA NECROPOLI DI FENIL NUOVO Luciano Salzani 11 LA NECROPOLI DI FENIL NUOVO La località Fenil Novo è rappresentata da un grande dosso ghiaioso, situato presso la riva destra dell Adige. I rinvenimenti sono avvenuti nel 1980. Nei lavori

Dettagli

Gabriella Mantovani restauro opere d arte

Gabriella Mantovani restauro opere d arte Gabriella Mantovani restauro opere d arte Comune di Vanzago Palazzo Calderara Vanzago (MI) Saggi stratigrafici RELAZIONE TECNICA Vanzago, 18 novembre 2011 Gabriella Mantovani Pernumian Via P. Ferrario,

Dettagli

Lucerna ellenistica. ambito attico.

Lucerna ellenistica. ambito attico. Lucerna ellenistica ambito attico Link risorsa: http://www.lombardiabeniculturali.it/reperti-archeologici/schede/g0190-00104/ Scheda SIRBeC: http://www.lombardiabeniculturali.it/reperti-archeologici/schede-complete/g0190-00104/

Dettagli

Motivi decorativi vegetali stilizzati

Motivi decorativi vegetali stilizzati Motivi decorativi vegetali stilizzati Società Ceramica Richard Ginori; Campi Antonia Link risorsa: http://www.lombardiabeniculturali.it/opere-arte/schede/va240-00410/ Scheda SIRBeC: http://www.lombardiabeniculturali.it/opere-arte/schede-complete/va240-00410/

Dettagli

Motivi decorativi geometrici e vegetali stilizzati

Motivi decorativi geometrici e vegetali stilizzati Motivi decorativi geometrici e vegetali stilizzati Campi Antonia; Società Ceramica Richard Ginori Link risorsa: http://www.lombardiabeniculturali.it/opere-arte/schede/xc080-00367/ Scheda SIRBeC: http://www.lombardiabeniculturali.it/opere-arte/schede-complete/xc080-00367/

Dettagli

10. I MATERIALI. VI, pp. 116 ss.; R. Francovich et alii 1978a, stanza A, strato VI p. 40 ss, ecc. 1 R. Francovich - G. Vannini 1976, strati V-V-inf-

10. I MATERIALI. VI, pp. 116 ss.; R. Francovich et alii 1978a, stanza A, strato VI p. 40 ss, ecc. 1 R. Francovich - G. Vannini 1976, strati V-V-inf- 10. I MATERIALI Per quanto concerne lo studio della cultura materiale dell area senese-maremmana, lo scavo nel cassero di Grosseto rappresenta un primo contributo verso una sistemazione preliminare di

Dettagli

Fig. 51 Campioni delle tecniche murarie riconosciute nel palazzo.

Fig. 51 Campioni delle tecniche murarie riconosciute nel palazzo. LE TECNICHE MURARIE Presentiamo in questa sede i primi risultati del lavoro di ricerca e documentazione sulle tecniche murarie in S. Giovanni Valdarno, relativamente al Palazzo d'arnolfo. Tutte le murature

Dettagli

Putti con capra. produzione pavese.

Putti con capra. produzione pavese. Putti con capra produzione pavese Link risorsa: http://www.lombardiabeniculturali.it/opere-arte/schede/f0060-00157/ Scheda SIRBeC: http://www.lombardiabeniculturali.it/opere-arte/schede-complete/f0060-00157/

Dettagli

Olla stamnoide con coperchio

Olla stamnoide con coperchio Olla stamnoide con coperchio Link risorsa: http://www.lombardiabeniculturali.it/reperti-archeologici/schede/g0340-00067/ Scheda SIRBeC: http://www.lombardiabeniculturali.it/reperti-archeologici/schede-complete/g0340-00067/

Dettagli

Elementi decorativi vegetali

Elementi decorativi vegetali Elementi decorativi vegetali Coppellotti, Antonio Maria (attribuito) Link risorsa: http://www.lombardiabeniculturali.it/opere-arte/schede/q7020-00062/ Scheda SIRBeC: http://www.lombardiabeniculturali.it/opere-arte/schede-complete/q7020-00062/

