Provincia di Ravenna Piazza dei Caduti per la Libertà, 2

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1 Provincia di Ravenna Piazza dei Caduti per la Libertà, 2 Provvedimento n Proponente: Valutazioni e Autorizzazioni ambientali Classificazione: /21 del 09/10/2015 Oggetto: D.LGS. 152/06 e smi - L.R. 21/04 e smi DITTA VINAVIL S.P.A. AUTORIZZAZIONE INTEGRATA AMBIENTALE PER L'INSTALLAZIONE IPPC ESISTENTE SITA IN COMUNE DI RAVENNA, VIA BAIONA ISOLE 12, 23 E 21, PER LA FABBRICAZIONE DI PRODOTTI CHIMICI, PUNTO 4.1.H DELL'ALLEGATO VIII AL D.LGS 152/06 E SMI E PUNTO 4.2.D DELL'ALLEGATO VIII AL D.LGS 152/06 E SMI. RIESAME CON MODIFICA NON SOSTANZIALE. SETTORE AMBIENTE E TERRITORIO IL DIRIGENTE CONSIDERATO che in data 11/06/2013, con nota PG del 11/06/2013, la Ditta Vinavil S.p.A., avente sede legale in Comune di Milano (MI), viale Jenner 4, partita IVA ha presentato, attraverso il Portale Regionale IPPC-AIA, domanda di rinnovo del provvedimento di AIA n. 817 del 20/12/2007 e smi, per lo stabilimento sito in via Baiona Isole 12, 23 e 21, Comune di Ravenna; CONSIDERATO che dall'istruttoria svolta dal responsabile del procedimento individuato nell'atto sopra citato PG del 11/06/2013 emerge che: le norme che disciplinano la materia sono: - Legge Regionale n. 21 del 11 ottobre 2004 che attribuisce alle Province le funzioni amministrative in materia di rilascio di AIA, richiamato in particolare l art. 11 Rinnovo e riesame dell autorizzazione integrata ambientale e modifica degli impianti ; - Decreto Legislativo 3 aprile 2006 n. 152 recante Norme in materia ambientale e successive modifiche e integrazioni, richiamato in particolare il Titolo III-bis della parte seconda; - Decreto Ministeriale 24 aprile 2008 Modalità, anche contabili, e tariffe da applicare in relazione alle istruttorie e ai controlli previsti dal decreto legislativo 18 febbraio 2005, n. 59, recante attuazione integrale della direttiva 96/61/CE sulla prevenzione e riduzione integrate dell inquinamento pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 22 settembre 2008, in particolare l art. 2, comma 3, l allegato II Determinazione della tariffa per le istruttorie connesse a rinnovo di autorizzazione integrata ambientale e l'art. 2, comma 5, e l'allegato III "Determinazione della tariffa per le istruttorie in caso di modifiche non sostanziali, anche a seguito di riesame"; - circolare regionale del 01/08/2008 PG/2008/ avente per oggetto Prevenzione e riduzione dell inquinamento (IPPC) Indicazioni per la gestione delle Autorizzazioni Integrate Ambientali rilasciate ai sensi del D.Lgs 59/05 e della L.R. n. 21/04, la quale fornisce gli strumenti per individuare le modifiche sostanziali e le modifiche non sostanziali delle AIA;

2 - Deliberazione di Giunta Regionale n del 17/11/2008 Prevenzione e riduzione integrate dell inquinamento (IPPC) Recepimento del tariffario nazionale da applicare in relazione alle istruttorie ed ai controlli previsti dal D.Lgs. n. 59/2005 recante integrazioni e adeguamenti ai sensi e per gli effetti di cui all art. 9 del DM 24 aprile 2008, come corretta ed integrata dalla Deliberazione di Giunta Regionale n. 155 del 16/02/2009, a sua volta corretta ed integrata dalla Deliberazione di Giunta Regionale n. 812 del 08/06/2009; - determinazione n del 02/02/2011 della Direzione Generale Ambiente e Difesa del Suolo e della Costa della Regione Emilia Romagna, avente per oggetto "Attuazione della normativa IPPC - Indicazioni per i gestori degli impianti e le amministrazioni provinciali per l'invio del rapporto annuale dei dati dell'anno 2010 tramite i servizi del portale IPPC-AIA", la quale individua come strumento obbligatorio per l'invio dei report degli impianti IPPC, da effettuare entro il mese di aprile di ogni anno, il portale IPPC-AIA; - Deliberazione di Giunta Regionale n del 27/07/2011 avente ad oggetto: "Attuazione della normativa IPPC - indicazioni per i gestori degli impianti e le amministrazioni provinciali per i rinnovi delle Autorizzazioni Integrate Ambientali (AIA)"; - determinazione n del 20/04/2012 della Direzione Generale Ambiente e Difesa del Suolo e della Costa della Regione Emilia Romagna avente ad oggetto: "Attuazione della normativa IPPC - indicazioni per i gestori degli impianti e gli enti competenti per la trasmissione delle domande tramite i servizi del portale IPPC-AIA e l'utilizzo delle ulteriori funzionalità attivate"; - Circolare Regionale del 22/01/2013 PG avente per oggetto "Prevenzione e riduzione integrate dell'inquinamento - atto di indirizzo e coordinamento per la gestione dei rinnovi delle autorizzazioni integrate ambientali (AIA) e nuovo schema di AIA (sesta circolare IPPC)", la quale fornisce indicazioni operative per i rinnovi delle autorizzazioni e il nuovo schema di riferimento per l'autorizzazione integrata ambientale; - Decreto Legislativo 04/03/2014 n. 46 "Attuazione della direttiva 2010/75/UE relativa alle emissioni industriali (prevenzione e riduzione integrate dell'inquinamento)"; - documenti BREFs, o relativi Draft di revisione, (redatti ed emanati a livello comunitario e presenti all'indirizzo internet adottato dalla Commissione Europea), che prendono in esame le specifiche attività IPPC svolte nel sito in oggetto del presente provvedimento e le attività trasversali, comuni a tutti i settori (principi generali del monitoraggio, migliori tecniche disponibili per le emissioni prodotte dagli stoccaggi, migliori tecniche disponibili in materia di efficienza energetica, ecc...); - DM 272 del 13/11/2014 "Decreto recante le modalità per la redazione della relazione di riferimento, di cui all'articolo 5, comma 1, lettera v-bis), del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152" e DGR 245 del 16 marzo 2015 "Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) - Disposizioni in merito alle tempistiche per l'adempimento degli obblighi connessi alla relazione di riferimento"; con proprio provvedimento n. 817 del 20/12/2007 è stata rilasciata l Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA), ai sensi dell'art. 10 della L.R. n. 21/04, alla Ditta Vinavil S.p.A., avente sede legale in Comune di Milano (MI), viale Jenner 4, nella persona del suo legale rappresentante, per l impianto esistente, sito nel Comune di Ravenna, via Baiona Isole 12, 23 e 21, destinato alla produzione di dispersioni polimeriche a base acquosa per usi industriali, quali adesivi, pitture, sospendenti per polimerizzazione e additivi polimerici per calcestruzzi, ovvero polimeri solidi, punto 4.1.h dell allegato VIII al D.Lgs 152/06 e smi, e produzione di soluzioni di sali inorganici, quali additivi inorganici per calcestruzzi, punto 4.2.d dell allegato VIII al D.Lgs 152/06 e smi (4.1.h "Fabbricazione di prodotti chimici organici, e in particolare: materie plastiche, polimeri, fibre sintetiche, fibre a base di cellulosa" e

3 4.2.d "Fabbricazione di prodotti chimici inorganici, e in particolare: sali, quali cloruro d'ammonio, clorato di potassio, carbonato di potassio, carbonato di sodio, perborato, nitrato d'argento"); in seguito a modifiche impiantistiche richieste dall'azienda, è stato rilasciato il provvedimento n. 164 del 10/04/2008, modifica non sostanziale e aggiornamento al provvedimento n. 817 del 20/12/2007; con nota PG del 27/05/2013 la Ditta Vinavil S.p.A. ha presentato domanda di modifica non sostanziale dell'aia per la realizzazione di una struttura coperta per il deposito di merci infiammabili imballate; con nota PG del 03/06/2013 la Ditta Vinavil S.p.A. ha presentato domanda di modifica non sostanziale dell'aia per revisione della Scheda di Omologa del flusso inviato al punto di scarico delle acque di processo organiche denominato VIN-OC17; come sopra riportato, con nota PG del 11/06/2013 la Ditta Vinavil S.p.A. ha presentato domanda di rinnovo del provvedimento di AIA n. 817 del 20/12/2007 e successive modifiche ed integrazioni; tale domanda è stata inoltrata attraverso il Portale Regionale IPPC-AIA in data 11/06/2013; contestualmente, nella relazione tecnica allegata alla domanda di rinnovo, la ditta Vinavil S.p.A. dichiara di non dare corso alla realizzazione del progetto di potenziamento delle produzioni di Raviflex, Mapequick e Ravemul sottoposto a procedura di verifica, conclusa con delibera di giunta n. 616 del 09/05/2011 "Procedura di verifica (screening) relativa al progetto di potenziamento produzioni di Raviflex, Mapequick e Ravemul nello stabilimento Vinavil sito in via Baiona, 107/111 a Ravenna (RA) proposto da Vinavil S.p.A. (Titolo II LR 18 Maggio 1999, n. 9 e DLgs 152/06; a seguito della verifica di completezza della domanda di rinnovo dell'aia, con nota PG del 01/07/2013 è stato richiesto allo Sportello Unico per le Attività Produttive del Comune di Ravenna di comunicare al gestore l'avvio del procedimento di rinnovo dell'aia e di provvedere alla pubblicazione di un estratto della comunicazione citata sul BURER, ai sensi della DGR 1113/2011; con nota prot n del 03/07/2013 (nostro PG del 03/07/2013) lo Sportello Unico per le Attività Produttive del Comune di Ravenna ha provveduto a comunicare l'avvio del procedimento, ai sensi di quanto previsto dalla DGR 1113/2011 e ai sensi dell'art. 29-octies del DLgs n. 152/2006 e smi; in data 17/07/2013 è stato pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione Emilia Romagna, l'avviso di deposito della documentazione relativa al rinnovo dell'aia n. 817 del 20/12/2007 e smi; con nota PG del 25/09/2013 é stata convocata la Conferenza dei Servizi come previsto dall'art. 29-quater del D.Lgs n. 152/2006 e smi e dalla L. 241/90 e smi, a seguito della quale è emersa la necessità di acquisire documentazione integrativa (nota PG del 28/10/2013), presentata dalla Ditta in data 02/12/2013 e acquisita agli atti di questa Provincia al PG del 03/12/2013; in tale seduta si è altresì discussa la classificazione dell'attività produttiva in relazione all'esercizio delle industrie insalubri di cui agli artt. 216 e 217 del R.D. 27/07/1934 n. 1265: l'attività in esame viene identificata come ricadente nell'elenco C, numero 15, delle industrie insalubri di I classe; con nota PG del 12/08/2013 la Ditta Vinavil S.p.A. ha presentato domanda di modifica non sostanziale dell'aia per stoccaggio di una nuova tipologia di materia prima (glutaraldeide) in quantità inferiori a kg;

4 con nota PG del 30/09/2013 la Ditta Vinavil S.p.A. ha presentato domanda di modifica non sostanziale dell'aia per realizzazione di un impianto di aspirazione nella struttura di produzione della struttura denominata Dynamon PA, volto a migliorare le condizioni degli ambienti di lavoro; con PG del 07/10/2013 è stato acquisito il Parere Tecnico Conclusivo relativo alla revisione quinquennale del Rapporto di curezza, comprendente Rapporto Particolareggiato relativo a nuova linea di produzione di co-polimeri acrilici, trasmesso dal Ministero dell'interno con prot. n del ; con nota PG del 31/10/2013 la Ditta Vinavil S.p.A. ha presentato la Dichiarazione sostitutiva del Certificato di iscrizione alla Camera di Commercio Industria Artigianato Agricoltura e la Dichiarazione di assenza di un Organo di Vigilanza di cui all'art. 6, comma 1, lettera b) del D.Lgs. 231 del ; con nota PG del 28/03/2014 la Ditta Vinavil S.p.A. ha presentato integrazioni volontarie nell'ambito della procedura di rinnovo, oggetto del presente provvedimento, relativamente alla modifica della formulazione degli additivi per calcestruzzo mediante impiego di acido acrilico; con nota PG del 12/05/2014 é stata convocata la seduta conclusiva della Conferenza dei Servizi, in occasione della quale si è deciso che la modifica indicata nelle integrazioni volontarie di cui al PG del 28/03/2014 potrà attuarsi solo a seguito dell'acquisizione del relativo Nulla Osta di Fattibilità; in tale seduta il Comune di Ravenna si è altresì espresso in relazione: - alla richiesta di modifica non sostanziale di cui al PG del 03/06/2013, concludendo che "Dall'esame della documentazione prodotta e dagli atti d'ufficio non si rilevano interventi edilizi di modifica degli impianti esistenti della ditta VINAVIL, rispetto ai contenuti del progetto unitario sopra citato. Pertanto in riferimento alla richiesta in oggetto si esprime parere favorevole circa la conformità urbanistica della richiesta, a condizione che la modifica in oggetto non costituisca aggravio di rischio e/o comporti aumento delle aree di isodanno". Il parere in oggetto è stato acquisito con PG del 23/05/2014, - alla richiesta di rinnovo dell'aia di cui al PG del 22/02/2013, concludendo che "Dall'esame della documentazione prodotta e dagli atti d'ufficio non si rilevano interventi edilizi di modifica degli impianti esistenti della ditta VINAVIL, rispetto ai contenuti del progetto unitario sopra citato. Pertanto in riferimento alla richiesta in oggetto si esprime parere favorevole circa la conformità urbanistica della richiesta". Il parere in oggetto è stato acquisito con PG del 23/05/2014; con PG del 30/06/2014 è stato acquisito il Nulla Osta di Fattibilità del Comitato Tecnico Regionale in merito all'intervento di modifica della linea polimeri organici in soluzione acquosa, dal quale risulta che la realizzazione degli interventi in progetto non comporta l'introduzione di scenari incidentali più gravosi rispetto a quelli già validasti dal CTR; con nota PG del 04/07/2014 è stato acquisito il parere di ARPA in merito alla valutazione del Piano di Monitoraggio e Controllo; con nota PG del 30/09/2015 è stato trasmesso al gestore lo schema di AIA per presentare eventuali osservazioni; con nota PG del 06/10/2015 il gestore ha dichiarato di non avere osservazioni allo schema di AIA precedentemente trasmesso; VISTO il Decreto Legislativo 4 marzo 2014, n. 46 "Attuazione della direttiva 2010/75/UE relativa alle emissioni industriali (prevenzione e riduzione integrate dell'inquinamento)" che introduce modifiche al D.Lgs. n. 152/2006 e s.m.i.;

5 PRESO ATTO delle modalità applicative della disciplina in materia di IPPC conseguenti all'entrata in vigore del suddetto D.Lgs n. 46/2014 approvate dalla Commissione Ambiente e Energia della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome (ns. PG del 12/09/2014), per cui i procedimenti avviati a titolo di rinnovo sono conclusi ai sensi del nuovo art. 29-octies del D.Lgs n. 152/2006 e smi a titolo di riesame, esaminando al contempo le richieste di modifica presentate insieme alla documentazione di rinnovo; DATO ATTO che sono stati assolti gli obblighi derivanti dalle disposizioni di cui al libro II del Decreto Legislativo 6 settembre 2011, n. 159, inerenti la documentazione antimafia, tramite comunicazione della Prefettura di Ravenna ex art. 84, comma 2, ss D.Lgs 159/2011 e smi, acquisita al PG del 04/02/2014 e successiva acquisizione della dichiarazione sostitutiva Iscrizione CCIAA e delle autocertificazioni necessarie ai fini della comunicazione antimafia (PG del 10/09/2015); DATO ATTO che ai sensi dell'art. 29-octies, comma 1 e comma 11, del D.Lgs 152/06 e smi, l'autorità Competente riesamina periodicamente l'autorizzazione Integrata Ambientale e che, fino alla pronuncia dell'autorità Competente, il gestore continua l'attività sulla base dell'autorizzazione in suo possesso; CONSIDERATO che il gestore è comunque tenuto al rispetto delle disposizioni contenute nelle normative settoriali in materia di protezione dell'ambiente anche nel caso in cui non vengano esplicitamente riportate o sostituite da prescrizioni del presente atto; VISTA la deliberazione del Consiglio Provinciale n. 46 del 29 settembre 2015 ad oggetto "Bilancio di previsione di competenza autorizzatorio ai sensi del D.Lgs. n. 267/2000 per l'esercizio finanziario Bilancio di previsione armonizzato a fini conoscitivi ai sensi del D.Lgs. n. 118/2011 per l'esercizio finanziario Approvazione"; VISTA la deliberazione della Giunta provinciale n. 1 del 7 gennaio 2015 avente ad oggetto "DETERMINAZIONI TRANSITORIE PER LA GESTIONE DELL'ESERCIZIO 2015 NELLE MORE DELL'APPROVAZIONE DEL BILANCIO DI PREVISIONE 2015 E DEL PIANO ESECUTIVO DI GESTIONE 2015" e successive modificazioni, con la quale si deliberava: omissis - DI AUTORIZZARE in relazione ad un ulteriore periodo transitorio, che andrà dalla data di approvazione del Bilancio di Previsione 2015 fino all approvazione del Piano Esecutivo di Gestione 2015, i dirigenti ad adottare gli atti di gestione relativi ad attività istituzionali connesse a funzioni che la Provincia deve obbligatoriamente svolgere o che devono essere necessariamente realizzate in modo continuativo, facendo presente che le dotazioni finanziarie, fermi gli obiettivi predeterminati per il 2014, si intenderanno individuate dalla deliberazione del Consiglio Provinciale che approverà il Bilancio di Previsione 2015 e dettagliate nei capitoli/articoli del Piano Esecutivo di Gestione 2015 Parte contabile; Omissis; SI INFORMA che ai sensi dell art. 13 del DLgs n. 196/2003 il titolare dei dati personali è la Provincia di Ravenna, con sede in Piazza dei Caduti, n. 2 e che il Responsabile del trattamento dei medesimi dati è il Dirigente del Settore Ambiente e Territorio; VISTO l art. 107, comma 5, del Decreto Legislativo 18 Agosto 2000, n. 267; VISTO l'art. 4, comma 8, del regolamento di attribuzioni di competenze al Presidente della Provincia, alla Giunta Provinciale, ai Dirigenti e al Segretario Generale che stabilisce che:..."ai dirigenti competono, in generale, nell'esercizio delle attribuzioni di competenza: il rilascio, la sospensione, la revoca, la riforma, le modifiche delle licenze, delle autorizzazioni e delle concessioni previste dalle leggi statali, regionali, dallo statuto e dai regolamenti"; SU proposta del Responsabile del procedimento (Ing. Laura Avveduti) del Servizio Valutazioni e Autorizzazioni Ambientali: DISPONE

6 1. di prendere atto della mancata realizzazione del progetto di potenziamento delle produzioni di Raviflex, Mapequick e Ravemul presentato dalla ditta e sottoposto a procedura di verifica (screening) ai sensi della L.R. 9/99 e smi, conclusa con delibera di giunta provinciale n. 616 del 09/05/2011 "Procedura di verifica (screening) relativa al progetto di potenziamento produzioni di Raviflex, Mapequick e Ravemul nello stabilimento Vinavil sito in via Baiona, 107/111 a Ravenna (RA) proposto da Vinavil S.p.A. (Titolo II LR 18 Maggio 1999, n. 9 e DLgs 152/06"; 2. il rilascio, con il presente atto, ai sensi del Titolo III-bis della Parte II del D.Lgs. n. 152/2006 e s.m.i., alla Ditta Vinavil S.p.A., avente sede legale in viale Jenner 4, Comune di Milano (MI), partita IVA , nella persona del suo gestore g. Francesco Bassi, dell'autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) riesaminata e modificata per la prosecuzione e lo svolgimento nell'installazione sita in Comune di Ravenna, via Baiona n Isole 12, 23 e 21, delle attività di produzione di dispersioni polimeriche a base acquosa per usi industriali, quali adesivi, pitture, sospendenti per polimerizzazione e additivi polimerici per calcestruzzi, ovvero polimeri solidi, e produzione di soluzioni di sali inorganici, quali additivi inorganici per calcestruzzi, di cui ai punti 4.1.h e 4.2.d dell allegato VIII al D.Lgs 152/06 e smi; 3. di vincolare l'aia con le relative condizioni e prescrizioni di cui all'allegato parte integrante del presente provvedimento, al rispetto delle seguenti condizioni e prescrizioni: 3.a) la gestione e la conduzione dell'impianto IPPC, compresi gli interventi di adeguamento/miglioramento richiesti per la prosecuzione delle attività, devono essere attuati nel rispetto delle condizioni e delle prescrizioni indicate nella sezione D dell'allegato al presente atto; 3.b) deve essere tempestivamente comunicato alla Provincia di Ravenna il completamento degli interventi di adeguamento/miglioramento indicati nel paragrafo D1) della Sezione D dell Allegato alla presente AIA; 3.c) la presente AIA è comunque soggetta a riesame qualora si verifichi una delle condizioni previste dall art. 29-octies, comma 4) del D.Lgs. n. 152/2006 e s.m.i. e dall art. 11 della L.R. n. 21/2004 e smi; 3.d) ai sensi dell art. 29-nonies, comma 4) del D.Lgs. n. 152/2006 e s.m.i., nel caso in cui intervengano variazioni nella titolarità della gestione degli impianti, il vecchio e il nuovo gestore ne danno comunicazione, entro 30 giorni, alla Provincia di Ravenna nelle forme dell autocertificazione ai fini della volturazione dell'autorizzazione Integrata Ambientale; 3.e) fatto salvo quanto specificato al paragrafo D1) della sezione D dell'allegato al presente provvedimento, in caso di modifica degli impianti il gestore comunica alla Provincia di Ravenna, al Servizio Territoriale ARPA di Ravenna e al Comune di Ravenna, le modifiche progettate. Tali modifiche saranno valutate ai sensi dell art. 11 della L.R. n. 21/2004 e smi e dell art. 29-nonies del D.Lgs. n. 152/2006 e s.m.i.;

7 4. di stabilire che, ai sensi dell'art. 29-octies, del D.Lgs. n. 152/2006 e s.m.i., la validità della presente AIA è fissata in anni 12 a partire dalla data di rilascio del presente provvedimento, fatto salvo che il riesame con valenza, anche in termini tariffari, di rinnovo dell AIA è comunque disposto secondo quanto previsto dall'art. 29-octies, commi 3 e 4 del D.Lgs 152/2006 e smi. A tal fine il gestore dovrà provvedere ai sensi dello stesso articolo; fino alla pronuncia dell'autorità competente in merito al rinnovo, il gestore continua l'attività sulla base della precedente AIA; 5. di vincolare la durata di validità dell'aia, riportata al punto precedente, al mantenimento, da parte del Gestore, della certificazione ISO 14001; qualora tale certificazione dovesse decadere, il gestore dovrà darne immediata comunicazione all'autorità Competente; 6. il monitoraggio e il controllo delle condizioni dell AIA sono esercitate dalla Provincia di Ravenna, ai sensi dell art. 29-decies del D.Lgs. 152/06 e successive modifiche, avvalendosi del supporto tecnico, scientifico e analitico di ARPA, al fine di verificare la conformità dell'impianto alle condizioni contenute nel provvedimento di autorizzazione; la Provincia, ove rilevi situazioni di non conformità alle condizioni contenute nel provvedimento di autorizzazione, procederà secondo quanto stabilito nell atto stesso o nelle disposizioni previste dalla vigente normativa nazionale e regionale; 7. di dare atto che il rilascio della presente Autorizzazione Integrata Ambientale è finalizzato alla realizzazione dell obiettivo di PEG/PDO 2014 n "Adozione di autorizzazioni e atti settoriali ambientali"; 8. di trasmettere copia della presente AIA, per opportuna conoscenza e per gli adempimenti di rispettiva competenza, allo Sportello Unico per le Attività Produttive (SUAP) del Comune di Ravenna e al Servizio Territoriale ARPA di Ravenna; 9. di trasmettere, la comunicazione di avvenuto rilascio del presente provvedimento alla Ditta interessata, precisando le modalità del ritiro del provvedimento stesso; 10. di rendere noto infine che copia della presente Autorizzazione Integrata Ambientale è resa disponibile per la pubblica consultazione sul portale IPPC-AIA ( sul sito internet della Provincia di Ravenna ( nonché presso la sede della Provincia di Ravenna, Settore Ambiente e Territorio, piazza Caduti per la Libertà n. 2, Ravenna e si provvederà alla pubblicazione dell'annuncio di avvenuto rilascio sul Bollettino Ufficiale Regionale (BURER). DICHIARA DI DARE CORSO agli adempimenti relativi all'esecuzione degli obblighi di pubblicazione previsti dall'art. 23 del D.Lgs. n. 33/2013; ATTESTA la regolarità e correttezza del presente atto ai sensi e per gli effetti di quanto dispone l'art. 147 bis, comma 1, D. Lgs. 18 agosto 2000, n. 267 e ss.mm.ii e dichiara che il presente provvedimento diverrà esecutivo sin dal momento della sottoscrizione dello stesso da parte del dirigente del Settore proponente o chi ne fa le veci, ai sensi dell art. 10,

8 comma 1, del vigente regolamento provinciale di attribuzione di competenze. ATTESTA che il procedimento amministrativo sotteso al presente provvedimento, in quanto ricompreso nel P.T.P.C della Provincia di Ravenna, ai sensi e per gli effetti di cui alla Legge n. 190/2012, è oggetto di misure di contrasto ai fini della prevenzione della corruzione. Sottoscritta dal DIRIGENTE DEL SETTORE REBUCCI ALBERTO con firma digitale

9 Il presente provvedimento, non comportando impegni di spesa, è divenuto esecutivo dalla data di sottoscrizione dello stesso da parte del dirigente del settore/servizio ai sensi dell articolo 10, comma 1, del vigente regolamento provinciale di attribuzione di competenze. AVVERTENZE RICORSI GIURISDIZIONALI Contro il provvedimento, gli interessati possono sempre proporre ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale competente entro i termini di legge, ai sensi del D.Lgs , n. 104, decorrenti dalla data di notificazione o di comunicazione o da quando l interessato ne abbia avuto conoscenza ovvero ricorso straordinario al Presidente della Repubblica entro 120 giorni, ai sensi del D.P.R , n. 1199, decorrenti dalla data della notificazione o di comunicazione o da quando l'interessato ne abbia avuto piena conoscenza. Il sottoscritto in qualità di del Settore/Servizio della Provincia di Ravenna, ATTESTA, ai sensi e per gli effetti di cui all art. 23, comma 2-bis, del D.Lgs 7 marzo 2005, n. 82, che la presente copia è conforme alla determinazione n. del, firmata digitalmente, ai sensi dell art. 24 del citato decreto legislativo, dal Dott. in qualità di Dirigente del settore AMBIENTE E TERRITORIO, comprensiva di n. allegati, rispettivamente sub,, e, che consta di n. pagine complessive, documenti tutti conservati presso questa Provincia ai sensi di legge. rilascia per gli usi consentiti dalla legge. Ravenna, / /, TIMBRO Firma

10 Sezione A - Sezione informativa SEZIONE A Sezione informativa A1) Definizioni AIA Autorizzazione Integrata Ambientale; provvedimento che autorizza l'esercizio di un'installazione rientrante fra quelle di cui all'art. 4, comma 4, lettera c), o di parte di essa a determinate condizioni che devono garantire che l'installazione sia conforme ai requisiti di cui al Titolo III-bis ai fini dell'individuazione delle soluzioni più idonee al perseguimento degli obiettivi di cui all'articolo 4, comma 4, lettera c). Un'autorizzazione integrata ambientale può valere per una o più installazioni o parti di esse che siano localizzate sullo stesso sito e gestite dal medesimo gestore. Nel caso in cui diverse parti di una installazione siano gestite da gestori differenti, le relative autorizzazioni integrate ambientali sono opportunamente coordinate a livello istruttorio. Installazione L'unità tecnica permanente in cui sono svolte una o più attività IPPC e qualsiasi altra attività accessoria, che sia tecnicamente connessa con le attività svolte nel luogo suddetto e possa influire sulle emissioni e sull'inquinamento. È considerata accessoria l attività tecnicamente connessa anche quando condotta da diverso gestore. Autorità competente La pubblica Amministrazione cui compete l'adozione del provvedimento di verifica di assoggettabilità, l'elaborazione del parere motivato, nel caso di valutazioni di piani e programmi, e l'adozione dei provvedimenti conclusivi in materia di VIA, nel caso di progetti ovvero il rilascio dell'autorizzazione integrata ambientale o del provvedimento comunque denominato che autorizza l'esercizio (Provincia di Ravenna per l'installazione oggetto della presente AIA). Organo di controllo Il soggetto (ARPA - Agenzia Regionale Prevenzione Ambiente dell'emilia-romagna, Sezione Provinciale di Ravenna - per le installazioni soggette ad AIA di competenza della Provincia di Ravenna) incaricato di effettuare le ispezioni ambientali per accertare, secondo quanto previsto e programmato nell AIA e con oneri a carico del gestore: il rispetto delle condizioni dell AIA; la regolarità dei controlli a carico del gestore, con particolare riferimento alla regolarità delle misure e dei dispositivi di prevenzione dell'inquinamento nonché al rispetto dei valori limite di emissione; che il gestore abbia ottemperato ai propri obblighi di comunicazione e in particolare che abbia informato l'autorità Competente regolarmente e, in caso di inconvenienti o incidenti che influiscano in modo significativo sull'ambiente, tempestivamente dei risultati della sorveglianza delle emissioni del proprio impianto. Ispezione ambientale Tutte le azioni, ivi compresi visite in loco, controllo delle emissioni e controlli delle relazioni interne e dei documenti di follow-up, verifica dell'autocontrollo, controllo delle tecniche utilizzate e adeguatezza della gestione ambientale dell'installazione, intraprese dall'autorità competente o per suo conto, al fine di verificare o promuovere il rispetto delle condizioni di autorizzazione da parte delle installazioni, nonché, se del caso, monitorare l'impatto ambientale di queste ultime. Gestore Qualsiasi persona fisica o giuridica che detiene o gestisce, nella sua totalità o in parte, l'installazione o l'impianto oppure che detiene un potere economico determinante sull esercizio dei medesimi. Modifica Variazione di un piano, programma, impianto o progetto approvato, compresi, nel caso degli impianti e dei progetti, le variazioni delle loro caratteristiche o del loro funzionamento, ovvero un loro potenziamento, che possano produrre effetti sull'ambiente. Migliori Tecniche Disponibili (MTD o BAT Best Available Techniques) La più efficiente e avanzata fase di sviluppo di attività e relativi metodi di esercizio indicanti l'idoneità pratica di determinate tecniche a costituire, in linea di massima, la base dei valori limite di emissione e delle altre condizioni di autorizzazione intesi ad evitare oppure, ove ciò si riveli impossibile, a ridurre in modo generale le emissioni e l'impatto sull'ambiente nel suo complesso. Nel determinare le migliori tecniche disponibili, occorre tenere conto in particolare degli elementi di cui all'allegato XI. intende per: 1) tecniche: sia le tecniche impiegate sia le modalità di progettazione, costruzione, manutenzione, esercizio e chiusura dell'impianto; 2) disponibili: le tecniche sviluppate su una scala che ne consenta l'applicazione in condizioni economicamente e tecnicamente idonee nell'ambito del relativo comparto industriale, prendendo in considerazione i costi e i vantaggi, indipendentemente dal fatto che siano o meno applicate o prodotte in ambito nazionale, purché il gestore possa utilizzarle a condizioni ragionevoli; 1

11 Sezione A - Sezione informativa 3) migliori: le tecniche più efficaci per ottenere un elevato livello di protezione dell'ambiente nel suo complesso. Relazione di riferimento: informazioni sullo stato di qualità del suolo e delle acque sotterranee, con riferimento alla presenza di sostanze pericolose pertinenti, necessarie al fine di effettuare un raffronto in termini quantitativi con lo stato al momento della cessazione definitiva delle attività. Le rimanenti definizioni della terminologia utilizzata nella stesura della presente autorizzazione sono le medesime di cui all art. 5 comma 1 del D.Lgs. 152/06 e smi. A2) Informazioni sull'impianto e autorizzazioni sostituite to: Ravenna, via Baiona n Isole 12, 23 e 21. Denominazione impianto: Vinavil S.p.A. stabilimento di Ravenna. Attività IPPC: D.Lgs 152/06 e smi allegato VIII, punti 4.1.h "Impianti chimici per la fabbricazione di prodotti chimici organici di base come: materie plastiche di base (polimeri, fibre sintetiche, fibre a base di cellulosa)" e 4.2.d "Impianti chimici per la fabbricazione di prodotti chimici inorganici di base, quali: sali, quali cloruro d'ammonio, clorato di potassio, carbonato di potassio, carbonato di sodio, perborato, nitrato d'argento". Nel dettaglio si riportano di seguito le capacità produttive massime dello stabilimento (t/anno di prodotto al 100%), in riferimento alle singole attività IPPC svolte: Denominazione dell attività 4.1.h Capacità produttiva massima e autorizzata Produzione di dispersioni polimeriche e polimeri solidi Impianti chimici per la fabbricazione di prodotti chimici organici di base come: materie plastiche di base (polimeri, fibre sintetiche, fibre a base di cellulosa). Polimeri solidi t/anno Polimeri in emulsione Ravemul/Vinavil t/anno Sospendenti vinilici/acrilici in soluzione t/anno Acetato di metile 900 t/anno Linea produttiva Dynamon t/anno TOTALE t/anno Denominazione dell attività 4.2.d Capacità produttiva massima e autorizzata Produzione di soluzioni di sali inorganiche Impianti chimici per la fabbricazione di prodotti chimici inorganici di base, quali: sali, quali cloruro d'ammonio, clorato di potassio, carbonato di potassio, carbonato di sodio, perborato, nitrato d'argento. Additivi inorganici t/anno TOTALE t/anno Autorizzazioni comprese e sostituite: Autorizzazione Integrata Ambientale n. 817 del 20/12/2007 successivamente modificata e aggiornata con provvedimento n. 164 del 10/04/2008. A3) Iter istruttorio rinnovo AIA 11/06/2013 presentazione, tramite il Portale Regionale IPPC-AIA, da parte del gestore della domanda di rinnovo dell'aia n. 817 del 20/12/2007 e smi (PG del 11/06/2013), ai sensi del combinato disposto dagli artt. 29-octies e 29-nonies del D.Lgs. n. 152/2006 e s.m.i., dall art. 11 della L.R. n. 21/2004 (con attestazione di avvenuto pagamento in data 04/06/2013 delle relative spese istruttorie per un importo pari a 7.700,00) e di quanto previsto dalla DGR 1113/2011; 02/07/2013 a seguito dell'esito positivo della verifica di completezza della domanda di rinnovo di AIA, come previsto nell'allegato 2 alla DGR n. 1113/2011 e ai sensi dell'art. 29-ter, comma 4 del D.Lgs. n. 152/2006 e s.m.i., comunicazione dello Sportello Unico per le Attività Produttive del Comune di Ravenna (prot. n del 03/07/2013), al gestore, di avvio del procedimento di cui all'art. 29-quater, commi da 5 a 9 del D.Lgs. n. 152/2006 e s.m.i. (PG del 03/07/2013); 17/07/2013 pubblicazione su BURER della comunicazione di avvio del procedimento di rinnovo di AIA, ai sensi dell'allegato 2 alla DGR n. 1113/2011; 2

12 Sezione A - Sezione informativa 09/08/2013 presentazione da parte del gestore di richiesta di modifica non sostanziale dell'aia per stoccaggio di una nuova tipologia di materia prima (glutaraldeide) in quantità inferiori a kg (PG del 12/08/2013); 30/09/2013 presentazione da parte del gestore di richiesta di modifica non sostanziale dell'aia per realizzazione di un impianto di aspirazione nella struttura di produzione della struttura denominata Dynamon PA, volto a migliorare le condizioni degli ambienti di lavoro (PG del 30/09/2013); 09/10/2013 svolgimento della I riunione della Conferenza dei Servizi ai sensi dell'art. 29-quater, comma 5) del D.Lgs. n. 152/2006 e s.m.i., convocata con nota PG del 25/09/2013; durante questa seduta della conferenza dei servizi, si è discussa la classificazione dell'attività produttiva in relazione all'esercizio delle industrie insalubri di cui agli artt. 216 e 217 del R.D. 27/07/1934 n. 1265: l'attività in esame viene identificata come ricadente nell'elenco C, numero 15, delle industrie insalubri di I classe; 28/10/2013 richiesta di integrazioni alla documentazione di AIA ai sensi dell'art. 29-quater, comma 8) del D.Lgs. n. 152/2006 e s.m.i. (PG del 28/10/2013); 02/12/2013 presentazione da parte del gestore della documentazione integrativa richiesta alla domanda di rinnovo di AIA (PG del 03/12/2013); 04/02/2014 acquisizione documentazione necessaria per richiesta comunicazione ai sensi dell'art. 87 del D.Lgs 159/2011, codice antimafia, (PG del 04/02/2014); 28/03/2014 presentazione da parte dell'azienda di documentazione integrativa volontaria relativamente alla modifica della formulazione degli additivi per calcestruzzo mediante impiego di acido acrilico (PG del 28/03/2014); 22/05/2014 svolgimento della II riunione della Conferenza dei Servizi ai sensi dell'art. 29-quater, comma 5) del D.Lgs. n. 152/2006 e s.m.i., convocata con nota PG del 12/05/2014, considerata seduta conclusiva. In tale seduta della conferenza dei servizi è stato acquisito il parere di conformità urbanistica del Comune di Ravenna; 04/07/2014 acquisizione del parere espresso dal Servizio Territoriale ARPA di Ravenna - Unità IPPC- VIA relativamente al piano di monitoraggio degli impianti, ai sensi dell'art. 29-quater, comma 7) del D.Lgs. n. 152/2006 e s.m.i. (PG del 04/07/2014); 24/07/2015 presentata la verifica di sussistenza dell'obligo di presentazione della relazione di riferimento ai sensi del DM 272/2014 (nota PG del 24/07/2015); 30/09/2015 trasmissione dello schema di AIA al gestore ai sensi dell'allegato 2 alla DGR n. 1113/2011 (PG del 30/09/2015): nessuna osservazione in proposito da parte del gestore (PG del 06/10/2015); 06/10/2015 il gestore dichiara di non avere osservazioni alla bozza (PG del 06/10/2015). ricorda che, prima della presentazione della domanda di rinnovo dell'aia di cui al PG del 11/06/2013, il gestore aveva presentato la seguente documentazione: 27/05/2013 domanda di modifica non sostanziale dell'aia per realizzazione di una struttura coperta per il deposito di merci infiammabili imballate (PG del 27/05/2013); 03/06/2013 domanda di modifica non sostanziale dell'aia per revisione della Sheda di Omologa del flusso inviato al punto di scarico delle acque di processo denominato VIN-OC17 (PG del 03/06/2013). A tali richieste la Provincia non ha dato seguito con proprio provvedimento specifico, vengono quindi considerate e ricomprese nell'ambito del presente provvedimento di riesame. 3

13 Sezione B Sezione finanziaria Sezione finanziaria SEZIONE B B1) Calcolo tariffa istruttoria per rinnovo AIA, DM 24 aprile 2008, DGR 1913/08, DGR 155/09, DGR 812/09 DETERMINAZIONE DELLA TARIFFA ISTRUTTORIA PER RINNOVO AIA C D - Costo istruttorio per acquisizione e gestione della domanda di rinnovo, per rinnovo delle analisi delle procedure di gestione degli impianti e per la ridefinizione delle misure relative a condizioni diverse da quelle di normale esercizio di impianto C D C ARIA - Costo istruttorio del rinnovo per verifica del rispetto della disciplina in materia di inquinamento atmosferico, valutazione ed eventuale integrazione del piano di monitoraggio e controllo relativo alle emissioni in atmosfera, conduzione della quota parte delle analisi integrate riferibili alla componente "qualità dell'aria" Numero di sostanze inquinanti tipicamente e significativamente emesse dall'attività Numero di fonti di emissioni in aria 1 da 2 a 3 da 4 a 8 da 9 a 20 da 21 a 60 oltre 60 Nessun inquinante da 1 a 4 inquinanti da 5 a 10 inquinanti da 11 a 17 inquinanti più di 17 inquinanti C ARIA C H2O - Costo istruttorio rinnovo di verifica del rispetto della disciplina in materia di inquinamento delle acque, valutazione ed eventuale integrazione del piano di monitoraggio e controllo relativo alle emissioni in acqua, conduzione della quota parte delle analisi integrate riferibili alla componente "qualità delle acque" Numero di sostanze inquinanti tipicamente e Numero di scarichi significativamente emesse dall'attività 1 da 2 a 3 da 4 a 8 oltre 8 Nessun inquinante da 1 a 4 inquinanti da 5 a 7 inquinanti da 8 a 12 inquinanti da 13 a 15 inquinanti più di 15 inquinanti C H2O C RP/RnP - Costo istruttorio rinnovo di verifica del rispetto della disciplina in materia di rifiuti e condizione della quota parte delle analisi integrate riferibili alla componente "rifiuti" Tonnellate/giorno oggetto di AIA Tasso di conferimento oltre 1 oltre 10 oltre 20 0 fino a 1 fino a 10 fino a 20 fino a 50 oltre 50 Rifiuti pericolosi Rifiuti non pericolosi Deposito temporaneo 300 C RP/RnP 300 C 5 - Costi istruttori rinnovo per verifica del rispetto della ulteriore disciplina in materia ambientale, valutazione ed eventuale integrazione del piano di monitoraggio e controllo relativo ad altre componenti ambientali, conduzioni della quota parte delle analisi integrate riferibili alle ulteriori componenti ambientali 4