Dettagli

Amorini alati. Mengaroni, Ferruccio (attribuito)

Amorini alati. Mengaroni, Ferruccio (attribuito) Amorini alati Mengaroni, Ferruccio (attribuito) Link risorsa: http://www.lombardiabeniculturali.it/opere-arte/schede/q7020-00127/ Scheda SIRBeC: http://www.lombardiabeniculturali.it/opere-arte/schede-complete/q7020-00127/

Dettagli

Indagine topografica sulle aree di pertinenza dell abbazia di San Salvatore al monte Amiata nella Tuscia meridionale: secoli VI XIV

Indagine topografica sulle aree di pertinenza dell abbazia di San Salvatore al monte Amiata nella Tuscia meridionale: secoli VI XIV Indagine topografica sulle aree di pertinenza dell abbazia di San Salvatore al monte Amiata nella Tuscia meridionale: secoli VI XIV L apporto della fotointerpretazione e dei documenti d archivio alla ricerca

Dettagli

SCAVI ARCHEOLOGICI SIENA E PROVINCIA. 5. Il chiostro della Chiesa di San Cristoforo di Luca Mandolesi, Marie-Ange Causarano

SCAVI ARCHEOLOGICI SIENA E PROVINCIA. 5. Il chiostro della Chiesa di San Cristoforo di Luca Mandolesi, Marie-Ange Causarano 5. Il chiostro della Chiesa di San Cristoforo di Luca Mandolesi, Marie-Ange Causarano Tra i mesi di gennaio e febbraio 2002 il chiostro della chiesa di San Cristoforo di Siena e l area ad esso adiacente,

Dettagli

CATALOGO DEL PATRIMONIO

CATALOGO DEL PATRIMONIO REGIONE EMILIA ROMAGNA CODICI CATALOGO DEL PATRIMONIO Tipo scheda OA CODICE UNIVOCO Numero di catalogo generale 11356 OGGETTO OGGETTO Oggetto boccale Tipologia oggetto arcaico LOCALIZZAZIONE GEOGRAFICO-AMMINISTRATIVA

Dettagli

$ #% &'( & ) # * ++ ' )# ' ( & -./0

$ #% &'( & ) # * ++ ' )# ' ( & -./0 !" #$#%&'(& )#*++')# ),('(& -./0 Sede espositiva di San Giovanni in Persiceto (Bo): Corso Italia 163 presso Porta Garibaldi Sede espositiva di Sant Agata Bolognese (Bo): via Terragli a Ponente presso ex

Dettagli

Figura di guerriero. Wildi, Achille (attribuito); Patrignani, Giulio (attribuito)

Figura di guerriero. Wildi, Achille (attribuito); Patrignani, Giulio (attribuito) Figura di guerriero Wildi, Achille (attribuito); Patrignani, Giulio (attribuito) Link risorsa: http://www.lombardiabeniculturali.it/opere-arte/schede/q7020-00129/ Scheda SIRBeC: http://www.lombardiabeniculturali.it/opere-arte/schede-complete/q7020-00129/

Dettagli

Specie indeterminata. Collezione MAUS

Specie indeterminata. Collezione MAUS Collezione MAUS CODICE UNIVOCO: 86.852 Collocazione specifica: Museo dell Ambiente, Campus Ecotekne, Lecce Misure: 14 x 4,5 cm DESCRIZIONE: questo ittiolita si presenta in buone condizioni di conservazione

Dettagli

8. I MATERIALI CERAMICI POSTMEDIEVALI Post-medieval ceramic material

8. I MATERIALI CERAMICI POSTMEDIEVALI Post-medieval ceramic material Chiara Martinozzi, Hermann Salvadori 8. I MATERIALI CERAMICI POSTMEDIEVALI Post-medieval ceramic material 1. SECOLI XV E XVI Lo studio dei reperti ceramici postmedievali provenienti dalle aree 1, 1000