14 Sezione B Sezione finanziaria Ulteriore componente ambientale da considerare clima acustico C CA tutela quantitativa della risorsa idrica C RI campi elettromagnetici C EM odori C Od sicurezza del territorio C ST ripristino ambientale C RA C 5 (C CA + C RI + C EM + C Od + C ST + C RA ) 875 C SGA - Riduzione del costo istruttorio per rinnovo per analisi delle procedure di gestione degli impianti e per la definizione delle misure relative a condizioni diverse da quelle di normale esercizio dell'impianto determinate dalla presenza di un sistema di gestione ambientale (certificazione ISO 14001, registrazione EMAS) C SGA (C aria +C H2O + C RP/RnP + C CA )*0,1 800,00 C Dom - Riduzione del corso istruttorio per rinnovo per acquisizione e gestione della domanda determinate da particolari forme di presentazione della domanda Tipo impianto Domanda Presentata secondo le specifiche fornite dall'autorità competente con copia informatizzata Impianti non ricadenti nei numeri da 1) a 4) dell'allegato V del D.Lgs. 59/ Centrali termiche e altri impianti di combustione con potenza termica di almeno 300 MW alimentati a gas Centrali termiche e altri impianti di combustione con potenza termica di almeno 300 MW non alimentati esclusivamente a gas Impianti di cui ai numeri da 1), 3) o 4) dell'allegato V del D.Lgs. 59/ C Dom 750 CALCOLO TARIFFA ISTRUTTORIA Ti - tariffa istruttoria relativa a rilascio di Autorizzazione Integrata Ambientale Ti = C D - C SGA - C Dom + C ARIA + C H2O + C RP/RnP + C 5 = = , , , = La Ditta ha provveduto, in data 04/06/2013 al versamento di un importo pari a 7.700,00, integrato in data 14/09/2015 con l'importo mancante di 150, conformemente a quanto previsto. TARIFFA ISTRUTTORIA PER MODIFICA NON SOSTANZIALE AIA da atto che successivamente alla presentazione della domanda di rinnovo dell'aia il gestore ha presentato due domande di modifica non sostanziale in data 12/08/2013 e in data 30/09/2013 (rispettivamente PG del 12/08/2013 e PG del 30/09/2013), per le quali ha provveduto al versamento delle spese istruttorie dovute per un ammontare pari a 350,00, con bonifici effettuati in data 09/08/2013 (per euro 250,00) e in data 18/09/2013 (per euro 100,00). B2) FIDEIUSSIONI E GARANZIE FINANZIARIE Per l'attività svolta nello stabilimento Vinavil S.p.A. di Ravenna, via Baiona 107, non è attualmente previsto nessun tipo di garanzia finanziaria. Come previsto dal D.Lgs 152/06 e smi, art. 29-ter, comma 1 lettera m, e art. 29-sexies, comma 9-septies, se l'attività comporta l'utilizzo, la produzione o lo scarico di sostanze pericolose, tenuto conto della possibilità di contaminazione del suolo e delle acque sotterranee nel sito dell'installazione, il gestore deve prevedere l'elaborazione di una relazione di riferimento, e deve prestare le relative garanzie finanziarie. 5

15 Sezione B Sezione finanziaria Il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, attraverso uno e più decreti, per i quali sono attualmente avviati i lavori di predisposizione, deve stabilire le modalità, per la redazione della relazione di riferimento ed i criteri di definizione delle relative garanzie finanziarie. Il gestore dell'installazione è tenuto a trasmettere la relazione di riferimento (qualora dovuta) ed a prestare le relative garanzie finanziarie, entro i tempi, con le modalità e con i contenuti stabiliti dal/dai citato/i decreto/i. La ditta ha presentato, con nota PG del 24/07/2015, la verifica di sussistenza dell'obbligo di presentazione della relazione di riferimento, ai sensi del DM 272 del 13/11/2014 e della DGR 245 del 16/03/2015, dalla quale emerge la non necessità di presentare la relazione di riferimento. B3) GRADO DI COMPLESSITA' DELL'IMPIANTO (DGR 667/2005) Ai fini del calcolo delle tariffe dei controlli programmati e per le successive modifiche non sostanziali, si riporta di seguito il grado di complessità dell'impianto calcolato come indicato dalla DGR 667/2005. Indicatore Contributi corrispondenti ad un livello dell indicatore (espresso in n. di ore) A M B (alta) (Media) (bassa) Contributo all indice di complessità (espresso in numero di ore) N sorgenti: 6 3,5 3,5 N inquinanti: Emissioni convogliate Quantità: in m 3 1,5 1,5 atmosfera /h diffuse No 4,5 - fuggitive No 4,5 4,5 consumi Quantità prelevata: idrici m 3 1,5 1,5 /d Bilancio idrico N inquinanti: 5 7 3,5 3,5 scarichi idrici Quantità scaricata: m 3 1,5 1,5 /d N CER rifiuti NP: 1-6 1,5 1,5 N CER rifiuti P: Produzione rifiuti 1-4 1,5 1,5 Quantità annua di rifiuti prodotti: t 1,5 1,5 N inquinanti: 1,5 1, Fonti di potenziale contaminazione suolo N sorgenti: 1-6 1,5 1,5 Area occupata: 2 1,5 1, m Rumore N sorgenti: ,5 4,5 Totale 36,5 Impianto dotato di registrazione EMAS: No x 0,6 Impianto dotato di certificazione ISO 14000: Sì x 0,8 Indice di complessità delle attività istruttorie IC (espresso in numero di ore) E' pertanto da considerare, ai fini del calcolo delle tariffe dei controlli programmati e per le successive modifiche non sostanziali, un grado di complessità dell'impianto BASSO GRADO DI COMPLESSITA' IMPIANTO A M B 29,2 6

16 SEZIONE C C - Valutazione integrata ambientale C1) INQUADRAMENTO AMBIENTALE, TERRITORIALE E DESCRIZIONE DELL ATTUALE ASSETTO IMPIANTISTICO. Le attività della Società Vinavil S.p.A. si sviluppano nella sede di via Baiona n. 107, Comune di Ravenna, all'interno del to Multisocietario (denominato prima "ex stabilimento petrolchimico Anic" e poi "ex Enichem") presente nell'area chimica e industriale di Ravenna. Lo stabilimento oggetto della presente Autorizzazione Integrata Ambientale è dedicato alla produzione di dispersioni polimeriche a base acquosa per usi industriali, quali adesivi, pitture, sospendenti per polimerizzazione e additivi polimerici per calcestruzzi, ovvero polimeri solidi e soluzioni di sali inorganici, quali additivi inorganici per calcestruzzi. La capacità produttiva installata di tali impianti chimici è stata incrementata negli ultimi anni a seguito del potenziamento della produzione di estere (linea prodotti Dynamon), risultando attualmente pari a: t/anno di polimeri al 100% (punto 4.1.h), t/anno di sali al 100% (punto 4.2.d). C1.1) INQUADRAMENTO PROGRAMMATICO E TERRITORIALE L area chimica e industriale di Ravenna costituisce un Ambito Produttivo Omogeneo (APO) caratterizzato da specifici settori di attività che hanno la chimica come principale denominatore comune, oltre alla produzione di energia e alla fornitura di servizi ambientali in gran parte asserviti alle stesse attività produttive. L APO corrisponde alla maggior parte dell area industriale di Ravenna di cui la zona portuale è parte integrante e complementare: diverse attività si affacciano sullo specchio d acqua portuale e nell area chimica sono presenti 2 banchine attrezzate per sbarco/imbarco di materie prime e/o prodotti. Tutta l area industriale è situata in un contesto territoriale sensibile e di particolare complessità per la presenza della zona turistica lungo la costa, di una pineta litoranea e di un sistema idrico caratterizzato dalle Pialasse Baiona e Piombone. La città di Ravenna è situata in direzione Sud-Ovest a pochi chilometri dall area industriale che all estremità Nord/Nord-Ovest confina con il Parco del Delta del Po. Elemento caratteristico dell area chimica e industriale di Ravenna è la presenza, all interno dell APO, di un to Multisocietario in cui sono coinsediate le seguenti aziende: - CFS Europe S.p.A. (Borregaard Italia S.p.A.); - Acomon s.r.l. (ex Chemtura Manufacturing Italy s.r.l.); - Cray Valley Italia s.r.l.; - Herambiente spa; - Endura spa; - Enipower spa; - COEM spa (cessata attività); - Yara Italia spa; - Versalis spa (ex Polimeri Europa spa ed Ecofuel spa); - Rivoira spa; - Ravenna Servizi Industriali scpa; - Syndial spa; - Vinavil spa; che presentano connotati di connessione tecnica e funzionale fra gli impianti. Il to Multisocietario si caratterizza per tutta una serie di attività ausiliarie e di servizio gestite a livello consortile (fognature, approvvigionamento acqua industriale, sicurezza e sistemi di monitoraggio ambientale) ovvero fornite da un gestore agli altri coinsediati (energia elettrica, vapore, gas tecnici, depurazione acque reflue, incenerimento sfiati gassosi). Elemento rilevante di connessione fra i soggetti coinsediati nel to Multisocietario è la presenza di un depuratore centralizzato per il trattamento di tutte le acque reflue gestito dalla Società HERAmbiente. Per la gestione dei flussi di scarico dei singoli coinsediati verso il depuratore centralizzato è stato definito un Regolamento Fognario così come è regolamentato il flusso degli sfiati gassosi di processo verso i sistemi centralizzati di combustione (torce e forno incenerimento rispettivamente gestiti da RSI ed Herambiente). Dal punto di vista dell inquadramento territoriale e programmatico, lo stabilimento Vinavil S.p.A. è ubicato in Via Baiona n Isole 12, 23 e 21, ed insiste su un'area di estensione pari a circa m 2, che confina: a Ovest con l'isola 13, dove sono localizzati altri impianti del to Multisocietario, a Nord con l'isola 12 e l'isola 23, dove sono localizzati altri impianti del to Multisocietario, a Est con l'isola 5, dove sono localizzati altri impianti del to Multisocietario, a Sud l'isola 11, dove sono localizzati altri impianti del to Multisocietario. 7

17 I terreni presso l Isola 12 su cui insiste l impianto sono stati acquistati nel corso del 2006 (Vinavil infatti fino ad ottobre 2006 possedeva esclusivamente i diritti di superficie); oltre a quest area la Ditta ha acquisito, sempre all interno dello stesso to Multisocietario: il serbatoio di stoccaggio dell acetato di vinile monomero (F1) presso l Isola 21, già utilizzato in precedenza da Vinavil con un contratto di affitto; questo stoccaggio è attualmente gestito da Versalis nel rispetto di quanto contenuto nell'autorizzazione settoriale alle emissioni in atmosfera n del 23/03/2012; con nota PG del 22/09/2015 Vinavil spa ha comunicato che a partire dal 01/01/2016 il serbatoio F1 non sarà più in esercizio; una parte del complesso sito presso l Isola 23 (ex Ineos Vinyls Italia, poi COEM), costituito da un magazzino di circa m 2, pesa automezzi, torri di raffreddamento (attualmente non in uso) ed aree esterne per una superficie complessiva equivalente a circa m 2 ; il magazzino a seguito dei dovuti interventi di ristrutturazione è destinato allo stoccaggio di imballi, materie prime e prodotti finiti in colli. L area di pertinenza Vinavil, complessivamente di superficie pari a m 2, ricade all interno delle aree classificate "Aree di ristrutturazione per attività industriali e produttive portuali" di cui all'art. 85 delle Norme Tecniche di Attuazione del Piano Strutturale Comunale (PSC) e dall'art. 32 delle Norme Tecniche di Attuazione del Piano Operativo Comunale (POC ). Inoltre, il Regolamento Urbanistico Edilizio (RUE) del Comune di Ravenna classifica la zona in esame come "Aree consolidate per attività produttive portuali con impianti a Rischio di Incidente Rilevante", normate dall'art. V.5-10 delle relative Norme Tecniche di Attuazione, sottoposta inoltre alla disciplina dell'art. V.10 comma3. Nello specifico, con riferimento al comparto produttivo all'interno del quale si trova Vinavil, denominato "ENICHEM-ANIC - zona portuale", si evidenzia che tra i vari sub-comparti costituiti per entità produttive omogenee introdotti dal relativo Programma Unitario di Comparto (PUC) approvato nel 2001, Vinavil ricade all'interno del sub-comparto (A) "Enichem". Il PUC "ENICHEM" approvato nel 2001 è attualmente sottoposto alla disciplina derivante dal combinato disposto dell'art. 32 del POC e dell'art. V.10, comma 3, del RUE, che consente la realizzazione degli interventi già previsti nel PUC "ENICHEM" approvato nel 2001, con le limitazioni di cui all'art. V.10, comma 3, stesso. Per quanto riguarda il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP) della Provincia di Ravenna, l'area di interesse, appartenente all'unità di Paesaggio n. 5 "Del porto e della città", risulta collocata in un Ambito specializzato per attività produttive di rilievo sovra comunale, classificato come zone edificate sature. In particolare, l Ambito n. 21, in cui ricade l impianto chimico in oggetto, viene individuato dallo stesso PTCP (art. 8.1, commi 2 e 3 delle NTA del PTCP) come consolidato, ovvero un insieme di aree produttive rilevanti per l entità degli insediamenti in essere e, in taluni casi, anche per l entità delle residue potenzialità edificatorie previste nel PRG vigente, che non appaiono indicate per politiche di ulteriore significativa espansione dell offerta insediativa. A tal proposito si evidenzia che le iniziative previste dalla Ditta, data la natura degli stessi interventi in progetto (struttura coperta per il deposito di merci infiammabili imballate, sistema di aspirazione localizzato sulla struttura denominata "impianto Dynamon"), appaiono conformi alle disposizioni contenute nelle norme di attuazione del PTCP in materia di ambiti specializzati per attività di rilievo sovra comunale, con particolare riguardo alle norme di indirizzo specifiche per gli ambiti produttivi consolidati (art. 8.1, comma 5 delle NTA del PTCP), che per l utilizzo delle potenzialità insediative residue privilegiano le esigenze di sviluppo delle attività produttive già insediate nell ambito. In merito agli ambiti di tutela del PTCP, lo stabilimento chimico Vinavil si trova a ridosso di una zona di tutela naturalistica e di conservazione (a Nord del sito) e del Parco Regionale del Delta del Po (a Nord e Nord-Est del sito), di cui rispettivamente agli artt. 3.25a e 7.4 delle NTA del PTCP, ma non ricade all interno di particolari vincoli paesaggistici, ambientali e storico-archeologici. In considerazione dell articolato mosaico ambientale e dei singoli ecosistemi di significativo pregio naturalistico che caratterizzano il contesto territoriale in cui è inserito l impianto in oggetto, si evidenzia che tale area non risulta altresì soggetta a vincoli di carattere naturalistico: non ricade infatti all interno di alcun sito della Rete Natura 2000, ovvero SIC (ti di Importanza Comunitaria) e ZPS (Zone di Protezione Speciale) ai sensi delle direttive comunitarie Habitat e Uccelli, pur trovandosi nelle vicinanze di alcune di esse, in particolare del SIC IT Pialassa dei Piomboni e Pineta di Punta Marina e dei SIC-ZPS IT Pineta di San Vitale e Bassa del Pirottolo e IT Pialasse Baiona, Risega e Pontazzo. C1.2) INQUADRAMENTO AMBIENTALE C1.2.1) STATO DEL CLIMA, DELL ATMOSFERA E DI QUALITA DELL ARIA La Provincia di Ravenna, compresa fra la costa adriatica ad Est e i rilievi appenninici a Sud-Ovest, è costituita in gran parte da territorio omogeneo, distinguibile in pianura costiera, pianura interna, pianura pedecollinare e zona collinare e valliva. Da un punto di vista meteo-climatico, l area di interesse può essere inquadrata nella pianura costiera che si spinge fino alla zona valliva. 8

18 9 Allegato Nella provincia di Ravenna la condizione più frequente, in tutte le stagioni, è quella di stabilità, associata ad assenza di turbolenza termodinamica e debole variazione del vento con la quota. Ciò comporta che anche in primavera ed estate, nonostante in questi periodi dell anno si verifichino il maggior numero di condizioni di instabilità, vi siano spesso condizioni poco favorevoli alla dispersione degli inquinanti immessi vicino alla superficie. Nel territorio della Provincia di Ravenna, oltre alla rete pubblica di monitoraggio della qualità dell aria costituita da nove stazioni fisse (di cui 5 dislocate nel territorio del Comune di Ravenna) e un laboratorio mobile, é operante anche una rete privata costituita da 6 stazioni fisse poste in prossimità della zona industriale, gestite dalla Società RSI (Ravenna Sevizi Industriali). Dall'analisi dello stato ambientale è emersa l'individuazione degli inquinanti ritenuti significativi per il territorio provinciale: biossido di zolfo (SO 2 ), biossido di azoto (NO 2 ), particolato (polveri PM 10 ), ozono (O 3 ); ripresi poi anche nel quadro conoscitivo del Piano Provinciale di Tutela e Risanamento della Qualità dell'aria. Piano Provinciale di tutela e Risanamento della Qualità dell Aria della Provincia di Ravenna Il Piano Provinciale di tutela e Risanamento della Qualità dell Aria (PRQA) della Provincia di Ravenna, approvato con delibera del Consiglio Provinciale n. 78 del 27 luglio 2006, riprende la zonizzazione elaborata nella Delibera regionale n. 804/2001, successivamente aggiornata nel rispetto dei criteri emanati con il Decreto Ministeriale n. 261/2002 (Deliberazione n. 41/2004), che aveva determinato, per il territorio della Provincia di Ravenna, una prima suddivisione in zone ed agglomerati. I parametri individuati come critici nell'ambito del Piano di Risanamento della Qualità dell Aria della Provincia di Ravenna sono i seguenti: ossidi di azoto NO x e PM 10. Con la DGR 2001/2011 la Regione Emilia Romagna ha approvato la nuova zonizzazione elaborata in attuazione del D.Lgs 155/2010, secondo il quale è stata effettuata la suddivisione del territorio regionale in zone ed agglomerati, classificando le diverse aree secondo i livelli di qualità dell aria. Secondo la nuova zonizzazione, il territorio del Comune di Ravenna rientra in un'area di "Pianura Est" in cui si registrano superamenti del valore limite di qualità dell'aria per PM 10. Rispetto alla pianificazione settoriale in materia di qualità dell aria è da rilevare che è stato adottato con DGR 1180/2014 del 21/07/2014 il Piano Aria Integrato Regionale (PAIR 2020), attualmente in fase di osservazioni, che contiene le misure per il risanamento della qualità dell'aria al fine di ridurre i livelli degli inquinanti sul territorio regionale e rientrare nei valori limite e nei valori obiettivo fissati dalla Direttiva 2008/50/CE e dal D.Lgs. n. 155/2010. In attesa della sua approvazione continua ad applicarsi, per le parti non in contrasto, il Piano di tutela e Risanamento della Qualità dell'aria (PRQA) della Provincia di Ravenna, predisposto a livello locale ed approvato con DCP n. 78 del 27/07/2006. Anche il PAIR 2020, analogamente al PRQA, individua come critici i seguenti parametri: ossidi di azoto NO x e PM 10. Tuttavia, le polveri fini e l ozono sono inquinanti in parte o totalmente di origine secondaria, ovvero dovuti a trasformazioni chimico-fisiche degli inquinanti primari, favorite da fattori meteorologici. Per il PM 10 la componente secondaria è preponderante in quanto rappresenta circa il 70% del particolato totale. Gli inquinanti che concorrono alla formazione della componente secondaria del particolato sono ammoniaca (NH 3 ), ossidi di azoto (NO x ), biossido di zolfo (SO 2 ) e composti organici volatili (COV). Per quanto riguarda lo stabilimento della Società Vinavil S.p.A. risulta significativo esclusivamente il parametro Polveri per il quale, in riferimento alla conformità con gli obiettivi del PRQA della Provincia di Ravenna, gli interventi attuati nel corso di validità dell'aia ed introdotti con le recenti modifiche non sostanziali autorizzate, non comportano un significativo aggravio al bilancio delle emissioni in atmosfera per tale inquinante. Zonizzazione acustica comunale In data è stato adottato con deliberazione del Consiglio Comunale n.47 - P.G /11 un aggiornamento della "Classificazione Acustica" del Comune di Ravenna, che sostituisce completamente la classificazione acustica precedentemente adottata in data Anche con questo aggiornamento, viene confermata all'area di interesse, la classe acustica VI (area esclusivamente industriale), con limiti di immissione sonora pari a 70 dba sia nel periodo diurno che nel periodo notturno; inoltre l area di indagine fa parte delle Aree di nuovo impianto industriale in sinistra e destra Candiano, in cui non si evidenziano particolari criticità dal punto di vista acustico. C1.2.2) STATO DELLE ACQUE SUPERFICIALI E SOTTERRANEE Acque superficiali L area di interesse è situata nel bacino idrografico del Canale Candiano, uno dei sette bacini che appartengono, totalmente o in parte, alla Provincia di Ravenna. Tale bacino, costituito da un corpo imbrifero di 385 km 2 formato da diversi canali di bonifica, tra cui il Cerba, la Canala, il Cupa, il Pirottolo, il Fagiolo e la Lama, presenta caratteristiche fortemente anomale rispetto ai bacini confinanti: il Canale Candiano, che

19 10 Allegato rappresenta l asse principale del Porto di Ravenna, prima dello sbocco in mare è costituito da alvei di acqua salata o salmastra, quali la Piallassa Baiona e la Piallassa Piombone, strettamente interagenti con il mare e con i suoi movimenti di marea. Il sistema idraulico quindi risulta essere diverso da un normale corso d acqua e assimilabile ad una zona di estuario o di piana di marea. Il Canale Candiano gioca un ruolo fondamentale per la sopravvivenza delle Piallasse Baiona e Piombone, costituendone infatti l unico collegamento con il mare, e consentendone quindi il ricambio idrico. In condizioni di tempo secco, le immissioni idrografiche di acqua provengono sostanzialmente dallo scolo Lama Inferiore (cui si aggiunge per brevi periodi la Lama Superiore in regime di piena del Fiume Ronco), mentre trascurabile è attualmente il contributo immesso dallo scolo Fagiolo; il ricambio idrico è assicurato dallo sbocco diretto in mare. In tempo di pioggia, la parte alta del Canale riceve gli scarichi di scolmatura della fognatura mista di Ravenna, lungo tutto il corso del Canale si aggiungono le acque di dilavamento dei piazzali e delle aziende ad esso affacciate, e nella parte bassa, vicino allo sbocco, scaricano le acque bianche di Marina di Ravenna e Porto Corsini-Marina Romea. Il Canale Candiano rappresenta il recettore finale dello scarico delle acque reflue industriali contenenti anche sostanze pericolose proveniente dall impianto TAS del Centro Ecologico Baiona, il quale riceve e tratta anche gli scarichi idrici di Vinavil. Dai dati rilevati nella stazione di monitoraggio della Rete Regionale posizionata sul Canale Candiano risulta che tale corpo idrico si attesta su uno stato di qualità definito sufficiente (classe 3), valutato in riferimento al solo parametro LIM, non essendo l IBE calcolabile in ragione della natura salmastra delle acque. Diversamente dall asta del Candiano, le due Piallasse sono aree sensibili ai sensi dell art. 91 del D.Lgs. n. 152/2006 e s.m.i.; anche per tali acque di transizione è stata predisposta a livello regionale una rete di monitoraggio; nel comune di Ravenna ricadono inoltre anche sei stazioni appartenenti alla Rete Provinciale (cosiddette "idrovore") deputate al monitoraggio di quanto è immesso nelle piallasse. Diversamente dalle acque superficiali dolci e dalle acque marine-costiere, per le acque di transizione non è ancora stato validato un metodo che dai valori analitici misurati calcoli un indice numerico riferibile ad una scala di classificazione di qualità; sulla base di campionamenti svolti da ARPA attinenti le acque e i sedimenti, atti a rilevare l eventuale perdurare di condizioni anossiche che interessino oltre il 30% della superficie del corpo idrico in esame, lo stato delle acque delle Piallasse può definirsi buono. Le acque di transizione presentano tuttavia aspetti critici di notevole consistenza. La qualità ambientale della piallassa Piomboni è fortemente condizionata dalle due immissioni principali, idrovora SAPIR e idrovora S. Vitale. La prima soprattutto, immette acque ricche di nutrienti e ammoniaca, derivanti da insufficiente depurazione. Il ricambio idrico governato dalla marea è quantitativamente modesto. Anche le immissioni di nutrienti in Baiona sono quantitativamente importanti, particolarmente quelle attraverso la Via Cupa, che porta i reflui dei depuratori di Ravenna e Russi nonché consistenti apporti di origine agricola. Inoltre i volumi di acque prelevate dal Candiano e impiegate per il raffreddamento delle centrali termoelettriche di Enel e di EniPower esplicano il duplice effetto di apportare altre sostanze nutrienti, di cui sono discretamente ricchi, che vanno ad aggiungersi a quelle pervenute in piallassa per altre vie, e influenzano le temperature. Questa piallassa, permanentemente eutrofizzata, mantiene un equilibrio instabile che, a seconda delle immissioni, del clima, delle maree può sconfinare facilmente in distrofia e in anossie. Anche in considerazione della deviazione dello scarico direttamente in Canale Candiano, l impianto TAS del Centro Ecologico Baiona non interferisce significativamente sullo stato di fatto delle suddette aree ritenute sensibili (art. 91, comma 1) del D.Lgs. n. 152/2006), in quanto l effetto in termini di estensione spaziale dello scarico dell'impianto TAS si esaurisce a poche centinaia di metri dal punto immissione e comunque non oltre Largo Trattaroli, non interessando quindi le Piallasse. L'impianto della Ditta Vinavil S.p.A. non determina un impatto diretto sullo stato di fatto delle aree descritte in precedenza, in quanto tutti i reflui derivanti dalle attività svolte, comprese le acque meteoriche di dilavamento, vengono inviati tramite tubazione diretta a depurazione presso il vicino impianto di trattamento centralizzato della ditta HERAmbiente S.p.A.. Al fine di assicurare che le correnti inviate a depurazione siano compatibili con la capacità di trattamento dell impianto centralizzato, la qualità dei reflui derivanti dalle attività svolte da Vinavil viene monitorata ai limiti di batteria dello stabilimento stesso, in corrispondenza del relativo punto di consegna ad HERAmbiente per il trattamento e lo scarico finale, sulla base del "Regolamento di gestione del sistema delle reti fognarie delle acque reflue industriali e meteoriche dell insediamento multisocietario di Ravenna convogliate all impianto centralizzato di trattamento della società Herambiente" sottoscritto anche da Vinavil S.p.A.. Acque sotterranee Per quanto concerne lo stato delle acque sotterranee, del suolo e del sottosuolo, si evidenzia che la zona risulta interessata dai fenomeni di subsidenza tipici dell intero territorio della Provincia di Ravenna per cui assume significato rilevante la diminuzione degli emungimenti idrici dal sottosuolo. A tal proposito si evidenzia che il Comune di Ravenna, in cui l impianto rientra, mostra in generale valori di subsidenza più contenuti rispetto al restante territorio provinciale: risulta quindi non più attuale la situazione

20 che si presentava alcuni anni fa, in cui vaste aree centrate sulla città di Ravenna risultavano affette da abbassamenti molto elevati. Evidentemente la realizzazione dell acquedotto industriale il cui approvvigionamento è garantito da acque superficiali, ha permesso una riduzione degli emungimenti di acque sotterranee e, quindi, una regressione del fenomeno di subsidenza. Per quanto riguarda il freatico di pianura, anche se non monitorato con sistematicità, dalle analisi espletate in varie occasioni, si può desumere che l applicazione di sostanze al suolo sia molto sostenuta, e che la qualità del freatico di conseguenza vada lentamente peggiorando. Relativamente allo stato di sfruttamento della risorsa idrica sotterranea, la Società Vinavil S.p.A., non attuando prelievi idrici dal suolo tramite pozzi, ma soddisfacendo tutti i propri fabbisogni idrici mediante acquedotto, sia industriale per le acque industriali di processo e di raffreddamento, nonché per la rete antincendio, sia civile per l acqua potabile ad uso domestico e per la correzione finale di alcuni prodotti finiti, non incide in alcuna maniera sullo stato quali/quantitativo della falda sotterranea. In merito alla componente ambientale acque sotterranee, inoltre, Vinavil S.p.A. aderisce al Protocollo di Intesa per la gestione ambientale del Distretto Chimico e Industriale, in attuazione del quale sono previsti periodici monitoraggi, volti ad identificare i possibili impatti delle attività industriali sulla falda freatica, attraverso una caratterizzazione idrodinamica del flusso di falda, nonché una caratterizzazione del chimismo delle acque sotterranee. evidenzia infine che nel corso del 2005 Vinavil S.p.A., congiuntamente alle altre società coinsediate nello Stabilimento Multisocietario ex Enichem, ha dato corso alle attività per la bonifica della falda sotterranea di sito. In particolare, nel Gennaio 2006 è stato approvato il Piano di caratterizzazione della falda superficiale ai sensi del DM 471/99, presentato congiuntamente da tutte le aziende coinsediate nel sito multisocietario. I risultati hanno messo in evidenza uno stato di contaminazione generale di entità non particolarmente rilevante su tutta l'area del sito multisocietario, peraltro riconducibile da un lato alle lavorazioni svolte negli anni trascorsi, e dall'altro alla qualità dei suoli con cui la falda è in contatto. Solo in pochi casi sono stati riscontrati valori di contaminazione superiori alle concentrazioni limite, comunque non in corrispondenza delle aree di proprietà della Società Vinavil S.p.A. Sulla base delle risultanze del Piano di caratterizzazione è stato presentato nel Maggio 2007 da tutte le Società coinsediate, il Progetto preliminare di bonifica con misure di sicurezza, che comprende una approfondita analisi di rischio attraverso cui sono stati valutati gli effettivi pericoli verso i bersagli interni ed esterni. L'analisi di rischio ha messo in evidenza una sostanziale stabilità della contaminazione ed un livello di pericolo molto basso/trascurabile, con presenza di alcune aree caratterizzate da contaminazione specifica. E' stato quindi predisposto e consegnato a Febbraio 2009 il Progetto di bonifica della falda superficiale di sito, autorizzato dalla Provincia di Ravenna con provvedimento PG 85280/09 del 01/09/2009. I piezometri della Società Vinavil S.p.A. (che insieme agli altri della rete presente nel sito Multisocietario rendono possibile rilevare variazioni dello stato qualitativo delle acque di falda ed eventuali episodi di contaminazione), non essendo in area a contaminazione specifica, sono sottoposti a monitoraggio annuale; annualmente viene redatto e trasmesso agli Enti competenti e alle Società coinsediate la relazione tecnica relativa alle campagne di monitoraggio. C1.2.3) STATO DEL SUOLO E SOTTOSUOLO Il Comune di Ravenna rientra tra i territori classificati in zona sismica di livello 3, zona attribuita a comuni nei quali il pericolo sismico è relativamente basso. Da un punto di vista generale, la formazione dell area in studio è il risultato di alterne vicende legate soprattutto ad avanzamenti e arretramenti della linea di riva innescati da fattori che possono essere individuati nella variabilità dell andamento del corso dei rami padani del Po, al loro carico sedimentario deposto in periodi climatici ben definiti (fasi glaciali ed interglaciali), nell eustatismo ed infine in processi geologici naturali irreversibili (subsidenza). La geologia di superficie riguarda sedimenti quaternari (depositi marini, deltizi, di piana alluvionale, nonché sabbie di precedente elaborazione) che poggiano e livellano le strutture fagliate e ripiegate del substrato prepliocenico e del pliocene, con una potenza che supera i metri nelle due sinclinali (romagnola e del Delta) e che tende a diminuire in corrispondenza dell alto strutturale costituito dalla dorsale. Questi sedimenti, che risentono in maniera trascurabile dei ripiegamenti sottostanti, possono essere suddivisi in un complesso inferiore, caratterizzato da maggiore presenza di bancate sabbiose e con minori intercalazioni argillose, ed uno superiore ove i due termini litologici sono più o meno in eguale proporzione, e comunque sempre in alternanza. I terreni che testimoniano il succedersi di tali eventi sono costituiti da una sequenza di limi sabbiosi e limi argillosi sfumanti talora al tetto in argille e/o torba per uno spessore complessivo, variabile a seconda delle zone, da nullo ad oltre 6 m. 11

21 12 Allegato Per quanto riguarda nello specifico la stratigrafia nell area di interesse, al di sotto dei primi cm che rappresentano i rinterri per la realizzazione degli impianti, è individuabile dalle stratigrafie dei sondaggi realizzati nell area la dominanza di terreni granulari testimoniati per lo più da sabbie o miscele binarie di sabbie e limi. La permeabilità di tali terreni varia leggermente sia in senso verticale che in senso orizzontale a seconda della distribuzione granulometrica della miscela binaria che costituisce i sedimenti in oggetto. L acquifero freatico è quindi costituito da un pacco di spessore variabile superiore a circa 10 m di sabbie più o meno limose in funzione degli ambienti deposizionali che le hanno generate. Le fluttuazioni eustatiche determinavano infatti alternanze di ambienti che andavano da quello di spiaggia a retrospiaggia fino ad arrivare in periodi di forte trasgressione marina ad ambienti lagunari a bassissima energia idrodinamica. C1.3) DESCRIZIONE DELL ASSETTO IMPIANTISTICO Presso lo stabilimento Vinavil di Ravenna vengono prodotte dispersioni polimeriche a base acquosa per usi industriali, quali adesivi, pitture, sospendenti per polimerizzazione e additivi polimerici per calcestruzzi, ovvero polimeri solidi e soluzioni di sali inorganici, quali additivi inorganici per calcestruzzi. La capacità produttiva installata degli impianti chimici è mostrata nella tabella di seguito riportata, dove sono indicate le potenzialità produttive massime degli impianti, suddivise per linee di produzione: Prodotto Capacità installata (t/anno di prodotto al 100%) Polimeri solidi Polimeri in emulsione "Ravemul/Vinavil" Sospendenti vinilici/acrilici in soluzione Acetato di metile 900 Linea produttiva Dynamon TOTALE attività 4.1.h Additivi inorganici TOTALE attività 4.2.d L'approvvigionamento di materie prime presso lo stabilimento Vinavil di Ravenna è realizzato a cura della logistica di stabilimento che, in funzione delle richieste di produzione, programma gli arrivi dei materiali. Logistica e magazzino provvedono alla verifica e alla registrazione del materiale entrato e, con frequenza trimestrale, effettuano le verifiche dei consumi e degli stoccaggi. Le materie prime e i prodotti finiti sono stoccati in serbatoi (liquidi) e in sili (solidi pulverulenti) se sfusi, ovvero in magazzino se confezionati; sono presenti anche un bunker dei perossidi e un deposito oli lubrificanti. Come conseguenza del fatto che il numero e la tipologia dei perossidi impiegati è cresciuto negli anni, nel 2013 è stato realizzato un intervento di ampliamento del bunker perossidi, con la realizzazione di un nuovo locale di circa 25 m 2 con gli stessi criteri costruttivi dell'esistente (ovvero pareti in cemento armato e copertura in ondulato di fibrocemento). Tale ampliamento permette di mantenere isolate le confezioni dei perossidi anche mediante corridoi di almeno un metro di larghezza, prevedendo apposita cartellonistica per distinguere i diversi prodotti. Inoltre, sempre nel 2013, è stata programmata la realizzazione di un nuovo deposito merci infiammabili confezionate (avviato a giugno 2015), in un'area posta nell'angolo Nord-Est del parco serbatoi infiammabili. Il progetto prevede la realizzazione di un'area pavimentata e cordolata da adibire a stoccaggio di fusti, fustini e cisternette contenenti materie prime e prodotti finiti classificati come infiammabili. A protezione dell'irraggiamento solare è prevista la realizzazione di una tettoia sull'area sovrastante e di pareti (ad eccezione di quella sul lato nord) tamponate con grigliato metallico alettato, atto a garantire adeguata protezione dai raggi solari e adeguata circolazione dell'aria. Il pavimento in battuto di cemento ha la pendenza per il convogliamento verso una canaletta di raccolta di eventuali sostanze liquide sversate, collegata, tramite tubazione valvolata, alla fogna di raccolta delle acque organiche. Nel corso del 2006 la Ditta ha acquisito, sempre all interno dello stesso Stabilimento Multisocietario, anche una parte del complesso sito presso l Isola 23 (ex Ineos Vinyls Italia), costituito da un magazzino di circa m 2, pesa automezzi e relativi uffici, torri di raffreddamento (attualmente non in uso) ed aree esterne per una superficie complessiva equivalente a circa m 2. Il magazzino, a seguito dei dovuti interventi di ristrutturazione, è destinato allo stoccaggio di imballi, materie prime e prodotti finiti in colli. Viene di seguito riportata la situazione attuale dei serbatoi di stoccaggio di materie prime e prodotti finiti di stabilimento: lato est Isola 12 - complesso di 15 serbatoi, aventi complessivamente capacità pari a circa m 3, dedicati allo stoccaggio di materie prime e prodotti finiti prevalentemente legati al processo produttivo di fluidificanti organici per calcestruzzi (Dynamon). I serbatoi sono collocati all'interno di un bacino di

22 13 Allegato contenimento in cemento armato opportunamente dimensionato, suddiviso da pareti interne in 4 unità (ciascuna dotata di valvola di intercettazione verso la fogna organica) che permettono la separazione di sostanze eventualmente incompatibili; lato Est Isola 12 - complesso di 7 serbatoi asserviti alla linea produttiva Dynamon PA, di cui: - 6 serbatoi in vetroresina da 160 m 3 ciascuno, di cui 5 dedicati allo stoccaggio di prodotto finito e 1 dedicato allo stoccaggio di acido poliacrilico. Detti serbatoi sono collocati all'interno di un bacino di contenimento comune; - 1 serbatoio in acciaio inox da 10 m 3, per lo stoccaggio di acque di recupero linea Dynamon, posizionato all interno di un bacino di contenimento dedicato e di pari volume; entrambi i bacini di contenimento sono dotati di valvola di intercettazione e, considerata la natura stessa delle sostanze stoccate, collegati alla fogna organica; lato Nord Est Isola 12 complesso di 20 serbatoi di varia dimensione per complessivi 2400 m 3 circa, destinati a materie prime e intermedi principalmente infiammabili. Tra questi, 3 serbatoi per VAM per complessivi 1600 m 3. Essi sono posizionati all interno di bacini di contenimento in cemento armato di adeguata capacità, dotati di valvola di intercettazione collegati alla fogna organica; parco Generale Serbatoi dello Stabilimento Multisocietario di Ravenna Isola 21 - serbatoio denominato F1, avente capacità pari a m 3, dedicato allo stoccaggio dell acetato di vinile monomero, principale prodotto infiammabile impiegato in stabilimento. Tale serbatoio, come del resto le tubazioni di collegamento fino al sito produttivo Vinavil (Isola 12), è di proprietà Vinavil S.p.A. dal 2006, ma è gestito secondo regolare contratto da Versalis S.p.A., nel rispetto del provvedimento di autorizzazione settoriale alle emissioni in atmosfera n del 23/03/2012; a partire dal 01/01/2016 tale serbatoio verrà messo fuori esercizio (come da comunicazione PG del 22/09/2015); all interno degli edifici localizzati in Isola 12, in adiacenza alle zone di reazione e confezionamento, sono installati diversi serbatoi per lo stoccaggio di materie prime, intermedi e prodotti finiti. Il ciclo produttivo svolto presso lo Stabilimento Vinavil di Ravenna è costituito dalle seguenti linee di produzione: 1) produzione di polimeri solidi e dispersioni polimeriche a base acquosa, suddiviso nelle seguenti linee: - linea produttiva "Raviflex", - linea produttiva "Ravemul", - linea produttiva sospendenti vinilici/acrilici in soluzione, - linea produttiva Dynamon, 2) produzione di additivi inorganici per calcestruzzi Mapequick. La descrizione delle linee di produzione sopra elencate è riportata nei seguenti paragrafi. A supporto delle attività produttive sopra descritte lo stabilimento in esame è altresì dotato di aree infrastrutturali nelle quali vengono svolte le seguenti attività: - movimentazione autobotti/camion e relative operazioni di carico dei prodotti finiti e scarico delle materie prime (pensiline di carico/scarico), - sale controllo di cui una, la principale, costantemente presidiata è in area produzione polimeri, mentre l altra ubicata a fianco dell impianto produttivo di additivi inorganici per calcestruzzi è presidiata in orario 2x5, 16 ore al giorno nei giorni feriali; - manutenzione, - uffici (direzione e servizi tecnici), - servizi generali (infustamento, acquisti e logistica). C.1.3.1) DESCRIZIONE DELLE UNITA DI PROCESSO 1. Produzione di polimeri solidi e dispersioni polimeriche a base acquosa Tale produzione, caratterizzata da una potenzialità massima annua pari a t/anno, comprende la polimerizzazione dell acetato di vinile e dell estere acrilico e può essere suddivisa nelle seguenti linee produttive di polimeri ottenuti per polimerizzazione in massa o emulsione: - Linea produttiva Raviflex : tale processo, caratterizzato da una potenzialità massima annua pari a tonnellate, consiste nella reazione di polimerizzazione di acetato di vinile monomero (AVM) in massa, volta all ottenimento di un prodotto costituito esclusivamente da poliacetato di vinile solido ad elevato grado di purezza; il prodotto finito, costituito da polimero purissimo a vari pesi molecolari e con contenuto di monomero inferiore a 5 ppm, trova applicazione principalmente nella produzione della gomma base, a sua volta utilizzata nell industria alimentare per la produzione di chewing-gum. Lo stesso polimero è utilizzato altresì quale materia prima, all interno dello stesso stabilimento, nel processo per la produzione di alcoli polivinilici (processo PVA/KW e SA-4); - Linea produttiva Ravemul : tale processo, caratterizzato da una potenzialità massima annua pari a tonnellate, di polimero al 100%, a seguito dell'installazione del quarto reattore, consiste nella