Dettagli

MADONNA CON GESU' BAMBINO

MADONNA CON GESU' BAMBINO MADONNA CON GESU' BAMBINO De Barberis Vincenzo (bottega) Link risorsa: http://www.lombardiabeniculturali.it/opere-arte/schede/40010-00160/ Scheda SIRBeC: http://www.lombardiabeniculturali.it/opere-arte/schede-complete/40010-00160/

Dettagli

GIOIELLI DI CARTA LA COLLEZIONE ANGELINI. a passion for drawing X. MARMI

GIOIELLI DI CARTA LA COLLEZIONE ANGELINI. a passion for drawing X. MARMI GIOIELLI DI CARTA a passion for drawing LA COLLEZIONE ANGELINI X. MARMI GIOIELLI DI CARTA a passion for D R A W I N G Responsabile per la Procedura di Vendita: Dr. Matteo Smolizza T. 06.8075228 / M. 346.1299980

Dettagli

Ampolla. manifattura italiana (?)

Ampolla. manifattura italiana (?) Ampolla manifattura italiana (?) Link risorsa: http://www.lombardiabeniculturali.it/opere-arte/schede/l0180-00297/ Scheda SIRBeC: http://www.lombardiabeniculturali.it/opere-arte/schede-complete/l0180-00297/

Dettagli

SOPRINTENDENZA PER I BENI ARCHEOLOGICI DELLA TOSCANA

SOPRINTENDENZA PER I BENI ARCHEOLOGICI DELLA TOSCANA SOPRINTENDENZA PER I BENI ARCHEOLOGICI DELLA TOSCANA. Beni mobili di interesse archeologico proveniente da scavi condotti nel sottosuolo dell edificio posto all angolo fra Via San Giorgio e Via Cesare

Dettagli

Motivi decorativi vegetali

Motivi decorativi vegetali Motivi decorativi vegetali Società Ceramica Richard Ginori Link risorsa: http://www.lombardiabeniculturali.it/opere-arte/schede/va240-01130/ Scheda SIRBeC: http://www.lombardiabeniculturali.it/opere-arte/schede-complete/va240-01130/

Dettagli

Lopas.

Lopas. Lopas Link risorsa: http://www.lombardiabeniculturali.it/reperti-archeologici/schede/v5010-00051/ Scheda SIRBeC: http://www.lombardiabeniculturali.it/reperti-archeologici/schede-complete/v5010-00051/ CODICI

Dettagli

IL TEATRO ROMANO DELLA CITTÀ DI URBINO

IL TEATRO ROMANO DELLA CITTÀ DI URBINO COMUNE DI URBINO PROVINCIA DI PESARO E URBINO IL TEATRO ROMANO DELLA CITTÀ DI URBINO LA CITTÀ ROMANA: URVINUM MATAURENSE L antica città romana, Urvinum Mataurense, era posizionata sul pianoro sommitale

Dettagli

Forno a fiamma guidata

Forno a fiamma guidata Forno a fiamma guidata Uccelli Arturo Link risorsa: http://www.lombardiabeniculturali.it/scienza-tecnologia/schede/st070-00021/ Scheda SIRBeC: http://www.lombardiabeniculturali.it/scienza-tecnologia/schede-complete/st070-00021/

Dettagli

Mura del castello. Breno (BS)

Mura del castello. Breno (BS) Mura del castello Breno (BS) Link risorsa: http://www.lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/1r020-00006/ Scheda SIRBeC: http://www.lombardiabeniculturali.it/architetture/schede-complete/1r020-00006/

Dettagli

DOCUMENTI DI ARCHEOLOGIA. Collana diretta da Gian Pietro Brogiolo e Sauro Gelichi

DOCUMENTI DI ARCHEOLOGIA. Collana diretta da Gian Pietro Brogiolo e Sauro Gelichi DOCUMENTI DI ARCHEOLOGIA Collana diretta da Gian Pietro Brogiolo e Sauro Gelichi DOCUMENTI DI ARCHEOLOGIA 16 CAROLA DELLA PORTA, GLORIA OLCESE, NICOLETTA SFREDDA, GABRIELLA TASSINARI Con contributi di

Dettagli

Violino. Testore Carlo Giuseppe.

Violino. Testore Carlo Giuseppe. Violino Testore Carlo Giuseppe Link risorsa: http://www.lombardiabeniculturali.it/opere-arte/schede/2l010-00074/ Scheda SIRBeC: http://www.lombardiabeniculturali.it/opere-arte/schede-complete/2l010-00074/

Dettagli

MADONNA CON GESU' BAMBINO E SAN FELICE DA CANTALICE

MADONNA CON GESU' BAMBINO E SAN FELICE DA CANTALICE MADONNA CON GESU' BAMBINO E SAN FELICE DA CANTALICE Nuvolone Carlo Francesco Link risorsa: http://www.lombardiabeniculturali.it/opere-arte/schede/40010-00200/ Scheda SIRBeC: http://www.lombardiabeniculturali.it/opere-arte/schede-complete/40010-00200/

Dettagli

Castello di Breno - complesso

Castello di Breno - complesso Castello di Breno - complesso Breno (BS) Link risorsa: http://www.lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/1r020-00001/ Scheda SIRBeC: http://www.lombardiabeniculturali.it/architetture/schede-complete/1r020-00001/

Dettagli

Motivi decorativi vegetali e animali

Motivi decorativi vegetali e animali Motivi decorativi vegetali e animali produzione lombarda Link risorsa: http://www.lombardiabeniculturali.it/opere-arte/schede/f0060-00121/ Scheda SIRBeC: http://www.lombardiabeniculturali.it/opere-arte/schede-complete/f0060-00121/

Dettagli

Anfora. cultura Inca stile imperiale.

Anfora. cultura Inca stile imperiale. Anfora cultura Inca stile imperiale Link risorsa: http://www.lombardiabeniculturali.it/opere-arte/schede/6c040-01638/ Scheda SIRBeC: http://www.lombardiabeniculturali.it/opere-arte/schede-complete/6c040-01638/

Dettagli

Fanciulla cinese con uccello sotto baldacchino

Fanciulla cinese con uccello sotto baldacchino Fanciulla cinese con uccello sotto baldacchino Società Ceramica del Verbano Link risorsa: http://www.lombardiabeniculturali.it/opere-arte/schede/xc010-01076/ Scheda SIRBeC: http://www.lombardiabeniculturali.it/opere-arte/schede-complete/xc010-01076/

Dettagli

3. LA CERAMICA SPAGNOLA DA MENSA NEI CONTESTI O NEI RECUPERI ARCHEOLOGICI

3. LA CERAMICA SPAGNOLA DA MENSA NEI CONTESTI O NEI RECUPERI ARCHEOLOGICI 3. LA CERAMICA SPAGNOLA DA MENSA NEI CONTESTI O NEI RECUPERI ARCHEOLOGICI 3.1. Durante gli scavi all interno del Palazzo Pretorio di Prato (stanza A, strato III), si è rinvenuto un fondo di scodella con

Dettagli

Carita' romana. Giani Felice.

Carita' romana. Giani Felice. Carita' romana Giani Felice Link risorsa: http://www.lombardiabeniculturali.it/opere-arte/schede/2o060-00277/ Scheda SIRBeC: http://www.lombardiabeniculturali.it/opere-arte/schede-complete/2o060-00277/

Dettagli

Flauto traverso. Rampone Agostino.