23 reazione di polimerizzazione di monomeri in fase acquosa; l acetato di vinile è il monomero principale cui di volta in volta, a seconda delle proprietà che si desidera impartire al prodotto finito, vengono aggiunti monomeri secondari quali il Veova9, Veova10, il di-butilmaleato ecc. Il prodotto finito, costituito da un polimero acetovinilico in emulsione acquosa con un contenuto di acqua pari a circa il 50%, trova applicazioni principalmente come adesivo in edilizia, nell industria tessile, nella produzione di pitture murali, nell industria degli imballaggi, nell industria del legno e nella produzione della carta; - Linea produttiva sospendenti vinilici/acrilici in soluzione: allo stato attuale in tale linea si conducono due processi, denominati processo PVA/KW e processo PVA/SA-4, che utilizzano la stessa materia prima, ovvero il polivinilacetato in massa (ottenuto nel processo Raviflex sopradescritto), disciolto in soluzione metanolica; tali processi sono sostanzialmente analoghi, trattandosi in ambedue i casi di una reazione endotermica di metanolisi (alcalina nel processo PVA/KW ovvero acida nel processo PVA/SA-4) del polivinilacetato. I prodotti finali sono delle soluzioni acquose di alcoli polivinilici a vario grado di idrolisi che vengono utilizzate quali sospendenti secondari nelle reazioni di polimerizzazione del PVC. Connesso funzionalmente a tale impianto produttivo, caratterizzato da una capacità produttiva massima annua di alcoli polivinilici complessivamente pari a tonnellate di polimeri al 100%, è presente un apposita sezione d impianto volta al recupero, mediante rettifica, del metanolo (da riutilizzare nelle produzioni dell impianto stesso) dalla miscela acquosa di metanolo e acetato di metile denominata S100 (indicativamente: metanolo 50%, acetato di metile 30% e acqua 20%) derivante dalla stessa linea produttiva; l acetato di metile ottenuto da tale operazione di recupero, in quantità pari a circa 900 tonnellate/anno, rappresenta un sottoprodotto del processo produttivo di alcoli polivinilici. In tale linea viene inoltre condotto un ulteriore processo per la produzione di sospendenti acrilici in soluzione (copolimero acrilico in soluzione acquosa, mediamente al 65% in secco) da utilizzare come sospendente secondario nella produzione del PVC, caratterizzato da una potenzialità massima pari a tonnellate di polimeri al 100%. Poichè quest'ultimo processo consiste nella polimerizzazione di due monomeri acrilici, la produzione viene organizzata secondo campagne periodiche condotte utilizzando le apparecchiature esistenti, normalmente impegnate nella produzione degli alcoli polivinilici (processi PVA/KW e PVA/SA-4); - Linea produttiva Dynamon : tale processo, caratterizzato da una potenzialità massima annua pari a tonnellate di polimeri al 100%, è volto alla produzione di sospensioni acquose a contenuto di polimero variabile (mediamente pari al 50% di secco), che trovano applicazione quali additivi fluidificanti per calcestruzzi, tramite esterificazione endotermica di glicoli con monomeri acrilici realizzata in fase organica all ebollizione e successiva polimerizzazione esotermica in sospensione acquosa degli esteri precedentemente ottenuti. La potenzialità della linea in esame è stata incrementata negli ultimi anni come conseguenza delle richieste di mercato e delle strategie di sviluppo, con una contestuale diversificazione della produzione attraverso la realizzazione di un nuovo processo (Dynamon PA) privo di cicloesano da realizzarsi, parallelamente a quello attuale svolto nella linea esistente, all interno di una nuova linea per l ottenimento di fluidificanti per calcestruzzi in soluzione acquosa (50% circa), mediante esterificazione tra un metossi-polietilenglicole e un acido poliacrilico in presenza di catalisi acida. La potenzialità inizialmente prevista per il processo Dynamon PA di t/anno è poi stata portata alle attuali t/anno a seguito della realizzazione di un nuovo reattore (R4502) di tipo endotermico a pressione atmosferica e delle relative apparecchiature ad esso connesse. In occasione della realizzazione della linea Dynamon PA è stato altresì realizzato il convogliamento degli sfiati organici di processo derivanti dalle linee produttive Dynamon, con particolare riguardo agli sfiati della linea esistente caratterizzati dalla presenza di cicloesano, al forno FIS della Società HERAmbiente S.p.A. (ex Ecologia Ambiente), attraverso il preposto collettore del to Multisocietario. Infine, a partire dal 2011, è stata attivata la produzione a campagne di un nuovo intermedio per la sintesi di un additivo (denominato DF112) per fluidificanti per calcestruzzi "Dynamon", in alternativa all'estere per Dynamon già prodotto con l'attuale processo. La produzione di questo nuovo intermedio avviene mediante la diversificazione della produzione di uno dei reattori esistenti (R351), senza apportare nessuna ulteriore modifica all'assetto impiantistico attuale. 2. Produzione di additivi inorganici per calcestruzzi Tale produzione è condotta mediante reazione di salificazione con formazione di sali complessi; il prodotto è una soluzione acquosa di sali complessi di alluminio utilizzato quale accelerante di presa per calcestruzzi. La linea produttiva Mapequick volta alla produzione di additivi inorganici per calcestruzzi è caratterizzata da una potenzialità massima annua pari a tonnellate di sali al 100%. Per far fronte alle diverse esigenze di mercato, inoltre, sono state sviluppate nuove formulazioni (Mapequick FFG) che prevedono l utilizzo come materie prime di alluminio idrossido amorfo e alluminio solfato, in luogo di acido fluoridrico o formico. La produzione dei prodotti FFG, per l assenza di acidi, è caratterizzata da cinetiche più lente, pertanto, allo scopo di ottimizzare il processo e le rese di produzione, è stato installato un sistema di agitazione differente dedicato a questa famiglia di prodotti, caratterizzato da potenze più elevate e da un diverso tipo di girante, costituito da un reattore in acciaio inox e un serbatoio di reparto da 20 m 3 per il preriscaldamento delle 14

24 materie prime liquide, oltre a 4 polmoni di reparto per la formulazione dei prodotti finiti aventi complessivamente capacità pari a 206 m 3. I processi produttivi sopra descritti avvengono con reazioni a pressione atmosferica e a temperature inferiori ai 120 C, convertendo le materie prime costituite per la maggior parte (77%) da sostanze pericolose, in prodotti finiti non pericolosi; si sottolinea che, conseguentemente alla realizzazione degli interventi descritti, si è positivamente ridotta l'incidenza delle materie prime pericolose sul totale delle materie prime utilizzate. Gli impianti operano a ciclo continuo (24 ore al giorno per 7 giorni alla settimana), con esclusione dell impianto additivi inorganici che opera 2x5 ovvero 16 ore al giorno nei giorni feriali, con produzioni batch per le quali non sono rilevabili significativi tempi di messa in marcia e fermata degli stessi; a fronte di emergenze gli impianti sono progettati per interrompere le reazioni in corso raggiungendo un assetto di sicurezza. C1.4) ADEGUAMENTI E MODIFICHE Rispetto al provvedimento n. 817 del 20/12/2007, successivamente aggiornato con provvedimento n. 164 del 10/04/2008, si riportano di seguito le modifiche non sostanziali comunicate dalla Società Vinavil e recepite nel presente atto: realizzazione presso l'isola 12 - lato Est - di n. 3 serbatoi atmosferici cilindrici in vetroresina da 160 m 3 ciascuno e delle relative apparecchiature, pompe e filtri, per lo stoccaggio di prodotti finiti fluidificanti organici per cementi (Dynamon) classificati non pericolosi, realizzazione di un sistema di alimentazione (pompa e linee) da isotank temporaneo per nuova materia prima (Sokalan XS) analoga a quella attualmente utilizzata per Dynamon PA, realizzazione di un nuovo reattore (R4502) di tipo endotermico e a pressione atmosferica e relativi n. 2 condensatori, scambiatori, tubazioni e pompe, per l'aumento della capacità produttiva della linea Dynamon di t/anno di prodotto al 100%, avviamento della produzione a campagna di un nuovo intermedio per la sintesi di un additivo (DF112) per fluidificanti per calcestruzzi Dynamon, per volumi complessivi stimati pari a circa 300 t/anno), revisione dell'omologa del punto di scarico della linea acque di processo organiche OC-17 di Vinavil, effettuata a seguito dei controlli svolti sul flusso nel corso degli ultimi cinque anni, con ridefinizione della tabella degli autocontrolli ed eliminazione di alcuni parametri poco significativi, variazioni ai pozzetti di consegna di pertinenza conseguenti all'applicazione del nuovo Regolamento Fognario, con contestuale attivazione del "stema prima pioggia di to" e della nuova omologa del flusso cointestato, ampliamento dell attuale edificio bunker perossidi con la realizzazione di un nuovo locale di circa 25 m² con gli stessi criteri costruttivi applicati all esistente (pareti in cemento armato, copertura in ondulato di fibrocemento), realizzazione del nuovo deposito merci infiammabili confezionate in un'area situata nell angolo di Nord- Est del parco serbatoi, da adibire a stoccaggio di fusti, fustini e cisternette contenenti materie prime e prodotti finiti classificati come infiammabili, revisione di omologa delle acque di processo organiche (punto di scarico denominato VIN-OC17) con innalzamento del limite di accettazione del parametro Solventi Organici Aromatici da 0,3 mg/l a 30 mg/l, in conseguenza dell'utilizzo diretto dello stirene nel processo di fabbricazione di un antischiuma per la linea degli additivi organici, denominato Intermedio per DF112. Successivamente alla domanda di rinnovo, il Gestore ha altresì presentato due ulteriori domande di modifica non sostanziale riguardanti: impiego di una nuova materia prima (Glutaraldeide) per la modifica finale dei prodotti e creazione di nuove formulazioni. La principale, attualmente in fase di commercializzazione, è denominata Vinavil 2256L. La quantità impiegata per ogni lavorazione è di circa kg di glutaraldeide, che viene dosata e addizionata, tramite pompa pneumatica, direttamente dai fusti al reattore di produzione; il prodotto così ottenuto viene scaricato in contenitori (cisternette) da 1000 kg in attesa di essere spedito ai clienti; realizzazione di un sistema di aspirazione localizzato su diversi punti della struttura denominata Impianto Dynamon, per garantire un idoneo ambiente di lavoro durante lo svolgimento di alcune operazioni manuali da parte degli addetti. Le sostanze utilizzate, infatti, pur non essendo presenti in concentrazioni pericolose, hanno odori caratteristici e soglia olfattiva bassa, e vengono quindi percepite in modo fastidioso dagli operatori. Il progetto prevede l'installazione di un ventilatore, un collettore di aspirazione principale con diramazioni per ogni piano di lavoro, con un totale di circa 20 punti di aspirazione muniti di 15

25 valvola di intercettazione e di tubazioni flessibili, e di un camino di espulsione posto sulla sommità del fabbricato. La portata di aria aspirata è di circa m 3 /h. Trattandosi di un mero convogliamento dell'aria ambiente in un diverso punto, con l'esclusivo scopo di migliorare l'ambiente di lavoro, non è stato previsto alcun sistema di trattamento dell'emissione; e ad integrazione della stessa domanda di rinnovo ha comunicato, come integrazione volontaria, l'impiego di una nuova materia prima (Acido acrilico) in parziale sostituzione dell acido metacrilico utilizzato attualmente nella produzione di polimeri organici utilizzati come additivo per calcestruzzo La quantità impiegata per ogni lavorazione è di circa 750 kg di acido acrilico, che viene dosato e addizionato, tramite pompa centrifuga, direttamente dal serbatoio di stoccaggio S8415 al serbatoio di preparazione della miscela reagente V703; successivamente, in controllo di portata, viene alimentato al reattore di polimerizzazione R701. Le modifiche sopra descritte sono anch'esse recepite nel presente atto. Relativamente al progetto di potenziamento delle linee dei prodotti Mapequick, Ravemul e Raviflex, per il quale la Società Vinavil aveva ottenuto delibera di esclusione dalla procedura di VIA rilasciata dalla Regione Emilia Romagna con DGR 616 del 09/05/2011, si prende atto che la Società ha dichiarato tale progetto attualmente congelato, escludendolo quindi dalla presente procedura di riesame dell'autorizzazione Integrata Ambientale. 16

26 C2) VALUTAZIONE DEGLI IMPATTI E CRITICITA' INDIVIDUATE, OPZIONI CONSIDERATE E PROPOSTA DEL GESTORE (solo per impianti nuovi) Gli impatti ambientali generati dalle attività sopra descritte sono riassumibili come di seguito indicato. 1. APPROVVIGIONAMENTO IDRICO Il sistema di prelievo, trasformazione e distribuzione dell acqua all interno dello Stabilimento Multisocietario di Ravenna è gestito dalla Società consortile Ravenna Servizi Industriali (R.S.I.) che, a partire dal Dicembre 2004, è subentrata, per tale attività, a Versalis S.p.A. (ex Polimeri Europa S.p.A.). L acqua ad uso industriale, prelevata dal Fiume Reno, dal Fiume Lamone e dal Canale Emiliano Romagnolo, e quindi indirettamente dal Po, attraverso il Fiume Lamone, giunge, per mezzo della canaletta di adduzione di Versalis S.p.A., presso l impianto Trattamento Acque di Carico (TAC) dove viene trasformata per i vari usi di tipo industriale e successivamente distribuita all intero to Multisocietario. A monte dell ingresso nello Stabilimento Multisocietario, la predetta canaletta alimenta anche l impianto di potabilizzazione comunale gestito dalla Società HERA S.p.A.. L acqua potabile viene prelevata dalla rete comunale per poi essere rilanciata, attraverso l impianto TAC, all intero Stabilimento Multisocietario. L approvvigionamento idrico dello stabilimento chimico Vinavil è quindi garantito da: acquedotto industriale per le acque industriali di processo e di raffreddamento; acquedotto civile per l acqua potabile ad uso domestico (servizi igienici, mensa, ecc.) e per la correzione finale di alcuni prodotti finiti. Vengono di seguito riportati i dati relativi ai consumi idrici del periodo , da cui risulta un dato grossomodo costante per tutto il periodo. Anno U.M Volume di acqua consumata x m 3 116,0 153,5 198,5 180,0 186,2 Rapporto acqua consumata/prodotto t/t 1,6 2,1 2,5 2,2 2,4 I dati riportati fanno riferimento ai volumi di acqua assegnati dal consorzio RSI e, pertanto, tengono conto delle perdite di rete ridistribuite in modo proporzionale alle Società che usufruiscono del servizio. Il basso valore dei consumi rilevato per il 2008 è dovuto principalmente a problematiche di ripartizione dei volumi e al fatto che, fino a tale anno, le condense venivano recuperate all'interno delle torri di raffreddamento. Dal 2009, al fine di evitare innalzamenti termici eccessivi dell'acqua di torre, le condense vengono invece inviate ad RSI per il riutilizzo come acqua demineralizzata: tale fatto contribuisce anche all'incremento del rapporto acqua consumata/prodotto registrato tra il 2009 e il SCARICHI IDRICI 2.1 Aspetti generali e Regolamento Fognario di sito Le acque reflue derivanti dalle attività svolte nell impianto chimico in esame sono costituite da: - acque reflue organiche - derivanti dagli impianti produttivi di polimeri solidi e dispersioni polimeriche a base acquosa, come: acque di processo, acque di spurgo del sistema di contenimento delle emissioni in atmosfera (scrubber ad acqua) asservito al punto di emissione E60-1, acque reflue derivanti dalle operazioni di lavaggio dei reattori. Tali acque sono raccolte nella rete acque organiche di Stabilimento; - acque reflue inorganiche - derivanti da spurghi di acqua di raffreddamento e dalle acque di lavaggio dei piazzali. Tali acque sono raccolte nella rete acque inorganiche di Stabilimento; - acque meteoriche - costituite dalle acque di dilavamento dei piazzali e dalle acque convogliate dai pluviali dei tetti delle varie strutture presenti nello stabilimento. Tali acque sono raccolte nella rete acque inorganiche di Stabilimento; - reflui civili - reflui derivanti dai servizi igienici e dai locali adibiti a spogliatoi (pretrattati in fosse Imhoff). Tali acque sono raccolte nella rete acque inorganiche di Stabilimento. Nel caso dei nuovi spogliatoi le acque sono rilanciate a fogna organica. Tutte le acque reflue industriali, meteoriche e di dilavamento dell insediamento multisocietario di Ravenna, e quindi anche quelle riconducibili all impianto chimico Vinavil, sono raccolte da una rete fognaria complessa, la cui gestione è di competenza della Società Ravenna Servizi Industriali (R.S.I.), e convogliate a idonea depurazione nell impianto centralizzato di Trattamento Acque di Scarico (TAS) della Società HERAmbiente S.p.A.. Nel sito produttivo sono presenti 2 flussi di scarico di acque reflue (organiche e inorganiche), entrambi destinati a trattamento nell impianto TAS: tali scarichi, ai sensi di quanto previsto all art.108 del D.Lgs. 17

27 18 Allegato 152/2006 e smi sono riconducibili alla fattispecie di scarichi parziali di sostanze pericolose da sottoporre a regolamentazione ai limiti di batteria nel punto di consegna al trattamento da parte della Società Herambiente, secondo quanto previsto dal predetto decreto e dalla DGR 1053/2003 in materia di scarichi di sostanze pericolose. Il sistema fognario dello stabilimento multisocietario si compone quindi di 2 reti distinte per la raccolta delle acque di processo: 1. Rete di raccolta delle acque organiche e azotate (indirizzate al TAPO); 2. Rete di raccolta delle acque inorganiche (indirizzate al TAPI). Per quanto riguarda gli aspetti di gestione di tutte le acque reflue a livello di insediamento Multisocietario, si segnala che le ditte coinsediate nel to Multisocietario e la Società Herambiente hanno redatto e sottoscritto il Regolamento di gestione del sistema delle reti fognarie delle acque reflue industriali e meteoriche dell insediamento multisocietario di Ravenna convogliate agli impianti di trattamento della Società Herambiente (in seguito denominato Regolamento Fognario) Ultima revisione: Edizione 4 Settembre Tale documento viene assunto a riferimento ai fini della regolamentazione degli scarichi idrici parziali, definisce le modalità operative, le competenze e la regolamentazione dei singoli flussi di scarico delle acque reflue industriali di ciascuna Società presente nel to Multisocietario, l identificazione dei pozzetti di prelevamento al limite di batteria (pozzetti di consegna) e le omologhe (valori limite di immissione) che le acque reflue industriali organiche e inorganiche devono rispettare per l accettazione all impianto TAS del Centro Ecologico Baiona, oltre ai programmi di monitoraggio e la gestione delle anomalie/emergenze. Le schede di omologa ufficiali per gli scarichi idrici di Vinavil, le modalità di campionamento e le metodiche analitiche di riferimento sono riportati nel suddetto Regolamento. 2.2 Acque organiche Le acque reflue industriali organiche contenenti sostanze pericolose vengono inviate, tramite tubazione diretta, all impianto centralizzato di trattamento (Centro Ecologico Baiona, TAS, linea TAPO) della Società Herambiente attraverso la rete fognaria, denominata linea 3, presente nello Stabilimento Multisocietario, di proprietà della società RSI. In tale rete fognaria confluiscono le acque reflue industriali organiche derivanti da tutti gli impianti chimici del to Multisocietario, per essere convogliate all impianto centralizzato di trattamento del flusso unitario delle Società Coinsediate (escluse Rivoira, Yara Italia, Versalis e R.S.I.). Tale flusso unitario di acque reflue organiche giunge direttamente all impianto TAS per il trattamento chimico-fisico-biologico nella sezione TAPO, attraverso la linea 3; sulla stessa linea, in area Herambiente è localizzato un punto di campionamento S10/3, identificato come punto di ingresso all'impianto di trattamento Herambiente sezione TAPO. Per ciascun utente della rete fognaria delle acque di processo organiche e azotate sono individuati pozzetti di consegna, in cui è univocamente associata la responsabilità dello stesso utente allo scarico: il punto di consegna ai limiti di batteria delle acque reflue organiche per Vinavil è rappresentato dal pozzetto VIN_OC17. Le acque reflue industriali organiche dello stabilimento Vinavil di Ravenna sono convogliate alla rete acque organiche (Linea 3) del sito multisocietario. In particolare, la rete fognaria delle acque organiche e azotate è costituita da 3 linee così composte: Linea 1 Fogna acque di processo Versalis S.p.A. (ex Polimeri Europa) Tale rete raccoglie le acque di processo organiche scaricate dagli impianti della Società Versalis S.p.A. (compreso l'impianto ex Ecofuel). È costituita da un sistema di cunicoli beolati che convogliano le acque ad una vasca di raccolta dalla quale sono rilanciate, mediante tubazione dedicata, all Impianto TAS. Nella Linea 1, di proprietà della Società Versalis, confluiscono anche le acque di processo organiche scaricate dai separatori delle 2 torce (poste nelle Isole 19 e 25) della Rete Torce di Stabilimento della Società R.S.I. Linea 2 Fogna acque di processo azotate Tale rete, di proprietà della Società Yara Italia, raccoglie le acque di processo azotate scaricate dagli impianti della stessa Società. È costituita da un sistema di cunicoli beolati che convogliano le acque ad una vasca di raccolta dalla quale sono rilanciate, mediante tubazione dedicata, all Impianto TAS. Linea 3 Fogna acque di processo Coinsediate Tale rete è costituita da una tubazione aerea che convoglia i singoli flussi delle società all Impianto TAS. I flussi delle acque reflue industriali organiche sono stati caratterizzati dai gestori degli impianti coinsediati ai limiti di batteria di ciascuno di essi, in corrispondenza dei singoli pozzetti di consegna all Impianto TAS, e sono stati sottoposti ad omologa da parte del gestore dell impianto centralizzato di depurazione valutando: - i parametri di funzionamento dell Impianto TAS e le capacità di abbattimento delle sostanze pericolose presenti nel flusso da trattare; - i vincoli per lo scarico finale dell Impianto TAS. Dalla verifica di omologa del flusso di acque reflue industriali organiche della Società Vinavil, prelevato nel punto ufficiale VIN_OC17 (punto al limite di batteria Vinavil), è emersa la presenza di sostanze pericolose

28 contenute nella Tabella 5 dell Allegato 5 alla Parte Terza del D.Lgs. n. 152/06, nella Tabella 1/A dell Allegato 1 alla Parte Terza del D.Lgs. n. 152/06 e nella Tabella 5 dell Allegato alla DGR n. 1053/03, in concentrazioni superiori ai limiti di rilevabilità, quali in particolare: zinco, idrocarburi totali, nonilfenolo etossilato. Considerato che sui flussi di acque reflue industriali organiche il sistema di depurazione della linea TAPO garantisce idonee rese di abbattimento per tutta una serie di sostanze pericolose, per ogni utente allacciato devono essere rispettati i limiti massimi di accettabilità definiti in sede di omologa, salvo approfondimenti per alcuni parametri per cui sono disponibili solo dati di letteratura. In corrispondenza del pozzetto di consegna ai limiti di batteria VIN_OC17 sono installati un misuratore magnetico di portata (fiscale) con registrazione in continuo a DCS, un campionatore automatico (operativo da Dicembre 2005) e un analizzatore in continuo di ph e temperatura. Collegato al misuratore di ph è stato installato un sistema di dosaggio soda per l'eventuale correzione del parametro allo scarico. In base a quanto sottoscritto con il Regolamento Fognario, su tale pozzetto vengono effettuati altresì controlli analitici finalizzati alla verifica del rispetto dei parametri di omologa e alla determinazione dei parametri contabili per la ripartizione dei costi di trattamento. Nella seguente tabella sono riportati i dati relativi ai volumi di acqua scaricata dagli impianti della Società Vinavil S.p.A. nel periodo , con riferimento alle sole acque organiche (in quanto quelle inorganiche non dipendono direttamente dal processo produttivo): Anno U.M Acque di processo organiche scaricate x m 3 151,4 124,1 154,8 133,6 124,6 Rapporto acque organiche scaricate/prodotto m 3 /t 2,08 1,68 1,93 1,66 1,60 I dati sopra riportati mostrano una progressiva riduzione dei volumi di acqua scaricati rispetto al Tenuto conto che tutti gli scarichi idrici parziali derivanti dalle attività svolte nello stabilimento produttivo Vinavil vengono inviati a idoneo trattamento nell impianto centralizzato di depurazione della Società HERAmbiente S.p.A., non si configura alcun impatto diretto sullo stato delle acque dei corpi recettori. In termini di riduzione degli scarichi idrici, l installazione di colonne di distillazione per il recupero del metanolo, il sistema di recupero delle acque di lavaggio dei filtri, il riciclo dell alcol isopropilico e dell aldeide acetica, il recupero del cicloesano risultano gli interventi più consistenti realizzati nel corso degli anni che, uniti alla sensibilizzazione e formazione del personale, hanno consentito una riduzione di valori critici che rimangono comunque obiettivi di miglioramento. 2.3 Acque inorganiche, acque meteoriche e reflui civili Le acque reflue industriali inorganiche, invece, sono rappresentate dalle acque meteoriche di dilavamento e dalle acque reflue domestiche dei servizi igienici. Tali reflui, contenenti sostanze pericolose, vengono inviati tramite tubazione diretta all impianto centralizzato di trattamento (Centro Ecologico Baiona, TAS, linea TAPI) della Società Herambiente attraverso la rete fognaria, denominata linea 4, presente nello Stabilimento Multisocietario, di proprietà e gestione della Società Consortile RSI. Per tale tipo di acque tutte le Società Coinsediate consegnano gli scarichi da trattare in diversi punti della rete, assumendo la responsabilità condivisa della qualità dei reflui recapitanti nel punto finale del sistema fognario al punto di consegna all impianto TAS: i pozzetti di consegna delle acque reflue inorganiche di Vinavil sono rappresentati dai pozzetti VIN_01, VIN_02, VIN_03, VIN_04, VIN_05 e VIN_06. La rete fognaria unitaria convoglia le acque reflue industriali inorganiche alla vasca di raccolta denominata S5, che viene assunta come punto di consegna del flusso cointestato ai limiti di batteria con l impianto centralizzato di depurazione; dalla vasca di raccolta S5 il flusso unitario di acque reflue inorganiche delle Società Coinsediate viene rilanciato all impianto TAS per il trattamento chimico-fisico nella sezione TAPI. A questo proposito si rimanda al Regolamento Fongario di sito richiamato al paragrafo 2.1 precedente. Inoltre, in merito a tali acque, annualmente le Società Coinsediate come Vinavil inviano una relazione inerente i propri pozzetti di assegnazione alla Società RSI che le trasmette successivamente alla Provincia di Ravenna al fine di caratterizzare il flusso cointestato secondo le prescrizioni del Provvedimento autorizzativo n del 25/07/2014 e sue successive modifiche e integrazioni. In particolare, relativamente ai pozzetti di consegna ai limiti di batteria della Società Vinavil si evidenzia quanto segue: - Pozzetto VIN_01 raccoglie le acque meteoriche dei pluviali di parte del fabbricato sito presso l Isola 12; 19

29 20 Allegato - Pozzetto VIN_02 raccoglie le acque meteoriche di dilavamento della quasi totalità della superficie di pertinenza dello stabilimento Vinavil presso l Isola 12, le acque reflue di lavaggio dei piazzali lato Nord e lato Est, nonché le acque reflue domestiche provenienti dalle fosse biologiche dei servizi igienici; - Pozzetto VIN_03 raccoglie le acque meteoriche di dilavamento convogliate nelle canalette stradali del lato Sud-Est dell area di pertinenza dello stabilimento Vinavil presso l Isola 12; - Pozzetto VIN_04 raccoglie le acque meteoriche che ricadono all interno del bacino di contenimento del serbatoio F1 posto nell area di pertinenza del Parco Generale Serbatoi sito presso l Isola 21 (lato Ovest); - Pozzetto VIN_05 raccoglie le acque meteoriche dei pluviali di parte del fabbricato sito presso l Isola 23; - Pozzetto VIN_06 raccoglie le acque meteoriche dei pluviali di parte del fabbricato sito presso l Isola 23. La caratterizzazione dei singoli flussi di scarico di acque reflue industriali nei pozzetti di consegna costituisce condizione necessaria per l accettazione dello stesso nel sistema fognario dello Stabilimento Multisocietario e il conseguente trattamento nell impianto centralizzato di depurazione; anche prima della sottoscrizione del Regolamento Fognario, secondo accordi privati, la qualità delle acque reflue inviate a HERAmbiente (ex Ecologia Ambiente) era comunque monitorata al fine di controllare che i parametri fossero compatibili con la capacità di trattamento dell Impianto centralizzato TAS. Il flusso indifferenziato di acque reflue inorganiche viene sottoposto a trattamento nell Impianto TAS per l abbattimento solo dei Solidi Sospesi, per cui nel punto di consegna corrispondente alla vasca S5 devono essere, in ogni caso, rispettati i valori limite previsti dalla Tabella 3 dell Allegato 5 alla Parte Terza del D.Lgs. n. 152/06 (scarico in acque superficiali) per tutti i parametri, comprese le sostanze pericolose, con l esclusione dei parametri Solidi Sospesi Totali, ph e zinco che vengono abbattuti nella linea TAPI dell impianto centralizzato di depurazione. precisa che l'unico pozzetto della Società Vinavil S.p.A. oggetto di controllo periodico è il VIN_02, in quanto gli altri sono ritenuti non significativi. Relativamente alla compresenza di acque reflue industriali inorganiche e di acque reflue meteoriche di dilavamento nella fognatura unitaria che recapita nel punto consortile di consegna S5 verso la linea TAPI del depuratore centralizzato, la Società consortile R.S.I. ha predisposto e presentato per conto di tutte le società coinsediate e cointestate (ad esclusione di Yara Italia) il progetto definitivo per l adeguamento alla direttiva DGR n. 286/05 per l intercettazione e trattamento delle acque di prima pioggia di tutto il to Multisocietario. Da Febbraio 2011 tale sistema di intercettazione, segregazione e rilancio delle acque di prima pioggia è attivo e prevede: la raccolta di tutte le acque in una apposita vasca, l'analisi delle acque per la determinazione delle caratteristiche e il successivo invio all'impianto di trattamento in funzione dei risultati ottenuti. Inoltre, da fine 2011, sul pozzetto VIN_02 è attivo un sistema di intercettazione manuale della fogna inorganica, con possibilità di rilancio nella fogna organica in caso di necessità (es. sversamenti accidentali). 3. EMISSIONI IN ATMOSFERA 3.1 EMISSIONI CONVOGLIATE Nello stabilimento chimico in esame si individuano i punti di emissione convogliata in atmosfera di natura continua e discontinua di seguito descritti, suddivisi per impianto di produzione. Processo produttivo di polimeri solidi e dispersioni polimeriche a base acquosa E punto di emissione posto a valle del sistema di abbattimento CX1 (colonna di assorbimento), che raccoglieva gli sfiati dei reattori e dei serbatoi di stoccaggio delle materie prime e dei prodotti finiti classificati pericolosi. Poiché dal 2009, allo scopo di ridurre significativamente la corrente inviata al sistema di abbattimento CX1, è stato completato il sistema di rilancio degli sfiati generati dai processi produttivi dell'impianto polimeri e dagli stoccaggi di prodotti organici classificati pericolosi all'impianto FIS (Forno di Incenerimento Sfiati gassosi continui e discontinui provenienti dal sito Multisocietario e gestito da HERAmbiente S.p.A.), al punto di emissione in esame sono attualmente convogliate: - le correnti discontinue derivanti dalle pompe per il vuoto dei processi di produzione emulsioni e sospendenti non convogliabili alla linea FIS; - gli sfiati generati dall'operazione di carico autobotti che utilizzano il braccio di carico per liquidi infiammabili. Per la descrizione relativa al sistema FIS si rimanda al seguente paragrafo "Sfiati di processo". Per quanto concerne, invece, il sistema di contenimento delle emissioni mediante abbattimento ad umido (CX1), il cui funzionamento è controllato monitorando la portata dell acqua di abbattimento (che è pari a 1,6 m 3 /h e i cui i dati sono registrati a DCS), esso è costituito da una colonna con riempimento alla rinfusa di anelli tipo rasching da ¾, per un altezza di 12 m. Per limitare le emissioni, tutti i reattori sono dotati di condensatori, mentre per i serbatoi delle materie più volatili vengono adottati accorgimenti quali coibentazione, raffreddamento dei fluidi in ingresso o del mantello

30 21 Allegato esterno ovvero anche condensatori di testa ad acqua glicolata raffreddata che ne riducono le perdite dei vapori. E punto di emissione posto a valle del sistema di abbattimento a carboni attivi dell'aspirazione delle ventole di bonifica dei reattori e di vari punti di captazione dell'impianto Polimerizzazioni (aspiratore bonifica reattori e locale confezionamento/infustaggio, a cui è convogliata la corrente di aspirazione dai reattori dei processi produttivi di Ravemul e sospendenti in soluzione durante la fase di apertura del passo d uomo, necessaria per prelevare un campione di prodotto a fine ciclo produttivo). Le emissioni afferenti a tale camino hanno pertanto carattere di discontinuità. E punto di emissione posto a valle del sistema di abbattimento a ciclone che raccoglie le aspirazioni delle tramogge di carico solidi dell'impianto Polimerizzazioni (aspiratore tramogge di carico polveri (ciclone), a cui sono convogliate le correnti polverulente provenienti dalle aspirazioni delle tramogge di carico dei componenti solidi nelle linee produttive dei prodotti a base organica - operazioni di carico delle cellulose). Poichè l operazione di carico solidi viene svolta per circa 1 2 ore/giorno, la conseguente emissione in atmosfera ha carattere di discontinuità. Per quanto riguarda, invece, il punto di emissione E60-18 citato nel provvedimento AIA 164 del 10/04/ punto di emissione posto a valle della tramoggia carico solidi (ciclone e idrociclone), a cui doveva essere convogliata la corrente proveniente dall aspirazione della tramoggia di carico di componenti solidi (alcol polivinilico) relativa alla linea produttiva Ravemul -, si segnala che tale emissione non è mai stata realizzata e, pertanto, non rientra tra le emissioni autorizzate dal presente provvedimento. Processo produttivo di acceleranti inorganici per calcestruzzi E punto di emissione posto a valle del sistema di abbattimento S6009, che raccoglie gli sfiati dei reattori e dei serbatoi di stoccaggio delle materie prime pericolose dell'impianto Acceleranti Inorganici. Tale punto è dotato di un sistema di contenimento delle emissioni, mediante abbattimento ad umido, composto da: eiettore, con acqua come fluido motore, per creare una leggera depressione in grado di aspirare i vapori prodotti; colonna con riempimento alla rinfusa di anelli tipo rasching da ¾ ; serbatoio di raccolta dell acqua utilizzata come fluido di servizio, avente capacità pari a 10 m 3, completo di pompa di circolazione e provvisto di sistema di controllo della portata che in caso di bassa portata avverte gli operatori con un segnale. Non sono previsti sistemi di abbattimento alternativi, in considerazione del fatto che in caso di disservizio (interruzione nella fornitura di acqua ovvero di energia elettrica) l intero impianto produttivo andrebbe in blocco, fermando quindi la produzione. E punto di emissione posto a valle dei sistemi di abbattimento MS6008 ed MS6009, che raccolgono le aspirazioni delle tramogge di carico solidi dell'impianto Acceleranti Inorganici, a cui sono convogliate le aspirazioni relative al carico manuale delle materie prime solide utilizzate nel processo produttivo di additivi inorganici per calcestruzzi, quali in particolare alluminio idrossido (da big-bags) e alluminio solfato (dal silo S- 6007). Un separatore ad umido consente l abbattimento delle emissioni polverulente contenute nel flusso d aria, creando un moto vorticoso in una camera di turbolenza, all interno della quale viene iniettato anche un flusso d acqua; grazie all intercettazione delle particelle di polvere da parte delle gocce d acqua e al conseguente aumento di inerzia, le polveri vengono così captate assieme all acqua, tramite dei separatori di gocce. E punto di emissione posto a valle del sistema di abbattimento con filtro a calze MS6007 del silo di stoccaggio del solfato di alluminio solido dell'impianto Acceleranti Inorganici. Il sistema di contenimento delle emissioni composto da filtri a tessuto, presenta le seguenti caratteristiche: - filtro a tasche con superficie filtrante di 18 m 2. Sfiati di processo Lo Stabilimento Multisocietario di Ravenna è dotato di una Rete Torce e di un Forno Incenerimento Sfiati (FIS) per la termodistruzione di una serie di sfiati gassosi non clorurati continui e discontinui (occasionali ovvero di emergenza). I due sistemi (Rete Torce e Forno FIS) sono complementari e integrati garantendo, la Rete Torce, la termodistruzione anche degli sfiati destinati, di norma, al FIS in caso di fermata o blocco di quest ultimo; la Rete Torce è gestita dalla Società consortile Ravenna Servizi Industriali (RSI, a cui è in capo la relativa autorizzazione provvedimento di AUA n del 29/05/2015), mentre il Forno FIS è gestito dalla Società Herambiente (a cui è in capo l'aia n del 04/12/2013). Nell ambito del progetto di potenziamento della linea produttiva Dynamon di additivi fluidificanti organici per calcestruzzi è stato realizzato il convogliamento a combustione presso il FIS degli effluenti gassosi provenienti sia dalla linea esistente (con presenza di solventi idrocarburici, segnatamente cicloesano) che dalla linea Dynamon PA.

31 In particolare, dal 2009 è stato completato il sistema di rilancio degli sfiati generati dai processi produttivi dell'impianto polimeri e dagli stoccaggi di prodotti organici classificati pericolosi al FIS, in modo da ridurre significativamente la corrente inviata all'esistente impianto di abbattimento (colonna di adsorbimento CX1). Inoltre, fino ad Aprile 2012 il processo Dynamon PA è rimasto collegato alla colonna CX1 allo scopo di evitare l'immissione di composti solforati nella linea diretta al FIS, ma successivamente, in seguito alla sostituzione dell'acido solforico con il Sokalan parzialmente neutralizzato con una formulazione acida (Sokalan XS), detti sfiati sono stati collettati al FIS in quanto privi di zolfo e quindi idonei al trattamento. Gli sfiati inviati al FIS devono infatti rispettare le seguenti caratteristiche: composti alogenati < 0,1 mg/nm 3, composti solforati < 0,1 mg/nm 3, acrilonitrili < 0,1 mg/nm 3, ossigeno <1,5%. La gestione degli sfiati al FIS è disciplinata da un Regolamento di gestione del sistema rete di collettamento sfiati - forno FIS, redatto da HERAmbiente S.p.A. e sottoscritto dalla Società del sito allacciate alla rete. Le caratteristiche degli sfiati sono regolamentate da una specifica omologa. Nelle seguenti tabelle vengono riportati i dati relativi ai flussi di massa emessi dai camini afferenti ai processi produttivi sopra elencati relativamente al periodo , ricavati dalle analisi in discontinuo periodicamente effettuate. E-60-1 Σ sostanze Classe II di cui alla Parte II, punto 4, Tabella D dell Allegato I alla Parte V del D.Lgs. n. 152/06 Σ sostanze Classe III di cui alla Parte II, punto 4, Tabella D dell Allegato I alla Parte V del D.Lgs. n. 152/06 U.M. Flusso di massa Limite Flusso di massa 2008 Flusso di massa 2009 Flusso di massa 2010 Flusso di massa 2011 Flusso di massa 1 sem Flusso di massa 2 sem Acetaldeide kg/h 0,1 0,000 0,001 0,001 0,001 <0, ,00001 Metanolo Acetato di vinile momomero (1) kg/h 2 0,0013 0,006 0,082 0,071 0, ,00011 Σ sostanze Classe IV di cui alla Parte II, punto 4, Tabella D dell Allegato I alla Parte V del D.Lgs. n. 152/06 Acetato di metile Alcool isopropilico kg/h 3 0,0135 0,006 0,082 0,073 0, ,00028 Σ sostanze Classe IV di cui alla Parte II, punto 4, Tabella D dell Allegato I alla Parte V del D.Lgs. n. 152/06 Ciclesano kg/h 4 0,340 0,464 0,611 0,483 0,450 0,196 Portata Nm 3 /h Flusso di massa totale kg/h - 0,340 0,464 0,611 0,483 0,450 0,196 (1) da recenti verifiche e accertamenti, la ditta dichiara di assimilare l'acetato di vinile monomero all'acetaldeide, considerandolo non più di classe III, ma di classe II; nella sucessiva sezione D (limiti di emissione) viene quindi considerato di conseguenza E-60-3 Σ sostanze Classe II di cui alla Parte II, punto 4, Tabella D dell Allegato I alla Parte V del D.Lgs. n. 152/06 U.M. Flusso di massa Limite Flusso di massa I sem Flusso di massa II sem Flusso di massa I sem Flusso di massa II sem (*) Flusso di massa 2010 (*) Flusso di massa 2011 (*) Flusso di massa I sem (*) Flusso di massa II sem (*) Acetaldeide kg/h 0,1 0,000 0,011 0,001 0,035 0,043 0,036 0,030 0,061 Σ sostanze Classe Metanolo kg/h 2 0,022 0,199 0,356 0,036 0,043 0,037 0,032 0,062 22

32 III di cui alla Parte II, punto 4, Tabella D dell Allegato I alla Parte V del D.Lgs. n. 152/06 Σ sostanze Classe IV di cui alla Parte II, punto 4, Tabella D dell Allegato I alla Parte V del D.Lgs. n. 152/06 Acetato di vinile momomero (1) Acetato di metile Alcool isopropilico Allegato kg/h 3 0,238 0,023 0,361 0,040 0,045 0,039 0,040 0,065 Portata Nm 3 /h Flusso di massa totale kg/h - 0,238 0,023 0,361 0,040 0,059 0,039 0,040 0,065 (*) Dal 29/10/2009 è stato avviato il sistema di abbattimento con filtri a carboni attivi. Da tale data è regolarmente operativo e sottoposto a verifiche periodiche assimilando l'acetato di vinil monomero ad un composto di classe II. (1) da recenti verifiche e accertamenti, la ditta dichiara di assimilare l'acetato di vinile monomero all'acetaldeide, considerandolo non più di classe III, ma di classe II; nella sucessiva sezione D (limiti di emissione) viene quindi considerato di conseguenza E U.M. Conc. Limite (mg/nm 3 ) Polveri mg/nm , ,5 2,3 Portata Nm 3 /h Tot. Polveri t/anno - 0,059 0,060 0,062 0,0044 0,03 E U.M. Parte II, punto 4, Tabella D dell'alleg ato I alla Parte V del D.Lgs. 152/06 Limiti in flusso di massa (kg/h) Limiti in concentr azione (mg/nm 3 ) Acido fluoridrico mg/nm 3 - (*) 5 0,5 0,7 <0,5 <0,5 <0,5 (*) Flusso di massa anno 2012 (kg/h) Dietanolammina mg/nm 3 III <1 <1 <1 1 <1 2,60E-04 Acido formico mg/nm 3 II 0,1 20 <1 <1 3 <1 <1 1,30E-04 Portata Nm*/h (*) Vale il solo limite in concentrazione. E U.M. Limiti Polveri mg/nm ,5 1,6 9,4 1,2 0,6 Portata Nm 3 /h Tot. Polveri t/anno - 3,2E-04 3,0E-03 1,7E-02 7,9E-04 1,7E-03 I parametri misurati nel periodo esaminato sono risultati al di sotto dei valori limite di emissione prescritti dall'aia sia in termini di concentrazione che, ove fissati, di flusso di massa. 23

33 Nel sito sono inoltre presenti i seguenti punti di emissione non significativi (ai sensi dell'art. 272 del D.Lgs. 152/06): gruppo elettrogeno di emergenza alimentato a gasolio da 120 kva; cappe di laboratorio Controllo Qualità; cappa manipolazione idrochinone e fenotiazina (creazione di confezioni idonee per il dosaggio nel processo); cappa manipolazione perossidi (creazione di confezioni idonee per il dosaggio nel processo); aspirazione formazione pastiglie Raviflex blocco (aspirazione di odori derivanti dal processo); aspirazione area circuiti olio diatermico (aspirazione di odori derivanti dal processo); aspirazione confezionamento Dynamon (aspirazione di odori derivanti dal riempimento delle confezioni); aspirazione confezionamento Mapequick (aspirazione di odori derivanti dal riempimento delle confezioni); aspirazione della sala di manutenzione ove (con estrema saltuarietà) avvengono lavorazioni meccaniche con smerigliatrice, trapano e saldatrice elettrica; aspirazione di diversi punti (circa 20) della struttura denominata Impianto Dynamon. 3.2 EMISSIONI DIFFUSE E FUGGITIVE Nello stabilimento chimico in esame non sono individuabili fonti significative di emissioni diffuse gassose ovvero polverulente. Con particolare riguardo alle emissioni diffuse gassose, oltre alle emissioni diffuse rappresentate dal vapor acqueo rilasciato dalle torri evaporative, nel sito produttivo in esame si individuano essenzialmente fonti di emissioni diffuse gassose imputabili alle fuoriuscite di gas/vapori dovute alla respirazione e alla movimentazione dei serbatoi a pressione atmosferica preposti allo stoccaggio di materie prime e sostanze di servizio/ausiliarie che non sono convogliati a sistemi di abbattimento, in quanto non significative sulla base di considerazioni sulle stesse sostanze stoccate (tensione di vapore, quantità e caratteristiche di pericolosità). L impatto in atmosfera associato alle emissioni diffuse gassose derivanti dallo stabilimento chimico Vinavil è da considerarsi quindi non significativo. Per quanto concerne, invece, le emissioni fuggitive, risultanti da una graduale perdita di componenti dell impianto quali valvole, flange, pompe, compressori, ecc., che trasportano liquidi bassobollenti o gas, la Società Vinavil ha implementato un sistema di monitoraggio LDAR (Leak Detection And Repair) nell'ambito del quale i controlli periodici svolti in impianto con frequenza biennale hanno evidenziato livelli di emissione di composti organici volatili piuttosto contenuti. L'ultimo controllo effettuato nel 2011 ha mostrato esito soddisfacente e in linea con l'obiettivo; i componenti che hanno evidenziato valori fuori soglia sono stati sottoposti a specifici interventi di manutenzione. Le emissioni fuggitive afferibili allo stabilimento in esame, calcolate mediante implementazione rigorosa del protocollo EPA 453/95 e con l'uso di fattori di emissione media delle sorgenti basati su misure sul campo, risulta essere pari a 900 kg/anno. 4. PRODUZIONE RIFIUTI Per la gestione dei rifiuti prodotti lo Stabilimento della Vinavil S.p.A. si avvale del deposito temporaneo. La classificazione e la gestione dei rifiuti prodotti avviene nel rispetto dei criteri stabiliti dal D.Lgs. 152/06 e smi, anche attraverso l'effettuazione di determinazioni di carattere analitico. La seguente tabella mostra i quantitativi di rifiuti prodotti dallo Stabilimento nel periodo : i dati riportati sono relativi ai rifiuti derivanti dal ciclo produttivo sia direttamente (es. scarti di produzione) che indirettamente (es. materiali derivanti da manutenzioni impiantistiche e imballaggi di materie prime), mentre sono esclusi i rifiuti occasionali quali ad esempio macerie da demolizione, in quanto falserebbero gli indici di prestazione. U.M Totale rifiuti t Rapporto Rifiuti / Prodotto finito t/t 0,0107 0, ,0041 0,0033 0,0032 Rifiuti a smaltimento t Speciali non pericolosi t Speciali pericolosi t Rifiuti a smaltimento / Rifiuti totali % 48% 19% 28% 24% 18,3% Rifiuti a recupero t

34 Speciali non pericolosi t Speciali pericolosi t Rifiuti recuperati / Rifiuti tot. % 47% 73% 68% 67% 77,2% Rifiuti ad incenerimento t Speciali non pericolosi t Speciali pericolosi t Rifiuti a incenerimento / rifiuti totali % 5% 8% 4% 9% 4,5% Dai dati sopra riportati emerge una sensibile riduzione dei rifiuti speciali pericolosi inviati a recupero negli anni 2011 e 2012 rispetto agli anni precedenti, essenzialmente riconducibile al minor volume di scarti liquidi generati dalla produzione di Mapequick, ottenuto grazie ad una maggiore stabilità dei prodotti in seguito alla determinazione delle idonee condizioni di stoccaggio del prodotto finito. È evidente, altresì, un progressivo aumento del quantitativo di rifiuti inviati a recupero rispetto al totale dei rifiuti prodotti. 5. INQUINAMENTO ACUSTICO L impianto Vinavil è collocato in posizione centrale nel to Multisocietario e dista circa 500 m dal perimetro dello stesso, in direzione Est e Ovest. L area in oggetto viene ad interessare il Comune di Ravenna, il quale nel settembre 1992 ha predisposto la classificazione acustica in zone del proprio territorio ai sensi del DPCM 01/03/1991; tale zonizzazione è valida in regime transitorio. In tali condizioni i limiti da tenere in considerazione sono quelli indicati dal DPCM 01/03/1991 DPCM 14/11/1997; per poter confrontarsi con i valori limite di immissione applicabili è stata fatta l ipotesi di una futura zonizzazione acustica. In particolare, in previsione di una futura adozione da parte del Comune di Ravenna della zonizzazione acustica definitiva, ed ai fini di una più corretta valutazione, seguendo i criteri dettati dalla DGR n. 2053/01 Criteri e condizioni per la classificazione acustica del territorio si è valutato lo scenario più verosimile di classificazione del territorio prendendo come riferimento il PRG vigente. L area di interesse ricade all interno della zona D5 comparti produttivi soggetti a programmi unitari di intervento, di cui all art. VII.12 delle norme di attuazione del PRG vigente del Comune di Ravenna; nello specifico, con riferimento al Comparto produttivo all interno del quale si trova Vinavil, denominato ENICHEM-ANIC zona portuale, si evidenzia che tra i vari sub-comparti costituiti per entità produttive omogenee introdotti dal relativo Programma Unitario di Comparto (PUC), Vinavil ricade all interno del subcomparto (A) Enichem. In applicazione dei criteri del DPCM 01/03/1991, il Comune di Ravenna ha provveduto ad attribuire a tale area la classe acustica VI (area esclusivamente industriale), con limiti di immissione sonora di 70 dba sia nel periodo diurno che notturno. In base all inquadramento territoriale sopradescritto, tutti i recettori potenzialmente esposti alle emissioni sonore provenienti dallo stabilimento Vinavil sono riconducibili pertanto alla classe VI in quanto interni allo Stabilimento Multisocietario di Ravenna e il limite di zona VI dista dai confini dell impianto chimico in oggetto non meno di 500 m. Oltre al traffico di automezzi, le sorgenti sonore individuate quali più significative in termini di impatto acustico per l impianto chimico Vinavil sono la torre di raffreddamento e i compressori; nello stato di fatto, le sorgenti sonore presenti, oltre al traffico di movimentazione merci e persone presente nelle strade interne a servizio dei vari stabilimenti, sono pertanto essenzialmente determinate dagli altri stabilimenti industriali nell intorno; altra fonte di rumore è costituita dal pipe-rack generale di stabilimento che percorre l area sul confine Est. Nel periodo non sono stati realizzati interventi o installazioni che abbiano modificato l'assetto impiantistico e le sorgenti di rumore rispetto a quanto già considerato in sede di rilascio di prima AIA. Non si evidenziano pertanto problematiche sotto l aspetto dell inquinamento acustico prodotto connesso all esercizio dello stabilimento chimico in oggetto. 6. ENERGIA Nel sito produttivo Vinavil, caratterizzato sia da utenze termiche che elettriche, non si effettua produzione di energia di alcun genere. All interno della stessa area chimica e industriale è presente una centrale termoelettrica (composta da 3 turbogas alimentate a metano per 930 MWe), gestita dalla Società Enipower 25

35 S.p.A., che fornisce vapore ed energia elettrica alle aziende coinsediate nello Stabilimento Multisocietario di Ravenna. sottolinea che nei casi di black-out la strumentazione e il DCS vengono alimentati da UPS, ciò garantisce il controllo della strumentazione per almeno 15 minuti; nel sito è presente un gruppo elettrogeno di emergenza a gasolio, in grado di alimentare le seguenti utenze elettriche: - la linea UPS quindi il DCS e la strumentazione; - il gruppo frigorifero per il raffreddamento dell acido metacrilico (in alternativa, nel periodo invernale, il sistema di riscaldamento elettrico); - i gruppi frigoriferi del bunker; - le pompe di circolazione dell acido metacrilico e dell acqua di termostatazione. La mancanza di vapore provoca invece l arresto degli impianti, senza peraltro generare situazioni critiche. Per quanto riguarda i consumi di energia termica, i processi produttivi attivi presso lo stabilimento chimico Vinavil prevedono l utilizzo di energia termica sotto forma di vapore prevalentemente a 8 barg, generata nella centrale termoelettrica predetta. Oltre alle utenze elettriche rappresentate dall illuminazione di stabilimento, gli uffici e i muletti elettrici, per tutte le linee produttive, i consumi elettrici sono riferibili al funzionamento di motori elettrici relativi a pompe, agitatori, coclee e in generale ad apparati elettromeccanici. Non viene fornita indicazione in merito ai consumi energetici specifici, sia elettrici che termici, distinti per singola linea produttiva, data la complessità degli impianti stessi e la presenza di apparati di supporto quali circuito di distribuzione calore, circuito di distribuzione acqua di raffreddamento, ecc... asserviti a più linee produttive. La seguente tabella mostra i consumi di energia elettrica e di vapore nel periodo , nonché i rispettivi rapporti con le tonnellate di prodotto finito: L analisi del trend relativo al periodo in esame mostra un aumento dei consumi elettrici complessivi dello Stabilimento, imputabili all incremento di produzione realizzato nel corso degli anni e alle modifiche impiantistiche apportate; il consumo di vapore, invece, si attesta su valori che rimangono pressoché costanti sebbene con lievi oscillazioni. L'aumento dei consumi di energia è altresì imputabile alla messa in serivizio di una nuova apparecchiatura (Rotoform), che funziona con un termoregolatore della potenza di 150 kw in marcia continua. Il consumo specifico di vapore dipende comunque dai differenti mix produttivi e dalle conseguenti differenze nelle necessità di riscaldamento. Con particolare riguardo ai consumi di energia termica, al fine di ottimizzare le risorse energetiche, nello stabilimento chimico Vinavil si attua il recupero energetico dalle condense: le condense vengono distribuite alle varie utenze che necessitano di un riscaldamento più blando di quello ottenibile con l impiego di vapore; il riscaldamento degli ambienti di lavoro è altresì un esempio di tale recupero energetico. 7. ODORI Non si ritiene questo paramentro significativo in relazione all'attività di Vinavil. 8. SUOLO, SOTTOSUOLO ED ACQUE SOTTERRANEE Nel sito non sono presenti serbatoi interrati; potenziali impatti su suolo e sottosuolo connessi all esercizio dell impianto chimico Vinavil sono pertanto riconducibili ad eventuali rilasci accidentali rilevanti di sostanze inquinanti da impianto ovvero da stoccaggio prodotti chimici e depositi rifiuti. 26

36 Nella considerazione che la Ditta adotta un stema di Gestione Ambientale (SGA) conforme alla norma UNI EN ISO 14001:2004 e risulta altresì implementato ai sensi del D.Lgs. n. 334/99 e s.m.i. un stema di Gestione della curezza (SGS) per la prevenzione degli incidenti rilevanti connessi con determinate sostanze pericolose, si evidenzia che sono previste apposite procedure, istruzioni e prassi operative volte al corretto svolgimento di tutte le operazioni che potrebbero comportare sversamenti accidentali di sostanze inquinanti, al fine di prevenire l accadimento di tali eventi. Relativamente al monitoraggio delle acque di falda sono previsti dal Piano di Monitoraggio dell impianto verifiche periodiche sui parametri solfati, idrocarburi totali e cloruri sulla base di quanto previsto nel Protocollo di monitoraggio interno del to Multisocietario; Vinavil S.p.A. aderisce infatti al Protocollo di Intesa per la gestione ambientale del Distretto Chimico e Industriale, in attuazione del quale sono previsti periodici monitoraggi volti ad identificare i possibili impatti delle attività industriali sulla falda freatica, attraverso una caratterizzazione idrodinamica del flusso di falda, nonché una caratterizzazione del chimismo delle acque sotterranee. La rete di monitoraggio è attualmente costituita da 95 piezometri, di cui 81 controllano direttamente la zona occupata dagli impianti del Distretto Chimico e Industriale. A tale riguardo si evidenzia che, nel Gennaio 2006, è stato approvato il piano di caratterizzazione della falda superficiale, ai sensi del DM 471/99, presentato congiuntamente da tutte le aziende coinsediate nel sito multisocietario (ex Petrolchimico) coordinate da Polimeri Europa (ora Versalis S.p.A.). I risultati hanno messo in evidenza uno stato di contaminazione generale di entità non particolarmente rilevante su tutta l area del sito multisocietario, riconducibile da un lato alle lavorazioni svolte negli anni trascorsi, e dall altro alla qualità dei suoli con cui la falda è in contatto. Solo in pochi casi sono riscontrabili valori di contaminazione superiori alle C.L. stabilite per legge e in cui sono previsti interventi di bonifica mirati. Non sono stati rilevati superamenti di concentrazioni limite specifici nelle aree di proprietà Vinavil. Sulla base delle risultanze del Piano di caratterizzazione è stato presentato da Polimeri Europa (per conto di tutte le Società coinsediate) nel Maggio 2007 il Progetto preliminare di bonifica con misure di sicurezza che comprende una approfondita analisi di rischio attraverso cui sono valutati gli effettivi pericoli verso i bersagli interni ed esterni. L analisi di rischio, ha messo in evidenza una sostanziale stabilità della contaminazione e un livello di pericolo molto basso/trascurabile, con presenza di alcune aree caratterizzate da contaminazione specifica; è stato quindi predisposto e consegnato a Febbraio 2009 il Progetto di Bonifica della falda superficiale di sito (progetto definitivo). Tale progetto è stato autorizzato dalla Provincia di Ravenna con Provvedimento PG85280/09 del 01/09/2009; le aziende del sito hanno incaricato la società consortile RSI per l esecuzione, il controllo ed il coordinamento delle attività operative. RSI, in esecuzione al mandato, ha predisposto le seguenti specifiche tecniche: attività di gestione della rete di monitoraggio, esecuzione del monitoraggio e gestione dei dati della falda superficiale di sito; gestione dei flussi provenienti da Well Point. I piezometri di Vinavil, non essendo in area a contaminazione specifica, sono sottoposti solo a monitoraggio annuale, che si svolge in Giugno. Da inizio 2012 è attivo il database dei dati di monitoraggio falda, accessibile via Internet per la visualizzazione e validazione dei dati da parte delle Società aderenti al mandato. Per la validazione vale la regola del silenzio-assenso: in mancanza di comunicazioni da parte delle società entro 15 giorni, i dati sono resi visibili agli Enti esterni (Provincia e Arpa). La ditta ha presentato, con nota PG del 24/07/2015, la verifica di sussistenza dell'obbligo di presentazione della relazione di riferimento, ai sensi del DM 272 del 13/11/2014 e della DGR 245 del 16/03/2015, dalla quale emerge la non necessità di presentare tale relazione. 9. RISCHIO DI INCIDENTE RILEVANTE Lo stabilimento Vinavil di Ravenna è assoggettato agli adempimenti di cui al D.Lgs. n. 334/99 e s.m.i. in materia di pericoli di incidenti rilevanti connessi con determinate sostanze pericolose; considerate le sostanze pericolose detenute e i relativi quantitativi massimi previsti; lo stabilimento chimico Vinavil è soggetto in particolare alle disposizioni di cui agli artt. 6 (regime di notifica), 7 (adozione nell ottica di una politica aziendale di prevenzione degli incidenti rilevanti di un stema di gestione della curezza SGS) e 8 (Rapporto di curezza) del citato decreto. A seguito della notifica trasmessa (Ottobre 2000) ai sensi dell art. 6, comma 2) del D.Lgs. n. 334/99 e s.m.i., la Ditta ha presentato il Rapporto di curezza in adempimento all art. 8, comma 9) del predetto decreto; entrambi sono stati successivamente aggiornati per modifica degli impianti. L istruttoria tecnica per la valutazione ai sensi dell art. 21 del D.Lgs. n. 334/99 e s.m.i. da parte dell organo competente (Comitato Tecnico Regionale - CTR) del Rapporto di curezza aggiornato è stata conclusa nel luglio Il Rapporto 27

37 28 Allegato di curezza, elaborato al fine di identificare i pericoli di incidenti rilevanti e valutarne la relativa probabilità e gravità connessi alle sostanze pericolose detenute nello stabilimento, ha individuare una serie di eventi incidentali a cui poi associare la probabilità di accadimento di incidenti rilevanti mediante analisi degli alberi dei guasti (Fault-Tree). Parallelamente è stata condotta un'analisi degli scenari incidentali associati ad ogni evento valutando la relativa probabilità di accadimento a la stima di danno associato allo scenario; l elaborazione di tali dati ha portato all individuazione delle aree di danno che risultano coinvolgere anche aree esterne allo stabilimento Vinavil. L analisi svolta ha evidenziato infatti che, riguardo lo stabilimento Vinavil, permangono alcuni rischi di incidente rilevante. Per nessun evento incidentale individuato nel Rapporto di curezza vengono comunque superati i confini del to Multisocietario di Ravenna; gli unici eventi incidentali che fuoriescono dai confini dello stabilimento Vinavil sono dovuti a rilascio di acido fluoridrico con formazione di nube tossica dall'impianto produttivo di additivi inorganici per calcestruzzi, con estensione delle aree di danno alla rimanente porzione dell'isola 12 (Centro Ricerche di Polimeri Europa) e ad una porzione dell'isola 13 (impianti chimici di CFS Europe e Versalis). precisa altresì che ai sensi del DM 9 Maggio 2001 concernente i requisiti minimi di sicurezza in materia di pianificazione urbanistica e territoriale per le zone interessate da stabilimenti a rischio di incidente rilevante, la categoria territoriale compatibile con lo stabilimento in oggetto è stata identificata nella categoria D limitatamente ad un'area di danno, corrispondente alla categoria di effetti delle lesioni irreversibili, avente raggio di 117 m dal punto di rilascio. Nel dicembre 2004 la Ditta ha altresì trasmesso alla Provincia di Ravenna la Scheda Tecnica prevista dall art. 6 della L.R. n. 26/03. A seguito dell analisi e della valutazione condotte da ARPA della documentazione presentata, le informazioni fornite dal gestore sono risultate complete e adeguate rispetto ai requisiti di cui all art. 3, comma 3) della DGR n. 938/04 In seguito al cambio del gestore, nell ottobre 2005, la Ditta ha trasmesso notifica ai sensi dell art. 6, comma 2) del D.Lgs. n. 334/99 e s.m.i. in aggiornamento alla precedente. Tutti gli obblighi di cui al D.Lgs. n. 334/99 e s.m.i. risultano allo stato attuale pertanto assolti dall azienda, inclusa la Scheda di informazione sui rischi di incidente rilevante per i cittadini e i lavoratori (Novembre 2003) e l implementazione del stema di Gestione della curezza (SGS) per la prevenzione degli incidenti rilevanti, emesso nel 2000, conforme al DM 09/08/2000. Nell Ottobre 2012 é stata presentata la revisione quinquennale del Rapporto di curezza comprendente Rapporto Particolareggiato relativo a nuova linea di produzione di co-polimeri acrilici. L istruttoria si è conclusa nel 2013 con l'emissione del Parere Tecnico Conclusivo trasmesso dal Ministero dell'interno con prot. n del 03/09/2013. Inoltre, in data 24/07/2014 con prot è stata emessa l Attestazione di rispetto delle prescrizioni previste dalla normativa di prevenzione incendi (CPI). Per quanto riguarda le modifiche impiantistiche intervenute nel periodo , ovvero in progetto, si evidenzia che sono state presentate le comunicazioni di non aggravio di rischio di seguito elencate: - Non Aggravio di Rischio n.6133 del 22/05/2008 relativo al "Raddoppio parco serbatoi Dynamon"; - Non Aggravio di Rischio n.9422 del 30/07/2008 relativo alla Modifica sala quadri per distribuzione in bassa tensione, sala controllo, nuovi spogliatoi e uffici ; - Non Aggravio di Rischio del 11/12/2007 relativo alla Realizzazione di locali adibiti a ufficio logistica presso isola 23 ; - Non Aggravio di Rischio n.7085 del 11/06/2008 relativo alla "Ristrutturazione tetto cabina elettrica 114 e ampliamento locale stoccaggio cisternette soluzione acquosa di NMAA"; - Non Aggravio di Rischio n.4050 del 07/04/2008 relativo alla "Diversificazione del processo di produzione acceleranti inorganici per calcestruzzi (Mapequick)"; - Non Aggravio di Rischio n del 23/09/2008 relativo agli "Adeguamenti strutturali a seguito potenziamento impianto Mapequick"; - Non Aggravio di Rischio n.3206 del 26/02/2010 relativo all'"ampliamento parco serbatoi additivi fluidificanti per calcestruzzi di tipo organico (Dynamon)"; - Non Aggravio di Rischio del 27/07/2011 relativo alla "Installazione di un nuovo reattore per estere Dynamon R4502 per additivi fluidificanti per calcestruzzi di tipo organico"; - Non Aggravio di Rischio del 08/10/2012 relativo a "Impianto per la produzione di un polimero impiegato per la formulazione di antischiuma per calcestruzzi". - Non Aggravio di Rischio del 28/02/2013 relativo all' Ampliamento Bunker perossidi. - Non Aggravio di Rischio del 14/03/2014 relativo all'ampliamento dello stoccaggio del cicloesano. - Non Aggravio di Rischio del 04/04/2014 relativo allo realizzazione di deposito prodotti infiammabili confezionati. Ad aprile 2014 è stato presentato il Rapporto preliminare di curezza per la fase di Nulla Osta di Fattibilità relativo a Modifica della linea polimeri organici in soluzione acquosa impiegati come additivi per

38 calcestruzzo, seguito dal rapporto definitivo di sicurezza per la fase di progetto particolareggiato (marzo 2015) relativo al suddetto intervento. L istruttoria si è conclusa positivamente nel 2015 con l'emissione del Parere Tecnico Conclusivo trasmesso dal Ministero dell'interno con prot. n del 27/07/2015, che aggiorna e sostituisce il precedente emanato con nota prot. n del 3 settembre In data 26/06/2015 è stato emanato il D.Lgs 105/2015 "Attuazione della direttiva 2012/18/Ue relativa al controllo del pericolo di incidenti rilevanti connessi con sostanze pericolose - Seveso III", al quale si dovrà fare riferimento per la tematica rischio di incidente rilevante e che ha abrogato il D.Lgs 334/99 e smi. Secondo il D.Lgs 105/2015 lo stabilimento di Vinavil spa è definito come stabilimento di soglia superiore, per cui comunque rimangono validi tutti gli adempimenti precedentemente impartiti con il D.Lgs 334/99 e smi. 29

39 C3) VALUTAZIONE DELLE OPZIONI E DELL'ASSETTO IMPIANTISTICO PROPOSTI DAL GESTORE CON IDENTIFICAZIONE DELL'ASSETTO IMPIANTISTICO RISPONDENTE AI REQUISITI IPPC (POSIZIONAMENTO DELL IMPIANTO RISPETTO ALLE MTD) Per quanto riguarda la valutazione integrata dell inquinamento e posizionamento dell impianto rispetto alle Migliori tecniche Disponibili (MTD), nella considerazione che a livello sia nazionale che comunitario sono state redatte Linee Guida o documenti BRefs che specificatamente prendono in esame le attività oggetto del presente intervento e quelle già svolte nello stabilimento Vinavil, per la valutazione integrata delle prestazioni ambientali i riferimenti da adottare sono stati tratti da: Linee guida recanti criteri per l individuazione e l utilizzazione delle Migliori Tecniche Disponibili LINEE GUIDA GENERALI, contenute nell Allegato I del Decreto 31 Gennaio 2005 del Ministero dell Ambiente e della Tutela del Territorio. Bref Comunitario "Reference Document on Best Available Techniques in the Production of Polymers - August 2007"; per le attività rientranti nel punto 4.1 dell'allegato VIII alla Parte II del D.Lgs 152/06 e smi; Bref Comunitario Reference Document On Best Available Techniques for the Production of Speciality Inorganic Chemicals August 2007 ; per le attività rientranti nel punto 4.2 dell'allegato VIII alla Parte II del D.Lgs 152/06 e smi; Bref Comunitario "Reference Document on Best Available Techniques in Common Waste Water and Waste Gas Treatment / Management Systems in the Chemical Sector- February 2003"; Bref Comunitario "Reference Document on Best Available Techniques on Emissions from Storage - July 2006"; Bref Comunitario Reference Document on Best Available Techniques for Energy Efficency - February 2009"; Bref Comunitario "Reference Document on the application of Best Available Techniques to Industrial Cooling Systems - December 2001". Le MTD da adottare nell insediamento individuate prendendo a riferimento i documenti sopra indicati, sono di seguito elencate, raggruppate per tematica e tipo di lavorazione. MIGLIORI TECNICHE DISPONIBILI PER LA PREVENZIONE E IL CONTROLLO DELL'INQUINAMENTO CONNESSO AI PROCESSI PRODUTTIVI (Reference Document on Best Available Techniques in the Production of Polymers - August 2007 e Reference Document On Best Available Techniques for the Production of Speciality Inorganic Chemicals August 2007) stema di Gestione Ambientale BAT Implementare e aderire al stema di Gestione Ambientale (EMS) che racchiuda, situazione per situazione, le seguenti caratteristiche: 1. definizione da parte della direzione generale di una politica ambientale per l impianto; 2. pianificare e stabilire le necessarie procedure; 3. implementazione delle procedure con particolare attenzione a: struttura e responsabilità; formazione, consapevolezza e competenza; comunicazione; coinvolgimento dei dipendenti; documentazione; controllo dell efficienza del processo; programmi di mantenimento; preparazione e risposte alle emergenze; rispetto della normativa ambientale; 4. controllo delle performances e adozione delle azioni correttive, ponendo particolare attenzione a: monitoraggio e misurazioni; azioni correttive e preventive; conservazione dei dati; audit interni imparziali per determinare la conformità o meno alle disposizioni pianificate e verificare se il sistema di gestione ambientale è stato implementato e mantenuto correttamente. 5. revisione approvata dal direttore generale. Applicabilità - Conformità 30 SI Posizione azienda Lo stabilimento Vinavil di Ravenna dispone, già dal 2004, di un stema di Gestione Ambientale conforme alla norma UNI EN ISO e partecipa ad un accordo volontario con le Pubbliche Amministrazioni orientato al conseguimento della Certificazione EMAS all'ambito Produttivo Omogeneo (APO), costituito dall'area chimica e industriale di Ravenna. Nello stabilimento in esame è attivo anche un stema di Gestione della Qualità conforme alla norma UNI EN ISO 9001, nonché un stema di Gestione della curezza in adempimento a quanto previsto dal D.Lgs. 334/99 e s.m.i. Con particolare riferimento all'emas, la registrazione dell Associazione era prevista entro il 2010, ma nel corso dell anno la procedura ha subito una battuta d arresto per i motivi seguenti: - nell autunno 2009 è decaduto il mandato della commissione EMAS Nazionale e si è ricostituita soltanto in settembre 2010; - in gennaio 2011 è stato emesso il nuovo regolamento EMAS, EMAS III, che introduce l art. 37 approccio per fasi, cioè: l APO sarà registrato EMAS soltanto dopo che ogni azienda aderente all APO si sarà registrata singolarmente; - all inizio del 2011 il direttivo dell Associazione EMAS si è incontrato con la Commissione

40 BAT Tre caratteristiche supplementari, da considerate come misure di supporto: 1. avere un sistema di gestione e procedure di audit esaminate e validate da un ente di certificazione accreditato o da un verificatore EMS esterno; 2. preparazione e pubblicazione (possibilmente con validazione esterna) di uno statuto regolare ambientale che descriva tutti gli impatti ambientali significativi dell impianto, eseguendo anno per anno il confronto con gli obiettivi ed i target ambientali così come con le valutazioni campione di settore, se appropriate; 3. implementazione e adesione a un sistema volontario internazionalmente accettato quale il sistema EMAS o il sistema EN ISO 14001:1996. Questo atto volontario potrebbe dare maggiore credibilità al sistema EMS. In particolare l EMAS, che racchiude tutte le caratteristiche su citate, da le più alte credibilità. In ogni modo, anche sistemi non standardizzati possono, in prima battuta, essere ugualmente efficaci purché essi siano totalmente realizzati e implementati. Specificatamente per il settore, è altresì importante considerare le seguenti potenziali caratteristiche di un EMS: l impatto ambientale proveniente da una eventuale dismissione dell unità nel momento della progettazione di un nuovo impianto; lo sviluppo di tecnologie pulite; quando praticabile, applicare regolarmente valutazioni a campione di settore, includendo le attività di efficienza energetica e di conservazione dell energia, la scelta di materie prime, le emissioni in atmosfera, gli scarichi idrici, i consumi idrici e la produzione di rifiuti. Applicabilità - Conformità Posizione azienda Nazionale per riferire le problematiche emerse (il progetto originario prevedeva la semplice certificazione ISO14000 delle aziende) e valutare come procedere per il futuro. Ad oggi non sono state individuate possibilità alternative a quanto prevede l art. 37. Viste le difficoltà insorte per l ottenimento della registrazione EMAS nel medio-breve (per diverse società aderenti all APO la registrazione EMAS come azienda non è prioritaria), la Ditta sta valutando l opportunità di mirare all ottenimento di un nuovo attestato EMAS, con l obiettivo comunque di perseguire quanto indicato dalle BAT. Emissioni in atmosfera eccezionali e prevedibili e consumi di materia Applicabilità BAT - Conformità Minimizzare le fasi di avviamento e di arresto degli impianti, al fine di evitare i picchi di emissioni e ridurre i consumi complessivi (ad esempio, i consumi di monomeri espressi per tonnellata di prodotto) Ridurre le emissioni e i residui derivanti dalla fase di sintesi/reazione mediante: - utilizzo di materie prime ad elevata purezza; - miglioramento dell efficienza di reazione; - miglioramento dell efficienza dei catalizzatori Nei processi discontinui, realizzare l ottimizzazione della resa di reazione, la diminuzione delle emissioni e la riduzione dei rifiuti attraverso un adeguata sequenza di addizione dei reagenti e additivi nell ambiente di reazione Posizione azienda I processi produttivi sono discontinui e pertanto caratterizzati necessariamente da avvii e fermate; i processi sono comunque gestiti tramite DCS che permette il controllo degli stessi e la loro ottimizzazione. Nei casi di black-out la strumentazione e il DCS vengono alimentati da UPS, ciò garantisce il controllo della strumentazione per almeno 15 minuti; inoltre lo stabilimento dispone di un generatore diesel di emergenza in grado di alimentare le seguenti utenze: - linea UPS (quindi strumentazione e DCS); - gruppo frigorifero per il raffreddamento dell acido metacrilico (in alternativa, nel periodo invernale, il sistema di riscaldamento elettrico); - gruppi frigoriferi del bunker; - pompe di circolazione dei monomeri acrilici e dell acqua di termostatazione. Al fine di garantire ai prodotti finiti i necessari requisiti qualitativi e l ottimizzazione dei relativi processi produttivi, le materie prime utilizzate sono soggette ad un piano di controllo di qualità ad ogni fornitura ovvero in modo periodico (a seconda della materia prima, del fornitore, ecc.); tale piano analitico viene rivisto periodicamente. Il controllo dell efficienza dei processi viene effettuato, visivamente, al termine di ogni batch, mentre mensilmente si realizza il confronto tra rese teoriche ed effettive mediante bilanci di massa. Nei processi produttivi svolti da Vinavil non è previsto l utilizzo di veri e propri catalizzatori, ma iniziatori di reazione che rimangono comunque incorporati nei prodotti finiti. I processi produttivi sono realizzati secondo ricette, contenute in apposito manuale, in cui sono accuratamente definite le quantità e la sequenza di addizione delle materie prime. 31

41 BAT Nei processi discontinui, minimizzare le operazioni di pulizia mediante l ottimizzazione della sequenza di addizione dei reagenti e additivi nell ambiente di reazione Adottare un sistema di controllo automatico Negli impianti in cui sostanze solide pericolose possono accumularsi nelle tubazioni, nei macchinari e nei serbatoi/contenitori, installare un sistema di lavaggio chiuso Suolo e acque sotterranee BAT Realizzare un adeguata progettazione, costruzione, conduzione e manutenzione di idonee facilities; in particolare: - realizzare facilities ermetiche, stabili e sufficientemente resistenti ai possibili stress meccanici, termici e chimici, soprattutto nel caso di sostanze altamente tossiche, quali cianuri e composti fosforati; - prevedere un adeguata raccolta degli eventuali sversamenti e perdite in modo tale da consentirne un idoneo trattamento o smaltimento; - prevedere un adeguata raccolta dell acqua antincendio e di acque superficiali eventualmente contaminate; - realizzare le operazioni di carico/scarico dei materiali solamente in aree dotate di sistemi di contenimento; - raccogliere e stoccare i rifiuti destinati a smaltimento solamente in preposte aree dotate di sistemi di contenimento; - installare allarmi di troppo pieno nei pozzetti di tutte le pompe e nei luoghi in cui possono verificarsi sversamenti ovvero prevederne regolari ispezioni visive; - stabilire programmi di verifica e ispezione dei serbatoi e delle tubazioni, compreso flange e valvole; - equipaggiarsi di adeguate attrezzature di contenimento degli sversamenti, quali aste di contenimento e idonei materiali adsorbenti; - verificare l integrità dei bacini di contenimento; - dotare i serbatoi di dispositivi di sicurezza di troppopieno; - stoccare i materiali/prodotti in aree coperte al riparo dalla pioggia. Applicabilità - Conformità 32 Applicabilità - Conformità Posizione azienda I processi produttivi svolti presso lo stabilimento sono gestiti tramite DCS I principali composti solidi pericolosi utilizzati nello stabilimento sono i perossidi di dilaurile, terbutile e sodio persolfato; i contenitori di tali sostanze vengono smaltiti (sacchetti in polietilene) ovvero lavati/bonificati (taniche) Posizione azienda I serbatoi preposti allo stoccaggio di sostanze infiammabili, tossiche ed ecotossiche (in particolare quelli ubicati all esterno) sono dotati di bacino di contenimento di capacità pari al volume del serbatoio in esso contenuto, tale soluzione consente di evitare qualsiasi contaminazione anche in caso di collasso dell apparecchiatura. I bacini sono dotati di sistema di drenaggio provvisto di valvola di intercettamento; in caso di perdita vengono attivate procedure per la raccolta del materiale e opportuno smaltimento. Gli stessi criteri sono stati adottati nella realizzazione del nuovo parco serbatoi per fluidificanti organici per calcestruzzi e degli ulteriori serbatoi installati successivamente. Lo stoccaggio dell acido metacrilico, a causa dell instabilità termica del materiale (oltre i 30 C tende a polimerizzare, mentre solidifica al di sotto dei 18 C), è dotato di un sistema ridondato per la regolazione della temperatura, in modo da garantire una temperatura media pari a C. Lo stoccaggio dei monomeri acrilici che vengono impiegati nella produzione di sospendenti acrilici è dotato di un sistema di circolazione esterna e di termostatazione in modo da evitare fenomeni di polimerizzazione spontanea dovuti a riscaldamento della massa oltre i 35 C; la linea di trasferimento dal serbatoio all impianto, in buona parte esistente, è incamiciata con acqua termostatata. Il monomero contiene una frazione di inibitore di polimerizzazione a base di idrochinone che richiede la presenza di ossigeno disciolto per mantenersi attivo; per tale motivo il serbatoio è mantenuto in atmosfera di aria. Stante le caratteristiche di pericolosità dell acido fluoridrico, l impianto è stato progettato e realizzato con i migliori accorgimenti tecnici per evitare fuoriuscite o altre situazioni di pericolo; lo stesso fornitore della materia prima ha svolto una verifica di sicurezza delle soluzioni impiantistiche adottate. Il personale direttamente coinvolto in queste lavorazioni è abilitato alla manipolazione di gas tossici con regolare patentino. L acido fluoridrico è stoccato in un serbatoio in acciaio ebanitato posto all interno di un bacino di contenimento provvisto di rilevatori collegati ad un sistema di allarme; è installato altresì un serbatoio di pari caratteristiche che durante il normale funzionamento contiene le acque di recupero dei lavaggi del bacino e delle aree pavimentate interessate dall attività di produzione, evitando in questo modo qualsiasi collegamento con la rete fognaria esistente. In situazioni di emergenza tali serbatoi sono collegati con linee fisse per permettere in caso di necessità (perdite non intercettabili) di travasare l acido nel serbatoio di riserva. Il previsto bacino di contenimento è realizzato a doppio fondo e l intercapedine è ispezionabile per verificare, in caso di sversamenti, l efficienza di tenuta del primo rivestimento; è inoltre realizzata una schermatura in materiale plastico per evitare che la proiezione del liquido eventualmente fuoriuscito (nel caso di

42 BAT Protezione dell'ambiente nel suo complesso BAT Perseguire un elevato livello di formazione e un continuo addestramento del personale; in particolare: avvalersi di personale con una formazione di base di ingegneria chimica e di processo; addestrare periodicamente sul campo il personale di impianto; valutare e registrare le prestazioni del personale; addestrare periodicamente il personale in merito alla gestione emergenze di salute e sicurezza sul lavoro, nonché sulla normativa in campo di sicurezza relativamente all utilizzo e al trasporto di sostanze pericolose Applicare, dove disponibile, i principi di un Codice Industriale; in particolare: applicare, relativamente alla produzione, elevati standard di sicurezza, ambientali e di qualità; effettuare attività quali auditing, certificazione e addestramento del personale addetto agli impianti. Effettuare un analisi di rischio del processo sia nelle normali condizioni di esercizio, sia tenendo conto degli effetti derivanti da deviazioni del processo chimico e delle condizioni operative dell impianto Al fine di assicurare un adeguato controllo del processo, applicare una o una combinazione delle seguenti tecniche: misure organizzative; sistemi di controllo automatici; sistemi di interruzione di reazione (ad esempio: neutralizzazione, quenching); sistemi di raffreddamento di emergenza; apparecchiature resistenti alla pressione; sistemi di sicurezza per le sovrappressioni. Applicabilità - Conformità Applicabilità - Conformità Posizione azienda criccatura del fasciame) non oltrepassi il bacino di contenimento. Le aree di sosta delle autobotti, durante le operazioni di scarico, sono cordolate e con pendenza adeguata per convogliare eventuali liquidi fuoriusciti in un bacino di raccolta per poi essere recuperati. Tutta l area di lavorazione e deposito prodotti è pavimentata in cemento armato o asfalto con sistema di raccolta delle acque collettato alla rete fognaria di stabilimento. Nell ambito della normale attività operativa vengono effettuate ispezioni visive, da parte del personale operativo di tutto lo stabilimento, allo scopo di rilevare eventuali situazioni anomale; sono oggetto di ispezione i serbatoi esterni e interni, i bacini di contenimento e il regolare funzionamento di alcune apparecchiature d impianto. Posizione azienda Risulta implementato e attuato un piano di formazione e addestramento del personale, comprendente la risposta alle emergenze, secondo quanto stabilito dalle apposite procedure del SGA adottato dalla Ditta. Non vi è applicazione di specifici Codici Industriali; sono comunque implementati e adottati un stema di Gestione Ambientale e un stema di Gestione della Qualità, entrambi certificati. Le principali componenti impiantistiche vengono selezionate in base a specifiche tecniche. Lo stabilimento è assoggettato agli adempimenti di cui al D.Lgs. n. 334/99 e s.m.i. in materia di controlli dei pericoli di incidenti rilevanti connessi con determinate sostanze pericolose; in particolare, in adempimento all art. 8, comma 9) del predetto decreto, ha elaborato il Rapporto di curezza che contiene valutazioni esaustive in merito alla sicurezza di processo e rischi di incidente rilevante derivanti da variazioni accidentali nei processi produttivi Risultano adottate le seguenti tecniche di controllo dei processi: - procedure gestionali implementate nell ambito dei stemi di Gestione (Qualità, curezza e Ambiente); - istruzioni operative per la conduzione dei processi e degli impianti; - controllo e registrazione a DCS dei parametri di reazione con segnalazione di allarme; - controllo e registrazione a DCS dei parametri per la conduzione di alcuni dei sistemi di abbattimento con segnalazione di allarme; - segnalazione di allarme per fughe di acido fluoridrico; - segnalazione di allarme per fughe di composti organici con formazione di atmosfere potenzialmente esplosive; - rilevatori antincendio. Emissioni fuggitive BAT Applicabilità - Conformità Posizione azienda 33