Flauto traverso. Rampone Agostino. Flauto traverso Rampone Agostino Link risorsa: http://www.lombardiabeniculturali.it/opere-arte/schede/2l010-00365/ Scheda SIRBeC: http://www.lombardiabeniculturali.it/opere-arte/schede-complete/2l010-00365/

Dettagli

Vaso tronconico con decorazione lineare

Vaso tronconico con decorazione lineare Vaso tronconico con decorazione lineare cultura palafitticolo-terramaricola Link risorsa: http://www.lombardiabeniculturali.it/reperti-archeologici/schede/g0060-00151/ Scheda SIRBeC: http://www.lombardiabeniculturali.it/reperti-archeologici/schede-complete/g0060-00151/

Dettagli

Fiori. Società Ceramica Italiana Laveno.

Fiori. Società Ceramica Italiana Laveno. Fiori Società Ceramica Italiana Laveno Link risorsa: http://www.lombardiabeniculturali.it/opere-arte/schede/xc080-00851/ Scheda SIRBeC: http://www.lombardiabeniculturali.it/opere-arte/schede-complete/xc080-00851/

Dettagli

Storia di un reperto archeologico. Dott.ssa Martellucci Sabrina 1

Storia di un reperto archeologico. Dott.ssa Martellucci Sabrina 1 Storia di un reperto archeologico Dott.ssa Martellucci Sabrina 1 Come si sceglie un sito? Le Fonti : storiche; geografiche; cartografiche; fotografiche; Iconografiche. Studio Approfondimento Probabile

Dettagli

Mercato vecchio. Signorini, Telemaco.

Mercato vecchio. Signorini, Telemaco. Mercato vecchio Signorini, Telemaco Link risorsa: http://www.lombardiabeniculturali.it/stampe/schede/h0080-04233/ Scheda SIRBeC: http://www.lombardiabeniculturali.it/stampe/schede-complete/h0080-04233/

Dettagli

Motivi decorativi vegetali stilizzati con volto di dama

Motivi decorativi vegetali stilizzati con volto di dama Motivi decorativi vegetali stilizzati con volto di dama Società Ceramica Italiana Laveno; Spertini Maria Link risorsa: http://www.lombardiabeniculturali.it/opere-arte/schede/va240-00081/ Scheda SIRBeC:

Dettagli

Ritratto di giovane uomo con berretto e pelliccia

Ritratto di giovane uomo con berretto e pelliccia Ritratto di giovane uomo con berretto e pelliccia Da Romano Girolamo detto Romanino (attribuito) Link risorsa: http://www.lombardiabeniculturali.it/opere-arte/schede/b0030-00135/ Scheda SIRBeC: http://www.lombardiabeniculturali.it/opere-arte/schede-complete/b0030-00135/

Dettagli

Elmo. cultura di Golasecca.

Elmo. cultura di Golasecca. Elmo cultura di Golasecca Link risorsa: http://www.lombardiabeniculturali.it/reperti-archeologici/schede/1m060-00249/ Scheda SIRBeC: http://www.lombardiabeniculturali.it/reperti-archeologici/schede-complete/1m060-00249/

Dettagli

LUOGO E STATO DI CONSERVAZIONE DEPOSITO S. MARIA IN PADOVETERE COMACCHIO INTEGRO MUSEO ARCHEOLOGICO NAZIONALE DI FERRARA PARZIALMENTE RICOMPONIBILE

LUOGO E STATO DI CONSERVAZIONE DEPOSITO S. MARIA IN PADOVETERE COMACCHIO INTEGRO MUSEO ARCHEOLOGICO NAZIONALE DI FERRARA PARZIALMENTE RICOMPONIBILE N. INV. DESCRIZIONE DA REGISTRO INVENTARIALE E DIMENSIONI PROVENIENZA LUOGO E STATO DI CONSERVAZIONE VALORI PATRIMONIALI IN EURO RIVALUTATI SECONDO I COEFFICIENTI ISTAT 2015 E ARROTONDATI FOTO 46 75763

Dettagli

Documento di Valutazione Archeologica Preventiva. Cascina Cadrega Costa Masnaga -LC

Documento di Valutazione Archeologica Preventiva. Cascina Cadrega Costa Masnaga -LC AR.PA. Ricerche Committente EUSIDER Immobiliare Documento di Valutazione Archeologica Preventiva Cascina Cadrega Costa Masnaga -LC 2013 AR.PA. Ricerche - Via Strada della Piazza, 13-23821 Abbadia Lariana

Dettagli

Mandolino. Sneider Paulus.