43 BAT Per processi produttivi di polimeri, adottare le seguenti soluzioni tecniche: utilizzo di valvole a soffietto o a doppia tenuta ovvero apparecchiature parimenti efficienti (le valvole a soffietto sono raccomandate specialmente nel caso di sostanze altamente tossiche); pompe/compressori/agitatori azionati magneticamente o stagni, ovvero a doppia tenuta e a barriera liquida; minimizzazione del numero di flange; guarnizioni efficaci; sistemi di campionamento chiusi; convogliamento dei reflui contaminati in sistemi chiusi; raccolta degli sfiati. Per processi produttivi di sostanze chimiche inorganiche, adottare, a seconda della sostanza, uno o più delle seguenti tecniche: attuare periodici programmi di localizzazione e riparazione delle perdite; mantenere le apparecchiature in leggera depressione; sostituire le flange con saldature; installare pompe stagne e valvole a soffietto; utilizzare organi di tenuta ad alta efficienza; realizzare regolari operazioni di pulizia. Effettuare una valutazione e una misurazione delle emissioni fuggitive al fine di classificare i componenti in termini di tipologia, condizioni di servizio e di processo, e di identificare quelli caratterizzati dal maggiore potenziale di emissioni fuggitive nonché facilitare l applicazione di fattori di emissione Applicabilità - Conformità 34 Posizione azienda In fase progettuale e nel corso delle manutenzioni periodiche, la Ditta è da tempo orientata verso sistemi di tenuta evoluti e conservativi, tali da garantire elevate prestazioni in termini di contenimento delle emissioni fuggitive comprendenti: - utilizzo di valvole a sfera, flange ANSI, guarnizioni in teflon (PTFE) con diverse cariche minerali; - utilizzo di valvole a membrane per le linee di movimentazione dell acido fluoridrico; - adozione di tenute meccaniche rotanti singole ovvero doppie (con liquido barriera) che sono state montate su tutti agitatori e su tutte le pompe centrifughe; - installazione di pompe a trascinamento magnetico dove si presentano le condizioni idonee (passaggio continuo di fluido, fluido pulito e a bassa viscosità, ecc.); ne sono state montate nelle linee di movimentazione di acido fluoridrico, metanolo, acido metacrilico, acido 3-mercaptopropionico. Le correnti discontinue derivanti dal processo produttivo di polimeri solidi e dispersioni polimeriche provenienti dalle polmonazioni di reattori e pompe per il vuoto sono convogliate ad un sistema di abbattimento ad umido, assieme alle correnti continue generate dagli sfiati dei connessi serbatoi di stoccaggio delle materie prime e prodotti pericolosi. Le emissioni fuggitive ascrivibili all impianto produttivo di sali inorganici sono da ritenersi trascurabili nella considerazione di quanto segue: - semplicità dell impianto; - il miscelatore di reazione, costantemente mantenuto in aspirazione, opera quindi in depressione; - le componenti potenzialmente soggette a perdite sono sottoposte a periodica manutenzione. Le correnti discontinue derivanti dal processo di produzione di Estere intermedio per fluidificanti per calcestruzzi Dynamon sono collettati all impianto FIS; per limitare le emissioni all impianto di abbattimento il reattore della nuova linea é dotato di condensatori. Le pompe centrifughe a servizio della linea hanno tenuta meccanica doppia. Gli sfiati dei nuovi serbatoi per fluidificanti organici sono all aria in quanto tali prodotti non sono pericolosi. In assenza di campagne di monitoraggio e screening specifiche, la valutazione delle emissioni fuggitive ascrivibili allo stabilimento chimico Vinavil è stata condotta mediante stima delle perdite dei singoli elementi d'impianto (flange, valvole, boccaporti) secondo le norme CEI relative a Guida alla classificazione dei luoghi pericolosi ; sulla base di tale stima (fortemente conservativa), le emissioni fuggitive ascrivibili allo stabilimento chimico sono state quantificate in circa 2 tonnellate/anno. Vinavil ha fatto poi realizzare da una ditta specializzata una campagna di monitoraggio delle emissioni fuggitive: tale monitoraggio si è svolto secondo specifiche procedure basate sul protocollo EPA 453/95, su un campione di 275 componenti ritenuti i più significativi per caratteristiche di pericolosità delle sostanze coinvolte e per aspetti d impianto. Le risultanze dell attività di monitoraggio hanno evidenziato che meno del 2% dei componenti ispezionati risultano fuori soglia ovvero fortemente emissivi (oltre i ppm); la manutenzione delle sorgenti fuori soglia consentirà una riduzione delle emissioni fuggitive stimata complessivamente pari a circa il 90%. Tale attività di monitoraggio ha consentito

44 BAT Stabilire e mantenere un programma di monitoraggio e manutenzione (M&M) delle apparecchiature e/o un programma di localizzazione e riparazione delle perdite (LDAR), basati su una banca dati dei componenti e dei servizi associata ad una valutazione e misurazione delle emissioni fuggitive Emissioni polverulente BAT Per processi produttivi di polimeri, adottare le seguenti soluzioni tecniche: utilizzo di valvole a soffietto o a doppia tenuta ovvero apparecchiature parimenti efficienti (le valvole a soffietto sono raccomandate specialmente nel caso di sostanze altamente tossiche); pompe/compressori/agitatori azionati magneticamente o stagni, ovvero a doppia tenuta e a barriera liquida; minimizzazione del numero di flange; guarnizioni efficaci; sistemi di campionamento chiusi; convogliamento dei reflui contaminati in sistemi chiusi; raccolta degli sfiati. Per processi produttivi di sostanze chimiche inorganiche, adottare, a seconda della sostanza, uno o più delle seguenti tecniche: attuare periodici programmi di localizzazione e riparazione delle perdite; mantenere le apparecchiature in leggera depressione; sostituire le flange con saldature; installare pompe stagne e valvole a soffietto; utilizzare organi di tenuta ad alta efficienza; realizzare regolari operazioni di pulizia. Applicabilità - Conformità 35 Applicabilità - Conformità Posizione azienda altresì di calcolare, mediante l implementazione rigorosa del protocollo EPA 453/95, dei fattori di emissione media dalle sorgenti basati su misure sul campo e suddivisi per sostanza e, quindi, rielaborare la stima realizzata in precedenza sulla base di fattori di emissione più veritieri: la stima emissiva così corretta evidenzia che le emissioni fuggitive ascrivibili allo stabilimento chimico sono quantificabili complessivamente in circa 900 kg/anno. Le indagini svolte nel 2007 hanno evidenziato l'efficacia degli interventi di manutenzione effettuati sui componenti a maggiore fattore di emissione individuati nel corso della precedente indagine. L'estensione del numero di componenti analizzati, inoltre, ha permesso di individuare un fattore di emissione complessivo di impianto più oggettivo. Detti campionamenti sono poi stati ripetuti nel La manutenzione dell impianto è programmata, realizzata e documentata secondo modalità previste dal SGA aziendale. La manutenzione ordinaria viene effettuata in base al piano annuale di manutenzione che coinvolge apparecchiature o componenti su cui prevedere interventi periodici programmabili ovvero su segnalazione degli operatori relative a situazioni di malfunzionamento, guasto, perdita, ecc.; interventi di maggiore entità (sostituzione di tubazioni, flange, ecc.) si configurano come interventi di manutenzione straordinaria e programmati/attuati secondo necessità. Posizione azienda In fase progettuale e nel corso delle manutenzioni periodiche, la Ditta è da tempo orientata verso sistemi di tenuta evoluti e conservativi, tali da garantire elevate prestazioni in termini di contenimento delle emissioni fuggitive comprendenti: - utilizzo di valvole a sfera, flange ANSI, guarnizioni in teflon (PTFE) con diverse cariche minerali; - utilizzo di valvole a membrane per le linee di movimentazione dell acido fluoridrico; - adozione di tenute meccaniche rotanti singole ovvero doppie (con liquido barriera) che sono state montate su tutti gli agitatori e su tutte le pompe centrifughe; - installazione di pompe a trascinamento magnetico dove si presentano le condizioni idonee (passaggio continuo di fluido, fluido pulito e a bassa viscosità, ecc.); ne sono state montate nelle linee di movimentazione di acido fluoridrico, metanolo, acido metacrilico, acido 3-mercaptopropionico. Le correnti discontinue derivanti dal processo produttivo di polimeri solidi e dispersioni polimeriche provenienti dalle polmonazioni di reattori e pompe per il vuoto sono convogliate ad un sistema di abbattimento ad umido, assieme alle correnti continue generate dagli sfiati dei connessi serbatoi di stoccaggio delle materie prime e prodotti pericolosi. Le emissioni fuggitive ascrivibili all impianto produttivo di sali inorganici sono da ritenersi trascurabili nella considerazione di quanto segue: - semplicità dell impianto; - il miscelatore di reazione, costantemente mantenuto in aspirazione, opera quindi in depressione; - le componenti potenzialmente soggette a perdite sono sottoposte a periodica manutenzione.

45 BAT Adottare una combinazione delle seguenti tecniche: trasportare i materiali densi piuttosto che diluiti; ridurre il più possibile la velocità di trasporto per le fasi diluite; adeguato trattamento superficiale e allineamento delle linee di trasporto; utilizzare cicloni e/o filtri quali sistemi di contenimento delle emissioni (i filtri a tessuto risultano i sistemi di abbattimento più efficienti, specialmente per le polveri fini); utilizzare scrubbers ad umido. Adottare una o più delle seguenti tecniche inerenti lo stoccaggio e la movimentazione di materiali/prodotti: stoccare i materiali in sistemi chiusi; realizzare aree coperte protette da pioggia e vento; installare apparecchiature, quali ad esempio nastri trasportatori, completamente o parzialmente chiuse; installare apparecchiature dotate di sistemi di contenimento delle emissioni diffuse; realizzare regolari operazioni di pulizia. Minimizzazione dell'impatto sulla qualità dell'aria BAT Trattare gli sfiati dei sili e gli sfiati di reazione mediante una o più delle seguenti tecniche: riciclo, ossidazione termica, ossidazione catalitica, combustione in torcia (solo per flussi discontinui); in taluni casi possono essere utilizzate anche tecniche di adsorbimento Adottare preferibilmente misure integrate al processo per la prevenzione e riduzione dell inquinamento atmosferico (in luogo a sistemi di contenimento) Massimizzazione dell'efficienza energetica Applicabilità - Conformità Applicabilità - Conformità Posizione azienda Le modifiche impiantistiche apportate tra il 2008 e il 2012 non determinano ulteriori emissioni di polveri. Le uniche materie prime in polvere sono idrochinone e fenotiazina caricate nel reattore in modesti quantitativi tramite aspirazione sotto vuoto. Le sorgenti emissive più significative di polveri, individuabili sostanzialmente nelle tramogge di carico dei componenti solidi negli impianti produttivi e nel silo di stoccaggio di alluminio solfato, sono dotate di idonei sistemi di abbattimento (ciclone, idrociclone, filtri a tessuto). Nel sito produttivo non si individuano sorgenti significative di emissioni diffuse polverulente nella considerazione che per le materie prime e di servizio/ausiliarie è previsto quanto segue: - quelle confezionate sono sempre stoccate nelle confezioni originali (sacchi o fusti) in apposito magazzino (magazzino materie prime solide); - quella sfusa (alluminio solfato) viene caricata tramite circuito pneumatico ad autobotte fino al relativo silo di stoccaggio; gli sfiati vengono convogliati in dedicato sistema di contenimento composto da filtri a maniche; - vengono caricate nei processi produttivi tramite sistemi con aspirazione degli sfiati che si generano in fase di carico. Posizione azienda Le correnti discontinue derivanti dal processo produttivo di polimeri solidi e dispersioni polimeriche provenienti dalle polmonazioni di reattori e pompe per il vuoto sono convogliate ad un sistema di abbattimento ad umido, assieme alle correnti continue generate dagli sfiati dei connessi serbatoi di stoccaggio delle materie prime e prodotti pericolosi, afferente al punto di emissione E60-1. Tale sistema, che assicura un rendimento di abbattimento elevato per i principali inquinanti presenti nell emissione, non risulta invece adeguato per il contenimento delle emissioni di solventi idrocarburici, come cicloesano. Per tale motivo, nel 2009, è stato completato l'intervento di allacciamento degli effluenti derivanti dalla linea Dynamon alla linea di raccolta sfiati e rilancio al sistema di trattamento FIS. A causa di alcuni problemi legati alla presenza di ossigeno in linea in concentrazione superiore a quella ammessa, il sistema è stato avviato inizialmente in modo discontinuo e, da Aprile 2013 in modo continuo. La presenza di ossigeno rimane comunque un aspetto da tenere costantemente monitorato. Laddove possibile sono applicate misure di riduzione alla fonte delle emissioni in atmosfera; ad esempio, per limitare gli sfiati da trattare nel sistema di abbattimento ad umido asservito al punto di emissione E60-1, tutti i reattori sono dotati di condensatori, mentre per i serbatoi preposti allo stoccaggio delle sostanze più volatili vengono adottati accorgimenti quali coibentazione, raffreddamento dei fluidi in ingresso o anche condensatori di testa ad acqua glicolata raffreddata che ne riducono le perdite dei vapori. 36

46 BAT Utilizzare, laddove possibile, energia elettrica e termica generata in impianti di cogenerazione Riduzione dei consumi energetici BAT Ottimizzare la progettazione, la costruzione e la conduzione dell impianto, utilizzando ad esempio la pinch technology Riduzione delle emissioni di inquinanti idrici BAT Adottare preferibilmente misure integrate al processo per la prevenzione e riduzione dell inquinamento idrico (in luogo a sistemi di controllo/trattamento); in particolare: - utilizzare laddove possibile le acque a ciclo chiuso, ottimizzando il numero dei ricicli; - ottimizzare le operazioni di lavaggio, prevedendo sistemi di ricircolo/recupero; - evitare sistemi di raffreddamento a contatto diretto; - preferire sistemi di contenimento delle emissioni in atmosfera non a umido. Applicabilità - Conformità 37 Applicabilità - Conformità Applicabilità - Conformità Posizione azienda Nel sito produttivo Vinavil, caratterizzato sia da utenze termiche che elettriche, non si effettua produzione di energia di alcun genere. All interno della stessa area chimica e industriale è presente una centrale termoelettrica (composta da 3 turbogas alimentate a metano per 930 MWe), gestita dalla Società Enipower S.p.A., che fornisce vapore ed energia elettrica alle aziende coinsediate nello Stabilimento Multisocietario di Ravenna, tra cui anche Vinavil. Per razionalizzare i consumi energetici è stato realizzato un circuito di distribuzione delle condense per sfruttarle all interno di circuiti per il riscaldamento degli ambienti di lavoro e per la termostatazione di alcuni fluidi. A fine 2007, inoltre, è stato completato l'intervento di modifica del circuito delle condense per il recupero termico (preriscaldo acqua di lavaggio reattori) ed idrico (invio condense sottoraffreddate alla torre di raffreddamento TTF12 asservita a tutte le apparecchiature per la condensazione dei vapori prodotti dalle reazioni). Anche la nuova linea di produzione estere intermedio per fluidificanti organici utilizza esclusivamente energia elettrica ed energia termica da vapore a 8bar fornite da un impianto di cogenerazione interno al polo chimico, di proprietà di Enipower S.p.A.. Posizione azienda Anche se non in modo sistematico e procedurato, viene condotta una valutazione delle prestazioni degli impianti in termini di consumi energetici, in occasione dell acquisto di nuove componenti/apparecchiature ovvero della sostituzione di esistenti. La pinch technology è di difficile applicazione per processi a batch, come quelli svolti presso lo stabilimento Vinavil. Posizione azienda È stato introdotto un sistema di recupero delle acque di pre-lavaggio dei reattori e di lavaggio dei filtri con significativa riduzione dei consumi idrici; tale intervento, insieme ad altre forme di ottimizzazione e maggiore controllo, ha consentito di dimezzare i consumi idrici specifici (per unità di prodotto), passando da 8,77 m 3 /tonnellate nel 2000 a 4,2 m 3 /tonnellate nel A seguito di specifica prescrizione AIA è stato effettuato uno studio di fattibilità per l'aumento del recupero delle acque di lavaggio dei reattori emulsioni, al fine di conseguire una riduzione dei consumi idrici e degli scarichi idrici di natura organica ascrivibili alle attività svolte nello stabilimento. Dallo studio effettuato è risultato che i recuperi citati sono tecnicamente fattibili, ma che con l'attuale diversificazione dei prodotti non risulta possibile individuare altri spazi di recupero. I sistemi di raffreddamento adottati sono a scambio termico indiretto; la torre di raffreddamento è del tipo ad acqua in cui lo scambio termico avviene per contatto ed evaporazione, con perdita (e reintegro) di acqua. L acqua utilizzata come fluido di servizio nei due sistemi di abbattimento ad umido asserviti ai punti di emissione E60-14 e E60-15 di pertinenza della linea produttiva di additivi inorganici per calcestruzzi viene recuperata e riutilizzata nel processo stesso (reazioni successive). Il nuovo processo di sintesi dell'estere per

47 BAT Effettuare un appropriata progettazione delle tubazioni e dei relativi materiali. Nel caso di nuovi impianti o modifica di impianti esistenti, realizzare, al fine di facilitare le operazioni di ispezione e manutenzione, sistemi di raccolta delle acque reflue con tubazioni e pompe fuori terra oppure con tubazioni in condotte facilmente accessibili Applicabilità - Conformità Posizione azienda Dynamon prevede l'utilizzo di acqua demineralizzata che viene aggiunta al termine della reazione (consumo previsto circa 490 m 3 /anno). Il processo non genera scarichi in quanto l'acqua che si viene a formare nelle reazioni viene utilizzata nei processi successivi e non vengono effettuati lavaggi delle apparecchiature a fine ciclo di lavorazione, se non per bonifiche o lavaggi per manutenzioni. Le tubazioni per la raccolta degli effluenti di stabilimento sono realizzati con idonei materiali (resistenti alla corrosione, ecc.). Le tubazioni e le pompe sono in generale interrate. Le pompe e le vasche sono accessibili e ispezionabili per garantire interventi di riparazione, ecc...; le tubazioni sono altresì dotate di pozzetti di ispezione. Convogliare separatamente le acque non contaminate, i reflui di processo contaminati e le acque potenzialmente contaminate da perdite e altre sorgenti, incluso le acque di raffreddamento e le acque meteoriche di dilavamento delle aree di impianto Gestire le acque reflue a seconda del loro carico inquinante: raccogliere e convogliare distintamente ad idoneo trattamento i reflui inorganici non caratterizzati da un significativo carico organico e i reflui organici Realizzare la copertura delle aree con potenziale contaminazione superficiale Prevedere una vasca di equalizzazione dei reflui a monte dell impianto di depurazione in modo da garantire una qualità costante dei reflui da inviare a trattamento Depurare i reflui di processo in modo efficiente 38 Tutte le acque reflue industriali, meteoriche e di dilavamento del to Multisocietario di Ravenna, e quindi anche quelle riconducibili allo stabilimento chimico Vinavil, sono raccolte da una rete fognaria complessa, la cui gestione è di competenza della società consortile Ravenna Servizi Industriali (R.S.I.), e convogliate a idonea depurazione nell impianto centralizzato di Trattamento Acque di Scarico (TAS) della società HERAmbiente; il sistema fognario dello Stabilimento Multisocietario si compone di due reti distinte per la raccolta delle acque di processo organiche ovvero delle acque di processo inorganiche che recapitano rispettivamente alla sezione di Trattamento Acque di Processo Organiche (linea TAPO) e alla sezione di Trattamento Acque di Processo Inorganiche (linea TAPI) dell Impianto TAS. Ai fini della regolamentazione degli scarichi idrici parziali verso l Impianto TAS, le ditte coinsediate nel to Multisocietario ed HERAmbiente hanno redatto e sottoscritto il Regolamento di gestione del sistema delle reti fognarie delle acque reflue industriali e meteoriche dell insediamento multisocietario di Ravenna convogliate agli impianti di trattamento della Società Herambiente ; tale Regolamento definisce le modalità operative, le competenze e la regolamentazione dei singoli flussi di scarico delle acque reflue industriali di ciascuna Società presente nel to Multisocietario, l identificazione dei pozzetti di prelevamento ai limiti di batteria (pozzetti di consegna) e i valori limite di immissione che le acque reflue industriali devono rispettare per l accettazione all Impianto TAS, oltre ai programmi di monitoraggio. Inoltre, nel 2008 la Ditta ha realizzato l'intervento di sostituzione della vasca di raccolta delle acque reflue organiche e riallocazione in area di pertinenza dello stabilimento Vinavil, con realizzazione di tratto di fognatura aerea di collegamento alla linea del sistema delle reti fognarie del to Multisocietario (Linea 3 - Fogna acque di processo Coinsediate). Ad oggi tale linea raccoglie tutte le acque di processo organiche scaricate dagli impianti delle Società coinsediate nell'insediamento (tra cui appunto Vinavil) e le convogliava direttamente all'impianto centralizzato del TAS (linea TAPO). Le aree produttive sono tutte coperte mentre sono scoperti i piazzali dove c è il transito dei mezzi e i parchi serbatoi esterni L impianto centralizzato di trattamento di HERAmbiente è dotato di sezione di equalizzazione/omogeneizzazione dei reflui da depurare. Le acque reflue organiche sono sottoposte nella sezione TAPO dell Impianto TAS a trattamento chimico-fisico-biologico prima dello scarico in acque superficiali. Tale impianto è stato recentemente rinnovato mediante:

48 BAT Per le acque meteoriche destinate allo scarico in acque superficiali, applicare le seguenti tecniche: Minimizzare la contaminazione delle acque meteoriche derivante dalle attività svolte nel sito, adottando, in particolare, sistemi di contenimento di sversamenti e perdite accidentali. Convogliare e accumulare le acque meteoriche potenzialmente inquinante dalle attività svolte nel sito prima di inviarle, se necessario, ad idoneo trattamento; le acque meteoriche non contaminate possono invece essere direttamente scaricate. Monitorare lo scarico delle acque meteoriche, controllando i seguenti parametri: - ph; - COT; - solidi sospesi; - torbidità; - tossicità per i pesci; - composti organici volatili; le acque risultanti contaminate devono essere trattate come descritto al precedente punto. Adottare sistemi di contenimento per la raccolta di sversamenti accidentali e acque antincendio Produzione di rifiuti BAT Prevedere adeguati sistemi di raccolta a cui convogliare il contenuto dei reattori in caso di fermate di emergenza Riciclare il materiale recuperato dai reattori in caso di fermate di emergenza ovvero utilizzarlo quale combustibile Riutilizzare i potenziali rifiuti prodotti Ridurre la frazione destinata a smaltimento di rifiuti di imballaggio derivanti dalle materie prime e ausiliarie mediante il riciclo dei materiali di imballaggio qualora non sussistano problematiche di sicurezza o pericolosità Ridurre la produzione di residui derivanti dalle operazioni di movimentazione e stoccaggio dei prodotti utilizzando per il trasporto dei prodotti, ad esempio, i medesimi containers/contenitori Applicabilità - Conformità 39 Applicabilità - Conformità Posizione azienda - realizzazione di due torri biologiche di predenitrificazione-ossidazione-nitrificazione; - separazione della acque di raffreddamento dalla corrente di scarico delle acque di processo e il convogliamento in un punto comune; - deviazione del recapito finale delle acque di scarico dell impianto TAS. Le acque meteoriche di dilavamento, unitamente alle acque reflue civili e acque reflue derivanti dal lavaggio dei piazzali, sono raccolte e convogliate alla sezione TAPI dell Impianto TAS per il trattamento chimico-fisico prima dello scarico in acque superficiali. Secondo le indicazioni del Regolamento Fognario è stata predisposta apposita procedura per regolare le attività di controllo interne con piani di monitoraggio e per gestire eventuali situazioni anomale o di emergenza. In caso di situazioni anomale o casi di scarichi di emergenza dovuti a rotture, errori di manovra, disfunzioni di apparecchiature, contestualmente allo svolgimento delle attività necessarie per intercettare e arginare lo sversamento, si provvede ad avvisare l impianto centralizzato di trattamento con un fonogramma che individua la fogna interessata e riporta una stima dell entità dello scarico, la durata, le sostanze inquinanti, ecc. La Ditta ha provveduto, insieme con gli altri gestori coinsediati, all adeguamento alla direttiva DGR n. 286/05 del sistema di intercettazione e trattamento delle acque di prima pioggia di tutto il to Multisocietario secondo il progetto presentato. La fine lavori è stata comunicata in data 20/12/2010 e l'impianto citato è in esercizio dal 01/02/2011. A seguito dell adeguamento del sistema di raccolta delle acque di prima pioggia sarà possibile accumulare nelle relative vasche anche le eventuali acque di spegnimento incendi. Posizione azienda La possibilità di recupero del materiale contenuto nei reattori, nel caso di interruzione di emergenza dei processi, dipende dal grado di avanzamento del processo stesso: in caso di interruzione durante le fasi di innesco o polimerizzazione, il materiale non può in generale essere recuperato (divenendo così un rifiuto), mentre se il processo è terminato, il materiale può essere in generale recuperato. Nello stabilimento sono state attuate misure finalizzate al recupero sostanze, tra cui: - recupero mediante distillazione e riciclo di metanolo dalla miscela organica ottenuta come sottoprodotto dal processo produttivo di alcoli polivilici a vario grado di idrolisi; - recupero mediante stripping di alcol isopropilico dal processo produttivo Raviflex; - recupero mediante stripping di aldeide acetica dal processo produttivo di sospendenti vinilici in soluzione. Per il confezionamento dei prodotti finiti si utilizzano imballaggi quali cisterne e fusti in polietilene con all interno un sacco anch esso in polietilene che contiene il prodotto; queste tipologie di imballaggi sono riutilizzabili da parte del cliente. Da parte sua Vinavil lava e riutilizza le cisterne di imballaggio delle materie prime. I rifiuti di imballaggio quali pedane in legno sono altresì avviati a recupero. Una quota significativa dei prodotti viene commercializzata alla rinfusa e quindi movimentata tramite autocisterne.

49 MIGLIORI TECNICHE DISPONIBILI PER LA PREVENZIONE E IL CONTROLLO DELLE EMISSIONI IN ARIA E IN ACQUA (Reference Document on Best Available Techniques in in Common Waste Water and Waste Gas Treatment / Management Systems in the Chemical Sector- February 2003) Protezione ambientale nel suo complesso BAT Implementare un sistema di gestione e valutazione degli effluenti gassosi e delle acque reflue mediante: - inventario delle emissioni in atmosfera e degli scarichi idrici; - valutazione dei flussi inquinanti e del relativo impatto ambientale; - individuazione, a seconda del carico inquinante, delle sorgenti più significative per ciascuna matrice ambientale; - valutazione dello stato ambientale di riferimento; - identificazione delle esigenze idriche più significative; - perseguimento di interventi di miglioramento ambientale; - valutazione preventiva di impatto ambientale connessa a nuovi interventi/ampliamenti; - riduzione delle emissioni alla sorgente tramite separazione delle correnti, installazione di adeguati sistemi di raccolta e misure costruttive; - implementazione di indicatori di performance ambientali (carichi inquinanti specifici, espressi per unità di prodotto); - adozione di sistemi di contenimento primari ed eventualmente secondari; - svolgimento di attività di controllo qualità per la conduzione dei processi e dei sistemi di abbattimento; - realizzazione di adeguate operazioni di pulizia delle apparecchiature; - implementazione di procedure/istruzioni operative/sistemi di controllo atti a segnalare situazioni di esercizio anomale; - installazione di sistemi di allarme; - programmazione delle attività di monitoraggio; - implementare sistemi di risposta alle emergenze (incendi, sversamenti, ecc.). Emissioni convogliate in atmosfera BAT Minimizzare i flussi gassosi da convogliare a trattamento tramite confinamento delle sorgenti Prevenire il rischio di esplosione mediante le seguenti tecniche: - nel caso di miscele infiammabili, installare un rilevatore di incendi all interno del sistema di convogliamento; - mantenere la miscela gassosa al di sotto del LEL mediante aggiunta di aria (25% di LEL) o di gas inerti come azoto; - mantenere la miscela gassosa ampiamente al di sopra del UEL. Installare idonee misure antincendio nel caso di convogliamento di miscele infiammabili gas-ossigeno, compreso misure atte a minimizzare gli effetti di potenziali incendi quali dispositivi antidetonanti e guarnizioni a tamburo. Applicabilità - Conformità Applicabilità - Conformità Posizione azienda La Ditta ha individuato i propri aspetti e impatti ambientali in sede di Analisi Ambientale Iniziale (realizzata nell ambito del proprio SGA) e procede ad una periodica quantificazione delle emissioni in atmosfera e degli scarichi idrici sulla base del Piano di Monitoraggio aziendale, con rendicontazione mensile. Per quanto concerne l attuazione di procedure per l identificazione e valutazione degli aspetti e impatti ambientali di nuovi processi ovvero modifiche impiantistiche, si evidenzia che il progetto di modifica e potenziamento dell impianto per la produzione di additivi fluidificanti per calcestruzzi (processo DYNAMON) nello stabilimento di Ravenna è stato sottoposto, ai sensi della L.R. n. 9/99 e s.m.i., a procedura di screening con esito positivo di cui alla Delibera di Giunta Regionale n. 652 del 08/05/2006. Il SGA già adottato dalla Ditta prevede inoltre, in modo documentato, attività e sistemi per il controllo degli impianti e dei serbatoi, monitoraggio ambientale (sorveglianza), risposta alle emergenze. Posizione azienda Tutte le sorgenti di emissioni polverulente presenti nel sito vengono captate e aspirate in modo da ottenere il massimo livello di incapsulamento, ottenendo così una minimizzazione della portata di aria necessaria e garantendo nel contempo le migliori condizioni di salubrità dell ambiente di lavoro. L aumento della portata di aspirazione della girante relativa al carico manuale delle materie prime solide nella linea produttiva di additivi inorganici per calcestruzzi (punto di emissione E60-15) è dettata dalla necessità di migliorare le condizioni di salubrità degli ambienti di lavoro; la portata aumentata rientra comunque nel range di funzionamento del sistema di abbattimento asservito all emissione E Per limitare le emissioni dall'impianto di abbattimento, inoltre, il reattore della nuova linea di produzione di estere è dotato di condensatori. I rischi di esplosione e incendio sono stati valutati e minimizzati, anche in seguito a specifica analisi effettuata ai sensi della normativa in materia di sicurezza dei lavoratori. 40

50 Riduzione delle emissioni di materiale particolato in atmosfera Applicabilità - BAT Conformità Adottare una o più delle seguenti tecniche: ciclone; filtro a tessuto o filtro in ceramica; scrubber ad umido; precipitatore elettrostatico. al fine di raggiungere un livello di emissione di polveri totali pari 1 10 mg/nm 3. Per quanto riguarda il livello di emissione indicato, il limite inferiore dell intervallo indicato può essere raggiunto mediante l utilizzo di filtri a tessuto in combinazione con altri sistemi di abbattimento. L intervallo del livello di emissione indicato può tuttavia essere superiore, in funzione della corrente gassosa da trattare e dalle caratteristiche del particolato. L utilizzo di filtri a tessuto può non essere sempre adeguato, come nel caso in cui si debba realizzare l abbattimento di altri inquinanti, quale ad esempio SO x, ovvero nel caso in cui la corrente gassosa da depurare sia caratterizzata da un elevato contenuto di umidità, dovuta ad esempio alla presenza di acido liquido. Il materiale particolato recuperato/rimosso deve essere riutilizzato, laddove possibile, nel processo produttivo. Il mezzo di lavaggio utilizzato negli scrubbers ad umido deve essere, laddove possibile, ricircolato. Installare cicloni e idrocicloni caratterizzati da un rendimento di abbattimento pari al 80 99% di materiale particolato. Installare filtri a tessuto caratterizzati da un rendimento di abbattimento pari al 99 99,9% di materiale particolato, al fine di raggiungere un livello di emissione di polveri totali pari 2 10 mg/nm 3. Riduzione delle emissioni di composti organici volatili in atmosfera BAT Applicabilità - Conformità Adottare una o più delle seguenti tecniche: scrubbing ad umido; adsorbimento; condensazione; separazione a membrana; trattamento biologico; ossidazione termica; ossidazione catalitica; termodistruzione con recupero energetico. L adozione laddove possibile di tecniche quali condensazione, separazione a membrana, adsorbimento consente di recuperare materie prime e solventi. Nel caso di effluenti gassosi con elevate concentrazioni di Posizione azienda I punti di emissione di materiale particolato sono dotati di idonei sistemi di abbattimento quali cicloni, idrocicloni e filtri a tessuto. I livelli di emissione di polveri totali risultano ampiamente in linea con quelli associati alle MTD. evidenzia che per il sistema di abbattimento ad umido asservito al punto di emissione afferente alla tramoggia carico solidi di pertinenza dell impianto produttivo di additivi inorganici per calcestruzzi (E60-15) è previsto il recupero nel processo stesso dell acqua utilizzata quale mezzo di lavaggio. (Parimenti si attua il recupero nel processo dell acqua utilizzata come mezzo di lavaggio nello scrubber previsto per l abbattimento di COV nell emissione E60-14, costituita dagli sfiati dei serbatoi di stoccaggio connessi all impianto produttivo di additivi inorganici per calcestruzzi). Inoltre, allo scopo di ottimizzare i flussi annui di materiale particolato emesso, nel 2008 il Gestore ha effettuato uno studio di fattibilità per l'installazione di un post-abbattitore sul punto di emissione E60-15, a cui afferiscono le aspirazioni relative al carico manuale delle materie prime solide utilizzate nel processo produttivo di additivi inorganici per calcestruzzi. Tale sistema è poi stato installato e risulta tutt'ora funzionante. Il punto di emissione E60-13, a cui afferiscono le aspirazioni delle tramogge di carico polveri di pertinenza dell impianto produttivo di polimeri, è dotato di ciclone caratterizzato da un rendimento di abbattimento pari al 99% di materiale particolato; analogo rendimento (98,9%) caratterizza il separatore di polveri ad umido (idrociclone) previsto a servizio del punto di emissione E60-15 a cui afferiscono le emissioni della tramoggia di carico solidi di pertinenza dell impianto produttivo di additivi inorganici per calcestruzzi. Tali sistemi di contenimento delle emissioni polverulente risultano pertanto ampiamente in linea con le MTD. Asservito al punto di emissione E60-16 a cui afferiscono gli sfiati del silo di stoccaggio S-6007 di pertinenza dell impianto produttivo di additivi inorganici per calcestruzzi, è installato un sistema di contenimento delle emissioni polverulente costituito da filtri a tessuto aventi le seguenti caratteristiche: filtro a tasche con superficie filtrante di 18 m 2 ; filtro anti-olio; filtro anti-umidità. Tale sistema, caratterizzato da un rendimento di abbattimento complessivamente pari al 98% di materiale particolato, risulta comunque ampiamente in linea con le MTD in quanto consente livelli di emissioni di polveri totali inferiori a 1 mg/nm 3. Posizione azienda Allo stato attuale tutte le emissioni di COV ascrivibili allo stabilimento sono convogliate a sistemi di abbattimento mediante scrubbing ad umido (E60-1, E60-14). Contestualmente alla realizzazione del potenziamento della linea di fluidificanti organici per calcestruzzi è stato realizzato il convogliamento dei principali sfiati contenenti cicloesano al Forno FIS della società HERAmbiente S.p.A., in precedenza afferenti al punto di emissione E60-1. Il sistema esistente, infatti, non risultava sufficientemente efficace ed efficiente per l abbattimento del cicloesano. Il nuovo sistema, avviato in modo continuo ad Aprile 41

51 BAT COV pretrattare gli stessi mediante tecniche quali separazione a membrana/adsorbimento, prima di sottoporli a trattamento di adsorbimento, scrubbing ad umido o combustione; nel caso di adsorbimento o combustione, tale pretrattamento è indicato anche per motivi di sicurezza, al fine di raggiungere una concentrazione di COV inferiore al 25% del LEL. La scelta tra tecniche ad umido e tecniche che non prevedono l utilizzo di acqua quale fluido di servizio, deve essere attuata tenendo in considerazione oltre alle performance di abbattimento anche i connessi consumi idrici. Al fine di evitare sprechi energetici e di materia, l adozione di tecniche che consentano il recupero dei COV è da preferirsi laddove possibile alle tecniche di abbattimento di tali inquinanti. La termodistruzione dei COV è indicata, specialmente quando non risulta necessario l utilizzo di combustibile di supporto, per l abbattimento di sostanze pericolose ovvero quando le altre tecniche non risultano efficaci. Considerate le minori emissioni di NOx, la minore temperatura di esercizio e i minori consumi energetici, l ossidazione catalitica è da preferirsi a quella termica, qualora la minore efficienza di abbattimento risulti sufficiente. Nel caso di termodistruzione dei COV, attuare laddove possibile il recupero energetico dei fumi di combustione. Installare scrubber ad umido caratterizzati da un rendimento di abbattimento pari al 50 99% di COV Applicabilità - Conformità Posizione azienda 2013, garantirà un migliore abbattimento dei COV. evidenzia che per limitare le emissioni afferenti al camino E60-1, tutti i reattori sono dotati di condensatori, mentre per i serbatoi delle materie più volatili vengono adottati accorgimenti quali coibentazione, raffreddamento dei fluidi in ingresso o del mantello esterno ovvero anche condensatori di testa ad acqua glicolata raffreddata che ne riducono le perdite dei vapori. Inoltre, nel 2009 la Ditta ha provveduto ad installare sul punto di emissione E60-3 un filtro a carboni attivi, finalizzato a garantire a tal punto di emissione un valore di concentrazione dell'acetato di Vinile Monomero (AVM) inferiore a 20 mg/nm 3, nel caso in cui il flusso di massa complessivo nell'impianto per tale sostanza risulti superiore a 0,1 kg/h, Con riferimento al cicloesano, lo scrubber ad acqua asservito al punto di emissione E60-1, a cui afferiscono gli sfiati dei serbatoi di stoccaggio e reattori dell impianto produttivo di polimeri, è caratterizzato da un rendimento di abbattimento stimato pari al 70%. Nella considerazione che tale inquinante è il meno suscettibile di abbattimento mediante scrubbing ad umido, si ritiene che tutti gli altri COV presenti nell emissione siano abbattuti con rendimenti superiori. Lo scrubber ad umido asservito al punto di emissione E60-14 a cui afferiscono gli sfiati dei serbatoi di stoccaggio di pertinenza dell impianto produttivo di additivi inorganici per calcestruzzi, è caratterizzato invece da un rendimento di abbattimento pari al 99% di COV e pertanto in linea con le MTD. Riduzione delle emissioni di acidi alogenati in atmosfera Applicabilità - BAT Conformità Installare scrubber ad umido caratterizzati da un rendimento di abbattimento pari al 90 99% di composti inorganici, al fine di raggiungere un livello di emissione di HF inferiore a 1 mg/nm 3 Posizione azienda Negli sfiati dei serbatoi di stoccaggio di pertinenza dell impianto produttivo di additivi inorganici per calcestruzzi sono presenti, oltre a COV, anche HF e altri composti inorganici. Lo scrubber ad umido asservito al relativo punto di emissione in atmosfera (E60-14) è costituito da un sistema a due stadi che utilizza acqua quale mezzo di abbattimento: il primo stadio in equicorrente, mentre il secondo stadio in controcorrente sono realizzati in una colonna di assorbimento con riempimento alla rinfusa. Tale sistema risulta adeguato anche per l abbattimento di HF, in quanto in grado di garantire livelli di emissione di tale inquinante in linea con le MTD. MIGLIORI TECNICHE DISPONIBILI PER LA PREVENZIONE E IL CONTROLLO DELL'INQUINAMENTO DERIVANTE DA OPERAZIONI DI STOCCAGGIO, TRASFERIMENTO E MANIPOLAZIONE DI SOSTANZE PERICOLOSE (Reference Document on Best Available Techniques on Emissions from Storage - July 2006) Stoccaggio, trasferimento e manipolazione di sostanze solide Applicabilità - BAT Conformità Realizzare lo stoccaggio delle sostanze solide al chiuso ovvero all interno di sili, bunkers, containers, ecc. Posizione azienda Le sostanze solide presenti in stabilimento sono: perossidi, sodio persolfato, alcoli polivinilici, cellulosa, idrossido di alluminio (amorfo e cristallino), solfato di alluminio, solfato di manganese, idrochinone, fenotiazina. Le materie prime solide vengono generalmente 42

52 BAT Realizzare un adeguata progettazione dei sili di stoccaggio, con particolare riguardo alla stabilità, al fine di evitare collassi strutturali. Installare un idoneo sistema di contenimento degli sfiati derivanti dallo stoccaggio in sili di sostanze solide polverulente, in grado di consentire un livello di emissione di polveri pari a 1 10 mg/nm 3 in funzione della natura della stessa sostanza stoccata. Applicabilità - Conformità Posizione azienda approvvigionate in sacchi, con esclusione del solfato di alluminio approvvigionato sfuso mediante cisterne e stoccato in silo. I perossidi, che rappresentano le principali sostanze solide pericolose presenti in stabilimento, sono conservati in apposito bunker; nel bunker perossidi vengono altresì stoccate le altre sostanze solide pericolose quali idrochinone e fenotiazina. Le operazioni di scarico e movimentazione interne, quest ultima generalmente effettuata manualmente, oppure con paranco (idrossido di alluminio) o con coclea (solfato di alluminio), non determinano emissioni in atmosfera significative. Per quanto riguarda il carico delle materie prime, si evidenzia che le correnti polverulente provenienti dalle aspirazioni delle tramogge di carico dei componenti solidi sia nelle linee produttive dei prodotti a base organica, sia nell impianto produttivo di additivi inorganici per calcestruzzi sono convogliate a idonei sistemi di abbattimento prima dell emissione in atmosfera, Lo stoccaggio dell alluminio solfato in polvere viene realizzato in adeguato silo (S-6007), avente capacità pari a 150 m 3, costruito in acciaio al carbonio. Asservito al punto di emissione E60-16, a cui afferiscono gli sfiati del silo di stoccaggio S-6007 di pertinenza dell impianto produttivo di additivi inorganici per calcestruzzi, è installato un sistema di contenimento delle emissioni polverulente costituito da filtri a tessuto. Tale sistema, caratterizzato da un rendimento di abbattimento complessivamente pari al 98% di materiale particolato, risulta in linea con le MTD in quanto consente livelli di emissioni di polveri totali inferiori a 1 mg/nm 3. Stoccaggio, trasferimento e manipolazione di sostanze liquide Applicabilità - BAT Conformità Realizzare la progettazione dei serbatoi considerando: le caratteristiche chimico-fisiche delle sostanze stoccate; tempo d uso del serbatoio, strumentazioni necessarie, numero degli operatori necessari e relativa mansione; la modalità di informazione degli operatori sulle condizioni anomale di processo (allarmi); la tipologia di protezione del serbatoio da eventi anomali (istruzioni di sicurezza, sistemi di collegamento, deviazione dalla pressione di esercizio, rilevazione perdite, sistemi di contenimento, ecc.); gli equipaggiamenti da installare, in base a esperienze pregresse (materiali da costruzione, tipologia delle valvole, ecc.); le procedure di controllo e manutenzione da implementare e le soluzioni da adottare per rendere agevoli le attività di manutenzione e controllo (accessi, configurazioni, ecc.); la modalità di gestione delle situazioni di emergenza (distanza da altri serbatoi, dagli impianti e dal confine di stabilimento, sistema antincendio, accessi per le squadre di emergenza come i Vigili del Fuoco). Adottare un criterio per determinare piani di manutenzione preventiva e sviluppare piani di manutenzione e controllo basati sull analisi dei rischi, utilizzando ad esempio il rischio e l affidabilità come approccio di manutenzione Per grandi impianti di stoccaggio, in funzione delle stesse sostanze stoccate, applicare un programma di ispezione e manutenzione delle perdite, focalizzato sulle situazioni che possono più facilmente determinare emissioni in atmosfera (come gas ovvero liquidi basso bollenti, mantenuti ad elevata pressione e/o temperatura) Posizione azienda I serbatoi contenenti sostanze liquide, specialmente pericolose, sono progettati e realizzati secondo criteri di massima funzionalità e sicurezza, dotati altresì di adeguati sistemi di controllo. Gli stessi criteri sono stati adottati nella realizzazione del nuovo parco serbatoi per fluidificanti organici per calcestruzzi. Gli scenari incidentali, le loro conseguenze e le misure di prevenzione/protezione sono state comunque analizzate nell ambito degli adempimenti di cui alla normativa in materia di rischio di incidente rilevante, a cui lo stabilimento è assoggettato. In funzione degli adempimenti di cui al D.Lgs. n. 334/99 e s.m.i., nello stabilimento risulta già da tempo adottato un stema di Gestione della curezza dei lavoratori e degli impianti e di protezione ambientale, tramite attività strutturate di formazione e informazione, redazione di procedure, operative e di emergenza. Nell ambito della normale attività operativa vengono effettuate ispezioni visive, da parte del personale operativo di tutto lo stabilimento, allo scopo di rilevare eventuali situazioni anomale; sono oggetto di ispezione i serbatoi esterni e interni, i bacini di contenimento e il regolare funzionamento di alcune apparecchiature d impianto. Tutti i serbatoi presenti nel sito sono fuori terra; per il potenziamento degli stoccaggi di prodotti finiti Ravemul sono stati realizzati n. 6 serbatoi fuori 43

53 BAT Prevenire incidenti e infortuni adottando un stema di Gestione della curezza (SGS) che includa: assegnazione di compiti e responsabilità; accertamento del rischio di incidenti rilevanti; assegnazione di procedure di lavoro; implementazione di piani di emergenza; monitoraggio del SGS; valutazione periodica della politica adottata Implementare e adottare adeguate misure organizzative atte alla formazione del personale affinché le operazioni in impianto siano svolte in maniera sicura e responsabile Suddividere il lavoro di controllo in ispezioni di routine, ispezioni esterne con apparecchiature in servizio e ispezioni interne con apparecchiature fuori servizio Nella costruzione di nuovi serbatoi, selezionarne accuratamente collocazione e layout Utilizzare serbatoi fuori terra operanti a pressione atmosferica; nel caso di stoccaggio di liquidi infiammabili da realizzarsi in un sito con spazi ristretti, possono considerarsi anche serbatoi interrati Applicare ai serbatoi un colore che rifletta almeno il 70% delle radiazioni termiche e solari ovvero applicare schermi solari sui serbatoi fuori terra contenenti sostanze volatili Ridurre le emissioni in atmosfera derivanti dalle operazioni di scarico, stoccaggio e movimentazione delle sostanze imputabili di significativi impatti ambientali I serbatoi chiusi sono indicati per lo stoccaggio di liquidi infiammabili e altre sostanze liquide come prodotti petroliferi ovvero chimici con diversi livelli di tossicità. Per lo stoccaggio in serbatoi chiusi di sostanze volatili prevedere un sistema di trattamento dei vapori; nel caso di sostanze che non siano tossiche, molto tossiche o cancerogene, mutagene e teratogene di categoria 1 e 2, è possibile prevedere altresì una copertura galleggiante interna (a contatto diretto e non). Per i serbatoi chiusi di volume inferiore a 50 m 3, applicare una valvola di scarico settata al valore di pressione maggiore possibile, compatibilmente con i criteri di progettazione del serbatoio. Per i serbatoi chiusi, la selezione della tecnologia di trattamento dei vapori deve essere valutata di caso in caso sulla base di criteri come i costi, la tossicità del prodotto, l efficienza di abbattimento, la quantità di emissione e la possibilità di realizzare dall emissione stessa recuperi di materia ovvero energetici; una tecnica è da considerarsi MTD se ne consegue una riduzione di emissioni in atmosfera pari ad almeno il 98% Applicabilità - Conformità 44 Posizione azienda terra, atmosferici, della capacità di 70 m 3 ciascuno. Vinavil si avvale altresì del serbatoio F1 per lo stoccaggio di acetato di vinile monomero, di capacità pari a m 3, situato presso il Parco Generale Serbatoi (PGS) nell Isola 21 del to Multisocietario di Ravenna; tale serbatoio, come del resto le tubazioni di collegamento fino allo stabilimento Vinavil (Isola 12), è divenuto nel corso del 2006 di proprietà Vinavil, ma gestito secondo regolare contratto dalla società Versalis S.p.A.. Il serbatoio F1 è dotato di: - tetto galleggiante; - bacino in cemento armato a contenimento totale; - indicatore di livello con segnalazione a DCS della sala controllo PGS; - livellostato per il blocco della pompa di carico in caso di alto livello; - valvola di sicurezza e disco di sicurezza; - indicatore di temperatura locale. I nuovi serbatoi per fluidificanti organici sono collocati all'aperto, fuori terra, e sono di tipo atmosferico, ma i prodotti in essi contenuti non sono pericolosi né particolarmente volatili. Essi sono installati all'interno di un bacino di contenimento di volume pari alla capacità di un serbatoio. II bacino è dotato di una valvola di intercettazione e collegato alla fogna delle acque di processo organiche. La pavimentazione sottostante il punto di carico e realizzata con pendenze ed un pozzetto valvolato per I'intercettazione ed il contenimento di eventuali fuoriuscite che dovessero verificarsi durante le operazioni di movimentazione. Stante la compatibilità dei materiali movimentati il bacino di contenimento ed il pozzetto di intercettazione sono collegati alla rete fognaria delle acque di processo organiche. Anche per tali serbatoi, le attività di carico/scarico e movimentazione delle sostanze principali liquide pericolose sono procedurate nell ambito del stema Qualità / stema Gestione Ambientale e stema di Gestione della curezza. Le tubazioni sono collocate fuori terra, e quindi facilmente ispezionabili; eventuali perdite sono segnalate dal personale e riparate nell ambito delle attività di manutenzione. I serbatoi esterni presenti nel sito sono caratterizzati da colori aventi elevata riflettività (color alluminio e comunque chiaro); il serbatoio F1 ubicato presso il PGS del to Multisocietario è realizzato in acciaio al carbonio verniciato. Il carico dei prodotti infiammabili avviene a ciclo chiuso tramite un braccio di carico dotato di sistema a tenuta sul boccaporto dell autobotte e di polmonazione per il recupero dei vapori. Gli sfiati dei serbatoi preposti allo stoccaggio di materie prime e prodotti finiti pericolosi (tra questi l unico tossico, in realtà trattasi di sottoprodotto, è l acetato di metile tecnico) sono convogliati al sistema di abbattimento ad umido afferente al punto di emissione E60-1. Per quanto riguarda il nuovo processo produttivo di sospendenti acrilici in corso di avviamento, si rileva che gli sfiati dei serbatoi di stoccaggio delle materie prime coinvolte in tale processo risultano trascurabili in considerazione della scarsa volatilità della sostanza; con particolare riguardo al 2- idrossietilacrilato, si evidenzia che è presente una guardia idraulica, in considerazione delle caratteristiche di pericolosità della materia prima.

54 Rischio di incidenti rilevanti BAT Adottare tutte le misure necessarie per prevenire e limitare le conseguenze degli incidenti rilevanti secondo quanto previsto dalla Direttiva Seveso II (direttiva 96/82/CE sul controllo dei pericoli di incidenti rilevanti connessi con determinate sostanze pericolose, recepita a livello nazionale dal D.Lgs. n. 334/99 e s.m.i.). Gli stabilimenti a rischio di incidente rilevante devono adottare una politica di prevenzione degli incidenti rilevanti e un stema di Gestione della curezza. Gli stabilimenti che detengono grandi quantità di prodotti pericolosi, cosiddetti stabilimenti grandi rischi, devono redigere un Rapporto di curezza e un Piano di Emergenza del sito, nonché mantenere aggiornato l elenco delle sostanze pericolose detenute. Implementare e adottare misure organizzative, nonché addestrare ed istruire i lavoratori affinché siano in grado di eseguire in sicurezza le operazioni in impianto La corrosione rappresenta una delle principali cause di malfunzionamenti delle attrezzature; per prevenire tale fenomeno: selezionare i materiali di costruzione a secondo della sostanza stoccata/movimentata; applicare metodi di costruzione adeguati; prevenire l infiltrazione all interno del serbatoio delle acque meteoriche o di drenaggio, e nell eventualità procedere alla rimozione dell acqua accumulata nel serbatoio stesso; adottare sistemi di raccolta delle acque meteoriche, che preveda lo svuotamento controllato dei bacini di contenimento; effettuare attività di manutenzione preventiva aggiungere, dove possibile, inibitori di corrosione o protezioni catodiche al serbatoio Con particolare riguardo ai serbatoi contenenti sostanze liquide pericolose ovvero che possono causare potenziale inquinamento del suolo e delle acque, rilevare le perdite tramite: Applicabilità - Conformità 45 Posizione azienda Lo stabilimento Vinavil è assoggettato agli adempimenti di cui al D.Lgs. n. 334/99 e s.m.i. in materia di pericoli di incidenti rilevanti connessi con determinate sostanze pericolose, soggetto in particolare alle disposizioni di cui agli artt. 6 (regime di notifica), 7 (adozione nell ottica di una politica aziendale di prevenzione degli incidenti rilevanti di un stema di Gestione della curezza - SGS) e 8 (Rapporto di curezza) del citato decreto. Tutti gli obblighi di cui al D.Lgs. n. 334/99 e s.m.i. risultano allo stato attuale assolti dall azienda, inclusa la Scheda di informazione sui rischi di incidente rilevante per i cittadini e i lavoratori (Novembre 2003) e l implementazione del stema di Gestione della curezza (SGS) per la prevenzione degli incidenti rilevanti, emesso nel 2000, conforme al DM 09/08/2000. Per quanto riguarda le modifiche impiantistiche intervenute ovvero in progetto, si evidenzia che tali interventi non comportano aggravio del preesistente livello di rischio per lo stabilimento a rischio di incidente rilevante Vinavil, ad esclusione del nuovo processo produttivo di sospendenti acrilici: il conseguente incremento degli attuali stoccaggi di materie prime tossiche ha richiesto infatti la revisione del Rapporto di curezza (peraltro in scadenza) aggiornato in Ottobre Ad Ottobre 2012, inoltre, è stata realizzata l'ultima revisione quinquennale del Rapporto di curezza comprendente Rapporto Particolareggiato relativo alla nuova linea di produzione dei co-polimeri acrilici. L istruttoria si è conclusa nel 2013 con l'emissione del Parere Tecnico Conclusivo trasmesso dal Ministero dell'interno con prot. n del 03/09/2013. In data 24/07/2014 con prot è stata emessa l Attestazione di rispetto delle prescrizioni previste dalla normativa di prevenzione incendi (CPI). Ad aprile 2014 è stato presentato il Rapporto preliminare di curezza per la fase di Nulla Osta di Fattibilità relativo a Modifica della linea polimeri organici in soluzione acquosa impiegati come additivi per calcestruzzo, seguito dal rapporto definitivo di sicurezza per la fase di progetto particolareggiato (marzo 2015) relativo al suddetto intervento. L istruttoria si è conclusa positivamente nel 2015 con l'emissione del Parere Tecnico Conclusivo trasmesso dal Ministero dell'interno con prot. n del 27/07/2015, che aggiorna e sostituisce il precedente emanato con nota prot. n del 3 settembre I serbatoi e le linee a contatto con sostanze corrosive sono realizzati in materiali appropriati ai fluidi contenuti, in accordo alla normativa di riferimento (API, UNI, DIN, ANSI) e alle condizioni operative. Nel circuito dell acqua glicolata è aggiunto un prodotto anticorrosivo. Le tubazioni sono collocate fuori terra, e quindi facilmente ispezionabili; eventuali perdite sono segnalate dal personale e riparate nell ambito delle attività di manutenzione. Anche le nuove tubazioni sono realizzate in materiali appropriati al fluido contenuto, in accordo alla normativa di riferimento (API, UNI, DIN, ANSI); le tubazioni dei nuovi serbatoi per fluidificanti organici sono collocate fuori terra, e quindi facilmente ispezionabili. I serbatoi preposti allo stoccaggio di sostanze infiammabili, tossiche ed ecotossiche (in particolare quelli ubicati all esterno) sono dotati di bacino di contenimento di capacità pari al volume

55 BAT sistema di barriera di prevenzione rilasci; controlli di inventario; metodi di emissione acustici; monitoraggio dei vapori di scarico. Con particolare riguardo ai serbatoi fuori terra contenenti sostanze liquide pericolose ovvero che possono causare potenziale inquinamento del suolo e delle acque, prevedere un sistema di contenimento secondario quale: bacino di contenimento attorno ai serbatoi a parete singola; serbatoi a doppia parete serbatoi a doppia parete con monitoraggio dello scarico di fondo Applicare una barriera impermeabile al confine, per la costruzione di nuovi bacini di contenimento che contengono liquidi che possano costituire un rischio di inquinamento del suolo o dei corsi d acqua adiacenti. Nel caso di serbatoi esistenti, per la determinazione della migliore barriera impermeabile applicabile tra: membrana flessibile (HDPE); fondo in argilla; superficie d asfalto; superficie di calcestruzzo; adottare un metodo basato sull analisi di rischio, tenendo in considerazione la significatività del rischio derivante dall eventuale sversamento. Lo stesso tipo di approccio può essere applicato anche per determinare se è sufficiente una parziale impermeabilizzazione del bacino di contenimento ovvero risulti necessaria quella totale. Prevenire il riempimento eccessivo del serbatoio adottando le seguenti strumentazioni e procedure: installazione di misuratori di livello e pressione con installazione di allarmi e/o valvole a chiusura automatica; implementazione di istruzioni operative specifiche alla prevenzione dell eccessivo riempimento del serbatoio durante l operazione di carico disponibilità di una capacità sufficiente a ricevere il contenuto Gli allarmi richiedono interventi manuali, appropriate procedure e valvole automatiche capaci di prevedere le condizioni anomale di processo. La scelta della tipologia di allarme deve essere attuata in funzione delle caratteristiche del serbatoio. Aree infiammabili e punti di innesco (Direttiva ATEX 1999/92/CE) Applicare misure di prevenzione incendi come: rivestimenti o vernici resistenti al fuoco; muri resistenti alle fiamme (solo per piccoli serbatoi) sistemi di raffreddamento ad acqua Implementare le attrezzature e le misure di prevenzione incendi in accordo con i Vigili del Fuoco Applicabilità - Conformità 46 Posizione azienda del serbatoio in esso contenuto; tale soluzione consente di evitare qualsiasi contaminazione anche in caso di collasso dell apparecchiatura. I bacini, realizzati in cemento armato, sono dotati di sistema di drenaggio provvisto di valvola di intercettazione; in caso di perdita vengono attivate procedure per la raccolta del materiale e opportuno smaltimento. Gli stessi criteri sono stati adottati nella realizzazione del nuovo parco serbatoi per fluidificanti organici per calcestruzzi. All interno dei bacini di contenimento dei serbatoi di stoccaggio del vinile acetato monomero sono posizionati dei sensori di esplosività per monitorare in continuo la presenza di eventuali vapori infiammabili derivanti da perdite. Stante le caratteristiche di pericolosità dell acido fluoridrico, tale sostanza è stoccata in un serbatoio posto all interno di un bacino di contenimento provvisto di rilevatori collegati ad un sistema di allarme; è installato altresì un serbatoio di pari caratteristiche che durante il normale funzionamento contiene le acque di recupero dei lavaggi del bacino e delle aree pavimentate interessate dall attività di produzione, evitando in questo modo qualsiasi collegamento con la rete fognaria esistente. In situazioni di emergenza tali serbatoi sono collegati con linee fisse per permettere in caso di necessità (perdite non intercettabili) di travasare l acido nel serbatoio di riserva. Il previsto bacino di contenimento è realizzato a doppio fondo e l intercapedine è ispezionabile per verificare, in caso di sversamenti, l efficienza di tenuta del primo rivestimento; è inoltre realizzata una schermatura in materiale plastico per evitare che la proiezione del liquido eventualmente fuoriuscito (nel caso di criccatura del fasciame) non oltrepassi il bacino di contenimento. Analoga soluzione è stata adottata nel parco serbatoi additivi di recente realizzazione. Le aree di sosta dell autobotte, durante le operazioni di scarico, sono cordolate e con pendenza adeguata per convogliare eventuali liquidi fuoriusciti in un bacino di raccolta per poi essere recuperati. Tutti i serbatoi sono dotati di due sistemi di controllo del livello, di cui uno di tipo radar (con relativo allarme di alto livello) che segnala il livello operativo, l altro di tipo capacitivo che per altissimo livello provoca il blocco delle pompe di carico. Ogni serbatoio preposto allo stoccaggio di sostanze liquide è dotato di trasmettitore di livello con indicazione presso la sala controllo polimeri. Le attività di carico/scarico e movimentazione delle sostanze principali liquide pericolose sono procedurate nell ambito dei stemi di Gestione adottati (Qualità, curezza e Ambiente). Le aree a rischio sono state identificate; le attrezzature e i luoghi di lavoro risultano conformi alla normativa ATEX A protezione dall irraggiamento in caso di incendio dei serbatoi di stoccaggio delle sostanze liquide, sono installati 6 monitori ad acqua autobrandeggianti per formare una barriera protettiva. A protezione dell area di carico e scarico materiali liquidi infiammabili sono installati dei versatori di schiuma a bassa espansione per lo spegnimento di eventuali incendi sulla piazzola della pensilina e da utilizzare anche in caso di versamenti accidentali per ridurre l evaporazione; l alimentazione della miscela schiumogena è effettuata da un serbatoio dotato di miscelatore

56 BAT Prevedere un contenimento delle acque di estinzione contaminate in considerazione del tipo di sostanze stoccate e dell eventuale prossimità di corsi d acqua; per sostanze tossiche, cancerogene e pericolose, il contenimento deve essere totale. Realizzare lo stoccaggio di sostanze pericolose confezionate all interno di appositi edifici ovvero all esterno in preposte aree coperte e pavimentate. Lo stoccaggio di quantitativi contenuti di sostanze pericolose confezionate (inferiori a litri o chilogrammi) può essere realizzato in bunker. Realizzare le aree ovvero i magazzini di deposito delle sostanze pericolose confezionate ad adeguata distanza rispetto altre aree di stoccaggio, fonti di innesco ed edifici interni ovvero esterni al sito, prevedendo nel caso muri resistenti alle fiamme. Separare ovvero segregare gli stoccaggi di sostanze pericolose confezionate. Applicabilità - Conformità 47 Posizione azienda collegato alla rete antincendio. Inoltre, per la protezione dall irraggiamento in caso di incendio delle installazioni adiacenti, è installato un impianto a barriera d acqua nebulizzata (con getti a lama d acqua) con alimentazione idrica dalla rete di stabilimento ad azionamento manuale da posizione sicura. Lo stabilimento è attualmente in possesso di Certificato Prevenzione Incendi (CPI), rilasciato nel 2014, che attesta la predisposizione di tutte le misure, accorgimenti e modi d azione intesi a evitare l insorgere di incendi ovvero a limitarne le conseguenze. La Ditta ha provveduto, insieme con gli altri gestori coinsediati, all adeguamento alla direttiva DGR n. 286/05 del sistema di intercettazione e trattamento delle acque di prima pioggia di tutto il to Multisocietario secondo il progetto presentato, i cui lavori di realizzazione sono terminati in data 20/12/2010. A seguito dell'intervento citato è possibile accumulare nelle relative vasche anche le eventuali acque di spegnimento incendi. Le sostanze pericolose liquide conservate in recipienti mobili (fustini o cisternette) sono: NMA (in aggiunta ai serbatoi fissi), acido glicolico, sodio alluminato, acido acetico, biocidi, etilacetato. Tali sostanze sono conservate in aree delimitate, interne ed esterne all impianto, generalmente coperte e dotate di pavimentazione impermeabilizzata; le aree sono lontane da potenziali fonti di innesco. Nel 2008 è stato inoltre realizzato l'intervento di ampliamento e miglioramento del locale preposto allo stoccaggio delle cisternette contenenti N- Metilol Acrilammide (NMA), conseguente alla realizzazione del sistema dedicato per il contenimento di eventuali perdite derivanti dal serbatoio polmone di NMA. Le principali sostanze pericolose solide presenti nello stabilimento sono i perossidi che sono conservati in apposito bunker; risultano attuate particolari misure di sicurezza comprendenti: - lo stoccaggio avviene in apposita area dedicata del bunker; - il quantitativo massimo di perossidi presente in stabilimento è di 1 tonnellata; - i perossidi vengono stoccati non sfusi, ma nelle confezioni originali; - l area di stoccaggio è mantenuta ad una temperatura inferiore a 10 C mediante sistema di refrigerazione (cella frigorifera); - le cella frigorifera è fornita di un doppio ciclo frigorifero, di cui uno in funzione e l altro in stand-by; - in caso di mancanza di energia elettrica il sistema di refrigerazione è comunque mantenuto in continuità mediante generatore di emergenza alimentato a gasolio; - le operazioni di manipolazione avvengono in apposita area, sempre bunkerizzata, ma separata ed esterna allo stoccaggio. I rischi connessi allo stoccaggio e movimentazione dei perossidi sono stati analizzati nel Rapporto di curezza predisposto ai sensi del D.Lgs. n. 334/99 e s.m.i.; la valutazione condotta consente di escludere la possibilità di un evento incidentale rilevante connesso al bunker. Altre sostanze solide pericolose sono idrochinone e fenotiazina che vengono approvvigionate in sacchi da 25 kg e conservate nel bunker perossidi. Lo stoccaggio in confezioni da 1 m 3 dei sospendenti acrilici (infiammabili), prodotti dal nuovo processo, viene effettuato su un piazzale esterno adiacente al parco serbatoi infiammabili appositamente attrezzato: pavimentato, cordolato e collettato alla rete fognaria delle acque di processo organiche. Il nuovo deposito merci

57 BAT Applicabilità - Conformità Posizione azienda imballate (la cui messa in esercizio è di giugno 2015) è adeguato sia alle caratteristiche di infiammabilità delle merci, sia per garantire, tramite adeguata cordolatura laterale e presenza di canaletta di raccolta collegata alla fognatura delle acque organiche, contenimento e raccolta di eventuali spandimenti. MIGLIORI TECNICHE DISPONIBILI PER LA PREVENZIONE E IL CONTROLLO DELL'INQUINAMENTO CONNESSO AI SISTEMI DI RAFFREDDAMENTO (Reference Document on Best Available Techniques to Industrial Cooling Systems - December 2001) Stoccaggio, trasferimento e manipolazione di sostanze solide BAT Applicabilità - Conformità Ridurre la resistenza dei flussi dell acqua e dell aria Adottare sistemi ad alta efficienza e a basso consumo energetico Ridurre la richiesta energetica del sistema Prevedere adeguati trattamenti alle acque di raffreddamento utilizzate nei sistemi a singolo passaggio e nelle torri di raffreddamento ad umido, al fine di mantenerne pulite le superfici ed evitarne la sfaldatura, l imbrattamento e la corrosione Per ridurre i fenomeni di imbrattamento e corrosione, progettare il sistema di raffreddamento in modo tale da evitare zone stagnanti Evitare zone stagnanti e attuare adeguato trattamento chimico delle acque di raffreddamento per ridurre la proliferazione batterica Per ridurre i consumi di acqua di raffreddamento, ottimizzare il calore recuperato Per ridurre lo sfruttamento di sorgenti limitate, non utilizzare acque sotterranee quale fluido di servizio Per ridurre l utilizzo di risorse idriche, adottare sistemi di raffreddamento a ricircolo, ottimizzando il numero di cicli e la qualità di composizione delle acque di raffreddamento Per la scelta dei materiali, analizzare la corrosività dei fluidi di processo e delle acque di raffreddamento, prevedendo laddove necessario materiali resistenti alla corrosione Non utilizzare additivi costituiti da sostanze pericolose quali: - composti del cromo - composti del mercurio - composti organometallici (es: composti dell organotina) - mercaptobenzotiazolo - trattamento d urto con biocidi, oltre che con cloro, bromo, ozono e perossido di idrogeno Per evitare la ricaduta al suolo del pennacchi, realizzare l efflusso della torre di raffreddamento ad una altezza e ad un velocità adeguata Utilizzare sistemi di raffreddamento ibridi ovvero applicare tecniche che riducano la formazione del pennacchio, quale il riscaldamento dell aria prima dell immissione in atmosfera Adottare sistemi atti a contenere le perdite di trascinamento a No - tecnica alternativa Parzialmente Posizione azienda I sistemi di raffreddamento adottati presentano buone prestazioni di carattere energetico, in linea con le MTD al momento dell acquisto/installazione. Per la climatizzazione del bunker perossidi è presente un impianto frigorifero con raffreddamento ad aria, scelto in considerazione delle necessità impiantistiche e di utilizzo, ponendo attenzione alle problematiche di carattere energetico ed ambientale. Le torri risultano progettate in conformità al miglior standard di mercato. Le acque approvvigionate per il reintegro del circuito acque di raffreddamento hanno subito trattamento di chiarificazione e filtrazione; le acque ad uso di raffreddamento sono altresì addizionate con biocidi (ipoclorito). L utilizzo di acqua nei sistemi di raffreddamento avviene esclusivamente nel circuito dell acqua di torre asservito ai reattori, ad alcuni condensatori degli stessi e alla scagliettatrice. L acqua di raffreddamento viene resa disponibile allo stato attuale da una torre evaporativa asservita, oltre che allo stabilimento Vinavil, anche all Impianto CRS di Versalis e fino al maggio 2003 anche all impianto ex Ecofuel (ora Versalis); anche grazie al distacco di quest ultimo, i consumi di acqua (approvvigionata mediante acquedotto industriale) sono risultati in diminuzione. Al fine di evitare sprechi delle risorse idriche, le acque di raffreddamento sono utilizzate a ciclo chiuso: attuando tale ricircolo si contengono notevolmente i consumi idrici; l approvvigionamento di acqua industriale ad uso di raffreddamento si limita così solo ai necessari reintegri. I materiali con cui sono realizzate tubazioni, scambiatori, ecc., risultano adeguati alle sostanze con cui vengono in contatto. Il sistema di raffreddamento a convezione forzata non dà luogo a impatti diretti (in termini sia di sostanze inquinanti, sia di carico termico) sulle acque superficiali, in quanto non vi è recapito in corpo idrico ma in rete fognaria (per opportuno trattamento presso l impianto centralizzato di depurazione); gli altri impianti di raffreddamento non determinano scarichi idrici. L acqua ad uso di raffreddamento è additivata solamente con biocida (ipoclorito). La torre di raffreddamento principale esistente non è dotata di sistemi per la riduzione del drift, né di sistemi per evitare la formazione di pennacchio visibile, che però non si verifica grazie al basso carico termico smaltito e ai livelli di temperatura della acque di raffreddamento nella torre stessa. Esistono inoltre tre torrini a servizio delle 48

58 BAT Applicabilità - Conformità Posizione azienda valori inferiori allo 0,01% del flusso totale riciclato applicato produzioni Dynamon, installati in quota, alimentati con acqua proveniente dalla torre principale. Non utilizzare materiali da costruzione pericolosi quali Non risultano adottati tali materiali di costruzione - amianto, - legno preservato con arsenocromato di rame (CCA) - tributilstagnossido (TBTO) quale rivestimento antivegetativo Per torri a circolazione forzata, installare ventilatori a basso livello di rumorosità, caratterizzati, ad esempio, da ampio diametro delle ventole e ridotta velocità periferica ( 40 m/s) Non applicata - obiettivi raggiunti comunque Per torri a circolazione forzata, posizionare i diffusori ad altezza adeguata oppure installare di silenziatori Per torri a circolazione forzata, installare di sistemi di contenimento del rumore all interno ovvero all esterno della torre Non applicata - obiettivi raggiunti comunque Non sono adottate specifiche misure di contenimento delle emissioni sonore, in considerazione degli effetti trascurabili della componente rumore sull ambiente circostante in cui peraltro, dato il contesto, non si evidenziano particolari criticità. MIGLIORI TECNICHE DISPONIBILI PER IL CONTROLLO DELL'EFFICIENZA ENERGETICA (Reference Document on Best Available Techniques for Energy Efficency - February 2009) Stoccaggio, trasferimento e manipolazione di sostanze solide Applicabilità - BAT Conformità Implementazione di un sistema di gestione dell efficienza energetica Minimizzare continuamente l impatto ambientale di un impianto pianificando azioni ed investimenti su base integrata a breve, medio e lungo termine, considerando il rapporto costi-benefici e gli effetti incrociati. Identificare gli aspetti di una installazione che influenzano l efficienza energetica conducendo un audit. Parzialmente applicata Posizione azienda Lo stabilimento è dotato di un stema di Gestione Ambientale in accordo alla norma ISO 14001:2004 che valuta anche gli aspetti legati all efficienza energetica. La funzione Energy Manager è centralizzata a livello Gruppo Mapei cui la Vinavil fa parte. Inoltre, all interno dello stabilimento è in essere un sistema di monitoraggio dei consumi di energia per vettore energetico (vapore alle diverse pressioni, energia elettrica). Il monitoraggio è effettuato su base mensile. Sono stati definiti e vengono monitorati i seguenti indici di prestazione energetica: consumo di energia elettrica per tonnellata di prodotto e consumo di vapore per tonnellata di prodotto. Il stema di Gestione Integrato Qualità-curezza- Ambiente é orientato al miglioramento continuo delle prestazioni ambientali, incluse le prestazioni di efficienza energetica. Il sistema prevede Piani Annuali di miglioramento contenuti nel documento Riesame della Direzione e nell Analisi Ambientale. Attualmente Effettuato all interno del SGA. A fine 2012 é stato svolta, da parte di società specializzata, una prima analisi sul sistema di gestione dell energia di stabilimento, che ha evidenziato opportunità di miglioramento da definire sulla base di una diagnosi energetica relativa ai motori. La Ditta ha effettuato un'analisi energetica mirata ad identificare gli aspetti di una installazione che ne influenzano l'efficienza energetica e sta mettendo in atto azioni di miglioramento (sostituzione di motori obsoleti con altri ad alta efficienza energetica). La diagnosi energetica deve identificare e valutare almeno i seguenti aspetti: a) usi dell energia; b) attrezzature e impianti con uso energetico significativo; c) possibilità di ridurre i consumi energetici; d) utilizzo di fonti energetiche alternative; e) possibilità di recuperare calore da processi; f) possibilità di ottimizzare l utilizzo di calore. Parzialmente applicata Vedi punto precedente. 49

59 BAT Utilizzo di appropriati strumenti o metodologie per aiutare a identificare e quantificare l ottimizzazione energetica. Applicabilità - Conformità Identificare opportunità per ottimizzare il recupero energetico. Vedi punti precedenti Ottimizzazione dell efficienza energetica per mezzo di approccio di sistema No Allegato Posizione azienda Oltre al monitoraggio periodico sui consumi e sulle prestazioni energetiche complessive di stabilimento, una valutazione delle prestazioni di consumo energetico viene fatta, anche se non in modo sistematico e procedurato, in occasione di acquisto di nuove componenti/apparecchiature oppure sostituzioni o modifiche. Nel complesso i consumi energetici dell impianto risultano ridotti rispetto ad altre aziende/produzioni del settore chimico, anche in considerazione della gestione batch delle lavorazioni. La pinch technology è difficilmente applicabile per processi in batch. Indirizzi e indicazioni per l ottimizzazione energetica potranno arrivare dagli esiti dell audit. L aspetto dell efficienza energetica è già considerato all interno del sistema ISO La Ditta non ritiene conveniente un approccio sistemico specifico, ma procede con audit dedicati ai fattori maggiormente rilevanti. Stabilire indicatori di efficienza energetica Condurre analisi comparativa con il settore di riferimento a livello regionale o nazionale, laddove siano disponibili dati validati Ottimizzazione dell efficienza energetica nella pianificazione di nuove installazione, unità, sistemi. Ottimizzare l uso di energia tra più di un processo o sistema nell ambito dei confini dell impianto o esterno all impianto. Mantenere alta l attenzione sui programmi di efficienza energetica. Mantenere la competenza relativa all efficienza energetica e ai sistemi di utilizzo dell energia. Assicurare che sia implementato un efficace controllo dei processi. Effettuare le manutenzioni negli impianti per ottimizzare l'efficienza energetica. Stabilire e mantenere procedure documentate per monitorare e misurare ad intervalli regolari le caratteristiche chiave delle operazioni e attività che possono avere un impatto significativo sull efficienza energetica. Ottimizzare l efficienza energetica della combustione. Non applicabile Non applicabile 50 All interno del SGA e nel piano di monitoraggio previsto dall AIA sono presenti indicatori di efficienza energetica complessiva. Ulteriori indicatori potranno essere definiti nell ambito della diagnosi energetica prevista. Le analisi comparative sono difficilmente applicabili a produzioni non standard come quelle di Vinavil. In qualche misura vengono fatte valutazioni comparative tra gli stabilimenti Vinavil di Ravenna e Villadossola. Oltre al monitoraggio periodico sui consumi e sulle prestazioni energetiche complessive di stabilimento, una valutazione delle prestazioni di consumo energetico viene fatta, anche se non in modo sistematico e procedurato, in occasione di acquisto di nuove componenti/apparecchiature oppure sostituzioni o modifiche. Nel complesso i consumi energetici dell impianto risultano ridotti rispetto ad altre aziende/produzioni del settore chimico, anche in considerazione della gestione batch delle lavorazioni. La pinch technology è difficilmente applicabile per processi in batch. Indirizzi e indicazioni per l ottimizzazione energetica potranno arrivare dagli esiti dell audit. Viene effettuato un recupero di vapore a 4,5 bar tramite rievaporazione delle condense a 18 bar. Viene recuperato calore dalle condense riutilizzandole in un circuito di hot water. Le condense in eccesso vengono recuperate inviandole alla centrale termoelettrica (CTE) Il stema di Gestione Integrato Qualità-curezza- Ambiente é orientato al miglioramento continuo delle prestazioni ambientali, incluse le prestazioni di efficienza energetica. Il sistema prevede Piani Annuali di miglioramento contenuti nel documento Riesame della Direzione e nell Analisi Ambientale. Il stema di Gestione Ambientale prevede attività di formazione e sensibilizzazione del personale, anche in tema energetico. All interno del stema di Gestione sono previste procedure di controllo operativo e sorveglianza. All interno del stema di Gestione sono previste procedure di controllo e sorveglianza che assicurano che siano effettuate periodicamente controlli e manutenzioni programmate (PAMP). All interno del stema di Gestione sono previste procedure di controllo operativo e sorveglianza. Lo stabilimento utilizza esclusivamente energia elettrica ed energia termica da vapore a 8 bar che

60 stemi a vapore. BAT Recupero calore mantenere l efficienza degli scambiatori di calore. Cogenerazione interna o esterna. Aumentare il fattore di potenza secondo i requisiti del distributore di energia elettrica. Controllare la fornitura di energia per armoniche e applicare filtri. Ottimizzare l efficienza della fornitura di energia. Ottimizzare i motori elettrici. Ottimizzare i sistemi ad aria compressa. Ottimizzare i sistemi di pompaggio. Ottimizzare i sistemi di riscaldamento, ventilazione ed aria condizionata Ottimizzare i sistemi di illuminazione artificiale Ottimizzare i processi di essiccamento, separazione e concentrazione Applicabilità - Conformità Non applicabile Non applicabile Non applicabile Sì Non applicabile Non applicabile Parzialmente applicata No No No Posizione azienda vengono fornite da un impianto di cogenerazione interno al polo chimico di proprietà Enipower. All interno dello stabilimento Vinavil non sono presenti impianti di combustione. Non sono presenti sistemi di produzione di vapore interni allo stabilimento Vinavil. Viene acquistato vapore con caratteristiche termodinamiche e di portata adeguate alle effettive necessità di stabilimento. All interno del stema di Gestione sono previste procedure di controllo e sorveglianza che assicurano che siano effettuate periodicamente controlli e manutenzioni programmate (PAMP). Lo stabilimento utilizza esclusivamente energia elettrica ed energia termica da vapore a 8 bar che vengono fornite da un impianto di cogenerazione interno al polo chimico di proprietà Enipower. All interno dello stabilimento Vinavil non sono presenti impianti di combustione. Lo stabilimento, negli interventi di manutenzione e sostituzione, privilegia utilizzo di motori ad alta efficienza e inverter ove possibile. Esiste un sistema di rifasamento elettrico che assicura un Cos φ elevato a livello della centrale di fornitura Enipower. I motori dotati di inverter sono dotati di filtri. Inoltre dal dicembre 2014 è in funzione un sistema di rifasamento dell'intera rete di stabilimento. Lo stabilimento utilizza esclusivamente energia elettrica ed energia termica da vapore a vari livelli di pressione in funzione delle utenze specifiche che vengono fornite da un impianto di cogenerazione interno al polo chimico di proprietà Enipower. Processi di ottimizzazione avvengono soprattutto in occasione di acquisto di nuove componenti/apparecchiature oppure sostituzioni o modifiche. E' inoltre in corso uno studio in merito supportato da emens I sistemi ad aria compressa non sono rilevanti nell'ambito del processo produttivo in esame. La Ditta provvederà ad effettuare valutazioni in merito ai casi specifici di ottimizzazione: attualmente sono stati installati due inverter sulle pompe di carico VAM, in sostituzione delle valvole di regolazione. Il riscaldamento e il raffrescamento degli ambienti di lavoro e dell impianto costituisce un utilizzo energetico moderatamente significativo per lo stabilimento. L illuminazione interna ed esterna degli ambienti costituisce un uso energetico non significativo per lo stabilimento. Comunque è in valutazione l'installazione di corpi illuminanti a led. Questi processi hanno una rilevanza trascurabile sull utilizzo complessivo dell energia. 51

61 Sezione D Sezione adeguamento impianto e sue condizioni di esercizio SEZIONE DI ADEGUAMENTO IMPIANTO E SUE CONDIZIONI DI ESERCIZIO SEZIONE D D1) PIANO D ADEGUAMENTO E MIGLIORAMENTO E SUA CRONOLOGIA - CONDIZIONI, LIMITI E PRESCRIZIONI DA RISPETTARE FINO ALLA DATA DI COMUNICAZIONE DI FINE LAVORI DI ADEGUAMENTO Dalla valutazione integrata delle prestazioni ambientali dell'impianto di cui alla sezione C si evince una sostanziale conformità rispetto alle Migliori Tecniche Disponibili (MTD) di settore e dall esame del rapporto di visita ispettiva PGRA/5561/2013 del 02/07/2013, trasmesso da ARPA con nota ns PG del 02/07/2013, emerge il rispetto dei contenuti del provvedimento di AIA n. 164 del 10/04/2008 e smi. Inoltre i controlli effettuati da ARPA nel 2009 sullo scarico delle acque reflue organiche sono risultati conformi quanto prescritto in AIA, come anche quelli effettuati nel 2010 e nel 2013 sull'emissione in atmosfera afferente al camino E60-3. Invece relativamente agli autocontrolli periodici effettuati dal gestore nel sugli scarichi idrici, in occasione della visita ispettiva effettuata nel 2010, ARPA ha rilevato, la presenza di alcuni superamenti dei parametri identificati nelle omologhe inserite nel regolamento fognario dello stabilimento multisocietario, comunicando di procedere secondo i termini di legge. I Rapporti di Prova relativi alle analisi (autocontrolli) effettuate nel 2012, visionati da ARPA in occasione della visita ispettiva effettuata nel 2013, hanno dimostrato il rispetto dei limiti previsti. Nel 2013 ARPA ha effettuato il controllo periodico sul punto di emissione E60-3, dal quale è emersa la conformità ai limiti stabiliti in AIA. Per quanto riguarda interventi di miglioramento e/o adeguamento, anche alla luce di quanto indicato da ARPA nell'ultimo rapporto di ispezione (2013), si ritiene comunque opportuno specificare il Piano di Miglioramento che segue: 1. entro il 31/12/2015 devono essere attuati gli interventi di miglioramento individuati a seguito della diagnosi energetica completa effettuata in Novembre 2012 e dell'analisi energetica approfondita dei motori effettuata in Maggio L'analisi energetica deve essere ripetuta con frequenza quadriennale. Al fine di perseguire un continuo miglioramento delle performances ambientali dell insediamento produttivo, dovrà comunque essere mantenuto attivo e aggiornato il stema di Gestione Ambientale conforme alla norma UNI EN ISO 14001:2004 di cui la Ditta è già in possesso. Dovrà altresì essere garantita continuità al programma di miglioramento della compatibilità ambientale dell Ambito Produttivo Omogeneo (APO) costituito dall area chimica e industriale di Ravenna, che la Ditta ha intrapreso partecipando ad un accordo volontario con le Pubbliche Amministrazioni orientato alla registrazione EMAS d Area per le Aziende dell APO. In proposito, nonostante la registrazione EMAS abbia subito un rallentamento (modifiche introdotte dal Regolamento "EMAS III", rinnovo del Comitato nazionale EMAS), sono proseguite le attività di raccolta dati per la stesura della Dichiarazione Ambientale dell'apo, nonchè iniziative di informazione verso i portatori di interesse locali. 52