Mandolino. Sneider Paulus. Mandolino Sneider Paulus Link risorsa: http://www.lombardiabeniculturali.it/opere-arte/schede/2l010-00242/ Scheda SIRBeC: http://www.lombardiabeniculturali.it/opere-arte/schede-complete/2l010-00242/ CODICI

Dettagli

Pozzo A: I MATERIALI. Acroma depurata

Pozzo A: I MATERIALI. Acroma depurata Pozzo A: I MATERIALI Acroma depurata Nel riempimento del pozzo A sono stati trovati solo pochissimi frammenti di cerarniche prive di rivestimento, tutti riconducibili ad un unico esemplare di acroma depurata.

Dettagli

ARCHEOLOGIA CLASSICA AA 2017/2018. Allegato 2. Prof. Roberto PERNA

ARCHEOLOGIA CLASSICA AA 2017/2018. Allegato 2. Prof. Roberto PERNA ARCHEOLOGIA CLASSICA AA 2017/2018 Allegato 2 Prof. Roberto PERNA Pollentia-Urbs Salvia : localizzazione topografica Tardoantico 19 siti Medioevo 81 siti Paleolitico - mesolitico 25 siti Non id. 106 siti

Dettagli

Marta BOTTOS, Patrizia RIET. Ceramica comune di produzione orientale

Marta BOTTOS, Patrizia RIET. Ceramica comune di produzione orientale Marta BOTTOS, Patrizia RIET Ceramica comune di produzione orientale Dall area di scavo presa in esame provengono circa cinquantacinque frammenti di ceramica, di questi trentuno sono stati individuati con

Dettagli

Motivi decorativi vegetali stilizzati

Motivi decorativi vegetali stilizzati Motivi decorativi vegetali stilizzati Società Ceramica Richard Ginori Link risorsa: http://www.lombardiabeniculturali.it/opere-arte/schede/xc080-00131/ Scheda SIRBeC: http://www.lombardiabeniculturali.it/opere-arte/schede-complete/xc080-00131/

Dettagli

Candeliere. Società Ceramica Italiana Laveno; Andlovitz Guido

Candeliere. Società Ceramica Italiana Laveno; Andlovitz Guido Candeliere Società Ceramica Italiana Laveno; Andlovitz Guido Link risorsa: http://www.lombardiabeniculturali.it/opere-arte/schede/xc080-00782/ Scheda SIRBeC: http://www.lombardiabeniculturali.it/opere-arte/schede-complete/xc080-00782/

Dettagli

Interazione cromatica

Interazione cromatica Interazione cromatica Bertinotti Tullio Link risorsa: http://www.lombardiabeniculturali.it/opere-arte/schede/a0020-00681/ Scheda SIRBeC: http://www.lombardiabeniculturali.it/opere-arte/schede-complete/a0020-00681/

Dettagli

Graffiti sui portali del Centro Storico di Genova. Italo Pucci

Graffiti sui portali del Centro Storico di Genova. Italo Pucci Graffiti sui portali del Centro Storico di Genova Italo Pucci Salita Santa Maria di Castello civ. n. 13 I due stipiti del portone conservano numerosi graffiti dei quali verranno presentati solo quelli

Dettagli

Scienza in Museo: studi scientifici applicati ai beni culturali

Scienza in Museo: studi scientifici applicati ai beni culturali Scienza in Museo: studi scientifici applicati ai beni culturali Dallo scavo archeologico al laboratorio Reperti archeologici portati in Museo Deposito archeologico Laboratorio di ceramica Laboratorio

Dettagli