62 Sezione D Sezione adeguamento impianto e sue condizioni di esercizio D2) CONDIZIONI GENERALI E SPECIFICHE PER L ESERCIZIO DELL IMPIANTO D2.1) Finalità Quanto riportato nei successivi paragrafi della sezione D, definisce le condizioni e prescrizioni che il gestore deve rispettare nello svolgimento delle attività nel sito produttivo in oggetto; è importante ricordare che ogni variazione o modifica degli impianti, della loro gestione (per quanto definito nel presente atto), delle condizioni di funzionamento riportate nei paragrafi successivi e dello svolgimento di tutte le attività di monitoraggio previste, deve essere tempestivamente comunicata per mezzo del portale IPPC-AIA, come previsto dalle DGR n. 1113/2011 e n. 5249/2012: tale comunicazione costituisce domanda di modifica dell'aia, da valutare ai sensi dell'art. 29-nonies del D.Lgs 152/06 e smi. In merito agli opportuni requisiti di controllo, secondo quanto riportato nei paragrafi e sottoparagrafi della sezione D parte integrante della presente AIA, dedicati al monitoraggio, si dovrà provvedere a verifiche periodiche come ivi indicato. Ove previsto e ritenuto necessario, nel seguito si provvede a regolamentare anche le situazioni diverse dal funzionamento a regime, prevedendo le eventuali misure da adottare. D2.2) Condizioni relative alla gestione degli impianti Gli impianti devono essere gestiti nel rispetto di quanto riportato al paragrafo C3, in relazione alle BAT applicabili agli stessi, e secondo tutte le procedure di carattere gestionale inserite nel stema di Gestione Ambientale dell azienda. Il Gestore dovrà comunicare alla Provincia di Ravenna ogni modifica progettata all'impianto prima della sua realizzazione, nonché ogni eventuale variazione nell'utilizzo di materie prime, nella gestione o nel controllo dell'impianto, prima di darvi attuazione. Tutte le emergenze dovranno essere gestite secondo le procedure individuate nel suddetto stema, compresa la formazione/informazione del personale; a tale scopo dovrà essere previsto il periodico aggiornamento del SGA. D2.3) Comunicazioni e requisiti di notifica e informazione Come previsto dal D.Lgs 152/06 e successive modifiche, artt. 29-sexies e 29-undecies, e dalla normativa regionale, deve essere redatta annualmente una relazione descrittiva del monitoraggio effettuato ai sensi del Piano di Monitoraggio, contenente la verifica di conformità rispetto ai limiti puntuali ad alle prescrizioni contenute nel presente atto autorizzativo. La relazione dovrà essere inviata entro il 30 Aprile dell anno successivo, alla Provincia di Ravenna, al Servizio Territoriale di ARPA ed al Comune di Ravenna. In attuazione dei contenuti della Determinazione n del 02/02/2011 della Direzione Generale Ambiente e Difesa del Suolo e della Costa della Regione Emilia Romagna, avente per oggetto "Attuazione della normativa IPPC - Indicazioni per i gestori degli impianti e le amministrazioni provinciali per l'invio del rapporto annuale dei dati dell'anno 2010 tramite i servizi del portale IPPC-AIA", si comunica che a partire dal mese di Aprile 2011, lo strumento obbligatorio per l'invio dei report annuali degli impianti IPPC è il portale IPPC-AIA; il caricamento sul portale dei file elaborati dai gestori deve avvenire con le modalità riportate nell'allegato 1 di detta determinazione e sostituisce la trasmissione cartacea agli enti sopra richiamati. Una volta disponibili saranno forniti al gestore i modelli standard per il reporting dei dati. Fino a quel momento i dati del monitoraggio vengono forniti sulla base di formati standard eventualmente già in uso ovvero su modelli predisposti dal gestore stesso. Il report annuale deve comunque contenere almeno: - quantitativi e tipologia (CER) di rifiuti prodotti e loro modalità di smaltimento/recupero; - consumi di risorse idriche suddivisi per tipologia di risorsa utilizzata; - consumi di materie prime e reagenti relativi all'intero processo; - energia elettrica e termica utilizzata; - consumo di combustibili: metano, gasolio e altri se significativi; - tabella riassuntiva delle misure discontinue eccedenti i limiti di emissione; - cronologia delle fermate degli impianti e resoconto di eventuali interventi effettuati; - i dati degli indicatori per un periodo temporale pari almeno a 5 anni correlati da una valutazione relativa agli andamenti e ad eventuali scostamenti. Nel caso in cui si verifichino delle particolari circostanze quali superamenti dei limiti di emissione, emissioni accidentali non controllate da punti non esplicitamente regolamentati dall AIA, malfunzionamenti e fuori uso dei sistemi di controllo e monitoraggio, incidenti ambientali ed igienico sanitari, situazioni di emergenza o di esercizio eccezionali, oltre a mettere in atto le procedure previste dal piano di emergenza interno, che il gestore è tenuto ad adottare ed implementare, occorrerà avvertire la Provincia di Ravenna, l AUSL, l ARPA territorialmente competente e il Comune di riferimento con contatto telefonico diretto, anche rivolgendosi ai 53

63 Sezione D Sezione adeguamento impianto e sue condizioni di esercizio servizi di pubblica emergenza (al di fuori degli orari di ufficio), e comunque nel più breve tempo possibile a mezzo fax. Inoltre il gestore è tenuto a comunicare ad ARPA nel più breve tempo possibile (entro la mattina del giorno lavorativo successivo a quello in cui si verifica l'evento), mediante fax ed in forma elettronica i seguenti eventi: - avarie, guasti, anomalie che richiedono la riduzione di attività e/o fermata dell'impianto ed il ripristino di funzionalità successivo a tali eventi; - eventi non prevedibili conseguenti ad incidenti/anomalie che possano causare emissioni accidentali in aria, acqua e suolo, con potenziali impatti sull'ambiente; - guasti, anomalie dei dispositivi di depurazione o interruzioni di funzionamento conseguenti a manutenzioni ordinarie e/o straordinarie degli stessi di durata superiore ad 1 ora, anche se non producono superamenti dei limiti emissivi. 54

64 Sezione D Sezione adeguamento impianto e sue condizioni di esercizio D2.4) EMISSIONI IN ATMOSFERA (aspetti generali, limiti, prescrizioni, monitoraggio, requisiti di notifica specifici) D2.4.1) Aspetti generali I valori limite di emissione e le prescrizioni che la Ditta è tenuta a rispettare sono individuati sulla base di: D.Lgs. n. 152/2006 e s.m.i. - Parte V, Titolo I in materia di prevenzione e limitazione delle emissioni in atmosfera di impianti e attività; DGR della Regione Emilia-Romagna n. 2236/2009 e s.m.i. in materia di autorizzazioni alle emissioni in atmosfera recante interventi di semplificazione e omogeneizzazione delle procedure e determinazione delle prescrizioni delle autorizzazioni di carattere generale per le attività in deroga ai sensi dell'art. 272 del D.Lgs. n. 152/2006 e s.m.i.; criteri per l autorizzazione e il controllo delle emissioni inquinanti in atmosfera approvati dal CRIAER; Migliori Tecniche Disponibili individuate sulla base dei criteri citati al precedente paragrafo C; specifiche tecniche indicate dalla Ditta in merito ai processi e all efficienza dei sistemi di abbattimento; valutazione dei dati degli autocontrolli dell'azienda forniti attraverso i report annuali. Nelle eventuali modifiche dell impianto, il gestore deve preferire le scelte impiantistiche che permettano di: ottimizzare l utilizzo delle risorse ambientali e dell energia; ridurre la produzione di rifiuti, soprattutto pericolosi; ottimizzare i recuperi comunque intesi; diminuire le emissioni in atmosfera con particolare riferimento ai parametri NO x e polveri. D2.4.2) Emissioni Convogliate Per le emissioni in atmosfera provenienti dall impianto in oggetto i limiti e le prescrizioni che la Ditta è tenuta a rispettare sono di seguito indicati. Limiti emissioni I limiti risultano i seguenti, in condizione di normale funzionamento dell'impianto, intesi come i periodi in cui l'impianto è in funzione con esclusione dei periodi di avviamento e di arresto e dei periodi in cui si verificano anomalie o guasti tali da non permettere il rispetto dei valori stessi. Non costituiscono in ogni caso periodi di avviamento o di arresto i periodi di oscillazione che si verificano regolarmente nello svolgimento della funzione dell'impianto. Punto di emissione E60-1 Impianto di produzione di polimeri solidi e dispersioni polimeriche a base acquosa - serbatoi di stoccaggio e reattori (sistema di abbattimento: scrubber ad acqua) Portata massima 300 Nm 3 /h Altezza 12 m Temperatura Ambiente C Sezione 0,038 m 2 Durata 24 h/g Concentrazione massima ammessa di inquinanti (valori medi orari): Σ sostanze Classe V di cui alla Parte II, punto 4, Tabella D dell Allegato I alla Parte V del D.Lgs. n. 152/06 e smi Cicloesano Σ sostanze Classe IV di cui alla Parte II, punto 4, Tabella D dell Allegato I alla Parte V del D.Lgs. n. 152/06 e smi Acetato di metile e Alcol isopropilico Σ sostanze Classe III, di cui alla Parte II, punto 4, Tabella D dell Allegato I alla Parte V del D.Lgs. n. 152/06 e smi Metanolo Σ sostanze Classe II di cui alla Parte II, punto 4, Tabella D dell Allegato I alla Parte V del D.Lgs. n. 152/06 e smi Aldeide Acetica e Acetato di Vinile Monomero (AVM) * mg/nm mg/nm mg/nm 3 20 mg/nm 3 * la ditta dichiara di assimilare l'acetato di vinile monomero all'acetaldeide, considerandolo non più di classe III, ma di classe II Il valore limite indicato per il parametro cicloesano si applica solo se il flusso di massa complessivo nell impianto per tale sostanza risulta 4 kg/h. I valori limite indicati per i parametri alcol isopropilico e acetato di metile, nonché della loro somma, si applicano solo se il flusso di massa complessivo nell impianto risulta 3 kg/h.

65 Sezione D Sezione adeguamento impianto e sue condizioni di esercizio Il valore limite indicato per il parametro metanolo si applica solo se il flusso di massa complessivo nell impianto risulta 2 kg/h. I valori limite indicati per i parametri aldeide acetica e acetato di vinile monomero nonché della loro somma, si applicano solo se il flusso di massa complessivo nell impianto risulta 100 g/h. In caso di presenza di più sostanze in classi diverse, alle quantità di sostanze di ogni classe devono essere sommate le quantità di sostanze delle classi inferiori. Punto di emissione E60-3 Impianto di produzione di polimeri solidi e dispersioni polimeriche a base acquosa Aspiratore bonifica reattori e locale confezionamento/infustaggio (sistema di abbattimento: nessuno) Portata massima Nm 3 /h Altezza 17 m Temperatura Ambiente C Sezione 0,071 m 2 Durata 24 h/g Concentrazione massima ammessa di inquinanti (valori medi orari): Σ sostanze Classe IV di cui alla Parte II, punto 4, Tabella D dell Allegato I alla Parte V del D.Lgs. n. 152/06 e smi 300 mg/nm 3 Acetato di metile e Alcol isopropilico Σ sostanze Classe III, di cui alla Parte II, punto 4, Tabella D dell Allegato I alla Parte V del D.Lgs. n. 152/06 e smi 150 mg/nm 3 Metanolo Σ sostanze Classe II di cui alla Parte II, punto 4, Tabella D dell Allegato I alla Parte V del D.Lgs. n. 152/06 e smi Aldeide Acetica e Acetato di Vinile Monomero (AVM) 20 mg/nm 3 * la ditta dichiara di assimilare l'acetato di vinile monomero all'acetaldeide, considerandolo non più di classe III, ma di classe II I valori limite indicati per i parametri alcol isopropilico e acetato di metile, nonché della loro somma, si applicano solo se il flusso di massa complessivo nell impianto risulta 3 kg/h. Il valore limite indicato per il parametro metanolo si applica solo se il flusso di massa complessivo nell impianto risulta 2 kg/h. I valori limite indicati per i parametri aldeide acetica e acetato di vinile monomero nonché della loro somma, si applicano solo se il flusso di massa complessivo nell impianto risulta 100 g/h. In caso di presenza di più sostanze in classi diverse, alle quantità di sostanze di ogni classe devono essere sommate le quantità di sostanze delle classi inferiori. I valori limiti, essendo l emissione discontinua, sono intesi come medi della durata del periodo di funzionamento della emissione. Se l emissione ha durata inferiore all ora i valori di flussi di massa devono essere riportati, per la verifica del rispetto del limite, al riferimento temporale di un ora. Punto di emissione E60-13 Impianto di produzione di polimeri solidi e dispersioni polimeriche a base acquosa Aspiratore tramogge di carico polveri (sistema di abbattimento: ciclone) Portata massima Nm 3 /h Altezza 20 m Temperatura Ambiente C Sezione 0,071 m 2 Durata 12 h/g Concentrazione massima ammessa di inquinanti (valori medi orari): Polveri 20 mg/nm 3 Punto di emissione E60-14 Impianto di produzione di additivi inorganici per calcestruzzi Raccolta sfiati serbatoi di stoccaggio (sistema di abbattimento: scrubber ad acqua) Portata massima 300 Nm 3 /h Altezza 27 m Temperatura Ambiente C Sezione 0,031 m 2 Durata 24 h/g 56

66 Concentrazione massima ammessa di inquinanti (valori medi orari): Allegato Sezione D Sezione adeguamento impianto e sue condizioni di esercizio Acido fluoridrico 5 mg/nm 3 Σ sostanze Classe II di cui alla Parte II, punto 4, Tabella D dell Allegato I alla Parte V del D.Lgs. n. 152/06 e smi 20 mg/nm 3 Acido formico Σ sostanze Classe III, di cui alla Parte II, punto 4, Tabella D dell Allegato I alla Parte V del D.Lgs. n. 152/06 e smi Dietanolammina 150 mg/nm 3 Il valore limite indicato per il parametro acido formico si applica solo se il flusso di massa complessivo nell impianto per tale sostanza risulta 0,1 kg/h. Il valore limite indicato per il parametro dietanolammina si applica solo se il flusso di massa complessivo nell impianto per tale sostanza risulta 2 kg/h. In caso di presenza di più sostanze in classi diverse, alle quantità di sostanze di ogni classe devono essere sommate le quantità di sostanze delle classi inferiori. Punto di emissione E60-15 Impianto di produzione di additivi inorganici per calcestruzzi Tramoggia carico solidi (sistema di abbattimento: idrociclone) Portata massima Nm 3 /h Altezza 13 m Temperatura Ambiente C Sezione 0,031 m 2 Durata 12 h/g Concentrazione massima ammessa di inquinanti (valori medi orari): Polveri 20 mg/nm 3 Punto di emissione E60-16 Impianto di produzione di additivi inorganici per calcestruzzi lo di stoccaggio S6007 (sistema di abbattimento: filtri a tessuto) Portata massima 700 Nm 3 /h Altezza 27 m Temperatura Ambiente C Sezione 0,071 m 2 Durata 2 h/g Concentrazione massima ammessa di inquinanti (valori medi orari): Polveri 20 mg/nm 3 prende atto delle caratteristiche delle emissioni in atmosfera non significative di seguito elencate, per le quali non vengono stabiliti limiti di emissione specifici: emissioni da gruppo elettrogeno di emergenza alimentato a gasolio; sfiati provenienti da serbatoi e cisterne preposti allo stoccaggio di materie prime e di servizio/ausiliarie quali ad esempio acido acetico, acido metacrilico, acido p-toluen solfonico, acqua ossigenata, antimicrobico, di-butil maleato, di-isobutil ftalato, nonil fenolo etossilato, polietilenglicole, n-metilol acrilammide, idrossido di sodio, vinil estere dell acido neonanoico, vinil estere dell acido neodecanoico, sodio metilato, acido glicolico, 2-etilesil acrilato, idrossietil acrilato; cappe di laboratorio Controllo Qualità, cappa manipolazione idrochinone e fenotiazina (creazione di confezioni idonee per il dosaggio nel processo), cappa manipolazione perossidi (creazione di confezioni idonee per il dosaggio nel processo), aspirazione formazione pastiglie Raviflex blocco (aspirazione di odori derivanti dal processo), aspirazione area circuiti olio diatermico (aspirazione di odori derivanti dal processo), aspirazione confezionamento Dynamon (aspirazione di odori derivanti dal riempimento delle confezioni), aspirazione confezionamento Mapequick (aspirazione di odori derivanti dal riempimento delle confezioni), aspirazione della sala di manutenzione ove (con estrema saltuarietà) avvengono lavorazioni meccaniche con smerigliatrice, trapano e saldatrice elettrica, aspirazione di diversi punti (circa 20) della struttura denominata Impianto Dynamon. 57

67 Prescrizioni Allegato Sezione D Sezione adeguamento impianto e sue condizioni di esercizio 1. Per le modalità di effettuazione dei controlli e per la loro periodicità deve essere rispettato quanto indicato al paragrafo D3. 2. La data, l orario, il risultato delle misure di autocontrollo, le caratteristiche di funzionamento dell impianto nel corso dei prelievi dovranno essere annotati su un apposito registro con pagine numerate e bollate dal Servizio Territoriale di ARPA Distretto Ravenna e firmato dal responsabile dell impianto, a disposizione degli organi di controllo competenti. 3. I periodi di funzionamento del gruppo elettrogeno di emergenza alimentato a gasolio dovranno essere annotati sullo stesso registro di cui al precedente punto 2), fatte salve le prove di funzionalità periodica delle stesse. 4. E' autorizzato l'invio del flusso gassoso dell impianto a combustione, presso il sistema centralizzato di combustione FIS, di proprietà della Società HERAmbiente S.p.A., nel rispetto dei limiti indicati nell'omologa di accettazione e secondo le modalità previste dal Regolamento di gestione dei flussi. Al riguardo, restando in capo alla Società HERAmbiente S.p.A. la responsabilità della gestione del sistema rete di collettamento sfiati-forno FIS nel suo complesso e delle emissioni in atmosfera che ne derivano, i gestori coinsediati collegati al sistema sono, in ogni caso, responsabili, per i flussi di loro competenza destinati alla termodistruzione, di garantire il rispetto delle condizioni e delle caratteristiche degli stessi ovvero della modalità di gestione secondo apposita procedura di gestione del sistema. Requisiti di notifica specifici 1. La ditta è tenuta ad inviare comunicazione, con breve descrizione degli interventi, ogni volta che viene completato l ampliamento o il potenziamento di una linea produttiva ed ogni volta che ne viene completata una nuova; tale comunicazione deve contenere anche i dati relativi alle eventuali messe a regime dei punti di emissione nuovi o modificati. 2. Nei casi di emergenza in cui è previsto l'avvio del generatore di emergenza a servizio dello stabilimento, devono essere registrati i relativi periodi di funzionamento. 3. Ai sensi dell'art. 271, comma 14) del D.Lgs. n. 152/2006 e s.m.i., se si verifica un'anomalia o un guasto tale da non permettere il rispetto dei valori limite di emissione in atmosfera indicati, il gestore è tenuto ad informare la Provincia e il Servizio Territoriale ARPA di Ravenna entro le 8 ore successive. Resta fermo l'obbligo del gestore di procedere al ripristino funzionale dell'impianto nel più breve tempo possibile e di sospendere l'esercizio dell'impianto se l'anomalia o il guasto può determinare un pericolo per la salute umana. 4. In caso di superamento di un limite stabilito dall autorizzazione deve essere data comunicazione entro e non oltre 7 giorni dalla notifica del laboratorio, alla Provincia e all ARPA. A seguire nel minimo tempo tecnico devono essere documentate con breve relazione scritta da inviare alla Provincia e all ARPA le cause di tale superamento e le azioni poste in essere per rientrare nei limiti previsti dall autorizzazione. 5. In caso di emissioni in atmosfera accidentali non prevedibili dovrà essere data comunicazione a mezzo fax nel più breve tempo possibile alla Provincia di Ravenna e all ARPA secondo quanto stabilito dal Protocollo operativo relativo al sistema di allertamento e informazione in caso di eventi anomali sottoscritto dalle aziende dell Area Chimica ed Industriale di Ravenna in data 19/09/ In caso di incidenti che prevedano l attivazione del Piano di Emergenza Interno, la comunicazione agli enti competenti deve essere effettuata secondo quanto previsto nel piano stesso, anche nel rispetto di quanto stabilito nella relativa procedura di emergenza del SGA. Monitoraggio Sono previsti i seguenti autocontrolli in carico al gestore: Emissione Reparto/macchina Parametri Frequenza Registrazione Cicloesano Semestrale Rapporti di prova Acetato di metile Semestrale emessi dal Impianto di produzione di polimeri Alcool Isopropilico Semestrale laboratorio, da solidi e dispersioni polimeriche a E60-1 base acquosa - Serbatoi di Metanolo Semestrale tenere a stoccaggio e reattori Acetato di Vinile disposizione degli Semestrale Monomero (AVM) organi di controllo. I Aldeide Acetica Semestrale dati sono da Acetato di Metile Semestrale; riportare ed Impianto di produzione di polimeri vista la discontinuità e elaborare nel report solidi e dispersioni polimeriche a variabilità intrinseca E60-3 base acquosa - Aspiratore bonifica dell emissione, per reattori e locale ciascun periodo confezionamento/infustaggio temporale devono 58

68 Sezione D Sezione adeguamento impianto e sue condizioni di esercizio Emissione Reparto/macchina Parametri Frequenza Registrazione Alcool Isopropilico Metanolo Acetato di Vinile Monomero (AVM) Aldeide Acetica E60-13 Impianto di produzione di polimeri solidi e dispersioni polimeriche a base acquosa - Aspiratore Polveri Annuale E60-14 E60-15 tramogge di carico polveri Impianto di produzione di additivi inorganici per calcestruzzi - Raccolta sfiati serbatoi di stoccaggio Impianto di produzione di additivi inorganici per calcestruzzi - Tramoggia carico solid Acido fluoridrico Acido formico Dietanolammina Polveri Annuale Annuale Annuale Annuale Contenimento delle emissioni convogliate e controllo/gestione dei sistemi di abbattimento Tutte le emissioni presenti presso lo stabilimento che necessitano di controlli vengono monitorate periodicamente e ove necessario è presente un sistema di abbattimento. Di seguito, si riporta una tabella riassuntiva dei sistemi di abbattimento delle emissioni in atmosfera presenti in stabilimento con i relativi controlli atti alla verifica del corretto funzionamento e/o allineamento prestazionale dei sistemi di abbattimento: stema di abbattimento Scrubber ad acqua Emissione asservita E60-1 Ciclone E60-13 Scrubber ad acqua E60-14 Idrociclone E60-15 Filtro a tessuto E60-16 Tipologia di controllo Verifica della portata di acqua allo scrubber Verifica della portata di acqua allo scrubber Corretto funzionamento della pompa di ricircolo Verifica della pressione di esercizio Verifica della pressione di esercizio Verifica efficienza e manutenzione ordinaria del sistema filtrante Periodicità In continuo In continuo In continuo con allarme In continuo Semestrale Modalità di registrazione Registrazione su file Registrazione su file Registrazione su file Registrazione su file Registro manutenzioni Per tutti i controlli riportati nella tabella precedente, i relativi dati sono da riportare ed elaborare nel report annuale richiesto al paragrafo D2.3. D2.4.3) Emissioni diffuse Nello stabilimento in esame non sono individuabili fonti significative di emissioni diffuse ovvero polverulente. D2.4.4) Emissioni fuggitive Prescrizioni Con cadenza biennale deve essere eseguito il monitoraggio delle emissioni fuggitive attraverso la norma EN (derivante da EPA 453/95). La soglia di guardia adottata per individuare ipotesi di miglioramento èm1000 ppm di COV. In seguito alle risultanze emerse la ditta stabilisce un programma di manutenzione tramite emissione di ordini di lavoro, uno per ogni componente fuori soglia. Il reparto curezza e Ambiente tiene sotto controllo il programma di manutenzione tramite registrazione delle attività su apposito file. E' inserito a scadenziario un check semestrale dello stato di avanzamento delle attività di manutenzione. Di questa attività deve essere fornito riscontro all'interno del report annuale previsto al paragrafo D2.3. D2.4.5) Emissioni eccezionali in condizioni prevedibili Nello stabilimento chimico in esame non sono ipotizzabili significative emissioni in atmosfera eccezionali in condizioni prevedibili nella considerazione che: - nel caso di malfunzionamenti degli impianti di abbattimento le linee produttive vengono spente; - non si riscontrano transitori di avvio e di fermata significativi dal punto di vista delle tempistiche o delle emissioni in atmosfera; 59

69 Sezione D Sezione adeguamento impianto e sue condizioni di esercizio - al momento delle manutenzioni, sia delle linee produttive che degli apparati di supporto, le linee produttive interessate vengono fermate; - non vi sono variazioni significative nelle materie prime utilizzate. Le anomalie di processo che non sono classificabili all interno del piano di sicurezza dello Stabilimento Multisocietario di Ravenna devono essere comunicate secondo quanto prescritto al precedente punto 5 dei requisiti di notifica specifici. D2.4.6) Emissioni eccezionali in condizioni non prevedibili Prescrizioni Le emergenze che comportano emissioni eccezionali in condizioni non prevedibili devono essere gestite secondo quanto indicato nel Piano di Emergenza Interna di stabilimento, predisposto nell ambito degli adempimenti normativi di cui al D.Lgs. n. 334/99 e s.m.i. in materia di pericoli di incidenti rilevanti connessi con determinate sostanze pericolose e possono configurarsi, oltre che come emergenze interne di impianto, anche come emergenze interne di to produttivo (Piano di Emergenza Interno to Multisocietario) ovvero esterne (Piano di Emergenza Esterno). Le comunicazioni all Autorità competente e all ARPA vengono gestite all interno delle procedure previste dai sopracitati Piani di Emergenza. D2.5) EMISSIONI IN ACQUA (aspetti generali, limiti, prescrizioni, monitoraggio, requisiti di notifica specifici) D2.5.1) Aspetti generali Nel sito produttivo in esame si individuano 2 flussi di scarico di acque reflue, entrambi destinati a trattamento nell impianto centralizzato di depurazione TAS, Centro Ecologico Baiona, della Società Herambiente spa, che ai sensi di quanto previsto dall art. 108 del D.Lgs. n. 152/06 sono riconducibili alla fattispecie di scarichi parziali di sostanze pericolose da sottoporre a regolamentazione ai limiti di batteria (piè d impianto) nel punto di consegna al trattamento da parte della Società Herambiente spa, secondo quanto previsto dal predetto decreto in materia di scarichi di sostanze pericolose. Herambiente Rivoira Versalis Reflui interni Herambiente F2/F3/FIS + trattamento rifiuti ATB Acomon Yara Italia Ravenna Servizi Industriali linea 3 OC 17 Vinavil linea 1 Polynt Endura Cray Valley Fognatura acque inorganiche Cray Valley Italia - CFS Europe Versalis (ex Ecofuel) - Endura - Enipower Acomon - Yara Italia Versalis - Ravenna Servizi Industriali - Rivoira Syndial - Vinavil Cementerie Aldo Barbetti ENI linea 4 S 5 linea 2 S10/3 (*) Orion Engeneered (ex Evonik) Degussa S 33 Polynt Herambiente TAPO altri Herambiente TAPI Sfioro in canaletta acque meteoriche Acque di raffreddamento Enipower - Figura 1- Schema stema Fognario dello Stabilimento Multisocietario di Ravenna Scarichi idrici parziali della Società Vinavil spa. verso l impianto centralizzato di trattamento della Società Herambiente spa S 20 Scarico in Canale Cupa Scarico in Canale Candiano Pialassa Baiona (*) solo punto di campionamento. 60

70 Sezione D Sezione adeguamento impianto e sue condizioni di esercizio Figura 2 Planimetria della rete fognaria delle acque di processo organiche dello Stabilimento Multisocietario di Ravenna - Società Vinavil spa. In particolare, con riferimento allo schema precedente: 1) Scarico di acque reflue industriali organiche contenenti sostanze pericolose, tramite tubazione diretta, all impianto centralizzato di trattamento TAS (linea TAPO), Centro Ecologico Baiona, della Società Herambiente spa La rete fognaria denominata linea 3 presente nello Stabilimento Multisocietario, di proprietà della Società Consortile R.S.I., dove confluiscono le acque reflue industriali organiche derivanti anche dall impianto chimico Vinavil, è ad uso anche di altre Società Coinsediate e convoglia le acque all impianto centralizzato di trattamento TAS del flusso unitario delle Società Coinsediate, escluse Rivoira, Yara Italia, Versalis (ex Polimeri Europa) e R.S.I. Il flusso unitario di acque reflue organiche arriva direttamente all Impianto TAS per il trattamento chimico-fisico-biologico nella sezione TAPO. Per ciascun utente della rete fognaria delle acque di processo organiche e azotate è individuato un singolo pozzetto di consegna, in cui è univocamente associata la responsabilità dello stesso utente allo scarico; sulla linea fognaria unitaria (linea 3) il punto di consegna ai limiti di batteria della Società Vinavil è rappresentato dal pozzetto OC17. 2) Scarico di acque reflue industriali inorganiche contenenti sostanze pericolose, tramite tubazione diretta, all impianto centralizzato di trattamento TAS (linea TAPI), Centro Ecologico Baiona, della Società Herambiente La rete fognaria denominata linea 4 presente nello Stabilimento Multisocietario, di proprietà della Società Consortile R.S.I. e da essa gestita, dove confluiscono le acque reflue industriali inorganiche costituite da acque di processo inorganiche (acque di raffreddamento, acque di lavaggio aree/impianti, acque di spurgo, ecc.), unite ad acque reflue domestiche e alle acque meteoriche di dilavamento (piazzali, tetti e pluviali) di tutte le società coinsediate e altre, convoglia le stesse alla vasca di raccolta denominata S5. Dalla vasca S5 che viene assunta come punto di consegna del flusso cointestato ai limiti di batteria (punto ufficiale di prelevamento P22), le acque reflue industriali inorganiche sono inviate all impianto centralizzato TAS della Società Herambiente per il trattamento chimico-fisico nella sezione TAPI. Lo scarico del flusso delle acque reflue inorganiche è regolamentato dalla autorizzazione settoriale rilasciata dalla Provincia di Ravenna a tutte le Società Coinsediate dello Stabilimento Multisocietario di Ravenna (provvedimento n del 25/07/2014). Per ciascun utente della rete fognaria delle acque di processo inorganiche sono individuati i pozzetti di consegna, in cui sono univocamente associate le responsabilità dello stesso utente agli scarichi. I punti di consegna ai limiti di batteria della Società Vinavil spa, sulla linea 4, sono rappresentati dai pozzetti VIN_01, VIN_02, VIN_03, VIN_04, VIN_05 e VIN_06. Le ditte coinsediate nel to Multisocietario e la Società Herambiente hanno redatto e sottoscritto il Regolamento di gestione del sistema delle reti fognarie delle acque reflue industriali e meteoriche dell insediamento multisocietario di Ravenna convogliate agli impianti di trattamento della Società Herambiente (in seguito denominato Regolamento Fognario) Ultima revisione: Edizione 4 Settembre 61

71 Sezione D Sezione adeguamento impianto e sue condizioni di esercizio Copia originale del Regolamento vigente è depositata presso la Provincia di Ravenna e il Servizio Territoriale di ARPA Ravenna. Ai fini della regolamentazione degli scarichi idrici parziali delle ditte coinsediate verso l impianto centralizzato di trattamento della Società Herambiente, viene assunto a riferimento tale regolamento, che definisce le modalità operative, le competenze e la regolamentazione dei singoli flussi di scarico delle acque reflue industriali di ciascuna Società presente nel to Multisocietario, l identificazione dei pozzetti di prelevamento al limite di batteria (pozzetti di consegna) e le omologhe che le acque reflue industriali organiche e inorganiche devono rispettare per l accettazione all impianto TAS del Centro Ecologico Baiona, oltre ai programmi di monitoraggio e la gestione delle anomalie/emergenze. I suddetti scarichi di acque reflue industriali organiche e inorganiche provenienti dall impianto chimico Vinavil spa, tramite tubazione diretta, all impianto di trattamento TAS del Centro Ecologico Baiona della Società Herambiente dovranno essere effettuati nel rispetto delle condizioni e prescrizioni di seguito indicate. D2.5.2) Limiti, prescrizioni e monitoraggio 1. Scarico di acque reflue industriali organiche contenenti sostanze pericolose, tramite tubazione diretta, all impianto centralizzato di trattamento (linea TAPO) della Società HERAmbiente S.p.A. (punto ufficiale di campionamento OC17) Limiti emissioni Lo scarico delle acque reflue industriali organiche contenenti sostanze pericolose, nel punto ufficiale di prelevamento denominato OC17, dovrà rispettare i valori limite di emissione per le sostanze pericolose e per i parametri specifici previsti nell omologa di accettazione del flusso stabilita dalla Ditta Vinavil con HERAmbiente S.p.A. (ex Ecologia Ambiente) secondo le modalità indicate nel Regolamento Fognario, con esclusione delle sole sostanze pericolose di cui al successivo punto 5 per le quali, fermo restando quanto previsto a Regolamento Fognario, in caso di superamento dei limiti, l Azienda deve attenersi a quanto al successivo paragrafo D2.5.3 Ai fini della verifica del rispetto dei limiti indicati le determinazioni analitiche sono, di norma, riferite ad un campione medio prelevato nell arco di 3 ore. Prescrizioni 1. lo scarico delle acque reflue industriali organiche della Società Vinavil al punto di consegna OC17 ai limiti di batteria verso l impianto centralizzato di trattamento della Società Herambiente è costituito da un flusso indifferenziato di acque di processo organiche contenenti "sostanze pericolose" in concentrazioni superiori ai limiti di rilevabilità strumentale; nello stesso sistema fognario che convoglia le acque industriali di processo, possono altresì essere convogliati flussi occasionali, ma comunque programmati, secondo i criteri del Regolamento Fognario provenienti dai cosiddetti well-point installati in aree di pertinenza della Società Vinavil all interno dello Stabilimento Multisocietario in occasione di lavori di escavazione e/o bonifiche suoli; il flusso di acque reflue industriali organiche a valle del pozzetto OC17 confluisce a sua volta nella linea fognaria 3 a cui conferiscono anche altri gestori coinsediati nel sito multisocietario; 2. il punto di consegna di acque reflue industriali organiche, verso l impianto centralizzato di trattamento della Società Herambiente, è identificato nel pozzetto OC17, come indicato nello schema riportato in figura 2; 3. lo scarico nel punto di consegna sopracitato è qualificato come scarico parziale di sostanze pericolose ai sensi dell art. 108 del D.Lgs. n. 152/06 e della DGR. n. 1053/03; 4. l elenco delle sostanze pericolose presenti in concentrazioni superiori ai limiti di rilevabilità delle metodiche di rilevamento è indicato nella Tabella 1 sotto riportata con indicati i relativi limiti di rilevabilità da assumere (sono i limiti di rilevabilità stabiliti da ARPA per definire la presenza o meno delle sostanze pericolose negli scarichi delle acque reflue industriali) Sostanza pericolosa Limite di rilevabilità (mg/l) Zinco 0,02 Idrocarburi totali 0,05 Nonil-fenolo-etossilato 0,01 Fenoli 0,01 Solventi organici aromatici 0,001 Tabella 1 5. lo scarico delle acque reflue industriali organiche contenenti sostanze pericolose, nel punto ufficiale di prelevamento OC17, dovrà rispettare i valori limite di emissione per le sostanze pericolose così come 62

72 Sezione D Sezione adeguamento impianto e sue condizioni di esercizio indicati nella Tabella 2 sotto riportata (già caratterizzati e definiti nell omologa di accettazione del flusso stabilita dalla ditta Vinavil con Herambiente) Sostanza pericolosa Limite di emissione (mg/l) Zinco 1,5 Idrocarburi totali 20 Nonil-fenolo-etossilato 20 Fenoli 0,7 Solventi organici aromatici 30 Tabella 2 6. in caso di aggiornamento dell omologa, questo dovrà essere oggetto di preventiva comunicazione e valutazione ai sensi dell'art. 29-nonies del D.Lgs 152/06 e smi e delle indicazioni contenute nella circolare regionale del 01/08/2008 PG/2008/ avente per oggetto Prevenzione e riduzione dell inquinamento (IPPC) Indicazioni per la gestione delle Autorizzazioni Integrate Ambientali rilasciate ai sensi del D.Lgs 59/05 e della L.R. n. 21/04, la quale fornisce gli strumenti per individuare le modifiche sostanziali e le modifiche non sostanziali delle AIA; in tal senso dovrà essere presentata opportuna documentazione allegata: - relazione riportante la motivazione tecnica per la quale si richiede la modifica, in cui viene data evidenza della capacità di trattamento dell'impianto TAS, linea TAPO, nel caso in cui l'aggiornamento dell'omologa riguardi modifiche ai valori massimi di accettazione per le sostanze pericolose e per gli eventuali parametri specifici indicati in Tabella 2; - semplice relazione riportante la motivazione tecnica per la quale si richiede la modifica, nel caso in cui l'aggiornamento dell'omologa non riguardi variazioni ai valori massimi di accettazione per le sostanze pericolose indicate in Tabella 2; 7. il punto ufficiale di prelevamento OC17, ai fini del controllo, va mantenuto costantemente accessibile a disposizione degli organi di vigilanza; su di esso va garantita una periodica attività di manutenzione e sorveglianza per mantenere una costante efficienza del sistema; 8. sul punto di prelievo OC17 è installato un campionatore automatico, oltre ad un misuratore di portata; su di essi dovrà essere garantita periodica attività di manutenzione per mantenere efficiente e funzionante il sistema. La misura di portata viene effettuata, tramite misuratore continuo, anche all interno dei limiti di batteria della Società Herambiente, sulla linea 3. Sempre all interno dei limiti di batteria della linea di trattamento TAPO sulla stessa linea 3, la Società Herambiente provvede, tramite campionatore automatico, al controllo delle sostanze pericolose; 9. il punto di prelievo OC17 è indicato nella figura 2, sopra riportata (stralcio della planimetria di cui al punto successivo, allegata al Regolamento Fognario); 10. eventuali aggiornamenti della planimetria della rete fognaria denominata Mappa guida nel campionamento degli scarichi liquidi di Stabilimento (fogne di processo) - Disegno RSI N. RA-GB E A" rev. 4 del allegata al Regolamento Fognario (che va resa disponibile agli agenti accertatori in caso di eventuale controllo), relativi all'attività e all'area di Vinavil, devono essere comunicati ai sensi dell'art. 29-nonies del D.Lgs 152/06 e smi e della circolare regionale del 01/08/2008 PG/2008/ avente per oggetto Prevenzione e riduzione dell inquinamento (IPPC) Indicazioni per la gestione delle Autorizzazioni Integrate Ambientali rilasciate ai sensi del D.Lgs 59/05 e della L.R. n. 21/04 ; 11. ogni eventuale variazione strutturale che modifichi permanentemente il regime o la qualità dello scarico nel punto OC17, in relazione alle sostanze pericolose indicate in tabella 1, deve essere comunicata ai sensi dell'art. 29-nonies del D.Lgs 152/06 e smi e della circolare regionale del 01/08/2008 PG/2008/ avente per oggetto Prevenzione e riduzione dell inquinamento (IPPC) Indicazioni per la gestione delle Autorizzazioni Integrate Ambientali rilasciate ai sensi del D.Lgs 59/05 e della L.R. n. 21/04, presentando una relazione in cui venga esplicitata la motivazione tecnica per la quale si richiede tale modifica e venga data evidenza della capacità di trattamento da parte dell impianto ricevente; 12. i pozzetti di campionamento, parimenti agli altri manufatti quali tubazioni, sistemi di depurazione e trattamento, pozzetti di raccordo, ecc..., devono essere mantenuti in perfetta efficienza e liberi da sedimenti, al fine di permetter il regolare deflusso dei reflui e la loro depurazione. Monitoraggio Sul punto di scarico parziale OC17 devono essere effettuati i controlli riportati nella seguente tabella. Il campionamento ufficiale sul punto OC17 deve essere effettuato tramite un prelievo di un campione medio nell arco di 3 ore. 63

73 Sezione D Sezione adeguamento impianto e sue condizioni di esercizio Emissione/scarico Punto di campionamento Tipo di campionamento Frequenza Parametri da determinare Semestrale Fenoli VIN-OC17 Automatico nelle 3 ore Trimestrale (campionamento automatico) Zinco Idrocarburi totali Nonil-fenolo-etossilato Solventi organici aromatici prende atto che, con frequenza programmata, sono previsti autocontrolli aziendali delle acque reflue industriali organiche come indicato nel Piano di Controllo del sistema delle reti fognarie delle acque reflue industriali e meteoriche dell insediamento multisocietario di Ravenna allegato al Regolamento Fognario. Per tutti i controlli riportati nella tabella precedente, i relativi dati sono da riportare ed elaborare nel report annuale come richiesto al paragrafo D2.3, così come la sintesi del monitoraggio aziendale, presentando i relativi rapporti di prova corredati dai metodi analitici utilizzati e dai limiti di rilevabilità strumentale. 2. Scarico di acque reflue industriali inorganiche contenenti sostanze pericolose, tramite tubazione diretta, all impianto centralizzato di trattamento (linea TAPI) della Società HERAmbiente S.p.A. (punto ufficiale di campionamento VIN-02) Lo scarico di acque reflue industriali inorganiche contenenti sostanze pericolose, tramite tubazione diretta, all impianto centralizzato di trattamento Centro Ecologico Baiona (linea TAPI) della Società HERAmbiente deve essere effettuato nel rispetto delle condizioni e prescrizioni riportate nel provvedimento n del 25/07/2014. Sul pozzetto VIN_02 è attivo un sistema di intercettazione manuale della fognatura inorganica di sito, per il rilancio sulla linea della fognatura organica in casi di emergenza (sversamenti accidentali o altro). D2.5.3) Requisiti di notifica specifici 1. Nel caso in cui si verifichino imprevisti tecnici che modifichino provvisoriamente il regime e la qualità dello scarico nel punto OC17, in relazione alle sostanze pericolose, ne va data immediata comunicazione alla Provincia di Ravenna e all ARPA presentando una relazione in cui vengano esplicitate le cause che hanno determinato tali modifiche e gli interventi intrapresi al riguardo per il normale ripristino dello scarico; nello stesso Regolamento Fognario sono altresì codificati i diversi casi riconducibili ad anomalie e/o emergenze che possono determinare impatti sullo scarico finale del depuratore centralizzato. Per tali evenienze, che devono essere comunicate alla Provincia di Ravenna e all ARPA, vengono definiti i criteri e le procedure di intervento. 2. Qualora nel corso delle verifiche e degli autocontrolli svolti dalla Ditta venga rilevato il superamento di un valore limite stabilito dalla presente autorizzazione relativo alle sostanze pericolose, in analogia a quanto esplicitato nei punti precedenti, dovrà esserne data comunicazione, nel più breve tempo possibile, alla Provincia di Ravenna e ad ARPA; insieme con la comunicazione, ovvero a seguire nel minimo tempo tecnico, dovranno altresì essere documentate le cause di tale superamento e le azioni correttive poste in essere per rientrare nei limiti previsti dall autorizzazione. D2.6) EMISSIONI NEL SUOLO (aspetti generali, limiti, prescrizioni, monitoraggio, requisiti di notifica specifici) D2.6.1) Aspetti generali L'attività in oggetto non prevede nessuna emissione nel suolo. Le aree di stabilimento sono pavimentate, la rete fognaria di stabilimento, alla luce degli ultimi interventi per la realizzazione del sistema di intercettazione e trattamento delle acque di prima pioggia di tutto il sito multisocietario, permette di segregare eventuali acque contaminate, evitandone lo scarico in acque superficiali. Potenziali impatti su suolo e sottosuolo potrebbero derivare da sversamenti e perdite accidentali di sostanze e/o additivi detenuti in stabilimento, per i quali viene messo in atto quanto previsto dal piano di emergenza interno e dalle procedure del SGA. D2.6.2) Requisiti di notifica specifici Nessun requisito di notifica specifico. 64

74 Sezione D Sezione adeguamento impianto e sue condizioni di esercizio D2.7) RUMORE (aspetti generali, limiti, prescrizioni, monitoraggio, requisiti di notifica specifici) D2.7.1) Prescrizioni 1. Il Gestore deve rispettare quanto previsto al paragrafo successivo in termini di monitoraggio. 2. Le misure devono essere effettuate nel corso di una giornata tipo, con tutte le unità di processo e le sorgenti sonore normalmente in funzione. La campagna deve essere effettuata secondo i disposti del DM 16/03/1998, da parte di un tecnico competente in acustica, appurando il rispetto dei valori limite stabiliti secondo la Classificazione Acustica del territorio comunale e del DPCM 14/11/ La relazione di verifica dell'impatto acustico deve comprendere le misure di LAeq riferite e non inferiori come tempo di osservazione e di misura, a tutto il tempo di riferimento diurno e notturno, i valori di LAeq medi orari, una descrizione delle condizioni di funzionamento delle sorgenti durante la campagna delle misure e la georeferenziazione dei punti di misura. Sarà cura del tecnico competente in acustica rivalutare, eventualmente, i punti di misura già presi in considerazione per avere la migliore rappresentazione dell impatto emissivo ed immissivo delle sorgenti sonore connesse con l'attività e dell'indotto correlato. 4. Il Gestore deve, almeno quindici giorni prima dell effettuazione della campagna di misura, comunicare all Ente di controllo gli eventuali nuovi punti di misura selezionati dal tecnico competente in acustica. 5. Nei casi di modifiche impiantistiche che possono comportare una variazione dell impatto acustico nei confronti dell esterno, il Gestore dovrà effettuare una valutazione preventiva dell'impatto acustico prima della realizzazione delle stesse, secondo i criteri della DGR n. 673/04 e seguendo la Norma UNI Metodo per la stima dell'impatto e del clima acustico per tipologia di sorgenti, Parte 5: Rumore da insediamenti produttivi (industriali e artigianali), per le metodiche in essa indicate, e la Norma UNI 9884 per la rappresentazione dei risultati. A modifiche realizzate dovrà essere eseguita la verifica strumentale e l'aggiornamento del documento di impatto acustico. 6. Qualora gli esiti delle valutazioni effettuate mostrino il mancato rispetto dei limiti assoluti previsti dal Piano di Classificazione Acustica del Comune di Ravenna, il Gestore dovrà fornirne comunicazione all Autorità Competente ed intervenire con opportune opere di mitigazione sulle fonti, sulle vie di propagazione e sui ricettori, dopo idonea identificazione delle misure di risanamento tecnicamente fattibili da concordare con ARPA. A valle degli interventi dovrà procedere a nuovo monitoraggio acustico allo scopo di valutarne l efficacia. D2.7.2) Monitoraggio Attività Frequenza Registrazione Manutenzione periodica sulle apparecchiature affinchè mantengano inalterate le condizioni di efficienza acustica. Valutazione del livello di emissione ed immissione sonora (DM 16/03/1998) per verificare il rispetto dei limiti prescritti ed il raggiungimento degli obiettivi di qualità del rumore Valutazione previsionale dell'impatto acustico Annuale Triennale, comunicando ad ARPA, almeno 15 giorni prima, l'inizio delle rilevazioni In occasioni di modifiche impiantistiche che possano influire sulle emissioni acustiche Annotazione su apposito registro da tenere a disposizione dell'autorità di controllo Esiti delle misurazioni e delle elaborazioni effettuate, da inserire nel report annuale di cui al paragrafo D.2.3. Esiti delle misurazioni e delle elaborazioni effettuate, da inserire nel report annuale di cui al paragrafo D.2.3. D2.7.3) Requisiti di notifica specifici 1. In occasione della verifica strumentale, con un anticipo di almeno 15 giorni rispetto all'avvio delle rilevazioni, deve essere data comunicazione ad ARPA. D2.8) GESTIONE DEI RIFIUTI (aspetti generali, limiti, prescrizioni, monitoraggio, requisiti di notifica specifici) D2.8.1) Aspetti generali Per tutte le tipologie di rifiuti prodotti, in attesa del conferimento a terzi per le opportune operazioni di recupero/smaltimento, viene effettuato il deposito temporaneo (attuato in conformità a quanto previsto 65

75 Sezione D Sezione adeguamento impianto e sue condizioni di esercizio dall art. 183, comma 1, lettera bb) del D.Lgs. n. 152/06 e smi) presso le apposite aree pavimentate dello stabilimento. I rifiuti vengono gestiti secondo le buone tecniche, in particolare il loro stoccaggio/deposito non deve generare in alcun modo contaminazioni del suolo o delle acque, in conformità a quanto previsto dalla procedura gestionale del SGA. La classificazione e la gestione dei rifiuti prodotti dallo stabilimento deve avvenire secondo i criteri stabiliti nella Parte IV del d.lgs. 152/2006 e s.m.i. anche attraverso l'utilizzo di determinazioni di carattere analitico. La classificazione e gestione dei rifiuti deve avvenire secondo i criteri del D.Lgs 152/06 e smi. D2.8.2) Prescrizioni 1. I materiali di scarto prodotti dallo stabilimento devono essere preferibilmente recuperati direttamente nel ciclo produttivo. Qualora ciò non fosse possibile, i corrispondenti rifiuti dovranno essere consegnati a ditte esterne autorizzate per il loro recupero ovvero, in subordine, il loro smaltimento. La loro classificazione e la loro gestione dovrà avvenire secondo quanto previsto alla Parte IV del D.Lgs. n. 152/06, anche attraverso l utilizzo di determinazioni di carattere analitico. 2. Il gestore è tenuto a verificare che il soggetto a cui consegna i rifiuti sia in possesso delle necessarie autorizzazioni, nonché a gestire i rifiuti secondo quanto previsto dal successivo paragrafo. 3. Per tutte le tipologie di rifiuti prodotti, in attesa del conferimento a terzi per le opportune operazioni di recupero/smaltimento, è consentito il deposito temporaneo nelle preposte aree individuate nel sito, purché attuato in conformità a quanto previsto dall art. 183, comma 1, lettera bb) del D.Lgs. n. 152/06 e smi ovvero nelle procedure gestionali individuate dalle MTD. In particolare, tale deposito temporaneo non dovrà generare in alcun modo contaminazioni delle acque e del suolo; a tal fine dovranno essere evitati sversamenti di rifiuti al di fuori dei preposti contenitori e tutte le aree esterne di deposito devono essere pavimentate. Per i rifiuti liquidi (compresi quelli a matrice oleosa) stoccati in fusti o taniche, le preposte aree pavimentate di deposito dovranno altresì essere dotate di idonei sistemi di drenaggio ovvero bacini di contenimento adeguatamente dimensionati. D2.8.3) Monitoraggio riportano le seguenti indicazioni per i rifiuti prodotti Aspetto ambientale Monitoraggio Frequenza Modalità di registrazione Aree di stoccaggio rifiuti e registro rifiuti Verifica dell'idoneità delle aree di stoccaggio Mensile Su apposito registro/foglio di lavoro Rifiuti prodotti (pericolosi e non pericolosi) Quantitativi distinti per tipologia (pericolosi e non pericolosi) Annuale Report annuale previsto al paragrafo D2.3 D2.9) CONSUMI IDRICI (aspetti generali, limiti, prescrizioni, monitoraggio, requisiti di notifica specifici) D2.9.1) Aspetti generali Il gestore, attraverso gli strumenti gestionali in suo possesso, deve utilizzare in modo ottimale la risorsa idrica, con particolare riguardo alle MTD. L'azienda ha come fonte d approvvigionamento idrico l'acquedotto civle e l'acquedotto industriale, la relativa fornitura avviene tramite R.S.I. (riferimento al paragrafo C2.1). Nel caso di eventuali modifiche dell impianto, il gestore deve preferire le scelte impiantistiche che permettano di ottimizzare l utilizzo delle risorse idriche, nonché ottimizzare i recuperi comunque intesi. D2.9.2) Monitoraggio Approvvigionamento idrico Frequenza Modalità di registrazione Acquedotto civile - acqua potabile a uso sanitario (m 3 /anno) Acqua industriale - processo/raffreddamento (m 3 /anno) Semestrale Report annuale come previsto al paragrafo D2.3 Mensile Report annuale come previsto al paragrafo D2.3 66

76 D2.10) ENERGIA e COMBUSTIBILI D2.10.1) Aspetti generali Allegato Sezione D Sezione adeguamento impianto e sue condizioni di esercizio Il gestore, attraverso gli strumenti gestionali in suo possesso, deve utilizzare in modo ottimale l energia, con particolare riguardo alle MTD. Nell intero impianto in esame si individuano sia utenze termiche che elettriche, entrambi forniti da Enipower spa, attraverso l'impianto all'interno del sito Multisocietario e non si effettua produzione di energia di alcun genere. Non si individuano limiti e prescrizioni specifici, ma si riportano nel seguito le attività di monitoraggio. Nel caso di eventuali modifiche dell impianto, il gestore deve preferire le scelte impiantistiche che permettano di ottimizzare l utilizzo delle risorse ambientali e dell energia, nonché ottimizzare i recuperi comunque intesi. D2.10.3) Monitoraggio Energia consumata Frequenza Modalità di registrazione Consumo di gasolio (t/anno) Consumo di energia elettrica (kwh/anno) Consumo di vapore (t/anno) Mensile Report annuale come previsto al paragrafo D2.3 D2.11) MATERIE PRIME, SOSTANZE DI SERVIZIO/AUSILIARIE, INTERMEDI E PRODOTTI FINITI D2.11.1) Prescrizioni Materie prime, sostanze di servizio/ausiliarie e prodotti finiti allo stato liquido, detenute in contenitori fissi o mobili, devono essere stoccate in idonee aree segregate, al fine di assicurare il confinamento di eventuali perdite, nel caso di eventi accidentali, e un loro corretto smaltimento. D2.11.2) Monitoraggio Nell ambito di controllo di processo vengono registrate tutti gli anni almeno le seguenti materie prime e prodotti finiti: Materia prima/sostanza/intermedio Tipologia Frequenza Modalità di registrazione Materie prime tossiche Materia prima Materie prime infiammabili Materia prima Materie prime corrosive Materia prima Materie prime comburenti Materia prima Materie prime pericolose per l'ambiente Materia prima Materie prime irritanti e nocive Materia prima Polivinilacetato (intermedio) Raviflex Intermedio Prodotto finito Trimestrale Report annuale come previsto al paragrafo D2.3 Ravemul Prodotto finito Alcoli polivinilici Prodotto finito Sospendenti vinilici in soluzione Prodotto finito Sospendenti acrilici in soluzione Prodotto finito Acetato di metile Prodotto finito Additivi polimerici (Dynamon) Prodotto finito Additivi inorganici (Mapequick) Prodotto finito D2.12) PREPARAZIONE ALL'EMERGENZA Con riferimento al stema di Gestione Ambientale (SGA) già adottato dalla Ditta, integrato con il stema di Gestione della curezza (SGS) ai sensi della BS OHSAS e con la parte riguardante il stema di Gestione della curezza (SGS-RIR) previsto dal D.Lgs. n. 334/99 e s.m.i., tutte le emergenze devono essere gestite secondo le procedure individuate nel suddetto stema, compresa la preparazione del personale; a tale scopo in caso di identificazione di nuove situazioni di emergenza o a seguito di eventi incidentali effettivamente occorsi, dovrà essere valutata la necessità di aggiornamento dei stemi di Gestione. 67

77 Sezione D Sezione adeguamento impianto e sue condizioni di esercizio In caso di emergenza ambientale, il gestore deve immediatamente provvedere agli interventi di primo contenimento del danno informando dell accaduto la Provincia di Ravenna e l ARPA, telefonicamente e via fax; successivamente il gestore è tenuto ad effettuare gli opportuni interventi di bonifica. D2.13) GESTIONE DEL FINE VITA DEGLI IMPIANTI (DISMISSIONE E RIPRISTINO DEL SITO) D2.13.1) Prescrizioni 1. All atto della cessazione dell attività il sito su cui insiste lo stabilimento Vinavil dovrà essere ripristinato ai sensi della normativa vigente in materia di bonifiche e ripristino ambientale, tenendo conto delle potenziali fonti permanenti di inquinamento del suolo e del sottosuolo ovvero degli eventi accidentali che si fossero manifestati durante l esercizio. In ogni caso il gestore dovrà provvedere a: - lasciare il sito in sicurezza; - svuotare vasche, serbatoi, contenitori, reti di raccolta acque reflue (canalette, fognature) provvedendo ad un corretto recupero ovvero smaltimento del contenuto; - rimuovere tutti i rifiuti provvedendo ad un corretto recupero ovvero smaltimento degli stessi. 2. Prima di effettuare le operazioni di ripristino del sito, la Ditta dovrà comunicare a questa Provincia un cronoprogramma di dismissione approfondito, relazionando sugli interventi previsti. Al momento della cessazione definitiva delle attività, il gestore è tenuto a valutare lo stato di contaminazione del suolo e delle acque sotterranee da parte di sostanze pericolose pertinenti usate, prodotte o rilasciate dall installazione, ai sensi di quanto previsto dall art. 29-sexies, comma 9-quinqiues del D.Lgs n. 152/2006 e smi. Se da tale valutazione risulta che l installazione ha provocato un inquinamento significativo del suolo o delle acque sotterranee con sostanze pericolose pertinenti, rispetto allo stato constatato nella relazione di riferimento (qualora dovuta), dovranno essere adottate le misure necessarie per rimediare a tale inquinamento in modo da riportare il sito a tale stato, tenendo conto della fattibilità tecnica di dette misure. 3. Qualora non risulti obbligato a presentare la relazione di riferimento, al momento della cessazione definitiva delle attività, il gestore è tenuto ad eseguire gli interventi necessari ad eliminare, controllare, contenere o ridurre le sostanze pericolose pertinenti in modo che il sito, tenuto conto dell'uso (attuale o futuro) del medesimo, non comporti un rischio significativo per la salute umana o per l'ambiente a causa della contaminazione del suolo o delle acque sotterranee in conseguenza delle attività svolte. 68

78 D3) PIANO DI MONITORAGGIO E CONTROLLO DELL'IMPIANTO Allegato Sezione D Sezione adeguamento impianto e sue condizioni di esercizio D3.1) Criteri generali di monitoraggio e interpretazione dei dati, monitoraggi specifici, esecuzione e revisione del piano Il monitoraggio è mirato principalmente a: - verifica del rispetto dei valori di emissione previsti dall'aia e dalla normativa ambientale vigente; - raccolta dati per la valutazione della corretta applicazione delle procedure di carattere gestionale. La documentazione presentata costituente il Piano di Monitoraggio è vincolante ai fini della presentazione dei dati relativi alle attività indicate nel presente allegato per le singole matrici monitorate. Qualsiasi variazione in relazione alle metodiche analitiche, strumentazione, modalità di rilevazione, ecc... dovranno essere tempestivamente comunicate all Autorità competente e ad ARPA: tale comunicazione costituisce domanda di modifica del Piano di Monitoraggio, da comunicare e valutare ai sensi dell'art. 29-nonies del D.Lgs 152/06 e smi. Tutte le verifiche analitiche e gestionali svolte in difformità a quanto previsto dalla presente AIA verranno considerate non accettabili e dovranno essere ripresentate nel rispetto di quanto sopra indicato. Gli impianti dovranno essere eserciti secondo le procedure di carattere gestionale inserite nel SGA, opportunamente modificate, ove necessario, secondo quanto stabilito nel presente provvedimento. ritiene opportuno ed indispensabile evidenziare la necessità di adeguati interventi di manutenzione degli impianti comprese le strutture responsabili di emissioni sonore, di formazione del personale e di registrazione delle utilities. Il gestore deve attuare il Piano di Monitoraggio e Controllo rispettando frequenza, tipologia e modalità dei diversi parametri da controllare. Il gestore è tenuto a mantenere in efficienza i sistemi di misura relativi al Piano di Monitoraggio e Controllo, provvedendo periodicamente alla loro manutenzione e alla loro riparazione nel più breve tempo possibile. L'azienda deve assicurarsi di entrare in possesso degli esiti analitici degli autocontrolli in tempi ragionevoli, compatibili con i tempi tecnici necessari all'effettuazione delle analisi stesse. L'azienda inoltre è tenuta alla immediata segnalazione di valori fuori limite, in merito a parametri espressamente regolamentati in AIA, informando Provincia ed ARPA in caso di eventuale ripetizione della prestazione analitica a conferma dato. I rapporti di prova riportanti la data, l orario, il punto di campionamento, il risultato delle misure di autocontrollo (con relative soglie) e le caratteristiche di funzionamento dell impianto nel corso dei prelievi, dovranno essere firmati dal responsabile dell impianto o da ditta da esso incaricata; i rapporti andranno conservati e mantenuti a disposizione degli organi di controllo competenti. ARPA può effettuare il controllo programmato in contemporanea agli autocontrolli del Gestore. A tal fine lo stesso dovrà comunicare tramite fax/raccomandata AR/PEC/altro ad ARPA (Distretto territorialmente competente), con sufficiente anticipo, le date previste per gli autocontrolli riguardo le emissioni sonore. In merito alla presentazione annuale dei dati del monitoraggio, si fa presente che la relazione (report annuale previsto al paragrafo D2.2) deve riportare una valutazione puntuale dei monitoraggi effettuati evidenziando le anomalie riscontrate, le eventuali azioni correttive e le indagini svolte sulle cause; i rapporti analitici relativi alle emissioni in atmosfera andranno allegati; l andamento degli indicatori di efficienza andrà valutato e commentato; le tabelle riassuntive dei monitoraggi svolti dovranno essere complete delle unità di misura dei parametri analizzati. D3.1.1) Emissioni in atmosfera Modalità operative Per la verifica dei limiti, fatte salve le future determinazioni del Ministero dell Ambiente ai sensi dell art 271 comma 17, del D.Lgs 152/06 e smi, dovranno essere utilizzati dei format specifici di ritorno delle informazioni, oltre ai risultati degli autocontrolli; in particolare possono essere considerate ottimali le informazioni previste ed indicate dal Rapporto ISTISAN 91/41, punto 7 ovvero: - ditta, impianto, fase di processo, condizioni di marcia e caratteristiche della emissione; - data del controllo; - area della sezione di campionamento, temperatura, umidità e velocità dell effluente; - portata volumetrica e percentuale di ossigeno misurata; - metodo di campionamento ed analisi, durata del campionamento; - risultati della misura: sostanza determinata, concentrazione e unità di misura; - condizioni di normalizzazione dei risultati della misura; - autovalutazione di conformità/non conformità al valore limite. Tali informazioni possono essere anche riportate in documenti quali verbali di prelievo, schede di misura e campionamento alle emissioni, ecc... che vengono allegati ai rapporti di prova o ai rapporti tecnici. 69

79 Sezione D Sezione adeguamento impianto e sue condizioni di esercizio I risultati dei controlli e la relativa relazione tecnica, previsti dal Piano di Monitoraggio, devono essere tenuti a disposizione degli Enti di Controllo (ARPA, Provincia, ecc.). Tale relazione tecnica dovrà contenere le valutazioni in merito al rispetto o meno dei valori limite autorizzati. Accessibilità e caratteristiche del punto di prelievo I sistemi di accesso degli operatori ai punti di prelievo e misura manuali e automatici devono garantire il rispetto delle norme previste in materia di sicurezza ed igiene del lavoro ai sensi del D.Lgs 81/08 e successive modifiche. L azienda dovrà fornire tutte le informazioni sui pericoli e rischi specifici esistenti nell ambiente in cui opererà il personale incaricato di eseguire prelievi e misure alle emissioni. L azienda deve garantire l adeguatezza di coperture, postazioni e piattaforme di lavoro e altri piani di transito sopraelevati, in relazione al carico massimo sopportabile. Le scale di accesso e la relativa postazione di lavoro devono consentire il trasporto e la manovra della strumentazione di prelievo e misura. Il percorso di accesso alle postazioni di lavoro deve essere definito ed identificato nonché privo di buche, sporgenze pericolose o di materiali che ostacolino la circolazione. I lati aperti di piani di transito sopraelevati (tetti, terrazzi, passerelle, ecc.) devono essere dotati di parapetti normali secondo definizioni di legge. Le zone non calpestabili devono essere interdette al transito o rese sicure mediante coperture o passerelle adeguate. I punti di prelievo collocati in quota devono essere accessibili mediante scale fisse a gradini oppure scale fisse a pioli: non sono considerate idonee scale portatili. Le scale fisse verticali a pioli devono essere dotate di gabbia di protezione con maglie di dimensioni adeguate ad impedire la caduta verso l esterno. Nel caso di scale molto alte, il percorso deve essere suddiviso, mediante ripiani intermedi, in varie tratte di altezza non superiore a 8-9 metri. Qualora si renda necessario il sollevamento di attrezzature al punto di prelievo, per i punti collocati in quota e raggiungibili mediante scale fisse verticali a pioli, la ditta deve mettere a disposizione degli operatori le seguenti strutture: Quota superiore a 5m Quota superiore a 15m sistema manuale di sollevamento delle apparecchiature utilizzate per i controlli (es: carrucola con fune idonea) provvista di idoneo sistema di blocco sistema di sollevamento elettrico (argano o verricello) provvisto di sistema frenante La postazione di lavoro deve avere dimensioni, caratteristiche di resistenza e protezione verso il vuoto tali da garantire il normale movimento delle persone in condizioni di sicurezza. In particolare le piattaforme di lavoro devono essere dotate di: parapetto normale su tutti i lati, piano di calpestio orizzontale ed antisdrucciolo e possibilmente dotate di protezione contro gli agenti atmosferici. Per altezze non superiori a 5 m possono essere utilizzati ponti a torre su ruote costruiti secondo i requisiti previsti dalle normative vigenti e dotati di parapetto normale su tutti i lati, o altri idonei dispositivi di sollevamento rispondenti ai requisiti previsti dalle normative in materia di prevenzione degli infortuni e igiene sul lavoro. I punti di prelievo devono comunque essere raggiungibili mediante sistemi e/o attrezzature che garantiscano equivalenti condizioni di sicurezza. ritiene idoneo l impiego di una piattaforma mobile che dovrà essere in ogni momento disponibile presso lo stabilimento per le operazioni di campionamento da parte degli Enti preposti al controllo, come previsto da specifica istruzione operativa del SGA. Punto di prelievo: attrezzatura e collocazione (riferimento metodi UNICHIM 422 UNI UNI EN ) Ogni emissione deve essere numerata ed identificata univocamente con scritta indelebile in prossimità del punto di prelievo. I punti di prelievo devono essere collocati in tratti rettilinei di condotto a sezione regolare (circolare o rettangolare), preferibilmente verticali, lontano da ostacoli, curve o qualsiasi discontinuità che possa influenzare il moto dell effluente. Per garantire la condizione di stazionarietà necessaria alla esecuzione delle misure e campionamenti, la collocazione del punto di prelievo deve rispettare le condizioni imposte dalle norme tecniche di riferimento (UNI e UNI EN ) ovvero almeno 5 diametri idraulici a valle ed almeno 2 diametri idraulici a monte di qualsiasi discontinuità. E facoltà dell Autorità Competente richiedere eventuali modifiche del punto di prelievo scelto qualora in fase di misura se ne riscontri la inadeguatezza. In funzione delle dimensioni del condotto devono essere previsti uno o più punti di prelievo. Il numero di punti di prelievo è stabilito sulla base della tabella seguente: Condotti circolari Condotti rettangolari diametro (m) N punti di prelievo lato minore (m) N punti di prelievo fino a 1 m 1 fino a 0,5 m 1 al centro del lato da 1 m a 2 m 2 (posizionati a 90 ) da 0,5 a 1 m 2 al centro dei segmenti uguali superiore a 2 m 3 (posizionati a 60 ) superiore a 1 m 3 in cui è suddiviso il lato Ogni punto di prelievo deve essere attrezzato con bocchettone di diametro interno da 3 pollici filettato internamente e deve sporgere per circa 50 mm dalla parete. I punti di prelievo devono essere collocati ad 70

80 Sezione D Sezione adeguamento impianto e sue condizioni di esercizio almeno 1 metro di altezza rispetto al piano di calpestio della postazione di lavoro. Le prescrizioni tecniche in oggetto possono essere verificate da ARPA che può fissare i termini temporali per la loro realizzazione. I camini devono essere comunque attrezzati per i prelievi anche nel caso di impianti per i quali non sia previsto un autocontrollo periodico ma sia comunque previsto un limite di emissione. Limiti di emissione ed incertezza delle misurazioni I valori limite di emissione espressi in concentrazione, salvo diversamente disposto dall autorizzazione, sono stabiliti con riferimento al funzionamento dell impianto nelle condizioni di esercizio più gravose e si intendono stabiliti come media oraria. Per la verifica di conformità ai limiti di emissione si dovrà quindi far riferimento a misurazioni o campionamenti della durata pari ad un periodo temporale di un ora di funzionamento dell impianto produttivo nelle condizioni di esercizio più gravose. Ai fini del rispetto dei valori limite autorizzati, i risultati analitici dei controlli/autocontrolli eseguiti devono riportare indicazione del metodo utilizzato e dell incertezza della misurazione al 95% di probabilità, così come descritta e documentata nel metodo stesso. Qualora nel metodo utilizzato non sia esplicitamente documentata l entità dell incertezza di misura, essa può essere valutata sperimentalmente in prossimità del valore limite di emissione e non deve essere generalmente superiore al valore indicato nelle norme tecniche (Manuale Unichim n.158/1988 "Strategie di campionamento e criteri di valutazione delle emissioni e Rapporto ISTISAN 91/41 Criteri generali per il controllo delle emissioni ) che indicano per metodi di campionamento e analisi di tipo manuale un incertezza pari al 30% del risultato e per metodi automatici un incertezza pari al 10% del risultato. Sono fatte salve valutazioni su metodi di campionamento ed analisi caratterizzati da incertezze di entità maggiore preventivamente esposte/discusse con l autorità di controllo. Il risultato di un controllo è da considerare superiore al valore limite autorizzato quando l estremo inferiore dell intervallo di confidenza della misura (cioè l intervallo corrispondente a Risultato Misurazione ± Incertezza di Misura ) risulta superiore al valore limite autorizzato. Per quanto riguarda la valutazione dei valori limite di emissione relativamente alle misurazioni discontinue, se non diversamente espresso in AIA, i valori limite di emissione si intendono rispettati se nessuno dei valori medi misurati durante il periodo di campionamento di 1 ora supera il rispettivo limite di emissione. La valutazione viene eseguita previa sottrazione dell'incertezza di misura, nel caso in cui, per uno stesso inquinante, vengano eseguite più misurazioni pari almeno al periodo minimo prescritto, ogni singolo risultato deve rispettare la condizione precedentemente esposta. Metodi di campionamento e misura Per la verifica dei valori limite di emissione con metodi di misura manuali devono essere utilizzati: - metodi UNI EN / UNI / UNICHIM - metodi normati e/o ufficiali - altri metodi solo se preventivamente concordati con l Autorità Competente. I metodi ritenuti idonei alla determinazione delle portate degli effluenti e delle concentrazioni degli inquinanti per i quali sono stabiliti limiti di emissione, sono riportati nella tabella seguente; altri metodi possono essere ammessi solo se preventivamente concordati con l Autorità Competente sentita l Autorità Competente per il Controllo (ARPA). Parametro/Inquinante Criteri generali per la scelta dei punti di misura e campionamento Metodi di riferimento UNI e UNI EN Portata UNI EN ISO Polveri UNI EN Cicloesano UNI EN Alcool Isopropilico UNI EN Acetato di Vinile Monomero UNI EN Metanolo UNI EN Acetato di Metile UNI EN Aldeide Acetica EPA T-011A; NIOSH 2016 Acido Fluoridrico UNI 10787; All. 2 al DM 25/08/2000 Dietanolammina NIOSH 3509; OSHA PV2018 Acido Formico UNI EN 13649; OSHA ID-186SG; NIOSH

81 Sezione D Sezione adeguamento impianto e sue condizioni di esercizio Emissioni fuggitive Il Gestore deve procedere alla valutazione delle emissioni fuggitive attraverso la norma EN (derivante da EPA 453/95) ai fini di una completa implementazione del sistema LDAR come previsto dalle MTD. D3.1.2) Emissioni in acqua Modalità operative Il campionamento ufficiale sul punto OC17 da parte degli organi di controllo, viene effettuato tramite prelievo di un campione medio nell'arco di 3 (tre) ore, che risulta essere rappresentativo della qualità delle acque reflue industriali organiche scaricate nella linea fognaria 3. Le modalità di campionamento devono essere riportate in apposita modulistica (scheda identificativa del prelievo) e le operazioni di campionamento dovranno avvenire in sicurezza nel rispetto del D.Lgs 81/08 e smi, deve essere inoltre resa disponibile, se necessaria, idonea attrezzatura (DPI) per gli organi di controllo. Per quanto riguarda, invece, le attività di autocontrollo che il gestore deve effettuare, si faccia riferimento a quanto contenuto nel Regolamento Fognario, già richiamato al paragrafo D2.5 Emissioni in acqua; in esso vengono definite le modalità operative, le competenze e la regolamentazione dei singoli flussi di scarico delle acque reflue industriali di ciascuna Società coinsediata, l'identificazione dei pozzetti di prelevamento al limite di batteria (pozzetti di consegna) e i valori limite di immissione che le acque reflue industriali devono rispettare per l'accettazione all'impianto TAS del Centro Ecologico Baiona di Herambiente spa, oltre ai programmi di monitoraggio. Nel Regolamento risulta disposta apposita procedura per la gestione delle attività di controllo e monitoraggio interne degli scarichi idrici, nonché di eventuali situazioni anomale o di emergenza. Nel caso di scarichi idrici di emergenza dovuti a rotture, errori di manovra, malfunzionamenti di apparecchiature, parallelamente alle attività necessarie per intercettare e arginare lo sversamento, viene avvisato l'impianto centralizzato di trattamento di Herambiente con un fonogramma che individua la fogna interessata e riporta una stima dell'entità del flusso di scarico, la durata, le sostanze inquinati, ecc... Per quanto concerne gli scarichi delle acque meteoriche di dilavamento in acque superficiali, si ritiene rappresentativo effettuare un campionamento di tipo istantaneo. Limiti di emissione ed incertezza delle misurazioni Ai fini del rispetto dei valori limite autorizzati, i risultati analitici dei controlli/autocontrolli eseguiti devono riportare indicazione del metodo utilizzato e dell'incertezza della misurazione al 95% di probabilità, così come descritta e documentata nel metodo stesso, oltre alle condizioni di assetto dell'impianto durante l'esecuzione del rilievo se pertinenti; qualora nel metodo utilizzato non sia esplicitamente documentata l'entità dell'incertezza di misura, essa può essere valutata sperimentalmente in prossimità del valore limite di emissione. rammenta altresì che l'incertezza estesa deve essere compatibile con i coefficienti di variazione (Cv) di ripetibilità indicati nei Metodi ufficiali o nelle norme tecniche di riferimento per la matrice considerata. Qualora l'incertezza non venisse indicata si prenderà in considerazione il valore assoluto della misura. Il risultato di un controllo è da considerare superiore al valore limite autorizzato quando l'estremo inferiore dell'intervallo di confidenza della misura (cioè l'intervallo corrispondente a "Risultato della Misurazione ± Incertezza della Misura") risulta superiore al valore limite autorizzato. Le difformità accertate nei controlli di competenza del Gestore, previsti in AIA, devono essere da costui specificatamente comunicate all'autorità competente Provincia di Ravenna e all'arpa, Servizio Territoriale di Ravenna, per l'eventuale controllo secondo le indicazioni fornite per la specifica matrice ambientale, nel rispetto di quanto contenuto nel presente provvedimento. Metodiche, verifica di conformità e rispetto dei limiti Per ogni misura di inquinante e/o parametro di riferimento effettuata allo scarico sia in maniera continua che periodica deve essere reso noto dal laboratorio/sistema di misura l incertezza della misura con un coefficiente di copertura almeno pari a 2 volte la deviazione standard (P95%) del metodo utilizzato. I metodi utilizzati alternativi e/o complementari ai metodi ufficiali devono avere un limite di rilevabilità complessivo che non ecceda il 10% del valore limite stabilito. I casi paricolari che prevedono l'utilizzo di metodi con prestazioni superiori al 10% del limite, devono essere preventivamente concordati con la Provincia e ARPA. Qualora non fosse indicata l incertezza della misura eseguita si prenderà in considerazione il valore assoluto della misura per il confronto con il limite stabilito. I rapporti di prova relativi agli autocontrolli devono riportare insieme al valore del parametro analitico il metodo utilizzato e la relativa incertezza (P95%) conformi devono riportare oltre all esito analitico anche le condizioni di assetto dell impianto durante l esecuzione del rilievo se pertinenti. 72

82 Sezione D Sezione adeguamento impianto e sue condizioni di esercizio Il risultato di un controllo è da considerare superiore al valore limite autorizzato quando l estremo inferiore dell intervallo di confidenza della misura (cioè l intervallo corrispondente a Risultato Misurazione ± Incertezza di Misura ) risulta superiore al valore limite autorizzato. Per quanto concerne i metodi presentati nel Piano di Monitoraggio, si ribadisce che al momento della presentazione dei rapporti di prova relativi a quanto previsto nel Piano stesso, dovrà essere data evidenza dell incertezza estesa associata al dato analitico. rammenta altresì che l incertezza estesa deve essere compatibile con i coefficienti di variazione (Cv) di ripetibilità indicati nei Metodi ufficiali. D3.1.3) Rumore Metodiche, verifica di conformità e rispetto dei limiti Il metodo di misura deve essere scelto in modo da soddisfare le specifiche di cui all allegato b del DM Le misure dovranno essere fatte nel corso di una giornata tipo, con tutte le sorgenti sonore normalmente in funzione e comunque eseguite in assenza di precipitazioni atmosferiche, neve o nebbia e con velocità del vento inferiore a 5 m/s, sempre in accordo con le norme tecniche vigenti. La strumentazione utilizzata (fonometro, microfono, calibratore) deve essere anch essa conforme a quanto indicato nel succitato decreto e certificata da centri di taratura. D3.1.4) Rifiuti Metodiche, verifica di conformità e rispetto dei limiti I rifiuti verranno gestiti secondo le buone tecniche, in particolare il loro stoccaggio/deposito non provocherà in alcun modo contaminazioni del suolo o delle acque, in conformità a quanto previsto dalla procedura gestionale del SGA. La classificazione e la gestione dei rifiuti prodotti dallo stabilimento avviene secondo i criteri stabiliti nella Parte IV del d.lgs. 152/2006 e s.m.i.. D3.1.5) Indicatori di prestazione Gli indicatori di prestazione ambientale utilizzati come indicatori indiretti di impatto ambientale sono: Aspetto ambientale coinvolto Consumo idrico Rifiuti m 3 acqua consumata /t prodotto finito con dati misurati di acqua consumata Parametro produzione specifica di rifiuti (t rifiuti prodotti /t prodotto ) indice di recupero rifiuti (t rifiuti a recupero /t rifiuti prodotti ) Energia consumo energetico specifico (TEP/t prodotto ) Matrice Acqua Kg COD/t prodotto con dati misurati di COD e portata delle acque I valori degli indicatori di performance ambientale sopra riportati devono essere determinati su base annua, il loro calcolo deve essere accompagnato da una analisi, da cui si evinca la conformità dell'impianto rispetto a quanto eventualmente definito nei Bref di settore. I dati devono essere resi disponibili alle autorità di controllo e riportati nel report annuale (previsto al paragrafo D2.3), come anche indicato al paragrafo D

83 D3.2) Autocontrolli, controlli programmati e loro costo Allegato Sezione D Sezione adeguamento impianto e sue condizioni di esercizio La regolamentazione degli autocontrolli per le diverse matrici ambientali inserite nel Piano di Monitoraggio che l'azienda deve attuare, con le frequenze, le metodiche, ecc... è riportata nei paragrafi precedenti. Per quanto riguarda, invece, i controlli programmati, effettuati dall'organo di vigilanza (ARPA), si ritiene adeguata una periodicità di controllo triennale con visita ispettiva mirata a: verifica delle varie matrici ambientali ed indicatori di prestazione ambientale dell impianto; verifica della corretta applicazione del Piano di Adeguamento e Miglioramento; controllo delle attività di monitoraggio generali previste per tutte le matrici identificate e del loro corretto svolgimento attraverso l'acquisizione e l'analisi di: - dati relativi al controllo degli aspetti energetici legati alla produzione ed al consumo di energia e combustibili; - dati relativi al consumo di risorse idriche, materie prime di servizio e/o ausiliarie e dati relativi ai prodotti finiti; - modalità con cui vengono effettuati gli scarichi inviati in successivi impianti di trattamento, anche ricorrendo ad eventuale prelievo;verifica e controllo delle analisi effettuate sulle acque reflue; - registro degli autocontrolli delle emissioni in atmosfera, documentazione attestante la verifica dei sistemi di controllo, gestione e manutenzione degli impianti di abbattimento; - verifica del controllo periodico che la ditta deve attuare sulle emissioni sonore; nel caso di modifiche impiantistiche che prevedono l'inserimento di nuove e significative fonti di emissioni sonore, da comunicare e valutare ai sensi dell'art. 29-nonies del D.Lgs 152/06 e smi, è prevista una verifica ispettiva mirata anche con eventuali misurazioni. - modalità di gestione dei rifiuti: registri di carico/scarico, verifica dell implementazione e applicazione delle Procedure operative del Manuale di Gestione per quanto riguarda i rifiuti prodotti; modalità di gestione delle aree di stoccaggio dei rifiuti. Le periodicità riportate sono comunque da ritenersi indicative e da valutarsi anche in base alle risultanze contenute nei report annuali che la Ditta è tenuta a presentare (tramite il portale regionale IPPC-AIA), come da prescrizioni e da Piano di Monitoraggio, alla Provincia e all ARPA. Qualora fosse necessario l impiego di particolari attrezzature o dispositivi di protezione ai fini della sicurezza, per agevolare lo svolgimento dell intervento di campionamento o ispezione, si prescrive che tale attrezzatura o DPI sia messa a disposizione dei Tecnici di Arpa. Le spese occorrenti per le attività di controllo programmato da parte dell Organo di Vigilanza (ARPA) previste nel Piano di Controllo dell impianto, oltre alla verifica del Piano di Adeguamento, sono a carico del Gestore e saranno determinate secondo quanto previsto nel Piano stesso. Il corrispettivo economico relativo al Piano di Controllo verrà valutato in base alle tariffe fissate dalla normativa vigente Decreto Ministeriale 24 Aprile 2008 Modalità, anche contabili, e tariffe da applicare in relazione alle istruttorie ed ai controlli previsti dal decreto legislativo 18 febbraio 2005, n. 59, recante attuazione integrale della direttiva 96/61/CE sulla prevenzione e riduzione integrate dell inquinamento, come modificato ed adeguato dalla Delibera di Giunta Regionale n del 17/11/2008 e sue successive modifiche (Delibera di Giunta Regionale n. 155 del 16/02/2009 e Delibera di Giunta Regionale n. 812 del 08/06/2009). Il versamento dovrà essere effettuato a favore di ARPA ER secondo le modalità opportunamente comunicate dalla Provincia di Ravenna. D3.3) Controlli degli impianti nelle condizioni diverse dal normale esercizio Come già riportato in precedenza, ogni condizione eccezionale di funzionamento degli impianti deve essere comunicata, in anticipo se si tratta di condizioni prevedibili (emissioni dovute ad attività programmate di avvio o fermata impianto, manutenzione ordinaria o straordinaria programmata, ecc.) e immediatamente a valle del loro verificarsi se si tratta di condizioni imprevedibili (malfunzionamenti delle apparecchiature, anomalie nelle caratteristiche di processo, errori umani, ecc.). Anche alla luce delle suddette comunicazioni, l'autorità Competente può prevedere l'effettuazione di controlli e ispezioni straordinarie, ai sensi dell art. 29-decies, comma 4) del D.Lgs. n. 152/2006 e s.m.i., al di fuori del piano di controllo specificato dalla presente AIA, al precedente paragrafo D3.2). 74

84 Sezione E Sezione indicazioni gestionali SEZIONE INDICAZIONI GESTIONALI SEZIONE E Al fine di favorire la migliore gestione degli impianti e attuazione delle condizioni espresse nella presente AIA, si raccomanda l'adozione delle seguenti misure gestionali, di cui non si ritiene necessaria l'imposizione come prescrizioni: 1. l impianto deve essere gestito secondo tutte le procedure di carattere gestionale inserite nel stema di Gestione Ambientale, certificato ISO 14001:2004, dell azienda; 2. si ritiene opportuno e indispensabile evidenziare la necessità di adeguati interventi di manutenzione dell impianto comprese le strutture responsabili di emissioni sonore, di formazione del personale e di registrazione delle utilities (utenze); 3. nell'ambito delle attività di manutenzione, si raccomanda lo svolgimento di interventi rivolti a tutte le strutture/apparecchiature che comportano emissioni sonore significative, affinché mantengano inalterata la massima efficienza; 4. si raccomanda il mantenimento del corretto funzionamento dei sistemi analitici e strumentali di cui dispongono gli impianti, con particolare riguardo agli strumenti di controllo dei parametri di processo, che segnalando andamenti anomali concorrono a prevenire possibili situazioni di emergenza ambientale; 5. si raccomanda il mantenimento in efficienza dei sistemi previsti in termini di gestione preventiva delle emergenze e delle possibili conseguenze per le persone e l ambiente; 6. l impianto deve essere condotto con modalità e mezzi tecnici atti ad evitare pericoli per l ambiente ed il personale addetto. Nelle eventuali modifiche impiantistiche il gestore deve preferire scelte che permettano di: - ottimizzare l'utilizzo delle risorse e dell'energia; - ridurre la produzione di rifiuti, soprattutto pericolosi; - ottimizzare i recuperi comunque intesi; - diminuire le emissioni in atmosfera, anche migliorando il rendimento dei dispositivi di depurazione. Relativamente alle attività di campionamento ed analisi correlate alla presente AIA, il gestore deve verificare preventivamente le capacità e le dotazioni dei laboratori ai quali intende affidare tali attività, al fine di garantire il rispetto delle prescrizioni specifiche inerenti al monitoraggio ambientale e al monitoraggio e controllo dell'impianto. Tale accertamento deve essere effettuato verificando anche il possesso, da parte dei laboratori, di certificazioni rilasciate da Enti accreditati per le attività richieste. 75

85 76 Allegato SCHEDA DI OMOLOGA ACQUE DI PROCESSO ORGANICHE Società Vinavil spa (pozzetto OC17)

Provincia di Ravenna Piazza dei Caduti per la Libertà, 2

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